Missione 103 D - Black out!

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 17/11/2023, 16:13     +1   -1
Avatar

Group:
Kiri
Posts:
95

Status:


Le dita di Kuroshi stringono la maniglia fredda con fermezza, sentendone la consistenza dura sotto i polpastrelli. Il metallo risponde alla sua pressione con una fluidità silenziosa, e l'apertura del battente è accompagnata da un suono leggero ma rassicurante, grazie ai meccanismi oliati che lavorano senza sforzo. Mentre il portone si schiude, la brezza salmastra accarezza il suo viso, portando con sé un mélange di odori densi e pesanti.

La salsedine avvolge ogni fibra della sua persona come una coperta monotona, mentre l'odore di zolfo e metallo si insinua nelle narici, creando una sinfonia greve che permea l'aria. Il giovane ninja respira profondamente, sentendo il peso dell'atmosfera opprimente penetrare i suoi polmoni. Questo luogo, con la sua combinazione unica di odori e suoni, diventa un'esperienza sensoriale che si fonde con i suoi pensieri.

Il ronzio proveniente dalle profondità sotterranee aggiunge una nota cupa all'ambiente. La luce delle lampade al neon, appese alle pareti rocciose, traccia fiochi sentieri di luce, ma l'oscurità persiste nelle pieghe di ogni angolo. Kuroshi sa che il buio celere può nascondere insidie mortali o riserve sconosciute, ma la sua determinazione non vacilla.

I suoi occhi scrutano il pianerottolo in cemento grigio e la rampa di gradini che si snoda verso il basso, immergendosi nelle viscere della scogliera. L'oscurità sotto è penetrante, ma le lampade al neon rettangolari gettano una luce pallida che svela solo parzialmente il mistero delle profondità.

La corrente d'aria improvvisa agisce come un avvertimento naturale, tentando di respingerlo indietro. L'idea che Mitsubishi possa essere già morto o che non sia mai giunto in quel luogo si insinua nei suoi pensieri come un veleno silenzioso; ma allo stesso tempo è sufficiente a spronarlo a scendere ancora più in profondità.

La presenza di voci umane, seppur indistinte e soffuse, aggiunge un elemento di incertezza. Kuroshi sa di dover procedere con cautela, il suo addestramento da ninja gli suggerisce che le apparenze possono ingannare. La decisione di andare avanti è irrevocabile.

Con passo fermo, il giovane ninja inizia a scendere la rampa di gradini. Le suole dei suoi stivali risuonano sordamente sul cemento mentre la luce pallida delle lampade al neon lo accompagna nel buio. Kuroshi cerca di mantenere la sua attenzione acuta, consapevole che ogni passo potrebbe rivelare nuovi misteri o insidie.

Il ronzio persistente e le voci indistinte alimentano la sua determinazione. Non c'è spazio per l'incertezza o la paura. Kuroshi è uno Yuki, addestrato per affrontare l'ignoto con fermezza. La sua mano stringe saldamente il manico del battente, pronto a fronteggiare qualsiasi sfida possa presentarsi nelle profondità sotterranee della scogliera.

CITAZIONE
Sempre troppo gentile con i complimenti. Ho trovato un po' di tempo per rispondere immediatamente, visto che questo weekend sarò pieno di impegni. Tu prenditela con calma ovviamente!!
 
Top
view post Posted on 24/11/2023, 23:27     +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,483

Status:


CITAZIONE
In realtà non amo impiegarci una settimana, ma stare dietro a tutto è davvero dura x.x ciò nonostante, continuo a trovare la scrittura un bellissimo stimolo

23.03.252 DN - Impianti Yōgan

La scala si arrotola in spire giù per il largo pozzo - spire metalliche: una struttura identica ai camminamenti presenti all'esterno, percorsi dallo Yuki assieme alla sua guida pochi minuti prima. Una struttura col brutto vizio di fare parecchio baccano, quando si calpesta senza badarci troppo.

Più scende, più aumenta quel caldo umido e sulfureo che pare proprio esalare dal basso; a loro volta le voci risuonano sempre più nitide, anche se quella sorta di ronzio in cui sono immerse ne rende l'ascolto cosa ardua. Dal basso risale un bagliore giallastro, che eclissa lentamente i pallidi occhi al neon che si aprono sulle pareti. Sul corrimano appaiono alcune chiazze scure, umide, leggermente appiccicose. Il ronzio si fa cupo, vibrante: un basso rombo di macchinari in movimento, che fa tremare leggermente la struttura delle scale.

Un grido di dolore echeggia tra le pareti di pietra.
???: "PARLA, MA...E...O..."

Voci distorte dall'eco e dall'interferenza degli altri rumori di sottofondo.

Poche decine di metri al di sotto del livello del suolo, che paiono chilometri; pochi minuti di discesa che sembrano ore, la consapevolezza di essere da tutt'altra parte rispetto a dove dovrebbe trovarsi. Kuroshi deve per forza essere consapevole di cosa ciò potrebbe rappresentare. ,a ciò che si trova in fondo a quel pozzo forse è più forte di un magnete che cattura il volo di un kunai.

"... aperta viola..io..eAAARGH"

Il gemito carico di sofferenza è inconfondibile, ottima e pessima notizia allo stesso tempo: Mitsubishi è vivo! Tuttavia, la situazione per lui non pare rosea, a giudicare dal dolore che ha spezzato la sua frase. Ormai manca poco. Solo due avvolgimenti di quella interminabile spirale, prima di arrivare in vista di quella scena, di cui finora ha potuto soltanto udire i suoni. File di lampade a incandescenza rischiarano l'ambiente lì in fondo, abbagliando gli occhi ormai abituati all'oscurità e ostacolando ulteriormente la visuale.

???: "MAIALE SCHIFOSO, PIANTALA CON LE TUE CAZZATE DA BUROCRATE"

Un tonfo.
Deboli colpi di tosse.

???: "Ammettilo: sapete già tutto, ma col cazzo che lo ammettete, vero?" - si aggiunge una seconda voce, più bassa, ma non meno aggressiva. Nessuna risposta. Quanta gente c'è lì sotto, oltre l'impiegato? Sarà gente addestrata? Non è facile avvicinarsi, potrebbero notarlo attraverso la struttura della scala e il numero effettivo degli intrusi apre un ventaglio di possibilità fin troppo ampio a loro favore, eppure tutti gli indizi sembrano puntare verso una situazione di estrema difficoltà per quel mite e solerte ometto conosciuto solo poco fa.

 
Top
view post Posted on 27/11/2023, 14:34     +1   -1
Avatar

Group:
Kiri
Posts:
95

Status:


Lo Yuki si trova in quel momento al centro di una discesa misteriosa, avvolto dalle spire metalliche di una scala che si srotola nel buio. Si ferma sul primo gradino, attento al rumore metallico che la scala produce sotto il suo peso. Un brivido di consapevolezza si diffonde attraverso di lui mentre capisce che ogni passo potrebbe tradirlo, rivelando la sua presenza a chiunque si trovi nelle vicinanze. Determinato a muoversi in silenzio, si adatta istantaneamente alla situazione.

Con una perizia studiata, inizia a regolare il suo modo di scendere. Distribuisce il peso del corpo con estrema precisione, cercando di evitare le parti della scala che sembrano emettere il rumore più forte. Muove i piedi lentamente, facendo leva sulla sua agilità naturale per ridurre al minimo l'impatto con la superficie metallica.

Le mani dello Yuki stringono il corrimano con forza, non solo per mantenere l'equilibrio, ma anche per trasmettere il minimo contatto possibile alle parti metalliche che lo circondano. Ogni movimento è deliberato e calcolato, con una consapevolezza acuta dei suoni che potrebbero tradirlo.
Il suo sguardo è concentrato, gli occhi scrutano attentamente ogni gradino, cercando segni di instabilità o parti della scala che potrebbero produrre rumori indesiderati. Si adatta istintivamente, modificando il suo percorso in base alle caratteristiche specifiche della scala.

Con ogni passo, lo Yuki impara dalla scala stessa, riuscendo a prevedere e evitare le zone più rumorose. La sua discesa diventa una danza silenziosa, un balletto di movimenti controllati mentre si immerge sempre più nelle profondità oscure della scala misteriosa, determinato a mantenere il suo avvicinamento il più discreto possibile.

