[Fase IV] Il filo di Arianna, Per Yolo, Karen, Pelle, Aiserd (?) e Kabu

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view post Posted on 25/5/2018, 22:58

Fraxure

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Il viaggio nei cunicoli procede senza eventi e nel silenzio. Nessuno vuole iniziare una conversazione, nemmeno Akio.
Almeno per lui questo non è il momento di parlare del più e del meno; già senza fare nulla si ritrovano tutti coi nervi a fior di pelle e non se la sente di aprire bocca rischiando di mettere altra carne al fuoco.
Non ritiene il 'Diavolo' un personaggio così carismatico da avere folle che pendono dalle sua labbra, ma si è preso il preso l'onere di fungere da leader e si sta comportando razionalmente; tanto gli basta.

Su gli altri suoi compagni di sventura ancora non aveva abbastanza elementi per potersi fare un'idea precisa, tranne che di uno.
La ragazza dai lunghi capelli castani ed occhi azzurri non dava segni di voler fare gioco di squadra, quanto piuttosto agire in solitaria. Ed in una situazione come la loro poteva portare ad una brutta fine sia per lei ma soprattutto per tutti.
Anche Akio aveva tentato un'impresa in modo arrogante, riuscendoci a malapena, ma sapeva a cosa andava in contro ed in gioco aveva messo solo la sua di pelle; l'ultima cosa che voleva era di ritrovarsi in pericolo a causa di un singolo.

Pensando così arrivarono alla fine del tunnel dove gli attendeva una porta.
Una rotonda porta in legno si ergeva davanti a loro: solo legno, niente maniglie o serrature; ma una strana 'energia', se si può dire così, che ad ondate sembrava uscire dal punto in cui le ante raggiungevano la minima distanza tra di loro.
Normalmente di quest'ultimo dettaglio non ci si sarebbe accorti, ma la totale mancanza di vento, suoni od altro aveva permesso ad Akio di percepirlo distintamente.

Essendo, ad occhio e croce, poco più che un ostacolo, Mitsuaki dette i suoi ordini alla squadra per prepararsi a qualunque cosa l'aspettasse oltre la soglia. Al genin era stato affidato il lato sinistro assieme alla ragazza che prima aveva voluto fare di testa propria. Un altro membro era a destra mentre il 'Diavolo' avrebbe aperto la porta con l'ultimo uomo dietro di lui a coprirgli le spalle: essendo, probabilmente, il ninja coi ninjutsu a distanza più efficaci era la soluzione migliore.
Ma prima di prendere posizione il caposquadra volle scambiare due parole con lui.

A primo impatto sembravano parole che lo rincuoravano a prendersi cura di uno dei suoi compagni, ed infatti era così; ma non nel modo che ci si aspetterebbe.
Lo sguardo dello spadaccino nascondeva una certa ferocia che non sfuggì agli occhi del genin, facendogli comprendere il vero significato dietro quelle parole.
Cosa che lo lasciò non poco di stucco, considerando che ad ogni occasione buona il loro leader temporaneo lo aveva rimproverato per la sua condotta a volte troppo feroce o troppo frivola. Ed a giudicare da come aveva distribuito i ruoli, era chiaro a chi si stesse riferendo con il termine 'persona delicata'. Ma con un accenno di sorriso rispose a tono all'ordine implicito che gli era stato impartito, buttando rapidamente la cosa dell'occhio verso Nami.

"Certo. Sarò delicato quanto richiesto dalla situazione."

Era contento di avere avuto la sua fiducia, ma si rendeva conto che, come aveva pianificato una contingenza per quella ragazza, poteva organizzarne una anche per lui se lo avesse ritenuto opportuno.
C'era molto da pensare.

In posizione davanti la porta, il 'Diavolo' l'aprì. Ma l'attacco preventivato non arrivò mai.
Sporgendosi, Akio poté intravedere cosa si celasse oltre la soglia appena liberatasi: uno spazio più ampio di quello in cui avevano camminato fino ad ora, simile ad una grotta o caverna, con al suo interno solo cianfrusaglie sparse al suolo od in mucchi alti non poco più della metà dei giovani ninja.
Ad una prima analisi non sembrava esserci segni di vita o movimento, ma lo infastidiva che ancora non avevano capito l'origine dell' 'energia' oltre la porta. Dovevano muoversi, ma la disposizione adottata era adatta a difendersi non ad esplorare un'area vasta.
Perciò Akio prese la situazione in mano e comunicò a Mitsuaki la sua idea con gesti semplici: lui entrava in testa al gruppo e gli altri gli sarebbero venuti dietro mantenendo le loro posizioni.

In questo modo al centro ci sarebbe stato il capo-squadra pronto ad intervenire e dare indicazioni in ogni direzione, i fianchi ed il retro restavano coperti da specialisti nella distanza ed Akio davanti avrebbe fatto da esploratore ed esca.
 
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view post Posted on 27/5/2018, 19:27
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Lo stesso effetto che può creare il brusio di una mosca presente in una stanza, ma a cui non si da importanza, fu la conclusione della conversazione con lo spadaccino. Passò oltre dandogli le spalle, senza badare troppo alla serie di successivi insulti che le rivolse contro. Secondo le regole della sua tribù quel ragazzo nemmeno avrebbe dovuto pronunciare il suo nome con così tanta leggerezza, ma tanto era inutile spiegare certi aneddoti a chi non avrebbe capito e compreso. Se c’era una cosa che aveva imparato delle persone di Kiri era la loro devozione all’assassinio ed al sangue, la stessa che aveva letto poco prima in quello sguardo folle. Attese con ansia che tutti si rimettessero in marcia, rimanendo comunque abbastanza lontana dalla marmaglia. Voleva essere pronta nel caso la situazione si fosse messa male, anche se aveva deciso di seguire il gruppo. L’ultima cosa che ci mancava era sentire ulteriormente la lagna di quell’individuo. Se dare gli ordini lo faceva sentire realizzato, chi poteva essere lei per negarglielo? Il resto del gruppo sembrava abbastanza accondiscendente alle sue decisioni e finché loro le avessero fatto da scudo le poteva stare anche bene; ma al primo sgarro, al primo errore che le si sarebbe rivoltato contro, non ci sarebbe stata scusante a reggere la sua ribellione. Poteva sempre aspettare che lui fosse in difficoltà prima di dileguarsi, sarebbe bastato desiderarlo perché avvenisse? Purtroppo non credeva molto alla fortuna. Ogni altro discorso aperto dallo stesso sarebbe morto lì, Nami fissava le pareti, la sua borsa, il suo coltello scintillante ma ogni interesse verso quel tale Kazuku sarebbe stato solo un ricordo. Forse fu proprio quella sua indifferenza totale ad innervosire nel profondo il giovane, che improvvisamente espanse il suo chakra fino alla straniera. Una strana nebbia si addensò intorno a lei, particolarmente inappropriata visto la sabbia sotto i loro piedi. Riconobbe immediatamente il tocco del villaggio, anche se c’era qualcosa di diverso. Provò immediatamente a comporre i sigilli pensando si trattasse di un’illusione ma non successe assolutamente nulla. Le sue forze iniziarono a mancare, l’affaticamento si fece più persistente respirando quell’aria contaminata, finché non fu costretta ad appoggiarsi al muro della caverna.

- Credi che facendo il “grosso” con me risolverai qualcosa? Almeno se vuoi fare il capo fallo bene... i dittatori non sono mai piaciuti a nessuno - disse respirando a fatica, ma nonostante tutto non riuscì a tenere a freno la lingua.

