[Fase IV] Il filo di Arianna, Per Yolo, Karen, Pelle, Aiserd (?) e Kabu

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view post Posted on 20/6/2018, 19:14
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Tranquillamente e senza dare troppo nell’occhio la fanciulla si avvicinò passo dopo passo alla porta. Ne aveva abbastanza di quella stanza piena di cianfrusaglie, considerato che le presenze, le risate immaginarie e le ossa rinvenute non mostravano nessun segno di positività. Considerato poi che colui a cui era stato lasciato il comando sembrava persino essere entrato in dibattito con la sua compagna, non fece altro che incrementare la sua voglia di evadere. Scosse la testa in segno di rassegnazione quando il giovane usò il plurale riferendosi probabilmente anche a lei, non che le interessassero particolarmente le sue giustificazioni. In una situazione del genere trovarsi a bisticciare le sembrava una cosa da mocciosi ed infondo guardoli meglio ne traeva solo questo: sapevano utilizzare tecniche, avevano appreso le basi del combattimento ma effettivamente erano dei bambini. Per un verso però ogni dubbio aveva un senso... infondo diminuivano di numero a vista d’occhio, senza avere la benché minima idea su cosa facesse scaturire quel processo. Avrebbe voluto intervenire e dire la sua la castana ma si contené, ricordandosi che se la stava svignando quattamente. Ormai era vicina, poteva scorgere il kunai utilizzato dallo spadaccino per non rischiare di chiuderli dentro quando uno strano rumore la costrinse a ruzzolare dietro a del ciarpame irrilevante. Le voci che pensava fossero immaginare si fecero più persistenti e la loro fonte sempre più indefinita, mentre uno strano strusciare caratterizzò quell’ambiente già particolare di un nuovo suono. Quasi non riuscì a crederci quando i suoi occhi azzurri misero a fuoco l’oggetto animato che prendeva sempre più le sembianze di un grande ratto. Ma che diavolo è quel posto? Non le piacevano le cose inspiegabili... doversi approcciare con fatti ed eventi soprannaturali. Il mondo era già strano dopo che aveva scoperto il chakra ed i vari possibili utilizzi. L’animale vigoroso di nuova vita puntò immediatamente la sua preda, forse chi ai suoi occhi risultava essere l’anello debole. Se la sarebbero cavata quei due senza di lei? I ragionamenti si spostarono sulla chiave: tra tutte quelle chiacchiere aveva colto un riferimento particolare verso il manufatto. Infatti se non aveva udito male, l’utensile doveva aver cambiato peso una volta che era stato prelevato. Che i due chincaglierie fossero collegate da un filo invisibile? Rimanendo ferma in quel punto e scrutando meglio la situazione avrebbe sicuramente reso di più, a costo di utilizzare quei due poveri ninja come due pedine. L’entrata in contatto con il kiriano aveva fatto sparire anche la fonte d’energia, che il precedente trio aveva deciso d’analizzare; nulla poteva essere un caso. Un muro di lava si parò tra il roditore e la fanciulla, pronta a dimostrare le sue doti di clan. Una grotta chiusa e quel fetore magmatico, sapeva perfettamente la selvaggia del Nord quanto dovesse stare attenta a quelle tecniche ed ai loro utilizzatori; soprattutto se chi ne aveva il dominio era un completo incapace. La vide immediatamente pensare ad una soluzione strategica, forse un po’ troppo azzardata senza conoscere abbastanza bene il nemico; eppure le ricordava una di quelle trappole utilizzate anche nella caccia. Se il reale obiettivo dell’essere era riavere in dietro la chiave, allora perché aveva attaccato chi non la deteneva? Rimase circospetta l’esotica cacciatrice, mostrando particolare attenzione anche al più piccolo dettaglio. Che quelle voci divertite c’entrassero qualcosa? Che qualcuno li stesse osservando e scrutasse le loro mosse? Con un pizzico di comprensione la sedicenne si concentrò, con un alcuni leggiadri movimenti del corpo limitati dallo spazio scomodo, fece apparire dal sottosuolo delle piccole goccioline che si andarono a raggruppare, fino a formare due sfere sospese nell’aria. Non teneva particolarmente a quel gruppo, anzi se li avesse visti abbastanza capaci avrebbe tranquillamente proseguito per la sua strada, alla ricerca di un nuovo filo, ma tanto valeva tenersi pronta a combattere nel caso le cose fossero andate per la peggio, stando attenta a non rivelare il suo attuale nascondiglio.

<ninjutsu elementare> - Senzubu Bakuhatsu: Mille Gocce Esplosive - [Chk: variabile][Eff: speciale] “Attraverso una particolare danza appresa da alcune pergamene che le sono state cedute dalla sua tutrice, Nami, riesce ad estrarre l’acqua da ciò che la circonda, che siano piante, terreno o sorgenti vicine, convogliandola in piccole particelle circolari che rimarranno sospese a mezz’aria nel campo di battaglia. Questi movimenti particolari, in cui non verranno utilizzati sigilli, porteranno con il proseguire intenso dell’esibizione a convogliare tra di loro le piccole gocce, che arriveranno a raggiungere le dimensioni di una palla. Una volta completato il rituale, le creazioni rimarranno in bella vista, come se facessero parte dell’ambiente. Se la kunoichi non dovesse sentire il bisogno di farne uso queste resteranno lì galleggianti, ma se avvertirà anche solo minimamente il sentore del pericolo, basterà un gesto per farle esplodere. Il chakra del ninja intriso al loro interno fungerà da controllo e detonatore, creando una specie d’onda d’urto verso l’avversario una volta attivate. Gli schizzi contaminati dall’energia della selvaggia del Nord possono finire negli occhi e compromettere la vista a causa del chakra bollente. Con ogni 30 Chk utilizzati per questa tecnica, sarà possibile creare un globo d'acqua. Ogni qualvolta il nemico attaccherà Nami, uno di questi globi si scaglierà immediatamente contro di lui, attivando l'effetto esplosivo: in questo caso, l'attacco è da considerarsi come una ninjutsu ravvicinata con bonus +90 ad Int e conterà come attacco extra rispetto all'azione offensiva di Nami. Causa ferite da urto e accecamento.”

 
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view post Posted on 25/6/2018, 21:13
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Dai che torna Yolo u.u




Il legno del bastone colpisce seccamente il suolo: per un istante il muso del ratto sembra seguirne il rotolare, mentre la Yoton compone i sigilli della sua barriera: la lava rovente si ammassa tra la kunoichi e la creatura, che prova nuovamente a slanciarsi in avanti – stavolta in direzione della chiave, rinunciando però quasi immediatamente con uno stridio di rabbia, mentre un acre puzzo di cheratina bruciata si espande attorno il punto in cui le grinfie hanno toccato la roccia fusa.
Una seconda muraglia viene eretta alle spalle del ratto, mentre quella di magma ancora rosseggia incandescente; i mucchi di detriti attorno ai ragazzi formano una sorta di baluardo di fortuna, impedendo all'animale di aggirare con facilità il muro ed avventarsi nuovamente addosso a loro.

I due boli d'acqua esplosiva levitano silenziosi e letali accanto alla selvaggia, che sembra assistere alla scena senza eccessiva partecipazione. Nessuno ama la sensazione che si ha quando qualcuno si avvicina di soppiatto dalle spalle, ed improvvisamente inizia a parlarti nell'orecchio... ma è proprio quello che succede, e di certo Nami non avrebbe fatto eccezione: spavento? Irritazione? Rabbia?

will_o__the_whisp



La risata acuta e improvvisa le sarebbe risuonata a pochi centimetri dall'epidermide, ma non sarebbe finita qui: una sagoma azzurrina e sfuocata sarebbe piombata come una freccia sul globo più grosso, facendolo esplodere immediatamente in una sorta di gavettone rovente... e ne sarebbero seguite altre, senza un istante di tregua, finché le sfere fluttuanti non fossero state tutte quante disintegrate in una cascata di risatine di scherno, cercando di annaffiare quanto più possibile la straniera con la sua stessa medicina.