Alcune voci risuonano chiare come un sussurro insistente nel vuoto, ma sono avvolte da un ronzio costante, che rende difficile distinguere le parole. Sul corrimano, il protagonista nota delle chiazze scure, umide e appiccicose, di che si tratterà mai? Mentre il ronzio si intensifica in un rombo cupo, vibrante, causato dai macchinari in movimento. Nel mezzo di questo scenario surreale, un grido di dolore squarcia l'aria, echeggiando tra le pareti di pietra. Una voce, forse proveniente da uno dei livelli inferiori, cerca di pronunciare parole incomprensibili. L'eco del grido si perde nel buio, lasciando lo Yuki con un brivido che sale come un'onda fredda lungo la schiena. La chiarezza delle voci che risuonano nelle profondità del pozzo sembra intensificare la sensazione, facendo sì che ogni parola si insinui sotto la pelle come un sussurro inquietante. Il calore umido e sulfureo, in contrasto con la freddezza del brivido, crea un mix di sensazioni contrastanti, come se l'atmosfera stessa stesse reagendo al mistero che avvolge la discesa.

La discesa continua, con le voci che si fanno più distorte dall'eco e dall'interferenza degli altri rumori di sottofondo. Il pozzo sembra infinitamente profondo, il tempo sembra piegarsi su se stesso, pochi minuti di discesa che si dilatano in un'eternità. Kuroshi, nel suo cammino, deve fare i conti con questa strana sensazione, un senso di dislocazione che si insinua nel suo essere. Si rende conto che qualcosa non va, che la sua posizione attuale non coincide con la realtà che avrebbe dovuto trovarsi. La curiosità e l'ansia si intrecciano, spingendolo avanti, ma anche creando un'incertezza riguardo a cosa possa attendere in fondo alle scale.

Un gemito rompe il silenzio come un lamento disperato nell'oscurità del pozzo. È un suono carico di sofferenza, un eco che si propaga tra le spire metalliche della scala, rendendo l'atmosfera ancora più intensa. La voce viene riconosciuta immediatamente dal giovane genin, non c’era alcun dubbio quello era Mitsubishi. La prima reazione è istintiva, la mano stringe saldamente il corrimano, la stretta è così forte che sembra voler piegare il metallo sotto la sua forza. Vorrebbe lanciarsi in una forsennata corsa per vedere se a l’ingegnere fosse capitato qualcosa di brutto. La sua mente riflessiva è come un turbine di pensieri in mezzo al silenzio rotto solo dal gemito di sofferenza. Kuroshi, avvolto dalle spire metalliche della scala, si trova ora ad affrontare una scelta cruciale. Il gemito ha scosso la sua tranquillità e ha acceso un fuoco di interrogativi nella sua mente. Per di più sa bene che la scelta più saggia e quella di aspettare e capire come affrontare la situazione. Per lo meno può ritenersi sollevato, almeno in parte, che la sua ipotesi sul fatto che la sua guida non fosse rotolata giù per la scogliera, era giusta.

Le lampade a incandescenza in fondo al pozzo creano un bagliore accecante, costringendo gli occhi di Kuroshi ad adattarsi alla nuova luce. La vista è ancora offuscata quando una voce, carica di rabbia, risuona nell'aria. La voce aggressiva interrompe il silenzio precedente, suggerendo una tensione palpabile e una situazione carica di emozioni negative. A quanto pare l’ingegnere non era solo lì sotto, e sembrava non passarsela bene. Chi erano allora le altre persone che inveivano contro di lui? Era possibile che fossero quel gruppo di uomini individuati dallo stesso Mitsubishi?

Il tonfo risuona nell'oscurità come un eco sinistro, seguito da deboli colpi di tosse che perforano il silenzio carico di tensione. Le voci che emergono, cariche di aggressività, svelano una dinamica tesa che si sta svolgendo oltre il livello della scala. La prima voce, carica di sarcasmo e sfida, lancia un'accusa diretta. Una seconda voce, più profonda ma altrettanto aggressiva, si aggiunge al coro. Nonostante la domanda incisiva, il silenzio regna sovrano. Nessuna risposta. L'impiegato, il mite e solerte ometto conosciuto solo poco fa, sembra essere al centro di una situazione ostile e delicata.

La mente di Kuroshi riflette sulla complessità della situazione. Quanti sono coloro che si trovano là sotto, oltre l'impiegato? La presenza di più voci suggerisce la possibilità di un gruppo organizzato. L'incognita principale riguarda il livello di addestramento di queste persone. Sono professionisti addestrati o semplici intrusi in cerca di qualcosa?

L'ambiente intricato del pozzo, con le spire metalliche e il bagliore delle lampade, offre molteplici opzioni per nascondersi o muoversi silenziosamente. Tuttavia, la vastità delle possibilità per gli intrusi complica ulteriormente la situazione. Kuroshi si rende conto che avvicinarsi potrebbe essere rischioso, potrebbero percepirlo.

La sua mente valuta le opzioni: osservare attentamente prima di agire, cercare eventuali alleati o pianificare una mossa che possa invertire il vantaggio apparente a favore degli intrusi. La situazione è critica, e le scelte di Kuroshi potrebbero definire il destino di questa discesa nel misterioso pozzo.
 
Top
view post Posted on 8/12/2023, 17:23     +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,483

Status:


23.03.252 DN - Impianti Yōgan


Leggero e silenzioso come un gatto, Kuroshi pare proprio essere riuscito a non sollevare rumori tali da allertare gli estranei: ciò potrà senz'altro consolidare la stima in se stesso, se avrà l'opportunità di tornarsene a casa sano e salvo.

Davanti al giovane, di nuovo, un bivio: sporgersi a osservare la scena nei dettagli, alla ricerca di possibili elementi da sfruttare a proprio vantaggio - rischiando tuttavia di essere visto - o al contrario, attendere con pazienza un insperato sviluppo favorevole della vicenda. A tornare indietro correndo si fa sempre in tempo - ammesso che gli intrusi non siano shinobi addestrato. Temporeggiare può far male, per il momento, solo al povero impiegato, colpevole forse di zelo eccessivo verso la sua compagnia.

Che fare?
Provarci, forse*. Provare a sporgersi col favore della penombra e dell'ignoranza dei presenti e valutare la prossima mossa.

Tre metri sotto ai suoi piedi, finalmente, il fondo del pozzo: una colata di grezzo cemento, su cui si stagliano le sagome molteplici dei presenti, tutti riuniti attorno a un grosso fagotto scuro, che si muove appena. A pochi passi da loro, al centro dello spazio visibile dal genin, una struttura cilindrica in metallo, con un colossale numero 1 dipinto e una scala a pioli in metallo sulla fiancata, sulla cui sommità si apre un oblò, al momento chiuso da uno sportello. È da lì che sembra emanare la vibrazione, assieme all'intenso odore di zolfo, a cui ormai l'olfatto del ragazzo deve essersi assuefatto. Lo spiazzo è illuminato da cinque faretti appesi alle pareti, che proiettano ombra molteplici attorno agli intrusi: tre in tutto, almeno così pare. Quanti erano quelli avvistati da Mitsubishi? Li avevano contati? E se ce ne fossero altri?

Il fagotto tossicchia e si scuote. Altri non è che l'ingegnere, inginocchiato a terra, che prova a sollevarsi facendo leva sulle braccia, per assumere una posizione più dignitosa. Ha perso il caschetto - o meglio, gli è stato sottratto dalla donna che lo fronteggia, facendo dondolare nervosamente la protezione tra le mani. Le chiazze vermiglie sulla plastica gialla parlano da sole.

???: "Sei da solo, qui sotto" - riprende la voce pacata di prima: appartiene all'uomo che dà le spalle a Kuroshi. La minaccia velata resta sospesa nell'aria; la donna non sembra proprio riuscire a trattenersi, ma viene preceduta dal terzo individuo: un ragazzo che avrà suppergiù la stessa età del ninja, e che - al contrario dell'uomo pacato - si trova perfettamente nella posizione da cui, se solo sollevasse il naso verso l'alto, riuscirebbe a scorgere la figura umana acquattata sulla scala.

???: "Io dico di ammazzarlo e buttare la carogna nel generatore" - fa quello col tono casuale del bulletto di quartiere, quando si accanisce contro la vittima del giorno; con le mani in tasca e i movimenti nervosi di chi non riesce a star fermo se non mena le mani, non c'è dubbio che in quanto ad avventatezza superi anche la sua compagna.

Quella, vedendosi rubare la battuta, lancia un'occhiata in tralice al ragazzetto, facendo spallucce, prima di riportare lo sguardo minaccioso su Mitsubishi... che inspiegabilmente sta tacendo l'unica informazione su cui, al momento, potrebbe far perno per indurre quella gentaglia a togliersi di torno! Sì, perché l'impiegato è ancora convinto che Kuroshi sia davvero tornato indietro ad avvisare i suoi colleghi. L'immobilità dell'uomo, purtroppo, sta facendo rapidamente saltare i nervi alla donna.

