[Fase IV] Il filo di Arianna, Per Yolo, Karen, Pelle, Aiserd (?) e Kabu

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view post Posted on 5/5/2018, 21:50
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Un volo senza rumore, caduta senza dolore.
Forme di puro spirito, riaprono gli occhi nell'oscurità di un antro informe: gli occhi eterei si adattano a fatica al ventre di mostro in cui sono piombati, cercando appigli evanescenti nello scenario oscuro e sfuggente... poi, gradualmente, un lucore tenue si accende dal nulla del buio a illuminare fiocamente i dintorni.


Sembra quasi sabbia: briciole vetrose inglobate nell'arenaria friabile delle pareti, ne striano gli strati orizzontali e ondulati rivelando l'andamento sinuoso delle pareti del cunicolo in cui sono stati catapultati. Assomiglia allo scintillio diffuso delle nebulose notturne lassù, nel cielo, quando nessuna luce umana disturba l'occhio dei cercatori di stelle.
Quattro metri di larghezza, quattro di altezza, uno strato di sabbia soffice e fredda sotto i loro piedi e un opprimente, inusitato silenzio: come se tutti i suoni del mondo fossero stati risucchiati dalle pareti, o dal suolo stesso. Sarebbero bastati un paio di minuti per sentirsi mancare il fiato.



Una volta che fossero riusciti a guardarsi tutti in faccia, a chiedersi se fossero ancora vivi – o se piuttosto non fosse quella l'anticamera per il mondo dei defunti – qualcuno di loro, prima o poi, l'avrebbe notato.
Un curioso groviglio di fili colorati, al centro del cunicolo, che si distende più lontano di quanto i loro occhi non riescano a percepire: cinque fili per cinque shinobi.

Ma che cosa curiosa.



CITAZIONE
Post di apertura in sordina: prevedo che avrete una quantità di domande piuttosto consistente, e non potendole prevedere tutte penso sia più saggio lasciare a voi la richiesta di certi dettagli.
Non sarà il mio abituale modus operandi: come sapete detesto fornire informazioni su whatsapp, ma qui siamo ancora a livello di ambientazione.
Come vi accennavo, vi pregherei di farmi sapere il prima possibile quali saranno i vostri tempi di risposta, sempre nei limiti della prevedibilità delle situazioni di lavoro/studio.

Per il momento giocatevi l'”””arrivo””” e per eventuali azioni chiedete direttamente a me l'esito. I fili hanno una consistenza praticamente identica alla lana.

scadenza per postare: sabato 12 (in teoria alla stessa ora di invio del post, in pratica prendetevi pure fino a mezzanotte. Come sapete, preferirei riusciste a postare tutti prima... fate il possibile)


Edited by -Egeria- - 6/5/2018, 16:54
 
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view post Posted on 6/5/2018, 22:13
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I suoi occhi gradualmente si riaprono stranamente...asciutti, come se non avesse mai versato quelle lacrime che tuttavia ha percepito sulle guance un secondo prima di perdere completamente i propri sensi. Trema ancora, memore di quella sensazione straziante che lo aveva avvolto sino a poco prima, eppure non sente dolore né alcun muscolo indolenzirsi. Non sente niente. Se non una enorme confusione: la statua, i cercoteri, il piano del Taisei rivelato...tutti quei ricordi così recenti si sovrappongono nella sua mente costringendolo a premere con forza la fronte contro...

sabbia?

Non erano su dei ciottoli sabbiosi quando quegli eventi lo avevano stravolto, si ricorda perfettamente la consistenza ruvida e fastidiosa quindi non semplicemente non si trovava più lì. Ciò significava che una delle due parti verosimilmente aveva vinto lo scontro e che quindi lo aveva...preso prigioniero? Decide quindi alzarsi di scatto non appena fa questa considerazione: non è mai stato preso dai suoi nemici e non intende divenire così facilmente merce di scambio, sarebbe umiliante per uno come lui ed anche in un certo, dissennato scambiarlo. Dopotutto il Diavolo ricorda a Kiri il suo aspetto più peggiore, il suo passato più oscuro quindi perché mai dovrebbe farvi ritorno? Ancor meno in cambio di una grossa somma di denaro. Non ha tempo di compiere ulteriori movimenti che improvvisamente si blocca percependo la pesante mannaia sulle proprie spalle: come cazzo è possibile che sia stato preso con la propria spada e che essa non le sia stata tolta.
Chiude gli occhi, prende un ampio respiro facendo mente locale, tentando di ricordarsi tutte le sensazioni che lo avevano attraversato quando si era sentito privo di energia...prossimo alla morte.

Dove cazzo sono?

L'unica domanda che ne attraversa la mente, improvvisamente si riscopre ad ansimare mentre si guarda in giro, osservando quei fili al suolo, quelle pareti sfumate quasi e quel sentiero che si staglia innanzi a lui, lui e altre quattro persone. Cinque shinobi. Cinque genin di Kiri e rispettivi fili: che razza di scherzo potrebbe mai essere? E' tutto troppo strano, senza senso. Il cuore batte a mille, o meglio ne percepisce la sensazione per quanto non riesca veramente a percepirlo eppure non pare farvi caso anzi, piuttosto è bloccato sul nascere. Sente che ogni singola esperienza mai vissuta, mai affrontata, ogni preparazione militare fornitagli in passato sia ormai inutile perché no, questa non è una situazione anche solo vagamente preventivabile. E' qualcosa di orrendo, così tremendamente...

patetico e inutile...

