[Fase IV] Perfetta Armonia, Per Bambi155, ¾DatGuy, .:Honami:. e Andry_Sanjuu

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¾DatGuy
view post Posted on 14/5/2018, 10:57 by: ¾DatGuy
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//Più o meno l'idea del sound di Akira qui è il solo di sax da 0.50 fino a 4.40 circa. Spinto.//

Era da molto che Akira non si divertiva così tanto a suonare. La concentrazione era al limite, proprio mentre stava pigliando il ritmo e il mood di quella musica, essa cominciò a seguirlo. Sembrava aver accettato la sfida del flautofonista. Un'orchestra energica e intensa ecco quella che sentiva il giovane musicista. Un crescendo emotivo incalzante, mai una situazione di riposo.

Qualcuno da dietro cercò di impedirgli di andare avanti, sentii una voce lo intimava di smetterla, lo minacciava fisicamente. Con ancora il flautofono in bocca si voltò di scatto. Era Rikku, non disse niente, ma lei e solamente lei vide quegli occhi. Di certo li aveva visti, erano a qualche centimetro dal suo volto! Erano gli occhi di un pazzo, le vene nel bulbo si stavano irrorando di sangue nota dopo nota.
Un demone della musica, quello sguardo faceva paura!

Akira non la vide, in quanto si voltò di nuovo verso gli idoli, ma Rikku voleva tirargli un pugno, meno male che Honami decise di fermarla in tempo o il lavoro di squadra futuro sarebbe stato compromesso per sempre!

La grotta faceva riecheggiare questa possente battaglia. Il giovane non mollava, ad ogni ritmica possente lui rispondeva con altrettanta foga. La dinamica aumentava in maniera ossessiva, come gli spadaccini che affrontandosi aumentano la forza e il ritmo quando si scambiano fendenti con le loro lame.

Graffiante e tagliente il suono del flautofono durante il suo solo. La grotta era in maggioranza ma non riuscivano a sovrastare il suono di Akira, che ormai era entrato in berserk. Le pareti risuonavano, l'acqua tremava. Le note si susseguivano sempre più velocemente, una dopo l'altra. Come gocce di una tempesta violenta.

Poi avvenne. La fine. Uno dopo l'altro quei suoni cessarono. Era l'ultimo atto, il musicista non mollava mentre quelle pietre una dopo l'altra stava abbandonando la jam session. Un suono acutissimo e prolungato segnò l'ultimo disperato tentativo, Akira rispose facendogli il verso imitando quel suono quando più gli era possibile. I polmoni bruciavano, strinse l'ancia così forte da percepire i denti inferiori scendergli di un millesimo di millimetro dentro le gengive. Un po' di dolore, ma niente che lo fece desistere.

Calò il silenzio.

Nessun suono.

Il brano era concluso. Akira aveva vinto questa battaglia che in realtà non era mai esistita se non forse nella sua testa.
Mollò la presa del palato sull'imboccatura dello strumento. Si sedette a terra. Aveva il fiatone. Respirava molto forte per riprendere tutto l'ossigeno consumato in quei pochi minuti di musica. Ebbe modo di dire una sola frase.


Sì cazzo! Ho vinto io!

La terrà tremo, e l'aria si riempì di nuovo di suoni, questo era simile al suono di una tuba amplificata a mille,

*Un terremoto? Di nuovo?*

Ma il musicista non era scosso, euforico e fiducioso di se stesso stava di nuovo sentendo l'adrenalina in corpo, non riusciva ad avere veramente paura. Quella suonata lo aveva caricato oltre il cento per cento!
Poi vide per la prima volta quei fantomatici mostri giganteschi su cui tanti persone discutevano ed esprimevano opinioni.
Tre braccia enormi, o forse non erano braccia? Spuntarono dal terreno. Una crepa al centro si aprì ed egli si palesò.

Un bijuu, Akira non sapeva quale fosse, ma il suo ruggito fu fragoroso e assordante molto, ma il suono per quanto animalesco e selvaggio aveva un qualcosa di affascinante. Era come un cluster, mille note assieme, gli piaceva.

L'occhio rosso, fissò i quattro shinobi, Akira era molto vicino a lui. La stazza era enorme, non aveva mai visto le montagne che vedeva da casa sua muoversi; la visione della creatura era quanto mai la cosa più vicina all'idea che i monti potessero muoversi.

Il genin non poteva ovviamente sapere quali fossero le reali cause che avessero risvegliato il mostro, ma nella sua testa pensò solo ad una cosa. Lo aveva risvegliato lui con la sua musica. L'intuizione lo portò a fare ciò che gli venne più naturale. Suonare ancora.
Guardò il bijuu dritto negli occhi, e carico di quell'euforia e sicurezza guadagnata poco prima urlò verso quella creatura


Vuoi sentire ancora la mia musica? O forse vuoi sfidarmi anche tu ad un duello tra musicisti? Se è così fammi sentire le migliori melodie che riesci a produrre, man!

Si bagno di nuovo le labbra, mise in bocca il flautofono, e quella lunga melodia solistica e frenetica ricominciò da capo.
Era il miglior momento della sua vita da ninja. Aveva l'occasione finalmente di dimostrare come l'arte era una arma anche in battaglia. Questa volta non avrebbe avuto paura come al solito.


Per ora (?).
 
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