Posts written by ReCecco

view post Posted: 17/12/2020, 19:57     Missione 101 D - La via per il fiume - Missioni
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Narrato
Parlato Sharaku
"Pensato"
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“Finalmente una buona notizia”

Sussurrò quasi tra sé e sé l’Aburama mentre, in piedi su uno dei rami più alto dell’albero appena scalato, contemplava la forma serpeggiante che il sentiero asssumeva dal punto in cui si trovavano fino all’uscita della vegetazione. Non era certo che alla fine di quel sentiero i due sarebbero giunti alla destinazione prefissata, ma almeno sarebbero stati fuori dal verde, e per il momento era più che sufficiente per lui, inoltre con un po0 di fortuna quel sentiero percorso si sarebbe rivelato proprio la strada corretta.

Bene, sembra che raggiungere la fine del bosco sia ormai solo una questione di ore, meglio così. Non ci resta che superare la notte che rappresenta di per sé un ostacolo non indifferente. Il perimetro di mosche che ho eretto dovrebbe essere sufficiente a garantirmi di non essere preso di sorpresa da problemi improvvisi tuttavia per massimizzarne l’efficacia dovrei posizionarmi esattamente al centro della circonferenza del perimetro di modo da consentire a ogni mosca, in caso di problemi, di raggiungermi nel minor tempo possibile. Vorrà dire che stanotte la passerò su un albero, in fondo non è la prima, né sarà l’ultima volta che preferisco il ramo di un albero a una tenda”

Nel frattempo le ore della cena passarono e con esse il buio calò sulla foresta. Sharaku, con il suo solito fare guardingo passò la serata a gettare occhiate cariche di sospetto a ogni cespuglio o fronda degli alberi che osava accennare una parvenza di movimento, magari anche solo causata da un soffio di vento. Se qualche foglia tendeva a muoversi per troppo tempo allora lo shinobi reagiva mandando in avanscoperta una delle sue mosche facendo comunque attenzione a non far vedere al committente il luogo di provenienza di quegli insetti. Per la medesima ragione Sharaku faceva molta attenzione a non avere troppe mosche in volo contemporaneamente, di modo da non instillare sospetti nella mente dell’uomo.

“Per stasera è meglio che mi concentri sulla protezione del perimetro, sfrutterò l’ultima parte del viaggio per cercare di capire di più sulla natura dei suoi commerci, anche se ormai non mi resta più molto tempo per capirci di più.”

Durante la notte però un disturbo improvviso turbò la quiete e il silenzio del bosco e no, non proveniva dal verde circostante, come invece l’Aburame si sarebbe coerentemente aspettato. Infatti, sebbene le mosche distribuite sul perimetro circolare eretto da Sharaku, non avessero segnalato alcunchè per tutta la durata della notte, lo shinobi avrebbe dovuto fronteggiare una minaccia comunque insidiosa per il suo sonno: un violento disturbo sonoro. Heizo infatti emetteva, dall’interno della sua tenda, una violenta distorsione sonora con il suo russare, difatti tenendo sveglio il giovane Aburame, e probabilmente ogni essere vivente nell’arco di un paio di chilometri.

“Ecco un problema che non mi ero posto… ok che avevo intenzione di stare sveglio per un po’ in modo da controllare ancora per qualche ora la situazione, ma non posso passare in bianco l’intera nottata o domani non sarò certamente in grado di accompagnare Heizo fino alla destinazione. Sarà meglio che mi faccia venire in mente un’idea. Mmm potrei far fabbricare ai miei ragni qualche tappo per le orecchie fatto in seta, non sarà sufficiente ad attutire del tutto questo devastante rumore, ma dovrebbero essere in grado di attenuarlo quanto basta per consentirmi di dormire almeno un po’. Sì, dovrebbe funzionare, in fondo non ho il sonno pesante, se le mie mosche dovessero avvistare qualcosa potrebbero svegliarmi per avvisarmi anche semplicemente rientrando dentro di me.