???: "D'accordo, questo qui vuol farsi ammazzare sul serio." - sbuffa quella, raspando il cemento con lo stivale come farebbe un toro prima di caricare. "Pezzo di sfigato plagiato, irrecuperabile..."

???: "Comprendi che decine di persone non sanno cosa mettere in tavola, per colpa vostra?!" - lo apostrofa il tizio pacato, con un tono di voce più vigoroso rispetto a prima; mentre parla allunga un braccio verso la sua collega, come a volerla trattenere ancora un poco dallo sfogarsi sul malcapitato. "Abbiamo delle prove scientifiche e la verità verrà a galla, nonostante tutti i tentativi di screditarle. A quel punto sarete voi, a finire per strada. Nessuno vorrà più gentaglia come voi. Nessuno vi darà più lavoro. Men che meno al porto, dove c'è la gente che avete messo nei casini.
Vale davvero la pena, secondo te, continuare a difendere i tuoi padroni?"
- tenta di convincerlo.

???: "Tora! Quasi fatto!" - grida una voce fuori campo, facendo voltare tutte e tre le teste in direzione di un punto al di fuori del campo visivo di Kurishi. "Bene!" - replica quella che oramai pare proprio essere la capobanda, con tanto di nome da battaglia. "Impacchetta tutto... e poi vediamo." - conclude minacciosa, fissando Mitsubishi con aria meditabonda.


CITAZIONE
*sei sempre libero di NON fare ciò che nel post ipotizzo e prendere una soluzione alternativa; se Kuroshi non si sporge a guardare, non avrà modo di individuare ciò che ha davanti (salvo tue idee alternative, che sono sempre contenta di tenere in considerazione)
 
Top
view post Posted on 15/12/2023, 10:29     +1   -1
Avatar

Group:
Kiri
Posts:
95

Status:


Kuroshi osservò la scena con attenzione, i sensi all'erta come un gatto nella notte. La pioggia leggera continuava a cadere, contribuendo a mantenere il suo profilo basso mentre scrutava la situazione da quella posizione di osservazione privilegiata. La scelta di agire o attendere pesava sulla sua mente, e il giovane shinobi valutava con precisione ogni opzione.

Kuroshi si trovava in una posizione difficile, diviso tra la tentazione di esplorare da vicino e la prudenza che suggeriva di aspettare. L'atmosfera tesa nel pozzo sottolineava l'importanza della scelta che doveva compiere. L'opportunità di scrutare da vicino avrebbe potuto rivelare informazioni cruciali sugli avversari e sulle dinamiche della situazione, ma comportava anche il rischio di essere scoperto, mettendo a repentaglio la sua posizione e la sua missione.

La penombra e il silenzio circostante potevano essere alleati preziosi, ma la natura incerta della situazione rendeva difficile predire le conseguenze di un approccio più audace. Tuttavia, il tempo stringeva, e l'impiegato sembrava avvicinarsi sempre di più a una potenziale minaccia imminente.

L'alternativa di attendere, pur offrendo la possibilità di rivelare sviluppi favorevoli, aggiungeva un elemento di incertezza. Ogni istante di esitazione sembrava pesare sulla sicurezza dell'impiegato, intrappolato in una situazione sempre più precaria. Kuroshi si sentiva stretto tra la pressione del tempo e la necessità di fare una scelta ponderata.

Kuroshi, nel buio del pozzo, si sentiva come un giocatore su una scacchiera, dove ogni mossa avrebbe potuto cambiare l'andamento della partita. La decisione che stava per prendere avrebbe dovuto bilanciare astuzia e coraggio, cercando di anticipare le mosse degli avversari senza compromettere la sua stessa posizione.


Il giovane Shinobi si trovava nell'ombra, occhi scrutatori fissi sulla scena sottostante, il cuore che batteva in modo ritmico nel silenzio del pozzo. La sua attenzione si concentrò sul fondo del pozzo, finalmente raggiunto, dove una colata di grezzo cemento si apriva di fronte a lui. Le sagome umane si delineavano contro il terreno, riunite attorno a un enigmatico fagotto scuro, che si muoveva appena, una presenza misteriosa al centro dell'intricata situazione.

A breve distanza, nel cuore dello spazio visibile dal giovane genin, sorgeva una struttura cilindrica in metallo. Il colossale numero 1 dipinto su di essa richiamava l'attenzione, e una scala a pioli in metallo lungo la fiancata conduceva a un oblò al momento chiuso da uno sportello. Da lì, Kuroshi percepirebbe la vibrazione e l'intenso odore di zolfo che ormai il suo olfatto avrebbe dovuto aver assimilato. Quel dettaglio non sfuggì al giovane shinobi, che registrò ogni particolare come un tassello di un puzzle da risolvere.

Cinque faretti appesi alle pareti illuminavano lo spiazzo, proiettando ombre danzanti attorno agli intrusi. Contò mentalmente: tre figure si stagliavano nell'illuminazione, ma la domanda che si fece fu più intricata. Quanti erano quelli avvistati da Mitsubishi?

Le voci degli intrusi si sovrapponevano, ciascuna portando con sé una minaccia diversa. Tuttavia, l'impiegato sembrava il fulcro della situazione, la chiave per influenzare gli eventi. "Ma di cosa stanno parlando?" si chiese lo Yuki tra sé e sé. "Che motivo hanno di irrompere in una centrale elettrica?"

Kuroshi, ancora nell'ombra, ascoltò attentamente le parole scambiate tra gli intrusi. La voce pacata del tizio, ora più vigorosa, tentava di colpire la coscienza di Mitsubishi, accusandolo dei danni causati a decine di persone. L'accusa riecheggiava come un eco di responsabilità, una conseguenza inevitabile di azioni non ancora completamente comprese.

Poi, una voce proveniente dall'esterno, una chiamata di nome "Tora!" fece voltare le teste degli intrusi. Kuroshi, nella sua posizione, sentì il fruscio di qualcosa che si stava preparando. La minaccia implicita nell'ordine di "impacchettare tutto" confermava l'idea di un'azione imminente, mentre lo sguardo meditabondo rivolto a Mitsubishi faceva emergere un'enigmatica anticipazione di ciò che stava per accadere.

Kuroshi, con il fiato sospeso, iniziò a tessere mentalmente il filo delle informazioni, cercando di capire come le tessere del puzzle potessero incastrarsi. "Devo fare assolutamente qualcosa!"

"Uscire allo scoperto senza avere informazioni utili sul nemico, mi sembra troppo rischio. D'altro canto Devo portare via Mitsubshi da questa situazione. Lui al momento è la priorità."

"Tutta questa luce non mi permette di agire in maniera sicura. Devo trovare un modo mandare via la corrente e recuperare l'ingegnere evitando uno scontro, per quanto possibile!" Elaborò mentalmente mentre al contempo i suoi occhi scrutavano l'ambiente circostante alla ricerca di informazioni sul come poter staccare ala corrente dei faretti che illuminavano quel pozzo.
 
Top
view post Posted on 25/12/2023, 22:48     +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,483

Status:


CITAZIONE
Mannaggia a me che aspetto troppo a leggere!
L'informazione che ti serviva è molto circoscritta, in questi casi non guasta se mi mandi un MP, almeno ti passo le info velocemente

23.03.252 DN - Impianti Yōgan

Kuroshi ha poco tempo, è vero: lo sguardo può correre in lungo e in largo, attraverso quelle pareti scabre e le strutture metalliche, senza trovare altro che il minimo: i cavi elettrici che alimentano i cinque faretti, custoditi da altrettanti tubi corrugati bianchi, che trasportano l'energia come cordoni ombelicali. Deve esserci per forza una cassetta da cui provengono, ma dalla sua angolazione non gli è possibile individuarla; recidere i cavi sarebbe la cosa più rapida, ma in quel caso il giovane dovrà essere in grado di gestire l'inevitabile reazione degli intrusi.

Kuroshi ha poco tempo, è vero.
E purtroppo è anche meno di quello che avrebbe potuto aspettarsi.

Da un ambiente al di fuori del suo campo visivo balena una luce improvvisa, che gli si pianta in faccia, come i fanali di un treno investono il cervo audace che osa attraversarne i binari: fa appena in tempo a vedere il quarto uomo entrare nel suo campo visivo, bardato con un caschetto del tutto simile a quello di Mitsubishi, munito di luce anteriore. No, l'uomo col caschetto non l'ha visto: ha solo sollevato il copricapo per grattarsi la testa sudata, mentre si avvicina al resto della banda, ma il ragazzo dal sangue bollente... lui sì, per un puro caso, un guizzo fortuito degli occhi, scorge la sagoma del genin acquattata a un paio di metri da terra.

