Lo raggiunse una voce alla sua sinistra, e voltandosi incontrò gli occhi perlacei di Chiaki Hyuga. Da quella distanza, non poteva che pensare istintivamente a Setsuna, e poi conseguenzialmente al maestro - che forse ora più di tutti necessitava dell'aiuto delle persone vicine, e a Jurobei a Tuskiyama, all'Eremo, a Hina, Denka, Urako. Chissà se li avrebbe mai rivisti. Forse no, a meno che Sousui non stesse poi tanto vaneggiando come aveva pensato al tempo.
Rimase perplesso per un istante, assottigliando gli occhi e la bocca con un'espressione forse poco perspicace, poi li rasserenò quando sentì di aver scorto la parvenza di una filo conduttore.
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La ringrazio. Ma secondo me gli unici avversari che posso vedere sono coloro i quali attentino alla mia sopravvivenza - penso valga anche per voi."
Un leggero sbuffo, poi un sorriso accennato.
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Al momento, anche se non possiamo individuarli con esattezza, pare ci circondino" e spostò lo sguardo sull'ambiente marino che li imprigionava.
Tutto era più chiaro, insomma: vicini, avanti. Avanti, ma con accortezza, sfruttando ogni possibile ingegno - questo almeno glielo stavano concedendo.
Il sorriso rimase ancora sul suo volto a quel pensiero, e ascoltando le affermazioni del piccolo alfiere, quando udì improvvisamente la voce dei Chiaki Hyuga, e presto quella del Sandaime.
Era curioso: il piccolo abominio era stato chiaro - sempre avanti, certo, ma compatti come un'unica entità, pena pericoli di maggior portata. Forse era molto sicura delle proprie capacità, tanto da pensare di poter terminare il percorso fino all'altro capo della scacchiera in autonomia. O forse qualcos'altro, ma al momento non gli veniva nulla in mente - quella ragazza non la conosceva per nulla, almeno da un punto di vista strettamente personale -, fatto sta che improvvisamente la vide paralizzarsi.
Cos'era stato? Che fosse un nuovo attacco? Il chakra continuava a fluire attraverso di lei, lo avvertiva chiaramente, ma quella constatazione non la sentiva di particolare rilevanza ai fini di una spiegazione del fenomeno.
Che fossero stati i loro avversari? Che avessero voluto punire il suo allontanamento, sfidando le loro regole? Possibile. Ma forse poco probabile. In fondo, aveva semplicemente espresso quel proposito - al momento, era più che vicina a loro, una casella davanti a lui. Che avessero punito semplicemente il proposito? Un'idea piuttosto curiosa... possibile. Forse, tuttavia, avrebbero dovuto fare lo stesso con l'Hokage poco prima, quando spingeva a temporeggiare sull'avanzata - ma no, no, si disse, lo avevano detto anche loro: avanzare poteva non essere inteso nel modo più spicciolo e elementare, non chiedevano loro di avanzare continuamente come una banda di caproni e vedere se avessero potuto resistere al macello.
Ci continuò a pensare, quando l'attacco portato a Kinji Uchiha lo riportò sul mondo reale - almeno, se così poteva definirlo. Lo riportò a pensare alle circostanze che stavano li stavano interessando, per lo meno - ma anche lì, sentiva un briciolo di indelicatezza a proposito.
Bha, fanculo! dopo il sobbalzo iniziale per aver temuto che quell'attacco potesse essere rivolto a lui, vide Kinji Uchiha sventarlo senza particolare difficoltà - qualcosa di ottimo, pensò: in questo modo, non perdendo un membro di tale portata, poteva maggiormente sperare di sopravvivere.
Sospirò, udendo le ingenue urla di Raion poco lontane alla sua destra, poi quando si fu ripreso e gli fu nuovamente chiaro che toccasse a loro muovere, ascoltò le parole dell'Hokage, che prestò si spostò in direzione di Chiaki Hyuga.
Era stata in agitazione, su questo ci aveva visto bene - lo stava ammettendo lei stessa; tuttavia ammetterlo non era cosa da poco, pensò: lasciava intendere che, in quel momento, si stava cercando di combattere quelle reazioni incontrollabili che possono catturare ogni uomo, chi più chi meno. Era qualcosa, se ne rendeva conto da un po', con cui gli era capitato di confrontarsi diverse volte, in molte occasioni. Al momento non gli sovvenivano particolarmente, ma gli pareva che anche lui cadesse in un simile tranello di tanto in tanto.