Era convinta che non ci fosse ragione per abbatterla, dato che non aveva fatto nulla per meritarsi un simile atteggiamento. Piuttosto ciò che stava mostrando al resto dei presenti era la sua inflessibilità ed il regime del terrore che voleva instaurare nella mente di tutti. Dovette attendere che l’effetto svanisse, prima di riprendere la marcia. La rabbia cresceva dentro, ma non abbastanza da farla uscire fuori dalle staffe. Infondo era proprio quel tipo che stava involontariamente giocando il suo gioco. I vari fili colorati si susseguirono ai fianchi dei presenti disperdendosi in tante altre gallerie, finché non ne rimase uno solo: quello che il gruppo aveva scelto come meta finale. L’esotica ninja alzò gli occhi cielo, consapevole di quante occasioni sprecate avevano perso con quella scelta. Non avrebbe rimesso bocca nella loro decisione, ma sicuramente era chiaro come l’acqua che non l’appoggiava. L’ambiente sembrava sempre uguale se non per quelle brevi salite, svolte e discese che si alternavano sporadicamente. Quel deserto le ricordava i freddi ghiacciai delle sue terre, distese immense e spesso talmente uguali da far perdere l’orientamento. Nessuno parlò più, rendendo la gita ancora più noiosa. Questo finché davanti ai loro occhi non si parò una porta di legno dalle dimensioni rilevanti. I loro passi si arrestarono lentamente ed il “boss” prese parola, chiedendo chi di loro sapesse usare dei ninjutsu offensivi a distanza. La fanciulla dalla chioma castana mantenne il silenzio, osservandolo in maniera neutra senza mostrare la minima espressione facciale. Se fosse stato tanto accorto, quello stolto si sarebbe potuto studiare tutte le schede dell’esercito al seguito del Mizukage... ed invece no. Nonostante l’allerta era tanta, dato che nessuno era consapevole di cosa nascondesse quell’entrata, la decisione di aprirla e rivelare il seguito era effettivamente l’unica decisione plausibile a parte il tornare indietro e cambiare strada. Il piano del kiriano più esperto non sembrò malaccio, anche se mai la sedicenne avrebbe espresso quel pensiero destinato a volatilizzarsi nell’immediato. Proprio come ognuno di loro anche a Nami venne assegnato un posto, etichettata con un nomignolo quasi dispregiativo ma che a lei suonò più come un complimento. Incrociò le braccia ed a passo tranquillo si diresse verso il punto prestabilito. Se poi avesse utilizzato la sua potenza energetica... quello non lo sapeva nemmeno lei; in base a come le sarebbero girate. Aspettò che anche gli altri si mettessero in posizione, scrutandone i volti uno ad uno; visi che le erano rimasti indifferenti fino a quel momento. Non dette cenni di essere particolarmente agitata ma il suo naso percepì chiaramente lo stato d’animo di chi era intorno a lei, come un animale poteva avvertire il pericolo. Lo spadaccino continuò a chiacchierare e per l’ennesima volta la guardò dicendo una strana frase al suo compagno. Non ne capì il significato ma sicuramente doveva essere un particolare negativo.

Ma quanto tempo perde questo?

Sorrise enigmatica in direzione del rosso, per lasciarlo volutamente con il beneficio del dubbio sulle sue possibili azioni. Quando l’uscio si spalancò, oltre la soglia comparve quello di cui avevano più paura: delle cianfrusaglie accatastate le une sulle altre. Nami scoppiò a ridere interrompendo quel momento di tensione che aveva tenuto gli shinobi con il fiato sospeso fino a quel momento. Si vedeva palesemente che tutti lì dentro stavano con i nervi a fior di pelle e come dargli torto? Infondo erano dei morti/non morti. Si lasciò guidare dalle direttive, senza azzardare nessun commento. Una cacciatrice esperta sapeva sempre quando era il momento propizio per incastrare la sua preda.

<genjutsu> - Kai! - Tecnica della Liberazione - [Res*1,1][Chk: 30][Eff: +40] “Il ninja ferma il proprio flusso di chakra per un istante, quindi lo rilascia tutto in una volta con una potenza esplosiva per eliminare il chakra avversario all’interno del proprio corpo, come un fiume in piena che trascina via con sé tutto quanto. Questa è l'unica tecnica per difendersi dalle genjutsu avversarie; eccezioni vengono fatte solo per tecniche personali o effetti di genjutsu dove è specificato un calcolo limitato a Res+Chk. Il calcolo della Liberazione è: (Res Base*1,1+Chk Residuo+Eff+Assorbimento+Specializzazione Eventuale); se si decide di subire passivamente la genjutsu senza utilizzare la Liberazione o una difesa semplice con Res+Chk, si consumerà ugualmente l’azione difensiva in quanto il corpo e la mente saranno soggiogate dall'illusione avversaria.” [E' utilizzabile anche su un alleato e prende il bonus dalla specializzazione in genjutsu]

 
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view post Posted on 28/5/2018, 18:11
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CITAZIONE
Aiserd chiama il salto-giro, si allinea con le azioni proposte dagli altri.
Recupererà al prossimo turno, non mi metto a muovere Tatsuya al suo posto.





Il filo di lana si infila sotto i battenti del vecchio portone, invitando – o forse sfidando – i ragazzi a scoprirne il percorso; è Kazuku a fare la prima mossa, spalancando i battenti: si aprono senza cigolare, come su cardini ben oliati, mentre dall'alto piove una cascata di polvere sabbiosa. Il filo è ancora lì, in mezzo alla polvere, che sparisce sotto un cumulo di paccottiglia alto circa tre metri.

Polveroso è anche l'odore che pervade quel luogo: l'umidità caratteristica del cunicolo sembra non appartenergli, quanto piuttosto un marcato sentore di... soffitta.
Paccottiglia, si diceva: oggetti per lo più irriconoscibili, dalle dimensioni improbabili per qualsiasi ripostiglio umano. Ad esempio, un grosso oggetto di legno che assomiglia in modo impressionante alla carena di una nave divelta con violenza – alberi e vele sembrano giacere più in là, in un mesto intreccio di sartiame; oppure ossa di animale che fanno capolino da una portantina sfondata, con le dorature che cadono a pezzi. Vecchi mobili, statue senza testa né arti e ricoperte di scalfitture che somigliano fin troppo alle tracce lasciate da zanne o artigli, tappeti ingrigiti dal tempo, incensiere, icone votive dedicate a qualche divinità dall'aspetto animalesco, piume di pavone, palle di stracci del diametro di un metro e mezzo, ridotte a brandelli.

Nulla di vivente sembra abitare quel luogo, nulla tenta di aggredire la squadra non appena pone piede all'interno dell'antro, non c'è niente a richiudere silenziosamente il portone alle spalle dei cinque né a ridacchiare sommessamente, qui e là, senza palesarsi allo sguardo, mentre i drappi ondeggiano appena... come sfiorati da una corrente improvvisa. Peccato che l'odore di chiuso contrasti nettamente con questa ipotesi.
Ora che hanno varcato la soglia, la presenza si rivela articolata in più nuclei: alcuni forti, altri tanto deboli da risultare appena percettibili, sparsi irregolarmente nella grande caverna.




CITAZIONE
Scadenza: domenica 3 Giugno; spostiamo il giro avanti di un giorno per consentire a tutti di sfruttare la domenica per postare.
Sì, lo so, sono comunque 6 giorni invece che 7, ma voi sapete che se slittiamo un giorno avanti a ogni giro finisce che andiamo del tutto fuori fase. Sapete anche che avere la deadline anticipata, nella mia gestione della giocata, vuol dire che se mi postate un filo dopo non vi mangio la faccia, ma non approfittatene perché prima o poi ci lasciate le penne.
Se fate i bravi e mi fate avere tutti i post entro domenica mattina, vedete che il giro seguente vi dò tutto il tempo che c'è sulla carta.
 
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view post Posted on 31/5/2018, 15:46
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The Almighty Shitlord

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Osserva la figura di Nami nel momento in cui cerca di difendersi inutilmente dalla propria nebbia, il suo cedimento e le conseguenti parole che no, a lui non suonano come fastidiose ma piuttosto divertenti come fosse nulla se non un piccolo animale in trappola: non è alla sua altezza ed il fatto che venga influenzata dalla nebbia lo dimostra, al contempo nutre seri dubbi riguardo le possibilità di sconfiggerlo in combattimento e questo lo può capire da come soffi veleno che tuttavia non si traduce in azione.

patetica

L’unico pensiero che ne attraversa, con una sana dose di soddisfazione, la mente. E quindi che cosa farà mai il piccolo esserino intrappolato, incapace di avere ragione con la forza? Semplice, lo provoca. Sgrana appena gli occhi in un moto quasi sorpreso nel rendersene conto eppure è così dannatamente prevedibile: non vuole stare con loro pur nonostante la sua costrizione, in virtù della quale sa anche di non potersi imporre. L’unica strada che le rimane è quindi provocare per influenzare l’opinione che il gruppo potrebbe avere della sua persona, fargli perdere di legittimità così da vincere nel momento stesso in cui lui alzerebbe la mannaia contro di lei. Una mossa scaltra, e che tuttavia è limitata e limitante, poiché ciò la costringe ad esporsi per sfidarlo, e qualora dovesse farlo troppo a lungo, sarebbe lei a perdere ulteriormente di legittimità.
Sorride, uno sbuffo quasi divertito nel momento in cui la sente parlare di dittatura: dopotutto il mondo ninja è militare ed in quell’ambito non esiste nessuna democrazia. Non che esista nella struttura di governo ad ogni modo, e ciò non fa altro che fargli comprendere una semplice cosa: evidentemente quella ragazzina proviene da un contesto alieno a quello del villaggio, un contesto in cui avrebbe imparato scioccamente a dare di rilevanza a ciò che attualmente non ne ha.