Un battito di ciglia dopo, che un grido inarticolato rimbomba nel locale sotterraneo e un dito si solleva, puntandosi in direzione dello Yuki; altre tre paia di occhi si sollevano alla volta del ninja, capovolgendo completamente la situazione: adesso, è lui l'intruso. Imprecazioni assortite sibilano, incuneandosi nel monotono e vibrante tappeto sonoro che scuote le viscere della terra. Lo stesso Mitsubishi osa alzare lo sguardo. Lo scorge. Sgrana gli occhi incredulo. Non fa in tempo a reagire.

Tora: "VIA, VIA, VIA!!" - grida, sbracciandosi in direzione degli altri, mentre si lancia verso la misteriosa stanza accanto - quella che Kuroshi finora non è riuscito a scorgere; gli altri due uomini che la accompagnano, dopo un momento di smarrimento, si scambiano un'occhiata di intesa; afferrano la vittima dalle braccia e iniziano a trascinarla via, mentre quello oppone a mala pena resistenza, lo sguardo attonito ancora fisso sullo shinobi.

Rimasto come retroguardia, dopo aver assistito confuso alla scena del rapimento, il tizio col caschetto sembra decidere cosa fare: si piazza a gambe larghe in mezzo alla strada, pronto a sbarrare la strada al genin; da dietro la schiena estrae una grossa chiave inglese, che brandisce minacciosamente, come se fosse una clava. "Tu di qua non passi, servo del potere!" - esclama, suonando decisamente meno deciso di quanto non voglia. Le occhiate che si lancia alle spalle parlano chiaro: non sembra sapere nemmeno lui cosa stia facendo.

Ciò potrebbe renderlo innocuo.
O al contrario: imprevedibile.
 
Top
view post Posted on 7/1/2024, 11:32     +1   -1
Avatar

Group:
Kiri
Posts:
95

Status:


parlato
pensato


Kuroshi reagisce istintivamente alla luce improvvisa, stringendo la mascella con determinazione. La sua mente, veloce come il fulmine, valutava le opzioni in un istante. La presenza del quarto uomo, non ancora consapevole della sua esistenza, rappresentava sia una minaccia che un'opportunità. Il caschetto simile a quello di Mitsubishi catturava la sua attenzione, e la luce anteriore aggiunge un elemento di sorpresa.

Mentre il genin osservava il quarto uomo grattarsi la testa, sfruttando la sua posizione nascosta per rimanere furtivo. In quel momento critico, decise di rimandare l'azione diretta, e silenziosamente resta nascosto evitando di qualunque movimento brusco che possa rivelare la sua presenza.

Mentre il giovane con il sangue bollente si avvicina alla banda, Kuroshi riesce a percepire la dinamica del gruppo. In un colpo d'occhio, studia la postura dei nemici, cercando un punto debole o una vulnerabilità da sfruttare. Il genin sa che l'elemento sorpresa è ora dalla sua parte, e deve agire con prontezza e precisione.

Il suo addestramento da shinobi prende il sopravvento, e Kuroshi decide di osservare attentamente, attendendo il momento giusto per intervenire. La decisione di recidere i cavi viene momentaneamente messa in secondo piano, poiché la sua priorità ora è valutare la minaccia rappresentata dai nuovi arrivati e trovare la strategia migliore per affrontarli. Con il cuore che batte veloce, Kuroshi si prepara mentalmente per l'inevitabile confronto imminente.

Tuttavia qualcosa era andato storto e nonostante la cautela dello Yuki, tutto il suo piano era andato a rotoli. Nel veder ribaltarsi la situazione, si preparò mentalmente ad affrontare la nuova minaccia. La sua espressione rimaneva impassibile mentre i riflettori della situazione si spostavano su di lui, e i tre paia di occhi ora puntati verso di lui rivelavano la consapevolezza della sua presenza.
La reazione improvvisa di Tora lo colse di sorpresa, ma il genin cercò di adattarsi rapidamente alla nuova dinamica. Mentre Tora gridava di allontanarsi, tentava di mantenere la calma, valutando la situazione. La misteriosa stanza accanto, finora inaccessibile, rappresentava ora un nuovo mistero da risolvere.

Gli occhi del genin seguivano il rapimento della vittima, e il suo istinto shinobi gli suggeriva di rimanere cauto. Il tizio col caschetto, armato di chiave inglese, si presentava come una minaccia imprevedibile. La sua incertezza poteva rendere le sue azioni più difficili da prevedere, e Kuroshi comprendeva che sottovalutarlo sarebbe potuto essere rischioso.

Il giovane shinobi studiava attentamente il suo avversario, cercando di percepire eventuali debolezze o incertezze. La chiave inglese brandita come una clava poteva rappresentare un pericolo, ma la mancanza di sicurezza nelle sue parole suggeriva che poteva essere possibile manipolarlo o ingannarlo.

Kuroshi, consapevole dell'imprevedibilità del suo avversario e cercando di evitare uno scontro frontale che potrebbe essere rischioso, provò sfruttare la sua abilità di lettura delle persone e la sua astuzia per superare l'uomo con il caschetto.
Mentre il tizio brandiva la chiave inglese e si piazzava a gambe larghe in mezzo alla strada, lo Yuki manteva la sua posizione difensiva, provando a dialogare con calma. "Non c'è bisogno di fare del male a nessuno. Sto solo cercando di capire cosa sta succedendo qui. Possiamo risolvere tutto senza violenza," afferma, cercando di trasmettere un tono rassicurante nella sua voce.

Notando l'incertezza negli occhi del suo avversario, intensificava la sua strategia persuasiva. "Se hai delle domande, possiamo parlarne. Non c'è bisogno di alzare la chiave inglese," suggerì, mantenendo uno sguardo fermo ma non minaccioso.

La chiave per superare l'uomo con l'astuzia era quella di sfruttare la sua confusione e incertezza. Kuroshi iniziò a porre domande apparentemente casuali, cercando di distrarlo e di far emergere ulteriori segnali di indecisione. "Hai mai pensato di essere coinvolto in qualcosa di più grande di te? Forse c'è una via d'uscita per entrambi," continuava a parlare, cercando di creare uno spazio per la riflessione.

Nel frattempo, il genin valutava attentamente l'ambiente circostante, cercando opportunità per aggirare il suo avversario senza doverlo affrontare direttamente. “Non ho molto tempo da perdere con questo tizio, la priorità ora è recuperare Mitsubishi!” valutava tra sé e sé le sue opzioni, intanto che cercava di confondere quel tipo.

L’idea era quella di riuscire ad individuare un passaggio laterale, un'apertura che potrebbe sfruttare per superare l'uomo senza doverlo affrontare direttamente. Ciò gli avrebbe consentito di risparmiare energie per un eventuale scontro con il gruppo dall’altro lato.
 
Top
view post Posted on 15/1/2024, 18:54     +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,483

Status:


23.03.252 DN - Impianti Yōgan

L'uomo con la chiave inglese trasalisce all'udire la voce dello shinobi: sembra quasi che non si aspettasse che gli venisse rivolta la parola. Le nocche gli diventano bianche, rafforzando la stretta sull'arma improvvisata; gli occhi sgranati tradiscono l'accresciuto panico che lo attanaglia, così come l'esitante passo che compie all'indietro - "N-non ci provare nemmeno!" - replica con voce strozzata, resistendo evidentemente all'impulso di fuardarsi alle spalle.

È vero, tutti i suoi compagni sembrano essersi volatilizzati nella stanza di là, i cui tratti sono grossomodo visibili a Kuroshi, ora che ha raggiunto il pianterreno: una struttura cilindrica simile a quella ospitata nella prima stanza campeggia anche nella seconda, stavolta con un numero due dipinto sulla parete esterna. Il ronzio proveniente da questo secondo elemento è quasi inudibile, fuso com'è con quello prodotto dal primo enorme cilindro: udire voci e rumori di passi è impresa ardua, se i suoni non sono emessi con sufficiente energia.

Una voce in lontananza:
Tora: "Dov'è Yamori...?!"
"Tora! Tora, sono qui!" - strilla quello, decisamente determinato a farsi rintracciare dai suoi compagni.

Yamori: "Tu non me la dai a bere!" - ringhia alla volta dello Yuki, apparentemente rinfrancato dall'interesse della compagna - "Sei tu a far parte di qualcosa di grosso... e fetido! Kirigakure protegge e spalleggia la feccia che avvelena le nostre acque, e tu sei il suo braccio armato!
Non hai un minimo di vergogna?!"