Quel sibilo lo costringe a deglutire: la Kubikiri sta tornando a reclamare sangue e questa volta non sa che cosa potrebbe mai trattenerne la sete di sangue. Non può stare fermo. Si china, tocca uno ad uno quei fili eppure non percepisce niente su di sé, cerca di stringerli forte, vuole verificare se tra essi e lui c'è un legame eppure non percepisce niente. E' tutto così confuso, tutto così privo di significato eppure insidioso.
Serra la mascella mentre nella sua mente si fa strada la consapevolezza che no, qualunque posto sia non sono in una prigione, almeno non una prigione fisica: riflette, ricorda di aver visto il proprio chakra, composto come un calco in gesso della sua stessa persona, abbandonarlo e convergere verso...

La statua...

Mormora tra sé e sé quasi improvvisamente avesse trovato una prima risposta. Eppure trema, non può sorridere né gioire perchè non ha una singola risposta ed anzi, una parte di sé vorrebbe soltanto sdraiarsi e lasciarsi morire. Sempre che sia possibile farlo. Sempre che tutto questo non sia una sorta di punizione per i crimini commessi dalla sua persona in vita. C'è un solo modo per scoprirlo.

Nome, cognome, danni riportati

La voce rotta, straziata, sorpresa: cerca nell'ordine un senso, qualcosa che possa portarlo a condurre quelle apparizioni fuori da lì.

Kazuku Mizuguchi. Nessun danno riportato

Afferma poco dopo, volendo dare il buon esempio forse, gli occhi si gonfiano mentre poco dopo si gira, guardando gli shinobi con lui.

qualunque cosa sia successa...non siamo morti...in caso contrario le nostre armi non sarebbero con noi...

Li vuole tranquillizzare, trovando un minimo di senso a tutto questo e quindi indicando la via alle sue spalle.

non so cosa succederà ora, né come potremo uscirne, ma dovete promettermi che da qui si proseguirà assieme e NESSUNO dovrà separarsi ed agire di testa propria. A maggior ragione ora che siamo in un posto...senza senso...non esiste individualismo...mi avete capito?

Domanda, non ha più senso dopotutto chiedere delle capacità. E' solo dato camminare e lavorare d'ingegno. E lui questo ha imparato a farlo bene. Per la Nebbia, per trattenere la furia che lo assale ogni minuto. Ogni giorno, fino alla fine di tutto.

 
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view post Posted on 9/5/2018, 17:00
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Odio la sabbia che si insinua sotto ai vestiti. È ruvida, fredda e graffia la pelle, poi una volta che è entrata toglierla è difficilissimo, soprattutto quando entra lì in basso. La cosa assurda è che in un modo o nell'altro riesce sempre a entrare. In realtà non amo proprio la sabbia in genere, il vento te la spinge negli occhi, a volte ci si affonda, la sabbia non è una bella cosa. Sabbia?

Spalanco gli occhi e mi metto di scatto a sedere, colpita dall'immensa importanza di quelle sensazioni, dal fatto stesso che sto sentendo qualcosa. Vedo la sabbia che costituisce il pavimento, ma soprattutto mi vedo, intera, completa, esattamente come ero prima che in quella piazza accadesse tutto. Le mie mani si stringono, si muovono freneticamente toccando le gambe, il petto, la faccia. Sento i capelli scendermi sulle spalle. Sono viva, o morta? Mi sento viva, vivissima, ma allo stesso tempo sono convinta di esser morta quando quella luce ha spento la mia. E poi, come ho fatto a finire qui? Dove sono?

Una volta che i miei occhi si sono abituati alla luce fioca che pervade il posto riesco a scorgerne le strette pareti, il soffitto, dei fili colorati che provengono da quella che sembra l'unica uscita, bizzarro, e, cosa ben più importante, che non sono lì sola. Siamo cinque in tutto, tutti Kiriani. Riconosco Tatsuya, non lo incontravo da quella volta, e ovviamente il Diavolo, già in piedi nei pressi dei fili. Le facce degli altri due, un giovane dai capelli rossi e una ragazza dall'aria esotica, per quanto mi sforzi di ricordare se li ho visti da qualche parte, non mi dicono nulla.
"Sumiye Fujimoto, nessun danno apparente" rispondo allo spadaccino, che pure il mio norme dovrebbe già conoscerlo, chissà se si ricorda, mentre mi alzo e procedo a scrollarmi di dosso almeno un po' di quella fastidiosa sabbia. Non condivido la sua sicurezza, anche se forse non è sicuro neanche lui e vuole solo darne l'impressione.
"Come puoi esserne certo? Potremmo essere vivi, ma è anche possibilissimo che la nostra vita sia terminata in quella piazza e sia la nostra anima a creare quello che vediamo perché ha bisogno di un corpo per rappresentarsi."
Non voglio convincerlo che siamo morti, non ne sono pienamente convinta nemmeno io, solo far baluginare la possibilità che sia così, senza un vero e proprio fine, perché quando non sai nemmeno se sei vivo le domande sono così tante che esprimere ad alta voce ciò che pensi è quasi naturale. Non rispondo all'ordine, penso sia un ordine, di non fare di testa propria, lo dò abbastanza per scontato, non sono così stupida da agire per conto mio in una situazione del genere. Comunque, ha fatto bene a dirlo, mi auguro solo che valga anche per lui.
"Vivi o morti, sembra che l'unica strada sia quella. " dico con il dito puntato verso la direzione dei fili "Se c'è una strada forse c'è un'uscita, forse i fili la indicheranno, forse no. Almeno per ora però non abbiamo scelta, se non vogliamo rimanere qui possiamo solo andare avanti, con cautela. Non sappiamo nemmeno quanta fretta abbiamo, ma non credo che sia saggio aspettare più dello stretto indispensabile per riprenderci e guardarci un po' intorno, visto che non abbiamo idea di ciò che ci aspetta."