non ti è stata tolta la facoltà di esprimerti, semplicemente non ne stai usufruendo, se non per rallentarci, e metterci in pericolo

L’unica replica che fornirà alla ragazza. Respira, sopprime la rabbia, la caccia indietro man mano che ricerca la razionalità, l’unica cosa che per lui abbia senso, e quindi capace di trattenerlo: non gli costa nulla giocare, anzi potrebbe addirittura essere interessante.
Sopprime dentro di sé un ringhio nel momento in cui quella ride, pur portandosi nella posizione poc’anzi determinata, a conferma del fatto che no, non ha il coraggio di sfidarlo, se non con deboli azioni ed a parole. Eppure deve risolvere il problema derivante dalla zavorra umana che suo malgrado è costretto a portarsi appresso dalle circostante, socchiude gli occhi ed ecco che i suoi lineamenti del volo riassumono la colorazione originaria, gli occhi gradualmente si spengono, mentre fa il suo ingresso in coda al gruppo andando a fissare la stanza in cui si trovano: Nami di nuovo sembra alienarsi concentrandosi sulle ossa, gli altri ispezionano la stanza. Quel filo che discende sotto a una matassa di cianfrusaglie mentre il suo sguardo dapprima si porta su quelle statute graffiate, segno di una presenza -assieme alle ossa- ostile in quel luogo, salvo poco dopo avviarsi verso le statuine votive: hanno tutte dei tratti parziali ma comuni. Mantiene la propria nebbia, a palesarsi come una tenue impressione ai piedi dei propri colleghi, e poco dopo ecco che va ad afferrare un paio di statuine, in modo da mostrarle a tutti i presenti, nel contempo gettando spesso uno sguardo su Nami, per assicurarsi che non tocchi il filo: quei sospiri che muovono i drappi in contemporanea all’odore di chiuso non fanno che dargli conferma di una prima impressione, ossia non sono soli in quella stanza. La caverna si snoda in cinque antri, da ognuno dei quali proviene quel sospiro, in alcune più forti ed in altre meno, potrebbero essere riferibili a creature diverse, oppure più vicine, fatto sta che prima di scoprire il filo devono farsi delle idee chiare in merito.

immagino che avrete notato gli artigli, queste..correnti inusuali e così ossa e statuine...è probabile che non siamo soli qua dentro, e non vorrei che arrivare alla fine del filo, visti i tanti antri, portasse un possibile numero elevato di creature da noi

Pausa, la voce è ferma, decisa e più tranquilla rispetto a poco prima: ha recuperato il controllo, evidente.

quindi prima di proseguire sul filo, c’è bisogno di capire le origini di queste correnti...

Uno sguardo che passa su tutti i genin con lui.

per questo c’è bisogno di esplorare, Akio vorrei che guidassi Tatsuya e Sumyie in una ricognizione nell’antro ove sentiamo la corrente più forte: non c’è bisogno che ingaggiate, ma che riusciate a capire la fonte, qualora fosse una creatura ostile, e vi attaccasse, almeno uno dovrà anticipare gli altri e tornare qua a riferire in modo che si possa tornare assieme ad affrontare il problema...per il resto, se vuoi assumerti questa responsabilità, hai piena carta bianca

Il tutto ha una duplice funzione, da un lato dimostrare di essere disponibile, a chi se ne dimostra degno, di dare fiducia, d’altra parte potrà anche tenere sott’occhio la cacciatrice ed i propri piani, assicurandosi non faccia danni.

quando siete pronti, potete gestire l’osservazione come meglio credete

Insomma, il capo squadra temporaneo rimane Akio, ma al contempo non esclude che anche gli altri possano esprimere le proprie opinioni.
Torna per un momento indietro quindi, cercando di recuperare un paio di kunai dalla sacca alla cintura per poi cercare semplicemente di fissarli nell’interno della porta in profondità, l’uno in alto a sinistra l’altro a destra in basso: qualora la porta si chiuda lo scopo è appunto impedirlo.
E solo dopo tornerebbe su Nami. Cammina, cercando di affiancarla camminando lentamente e senza impedirle di compiere la propria analisi, piuttosto sincerandosi solo non tocchi il filo, dopotutto potrebbe scoprire qualcosa.

hai trovato qualcosa di interessante?

Chiede, ingoiando la rabbia che gli monta nell’animo in virtù di un piano che prevede di tentare di farla collaborare. Una pausa, i pozzi scuri che passano in rassegna il volto di quella mentre i lineamenti propri rimangono completamente distesi.

non m’interessa quello che ti ha portato a non fidarti di nessuno prima di ora, mi interessa quello che puoi fare ora

Comincia poco dopo a dire, per quanto le sue siano parole di apertura è abbastanza certo che la ragazza lo prenderà come un segno di debolezza. In caso sarà peggio per lei.

tuttavia, per quanto ti sembri assurdo, non sono uno che tradisce la fiducia, se gli viene fornita: dammi la tua fiducia ed io la darò a te, dimostrami di essere in grado di collaborare, ad esempio dicendomi cosa pensi di questa situazione, e di cosa vorresti fare...

Ennesima pausa, socchiude gli occhi quindi salvo poco dopo riprendere a vociare, una pausa per fare in modo che ogni parola le giunga chiara. Sa di dover fare un tentativo, e quindi fornire anche una pubblica dimostrazione.

ed io potrei anche non impedirti di farlo, sempre che si resti nel perimetro della collaborazione

Conclude. Fermandosi, non ha molto altro da dire, e rincarare le minacce visto il discorso generale non è una buona idea. Attende che quella alla fin fine, decida del suo destino là dentro: peso morto o collaborazione?

mantenimento nebbia - 2 stm
Azione morta +4 stm


 
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view post Posted on 2/6/2018, 22:11

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L'esplorazione era avanzata di poco all'interno della nuova area ma non sembrava portare a nessun risultato utile: dovunque volgessero lo sguardo, solo paccottiglia ed alcuni drappi alle pareti che decisamente avevano visto giorni migliori.
Ma erano quest'ultime ad attirare l'attenzione di Akio in quanto ondeggiavano, seppur lievemente, in assenza di un'apparente corrente d'aria. Più si addentravano, più potevano come percepire qualcosa provenire da diversi punti distinti della grotta.

Per ora il genin non aveva trovato né varchi per la prossima area, né presenze ostili; se non si considera Nami.
Il comportamento della giovane aveva attirato l'attenzione non positiva del 'Diavolo', che adesso la stava prendendo in disparte, molto probabilmente per rimproverarla o per darle un ultimatum, a seconda di come si vuole vedere la situazione.
Per quel che riguarda i restanti tre del gruppo, avrebbero composto un gruppo autonomo di ricerca per identificare la fonte dei loro dubbi e preoccupazioni più immediate.
A capo dei tre Kazuku scese Akio, facendoli capire bene un particolare: qualunque cosa fosse accaduta, il primo ad esserne interrogato ed a risponderne sarebbe stato lui.

E lasciato lo Spadaccino al suo ruolo inizio a fare il suo.
Akio era d'accordo con l'idea di verificare la natura di quelle fonti piuttosto che cercare immediatamente l'uscita; perciò, riferito a grandi linee la sua linea d'azione al 'Diavolo' iniziò a metterla in atto.
A differenza dei tunnel in cui si erano mossi prima, adesso non era così sicuro che il loro percorso sarebbe rimasto così privo di ostacoli ed eventi: era necessario verificare di non esserci lasciato nulla alle spalle. E con tutti i rottami presenti era una possibilità da non scartare.
Più si osserva intorno, seguito da Tatsuya e Sumyie, meno capiva cosa fosse successo: gli oggetti rotti erano tra i più disparati, da portantine cerimoniali o baldacchini a veri e propri relitti di origine navale.
Si trattava di un miscuglio troppo esteso per potergli trovare il minimo senso logico.
Le navi specialmente lo lasciavano più perplesso che il resto. Chi ha pensato di buttare un relitto in un grotta? O, se non è stato la mano dell'uomo a portarlo qui, come ci è arrivato?
Alcune delle statue, tutte rotte, mancanti di alcuni pezzi, però raccontavano un'altra storia. Su di esse vi erano segni molto simili a quelli delle fauci di un'animale, ma Akio non era in grado di stabilire a quanto potessero risalire.
In formazione a triangolo, i tre quindi giunsero al punto di origine della 'presenza' con l'emanazione più forte, o comunque molto vicino dato che per l'esattezza era dentro una cassa ricoperta anch'essa da del ciarpame.
Il percorso che avevano fatto era stato per metà logico e per metà istintivo, ed a pochi passi Akio poteva sentire i peli sulla sua nuca rizzarsi.