Tora: "Yamori, svelto! Gli altri se ne stanno andando! Corri!" - esclama la voce di Tora, stavolta più vicina: la sagoma della donna fa capolino da dietro il cilindro numero due, lo sguardo fisso sui due che si fronteggiano. "Lascia perdere quello là! Vieni via! Per oggi va bene così!"

Tora e Yamori: tigre e geco, improbabile che si tratti dei loro veri nomi, quanto più di nomi da battaglia. Il tempo è agli sgoccioli per il secondo, che vistosi alle strette, compie un gesto disperato: lancia la chiave inglese verso Kuroshi, si volta di scatto e prende a correre come se il terreno gli bruciasse sotto i piedi, seguito a ruota da Tora, che sembra appena più lenta di lui nei movimenti. La mira è sorprendentemente buona, per un dilettante preso alla sprovvista: se non deviato o bloccato, l'attrezzo colpirà con encomiabile precisione la fronte del genin, con effetti poco gradevoli.

E in tutto ciò, Mitsubishi che fine ha fatto?!
 
Top
view post Posted on 4/2/2024, 11:23     +1   -1
Avatar

Group:
Kiri
Posts:
95

Status:


Parlato, Pensato



Kuroshi reagisce istintivamente all'atteggiamento nervoso dell'uomo con la chiave inglese. Il suo sguardo fissa intensamente il nemico, e un velo di calma si diffonde sulla sua espressione, contrastando con il caos circostante. Con passo sicuro, avanza lentamente verso di lui, mantenendo una distanza di sicurezza, consapevole della minacciosa arma impugnata.

"Tranquillo," dice Kuroshi con voce bassa, cercando di trasmettere un'apparente serenità. "Non sono qui per ferirti, ma per ottenere informazioni. Cosa sta succedendo qui?"

Il ninja continua ad avanzare lentamente e con cautela, osservando attentamente le reazioni dell'uomo. "Non hai niente da temere se cooperi. Siamo dalla stessa parte, almeno per ora. Ma se continui a resistere, potresti finire per metterti in una situazione molto pericolosa."Mentre parla, Kuroshi è sempre attento alle possibili minacce circostanti, conscio del fatto che la situazione potrebbe precipitare da un momento all'altro.

La voce della donna, quella che sembra poter essere la capobanda, incitava L'uomo a sbrigarsi e a fuggire. Quest'ultimo, sembrò prendere coraggio dopo il richiamo della donna, e ricominciò a ringhiare contro lo Yuki.

Kuroshi resta in silenzio per un attimo, osservando attentamente la dinamica tra Tora e Yamori. Percepisce la tensione nell'aria, e la sua mente affila la concentrazione mentre cerca di comprendere appieno la situazione. "Ho poco tempo per risolvere questa situazione,"
riflette mentre la scena si svolge dinanzi ai suoi occhi.

Il giovane ninja non sembra intenzionato a voler far del male, all'uomo, ma del resto le sue azioni non sono ammissibili. "Magari Kiri non è perfetta, questo lo so benissimo." rompe il suo rimuginare, rivolgendosi nuovamente Yomori. "Ma davvero pensi che comportandoti cosi, risulti migliore di loro?" si ferma per osservare la reazione dell'uomo. "Irrompete in questa struttura, lasci pestare un tuo collega, e ti indigni del comportamento altrui......mi sembra un po' da ipocrita!" concluse cercando di scatenare una reazione nell'uomo. Sembrava l'anello debole della banda.

La voce di Tora interrompe nuovamente il sipario tra il ninja e l'uomo. La donna lo mette continuamente fretta, sembra abbiano fretta di fuggire. cosa stavano tramando?

La pressione del momento sembra gravare su Yamori che, per liberarsi del giovane genin, gli tira contro la chiave inglese. Con un movimento aggraziato e fulmineo, Kuroshi si sarebbe chinato leggermente per afferrare l'arma lanciata in sua direzione.


L'atmosfera si caricava di tensione quando la chiave inglese si stagliava nell'aria in un'arcata minacciosa. Era come se il tempo si stesse dilatando per un istante. Con una precisione millimetrica, gli occhi del ninja acuminati, avrebbero seguito il percorso dell'oggetto con una calma apparentemente immutabile. Le sue mani, veloci come saette, si sarebbero stese verso l'arma in volo, come se vi fosse stata una connessione invisibile tra Kuroshi e l'arma in movimento.

Se riuscito nel suo intento, l'arma si sarebbe arresa al controllo del ninja, fermandosi netta nel suo percorso, come se le leggi della fisica fossero state momentaneamente sospese. L'aura fredda e inaccessibile del ninja si sarebbe estesa all'arma, creando un'immagine di potere silenzioso. È come se quella chiave inglese, un tempo strumento di aggressione, si fosse trasformata in un'estensione naturale del controllo di Kuroshi, rispondendo alle sue intenzioni come se fosse guidata da una forza invisibile.

Una volta nelle sue mani, per neutralizzare senza infliggere danni irreparabili. La sua intenzione era chiara: colpire alle gambe di Yamori per bloccarne la fuga. Con una maestria impeccabile, Kuroshi si sarebbe lanciato in un movimento fluido, quasi coreografato.

L'arma avrebbe descritto un arco preciso, come un'onda controllata da un maestro surfista. La chiave inglese si sarebbe mossa con grazia e potenza, pronta a imporre la sua volontà sulla scena. Il ninja ha l'abilità di un artista che plasma il suo capolavoro, mentre il metallo dell'arma avrebbe sfiorato l'aria con un sibilo minaccioso.

Il colpo, se ben riuscito, sarà sufficiente a mettere fine alla fuga di Yamori, e una volta, a terra, lo Yuki si sarebbe lanciato verso i suoi avversari, all'inseguimento di Tora, nella speranza di riuscire a recuperare l'ingengere.
 
Top
view post Posted on 18/2/2024, 22:53     +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,483

Status:


23.03.252 DN - Impianti Yōgan

I due solo voltati e corrono, corrono, senza nemmeno voltarsi indietro: come se si trovassero all'interno di un incubo, e correre a perdifiato potesse salvarli da una qualche immonda creatura che dà loro la caccia. Potrebbe anche funzionare, se davvero stessero sognando... perché quella in cui si trovano è la dura realtà, e potendo scegliere tra un mostro qualunque e uno shinobi di Kirigakure, molto probabilmente sarebbe più saggio propendere per il primo.

Vero, il regno dell'attuale Kage è tutto fuorché bagnato dal sangue che ha cosparso la storia del Paese, ma ciò non implica che i suoi soldati siano meno addestrati. Il grido di Yamori rimbalza contro le pareti del vano sotterraneo, subito seguito dall'esclamazione colma di angoscia di Tora, che si trova a superare in un batter d'occhio il compagno atterrato: è stato colpito esattamente dietro al ginocchio, causando il cedimento dell'arto sotto il suo stesso peso. È stramazzato malamente a terra, frenando a stento con le braccia l'impatto del viso sul cemento e ora, immaginando l'inevitabile, si è coperto il capo con gli arti superiori, senza nemmeno tentare di rialzarsi o strisciare via.

Tora è già sparita al di là delle volute di vapore che provengono dalla stanza seguente, verosimilmente una copia sputata delle prime due, contenenti ciascuna una grossa struttura numerata. L'aria è sempre calda, soffocante, ma Kuroshi può percepire qualcosa di nuovo, sottile, inconfondibile: un refolo d'aria fresca carica di salsedine, che si fa strada nell'atmosfera gravida di zolfo e umidità. Dev'esserci uno sbocco rivolto all'esterno da qualche parte e se la logica funziona ancora, in quella situazione che di logico e coerente ha ben poco, si tratterà del varco verso cui la banda sta fuggendo.

Yamori geme e trema, nel momento in cui Kuroshi lo raggiunge; a faccia in giù, non osa nemmeno voltare il capo a guardarlo. Chissà se le parole concilianti dello shinobi gli tornano in mente, adesso che è con le spalle al muro... chissà se non si è già pentito di essere passato subito alle maniere forti.

Per quanto riguarda la prossima mossa, nuove variabili si affacciano sul campo di gioco: lo Yuki sa perfettamente che gli intrusi hanno fatto il loro ingresso dalla superficie della scogliera, non certo dal mare, tuttavia dai discorsi della banda e da quello spiffero fresco sembrerebbe ormai assodato che ci debba essere un'uscita da qualche parte, nemmeno troppo lontana. Che ci siano degli altri complici ad attenderli all'esterno? Nonostante tutto, Kuroshi dovrebbe preoccuparsene? La capacità di combattere di quella gentaglia sembra scarsa, ma non è mai detta l'ultima parola, specie quando si è in inferiorità numerica e non si conosce il proprio avversario.