Dunque l’Aburame, sicuro dell’efficacia del suo perimetro, trovò la soluzione per evitare di passare in bianco le ore solitamente adibite al sonno, rimandando al giorno dopo gli ultimi tentativi di scoprire la natura dei commerci del suo committente.
view post Posted: 6/12/2020, 23:31     Missione 101 D - La via per il fiume - Missioni
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Narrato
Parlato Sharaku
"Pensato"
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Il committente parve bisognoso di fermarsi e così acconsentì alla richiesta dell’Aburame di fermarsi, sia per riprendere fiato che per farsi un’idea della propria posizione. Ciò che invece sorprese e infastidì lo shinobi fu la risposta dell’uomo riguardo la mappa che avrebbe potuto indicare ai due viaggiatori una loro, seppur approssimativa, ubicazione rispetto alla meta.

“Non ci posso credere, come si può commettere un errore tanto banale: se non si è mai stati in un posto, per quanto possa essere semplice arrivarci, è il minimo assicurarsi di avere con sé una mappa. Possibile che un uomo come lui, che a suo dire ha già viaggiato in lungo e in largo abbia avuto una disattenzione così grossolana? Ormai il danno è fatto, speriamo solo che questa sia la strada giusta per la valle o senza una mappa rischiamo di girare a vuoto per ore. Ora come ora è come non mai necessario che io e le mie mosche ci si renda conto di dove cavolo ci troviamo. “

“Comprendo Rispose Sharaku cercando di nascondere quanto più abilmente tutta la stizza provata in quel momento a causa dell’errore riportato dal suo committente.

Heizo rispose all’Aburame che i suoi interessi futuri a Suikazura avrebbero ripagato con profitto le fatiche patite dall’uomo durante quello che stava diventando un sempre più infinito viaggio. E ad aumentare la durata del suddetto percorso sembrò aggiungersi anche la sopraggiunta fatica accumulata dall’uomo durante l’avanzata nella foresta, visto che egli suggerì al ragazzo di fermarsi in loco per la notte di modo da riposarsi e recuperare le forze. Effettivamente il suo discorso apparve sensato alle orecchie dell’Aburame, le condizioni fisiche del mercante avrebbero potuto influenzarne le capacità di vendita e l’uomo sembrava abbastanza provato da richiedere una sosta molto più lunga di quella inizialmente proposta da Sharaku.

“Deve essere molto stanco, fino a qualche ora fa non voleva tardare il suo arrivo, ma suppongo che sia inutile forzare una marcia se non abbiamo neanche troppe idee sulla distanza dalla nostra meta. La cosa mi crea non pochi problemi, dovrò occuparmi di piazzare qualche insetto qua e là così da assicurarmi che nessuno si avvicini troppo a noi durante la futura nottata… e io che speravo di potermi evitare una simile faticaccia.”

“Il committente è lei, se ritiene più consono fermarsi qua per la notte, sarà mia premura assicurarle un riposo debitamente confortevole e tranquillo in modo che domattina sarà più che riposato per poter riprendere la marcia. Se permette mi allontanerei di qualche decina di metri per dare un’occhiata ai dintorni e assicurarmi che la zona sia abbastanza sicura da consentirci un sonno sereno.

Sharaku rispose con il suo solito fare spento e inespressivo e subito dopo cominciò a pianificare il da farsi. Cominciò aiutando il suo committente a predisporre la sua tenda ed a espletare qualsiasi compito troppo faticoso per lo spossato committente. Successivamente l’Aburame scalò l’albero più vicino onde riuscire a cercare di vedere dall’alto la foresta intorno a loro di modo da farsi un’idea maggiormente precisa riguardo la strada che restava loro da percorrere. L’ultima fase della preparazione, di certo non meno importante fu quella di girare intorno alla posizione in cui Heizo si sarebbe coricato per la notte e, percorrendo una circonferenza di poco più di un centinaio di metri di raggio da tale punto, Sharaku posizionò alcune delle sue mosche sugli alberi vicini. A ogni mosca il ragazzo dette l’ordine di raggiungerlo immediatamente nel caso in cui qualcosa (animale o altro) dalle dimensioni superiori a quelle di una volpe, intendesse rompere il “perimetro” tracciato dall’Aburame. Tutto ciò non fu fatto prima di lasciare qualche mosca a sorvegliare Heizo durante l’allontanamento del prudente shinobi. Finito il suo giro di perlustrazione e di posizionamento Sharaku tornò dal committente e, con il suo solito atteggiamento distaccato e serio chiese lui:

“Ha bisogno che io faccia qualcos’altro per lei?”
view post Posted: 1/12/2020, 18:55     Topic Centrale Role - Regolamento
Buonasera, in accordo con pelle, richiedo il cambio di master per la missione 101D a Konoha (https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=61594293) per via dell'impossibilità dell'attuale master di continuare a seguirla
view post Posted: 1/12/2020, 02:02     [Konoha] Censimento Dicembre - Villaggio della Foglia
- Sharaku Aburame [Re Cecco] - [Conto]
Impegnato in: Missione 101D - La via per il fiume [X]

Rango: Genin
Clan: Aburame
Lavoro: Shinobi
view post Posted: 11/11/2020, 15:55     Missione 101 D - La via per il fiume - Missioni
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Narrato
Parlato Sharaku
"Pensato"
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Il committente rispose alla domanda postagli dall’Aburame con fare sereno, a quanto disse quel tipo di domanda era spesso utile per rompere il ghiaccio con un interlocutore e per capire qualcosa in più riguardante il suo punto di vista verso il mondo. Il ragazzo, nel mentre che ascoltava le parole dell’uomo, doveva comunque restare concentrato sui rapporti dei suoi insetti tuttora in missione di ricerca del famigerato sentiero, metà dei due viaggiatori.

“che strano argomento per un viaggio, beh bisogna però riconoscere che, come volevasi dimostrare, per ora da questo viaggio sono più le informazioni che lui ha raccolto su di me, per quanto irrilevanti possano essere, che quelle che io ho raccolto su di lui. immagino che la cosa più sensata sarebbe cercare di tener viva la conversazione di modo da poter aprire la porta alla principale domanda da porgli, ossia quella riguardante la natura dei suoi affari nella valle. Già, la mia compagna di missione, quella portata via dal membro delle forze speciali, quella il cui nome iniziava palesemente per E… nonché quella di cui ho già scordato il resto del nome, a pensarci bene forse è meglio che non ci raggiunga, non farei una gran figura a salutarla rivolgendomi a lei come “E”. “

“Capisco… credo.” Rispose Sharaku non riuscendo a dissimulare del tutto una espressione piuttosto interrogativa “Beh suppongo che sia impegnata in qualcosa di più grosso, dato che è stata richiamata nientemeno che da un membro della squadra speciale. Non mi fraintenda, non sto dicendo che la sua commissione non sia importante, ma probabilmente hanno supposto che la mia presenza fosse sufficiente a portarla a termine, e posso assicurarle che sarà così. Comunque, visto che me l’ha chiesto, lei crede in qualcosa, antropomorfo o meno che sia?.”



Mentre gli insetti di Sharaku proseguivano con la loro incessante, quanto fino a quel momento poco fruttuosa ricerca, il ragazzo ed Heizo continuarono con il loro tragitto lungo la sponda del fiume. Ad un tratto l’uomo, che nei minuti precedenti era apparso all’Aburame molto preso dai suoi pensieri e, con molta probabilità, dalle sue preoccupazioni in merito al viaggio, rivolse all’improvviso una domanda molto strana al giovane ragazzo. Questi, che non si aspettava un ritorno alla conversazione prima del raggiungimento del sospirato sentiero, fu colto di sorpresa e, continuando a prestare attenzione alle informazioni riportategli dalle sue fidate esploratrici, si voltò leggermente con la testa come a scrutare nel volto del committente alla ricerca delle motivazioni che lo avevano spinto ad una simile domanda. Contro ogni aspettativa di Sharaku, Heizo sembrava aver ritrovato un’espressione più rilassata e meno contrita di quella tenuta nei minuti precedenti la domanda.