"Allora, ecco il piano: io sono l'unico che non ha tecniche offensive per la distanza tra noi tre, per questo tenterò di aprire la cassa per capire con cosa stiamo avendo a che fare.
Voi due vi posizionerete ai lati, ad una certa distanza per coprirmi nel caso venga attaccato.
I dettagli sono come seguono: se vengo attaccato io scatto indietro in linea retta e voi lo colpite con il meglio che avete imparato, dobbiamo tenerci distanti in modo da non dargli la possibilità di concentrarsi su un solo punto e colpirci tutti ed a questo punto io vedrò di tenerlo impegnato in corpo a corpo mentre vi alternate con tattiche di toccata e fuga. Chiaro? Spero di si.
Uff... Auguratemi buona fortuna."


Finito di dare istruzioni al duo, Akio si avvicina all'origine, sposta con attenzione quel tanto di oggetti per poter alzare il coperchio e, con molta attenzione, utilizzando la sua lama per fare da leva tra il legno, lo fa con la tensione la concentrazione a livelli altissimi.
 
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view post Posted on 3/6/2018, 18:53
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Il fatto che sono in grado di non girarmi verso Nami e guardarla male non vuol dire certo che trovo la sua risata opportuna, è solo prova del mio ottimo autocontrollo. Perché no, quella risata non è opportuna, fa vedere che se fosse dipeso da lei e dietro la porta ci fosse stato davvero qualcosa, allora saremmo stati completamente impreparati.
Bah, una scrollata di spalle e si va avanti, e ovviamente non le scrollo davvero le spalle, è una cosa mentale. Estratto il bastone dalla sabbia faccio i primi passi nella grotta. Akio è voluto andare avanti, quindi in realtà è lui a fare i primi passi, ma, visto che non succede nulla, dopo pochi secondi la formazione è già abbandonata e abbiamo varcato tutti la soglia.
"Questo posto non ha senso." Queste parole fuoriescono dalla mia bocca dopo una prima osservazione di parte dell'enorme quantità di oggetti contenuti nella caverna. Ci sono navi, piume, mobili, ossa, statue e molto altro ancora. Troppe cose, e cose che non avrebbero nessun motivo per trovarsi qui insieme. Ora che ho parlato però devo spiegarmi meglio, oggi sono già stata fraintesa abbastanza, sinceramente voglio evitare che Kazuku impazzisca di nuovo senza motivo.
"Tutte queste cose non sembrano avere alcun motivo di trovarsi insieme per caso, né di essere conservate da qualcuno. E..." questa è probabilmente la cosa più importante "non c'è il mare nel paese della pietra, e io non ho visto fiumi. Non so dove siamo, ma probabilmente non più lì."


Ecco qui il piano, e non è male. Non sono stata entusiasta, ma ho cercato di evitare di darlo avvedere, quando Kazuku ha detto di dividerci e ha assegnato la guida del gruppo ad Akio. Non è che non lo credevo capace, ma non approvavo l'idea di separarci e avrei preferito trovarmi in una situazione in cui essere ascoltata non fosse una concessione. Comunque, cercare una fonte di quella cosa era la cosa migliore da fare, e il piano di Akio per aprire il baule e sopravvivere è buono. Quello che non mi convince però è il non chiamare gli altri due prima. Probabilmente anche il questo baule non ci sarà niente, ma se ci fosse qualcosa? Qualcosa di pericoloso? Farò la figura della vigliacca, ma credo sia meglio non sottovalutare nulla. "Non dovremmo avvertire gli altri prima di aprire? Il Diavolo ci ha detto di non ingaggiare e, se lì dentro c'è una creatura aggressiva, sollevare quel coperchio equivarrà a farlo."
Non sono certo che mi ascolterà, spero vivamente di sì. Comunque quando si avvicina per aprire mi sono messa dove mi ha detto e sono pronta a tentare di tirarlo fuori dai guai. Non so come, a dir la verità, se uso la lava rischio di colpirlo per errore, ma se la situazione è seria sarà un rischio che dovremo correre. Sposto con la mano i capelli che mi si sono messi davanti al viso, incollo gli occhi a quel baule e aspetto.
 
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view post Posted on 4/6/2018, 18:55
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In fila indiana proseguirono fino ad addentrarsi nella stanza. Le piaceva quel posto, c’erano parecchie cose interessanti che non aveva mai visto e che appartenevano ad un’epoca civilizzata così lontana dalle sue origini. Questo finché il suo naso non avvertì un odore di marcio, qualcosa che conosceva bene e che apparteneva ad i posti dove il ghiaccio non prevaleva su tutto. Ricordava perfettamente quando giunse a Kiri, la sua caccia selvaggia tra i boschi ed il dono fatto al Mizukage per averla accolta tra le sue fila. Eppure i viveri, che si ostinava ancora a non voler comprare come le persone normali, non si mantenevano; la temperatura era troppo alta sull’isola per poterlo permettere. Fue diverse volte era stato costretto, tappandosi il naso, a dover cestinare le carcasse di cinghiali portate dalla coinquilina, costringendola a limitare quella che lei definiva un’arte. Insomma, quell’odore familiare la riportò indietro nel tempo facendola eclissare dal resto del gruppo. Improvvisamente non le importò più niente dei battibecchi con lo spadaccino, né se quel posto fosse pericoloso o meno. Il suo naso la guidò fino a che non mise a fuoco qualcosa di dannatamente disgustoso. Ossa di animali di medie e grandi dimensioni, abbandonate a se stesse nella loro lenta decomposizione. Nonostante il fastidio per via del fiuto sviluppato, Nami con una tranquillità assoluta s’inginocchiò per scrutare da più vicino le vittime. Resti molto antichi di bestiame d’allevamento, molti ancora composti. Una struttura così integra poteva significare solo una cosa: quelle creature erano state uccise ma nessuno se ne era nutrito. Non distavano troppo le une dalle altre ed ogni scheletro dimostrava sempre le stesse caratteristiche: l’arcata dentaria lasciata nei pezzi sembrava appartenere sempre allo stesso animale. Mascella corta ed il modo di attaccare infimo nei punti più deboli del nemico. Ma quale animale uccide senza cognizione di causa? Un essere addestrato, come succedeva con i lupi nella sua tribù? Come poteva una simile fauna essere finita lì dentro? Le strane auree di chakra che si avvertivano nella stanza, quei graffi visti precedentemente su una statua... l’idea che fossero soli lì dentro diventava sempre più remota. Che il tempo avesse giocato la sua partita? Comportamenti anomali e nessuno che possa rispondere alle sue domande. La sua dissociazione dal gruppo le fece perdere completamente la concezione di cosa le stesse capitando intorno. Al punto che quando Kuzuko le si avvicinò quasi non sobbalzò nell’udire la sua voce tanto vicina. Gli lanciò uno sguardo folgorante, prima di abbassare la testa come una ragazzina autistica.

- Forse... o forse no. Dipende... cosa mi dai in cambio? - commentò rispondendo alla domande del compagno.

Già che era arrivato fin lì rivolgendole la parola doveva essere stato un grande sforzo per il giovane e l’esotica kunoichi non era sicuramente una sprovveduta. Non attese una risposta dell’interlocutore, facendo intendere che stesse scherzando; anche lei sapeva mettere dei freni alla sua lingua alle volte.

- Questi animali sembrano essere stati uccisi tutti dalla stessa creatura, ma sicuramente non per fame. Le ossa sono troppo logore per poter risalire alla specie - disse facendo un breve resoconto all’altro, tornando eretta e ricambiando il suo sguardo fermo.

Dopo quella sua relazione, lo lasciò parlare. Sembrava stesse provando a capirla o forse lo faceva semplicemente per evitare altri battibecchi con la ribelle, di una cosa era sicura, il suo modo di approcciarsi le apparve molto rigido.