E poi, quelli hanno ancora l'ingegnere.

L'ultimo atto di quella vicenda sta per avere inizio, e metà del copione è ancora in mano al suo protagonista.

CITAZIONE
Ci avviamo alla conclusione: utilizzando tutti gli elementi che conosci, sei libero di proporre una strategia nel tuo post. Se hai bisogno di altre info, come sempre, contattami senza remore (domani sarà una giornata atroce, ma da martedì torno reperibile)
 
Top
view post Posted on 2/3/2024, 12:36     +1   -1
Avatar

Group:
Kiri
Posts:
95

Status:


La scena si aprì con un silenzio palpabile, rotto solo dal suono di un grido che riecheggiava nel vano sotterraneo. Il grido apparteneva a Yamori, ma la successiva esclamazione era di Tora a catturare l’attenzione del ninja. Il suono era carico di angoscia, riempiendo l'aria di tensione.

Con una precisione da predatore, lo shinobi aveva contrattaccato con la stessa arma volta ad offendere lo stesso Yuki. La luce fioca illuminava appena il volto del corpulento uomo contratto dal dolore. La ferita era evidente, colpito dietro al ginocchio, un punto vulnerabile. Si poteva quasi percepire il cedimento dell'arto sotto il suo peso, come se fosse lo stesso genin sul punto di cadere.

Yamori era ora disteso a terra, in una posizione vulnerabile. Le sue braccia frenarono l'impatto del viso sul cemento, ma sapeva che era solo una questione di tempo prima che l'inevitabile si verificasse. Il suo corpo era immobile, tranne per il leggero tremore di angoscia. Con un movimento fluido, si coprì il capo con gli arti superiori, accettando il suo destino senza nemmeno tentare di resistere.

La scena era un mosaico di paura e vulnerabilità. Tora riprese a correre in modo frenetico lasciando dietro di se il proprio compagno. Mentre la donna scomparve oltre le volute di vapore, Kuroshi, si lanciò all’inseguimento degli intrusi. Superò il corpo ingombrante del corpulento Yomori, che si aspettava una qualche ritorsione violenta da parte dello Yoki, ma per sua fortuna non avvenne. Il ragazzo non era interessato a fargli del male, la priorità era salvare l’ingegnere.

CITAZIONE
Zona - Zona di Gelo

“La temperatura cala e si inizia a formare del ghiaccio sulla superficie di ciò che si trova in corrispondenza della Zona.”

Effetti:
Se lo Yuki utilizza una Tecnica con tratto “Ghiaccio” trovandosi all’interno della Zona, il suo costo in CHK sarà diminuito di 1.

Se lo Yuki utilizza una Tecnica Offensiva con tratto “Ghiaccio” su un nemico che si trova all’interno della Zona, il suo costo in CHK sarà diminuito di 1.

I nemici subiscono Status Congelamento {1} per ogni turno concluso all’interno della Zona. Ogni turno concluso al di fuori di essa diminuisce i punti Status così ottenuti di 1.

Le Zone di Gelo hanno un Mantenimento di CHK -2 e possono coesisterne al massimo 4 insieme.

In un istante, la temperatura circostante iniziava a diminuire rapidamente, un freddo intenso che permeava l'aria intorno ai presenti. Il ghiaccio cominciava a formarsi sulla superficie di tutto ciò che li circondava, una manifestazione visibile della abilità ninja.

Mentre inseguiva Tora attraverso il labirinto delle stanze sotterranee, Il terreno diventa scivoloso sotto i loro piedi, provando a ostacolarne la fuga. Ogni respiro emetteva nuvole di vapore nell'aria gelida.

Le volute di vapore offuscavano leggermente la vista, ma la percezione dello shinobi gli consentiva di mantenere il controllo della situazione. Quelle stanze sotterranee sembravano tutte uguali, ripetizioni identiche, ognuna con una struttura numerata al centro. Arrivati in quella successiva il gelo continuava ad espandersi, sembrava quasi che stesse inseguendo gli intrusi.

L'aria era densa e pesante, un mix di zolfo e umidità avvolgeva ogni cosa, ma ora c’era qualcosa di diverso. Un sottile refolo d'aria fresca, carico di salsedine, tagliava l'atmosfera soffocante. Era un dettaglio minimo, ma significativo. La freschezza salmastra indicava forse la presenza di un varco verso l'esterno, un'apertura che potrebbe magari essere la via di fuga della banda.
La mente ninja elaborava rapidamente le informazioni. Se c'era uno sbocco verso l'esterno, era lì che la banda si stava dirigendo. La logica, sebbene sottoposta a una serie di circostanze caotiche, gli suggeriva che quello potesse essere il punto di fuga più plausibile, nonostante si fossero introdotti da un altro punto.

Lo Yuki cosi, decise di seguire l'istinto e l'esperienza, seppur non fosse molta. L’ obiettivo era chiaro: intercettare la banda prima che potessero raggiungere l'uscita. Mentre le prede del giovane shinobi corrono a gambe levate, in un attimo, spuntoni di ghiaccio emersero dal suolo con una violenza sorprendente, formando una struttura irregolare e affilata. Il ghiaccio era così lucido e cristallino che rifletteva le immagini circostanti come uno specchio, offrendo un'illusione visiva che confondeva e ingannava gli avversari.

CITAZIONE
Ninjutsu - Muro di Cristallo (Limite: 2) [CHK: -5] {RES * 50}
Tratti: Difensiva (Barriera), Ghiaccio

“Lo Yuki evoca degli spuntoni di ghiaccio che escono dal sottosuolo, formando una struttura irregolare utile per bloccare gli attacchi nemici. Questo ghiaccio è così lucido da sembrare cristallizzato, ciò gli dona la proprietà di riflettere le immagini come se fosse un vero e proprio specchio e permettendo al suo utilizzatore di camuffare la propria posizione apparendo su più cristalli.”

Effetti:
La Zona di Gelo creata da questa Tecnica viene generata nella Zona occupata dallo Yuki che la utilizza.

Se ci si trova già in una Zona di Gelo, non verrà creata alcuna Zona di Gelo.

Se ci si trova già in una Zona di Gelo, si può decidere di sfruttare il ghiaccio al suo interno per potenziare la Tecnica, in questo modo si perderà quella Zona di Gelo e si otterrà un bonus di 10 alla propria Copertura la prossima volta che ci si nasconderà (cumulabile 1 volta per turno).

Questa barriera di ghiaccio non solo ostacolava la fuga degli avversari, ma creava anche un muro impenetrabile che li bloccava efficacemente nel loro tentativo di fuga. Il Muro di Cristallo si estendeva davanti a loro, una parete di ghiaccio lucente e affilato che li intrappolava all'interno del labirinto sotterraneo.

Ma il ninja non si sarebbe fermato qui. Con maestria, sfruttava l'abilità unica del ghiaccio cristallizzato per camuffare la sua posizione. Attraverso le riflessioni multiple e ingannevoli degli specchi di ghiaccio, si muoveva agilmente, apparendo e scomparendo tra le superfici riflettenti come un'ombra sfuggente.

Questa combinazione di abilità ninjutsu e strategia tattica doveva fungere da disarmante per gli avversari. Lì voleva tenere intrappolati all'interno di un labirinto di ghiaccio e illusione, mentre li osservava con calma, cercando di capire cosa stesse accadendo. Se avessero deciso di tornare indietro dove ora giaceva Yomori, avrebbero trovato anche lì la strada bloccata. Grazie alla prima zona di gelo era comparso un muro di ghiaccio anche nel corridoio che portava alla scala. Il povero Yomori era cosi bloccato anche lui, e non avrebbe avuto via di fuga.
 
Top
view post Posted on 21/3/2024, 22:35     +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,483

Status:


CITAZIONE
Eccomi!
Di buono c'è che il concorso che ho iniziato, l'ho iniziato bene. Di meno buono c'è che una tartaruga è più veloce di me, anche se non ha dita per scrivere. Sono molto contenta che sia emersa possibilità di sfruttare una Libera con Catcher!

23.03.252 DN - Impianti Yōgan

Se la speranza non ha ancora voltato le spalle al giovane ninja, le imprecazioni soffocate dal vapore che giungono alle orecchie dello Yuki devono per forza avere qualcosa a che fare con le Jutsu di ghiaccio che sta lanciando in direzione della banda. La visuale è ancora pessima, ma la nebbia densa lascia permeare gli echi di ciò che accade diversi metri più avanti, grazie a quel refolo d'aria che sa di mare e di libertà.