Ultimo atto: l'incendio.

Il ratto ha ripreso a graffiare la barriera di roccia solidificata, tastandola, saggiandola: i due ninja avrebbero potuto udire distintamente le unghie grattare sugli ostacoli, mentre il topastro cerca di infilarsi tra la roccia vulcanica e un vecchio armadio semi-carbonizzato dal contatto col magma. Le dita del roditore fuori misura staccano pezzi di fuliggine grossi come ciotole di ramen, il suo naso baffuto appare nel varco che si allarga sempre più, mentre il corteo di schernitori di Nami non accenna a placarsi: una volta terminata l'acqua, è il momento per quelle sfere diaboliche di apparire in massa: otto, dieci, una dozzina, a schiantarsi ridendo sguaiatamente contro la paccottiglia che separa Nami dalla sua unica via di fuga – e non solo lei, visto che le lingue si protendono a bloccare il passaggio in direzione della porta.
Il fronte ardente, dalla grossolana forma a mezzaluna e dal colore azzurro come i ghiacci del Nord, sarebbe avanzato a ritmo vivace: l'intento non troppo nascosto sembra quello di sospingere la malcapitata verso i suoi due compagni di squadra, che a breve se la vedranno con l'aggressivo cuscino semovente. Quello non si arrende, lotta con energia sempre maggiore mano a mano che il tempo trascorre, un obbiettivo che si fa sempre più chiaro: raggiungere il punto in cui ha udito il clangore del metallo colpire il suolo, là dov'era caduta la chiave poco prima. Chiave che, inesplicabilmente, nessuno sarebbe più riuscito a sollevare da terra.

Ancora qualche istante, e varcare la barriera di fiamme per tornare nella caverna sarebbe stato impossibile: quale sarebbe stata la scelta della giovane straniera a Kiri? Fuggire definitivamente, o lottare con le unghie e con i denti a supportare i suoi compagni di squadra, uniti contro le minacce soverchianti?
E che fine ha fatto il loro testardo caposquadra?

gp8IXUT




CITAZIONE
Postare tassativamente entro: 02/07, stesso orario di invio post.
Vi chiedo di nuovo, a titolo di favore personale, il piccolo sforzo (se riuscite) di postarmi entro il weekend. Se non riuscite non muore nessuno, né umano, né pg, ma mi piacerebbe evitare di slittare ancora.
 
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view post Posted on 29/6/2018, 02:47

Fraxure

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La trappola aveva funzionato come previsto, ma la situazione si era complicata; ancora.

"E' troppo chiedere per una volta un attimo di respiro!!!"

Akio si stava esasperando come non mai: oltre alle responsabilità di capo-squadra ed al topastro adesso anche la fiammela che aveva visto prima era tornato a tormentarlo, portando anche i suoi amici.
Senza contare le fiamme che erano divampate nella sala e si stavano dirigendo verso di loro. Ormai le speranze di proseguire andavano via via tramutandosi in fumo, in qualunque modo si sarebbe voluto osservare la situazione

"Non ci rimane che tornare indietro. Ma lungi da me lasciare questo cuscino da solo a liberarsi."

"Nami! Sumyie! Io penso a questo ratto in modo che non ci insegua! Ce ne dobbiamo andare da dove siamo venuti.
Cercate di tenere a bada il fuoco o datemi una mano ma fate in fretta in qualunque caso."


Il genin diede ancora sfoggio delle sue 'grandi abilità' di leader.
La situazione era troppo caotica per pensare ragionevolmente, ma due erano i punti chiari: fuggire ed impedire che quella cosa gli andasse dietro.
Avendo notato come gli ordini, logici dal suo punto di vista, erano stati accolti decise di optare per un'opzione più 'psicologica'. Lui si sarebbe occupato di tenere a bada il nemico cercando di neutralizzarlo e sperava gli altri avrebbero creato una via di fuga facendo leva sul loro istinto di sopravvivenza.
In altre parole più semplici e crude, a lui il lavoro sporco mentre gli altri cercano di fuggire. Gli avrebbe seguiti a ruota non appena si sarebbero mossi, indipendentemente dall'esito dello scambio dei colpi.

Osservando l'essere decise subito come colpire. Anche se fatto di base di materia inanimata aveva le fattezze di una creatura di carne ed ossa con tanto di 'riproduzione dei dettagli'.

"Se ha una testa tagliala. Qual è il senso degli occhi se non vedere?"

Perchè gli sono stati messi quei bottoni proprio lì?
Se si voleva una forma, a prescindere dalla tecnica, è logico pensare che gli abbiano dato anche tutte le altre qualità dell'originale: come i punti deboli.
E' difficile trovare qualcosa che non muoia venendo decapitato.
Inoltre era anche il metodo alla mano più rapido ed efficacie per infliggere un grosso quantitativo di danni e distruggerlo.

Katana alla mano, Akio si lanciò in avanti di qualche passo per poi saltare in alto.
Non sapendo con chiarezza le capacità ed i limiti della minaccia volle optare per un approccio cauto ma violento mentre questa cercava di crearsi abbastanza spazio per fuggire.
In aria eseguì una delle tecniche base del villaggio per allungare la sua spada ed impastò il chakra rimanente nei suoi muscoli per una maggiore potenza.

Il tutto per far cadere il filo della lama, con un ampio movimento arcuato dall'alto verso il basso, sul collo della bestia sia con la forza del colpo in sè che dall'accelerazione della caduta.

"Speriamo che la consistenza sia quella dei materiali originali almeno..."
 
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view post Posted on 2/7/2018, 18:46
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Le strida della bestia addolorata si propagarono nell’ambiente mentre i giovani osservavano la scena ponderando sulla prossima mossa. Il rumore delle unghie strusciate come su una lavagna faceva da contorno allo spettacolo già macabro di suo. Nami osservava le sue due sfere d’acqua, che continuavano a galleggiare nei pressi dell’avversario, così da evitarle la possibilità di essere scoperta. Non che fu così difficile capire la sua posizione dopo il sussurro avvertito all’orecchio. Si voltò di scatto mentre le risatine infantili risuonarono come un eco nella sua testa e le vide. Piccole fiammelle blu fluttuanti si godevano la scena, dispettose e irritanti. Non riuscì a trattenere il fastidio la castana, che convogliando l’acqua dal terreno la portò in superficie sotto forma di tentacolo marino.

L’acqua spegne il fuoco ma questo fuoco è vivo e blu... chissà se funzionerà lo stesso

La forma, il modo di comportarsi... sembrava quasi che quelle “cose” appartenessero più al mondo degli spiriti che al loro. Aveva sempre odiato il sovrannaturale, qualsiasi dettaglio che non poteva e non sapeva spiegare diventava un ostacolo per il suo miglioramento come ninja. Per quanto cercasse di apparire seria e risoluta, la paura era radicata come sterpaglia nelle sue membra. Si mosse a passi di danza, cercando d’indirizzare la lingua elementale verso il suo obiettivo, senza che finisse impattata a qualche assurda cianfrusaglia contenuta in quell’assurdo “sgabuzzino”. Poi le sue creature esplosero annaffiando la stanza bruscamente, senza che lei avesse avuto modo di dare il suo permesso. Sapeva esattamente che gli artefici erano quelle luci e la loro vocina irritante le faceva drizzare i peli del collo. Si muovevano rapide e sparivano nel nulla; impossibile poter avere la meglio su di loro. Come se non bastasse il loro numero iniziò ad incrementare improvvisamente, finché le loro moltiplicazioni del colpo non andarono a schiantarsi contro il suolo, soprattutto verso ciò che avrebbe animato ancor più le fiamme. Allibita la sedicenne si trovò ad essere costretta ad indietreggiare mentre l’uscita che aveva preso di mira fin dal principio si faceva inaspettatamente irraggiungibile. La coordinazione fu tale tra quegli esserini da averli fatti portare a termine il loro diabolico piano: intrappolarli.