- Basta che non mi infilzi con quella spada, e che tu la sappia usare, ed andremo d’amore e d’accordo... per il resto ho pochi indizi per poter fare un’analisi accurata. Posso solo farmi guidare dal mio istinto e dal mio naso... ma ogni azione comporta una conseguenza e quindi un rischio. Tu non mi sembri uno che ama tentare, sicuramente la tua mente ha già elaborato un piano migliore del mio - rispondendo con un analisi del suddetto.

In realtà la castana sapeva esattamente come muoversi, c’erano così tante strade da poter analizzare. Per esempio gli spifferi d’aria che aveva notato durante il loro ingresso, quando apparentemente sembrava non esserci un uscita dalla grotta; oppure quell’opprimente presenza di chakra che le stuzzicava le narici; il filo che andava perdendosi in mezzo alle cianfrusaglie. Se avessero anche solo toccato quelle cose avrebbe potuto attivare qualche trappola? Risvegliare qualcuno? Oppure la sensazione che non fossero soli era legata solo ad un’impressione?

- Fai prima a dirmi cosa posso e non posso fare Mizuguchi-dono... si dice così nel vostro gergo, giusto? - sorrise enigmatica pensando al significato intrinseco di quel suffisso onorifico.

Non riusciva a non provocarlo, era più forte di lei, ma perlomeno quel suo cambio d’atteggiamento lasciava uno spiraglio ad una possibile collaborazione.

Volevo chiedere a gaeshi se si utilizza "dono" tra schiavo e padrone ma visto il poco tempo a disposizione ho lasciato stare, comunque il senso che volevo dare è questo.

 
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view post Posted on 6/6/2018, 22:31
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Segnalo il ritiro di Aiserd per motivi personali, e l'assenza di Yolo per due settimane, sempre per impegni immersivi e non procrastinabili (brucia ambedue i ritardi giustificati). Ho pensato di sfruttare la coincidenza per far allontanare sia Tatsuya che Kazuku dall'azione, ma senza creare buchi difficili da gestire. Chiedo solo a Karen di evitare di rintracciare Tatsuya con Nami, o mi costringerebbe a propinarle le carte che dovrei propinare lasciare al Diavolo – nel caso mi organizzo eh, ma sarebbe più semplice evitare.

Sempre per Karen: mi sembra di capire che Nami attenda ordini, ma non sapendo quali saranno non ho trovato il modo di includerla nel post. Possiamo accordarci in off per integrare le informazioni mancanti e recuperare sul prossimo giro, oppure sostituire Tatsuya nel gruppetto che si porta avanti.



Aliti di vento senza aria, echi di sussurri senza labbra a proferirli. Quell'inquietante illusione si intensifica di colpo, non appena gli shinobi enunciano ad alta voce i propri piani d'azione. È in quel momento che accade.
E dire che era lì con loro, fino a un istante prima: il taciturno e ponderato Tatsuya, il genin dall'anima bifronte. Li aveva seguiti in silenzio e in silenzio si era arrestato... poi, senza che nulla mettesse in allarme i suoi compagni, quando si fossero voltati a cercarne la presenza per attuare il piano prestabilito, non avrebbero trovato altro che polvere e cianfrusaglie.

Volatilizzato, come ingoiato dal terreno.
A testimoniare il suo passaggio solo una serie di tracce sul suolo coperto di pulviscolo e sabbia, che si sarebbero interrotte dopo pochi metri, al presentarsi di un primo, grosso mucchio di detriti.
Nell'aria è come se qualcosa ridacchiasse... o forse è solo uno scherzo dell'immaginazione, una pareidolia delle loro menti tese a captare segni di un pericolo che sentono incombere su di loro.

Nel frattempo, la piccola squadra composta ormai unicamente da Sumiye ed Akio si fa avanti, sfida la strana energia che proviene dal forziere ben chiuso e ne schiude il coperchio, che si ribalta all'indietro con un movimento lento e rugginoso, girando sui vecchi cardini. A un certo punto i suddetti cardini decidono che hanno già visto abbastanza nella vita, e decidono di suicidarsi – provocando la rovinosa caduta del coperchio a terra. Una statuetta di terracotta raffigurante una testa di gatto si fracassa sotto al suo peso.
Ne esce una curiosa sfera di luce azzurrina, che dopo un istante già sfreccia via ridacchiando, facendo ondeggiare un vecchio arazzo appeso all'alta di un armadio.
Per quanto riguarda il contenuto della cassa... di primo acchito, assomiglia ad una specie di cuscino grossolanamente cilindrico, peloso e floscio, piegato in due, di color marrone scuro. La metà superiore, quella visibile, ha cuciti su un paio di bottoni scuri; prossimi all'estremità, sporgono sei cordini di paglia intrecciata, tre per lato. Due mezzelune marroni sono cucite in prossimità dei bottoni, ed un'ingombrante chiave metallica arrugginita sporge grossomodo a metà di quel grottesco artefatto.


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Postare tassativamente entro: 13/06, stesso orario di invio post.
Vi chiedo di nuovo, a titolo di favore personale, il piccolo sforzo (se riuscite) di postarmi entro il weekend. Se non riuscite non muore nessuno, né umano, né pg, ma mi piacerebbe tornare in linea con le previsioni.
 
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view post Posted on 10/6/2018, 20:07
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The Almighty Shitlord

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Lo sorprende la reazione di Nami, certo è corredata da qualche provocazione ma in tutta onestà non ci sperava nel fatto che si sarebbe decisa a collaborare: è furba, glielo deve riconoscere.
Gli occhi indugiano ancora sulla figura di lei, un sorriso abbozzato viene rilasciato dalle labbra mentre ascolta le sue parole riguardo l’analisi condotta sulle ossa.

quindi qualunque cosa sia attacca per uccidere e non per mangiare...non che mi sembri una sorpresa, qua non pare esserci molta selvaggina

Replica in principio, la furia dentro di lui che lentamente viene sopraffatta dal senso di responsabilità che sempre cerca di tenerla a freno. Prende ampi respiri ricacciandola ancora ed ancora, aggrappandosi a quell’istante non conflittuale per ritrovare la lucidità necessaria ad affrontare la situazione.

non c’è bisogno di darmi titoli onorifici, ma che tu rimanga col gruppo: sai studiare le ossa? Bene, allora ti faremo procedere in avanguardia, avrai la libertà di studiare tutto ciò che troverai rilevante, e non mi avrai addosso per tutto il tempo

Una specifica che magari potrebbe anche costituire un ulteriore incentivo, condivisa con un tocco d’ironia.

tuttavia lavora con la squadra, e qualunque cosa accada, metti te stessa al servizio di tutti e tutti saranno al tuo servizio...mi chiedi se so usare la mia spada, ma immagino tu preferisca constatarlo sulla carne di una eventuale bestia piuttosto che sulla tua mh?

Propone, ricordando che sì, la promessa fatta in principio è ancora più che valida: non permetterà che una sola persona metta a rischio tutti gli altri.
Poi accade l’impensabile: Tatsuya davanti a lui svanisce, sparisce nel nulla.

cosa cazzo sta succedendo

Si ritrova immediatamente a pensare mentre poco dopo constata come a sua volta le gambe stiano svanendo, segno del fatto che probabilmente a lui toccherà la stessa sorte di lì a poco. Stringe i pugni, serra la mascella ma non muove un muscolo: sa già che sarebbe tutto inutile perché non ha risposte a questo enigma.
Non gli resta che giocare, e approfittarne per riportare indietro il genin scomparso prima di lui. Le narici si dilatano mentre ora cerca di memorizzare le tracce olfattive dei presenti, così da poterli ritrovare, seguire.

questo posto non ha senso, niente lo ha, quindi cercate di avanzare secondo le regole che questo propone, perché è evidente che non sono le stesse della terra su cui di solito camminiamo

Una frase volta a Sumyie dunque prima di passare ad Akio, l’unico di cui possa veramente fidarsi là dentro.

riporterò indietro Tatsuya e vi ritroverò, fino ad allora Akio, avrai il comando della squadra, conto su di te per tutto

Assicura, salvo infine tornare su Nami, ormai buona parte del corpo è svanita nel nulla, è così la sua nebbia si affievolisce.

ricorda quello che ci siamo detti, dai una possibilità a questa squadra, e non ti deluderà

Ed infine, il suo corpo svanisce del tutto. Non sa dove andrà a finire né contro cosa o chi dovrà lottare ma di una cosa è certo: lui è il Diavolo, araldo di furia e terrore, ed ora che non ha più nessuno a cui badare, è libero di lasciarsi andare.

finalmente...

