Yubikiri Genman 指切りげんまん - Dove Porta il Filo Rosso, ¬BloodyRose. (2° PG) / Lucifergirl88 (1° PG)

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Lucifergirl88
view post Posted on 12/4/2024, 18:01 by: Lucifergirl88     +1   -1
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Capiva il desiderio di Takumi. Lo capiva dannatamente bene. Era qualcosa che nella sua fantasia aveva accarezzato tante, tante volte per poi ritrarre la mano, incapace di sostenere i contro che quel suo egoistico sogno avrebbe comportato. Conservandolo comunque lì, in un cantuccio, da dove lo tirava fuori ogni tanto per trovare conforto, per illudersi un po’, per dirsi quel “un giorno, forse…” che tanto bastava a farlo sentire meglio. Se chiudeva gli occhi poteva veder prendere forma quelle parole, quelle situazioni, quei momenti di vita quotidiana di cui sentiva troppo la mancanza. Cose semplici, nulla di così particolarmente ricercato, ma che sarebbero state sufficienti ad alleggerire il peso che gli gravava sulle spalle, nonché quello che avvertiva sul petto e che lo faceva sentire in colpa nei confronti del castano. E sarebbe bastato così poco per renderle reali…proprio lì, in quella magione meravigliosa di cui nessuno era a conoscenza tranne il suo sensei.
Quello che lo bloccava, infondo, era una pensiero insensato se confrontato a tutto il resto. Un piccolo puntello che impediva alla frana di scendere…Ma era fissato bene, piantato con forza nel terreno. Tuttavia ormai iniziava a cedere perché, sì, Takumi lo avrebbe protetto in ogni caso, sia che andassero a vivere assieme che no. Quindi era davvero sciocco continuare ad aggrapparsi a quella paura: il pericolo per il castano ci sarebbe stato in ogni caso. E sapeva benissimo che per lui sarebbe stato capace di fare follie.
Non era quello che voleva, ma era chiaro non potesse impedirglielo. Non sempre. Quindi se quel punto era inalterabile, la vera scelta qual era? Probabilmente se voleva mantenere, se non addirittura ampliare, la felicità dipinta sul viso del compagno in quel momento, oppure se aveva il coraggio di distruggerla per una mera incertezza personale.
Lo osservò ridere delle sue parole, mentre prendeva posto tra le sue braccia, a cavalcioni delle gambe, indugiando su quelle labbra incurvate in un sorriso che avrebbe sciolto il ghiaccio di uno Yuki, se avesse voluto. Ma invece era qualcosa che riservava unicamente a Yu, una piccola esclusiva di cui il Rosso era particolarmente geloso.
Non sapeva se fosse la luce della luna, ma quella sera Takumi gli sembrava particolarmente bello, splendido nel lucore notturno che dava maggior profondità al mistero contenuto in quegli occhi verdi. Mentre andava incontro a quella carezza come un gatto, lo osservò a lungo e attentamente. Lo sguardo del jonin scese sfiorando il suo profilo, il suo collo e la linea della spalla deturpata dalla cicatrice, prima di tornare su verso quelle labbra che tentarono di discolparsi, mentre riconfermavano semplicemente ciò che Yu aveva affermato poc’anzi.
Sorrise al gesto malizioso del compagno, quel lappargli sensuale le labbra sfiorandole leggero, facendosi desiderare e chiamandolo “Mizukage-sama” con quel tono.


Rivolti anche le mie stesse parole contro di me? Se lo ricordava bene cosa aveva detto durante il discorso fatto alla sua investitura. Lo sei eccome un criminale! Il mio criminale…ad essere precisi. Quello con cui avrebbe voluto passare il resto della sua vita. Sorrise a quel pensiero, rubandogli un bacio mentre gli circondava il collo con le braccia per arrivare facilmente ad accarezzargli la nuca. Fu un un’effusione volutamente lenta la sua, passionale, colma di tutte quelle parole non dette, quei discorsi troppo incasinati da fare, tanto che solo a voce non avrebbero mai reso abbastanza di ciò che realmente avrebbero voluto significare. Solo una volta che il bisogno d’aria fu insostenibile si allontanarono, senza realmente farlo. Yu rimase ancorato a lui, davvero molto vicino, abbastanza da sentire il suo respiro sulla pelle. …Quindi? Come hai spiegato la cosa a Fuyu-sensei?

Lo incalzò, curioso. D’altronde, che il castano fosse andato dallo Yuki a chiedere un favore era decisamente un evento più unico che raro. Il che sottolineava ulteriormente quanto ci tenesse a quella proposta. Al racconto della peripezia di Takumi non riuscì a fare a meno di ridere. Se li immaginava proprio quei due testoni uno davanti all’altro - uno più rigido dell’altro - a cercare di fare a chi ce l’aveva più lungo per poi trovare un punto di incontro non appena veniva fatto il suo nome. Inutile dire che avrebbe pagato oro a sacchi per assistere alla cosa di persona, ma anche raccontata dal castano era parecchio divertente. Abbastanza da farlo scoppiare a ridere come un ragazzino.

Ahahaha! Lo hai fatto sul serio? Kami, avrei voluto vedervi! Riesco ad immaginare il gelo nella stanza! Brrr… Rise e nel farlo si allontanò un poco dal compagno, staccando anche una mano dal suo collo per andare ad asciugare delle lacrime che minacciavano di scendere dal bordo dell’occhio. Aaaaah…Assistere alla scena sarebbe stato impagabile! Loro due, proprio loro due che riuscivano a capirsi era veramente da segnare sul calendario. Anche se, in effetti, doveva succedere prima o poi. Entrambi volevano il suo bene, era inevitabile. Come inevitabile era la sua risposta definitiva, giunti a questo punto.
Takumi stava aspettando, lusingandolo silenziosamente con lo sguardo che carezzava il suo corpo esposto. Paziente, consapevole dei suoi dubbi e rispettoso dei suoi tempi per scioglierli. Yu sorrise affettuosamente…era così dolce che nemmeno se ne rendeva conto. Gli posò una carezza sul viso, a mano piena, muovendo gentilmente il pollice per saggiare la pelle del compagno. Aveva deciso.


Va bene. Si espresse infine, sorridendo. Se sopravvivremo alla missione che ci attende, sarò ben felice di venire a vivere qui con te. Prima che Takumi potesse dire alcunchè, fece scivolare la mano lungo i suoi lineamenti posandogli l’indice sulle labbra. Ma ci sono due condizioni: la prima, come ho detto, è occuparci innanzitutto del compito che grava sulle nostre spalle e tornarne vivi; la seconda, invece, è che mi sia permesso di pagare metà di tutte le spese. Il che include il prezzo d’acquisto della casa, i costi di mantenimento futuri, bollette e tutto il resto. Vedendo che a quell’ultima condizione il castano stava per ribattere lo bloccò subito, premendo leggermente di più sulle sue labbra - ma senza fargli male - e avvicinandosi al suo viso. Vuoi che venga a vivere con te o da te, Harada Takumi? C’è una sottile differenza.

 
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