“Perché mai d’un tratto è così tranquillo, non abbiamo ancora raggiunto il sentiero e abbiamo ancora parecchia strada davanti prima di poter raggiungere la valle di Suikazura. Non che mi lamenti, però mi lascia un po’ perplesso questo cambio repentino di umore; e quella domanda poi, non che mi crei alcun problema rispondergli, seppur forse non nel modo in cui si aspetta, ma… Boh meglio cercare di approfondire, magari ha realizzato qualcosa che renderà meno preoccupato anche me.”

Mentre i due continuavano a muoversi alla ricerca del sentiero Sharaku pose la sua domanda a Heizo assumendo un’espressione pensierosa. Tal configurazione del volto era dovuta sia alla domanda rigirata nei confronti del committente, sia alle riflessioni interne dell’Aburame sulla ragione per la quale i suoi insetti non avessero ancora individuato il sentiero, in fondo non avrebbe dovuto trovarsi troppo distante.

Dopo aver finalmente raggiunto il sentiero Sharaku potette finalmente tirare un sospiro di sollievo, ora che il loro viaggio non era più ridotto ad uno spiacevole vagare per i boschi. Ciò che l’Aburame ancora non sapeva però, era che la strada che separava i due dalla loro meta era ancora parecchio lunga e parecchio malmessa. Sebbene Sharaku non avesse problemi di fatica, grazie all’allenamento in accademia e alla sua affinità con la natura (cose che lo rendevano molto adatto a questo tipo di missione, a dispetto della sua fisionomia tutt’altro che prestante), Heizo non avrebbe potuto dire lo stesso. L’uomo, dopo ore di cammino, cominciò ad accusare la stanchezza, complice la presenza, lungo il tracciato, di un sottobosco particolarmente aggressivo. Tutto ormai sembrava significare che quel percorso non vedeva viaggiatori umani da molto tempo e Sharaku, accortosi dell’ormai esaurirsi delle forze dell’uomo che avrebbe dovuto accompagnare, cominciò a riflettere, nuovamente turbato da quella situazione sempre meno rassicurante, perché se era pur vero che la fitta vegetazione sembrava immutabile durante il loro percorso, era altresì vero che la luce del Sole non lo sarebbe stata altrettanto.

“Mmm, Heizo non sembra in formissima, per quanto ancora potrà continuare a muoversi? Rallentare consentirebbe a lui un andatura più agevole, ma rischieremmo di non arrivare alla valle in tempo per il calar delle tenebre, manca ancora molto, ma non tantissimo. A proposito della valle, ma è mai possibile che la scala di riduzione sulla mappa che ho visto stamattina fosse così ampia? Ok che abbiamo allungato per il problema con il ponte, ma mi sembra strano che il bosco non stia ancora cominciando a diradarsi… E’ decisamente il caso di farsi venire un’idea e alla svelta anche. Dunque, portare io in spalle Heizo è completamente fuori discussione o la prossima missione della squadra speciale prevederà di soccorrere un genin disperso e con la schiena rotta nella foresta del Paese del Fuoco. La prima cosa da fare è accertarsi di essere sul sentiero giusto, una piccola pausa consentirà a Heizo di recuperare le forze di dare un’occhiata alla mappa così da farsi un’idea, almeno approssimativa, della nostra ubicazione sul sentiero per Suikazura. Non voglio starmene con le mani in mano nel frattempo, però; potrei salire in cima ad uno di questi alberi per dare un’occhiata all’orizzonte, in questo modo potrei farmi un’idea sia sull’esatta posizione del Sole, sia sulla distanza che ci separa dalla fine della foresta. Non avrei mai pensato di dirlo, ma non vedo l’ora di uscire da questa affascinante quanto fastidiosa foresta.

“Signore, mi sembra un po’ affaticato, credo sia meglio fare una piccola pausa, si sieda pure qui. Lei ha la mappa con sé, riesce a capire grossomodo quanto manca ancora e se è effettivamente questo il sentiero giusto? Mentre riprende fiato io vado a dare un’occhiata in cima a uno di questi alberi, sarà un altro modo per avere certezza su dove ci troviamo con precisione.”