Mantenimento nebbia
Olfatto acuto lv 6
Azione morta
Stamina-2


 
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view post Posted on 12/6/2018, 02:37

Fraxure

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Per una volta una sorpresa piacevole in tutto quel susseguirsi di eventi così irrazionali: una sfera di luce, uscita dal forziere che aveva ceduto al passare del tempo ed alle intenzioni di Akio, mentre rideva come un bambino svanì oltre uno dei drappi appeso alle pareti, scuotendolo leggermente.

"Ancora qualcosa che non mi so spiegare, ma almeno non sembra ostile. Per ora.
Sembra essere eterea, o comunque in grado di attraversare oggetti solidi: allora perché era dentro la cassa? Ci deve essere qualcosa che ci sfugge..."


Mentre rifletteva sullo strano fenomeno si avvicinò per vedere cosa contenesse.
Dentro Akio poteva vedere una grossa chiave, con chiari segni che il tempo non l'aveva dimenticata, avvolta in un cuscino marrone finemente lavorato. Doveva trattarsi di qualcosa di importante per essere tenuta chiusa e con cura, ma la domanda più importante era: ha conservato ancora la sua utilità in quel luogo, o si trattava di un oggetto a caso disperso come i genin in quel luogo assurdo?

Non volendo correre rischi e per non rendere nulle le 'fatiche' per arrivare fino a quel punto. Ma mentre la soppesava con la mano libera e si girava verso i suoi compagni, quella caverna aveva ancora una sorpresa in serbo per loro.
Poté scorgere la sagoma di Tatsuya per qualche attimo prima che questa scomparisse ne nulla, come la nebbia del mattino alle prime brezze del giorno.
Istintivamente abbassò lo sguardo per vedere se anche a lui stava capitando a stessa sorte, ma non sembrava il caso in quanto non si sentiva strano ed ancora poteva sentire il freddo dal metallo arrugginito nella sua mano.

Anche Sumyie sembrava essere salvo, ma la voce che attirò la sua attenzione lo gettò nello sconforto. In lontananza Nami e Kazuku, quest'ultimo stava sparendo come l'altro loro membro.
Ma sembrava tranquillo. Le sue ultime parole contenevano incitamento ed i suoi ultimi ordini fino al loro ricongiungimento: affidava la sua posizione di comando ad Akio, fidandosi di lui.
Nel frattempo il 'Diavolo' avrebbe provato a recuperare il Tatsuya.

Volente o nolente adesso stava a lui guidare quello che era rimasto della squadra, o per lo meno provarci.
Messa via la chiave iniziò e fare mente locale sul da farsi e su come proseguire. Non era mai stato leader di una squadra e questa non era il momento ideale per iniziare a fare esperienza, ma doveva fare de suo meglio per risolvere la situazione come meglio poteva; o per o meno essere il collante per far funzionare il team.

"Ok, ragazzi! A quanto pare dovrete sopportare per un po' i miei ordini.
E sappiate che speravo sarebbe stato solo il 'Diavolo' a darli, ma dobbiamo andare avanti e cercare di riunirci con gli altri due.
Vediamo di uscire da qui, ma prima: Nami, mi sembra tu fossi interessata da quelle ossa, vero? Osservale pure e se trovi qualsiasi informazioni riferiscile ad entrambi; io e Sumyie cercheremo la grotta per trovare la porta per la prossima area.
Non credo ci convenga esaminare ancora queste fonti di energia: abbiamo già una chiave senza serratura; e non mi fido di restare qui ancora per molto.

Dopotutto non ci conviene tornare indietro e tentare un'altra strada di cui sappiamo ancora meno. Proseguiamo e cerchiamo indizi su Kazuku e Tatsuya."


Akio non aveva idea di come gli altri avrebbero preso questa sua improvvisa 'ascesa al potere' e per questo cercava di mantenere un tono tranquillo e di distogliere l'attenzione verso problemi più urgenti.
Se gli avesse mantenuti impegnati con le loro specialità, forse, sarebbe riuscito a realizzare del buon gioco di squadra.
 
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view post Posted on 12/6/2018, 13:19
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Quando finalmente sembrava essersi creato un certo equilibrio, qualcosa di sconvolgente e rilevante accadde destabilizzando la situazione. Lo sguardo di Nami si perse in lontananza dove si era calamitato anche quello del suo interlocutore. Dei tre ragazzini a cui era stato lasciato libero arbitrio, adesso ne rimanevano solo due. Alzò un sopracciglio perplessa l’esotica kunoichi, sorpresa da quella strana trappola non prevista dai calcoli. Sarebbe toccata a tutti quella fine? Se non avesse notato il capogruppo puntare quei suoi occhi seri e fermi lontano, probabilmente nemmeno ci avrebbe fatto caso della loro perdita; tanto silenziosa quanto poco utile fino a quel momento. Una strana risata si fece largo nella sua mente, oppure si trattava solo di immaginazione? Il suo naso però non poteva mentire: il turbamento si stava facendo largo in ognuno dei presenti, facendoli sudare. I suoi occhi blu come il mare tornarono nuovamente verso lo spadaccino. Le sue parole di fiducia la spiazzarono, ma per lei rimanevano comunque frasi senza concretezza nei fatti. Fino a quel momento non c’era stata una vera e propria collaborazione ma solo una gara di potere e forza. L’accordo proposto da Kazuku non sembrava malaccio, se non fosse per il fatto che comunque tutti avevano quest’abitudine di assegnare compiti anche quando non ce n’era bisogno. Sarebbe bastato dire di andare in esplorazione, piuttosto che consigliare cosa avrebbe dovuto tenere in considerazione. Infondo lui non conosceva lei e viceversa, quale modo migliore se non mettere in pratica le proprie doti per rappresentarsi? Nonostante tutto questa volta preferì rimanere muta, non sembrò intenzionata a voler cominciare un nuovo battibecco, soprattutto dopo lo spiraglio che erano stranamente riusciti a creare. Perlomeno non sarebbe stata attaccata per il momento e questo era un punto forte per la sua autostima, continuamente afflitta dalla sua debolezza fisica. Era l’orgoglio da cacciatrice/guerriera che le ribolliva dentro e la faceva proseguire a testa alta; l’azione era il suo forte non quelle piccole accortezze da segugio.

Mettere me stessa al servizio di tutti... perché dovrei rischiare la pellaccia con gente che sa solo dare ordini? E se non fosse adeguato il ruolo che ci si è affibbiati? Eppure proprio grazie alla forza si può ottenere tutto, senza chiedere il permesso... dovrei impormi come fa lui

Ghignò divertita alla risposta della sua frecciatina sull’arma in possesso dello shinobi. Una lama leggendaria che infondeva fiducia ed onore verso chiunque la possedesse.

- Magari guadagnerei in fama nel portare sul mio corpo i segni del tuo ferro - commentò di rimando la castana - Certo se dovessi scegliere mi piacerebbe più vederla in azione su qualcun altro.

Il tempo di rilassarsi un attimo, che il fenomeno si ripeté. Il moro al suo fianco iniziò a scomparire, dissolvendosi nel nulla, trasformandosi in uno spirito intangibile. Continuò comunque a parlare come un fiume in piena, probabilmente agitato per quella successione degli eventi inspiegabile. Eppure l’accorgimento era minimo, troppo fiero per sbilanciarsi in una minima lamentela nonostante l’ignoto destino che lo attendeva. Nami lo fissò incapace d’intervenire, senza tentare nulla per tenerlo ancorato a loro. E se si fosse trattato di una specie di virus? Rimase immobile, incapace di reagire, ma mostrando particolare attenzione nell’ascolto. La voce del kiriano si alzò, forse per attirare l’attenzione dei presenti verso di lui. Il seme della paura per quel nuovo tragitto ignoto dilagò raggiungendola, come una malattia che non conosce barriere. Rimase immobile come un blocco di marmo, fissando stupita il punto di annullamento.