Tuttavia, sembrava davvero più serena, adesso: non che avesse dubitato del fatto che volesse salvaguardare i suoi commilitoni e sottoposti - come le aveva espresso forse in maniera un po' ellittica -, ma lo sorprese il fatto che, adesso, sembrava avesse realizzato che non avrebbe potuto farsi carico della salvezza di ognuno di loro. Non del tutto almeno, non interamente. Ciascuno, avrebbe dovuto fare la sua parte - in maniera diversa rispetto a quanto era abituato a vedere all'Eremo, ma in un certo senso poteva scorgervi un sottile filo conduttore, o almeno parve a lui di scorgerlo.
A ognuno di loro era affidato, e questo - oltre che ad essere stato in parte affermato dal piccolo messaggero mostruoso - con la nuova legittimazione dell'Hokage in persona, una parte della possibile riuscita della sopravvivenza del gruppo: avrebbero scrutato i più piccoli movimenti attorno a loro in quell'avanzata, registrandoli in una percezione sempre più collettiva, finchè non sarebbero diventati in quell'inattesa circostanza un insieme unito da fili invisibili di vigilanza, tramutando la loro avanzata come quella di un sol uomo.
Ci pensò un po' a rispondere, poi le fece un cenno di assenso, rapido e deciso.
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- Cercherò di fare del mio meglio, Sandaime-sama."
Si accinse ad avanzare, ma l'Hokage prese nuovamente parola. Quell'idea lo stupì: non ci aveva minimamente pensato. Rimase fermò a pensarci per un po', e si disse infine che lo schema quadrava al momento.
Una serie di piccoli cenni col capo, fissando il vuoto davanti a sè, come stesse affidando a quella congettura la possibilità di scorgere un disegno nitido in mezzo a quell'apparente caos in cui si trovavano a giocare, e quindi a combattere.
Certo, pensò dopo un po', potrebbe anche essere una coincidenza - senza dubbio -, ma almeno era un nuovo elemento in più che poteva aiutarli a scorgere quel filo nell'arazzo che al momento si nascondeva al loro sguardo.
Solo il tempo avrebbe dato loro conferma in tal senso, e appurato ciò si decise ad avanzare.
Movimento: Da G6 a E6
D20: 11
Tecniche:
Sensitivo "Chi possiede questa'abilità è in grado di percepire la presenza e, in caso, il chakra, di coloro presenti in un certo raggio d'azione. Quest'abilità è in parte passiva, infatti è sufficiente possederla per percepire le presenze vaghe e indistinte. Si riuscirà a distinguere il numero delle presenze e la loro direzione, ma non la distanza da sé e in generale la posizione precisa. Per ottenere una visione chiara di ciò che si ha intorno, sarà necessario concentrarsi per qualche tempo. A questo punto l'abilità risulta attiva; in questo stato è possibile conoscere la posizione precisa di tutte le creature dotate di Chakra nel proprio range d'azione e inoltre, sarà possibile associare i chakra a quelli delle persone che si conoscono o che comunque si ha già avuto modo di esaminare. Il ninja che ha attivato il Sensitivo può individuare qualsiasi fonte di chakra, anche la più debole, ragion per cui può conoscere il punto in cui è stata piazzata una trappola a base di chakra, il cui segnale è piuttosto statico e debole per cui non richiede grande concentrazione.
- Nella modalità attiva è possibile individuare istantaneamente tutte le persone nascoste (indipendentemente dal livello di Nascondersi o di Sensitivo), tuttavia sarà impossibile individuare persone che riescono a celare in qualche modo il proprio chakra (es. tramite abilità Controllo chakra superiore, tecniche, attivazioni, direttive del master, etc...) . risulterà impossibile anche distinguere una Genjutsu dalla realtà una volta che si è sotto il suo effetto. Le azioni morte effettuate mentre si mantiene attiva l'abilità ripristineranno solo metà della Stm prevista per lo sforzo del mantenimento.
- Al Lv.2 sarà possibile individuare l'abilità "Sensitivo" altrui, ma solo se diretta verso di sé o nelle immediate vicinanze."
Liv 2: 1 turni necessari all'attivazione, 4 chilometri di range