Non ci volete far scappare... perché? Vi diverte questa situazione o c’è dell’altro? Non importa... prima penso a me stessa e poi agli altri

Infanto alle loro spalle le grida del roditore si facevano più prepotenti e con la coda dell’occhio la selvaggia riuscì a scorgere il suo muso farsi spazio tra le macerie. Non avrebbe saputo dire con esattezza quale dei due avversari fosse il peggiore. Agile e abile come un gatto, la kunoichi saltò rapida sul ciarpame, facendosi coraggio. L’acqua la circondava e sperava nel suo scudo nel caso l’avessero voluta aggredire. Solo una volta che fosse stata fuori avrebbe arrestato la sua corsa per provare perlomeno a sostenere gli altri, un modo più che altro per pulirsi la coscienza dal rimanere lì ferma a guardare. I consigli degli altri compaesani poco la toccavano, lei era uno spirito libero e sarebbe diventata potente solo con le sue forze.

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - 水 - Suiton: Tentacolo Marino - [Chk: 45/95][Int: +60/105] “Manipolando una discreta quantità d'acqua, al ninja è possibile modellare un tentacolo che andrà lentamente ad abbattersi contro il nemico. Se l’attacco viene eluso, l’acqua si infrangerà sul terreno, creando un’onda che andrà ad intralciare l’avversario, indebolendo il suo successivo attacco di 20/35.”

<passiva> - Camminare sulle Superfici Verticali e sull’Acqua - “Il ninja concentra il chakra sulla pianta dei piedi per rimanere saldo sui muri anche a testa in giù, in questo modo è in grado di correre in tutte le direzioni; allo stesso modo emanando e distribuendo al meglio il chakra sulla pianta dei piedi questi sarà in grado di galleggiare sull’acqua, e correre su qualsiasi superficie liquida senza sprofondare. Il consumo di Stamina per questa capacità è nullo a meno che non si affronti una scalata o una traversata sull’acqua per delle ore; in tal caso starà al master decidere che malus assegnare per simulare l’affaticamento.”

 
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view post Posted on 2/7/2018, 20:31
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Protetta dietro un muro di roccia mi concedo un secondo per pensare a ciò che è successo: il topo ha esitato e poi ha cambiato direzione puntando non più me, ma la chiave. Probabilmente se il suo assalto non si sarebbe interrotto adesso non sarei qui al sicuro, al riparo di due pareti, ma ferita e a terra. Stando così le cose, però mi viene da chiedermi se fossi davvero in pericolo, quando ormai è chiaro che il vero obiettivo del cuscino è la chiave che Akio non so perché non gli ha voluto dare.
"Dove è finita Nami?" chiedo preoccupata. Se non è venuta ad aiutarci o ha deciso di non farlo, oppure è in guai ancora più grossi dei nostri. Non so nemmeno in quale delle due sperare, in ogni caso separarsi si è mostrata una pessima idea. La cerco per la grotta, invano, finché il mio sguardo non è attratto dalla luce del fuoco: vedo Nami nei pressi della porta, ma tra lei e l'uscita c'è un muro di oggetti in fiamme che avanza a ogni secondo.
Non c'è tempo da perdere, "Dobbiamo andare", dico, adesso o mai, prima che le fiamme si estendano ulteriormente. Resto stupita quando sento che Akio vuole occuparsi del topo che ormai sta lottando per aprirsi una via dove termina la roccia lavica, perché mi sembra chiaro che non siamo la prima preoccupazione di quel cuscino.
"Vuole la chiave! Perché caspita non gliela hai data?" Questo esce decisamente dalla mia idea di cose appropriate da dire a un superiore, ma la preoccupazione ha parlato per me, e la preoccupazione non si fa tutti questi problemi. Provo a spingere la chiave verso il cuscino con un calcio, nella speranza di risolvere così il problema, ma è come tirare un calcio a un solido blocco di pietra. La chiave rimane esattamente dov'era, mentre io non ho più idea di cosa stia accadendo. "Come è possibile?" chiedo più a me stessa che a Akio. Una cosa è chiara: bisogna andarsene subito. Raccolgo il bastone e poi mi dirigo più in fretta che posso verso le fiamme, che forse Nami mi darà modo di oltrepassare, o magari Akio dopo aver perso tempo con quel cuscino. In effetti ho un grosso problema, perché per qualcuno con le mie abilità accendere un fuoco è decisamente più facile che spegnerlo. Sono convinta che se lo coprissi di lava si estinguerebbe, ma è un'ultima spiaggia a cui spero di non arrivare. Chiedo ad alta voce: "Akio, Nami, potete aprire un varco? Posso tentare io, ma sarebbe meglio non provare a soffocare le fiamme con la lava."
Purtroppo con le fiamme che avanzano ho solo poco tempo per attendere una risposta, e, se essa non giungerà o sarà negativa, mi vedrò costretta a impastare il chakra per una piccola colata di lava, da sputare sul fuoco per soffocarlo privandolo dell'aria necessaria alla combustione. Il motivo per cui non lo faccio subito è che non sono certa di riuscire a estinguere tutte le fiamme, né di avere abbastanza tempo per poi far raffreddare la lava abbastanza perché anche gli altri possano attraversarla. Spero davvero che loro riescano ad aprire un varco, ma in caso contrario sono convinta di poter postare fuori almeno me stessa, il che difficilmente basterebbe per uscire viva da questo luogo, ma almeno è qualcosa.
 
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view post Posted on 2/7/2018, 23:34
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Che fosse per la totale seppur inconscia consapevolezza di non poter reagire contro a quella forza che lo aveva avvolto qualche attimo prima o per la reale quanto sciocca determinazione di poter davvero in essa fare ordine e ritrovare il compagno scomparso sta di fatto che lo spadaccino non ha neanche il tempo di muovere un singolo muscolo prima di ritrovarsi ad apparire e scomparire ad intervalli irregolari in quella stanza. La testa gira, sente il controllo che gli sguscia dalle dita come fosse niente se non una viscida serpe, gli occhi scuri che cercano inutilmente di seguire i movimenti dei propri compagni e le loro disavventure.

...

Vorrebbe urlare, ma la verità è che più tempo passa, più si accorge di come non sia in grado di aiutarli in alcun modo e come potrebbe d'altronde? Sono in un luogo sconosciuto dominato da leggi che non rispondono a quelle della natura, dove non vi sono odori ma solo manifestazioni e dove niente va come dovrebbe andare. Sente la rabbia crescere, una rabbia che per quanto distruttiva ha un sentore particolare come di...disperazione. Quasi la sua spada avesse compreso che no, neanche col piacere della mattanza potrebbero uscirne. E' una rabbia più debole eppure subdola che ora lo supplica con il tono straziato di un mendicante che, prima di morire di fame, chiede la soddisfazione di un ultimo quanto inutile pasto.