La parte seguente avviene solo se il committente accetta effettivamente di sedersi


Dopo aver scostato un po’ di piante del sottobosco in modo tale da consentire al committente di sedersi il più comodamente, Sharaku si diresse in cima all’albero più vicino per dare un’occhiata, non prima di aver furtivamente lasciato 4 mosche intorno a Heizo; queste avevano il compito di raggiungere immediatamente l’Aburame qualora fosse successo qualcosa di inaspettato. Giunto a metà altezza dell’albero, Sharaku parlò, stavolta con tono più serio e meno apprensivo di quello utilizzato pochi istanti prima per proporre l’uomo a fermarsi:

“Spero che i motivi che la spingono verso Suikazura siano abbastanza allettanti da ripagare questa faticosa scarpinata”
view post Posted: 1/11/2020, 00:47     [Konoha] Censimento Novembre - Villaggio della Foglia
- Sharaku Aburame [Re Cecco] - [Conto]
Impegnato in: Missione 101D - La via per il fiume [X]

Rango: Genin
Clan: Aburame
Lavoro: Shinobi
view post Posted: 28/10/2020, 21:16     Missione 101 D - La via per il fiume - Missioni
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Narrato
Parlato Sharaku
"Pensato"
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Alla fine il committente concordò con Sharaku sull’idea di seguire il fiume a ritroso in modo da ritrovare, prima o poi, il sentiero da seguire per raggiungere la propria meta. L’uomo esitò un attimo prima di completare la risposta, come se stesse riflettendo su qualcosa, tuttavia l’Aburame gli dette poco peso, in fondo era tutto tempo che i suoi insetti guadagnavano nella loro ricerca del sentiero. In quel momento poco altro importava a Sharaku oltre al fatto di dover rimettere entrambi in mezzo a un sentiero battuto al più presto. Così i due si rimisero in marcia, entrambi con passo svelto e con diverse preoccupazioni nell’animo. Lo shinobi stesso stava vivendo una situazione paradossale: lui, un così appassionato della natura e delle sue bellezze, che non riusciva a riportare su uno stramaledettissimo sentiero quella spedizione; avrebbe potuto prendersela con la sorte, che sicuramente in questo frangente non lo stava aiutando, ma preferì invece mantenere la mente concentrata sull’analisi del territorio circostante per mezzo dei suoi insetti.

“Il sentiero è sicuramente da questa parte, resta solo da capire quanto tempo avremo perso e se ci saranno altri inconvenienti. Purtroppo la bellezza incantata e senza tempo di questa foresta è inversamente proporzionale alla cura e alla manutenzione apportate a questo sentiero per la valle. La cosa positiva è che comunque qui intorno la situazione appare totalmente tranquilla: verde a perdita d’occhio, simpatici e ingenui piccoli animaletti che si nascondono tra il fogliame… uno scenario davvero idilliaco; solo una cosa potrebbe turbare questo momento, ossia il fatto che le mie mosche non abbiano ancora trovato neanche uno straccio di sentiero. Ma in fondo ci vuole pazienza, semplicemente non è una giornata fortunata per me, prima quella ragazza di cui già non ricordo più il nome che viene richiamata dagli ANBU, poi il ponte che dovrebbe trovarsi in un posto e invece non c’è… non è decisamente la mia giornata. Comunque anche lui si è fatto silenzioso, sicuramente non sono l’unico a trovare frustrante questa nostra deviazione forzata, chissà su cosa starà riflettendo così intensamente… probabilmente penserà agli affari che concluderà una volta giunto nella valle. Affari su cui avrei anche il compito di indagare, purtroppo però quella parte della missione ora come ora dovrà attendere, almeno fino a quando non avremo recuperato parte del tempo perduto.”

