[Fase IV] Perfetta Armonia, Per Bambi155, ¾DatGuy, .:Honami:. e Andry_Sanjuu

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Blazing Phoenix
view post Posted on 13/5/2018, 23:08 by: Blazing Phoenix




Mentre Shun, Rikku ed Honami cercavano di capire se stessero tutti bene e, soprattutto, dove fossero mai capitati, Akira fu mosso da qualcosa di diverso. La melodia della caverna sembrava ispirarlo, provocarlo, toccarlo nel profondo. Prese il suo fido flautofono e si unì alla sinfonia di echi e rifrazioni, volendo dimostrare di non essere da meno in alcun modo. Per i primi istanti, il suono del flautofono fu un tutt'uno con la caverna e la sua melodia, in pochi secondi la musica dello strumento aveva raggiunto la parete opposta della caverna, rimbalzando su di ogni superficie ed increspatura. L'eco crebbe, il quartetto di ninja si ritrovò presto avvolto da un ancor più dolce accompagnamento musicale. I suoni del flautofono venivano amplificati e distorti creando un vero e proprio accompagnamento. Sembrava che nella caverna fosse entrata un'orchestra di flautisti invisibili.

Mentre la melodia si faceva più complessa, Honami si affacciò sulla superficie dell'acqua. Era letteralmente piatta, scossa solo dalle increspature delle onde concentriche generate dai suoni, ed estremamente limpida. Poteva già intravedere le continuazioni dei vari isolotti, facendoli sembrare delle lunghe colonne di roccia, da cui crescevano sporadiche formazioni coralline luminescenti. Creando una piccola fonte di illuminazione tramite il proprio chakra, Honami fu in grado di scorgere altri piccoli “isolotti” sommersi, agghindati con i soliti gruppi di idoli, conchiglie, alghe e coralli. L'unica altra novità era qualche formazione cristallina che brillava di luce propria esattamente come i coralli. Nessuna traccia del fondale. Notò, inoltre, che l'isoletta su cui si trovavano aveva cominciato a produrre una delicata vibrazione, generando onde concentriche sincronizzate con il ritmo della musica di Akira.

Insoddisfatto dal ritmo offerto dalla caverna, il ninja di Kumo prese le redini della propria musica, cominciando a comporre una versione più personale della sinfonia che riempiva l'aria. Probabilmente non se ne accorse, ma dopo qualche secondo di ritardo, la vibrazione dell'isolotto mutò, e con essa il ritmo delle onde concentriche che produceva.

Honami balzò su di un vicino isolotto. Era più piccolo di quello su cui si erano risvegliati. Ospitava una coppia di idoli scolpiti nella pietra dall'aspetto alquanto rudimentale. La parte vagamente più dettagliata ed ornata era la testa, entrambe dotate di grandi bocche cave. L'idolo più vicino alla ragazza aveva un foro anche sul lato opposto della testa, collegato con quello della bocca sebbene di un diametro vagamente inferiore. Quella peculiarità dava la forma di un anello alla testa della scultura. La sua controparte aveva invece una testa di forma più canonica, per quanto un corno le crescesse dalla nuca, curvandosi verso l'alto. Un piccolo foro era presente sulla punta di quest'ultimo.

Qualcosa nell'aria cominciò a mutare. Una delle quattro pietre sugli altari aveva cominciato a brillare con maggiore forza. Il suono del flautofono di Akira iniziò a farsi più prominente, più intenso e gli echi mutavano di conseguenza. Le altre tre pietre cominciarono a perdere luminosità, la loro parte di musica a farsi più debole. Contrariamente alla pietra più brillante, che continuava a splendere più forte, portando con sé suoni che ricordavano una frenetica sinfonia di strumenti a fiato. Poi, l'eco cominciò ad andare fuori controllo. Una singola nota stonata scaturì dalla scintillante pietra e la grotta ebbe un sussulto. Quella stonatura echeggiò fragorosamente in tutto l'ambiente, increspando violentemente l'acqua e scuotendo la pietra. Il bagliore dell'unica pietra rimasta attiva si spense, unendosi alle sue compagne, e la musica cessò.

Per interminabili secondi fu il silenzio più totale. Poi si udì un suono basso, profondo. Una delle pietre reagì, illuminandosi fievolmente per appena un istante, per spegnersi subito dopo. Il masso al centro dell'isolotto degli altari ebbe un sussulto. Sembrò schiudersi, più simile ad un guscio che si spalancava che ad un uovo che veniva spaccato. Si contorse, scricchiolando. Tre immense code si srotolarono, estendendosi per la loro intera lunghezza. Due braccia comparvero da sotto l'imponente massa, abbattendosi sulla roccia e scuotendo l'intera caverna. Issando il resto del corpo, fu rivelato un volto corazzato. Un terrificante occhio rosso scrutò i dintorni, soffermandosi su ognuno dei quattro ninja, accendendosi sempre più furiosamente ogni volta che lo faceva. Dopo interi minuti di silenzio, il Tricoda sbatté un pugno contro la roccia su cui sostava e lanciò un ruggito assordante.
 
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