non andrà così

E' nel momento in cui riappare con il capo piegato verso il basso quasi fosse in procinto di vomitare che trova la forza di rispondere a sé stesso: non ha intenzione di morire lì né di soffocare nuovamente la propria spada ma piuttosto di darle forza e fiducia. Lo ha scelto per un motivo, lo ha selezionato per liberarsi da quella prigione lurida e che i Kami gli siano testimoni, non lascerà la mannaia nuovamente preda di un luogo inglorioso per la sua fama. Non la mollerà ed anzi, sfrutterà appieno il suo potere per liberarsi dall'unica cosa che veramente lo frena: i suoi dubbi.
E' allora che dalla pila di ciarpame sulla quale si ritrova ha modo di osservare la scena, il respiro è pesante e affaticato come avesse percorso mille miglia tuttavia gli occhi seguono con attenzione sia i movimenti di Nami che di Sumyie ed Akio, la prima scappa da un muro di fiamme che minaccia di investirla in pieno ed i secondi contro un ratto. Deglutisce nel momento in cui infine individua una chiave, dietro alla quale verosimilmente sta correndo anche la genin: se quella fosse il vero frutto, il premio per le fatiche patite in quel luogo, non può permettersi di lasciarla in mano all'unica ragazza di cui non si fida, di cui non gli è dato fidarsi. D'altro canto se dovesse fuggire a questo punto non avrebbe più importanza, avrebbe solo dimostrato che la sua diffidenza non era infondata, mentre se dovesse collaborare beh, ne ha solo che da guadagnarci. Quindi non deve fermare lei, ma assicurarsi che quella chiave non finisca nelle sue mani, indipendentemente da come vorrà agire.
E' con questo pensiero che dunque scatta in avanti giù dalla discesa, concentrando parte del proprio chakra direttamente sulle piante dei piedi con il solo scopo di mantenere un'andatura sostenuta e veloce nonostante il terreno irregolare. La nebbia si addensa intorno alla sua figura, ne fortifica i muscoli a tal punto da farlo diventare ben più veloce di quanto già normalmente non sia, come se il chakra immesso in essa si riverberasse dentro la sua persona, come se il freddo gelido fosse il suo focolare. Cerca di scattare quindi direttamente verso la chiave aggirando eventuali ostacoli, la destra che nel mentre mantiene la propria presa attorno al manico della Kubikiri e gli occhi che si socchiudono mentre i lineamenti del volto si tendono in un ringhio sommesso frutto della furia della propria lama: una furia canalizzata, al solo scopo della sopravvivenza. Di tutti.
Cerca quindi di far leva sulla propria velocità e sullo scatto maggiore acquisito in quella discesa per afferrare la chiave della stanza laddove giaceva con la mano sinistra a distendersi verso il suolo.

abbassati...

Alla volta di Nami quindi, senza aggiungere altro ecco che, messa in tasca la chiave, fortifica la presa con la sinistra attorno alla propria lama per poi tentare di estrarla rimanendo fisso sul posto e dando per il momento le spalle al muro di fiamme dannatamente strane, Mannaia che viene distesa lungo il proprio fianco destro mentre poco dopo cerca in essa di immettere il proprio chakra così da fortificarla ed ampliarla, un gesto che cerca di tradursi in un repentino raddoppiarsi della larghezza della lama con il chakra azzurrino ad assumere le fattezze della spada salvo poco dopo fortificarsi nel nero acciaio che la compone: una vera e propria protesi d'occasione, che in questo caso ha lo scopo di renderla idonea anche a funzionare come un enorme ventaglio.
Ruotando attorno alla sinistra a formare un immaginario angolo retto tenta di sfruttare la velocità di rotazione per imprimere quanta più forza possibile al colpo a vuoto della propria spada, che ha il solo scopo di generare una violenta folata di vento per aprire il muro di fiamme e dunque concedere più tempo alla ragazza per mettersi in salvo: come andrà andrà, avrebbe potuto muoversi per salvare anche i due con lui ma la verità è che non si è spinto sin lì per fuggire a mani vuote no, vuole capire cosa nasconde quella sala, sino in fondo.

Mantenimento nebbia: -2 stm
Camminare su superfici verticali: -???
Fendente Chakrato+Deformazione Larghezza: -4 stm
Scatto chakrato: -4 stm
Velocità +8 per nebbia.
Totale Stamina: 90
Specializzazione: Taijutsu + Anima di Lama

 
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view post Posted on 3/7/2018, 22:47
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Se gli altri sono all'ottavo giro, dovreste essere in pari. Forse siamo un po' indietro con l'avanzamento di trama, vedo di indirizzarla verso il finale.



Privi di uno scopo comune e di una guida sufficientemente inquietante da venire ascoltata senza obiezioni, anche se per poco, gli shinobi della Nebbia stentano a ri-organizzarsi per fronteggiare l'emergenza che monta, più minacciosa di secondo in secondo. O meglio, forse su qualcosa un accordo l'avevano raggiunto: uscire da quella trappola per topi il più in fretta possibile. Il problema è decidere in che maniera darsi alla fuga. Il giovane spadaccino non presta ascolto agli avvertimenti della Yoton, che inutilmente cerca di calciare via l'artefatto metallico per restituirlo al mittente: la chiave striscia sulla polvere per un palmo o due, ancora troppo pesante da poter essere sollevata con agio.
Il minaccioso ratto posticcio sta finalmente sbucando dal varco aperto a suon di morsi e unghiate, e ad attenderlo c'è la lama di Akio che cala come una sentenza senza appello: tagliare peli e cuoio non sembra essere un problema per la katana, che però si arresta contro qualcosa di inaspettatamente duro, con un forte clangore metallico. Lo stridio dell'animale è assordante, la sua reazione fulminea: torcendo il collo ormai aperto in due, pianta le zanne affilate contro la stessa lama che ha tentato di decapitarlo, strappandola dalle dita dello shinobi; nel farlo mostra involontariamente il suo interno... un costrutto di cavi metallici avvolti dalla grottesca copertura da roditore. Delle tenui fiammelle azzurre scorrono lungo la superficie di quei cavi – spessi almeno tre o quattro centimetri – trasmettendo il movimento agli arti posticci.



Proprio in quel momento riappare dal nulla il Diavolo, ammantato di nebbia e più deciso che mai a dare un taglio a quella situazione: le dita cariche di chakra nebbioso afferrano la maledetta chiave, quasi da sotto il naso del ratto, che squittisce irritato. Per un istante – nello slancio iniziale – l'oggetto sembra quasi lasciarsi sollevare... salvo poi tornare a pesare come un macigno, quasi strappando la tasca in cui è stata riposta, e far perdere l'equilibrio allo Spadaccino, proprio mentre si appresta a caricare il colpo decisivo. Il roditore scarta di lato per evitare Kubikiri, in una piccola nuvola di pelo tranciato. Il fendente è sì potentissimo, potrebbe perfettamente ammansire le fiamme che assediano la squadra, ma lo spostamento d'aria mal calibrato va ad abbattersi contro l'architrave del vecchio portone, anziché colpire la radice dell'incendio.


L'effetto è un crollo a catena.

Nami cercava di domare le fiamme grazie al Suiton ma quelle, dispettose, continuavano a sfrigolare e spegnersi per poi riapparire come se niente fosse, appena la massa d'acqua passava oltre: lo spostamento d'aria la coglie alle spalle catapultandola senza appello fuori dal portone, prima che l'ingresso venga percosso dal grosso dell'onda d'urto. Il legno antico cede e si sbriciola, la pietra che gravava su di esso non ha più nulla a trattenerlo... il boato scuote tutta la caverna, e quando il polverone inizia a depositarsi la squadra è ormai smembrata. La selvaggia dei ghiacci è di nuovo fuori, sola, al buio, nel lungo corridoio segnato dai fili di lana: un cumulo di massi ostruiscono il passaggio.
Kazuku avrebbe percepito un dolore lancinante, quando le zanne della bestia fossero affondate nel punto in cui aveva incautamente riposto la chiave: c'è poca differenza tra stoffa, metallo e carne viva, quando non puoi sentirne il sapore; l'automa in ogni caso ha avuto quello che voleva, e nella confusione del momento scappa a grandi balzi in direzione delle fiamme.
L'incendio divampa. Sembra esplodere in una colonna di fiamme alta fino al soffitto, quando il ratto si butta a capofitto tra le lingue azzurrine – fiamma che si stria di nero pece, un fuoco sempre più demoniaco, finché due topazi dorati, tondi e lucenti, si aprono tra di esse; è un processo che sembra durare una vita, scandito dal pulsare terrorizzato dei cuori degli shinobi in trappola, quello che porta la fiamma a prendete forma.
Quando tutto è finito, le due code che si agitano nervosamente alle spalle del demone non lasciano adito a dubbi.