Dopo aver detto tutto quello che potevo dire, forse troppo, a pensarci bene, e mentre aspetto una risposta, tendo l'orecchio, magari non siamo soli e da qualche parte qualcun altro sta avendo il nostro medesimo risveglio. Timidamente, di nascosto, le mie speranze di potercela fare crescono ad ogni secondo che passa. Se avessimo davvero una possibilità di uscire da lì e continuare a vivere? Sarebbe una possibilità bellissima.
 
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view post Posted on 12/5/2018, 18:03

Fraxure

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Quella sera era successo di tutto. La barriera era crollata ed i bijuu si apprestavano a cominciare l'ultima battaglia che avrebbe messo fine a quest'ultima guerra. Ma Akio, come gli altri non, sapeva che altri piani erano stati messi a punto per questa grande occasione.
Il primo fu una tecnica, molto probabilmente un 'sigillo', ad opera di chi voleva salvare questo mondo senza considerare le possibili perdite.
In un attimo il giovane vide i suoi coetanei iniziare a contorcersi e cadere a terra, prima di trovarsi anche lui nella stessa situazione.

"Il mio chakra... viene risucchiato via. Non riesco... a fermarlo.
Ecco perchè volevano il 'nostro aiuto': volevano della carne da macello per i loro scopi."


Ma ancora una volta un evento sconvolse i piani di tutti i presenti: una creatura si alzò dal terreno e da lì scoppiò il panico ed il caos.
Poco dopo Akio perse la vista e la coscienza, perdendosi tutto quello che stava accadendo intorno a lui.

*** ***



Akio riaprì gli occhi non sapendo quando tempo fosse trascorso da quando aveva perso i sensi.
Era sdraiato su di un terreno scomodo: era soffice e malleabile, come sabbia, ma freddo e graffiante come il vetro. Tre di quelle caratteristiche gli piacevano molto, ma l'ultima eclissava le altre per la sua negatività. Iniziando a mettersi in piedi potè sentire la sua spada ancora legata alla cintola ed udire i discorsi degli altri che come lui erano finiti in quella situazione.

"Per fortuna ho ancora la mia katana, senza non credo sarei servito a molto.
Hanno entrambi ragione, quello che bisogna fare adesso è stare calmi ed andare avanti per risolvere la situazione. Ma non capisco, perchè si preoccupano se sono morti o meno? Se stanno parlando non sono, omeglio siamo, morti.
Credo sia il momento di fare il mio ingresso in scena."


Ancora a terra, occhi socchiusi, alzò la mano destra lentamente.

Akio Nakajima. E' un piacere rivederti 'Diavolo', spero che questa volta mi lascerai un po' più di corda con i nostri nemici.
Non so tu ma ho un della rabbia che mi piacerebbe sfogare, non solo sul Kyodan.
Comunque, nessun danno da quel che posso vedere. Pronto quando vuoi."


Finita la frase si alzò con nonchalanche ed aprì completamente gli occhi, capendo anche il motivo di alcuni dei loro dubbi.
Guardandosi le mani, le vide più trasparenti di quanto non sarebbero dovute essere.

"Ora capisco di cosa parlavate. Decisamente non è normale essere così trasparenti. Azzarderei qualcosa su una illusione, ma da qual poco che ricordo non credo sia lontanamente possibile o concreto.
E concordo che dobbiamo andare avanti; qui non combineremo niente.
Voi ricordate qualcosa prima di finire qui? Ogni cosa può tornare utile ora come ora, io ho perso i sensi poco dopo quella statua è emersa dal suolo."


Finita la riflessione tirò fuori la spada per essere pronto a tutto e si avvicinò ad una delle pareti mettendoci una mano sopra.
La sabbia che componeva il terreno sembrava essere dello stesso materiale e lui voleva capirne la durezza e la densità per raccogliere quante più informazioni possibili sull'ambiente circostante.
Dopo l'esperienza con l'eremo gli ambienti strani avevano perso parte del loro mordente su di lui, ma in quella nuova condizione era incerto se fosse ancora in grado di poter utilizzare la 'tecnica del richiamo' o che il trasporto lo raggiungesse anche lì.

"Inoltre non vorrei dare false paure, ma è anche possibile che adesso siamo composti solo di chakra, come conseguenza di quella tecnica vista all'inizio non sembra lontana come possibilità."

"Qual è il piano capo? Seguiamo i fili?"
 