Regole... nessuno ci ha dato delle istruzioni per stare al gioco. Qui si vince o si muore

Il carisma non si spense nemmeno nelle sue ultime parole. Il leader non aveva nemmeno il sentore di dove stesse per finire, eppure nonostante tutto sembrava sicuro di far ritorno tra loro. Che fosse un modo per lasciargli in eredità un po’ del suo vigore? Lo sentì ribadire per una seconda volta il concetto espresso poco prima, cosa che la lasciò spiazzata dopotutto. Perché continuare fino alla fine ad esaltare il gruppo? Che si sentisse in dovere di salvarli tutti? Rimanendo insieme si avevano molte più possibilità, ma sarebbero state anche facili prede. Non rimase più nulla di lui se non le impronte sul terreno sabbioso e polveroso, che trasmettevano la sua effettiva esistenza fino a pochi attimi prima. Ad Akio venne lasciato il tedioso compito di provvedere alla squadra, ormai ridotta a tre membri. Il braccio destro del misterioso dissolto però non mostrava lo stesso atteggiamento rude, se ne era accorta chiaramente davanti alla porta della stanza. Il fatto che si ostinasse a dare ordini seguendo solo la sua linea mentale però la lasciò basita, doveva essere alle prime armi per convincersi che avrebbe fatto quello che diceva. Chi aveva intenzione di ritrovare quei due guastafeste? Dovevano pensare prima a loro stessi... ancor prima di guardare alla salvezza del resto.

Ma ripete le stesse cose dette da quell’altro? Non sono ancora diventata sorda...

Non dette nessun segno di approvazione ma continuò a girovagare per la stanza approfittando del suo naso. Trovare qualcosa di sensato lì dentro le sembrava un’impresa impossibile e la cosa la spazientì non poco. Le energie disperse nell’ambiente erano così tante e difficili da percepire per una come lei, che la costrinse a mettersi da parte in quella ricerca spirituale. Quando i suoi occhi però misero nuovamente a fuoco il filo colorato che andava perdendosi tra le cianfrusaglie, si riattivò moralmente. Doveva capire, scoprire dove portasse. Strisciava in luoghi angusti, sporchi, incagliandosi negli oggetti ma con estrema abilità la fanciulla superò gli ostacoli, e quando non poteva usava la forza bruta. Purtroppo lì dentro ogni passo verso la verità finiva per trasformarsi in fumo e cenere. Totalmente sporca e graffiata la kiriana finì per trovarsi frontalmente ad un enorme statua alta più di tre metri. Non si poteva continuare perché questa bloccava la traccia con la sua immensità. Per il nervosismo la sedicenne dette un colpo all’oggetto inanimato, dandogli le spalle innervosita. Se gli altri non fossero risaliti a nient’altro allora sarebbe uscita di lì adagio, cercando di non farsi notare da nessuno per rimanere finalmente con se stessa ed indagare verso altre possibili strade da intraprendere. Che quella chiave fosse collegata a qualcosa? Che ce ne fossero altre in giro? Oppure servisse per sbloccare qualche altro passaggio? Nulla era sfuggito alla sua vista arguta.

Sensi Migliorati - Olfatto.
Tipo: Abilità/Attivazione
Costo: Stm: -2
Descrizione: L'odorato del ninja è fine come quello di un segugio e gli permette le seguire le tracce di chi vuole a patto di conoscerne prima l'odore. Le tracce che egli è in grado di percepire possono essere vecchie di tanti giorni quanto più alto è il livello dell'abilità.
Restrizioni: L'abilità Sensi Migliorati può scovare i nemici "Nascosti" o individuare le "Trappole" piazzate ma deve essere attivata per ogni trappola e ninja nascosto, se ad esempio l'avversario piazza due trappole e si nasconde; si userà tre volte.
Livello: [Liv 4 : 30/30]

 
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view post Posted on 12/6/2018, 23:08
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Abbasso la guardia con sollievo quando il baule si apre senza intoppi, mostrando una chiave appoggiata su uno strano cuscino. È un bel passo avanti da quando poco fa quella specie di piccolo fantasma ci ha fatto sussultare, ma per fortuna si è limitato a spaventarci e sparire. Se è la chiave ad emanare quell'energia, probabilmente ci sono altri oggetti simili, potrebbero servirci per proseguire, magari. Mi volto verso Tatsuya per sentire la sua opinione o qualcosa del genere, oppure perché non ha dato segni di vita per un po'. Non fa differenza. I miei occhi trovano solo impronte che si fermano e il nulla, dove dovrebbe esserci il nostro compagno. Mi guarderei intorno per cercarlo se solo non vedessi il Diavolo iniziare a svanire poco lontano da noi. Non sembra preoccupato, si lascia andare a delle raccomandazioni, mostrando ancora una volta una sicurezza che non può avere, e affida il "comando" ad Akio. Non è un bene, no che non è un bene. Non parlo solo del fatto che abbiamo appena perso due shinobi tra cui quello con più esperienza, ma anche di che sia Akio a comandare. È chiaro che lui non ha l'esperienza di Kazuku, bastano le sue prime parole a confermarlo. Avere un capo inesperto porta quasi tutti gli svantaggi e ben pochi dei benefici della cosa. Potrebbe essere troppo accondiscendente e fare ogni cosa che gli viene proposta, o peggio, reagire in maniera eccessiva e non sentire ragioni.
Il suo primo ordine di certo non è buono e nemmeno coerente con se stesso. Se non abbiamo tempo per cercare le altre presenze come mai ci divertiamo a guardare le carcasse? L'idea di dividerci poi è semplicemente pessima. Sospiro in silenzio per non farmi sentire. Devo essere il più convincente possibile e affidarmi al suo buonsenso, o lo convinco adesso o non varrà la pena nemmeno tentare.
"Non credo sia una buona idea." dico. È lapidario, ma non sembra irrispettoso, dice chiaramente che è solo un mio parere e mi dà l'occasione di spiegarmi meglio. "Rimanere qui potrebbe davvero non essere una buona idea, ma se la pensiamo così non dovremmo impiegare del tempo a curiosare tra le carcasse." Idea che mi piace ancor meno perché mi sembra quasi un contentino per far piacere a Nami, una scelta priva di un reale intento. "Se invece possiamo rimanere qui ancora per un po', sembra più probabile poter ottenere qualcosa dalle altre fonti di energia e da oggetti come la chiave, che da carcasse che a una prima osservazione immagino non abbiano rivelato nulla." Do qui per scontato che se Nami avesse trovato qualcosa lo avrebbe detto, ma non credo di sbagliare. " Un ultima cosa: adesso che siamo solo in tre, e non i più esperti, e abbiamo visto quanto possa essere insidioso questo posto, separarci non è diventata un'idea ancora peggiore di quanto non fosse già prima?" Mentre dico queste parole provo ad appafire calma, e sicura, che non è proprio la mia specialità, ma credo di potercela fare. La domanda, retorica per me, spero pure per loro, è accompagnata da uno sguardo diretto negli occhi di Akio, che in questa situazione ha l'ultima parola. Venire ascoltata adesso... renderebbe tutto più semplice. Altrimenti dovrò fare ciò che mi è stato detto e sperare che nient'altro vada storto, ma le probabilità non sembrano troppo favorevoli.
 
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view post Posted on 13/6/2018, 22:26
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Allora gente, scusate il ritardo ma ieri non è stata una bella serata.
Non ci siamo accordati sulle posizioni esatte al millimetro dei pg al momento dei fatti che introduco nel post, ma possiamo facilmente accomodarci.



Quella strana chiave arrugginita pesa più di quanto non apparisse inizialmente, nella povera tasca di Akio. Il ragazzo avrebbe potuto percepire quasi immediatamente il disagio del sentir tirare gli indumenti di dosso verso terra, e la sensazione sarebbe aumentata sempre di più, se il ragazzo avesse deciso di allontanarsi dallo scrigno tenendo in tasca l'antico manufatto. Avrebbe rischiato seriamente di strapparsi gli abiti o la sacca in cui l'aveva riposta!

Altro fatto peculiare: una volta rimosso l'oggetto metallico da ciò che assomigliava ad un grottesco cuscino, l'emanazione di energia sarebbe cessata così. Di colpo. Di pari passo, i sussurri ed i bisbigli sarebbero aumentati a dismisura.
Come se decine di bambini fossero nascosti negli anfratti più oscuri della grotta, e si fossero messi a bisbigliare tutti insieme... in un crescendo soverchiante, quasi assordante. Forse gli sventurati shinobi avrebbero cercato di individuare la fonte invisibile di quei disturbi, forse sarebbero stati ancora troppo preoccupati di ritrovare il Diavolo e il loro compagno sperduti, fatto sta che non l'avrebbero notato subito. È difficile per la mente accettare ciò che gli occhi percepiscono, quando esso è troppo distante da ciò che viene ritenuto possibile... e anche per uno shinobi, abituato ad assistere all'inverosimile, è difficile accettare che un cuscino vecchio e polveroso strisci fuori da un forziere – come dotato di vita propria – e inizi ad andarsene a spasso per conto suo.