Chi osa disturbare il mio riposo, nya?!




CITAZIONE
Kazuku becca uno Status Taglio di 3* grado. Prolly “colpa” nostra che non l'abbiamo aggiornato sul problema di peso della chiave (che pesa in modo differente, in base a un certo dettaglio). D'altra parte Kazu-kun per primo non poteva saperne nulla...

Postare tassativamente entro: 10/07, stesso orario di invio post.
Vi chiedo di nuovo, a titolo di favore personale, il piccolo sforzo (se riuscite) di postarmi entro il weekend. Se non riuscite non muore nessuno, né umano, né pg, ma mi piacerebbe evitare di slittare ancora.
 
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Il prezzo da pagare per non aver saputo della chiave è alto, tanto che non solo non riesce nel suo intento ed anzi, menando un fendente mal calibrato finisce inevitabilmente per peggiorare la situazione. S'irrigidisce un istante e strabuzza gli occhi incredulo innanzi alla manifestazione del suo fallimento: non aveva minimamente considerato di fallire, non così. Ma il peggio, la conseguenza peggiore che si ritrova a pagare è ben altra, poichè quella stessa bestia meccanica ferita poco prima da Akio lo assale alla gamba affondando in essa le sue zanne.

AAAARRGGHHH

Un grido bianco il suo, infantile eppure saturo di rabbia come volesse usare quella scusante per lasciarla sfogare all'esterno alla stregua di una valvola di vapore aperta per errore e che tuttavia -nel danno- abbassa comunque la pressione, in un certo qual senso tentando allo stesso modo di approfittarne per sgomberare la mente nel momento in cui istintivamente cade in ginocchio con il volto a fissare il terreno, la bocca rimane spalancata mentre segue quella figura andarsene e così la nebbia si ritira, privata dal sostentamento donato dal corpo di un ninja che sì, ha capito come in quel posto la sensazione che gli dona non potrebbe essere di grande aiuto.
Alterna lo sguardo su Sumyie e Akio tuttavia senza prendere parola, la mano istintivamente ricerca la gamba ferita mentre la possente mannaia viene volta con la punta verso il terreno cercando di utilizzarla alla stregua di un sostegno per il proprio corpo. Si guarda intorno e capisce in breve come egli abbia completato semplicemente il cerchio prima del previsto: sono in trappola.
Eppure non è questo il peggio, poiché poco dopo una voce raggelante che lo costringe in uno spasmo, quasi gli penetrasse nelle ossa, anticipa una presenza tanto inaspettata quanto decisamente ben oltre la loro portata: il Gatto a due code.
Socchiude gli occhi, cerca di inghiottire la saliva mista a sangue e così il terrore che veicola dritto nel meandro più oscuro della sua anima. Deve ragionare, perchè ha presenziato all'epoca al Summit dei Kage e sa bene come il piano fosse, una volta contenuti temporaneamente i diversi cercoteri, sigillarli per sempre e se lui è lì con loro ciò significa una sola cosa: sono imprigionati nello stesso contenitore.

...che speranza possiamo avere di uscirne...

Si ritrova a pensare, un terrore il suo che non viene mitigato dalla propria spada che ora in questo luogo rivela i propri limiti, forse diretta conseguenza dei propri. Eppure non può darsi per vinto, deve provarci, deve parlare con quel demone sopratutto dopo l'inganno che hanno subito e che li ha portati a commettere un suicidio di massa probabilmente.

...

Cerca di scrollarsi di dosso quei pensieri mentre tenta di avanzare verso il demone a due code, non lo conosce minimamente ma sa che in quel luogo essere servili non conta a niente, dopotutto ogni possibile danno è stato ormai fatto. La spada viene usata come sostegno alla gamba zoppicante mentre ne ricerca gli occhi vibranti coi propri pozzi scuri.

Qualcuno che ha riposto la propria fiducia negli uomini sbagliati

Comincia a dire, cercando di apparire determinato e fermo e per esso impiegando tutta la propria concentrazione, laddove dentro di sé ogni singolo briciolo di istinto gli consiglia di fuggire e nascondersi, di implorare pietà di fronte a quella creatura, ma lui è il diavolo della nebbia di Kiri: non può piegarsi, morire sì ma mai piegarsi, la nebbia non ha forme né padroni solo un campo d'azione ed è proprio sulla base di queste idee che cerca di trovare la forza per parlare con una creatura che ha ogni possibile ragione per ucciderli.

e che sta pagando le conseguenze delle proprie paure

Continua poco dopo, la schiena si raddrizza mentre ancora cerca di rimanere fermo.

non volevamo disturbarti, non più di quanto la nostra razza non abbia già fatto...inoltre dire che non vogliamo farti del male sarebbe come darci un potere che non abbiamo, non noi, quindi mi limiterò a dirti che non possiamo arrecartene

Lo sottolinea, per quanto non si voglia piegare deve concedergli una posizione superiore rispetto alla propria per instaurarvi un dialogo, o almeno così la vede.

tuttavia se abbiamo sbagliato in passato, siamo determinati a non farlo di nuovo...e vorremmo lasciarti riposare, ma purtroppo non ci è possibile, almeno non per noi

Indicando quindi alle sue spalle il portone collassato, attendendo qualche istante eventuali reazioni, deglutendo un boccone amaro di saliva. Non osa avanzare richieste, non ora almeno, piuttosto accennandovi e dunque attendendo i responsi per le proprie azioni, uno sguardo fugace ai compagni ancora con lui, un che di tremendamente dispiaciuto che tuttavia non trova conferma in alcuna parola: scusarsi è inutile, sopratutto ora ed alla fine sta pagando con il sangue il proprio sbaglio.

Azione morta x2 +8 stm


 
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view post Posted on 7/7/2018, 02:20

Fraxure

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"Ma cosa...?"

Akio è sconcertato dalla verità che apprende mentre la sua spada si blocca nel collo del roditore. Non si tratta di un cuscino animato misticamente ma di una sorta di macchina.
Bloccandosi a metà del corpo del nemico il giovane vede diversi cavi metallici spessi più del normale e diverse fiammelle blu che non sa dire se scorrano sopra di essi al loro interno.

Ma non potè restare ad osservare più di tanto perché i denti del ratto afferrarono la sua katana e cominciarono a fare forza.

"Dannazione..."

Il genin lasciò andare l'arma. Avendola allungata non era sicuro di poter resistere alla forza di torsione ed evitare che l'arma non venisse danneggiata.
Perciò aveva ritenuto più opportuno lasciarla andare e recuperarla immediatamente.

A quel punto una folata, generata da un potente colpo, gli passa vicino tranciando solo qualche ciocca di pelo dall'automa.
Girandosi fa appena in tempo a vedere il redivivo Kazuku mentre viene assalito ad una gamba; ed il ratto, poi, con la famigerata chiave antica, correre verso le fiamme come se non sentisse il peso dell'artefatto.

"Qualcosa non torna... perchè non ne sente il peso? Che fosse legato ad essa in un modo che non immaginiamo? Non mi sembra sia solo un guardiano..."