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view post Posted on 12/5/2018, 22:52
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Al contrario di molti degli sconfitti Nami non si sentiva abbattuta, triste o affranta... in quel momento l’unica emozione che prevaleva sulle altre era la rabbia. Rabbia di non essere stata più forte, di non aver potuto fare niente, di aver visto la sua vita venire strappata con una facilità inaudita. Non sarebbe voluta partire in quella spedizione. Tutti così ammassati sembravano carne da macello servita su un piatto d’argento. I suoi incubi più tetri si erano realizzati e senza che il nemico avesse grandi ostacoli lungo il cammino. A volte gli shinobi non li capiva, a volte si chiedeva se effettivamente quel mondo fosse così furbo, oppure concentrasse tutto il suo essere solo sulla quantità di chakra e la conoscenza delle svariate tecniche. Quel ribollire dentro di lei non si placava, nemmeno adesso che aveva varcato le soglie del mondo degli spiriti. Non avrebbe dovuto trovare una sorta di pace nell’aldilà? Gli anziani del suo villaggio le avevano raccontato tante di quelle storie che ormai la sua testa era piena di fandonie. Più cresceva, più accumulava esperienza al Villaggio della Nebbia e più eliminava elementi radicati nella sua cultura. Prima dell’ultima missione per esempio credeva nella collaborazione, certo aveva sempre preferito lavorare in solitaria, ma non disdegnava un aiuto esterno per portare a termine il compito assegnato. Quando si è giovani però la mente diventa molto più volubile e non è difficile che si cambia pensiero al primo ostacolo incontrato. Nonostante tenesse alla sua utilità per Kiri, lei non apparteneva a quel villaggio e non conosceva i suoi abitanti. Non erano i fratelli della sua tribù, non venivano forgiati dalla poca ospitalità dell’ambiente, né da un pensiero comune. Chiunque poteva diventare ninja, chiunque sapesse modellare la propria energia interiore e fosse utile. Proprio per questo motivo quando spalancò le sue iridi azzurre come il mare, la ragazza la prima cosa che notò fu di non essere sola. Gli ultimi ricordi della sua morte si annullarono non appena mise a fuoco le sue mani, le sue gambe ed i corpi degli altri presenti. Non conosceva nessuno o meglio, uno di loro le parve di averlo visto al fianco del Mizukage. Aveva fatto anche uno di quei discorsi d’incoraggiamento inutili, come se veramente le loro povere vittime potessero credere a quelle scemenze prima di essere condannate. Distolse immediatamente lo sguardo da ognuno di loro; cercando di fare abituare i suoi occhi allo strano particolare ambiente in penombra. Un luogo totalmente differente da quello che avevano abbandonato. La sabbia predominava su tutto all’interno di quella che appariva come una specie di caverna. Qualcuno parlò e la sua voce rimbombò, facendo eco. Non lei, non ne sentì la necessità e non ne aveva assolutissima voglia. Si sentiva tradita e come un animale si aggrappava al suo istinto di sopravvivenza. Credeva di essere cambiata, ma il suo “io” apparteva ancora alle terre selvagge. Un groviglio di fili poco distante da lei fu l’unico dettaglio che le fece pensare ad una soluzione. A cosa servivano quei colori e perché erano stati messi proprio lì? Una prova? Sembrava che qualcuno li avesse messi di proposito in quell’ambiente... che li stiano studiando? Oppure semplicemente si trattava di un errore di progettazione dell’arena? Le lingue trasparenti dovevano averli inghiottiti dentro quell’essere mostruoso... che si trovassero al loro interno? Flash tornarono ad opprimerla, immagini di ragazzini come lei a terra agonizzanti e poi i loro occhi sbarrati. Procedette con un passo, poi un secondo, finché non si trovò a camminare. Oltrepassò il ninja con i suoi battaglieri ideali, arrivando a chinarsi ed ad osservare i fili in silenzio nel loro punto d’inizio. La tonalità azzurrina la colpì immediatamente e ne afferrò l’estremità. Con estrema cautela avrebbe cercato di seguirne la direzione, prima uscivano da quel posto e prima avrebbero potuto stare tranquilli e conversare.

- Vogliamo andare? Non ho intenzione di rimanere qui dentro un attimo di più - disse voltandosi e fissando gli altri, aspettando per quanto controvoglia, che anche loro realizzassero la sua preoccupazione.

In realtà l’unica cosa prevedibile o fattibile per il momento sembrava essere quella. Quel posto era talmente spoglio che per quanto scenico, metteva un’inquietudine particolare.

 
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view post Posted on 13/5/2018, 11:11
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La sensazione di un corpo bloccato e in caduta libera, impossibilitato a compiere il più impercettibile dei movimenti, come un battito di ciglia o un semplice movimento delle dita, svenuto e senza consapevolezza di quello che sta accadendo attorno a lui e a cui, se fosse sveglio, sarebbe concesso porsi un'unica domanda: quando terminerà la caduta, quando avverrà il tonfo che sancirà la fine della sua vita? O forse è già morto? Beata l'ignoranza che porta l'essere privi di sensi, incapaci di domandarsi che cosa sta succedendo, chiudendo gli occhi e, dirimpetto, la propria mente e il proprio cuore. Se passasse dal sonno alla morte, magari ne sarebbe felice e invece l'unica cosa di cui non si rende conto è il rumore dell'impatto, ma il contatto con il suolo, la cute impregnata di sabbia e i capelli increspati dai medesimi granelli, quell'improvvisa ondata di sensazioni fisiche lo costringono all'immediato risveglio: le palpebre si spalancano con la stessa celerità di colui che si è appena svegliato da un incubo. Il respiro irregolare, frenetico e per i primi secondi rumoroso gli rendono testimonianza del fatto che è ancora vivo o almeno sembrerebbe. I suoi ricordi sono vaghi, frammentari, non riesce nemmeno a capire dove si trovi e la sua condizione di shock non gli facilita il compito.

*Anf* *anf*

Alla fine il respiro si calma, le fessure che si ritrova per occhi osservano il soffitto o almeno quello che ritiene essere tale, poichè tutta la zona è circondata dal e ben poche sono le fonti di luce a cui può affidarsi. Finalmente presa la decisione, si alza a sedere e, ancora immobile, lascia che gli occhi si abituino seppur lentamente alla scarsa luminosità della zona. L'intuito avvedendosi finalmente della presenza di altri malcapitati oltre a lui: Sumiye, la ragazza che aveva incontrato tempo addietro durante la missione di ricerca del cercoterio e altri individui di cui ancora ignora le capacità, ad eccezione del Diavolo, che prima formula una richiesta e subito dopo rivela il proprio nominativo. A lui si sussegue Akio Nakajima, lui è ancora assorto nei propri pensieri e, per questo, ultimo a rispondere alla chiamata.