L'ambiente è impietoso: le sue tecniche sono forti, solide, sperimentate innumerevoli volte sui campi di allenamento, ma le temperature là sotto non sono quelle della superficie. Il genin avrebbe percepito presto il chakra scorrere via con abbondanza imprevista, nello sforzo di mantenere vive le emanazioni glaciali di cui il suo Clan è solito servirsi. Un velo d'acqua ricopre presto i cristalli trasparenti che ha espanso ormai per diversi metri quadrati, accrescendone ulteriormente l'insidiosità e la scivolosità, ma di pari passo anche la fragilità.

CITAZIONE
Calcola da qui in avanti un consumo doppio di Chk per te tecniche che lo richiedono, sia per il primo utilizzo che per il mantenimento. Visto che hai inserito le Tecniche in spoiler, segnami anche i pool di CHK/STM/SLT in coda al post: non sarà come un vero combattimento, ma ci alleniamo a tenere d'occhio i vari indicatori.

Il rumore di passi in corsa si arresta davanti a lui; lo raggiungono vaghe esclamazioni di sorpresa - il trucco illusorio delle immagini deve averli colti di sorpresa, così come le stalagmiti che hanno sbarrato il passo tra di loro e il mare aperto che si estende all'esterno.
I lenti movimenti dell'uomo a terra, nel frattempo, producono deboli e cauti fruscii al suo fianco: quel cuor di leone di Yamori, approfittando dell'apparente disinteresse del genin nei suoi confronti, non sta perdendo tempo: tenta già di strisciare via, coi movimenti delicati e felpati di chi ha fatto dello svignarsela un'arte legata alla sopravvivenza. Di intavolare una chiacchierata con lo Yuki non sembra avere la minima intenzione, ma non sembra aver realizzato che una barriera glaciale lo attende a sbarrargli il passo, di lì a poco.

E poi un nuovo rumore: colpi ritmici, contro qualcosa che va in frantumi, assieme ad altri colpi, che risuonano contro qualcosa di cavo e metallico, simile ad una mostruosa campana. Uno dei rintocchi sembra più sordo degli altri. I colpi si fermano, lasciando il posto a un forte sibilo e ad un ulteriore addensarsi del vapore, associato ad un incremento esponenziale del tanfo che già aleggia nell'aria.
Quelli là non si arrendono! Né danno segno di voler tornare indietro a cercare il compagno, caduto verosimilmente nelle grinfie dei Poteri Forti (cit.). Forse il terrore atavico scatenato dal trovarsi davanti all'esponente di un antico e sanguinario clan di Kirigakure ha esasperato di colpo il loro desiderio di darsela a gambe, senza guardare in faccia a nessuno; in ogni caso per Kuroshi le possibilità di intervenire in tempo rischiano di assottigliarsi sempre più, mano a mano che gli istanti passano senza poter avere un contatto visivo diretto con quella banda male in arnese.

Così vicino al successo, eppure a una spanna dal perdere la partita.

CITAZIONE
Se facciamo giri in più, dovresti avere dei bonus in exp. Non si butta via mai niente U__U
 
Top
view post Posted on 5/4/2024, 12:39     +1   -1
Avatar

Group:
Kiri
Posts:
95

Status:


Lo Yuki si sentiva come se si trovasse in un mondo lontano, distante dalla realtà solo per un sottile velo di nebbia. Nonostante la visibilità fosse limitata, riusciva a percepire le imprecazioni soffocate provenire dal vapore che avvolgeva la scena. A quanto pareva i nemici sembravano innervosirsi davanti alla potenza glaciale di uno dei membri di uno dei più famosi clan di Kiri.

Nonostante l'ambiente ostile, Kuroshi manteneva la speranza. Le sue tecniche però, sembravano perdere potenza di tanto in tanto. Le temperature sottoterra non erano indulgenti. Sentiva il chakra fluire via più velocemente del previsto, mentre cercava disperatamente di mantenere attivi i suoi ninjutsu.

Un sottile strato d'acqua cominciava a formarsi sopra i cristalli trasparenti, estendendosi silenziosamente su diversi metri quadrati del terreno circostante. L'umidità aggiunta rendeva il suolo ancora più insidioso e scivoloso, trasformando ogni passo in un rischio di caduta imminente.

Questo nuovo elemento rendeva il campo di battaglia ancora più pericoloso, poiché anche la minima distrazione poteva tradursi in una caduta rovinosa. Tuttavia, nonostante le sfide sempre più complesse imposte dall'ambiente, lo Yuki non si lasciava scoraggiare. La sua determinazione era come un fuoco ardente che bruciava dentro di lui, alimentando la sua volontà di combattere.

CITAZIONE
Mantenimento zone di Gelo (2) CHK - 2 * 2

Mantenimento muro di cristallo (2) CHK - 5 * 2

CHK - 14

Lo Yuki era immerso nella sua concentrazione quando i passi in corsa si fermarono bruscamente di fronte a lui, interrotti da esclamazioni sorprese e confuse. La sensazione di trionfo si accese dentro di lui all'udire quelle voci smarrite, consapevole che il suo ingegno e le sue abilità avevano sorpreso gli avversari. Era evidente che erano rimasti sbalorditi dall'inganno delle sue illusioni, e altrettanto sorpresi dalle stalagmiti di ghiaccio che, come guardiani imponenti, avevano improvvisamente sbarrato loro il passo verso il mare aperto che si estendeva oltre.

"Non andrete da nessuna parte, arrendetevi e consegnatemi Mitsubishi!" La sua voce fece eco mentre i riflessi di se stesso continuavano a proiettarsi contro le stalagmiti di giaccio. La voce sembrava provenire da ogni direzione, dando l'impressione che fossero circondati da l'intero clan Yuki.

Lo Yuki era immerso nella tensione dell'attimo quando un nuovo suono si fece strada nella confusione. Colpi ritmici, martellanti, si mescolavano ad altri che risonavano come rintocchi su una campana.

Poi, improvvisamente, il fragore si interruppe, lasciando il posto a un forte sibilo che si univa all'addensarsi del vapore nell'aria. Il tanfo già presente si intensificò, avvolgendo la scena in una nebbia puzzolente e oppressiva.

Lo Yuki comprese istintivamente che i suoi avversari non avevano intenzione di arrendersi né di tornare indietro per soccorrere il compagno caduto. Forse il sentirsi braccati e alle strette aveva innescato un istinto di sopravvivenza primordiale. Cosa avrebbero fatto allora? avrebbero imbracciato le armi e sfidato il giovane shinobi o se la sarebbero data a gambe?

Il tempo scorreva veloce ed inesorabile era finito il momento dei trucchetti era ora di agire e chiudere quella situazione una volta per tutte. Si sarebbe avvicinato furtivamente alla banda, cercando di essere il più silenzioso possibile. Una volta individuato il membro più vicino, si sarebbe mimetizzato.

CITAZIONE
Ninjutsu - Tecnica della Trasparenza
Tratti: Sigilli, Supporto

“La Tecnica permette di diventare trasparenti e mimetizzarsi, sfuggendo alla vista dei nemici fintanto che si rimane immobili. Non permette di essere immuni a Tecniche Sensoriali che usano un Tratto diverso da 'Sensoriale (Vista)'.”

Lo Yuki concentrò il suo chakra, canalizzando l'energia attraverso il suo corpo con precisione. Con una determinazione ferrea, attivò la Tecnica di mimetizzazione, sentendo il suo corpo diventare leggero come una nebbia e sfuggire alla vista dei nemici circostanti. Una sensazione di intangibilità lo avvolse, mentre si fondeva con l'ambiente circostante, diventando trasparente come l'aria stessa.

Con questa abilità, poteva muoversi quasi impercettibilmente, mimetizzandosi completamente con lo sfondo. Tuttavia, sapeva che la chiave della sua invisibilità risiedeva nell'immobilità; anche il più piccolo movimento avrebbe potuto rivelare la sua posizione agli occhi attenti dei nemici.

Si sarebbe messo ad osservare la scena, pronto ad intervenire non appena ci fosse stata l'opportunità. Se ne avesse avuto occasione avrebbe afferrato il nemico più vicino alla sua posizione, e con una morsa ferrea avvolgendogli le braccia intorno al collo, e premendo sulla trachea lo avrebbe trascinato nel vapore che circondava la stanza, facendolo sparire agli occhi dei suoi compagni.