Pensando ciò si lanciò per riprendere la propria arma che era caduta a terra non troppo lontano da lui.
L'ingresso era crollato per colpa dell'attacco ed adesso erano tutti bloccati, tranne forse Nami che sembrava essere stata sbalzata fuori poco prima della distruzione dell'arco attraverso cui erano passati.
Non aveva pensato ad aiutare il 'Diavolo' perché disarmato sarebbe stato solo un peso morto: una cosa che doveva assolutamente evitare.
Raccolta, le fiamme divampate nella sala stavano cominciando ad assumere una forma particolare.

"Prima un ratto ed ora un gatto? Cos'è? Uno scherzo?"

Ma la sua rabbia per la situazione ebbe vita breve quando realizzò che dietro di esso si stavano formando due code.

"Il Nibi. Un bijuu..."

La situazione peggiorava di secondo in secondo; dovevano fuggire al più presto e, guardandosi dietro, forse sapeva come fare. Un piano rischioso ma semplice si stava formando nella sua mente.
Era chiaro ormai, data la presenza di quell'essere la natura dell'ambiente in cui si erano risvegliati, che ormai era chiaro trattarsi della statua che avevano visto poco prima di perdere i sensi nella piazza. O meglio, il suo interno.

"Ragazzi, mi dispiace. Immagino sia colpa mia se adesso siamo in questa situazione. Non ve ne farei una colpa se voleste 'sacrificarmi'."

Con sguardo serio rivolse questa frase ai suoi compagni ancora presenti prima di portarsi davanti all'ingresso crollato della sala.

"Speriamo abbiano capito che ho un piano se le cose si mettono ancora peggio..."

Ed infine l'ultima delle sorprese. Il bijuu aveva parlato, ma non era questa la cosa eclatante: a giudicare dalle sue parole era alterato perché lo avremmo disturbato dal suo sonno; non per essere stato sigillato e poi portato all'interno della grande statua.
Se avessero giocato bene le proprie carte forse ce l'avrebbero fatta senza combattere.
Quindi Kakuzu prese la parola per tentare un'azione diplomatica.
 
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view post Posted on 9/7/2018, 08:57
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Osservo Nami apprestarsi ad affrontare il fuoco per guadagnare l'uscita. Potrebbe farcela, utilizzando l'acqua come scudo, ma sembra che creare una strada per noialtri spetti a me, purtroppo. Ho già iniziato a comporre i primi sigilli quando un rumore attira la mia attenzione e il mio sguardo. Akio è ancora dove l'ho lasciato, ma è disarmato, quel rumore dev'essere stato della spada che cadeva a terra, mentre il topo adesso è vicinissimo al suo obiettivo. Non riesco a fare a meno di notare che sotto la stoffa strappata si vedono dei cavi, percorsi da qualcosa dello stesso colore azzurro delle fiamme che bruciano nella stanza. Rimango stupita per un attimo, prima di ricordare qual'è la priorità adesso: uscire dalla grotta. Questo è il momento in cui Akio può lasciare finalmente in pace il cuscino e pensare a salvarsi, credo che se ne sia reso conto anche lui. Quindi sì, in questo momento critico tutto sommato sono ottimista, almeno finché non va tutto a rotoli. L'apparizione del Diavolo è inizialmente accolta da un moto di gioia, ma, quando vedo che sta puntando verso la chiave, il terrore che le cose stiano per andare terribilmente male prende il sopravvento. La chiave risulta troppo pesante per essere agevolmente sollevata anche da lui, mentre il colpo d'aria probabilmente diretto verso le fiamme ottiene effetti disastrosi: Nami si ritrova catapultata fuori, mentre noi rimaniamo in trappola dietro un muro di fuoco e un ingresso crollato. L'urlo del Diavolo dopo che la chiave gli viene portata via insieme a un pezzo di gamba è il culmine di un completo disastro, che ci lascia ben poche possibilità di sopravvivenza. Quando cadi puoi sempre provare a rimetterti in piedi, noi però stiamo per sprofondare in una voragine tale che anche solo scorgere in lontananza la luce sarebbe un miraggio. Le fiamme blu si alzano in segno di saluto quando la chiave e il suo custode le raggiungono, poi lingue nere si aggiungono alle altre, finché due terribili occhi gialli non si accendono tra le fiamme. Lentamente, eppure inesorabilmente, il fuoco inizia a prendere forma e alla fine davanti ai nostri occhi terrorizzati si erge in tutta la sua imponenza il gatto bicoda. Stringo con forza maggiore la presa sul bastone e serro le labbra, ma è solo un modo di provare a non tremare. Quella che provo non è normale paura, questo è un incubo divenuto realtà, e, come in un incubo, so che nulla di ciò che farò potrà cambiare le cose. La voce del Nibi mi fa gelare il sangue nelle vene. Incredibile a dirsi, ma sono le parole di Akio a farmi riscuotere: è uno stupido tentativo di fare l'eroe, ma il riconoscerlo come tale mi aiuta a identificare l'unico tentativo sensato di sopravvivere, convincere il Nibi a non annientarci. Se parla è certamente in grado di pensare, e forse è anche abbastanza ragionevole. Non scommetterei niente sulle nostre vite, però forse una possibilità remota di farcela esiste. Per questo quando Kazuku fa un passo avanti provo quasi sollievo, perché se no avrei dovuto parlare io stessa. È sincero, e pure abbastanza convincente, però si ostina a mostrare una forza che non ha ragione d'essere, come se l'essere uno dei Sette, o uno shinobi della Nebbia, contasse qualcosa adesso. Non dico di metterci in ginocchio, ma è solo stupido rifiutarsi di guardare in faccia la realtà, e la realtà è che il centro adesso non siamo noi, ma lui, e fingere il contrario è inutile. Credo sia per questo che intervengo, non ne sono nemmeno consapevole finché non sento la mia voce, e allora è troppo tardi per fermarsi.
"Ci siamo ritrovati qui senza sapere esattamente dove, né come, né perché. Tutto ciò che stavamo facendo era cercare una via d'uscita, e non ci siamo davvero resi conto della situazione."
Alla fine è solo la verità, ma la parte di essa che ci mostra come intrappolati, e non come persecutori, che invece di aumentare la distanza tra noi e il bijuu prova a diminuirla, dopotutto stiamo qui insieme.
 
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view post Posted on 10/7/2018, 06:03
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Un rumore metallico attirò la sua attenzione, stava per succedere qualcosa. Non ebbe modo di voltarsi però, perché la sua situazione era già troppo delicata così com’era. Eppure i suoi sensi non avevano smesso un attimo di analizzare l’ambiente, tanto che all’udire quel rumore metallico ebbe quasi un brivido alla schiena. Si reggeva a stento tra quella robaccia, finendo qualche volta per ondeggiare pericolosamente nonostante la tecnica omologata in accademia. L’acqua non smetteva mai di vorticarle intorno, proteggendola da quel fuoco, gli schizzi partirono come frecce non appena l’elemento opposto provò ad avvicinarsi alla sua protetta. La tensione era palpabile nella fanciulla per quanto dimostrasse di essere sicura delle sue capacità: i sudore sulla fronte, gli occhi seri e vigili nonostante la stanchezza, l’azzardo più prudente dei suoi passi. Ormai c’era quasi, riusciva a vedere la luce nell’altra stanza, quando improvvisamente una folata di vento andò ad abbattersi contro il portone, trascinando Nami con la sua potenza. Il boato fu tale da far eco nell’intera stanza. Si girò di scatto a terra cercando l’artefice del disastro e notando solo in quel momento la parete completamente crollata. Chi era stato? Gli altri erano rimasti intrappolati come topi? Non era stata in grado di fare niente... nemmeno di utilizzare al cento per cento la sua forza elementale. Il cuore cominciò a battere all’impazzata, la castana iniziò a metabolizzare che in quel momento era completamente sola. Se da un lato ne era felice dall’altro trovarsi in quell’ambiente spazioso ed ostile in solitaria senza sapere dove andare le provocò una serie di brividi alla schiena. Non doveva aver portato nessuna ferita dall’impatto, ma le ossa le dolevano acciaccate per tutto lo strapazzamento. Le fiammelle che aveva provato a spegnere non erano un normale fuoco, ogni volta che l’acqua le attraversava loro riprendevano vigore; piuttosto sembravano vive, come le loro risate. Il lento processo d’estrazione dell’acqua dal sottosuolo, il chakra limitato dalla sua inesperienza, lo stress, non c’era niente che fosse andato nel verso giusto per fronteggiare al meglio il nemico. Quando la kunoichi trovò le forze per rialzarsi ed avvicinarsi a ciò che rimaneva dell’altra stanza, toccò i resti analizzando le macerie.