Tatsuya Hasegawa... No, niente da segnalare. Non ricordo nemmeno molto di quello che è successo prima di finire qui.

Una breve pausa tra la dichiarazione del nome e dei danni riportati, inusuale. Di solito si sarebbe lasciato andare in lunghi sermoni a carattere scientifico su come la muscolatura infusa di chakra avrebbe potuto attenuare la caduta o persino annullarlo, ma non è in grado di farlo. Alla domanda di Akio risponde con un tono privo di alterazioni, meccanico, frattanto che i suoi occhi continuano a fissare il vuoto dinanzi a sè. La logica non può dargli ancora alcuna risposta, non ha indizi ma intende trovarli, non tanto per giungere alla soluzione del posto in cui si trovano, ma per ottenere una rassicurazione, per calmare il folle battito del cuore che non accenna a diminuire. Ha paura, paura di non avere le risposte che cerca e di rimanere bloccato lì per sempre. Trae un sospiro profondo e si decide ad alzarsi in piedi. I suoi occhi sembrano abituarsi alla zona e alla sua colorazione azzurrina. Non sobbalza, cerca di non darlo a vedere, ma non può fare a meno di osservare la propria mano per una serie interminabili di istanti. L'altra ragazza, impaziente di uscire da lì, tronca ogni conversazione e si avvicina ai fili. Stessa cosa prova a fare il ragazzo, senza afferrarli ma limitandosi a studiarli attentamente. Cinque fili e cinque persone. Si umetta le labbra e, senza guardarla, ma concentrandosi unicamente sui fili e sulla direzione a cui conducono, prova a dire...

Ammesso che questi fili ci conducano dove vogliamo, non ci porterà a nulla andare di fretta: non sappiamo cosa troveremo più avanti.

Suggerisce, ancora assorto a studiare i fili. Conviene anche lui che seguirli sia la soluzione migliore, ma con i dovuti preparativi: se fossero morti non dovrebbero preoccuparsi di morire, ma in altri casi...
 
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view post Posted on 13/5/2018, 22:03
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Aiserd utilizza il primo ritardo giustificato;
ricordo a tutti che è meglio farmi un post pulcioso di 3 righe che giocarsi il jolly... potete sempre rimediare al giro seguente.







Stati d'animo eterogenei, quelli che si impadroniscono dei giovanissimi ninja appena risvegliati, ma accomunati da un desiderio ardente: uscire da quel luogo oscuro.
Riguadagnare la propria libertà.
Ansia, angoscia, senso di sconfitta, irritazione, ostinazione, dubbi, una pallida speranza ed un'unica traccia che sembra volerli condurre... altrove, questa è l'unica ipotesi che la squadra possa accampare. Nessun ragionevole indizio lascia supporre che quei fili possano guidarli verso l'uscita, eppure quale scelta potrebbe mai esserci se non quella di seguirli?

Il problema, nell'eventualità che il gruppo si fosse messo in moto, si sarebbe palesato dopo una decina di minuti di cammino nella sabbia fredda: un bivio.
Quattro fili a sinistra, un filo a destra.
Dopo altri dieci minuti di cammino, una seconda biforcazione: tre fili a destra, uno a sinistra. E così via, finché non fosse rimasto un solo, unico filo a strisciare nell'oscurità, senza fornire ai ragazzi la benché minima indicazione di quale sia la direzione preferenziale, né se per caso sia opportuno procedere in gruppo anziché in solitaria.
Quali scelte avrebbero intrapreso i nostri impavidi eroi?
Verso quali lidi li avrebbero esse condotti?



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view post Posted on 14/5/2018, 12:21
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The Almighty Shitlord

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Dei quattro genin con lui solo tre rispondono all’appello, pur di fatto confermando quello che dapprima aveva considerato riguardo a sé stesso: per quanto la situazione sia sgradevole e strana tutti stanno bene. Lo sguardo scuro che analizza con insistenza le proprie eteree forme, rigirando il braccio come a volerne scorgere ogni dettaglio evanescente: non capisce, non sa con che cosa hanno a che fare e questo lo manda completamente in bestia.

...

Prende quindi un ampio respiro, provando dapprincipio a richiamare il proprio chakra, a tentare di manifestare una semplice aura di energia azzurrina attorno alla sua figura che tutti i presenti potranno notare e che non ha alcuna funzione se non appunto sperimentale, cioè di avere una ulteriore conferma del fatto di non essere morti: dopotutto la sola anima, così come il solo corpo, non dovrebbe essere sufficiente a poterne richiamare il potere.
Le narici che vanno quindi a dilatarsi mentre poco dopo tenta di concentrarsi sul proprio sviluppato olfatto per cogliere gli odori e le impressioni del luogo in cui si trovano, lasciandosi scorrere dapprincipio addosso le parole dei genin con lui e socchiudendo le iridi mentre tenta di collegare qualsivoglia odore a quanto sentito poco prima di perdere i sensi, piuttosto poco dopo voltandosi verso Sumyie ,il capo che rimane incassato fra le spalle mentre gli occhi di quello prendono ad assumere una colorazione Rossi accesa che pare quasi svilupparsi all’esterno del volto di lui prendendo a...sfumare.

Innanzitutto, se fossimo morti non potremmo usare il nostro chakra, perché richiamarlo richiede un connubio tra spirito e fisico che non può esser replicato con uno solo di essi..

