| Dove sono finito?
*Effettivamente la sua era una domanda più che legittima, intorno a lui si apriva una stanza totalmente bianca. Ad eccezione di tre punti neri che delimitavano i vertici della piramide tutto intorno a lui era candido e immerso in un’assoluta luce innaturale, era difficile persino stabilire le reali dimensioni della stanza dove si trovava! *
Forse intrufolarsi qui non è stata la migliore delle idee. - *Pensò mentre sentiva il suono della botola che si richiudeva. Non riusciva ad udire altri suoni, dunque continuò l’esplorazione visiva senza trovare né arredamento, né finestre, né alcun tipo di oggetto che ricordasse un luogo che potesse essere effettivamente considerato vivibile, eppure al centro, o almeno al presunto tale, di quella candida piramide si trovava un uomo in ginocchio. *
Deve essere lui!
*Non vi erano dubbi, doveva essere l’uomo di cui aveva sentito alla locanda. Il suo corpo era ricoperto da bende come se avesse subito grandi ferite, ma lo spettacolo più raccapricciante era senz’altro il suo volto, gli occhi infatti erano totalmente mancanti, come se fossero stati strappati via e nonostante tutti gli sforzi il suo organismo non era riuscito a cicatrizzare la ferita in maniera armoniosa. Era a tutti gli effetti una visione piuttosto spaventosa per i più, ma a Fujio non fece poi infondo così tanta impressione il suo aspetto fisico quanto le sue parole. Inizialmente tentò di scacciare il ragazzo e sebbene tentasse di essere perentorio e burbero Fujio poté notare come il suo tono di voce fosse strascinato e affaticato. *
Le sue ferite devono renderlo ancora piuttosto stanco. Non dovrebbe agitarsi così…
*Improvvisamente però l’atteggiamento dell’uomo cambiò. I due incavi dove una volta dovevano trovarsi i bulbi oculari si posarono su di lui, come se lo fissasse con occhi invisibili, ed iniziò un nuovo discorso. Riuscì a vedere anche senza gli organi predisposti come Fujio indossasse una maschera. Ma non solo, riuscì a vedere ben più in profondità nell’animo del ragazzo! *
Come diavolo fa? Eppure non ha gli occhi.
*Le sue parole spiazzarono totalmente il Genin, evidentemente l’uomo doveva essere un gran conoscitore dell’animo umano, lo costrinsero a metterlo faccia a faccia con le sue emozioni, le sue convinzioni e soprattutto con i suoi desideri. Le sue parole ora incalzavano il giovane Fujio, il suo tono di voce era totalmente cambiato da lento e stanco a rapido e diretto e lo shinobi non era affatto preparato a tutto ciò, non era neanche abituato a parlare troppo e soprattutto a parlare di sé. Aveva passato la sua infanzia passata a nascondersi dal padre e la sua adolescenza a sopravvivere prima e a diplomarsi all’accademia dopo essere arrivato alla Roccia, non si era mai interrogato troppo su sé stesso e cosa andasse cercando dalla vita, anche e soprattutto perché non conosceva le infinite possibilità e strade che questa gli parava davanti abituato com’era a percorrere sempre quella più diretta dell’obiettivo immediato. Ma prima o poi tutti i nodi devono venire al pettine, ed infondo era proprio per rispondere a quelle domande che il ragazzo quel giorno era uscito di casa. Ascoltò con attenzione, ma non rispose con la stessa celerità con cui era stato interrogato si prese invece il suo tempo e rispose dopo una pausa di alcuni secondi. *
-: Non vorrei contraddirla e nemmeno mettere in dubbio le sue parole, ma questa che indosso non è la mia maschera, ma il mio reale viso, la indosso da quando ho memoria e per molto più tempo di quanto io rimanga senza. E in ogni caso difficilmente riesco a farne a meno.
*Respirò lentamente, provando a mettersi un po' più a suo agio e sicuramente la fine del discorso dell’uomo l’aveva aiutato, poi riprese: *
-: Vedo che riesce a guardare più in profondità della maggior parte delle persone comuni, quindi sarebbe inutile mentirle. Non ho idea di cosa io stia cercando, fino ad ora mi sono trovato sempre di fronte ad un ciclo, come dice lei, un inizio ed una fine, vivendo prima di giorno in giorno e poi di obiettivi più lunghi, per diventare uno shinobi del villaggio. Pensavo che questo fosse un fine ultimo e il resto sarebbe venuto da sé, ma ora mi rendo conto di essermi sbagliato. Ero partito con l’intenzione di affinare e migliorare le mie tecniche e le mie qualità di ninja, ma mi rendo conto di non conoscere nemmeno me stesso e soprattutto di non conoscere nulla del mondo al di fuori delle mie esperienze o delle letture.
*Per un ragazzo abituato a vivere sempre in quella maniera cercare di vedere oltre al breve termine era un compito più arduo di quanto potesse sembrare, avrebbe dovuto cambiare la propria prospettiva. Ma infondo adesso era un ninja di Iwagakure e il suo ruolo richiedeva una certa capacità di adattamento ed elasticità mentale. *
-: Lei ha grandi conoscenze e nonostante tutto riesce a vedere molto più oltre di quanto io sia in grado. Sono solo un giovane che fino ad ora ha avuto come unico scopo quello di sopravvivere sfruttando ogni occasione come poteva, e sono bravo solo in questo. Non so ancora quale sia il mio scopo ultimo, ma se ora mi si para davanti la possibilità di sapere credo che la sfrutterò, come ho sempre fatto fino ad ora. - *Si fermò a prendere fiato cercando di capire le emozioni del suo interlocutore, ma in assenza degli occhi di quest’ultimo la cosa era più ardua del dovuto, poi riprese. * - Mi perdoni se l’ho offesa in qualche modo, come le ho detto non ho molta conoscenza del mondo e degli esseri umani come lei. Ma prima di continuare, se non le dispiace mi piacerebbe sapere come posso chiamarla, il mio nome è Fujio e sono un Genin del villaggio.
Spero di non averlo offeso con quelle allusioni al vedere oltre. Forse avrei dovuto evitare, in ogni caso ormai quel che è fatto è fatto.
*Non restava che vedere ora la reazione dell’uomo. *
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