Se l'azione avesse avuto successo, gli avrebbe fatto alcune domande: "Dimmi dov'è l'ingegnere e perché vi siete infiltrati negli impianti Yogan? gli avrebbe sibilato denotando un espressione piuttosto seccata in volto. Se la risposta non gli fosse piaciuta avrebbe continuato a stingere la morsa adagiandolo lentamente al suolo finché non fosse svenuto. In pratica lo avrebbe messo fuori dai giochi.





MST (1 punti)
6
RES (0 punti)
6
DIF (0 punti)
5
DST (1 punti)
8
FRZ (0 punti)
6
VEL (2 punti)
8

SLT: 100CHK: 86STM: 100

 
Top
view post Posted on 11/4/2024, 20:48     +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,483

Status:


23.03.252 DN - Impianti Yōgan

Ed è così che il delicato equilibrio che il giovane, ponderato Yuki ha mantenuto finora, volge rapidamente verso azioni che avrebbero provocato conseguenze a cascata, in un modo o nell'altro. Kuroshi avrebbe presto compreso la portata dello stratagemma di quei dannati teppisti, proprio a spese del suo chakra: quel vapore rovente e maleodorante deve provenire direttamente dalle viscere della terra, ed è perfettamente in grado di sciogliere il ghiaccio che - con tanta fatica - lo shinobi ha prodotto. Certo, non lo farà in una mera manciata di secondi, ma sul dispendio di energie il giovane non può più avere dubbi: il tempo gocciola via come l'acqua che ha cristallizzato attorno a sé.

Avrebbe potuto aspettarsi una maggiore resistenza da parte della vittima che ora trascina con sé?

Chi può dirlo, se non il diretto interessato: accostarsi a quei criminaluncoli male in arnese è stato di una facilità impressionante, complice la cortina di vapore che essi stessi hanno maldestramente contribuito a erigere. Il fisico ben addestrato dello Yuki vince senza sforzi particolari la resistenza della sua vittima - un ragazzo poco più grande di lui, che non aveva ancora avuto modo di vedere. La pressione sulla laringe impedisce al complice della banda di Tora di gridare o avvisare gli altri del silenzioso attacco, cosa che probabilmente medita di fare adesso che il suo collo è stato lasciato libero, dopo aver ascoltato la breve richiesta dello shinobi...

Eppure non lo fa.
Deglutisce a vuoto un paio di volte.
Cos'è che gli balena negli occhi, assieme alla paura?
Forse un lampo di sfida?
"Il vecchio merdoso doveva stare alla larga, non ce ne frega niente di lui!" - sibila tossicchiando, ancora in difficoltà per la pressione subita agli organi fonatori - e qui spiegato uno dei motivi per cui non sta ancora strillando per chiamare i suoi amici ad aiutarlo. "Non lo vuoi capire, vero?" - riprende, deglutendo ogni tanto e respirando a fatica in quella vaporiera puzzolente - "Stanno distruggendo il mare, e Kiri non fa nulla per fermarli!
Dovresti combattere con noi se tieni al tuo Paese, non contro di noi!
Ti hanno fatto il lavaggio del cervello, a te, come a tutti gli altri servi del potere agli ordini del Kage di merda...
"
 
Top
view post Posted on 23/4/2024, 10:46     +1   -1
Avatar

Group:
Kiri
Posts:
95

Status:


Lo Yuki sentiva il cuore battere con forza nel petto mentre osservava la scena davanti a lui. Il piano che aveva ideato per fermare la banda, ora pareva cedere sotto il peso delle azioni che si stavano svolgendo. Il giovane shinobi, sentiva l'agitazione crescere dentro di sé mentre si rendeva conto di ciò che stava accadendo.

Quel vapore rovente che si alzava dal terreno poteva benissimo essere una loro tecnica, attivata per contrastare i poteri del genin. Era un vapore che sapeva di pericolo imminente.

Guardando il flusso di vapore che emergeva dalle viscere della terra, Kuroshi non poteva fare a meno di sentire una sensazione di impotenza crescente. Il suo ghiaccio, frutto di concentrazione e disciplina, ora sembrava sciogliersi lentamente di fronte a quella forza oscure. E con esso, si scioglieva anche la sicurezza che aveva cercato di mantenere per tutto quel tempo.

Non c'era tempo da perdere. Il giovane shinobi sapeva che doveva agire rapidamente, ma ogni istante che passava sembrava un'eternità. Il tempo, come l'acqua che si infiltrava tra le crepe del ghiaccio, gocciolava via inesorabile, portando con sé la certezza che lo Yuki aveva cercato così strenuamente di difendere.

Avvicinarsi a quei malviventi era stato più facile del previsto. Lo Yuki si muoveva con agilità tra le ombre, il suo corpo si muoveva con una grazia silenziosa mentre si avvicinava al suo obiettivo.

La sua vittima era un ragazzo, un volto sconosciuto che ora era costretto a confrontare lo sguardo freddo e determinato dello Yuki. Con una mossa fluida, Yuki superò senza sforzo la resistenza del ragazzo, il suo corpo reagiva con precisione millimetrica alle reazioni del nemico. Una pressione sulla laringe gli faceva manteneva il controllo, la sua presa decisa e senza esitazioni.

Il silenzio era rotto solo dal suono del vapore che continuava a salire dalle fessure del terreno. Dopo un attimo di tensione, lasciò libero il collo del ragazzo, ma il suo sguardo restava duro e implacabile. Una breve richiesta uscì dalle sue labbra, un comando che aspettava una risposta.

La scena era carica di suspense, il ragazzo, ora privo di difese, si trovava di fronte allo Yuki, un testimone silenzioso delle sue azioni. La sua reazione, la sua risposta, avrebbe determinato il corso degli eventi successivi.

Lo sguardo dello shinobi si soffermò sul ragazzo di fronte a lui, osservando attentamente le reazioni che si dipingevano sul suo volto. Notò la sua gola muoversi convulsamente mentre deglutiva a vuoto.

Ma cosa riflettevano quegli occhi, oltre alla paura? Uno sprazzo di sfida, forse, un accenno di ribellione nascosta dietro il timore di ciò che potrebbe accadere.

Il ragazzo sibillò, la voce graffiante e impastata dall'oppressione subita alla gola. Era evidente che stava ancora lottando per recuperare il controllo delle sue corde vocali.

Kuroshi ascoltò attentamente le parole del ragazzo, il suo sguardo non vacillò di fronte alla sfida implicita nelle sue parole. Le accuse piovvero, pesanti come macigni, cariche di rabbia e disprezzo verso il sistema che aveva rappresentato Kiri.

Ogni parola affogata da una deglutizione faticosa e da un respiro affannoso nella densa cortina di vapore puzzolente.

Lo Yuki ascoltò le parole del ragazzo con attenzione, senza interromperlo. Era consapevole del fermento di ribellione che covava sotto la superficie di Kiri, ma ora era il momento di decidere da che parte schierarsi. La sua mente vagò per un istante, valutando le sue opzioni, prima di tornare al presente, dove la scelta era chiara: combattere o rinunciare al suo credo.

per un certo senso capiva il suo punto di vista. Kiri certamente aveva commesso errori, più di quanti se ne volessero ammettere, ma coinvolgere persone innocenti in queste battaglie tra stato e ribelli di certo non faceva piacere al giovane ninja.

Riformulò ancora una volta la domanda: Dove avete portato Mitsubishi? quello sarebbe stato il suo ultimatum. Se il ragazzo non gli avesse dato una risposta concreta ed esaustiva, avrebbe stretto la presa alla gola finché non sarebbe svenuto. Non aveva nessuna intenzione di ucciderlo ma solo metterlo KO.

Se fosse avvenuto tutto ciò, nuovamente si sarebbe diretto, silenziosamente e furtivamente nei pressi di uno dei membri della banda e non appena sarebbe stato abbastanza vicino, portando la mano alla sacca porta armi, Kuroshi avrebbe estratto un kunai, per poter colpire violentemente il nemico con l'anello del pugnale dietro alla nuca. Il suo obbiettivo era tramortirlo e fargli perdere i sensi.

Si sarebbe mosso tra il velo di nebbia e l'ombra silenziosamente, provando a sbucare alle spalle di ognuno di loro, e stenderli tutti, quasi. per il momento avrebbe lasciato Tora.

CITAZIONE
Mantenimento zone di Gelo (2) CHK - 2 * 2

Mantenimento muro di cristallo (2) CHK - 5 * 2

CHK - 14

MST (1 punti)
6
RES (0 punti)
6
DIF (0 punti)
5
DST (1 punti)
8
FRZ (0 punti)
6
VEL (2 punti)
8

SLT: 100CHK: 72STM: 100

 
Top
29 replies since 31/8/2023, 21:21   259 views
  Share