- Tutto a posto dall’altra parte? - chiese direzionando la sua voce la selvaggia, ma senza ricevere nessuna risposta.

Attese qualche secondo prima di lasciarsi alle spalle l’accaduto, ed osservando nuovamente la caverna dalla quale avevano fatto il loro accesso. Non conosceva una tecnica di tale portata per poter aiutare gli altri a superare il varco, l’unica cosa che le veniva in mente era prendere il percorso verso un altro filo e cercare un modo per raggiungerli. Non aveva ben compreso cosa fosse accaduto per essere finita lì fuori, ma non dovevano trovarsi proprio nella situazione migliore gli altri. Da quando le importava qualcosa del gruppo? Scosse la testa rassegnata, riprendendo il cammino verso l’uscita. Avrebbe dovuto fare una bella passeggiata per raggiungere l’altro filo più vicino e questa volta non avrebbe avuto un supporto a coprirle le spalle.

 
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view post Posted on 11/7/2018, 22:06
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CITAZIONE
Siete stati puntuali, scusate per l'attesa, come al solito sono in giro come una trottola. Vi trascuro e non cerco né immagini né musiche, so sorry...


Il Nibi non sembra particolarmente interessato agli interventi di quegli omuncoli capitati là per caso. Li ascolta pure, sì, con quella sua aria annoiata, come un ricco Daimyo dal ventre abbondante che si trova a dare udienza alle lamentele dei villici del contado: agita leggermente le punte delle code da un lato e dall'altro, da un lato e dall'altro... finché non schiude la bocca felina:

”No che non potete nuocere a me, nya. Ridicolo. Però potete frugare tra le mie cose...” - fa notare loro, la pressione proveniente dagli occhi gialli d'improvviso capace di far formicolare loro la pelle, per quanto è intensa -
”... e romperle.”
L'accusa nella voce del Bijuu è più che intuibile: è palese, sottolineata e scandita dal guizzare nervoso di quella sua coda multipla; il bestione si volta a recuperare qualcosa perso tra le fiamme che lo circondano, e posa davanti a sé niente meno che quell'orrido ratto-cuscino, dopo averlo sollevato per la coda. Quello se ne sta finalmente inerte, inanimato. La chiave che tanti problemi ha creato è di nuovo al suo posto, nell'alloggiamento apposito in uno dei quarti posteriori del pupazzo: il demone la sfiora con un artiglio e... magia! Con una serie di scatti metallici quella ruota su sé stessa, caricando i meccanismi interni, e il roditore scatta subito in avanti, seguendo una traiettoria casuale: si lancia contro una colonna spezzata, ci sbatte contro, cambia strada – e così fa stolidamente con tutti gli ostacoli che incontra da quel momento in avanti... una statua, il fianco di una barca e una cassettiera, del tutto privo dell'iniziativa individuale mostrata in precedenza. Gli occhi del felino fiammeggiante non lo abbandonano un istante, vigili; peccato che dal taglio inferto da Akio perda per strada quelle curiose fiammelle blu, che salgono in aria svaporando: cinque o sei giri, e già l'automa è scarico. Rallenta improvvisamente, si ferma ai piedi di Kazuku.

Matatabi sbuffa.
“Avrebbe potuto correre per ore, con mio sommo diletto” commenta contrariato, mentre passa la lingua sul pelo blu intenso e luminoso - “se c'era una cosa che quelli del Kyo Dan sapevano fare, erano i regali. Ne avevo altri quattro, belli come questo...”[/size][/color] racconta alzandosi ed avanzando con pacata eleganza alla squadra - “ma sono finiti in mezzo al ciarpame, nya, grazie a quell'orribile congegno.”
Si arresta a poco più di tre metri dai ragazzi, torreggiante, sornione.
“Visto che potrei trovarmi a passare altri duemila anni prigioniero, direi che potete anche cercare i miei giocattoli e riportarmeli. A quel punto deciderò se concedervi l'onore di dividere con me questo eterno sepolcro, o se farvi fare la stessa fine che avete riservato ai miei effetti personyali.”

Chissà quale scena si sarebbe trovata davanti Nami, nel momento in cui avesse rimesso piede nella grotta: una strage spaventosa, o una peculiare collaborazione?


CITAZIONE
@Nami: mi spiace non aggiungere nulla di nuovo, ma la scena fuori dalla grotta è sempre la stessa di prima. Corridoio spoglio e a mala pena illuminato dalla sabbiolina nelle pareti. Arriva ad un portale simile al primo dopo dieci minuti: se decide di entrare, gli altri (se hanno Sensitivo) potranno avvertire la sua presenza, raggiungerla e coordinare qualsiasi cosa abbiano deciso di fare. Sempre che non siano già cibo per gatti, nya.

Prossima scadenza: 19.07, per fortuna sarò a casa mia per quella data.
 
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view post Posted on 17/7/2018, 00:18

Fraxure

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"Ormai non ci capisco più nulla..."

Questo fu il pensiero nella mente di Akio che mise fine, in un certo senso, alla sua voglia di reagire.
Davanti a lui si erge il Nibi, uno dei bijuu, le creature più terribili delle legende... e questi pensa ai suoi giocattoli. Uno dei quali gli è stato rotto da alcuni dei presenti.
E sembra non curarsene affatto.

Nemmeno il fatto di essere, e rimanere, prigioniero lo preoccupa più tanto e non pensa minimamente di provare a scappare, almeno da quanto lasci intendere.

"Deve essere il punto di vista di chi ha una vita molto lunga...
Parla di duemila anni come se si trattasse di una settimana. Sarà per questo che non si sente la fretta addosso: finché sarà paziente potrà sempre trovare la sua via per la libertà."


Le tensione era diminuita, ma era ancora presente nell'aria.
Il genin abbassò la sua lama: non ne aveva bisogno adesso; non che in effetti credeva di avere delle chances concrete di sconfiggere l'essere che gli si parava davanti.

Quindi accettò la sua offerta di cercare i suoi giocattoli. Aveva anche una mezza idea su dove iniziare a cercare: la prima chiave era stata trovata nel punto in cui veniva percepita una strana presenza, a rigor di logica fu spontaneo immaginare che anche quelle rimaste, le presenze, avevano la stessa origine.

"Accetto volentieri l'incarico."

Prima di muoversi dalla sua posizione davanti l'ingresso distrutto, pensò fosse meglio mettere in chiaro la sua posizione. Onde evitare di essere interpretato come ostile e scatenare tutte le reazioni del caso.

Guardandosi attorno si ritenne fortunato nel riuscire ancora a percepirle.
Quindi si diresse verso una che riteneva essere relativamente in superficie: rimuovere oggetti spazzatura è facile, molto più che doversi mettere a scavare nella sabbia.
 