Pausa, si morde le labbra mentre nella sua mente si fa strada un solo pensiero: diglielo.

inoltre, se veramente fossimo morti...ti assicuro che non saremmo nello stesso posto

Lasciandosi andare ad un largo sorriso mentre poco dopo inquadra immediatamente la figura di Nami , la quale decide di procedere senza chiedere niente a nessuno, di rimando portando quello a stringere i pugni: crede davvero di potercela fare da sola, di poterlo ignorare? Ringhia, un ringhio che ha un che di gutturale, dannatamente distante da quella voce infantile che si sforza di tenere un tono basso per soffocare la tonalità bianca, no, deve capire che non può fare di testa sua e non ha alcuna intenzione quindi di avvallarne iniziative solitarie o di tacitamente sottostare ad esse.
È per questo che poco dopo cerca di scattare in avanti in una rapida corsa che ha il solo scopo di portarlo ad affiancare la ragazza sul suo lato destro, la mandestra che va a cercare di stringere l’impugnatura della pesante mannaia che poco dopo tenta di essere snudata rivelandone il pesante e tremendo filo, braccio che tenta semplicemente di distendersi verso l’esterno e filo volto verso il terreno, con lo scopo molto semplice di frapporre il piatto della lama tra la ragazza è la strada avanti a lei, a bloccarla senza danneggiarla.

ma quindi la parli la nostra lingua...non me lo sarei aspettato, visto che hai deciso di tacere tanto qua dentro quanto prima, quando eravamo dalla cupola

Lo sguardo di Carboni ardenti che si porta a fissare l’interlocutrice quindi, volendo dapprincipio ben ricordarle che quando l’iniziativa è stata richiesta non ha aperto bocca.

fossimo in circostanze normali ti lascerei andare avanti da sola, tanto se muori non me ne fregherebbe assolutamente un cazzo, ninja solitario più, ninja solitario meno, hanno ben poco valore per il villaggio e ancor meno per la mia persona

La voce che si fa gradualmente più rabbiosa mentre riempie i polmoni di quell’aria rarefatta che li circonda.

ma adesso, qua dentro, una singola cazzata da parte tua per quanto ne sappiamo può ripercuotersi su tutti quanti, quindi stai pur certa che da sola non ti farò avanzare, e questo vale per tutti, me compreso

Conclude, deciso: il suo non è né un consiglio né un ordine ma solo un avvertimento, non ha alcuna intenzione di fare la bambinaia dopotutto. Cerca quindi di attendere il resto del gruppo prima di proseguire, riflettendo su quei fili che no, per lui non hanno alcuna conseguenza né sembrano particolarmente legati a lui in qualche modo e quindi come essere sicuri che essi conducano a una via di fuga? Le sue preoccupazioni si materializzano al primo bivio, un filo si separa da tutti gli altri prendendo una strada diversa mentre gli altri quattro proseguono dritti. Riflette, nel mentre e con notevole ritardo replicando alle parole di Akio, che conosce bene e che aveva preso parola prima di lui.

non ho alcune risposte in questa circostanza Akio, stai pur certo che le mie decisioni saranno frutto anche delle vostre considerazioni

E questo lo vuole mettere in chiaro, a significare che avrà bisogno del contributo di tutti, di quelle responsabilità che gli permettono di trattenere la propria rabbia, un sentimento che ancora prende forma modificandone gli occhi ed agendo sulla voce: qua dove non è altro che una proiezione di sé la Tagliateste agisce liberamente modificandone l’aspetto esterno, qualcosa che tutti potranno notare.

anche io ho ricordi simili ai tuoi....proseguiamo per la strada principale è vediamo cosa succede

Suggerisce, ovviamente tenendo sott’occhio Nami, onde assicurarsi che esegua quelle semplici direttive.
La strada prosegue, si biforca ancora ed ancora e quello non fa altro che dare sempre la propria direttiva, seppur sia chiaro quello che da lì a breve succederà, ovvero alla fine anche l’ultimo filo si divide dalla matassa principale, lasciandoli a dover compiere una scelta difficile.
È allora che il diavolo va a voltarsi verso tutti i presenti, poco dopo prendendo parola.

vi dirò cosa ne penso, e di seguir vorrei sentire l’opinione di ognuno di voi riguardo la strada da seguire: ho provato a sentire quei fili, tirarli, ma non hanno avuto nessun effetto su di me, ed a meno che a voi non sia successo diversamente ciò significa una sola cosa, questi fili non ci rappresentano

È strano, ma d’altro canto tutto il contesto lo è.

come Akio il mio ultimo ricordo è legato a quella statua, e vi ricordò che come noi anche i bijuu sono stati richiamati da quella statua, in poche parole potremmo non essere soli qua dentro, e nel qual caso, niente ci assicura che questi fili piuttosto che condurci ad una uscita ci conducano a qualcuno o qualcosa: quanti di voi hanno l’assoluta certezza che seguirli tutti, o uno in particolare, possa essere la mossa migliore dopotutto?

Un ampio respiro quindi.

quindi, considerando il rischio che ogni filo conduca a qualcosa, magari di abbastanza pericoloso da non essere affrontabile da ognuno di noi singolarmente, e considerando che un filo vale l’altro, quindi una divisione in gruppo maggiori, che non permetta di esplorare ogni via, oltre a poter costituire un buco nell’acqua può minare le nostre capacità combattive

Dopotutto è indubbio che assieme sono più forti, nel bene o nel male.

io sarei propenso a proseguire uniti e lungo una sola strada, tra tutti i rischi che possiamo correre, seguire una sola via mi sembra il minore

Espone ad alta voce i propri ragionamenti, frutto della semplice logica, se non conosci il terreno esplorarne una porzione in sicurezza è preferibile ad esplorarlo interamente e rischiare di non fare ritorno. Attende quindi eventuali considerazioni da parte degli altri, in silenzio, la decisione richiede un parere decisamente più ampio.