Mentre gli insetti di Sharaku proseguivano con la loro incessante, quanto fino a quel momento poco fruttuosa ricerca, il ragazzo ed Heizo continuarono con il loro tragitto lungo la sponda del fiume. Ad un tratto l’uomo, che nei minuti precedenti era apparso all’Aburame molto preso dai suoi pensieri e, con molta probabilità, dalle sue preoccupazioni in merito al viaggio, rivolse all’improvviso una domanda molto strana al giovane ragazzo. Questi, che non si aspettava un ritorno alla conversazione prima del raggiungimento del sospirato sentiero, fu colto di sorpresa e, continuando a prestare attenzione alle informazioni riportategli dalle sue fidate esploratrici, si voltò leggermente con la testa come a scrutare nel volto del committente alla ricerca delle motivazioni che lo avevano spinto ad una simile domanda. Contro ogni aspettativa di Sharaku, Heizo sembrava aver ritrovato un’espressione più rilassata e meno contrita di quella tenuta nei minuti precedenti la domanda.

“Perché mai d’un tratto è così tranquillo, non abbiamo ancora raggiunto il sentiero e abbiamo ancora parecchia strada davanti prima di poter raggiungere la valle di Suikazura. Non che mi lamenti, però mi lascia un po’ perplesso questo cambio repentino di umore; e quella domanda poi, non che mi crei alcun problema rispondergli, seppur forse non nel modo in cui si aspetta, ma… Boh meglio cercare di approfondire, magari ha realizzato qualcosa che renderà meno preoccupato anche me.”

L’espressione notoriamente spenta e assorta di Sharaku lasciò il posto a una breve e repentina faccia sorpresa, in risposta all’improvviso quesito postogli dal committente. Ripresosi tempestivamente, Sharaku, che ancora non capiva l’origine di una domanda di tal genere, si limitò ad inclinare per un attimo la testa leggermente per l’alto, come per assicurarsi che le fronde degli alberi fossero ancora qualche metro sopra la sua testa. Per qualcuno non proveniente dal Paese del Fuoco sarebbe stato normale vedere il cielo limpido una volta alzata la testa, ma per uno nato e cresciuto a Konoha verde e foglie diventavano il suo cielo una volta inoltratosi nella foresta, e a Sharaku andava bene così. Dopo una manciata di secondi di silenzio Sharaku riposizionò la testa alla sua normale inclinazione e, con la medesima tonalità di voce fino a quel momento tenuta, disse;

“In cosa credo mi chiede? È una domanda piuttosto singolare. Per diverse ragioni in passato mi sono interrogato su alcuni aspetti della vita., per quanto uno della mia età possa fare, in particolare in riferimento alla scelta di diventare uno shinobi. Credo di non credere in qualcosa di particolare se non probabilmente nelle due uniche cose che possono apparire infinite: la natura e il tempo. Credo che la mia passione per la natura e le piante abbia influenzato molto questa mia visione, ma io ammiro l’ineluttabilità della natura che, essendo in continuo divenire, non può mai arrestarsi nel suo mutare, ma anche nel tempo, un processo irreversibile ed infinito. Purtroppo solitamente quando mi metto a pensare a infinitezza e irreversibilità mi procuro solo un bel mal di testa e quindi evito di inoltrarmi ulteriormente. Non sono certo di aver risposto alla sua domanda ma tant’è, credo nell’ineluttabilità del tempo e della natura che sovrastano tutte le cose che invece sono temporanee, come noi umani e le nostre emozioni; posso chiederle l’origine di una domanda così curiosa?

Qualche minuto dopo lo scambio di battute tra Sharaku e il committente una lieta notizia raggiunse l’Aburame, e come tutte le notizie del giovane shinobi, lo raggiunse volando tra le piante. A quanto pare gli insetti avevano trovato il sentiero che dal fiume si dirigeva verso la loro meta, non restava che raggiungerlo. Un fugace sorriso apparve sul volto dell’Aburame, che con voce per un attimo più convinta e più seria si rivolse al committente.

“Signore, mi sembra di aver intravisto il sentiero tra gli alberi, dovremmo esserci quasi. Le faccio strada.”
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