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view post Posted on 17/7/2018, 10:22
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The Almighty Shitlord

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La gamba fa male e rilascia delle fitte tremendamente fastidiose che talvolta lo costringono a stringere i denti con forza eppure lo sguardo rimane fisso sulla possente creatura innanzi a sé che almeno per il momento decide non di ucciderli ma di sfruttarli. Comunque una eventualità migliore rispetto ad una guerra con il demone, ne aveva già affrontato uno ed era ben conscio di come, senza l'aiuto di Hayate e di Mitsuaki, qualunque scontro con quella creatura non si sarebbe mai concluso bene per loro: per quanto quella suonasse come una proposta, alla fin fine era un obbligo quello di assecondarne i capricci, ed in un certo senso se lo meritavano pure, dopotutto erano stati loro a contribuire a bloccare mezzo mondo ninja coi demoni, perché sì se erano lì con i cercoteri era ovvio che in un modo o nell'altro erano finiti in un luogo di prigionia senza fine, lo stesso di cui aveva sentito parlare per la prima volta al primo summit dei Kage, quando ancora il reggente della Nebbia era Hogo, un piano che sembrava così geniale e gestibile...che idiota che era stato a non vedere l'impossibilità di controllare tanto il Kyo-Dan quanto il Taisei.

non siamo stati altri che marionette della paura

E del potere ma non osa neanche pensarlo ormai, conscio che comunque vada non avranno mai né il controllo dei bijuu né una qualsivoglia forma di riconoscimento, anzi allo stato attuale non avranno indietro nulla, neanche la propria esistenza. E' con questi pensieri che infine si decide a prendere a parola, deglutendo ed in un ringhio cercando di cancellare momentaneamente il dolore dalla propria voce.

non c'è via d'uscita da questo luogo?

Domanda quindi, evidentemente colpito dalla prima questione: per quanto ogni bijuu, a suo modo, abbia verificato che tendeva ad essere libero, a combattere per esserlo adesso ciò non accade: o si è rassegnato e stancato oppure sì, sono in un luogo senza speranza di uscita.

ne parli come se fosse un dato di fatto: l'ineluttabilità di una eterna prigionia...magari potremmo persino dimostrarci più interessanti di quei doni...per quanto meno attesi

Inclinando appena il capo a destra, ricercando le iridi del demone mentre la presa sulla Kubikiri si fa più salda, le narici che si dilatano mentre cerca di sfruttare il proprio olfatto sopraffino per memorizzare la traccia olfattiva lasciata da quel primo congegno, tentando di isolarla e dunque di percepire odori simili a quello nei dintorni, socchiudendo gli occhi.

...

Non aggiunge altro, piuttosto prende un ampio respiro e quindi tentando di cercare quei giocattoli in principio cerca di porsi nei pressi di quella porta dietro cui si ode la voce di Nami, con suo grande stupore la ragazza non è fuggita, probabilmente aveva delle intenzioni più nobili di quanto non pensasse inizialmente.

più o meno...ascolta, dietro queste macerie con noi, c'è il gatto a due code...

Parla lentamente, tentando quasi di porre le labbra a ridosso della parete: ora non può essere d'aiuto.

non puoi aiutarci...e non voglio che sia prigioniera anche te...

Che le stia suggerendo di alzare i tacchi? probabile, eppure quelle parole non vengono pronunciate completamente, quasi come una parte di sé si rifiutasse di lasciarla andare nonostante l'evidente inutilità dell'apporto eventuale che potrebbe dare.
Torna quindi sulla stanza con attenzione, ricercando quegli odori che aveva provato prima ad isolare, di aiutare Akio in quella ricerca, avanzando lentamente ausiliato dalla spada.

Olfatto Acuto lv 6


 
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view post Posted on 18/7/2018, 18:30
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Il tempo di compiere qualche passo che improvvisamente un sussurro attraversò le macerie. La castana si bloccò nell’immediato, cercando di cogliere quante più parole possibili di quella frase. Fu come una brezza ma il suo udito piuttosto sensibile e l’accortezza nel non muoversi, riuscì a darle modo d’interpretare in parte quello che i prigionieri dall’altra parte avessero voluto dirle. Stranamente la stavano invitando a starsene lontana, a limitare le perdite dato che dentro quel tugurio si nascondeva uno dei nove. Sgranò gli occhi a quell’informazione e quasi le si mozzò il respiro; prima che l’eccitazione si espandesse interamente nel suo corpo. Sapeva di dover avere paura, di dover seguire il consiglio ed andarsene, ma quando avrebbe avuto un’altra occasione simile? E poi come faceva ad uscire lì da sola? Forse seguendo gli altri cappi sarebbe riuscita a trovare una via di fuga, oppure semplicemente quello era tutto un gioco e solo quella era la strada giusta. Troppe domande e nessuna risposta, il miglior modo per constatare delle ipotesi sicuramente era agire. Preferì non rispondere, lasciando intendere a chi aveva parlato che in realtà se ne fosse già andata. Sapeva perfettamente che ripercorrere la strada a ritroso sarebbe stata una noia mortale, proprio per questo nel tragitto si addentrò nella riflessione del voler apprendere una sorta di tecnica di teletrasporto... che esistesse qualcosa del genere nel mondo ninja? Infondo quel tipo di persone sembrava capace di fare qualsiasi cosa. Le era mancato tutto quel silenzio e la solitudine, ma se c’era qualcosa che desiderava più di ogni altra era andarsene da quel maledetto posto. La sua carriera era solo all’inizio e non sarebbe morta in quel deserto di cianfrusaglia, non dopo tutta la fatica che stava facendo per essere riconosciuta come kunoichi nel villaggio. Accelerò il passo, ritornando a concentrarsi su quello che poco prima il compaesano aveva voluto condividere con lei. Aldilà della porta si nascondeva un Bijuu, una maestosa creatura che era stata studiata per anni dai membri del Taisei; ne aveva avuto le prove scrutando il libro di quel moccioso sulla barca. Quella misteriosa setta aveva il potere di rinchiudere quelle creature, in modo da far cessare le catastrofi che negli ultimi tempi si erano abbattute sulla terra. Non fu difficile giungere alla conclusione di come però quegli esseri potessero sentirsi nei confronti degli uomini, gli unici in grado di limitare la loro eterna libertà. Era veramente il caso che la selvaggia finisse nella stanza con il Cercoterio? Sarebbe riuscita a tenere a freno il suo carattere irruento o avrebbe solo peggiorato le cose? Ghignò arrivando alla conclusione che forse era proprio quello il motivo del pacifico e ben voluto allontanamento da parte degli altri, che stessero cercando di levarsela dai piedi? Ebbene no, avrebbero dovuta sorbirsela ora e per sempre, anche fuori da quel posto perché lei sarebbe uscita in un modo o nell’altro da lì. Quando pensava di essersi persa, improvvisamente i suoi occhi misero a fuoco una stanza simile a quella precedente, ma completamente intatta. L’ambiente era identico a prima, quasi come se avesse girato in tondo, ma il chiaro filo a terra di un’altra tonalità era un palese segno del raggiungimento del suo obiettivo. Non utilizzò nessuna precauzione e con fare spavaldo spalancò il possente portone, senza il minimo scrupolo.

- Allora è qui la festa? - domandò con sarcasmo, curiosa di sapere cosa si nascondeva al di là del varco.

Rimase allibita da quell’enorme felino azzurro che fiammeggiava davanti a lei, al punto che si rese conto solo qualche secondo dopo della sua bocca aperta. Tutte i fili portavano nello stesso punto? Che cosa avrebbe fatto? Per la prima volta nella sua vita non sapeva come reagire... rimase immobile accanto all’uscio nell’attesa di comprendere meglio la situazione. Alleato o nemico, con chi avevano a che fare realmente?

 
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