Olfatto acuto lv6
Azione morta




 
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view post Posted on 18/5/2018, 15:18
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Non vuol dire niente! Quelle che presenta come prove inoppugnabili non possono essere più di congetture, a meno che non sia già morto una volta e tornato in vita, cosa che mi sembra scarsamente probabilme. Ci crede così stupidi? Come se le sue teatrali dimostrazioni bastassero a tranquillizzarci. Dovrebbe essere onesto e ammettere di non poterlo sapere, punto.
"Sulla morte che certezza si possono avere? Le tue, per quanto magari accurate, sono solo congetture." Le parole escono dalla mia bocca precedute da un sorriso a labbra strette "Comunque non voglio certo convincere nessuno che siamo morti, anche perché se fosse davvero così non ci sarebbe molto da fare."
L'impatto iniziale non è troppo positivo, anche se osservare il modo in cui blocca la ragazza mi fa pensare bene. Forse è stato troppo brutale, e magari lei non voleva nemmeno incamminarsi da sola, ma almeno è chiaro che proverà a impedire che un'azione avventata ci uccida tutti, non è affatto male.

Mentre cammini in uno stretto corridoio che sembra voler rimanere identico a se stesso trovi sempre tempo per pensare, curioso. Sto pensando a quell'altro che non conosco, Akio. Da come ha risposto sembra essere un soldato ligio al dovere e sufficientemente assetato di sangue. Spero proprio di no, il bisogno che abbiamo del Kiriano fatto con lo stampino si aggira verso lo zero. Nah, sarà solo in soggezione, probabilmente è la mannaia che gli fa questo effetto. Scuoto la testa. Questo cunicolo è monotono.

Non so quanti passi più tardi, un bivio si apre a bloccare la nostra avanzata.
E così i fili si dividono. Era prevedibile, se no ne sarebbe bastato solo uno, ma non è un buon segno. Nemmeno un po'. Dividersi è rischioso, su questo sono d'accordo con il Diavolo. Certo, non la penso esattamente come lui su tutto, ma sulla strada da prendere adesso ha ragione e basta.
"Il fatto che i fili non siano legati a noi non vuol necessariamente dire che non lo è nemmeno ciò a cui portano. Non credo che siano trappole, almeno non tutti, ma effettivamente separarsi sarebbe un rischio enorme e credo che ci possiamo permettere il lusso di percorrere insieme una stessa strada. Perderemo forse un po' di tempo, ma per ora non ci corre dietro nessuno. Se, come è probabile, i fili continueranno a dividersi, allora ci conviene percorrere il tragitto comune a più fili possibile e poi vedere tutti insieme dove porta l'ultimo di essi. È anche possibile che le strade siano in qualche modo fatte per una persona sola, ma potremo preoccuparci di questo una volta raggiunto l'ultimo bivio. Per adesso sono per rimanere insieme."
Esprimo il mio parere, con molta più sicurezza di quanta mi sarei aspettata di avere, ma questo è solo un bene. Le mie mani sono sull'impugnatura del bastone da passeggio, osservo attentamente gli altri, curiosa di ciò che potrebbero dire. Non credo che Akio si opporrà, forse Tatsuya, o Nami? Possibile, ma lo farebbero lo stesso davanti a uno dei Sette? Io ad esempio dovrei essere abbastanza convinta di aver ragione, ma sono convinta che ci riuscirei.
 
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view post Posted on 18/5/2018, 17:22

Fraxure

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Pensato
Parlato


Akio vide come la situazione iniziare a precipitare rapidamente, e non si erano nemmeno messi in cammino dopo il loro risveglio.
Uno di loro si era alzato e senza dire nulla aveva iniziato a muovere i primi passi senza rendere conto a nessuno, cosa che fece scattare il 'Diavolo' in men che non si dica. Il genin non aveva visto lo spadaccino così agitato nemmeno nella loro missione contro Isobu.

"Ahia... E' davvero agitato. Non mi aspettavo di vederlo coi nervi a fior di pelle già da adesso.
Ma c'è da dire che anche questa situazione non è tra le più normali che si possano pensare od elencare."


Akio rimaneva calmo, o almeno si sforzava di esserlo.
Dare uno sfogo fisico ai suoi dubbi ed alla sua frustrazione sapeva che non avrebbe portato a nulla di utile, solo a consumare inutilmente le sue forze; cosa assai pericolosa nella loro situazione.

Recuperata la calma il gruppo si mette infine in movimento, seguendo la matassa di fili più spessa come guida.
Ed alla fine il giovane dai capelli rossi ebbe anche la risposte alle sue domande, o per lo meno la versione di Mitsuaki.
L'ambiente era sterile, in tutto e per tutto uguale a quello dell'antro in cui si erano risvegliati: pareti lucide e marmoree, sabbia scura per pavimento ed illuminazione scarsa.
Continuando così giunsero infine ad un bivio fatidico: ad ogni nuova intersezione un filo si distaccava proseguendo da tutt'altra parte.
E, ligio alle sue parole, il 'Diavolo' si voltò verso gli altri ed espone i fatti per quello che comunque tutti possono vedere: da che parte si procede? Si continua in gruppo o ci si separa?
I suoi dubbi erano leciti e concreti, e voleva sentire le opinioni di tutti prima di continuare.
Dopo un attimo di riflessione, ed aver sentito l'opinione di Sumiye, Akio prese la parola per dire la sua; trovandosi anche lui d'accordo con quello che era stato detto poc'anzi.

"Anch'io voto per restare insieme.
Dividendoci è vero che copriremmo un'area più vasta ma diminuiremmo anche la nostra efficacia bellica. E non è che siamo in possesso di un qualsiasi mezzo di comunicazione per mantenerci informati.
In questo modo non possiamo richiedere rinforzo agli altri in caso di imprevisti, e se uno di noi trova l'uscita deve tornare indietro e comunicarlo al gruppo: il che richiede altro tempo e ci esporrebbe ad altri rischi.