Andando a spasso, si va srotolando.
Diventa sempre più grosso.
Chiunque l'abbia piegato, ha fatto un lavoro da maestri.
Ora è diventato lungo almeno un paio di metri, senza contare la lunga, lunga coda che sembra sporgere dall'estremità posteriore; sgranchisce quattro zampette, scuote le orecchie tonde e col naso grigiastro sembra saggiare l'aria, scuotendo due serie di baffi di paglia. Gli occhi di bottone, dapprima persi nel vuoto, si fissano su di Sumiye.
Ed è così che il redivivo ratto gigante si getta con un balzo sulla Yoton, spalancando la bocca di pezza e snudando due paia di incisivi in avorio ingiallito in uno squittio fin troppo verosimile.


CITAZIONE
Sorpresona!

Postare tassativamente entro: 30/06, stesso orario di invio post.
Vi chiedo di nuovo, a titolo di favore personale, il piccolo sforzo (se riuscite) di postarmi entro il weekend. Se non riuscite non muore nessuno, né umano, né pg, ma mi piacerebbe tornare in linea con le previsioni.
 
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view post Posted on 18/6/2018, 20:47
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Non c'è limite al peggio, quanto è vero. Dopo che due dei nostri compagni sono spariti mi trovo a dover dissuadere il capo appena nominato dal fare una cosa molto stupida, e non sta funzionando. Niente panico, le sue idee sono così cattive che se ne convincerà anche lui, soprattutto perché i bisbigli che sento mi dicono che dobbiamo uscire di qui subito e insieme. Anche l'emanazione di energia si è fermata, deve essere successo qualcosa. Le mie labbra si stringono insieme, poi si aprono per parlare di nuovo quando lo vedo. È il cuscino a cui era poggiata la chiave, o almeno gli somiglia molto, solo che cammina e ha una coda. Si srotola, e mentre lo fa diventa sempre più grande. I due bottoni si fissano su di me, solo che adesso sono gli occhi di un topo lungo due metri. È come un incubo! Rimango lì, immobilizata dallo stupore, senza sapere né che fare né che dire. Poi il cuscino mi salta addosso. Tutto a un tratto il mio cervello riprende a funzionare, anche se forse è più l'istinto a spingermi a reagire. Quel topo-cuscino mi terrorizza, non deve arrivare a me, quindi agisco per mettere tra me e lui l'ostacolo più resistente che sono in grado di creare: una barriera di roccia lavica. Ho lasciato cadere a terra il bastone, mentre unisco le mani per comporre i sigilli che ho utilizzato più volte in allenamento, ma che in una situazione di vero pericolo sciolgo con questo obiettivo per la prima volta. Impasto il chakra nella bocca, fuoco e terra insieme, perché esca dalle mie labbra un ventaglio di lava che si metta tra me e la cosa. Devo fare un'azione del genere in una finestra di tempo molto limitata, eppure questa è solo la parte facile. Una volta che la lava è nell'aria faccio appello a tutto il mio controllo su di essa per abbassarne la temperatura il più in fretta possibile. So che se un muro di roccia non si formerà in tempo, sarò messa molto male.
Una volta sopravvissuta all'attacco credo che urlerò ad Akio che "Forse è la chiave!" e di restituirla. Un pensiero assurdo, ma il primo che mi viene in mente e, tutto sommato ha senso: il cuscino può essere stato svegliato quando gli è stata portata via, e anche il rumore fa pensare che prendere quell'oggetto abbia avuto delle conseguenze. Non credo che lo attaccherò, non senza nessuna garanzia di successo e con il rischio di peggiorare solo le cose, ma non posso nemmeno restare ferma a farmi uccidere. Utilizzerò la fuuinjutsu appresa dal mio clan. Supererò che il muro nasconda al topo il sigillo che traccerò sul pavimento utilizzando il chakra yoton. Questo, oppure che sia così stupido da finirci sopra lo stesso. Nella migliore delle ipotesi smetterà di attaccare una volta riavuta la chiave, nella seconda migliore però, calpestato il sigillo, vedrà getti di lava formarsi e solidificarsi attorno a lui, creando una gabbia in grado di impriginarlo mentre pensiamo a come uscirne vivi.
 
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view post Posted on 20/6/2018, 02:42

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Non sembrava che le sue istruzione fossero state ben accolte dal gruppo, ma Akio aveva altro a cui pensare adesso: la voci nell'ambiente erano aumentate e la chiave si faceva sempre più pesante ad ogni passo, o meglio, era come se qualcosa o qualcuno la tirasse al suolo con tanta forza quanta era la distanza dalla cassa in cui era riposta.

"Non capisco perché mi vengano contro così senza darmi una ragione...
Ma devo ammettere che nemmeno io mi sono dilungato troppo con le spiegazioni del piano.
Meglio rimediare prima che la situazioni mi vada fuori controllo."


"So che le mie istruzioni sembrano controproducenti, ma ho i miei motivi.
Non sappiamo come due dei nostri compagni siano spariti nel nulla: è un evento naturale di questo luogo? Un attacco di queste voci, o di qualcosa che si nasconde tra le mura o sotto di noi?
E se fosse il secondo caso, colpisce un obiettivo o ha effetto su una determinata area?
Non sappiamo nulla. Per questo ho scelto di dividerci per raccogliere quante più informazioni possibili nel minor tempo possibile: ho valutato che così non avremmo dato a chiunque ci avesse voluto colpire l'occasione di colpirci tutti in una sola mossa.

E non credo che se uno di noi se la fosse vista brutta non sarebbe tornato verso gli altri per chiedere aiuto.
In questo modo gli altri avrebbero potuto prendere in 'controtempo' il nemico, ottenendo un risultato maggiore.

Inoltre ancora non sappiamo nulla di certo di questo luogo: ogni informazione, anche se insignificante, è sempre più di quello che sappiamo adesso.
Prendi questa chiave come esempio, non è un oggetto così innocuo come sembra. Non mi sono mosso che di pochi passi e già è come se il suo peso fosse aumentato considerevolmente. Ma da quando la tengo in mano la fonte di energia che ci ha permesso di individuarla è svanita.

Davanti a tutto questo, ritengo di aver fatto la scelta che ritengo migliore.
Voi come avreste agito, e perchè?"


Ma Akio non poté ricevere risposta perchè l'attenzione dei tre venne attirata, allo stesso momento, verso un unico punto.
Dal forziere in cui avevano trovato quell'artefatto, l'altro oggetto al suo interno era uscito da solo, e si muoveva anche!
Il semplice logoro cuscino adesso era aumentato di dimensioni ed aveva assunto le fattezze di un roditore con tanto di denti e coda. Annusò l'aria e puntò gli occhi che gli facevano da bottone su Sumyie. Quindi si lanciò su di essa.

Akio saltò all'indietro per evitare di essere travolto e ponderare le opzioni a disposizione. Loro tre non avevano mai combattuto assieme, quindi doveva prestare ulteriore attenzione a non intralciarli se voleva che tutti ne uscissero vivi.

"Lo sapevo che era una buona idea mettere della distanza tra tutti noi."

La genin sembrava aver preparato una difesa, ma non sapendo di cosa si trattasse esattamente non poteva lanciarsi senza riflettere: nel peggiore dei casi la tecnica avrebbe colpito lui e non il 'ratto'.
Aveva anche suggerito che la sua apparizione fosse dovuta alla chiave ma l'aspirante spadaccino ne dubitava: se fosse stato così non si sarebbe lanciato forse contro di lui?

Ma volendo verificare i fatti, lanciò la chiave a terra vicino la tecnica della ragazza, ma appena fuori dal suo probabile raggio d'azione per farla fungere da esca per la creatura.
Inoltre eseguì la tecnica Doton "Barriera Marmorea" per creare un muro di roccia un paio di metri dietro l'inquietante peluche.

Nel malaugurato caso l'idea di Sumiye non fosse riuscita, avrebbero potuto riprendere il controllo dello scontro più facilmente se al loro avversario era stato impedito di muoversi in una direzione.
Per di più, così facendo avevano a disposizione una difesa pronta qual'ora ce ne fosse stato bisogno.
 
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