Lo ripeto: restiamo uniti e proseguiamo per quel cunicolo.
Arriviamo fino alla fine e poi ispezioniamo ogni anfratto finché non troviamo la via d'uscita da questo posto. Propongo anche di verificare i cunicoli partendo dall'ultimo incontrato per poi tornare indietro."


Concluse indicando la direzione che sembrava essere quella che meno deviava dalla strada che avevano percorso fino a quel momento.
Ora bisognava solo aspettare l'esito dell'incontro ma già con due membri contrari alla separazione e Mitsuaki che propendeva anche lui per questa soluzione Akio non si aspettava grandi colpi di scena. Forse agli altri due non sarebbe andato a genio, ma era un problema loro. Anche avessero voluto fare di testa loro nonostante tutto lui non gli avrebbe fermati.
Si sarebbe piuttosto prodigato a calmare il 'Diavolo'che con molta probabilità sarebbe scoppiato.

"Se anche il leader perde le staffe siamo tutti spacciati in ogni caso.
Meglio mantenere gli equilibri come sono, per ora."


Osservando le diramazioni, però, gli sorse anche il dubbio che potessero non essere soli lì; che altri come loro si erano risvegliati in stanze simili ed avevano già ispezionato delle aree: questo gli avrebbe permesso di risparmiare tempo.
Perciò drizzò le orecchie per cercare di captare ogni suono utile allo scopo.

CITAZIONE
"I ninja sviluppano i loro sensi per localizzare pericoli e nemici i agguato, ma ogni individuo possiede un senso che è naturalmente superiore agli altri. Può essere qualcosa di semplice come la vista, oppure più particolare, come il tatto o l'udito. Ogni senso ha le sue caratteristiche che comprendono sia svantaggi che vantaggi, ma ognuno è stato dato un solo dono da Madre Natura o dal duro allenamento.


Udito: le orecchie del ninja captano il respiro e perfino il battito cardiaco del nemico, rendendo per lui uno scherzo udire i discorsi altrui anche da lontano. Questo, tuttavia rende sensibili i suoi timpani e quindi subisce +1PF dalle ferite all'Udito. Al Lv.0 l'abilità permette di percepire vagamente il mondo circostante tramite un meccanismo simile all'ecolocazione, ma con raggio pari ad 1/10 del normale."
Liv 6: 100 m di raggio
Liv 5: 200 m di raggio
Liv 4: 300 m di raggio
Liv 3: 400 m di raggio
Liv 2: 500 m di raggio
Liv 1: 600 m di raggio
Liv 0: 800 m di raggio

NB: L'abilità Sensi Migliorati può scovare i nemici "Nascosti" o individuare le "Trappole" piazzate ma deve essere attivata per ogni trappola e ninja nascosto, se ad esempio l'avversario piazza due trappole e si nasconde; si userà tre volte.
 
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view post Posted on 19/5/2018, 18:52
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Non gli viene in mente granché, ha ancora un enorme disastro in testa e si sente come se la testa facesse un male tremendo. Il confronto d'opinioni non è la cosa migliore che potrebbe fare in quel momento, gli stati d'animo così diversi di ognuno di essi non favoriscono l'interazione sociale, se non si riprendono tutti e iniziano a ragionare univocamente potrebbero non uscire vivi da qui, ma lui non riesce proprio a ragionare, tutto quello che si pone sono domande su domande, di cui alcune ad alta voce. Trae un sospiro paziente, volgendosi verso Sumiye, che ora ribatte verso il Diavolo.

Ffh... Data la situazione, dibattere sullo stato di vita o morte non è la cosa più logica: se siamo vivi, avremo delle possibilità di uscire da qui, se siamo morti non vale comunque la pena rimanere in questa zona.

E' l'unica cosa sensata che riesce a farsi venire in mente e le parole che gli escono vengono pronunciate in automatico, senza un filo di alterazione, ma la mandritta sale a toccarsi la tempia. Detesta essere in uno stato confusionario, poichè gli rende impossibile riflettere su qualsiasi cosa. Li segue con i loro ragionamenti, questo si, riesce anche a seguirli fisicamente, dal momento che iniziano a spostarsi. Ma un filo si separa dagli altri, così come il secondo, e il terzo e il quarto, fino a quando non rimane un solo filo da seguire. Quello che possono fare in quella situazione è confrontarsi di nuovo.

Non è detto che toccarli bastasse, sconsiglio di reciderli o strapparli per vedere se avranno qualche effetto. Non ci sono punti di riferimento o indizi che suggeriscano una via particolare da seguire: potremmo anche seguire la prima biforcazione come una delle ultime. E' probabile che ognuno di quei fili conduca ad una zona ben precisa, forse vicoli ciechi o che la grotta cambi a seconda di dove ci introdurremo.

In fondo non sono in una grotta naturale, potrebbero doversi aspettare anche questo. Se ogni filo conduce da qualche parte, magari ad un vicolo cieco, potrebbero non ritrovarsi a dover marciare in eterno nell'oscurità. Condivide anche lui l'idea di poter rimanere in gruppo, in modo da affrontare eventuali nemici o altre categorie di pericoli.

Non sappiamo neppure se addentrandoci più a fondo solo uno di noi potrà proseguire, ma concordo: su quello dovremmo pensarci in seguito.

Per ora concorda sul proseguire assieme. Magari potrà raccogliere indizi maggiori. Non ha una preferenza sulla biforcazione da prendere, per ora gli sembrano tutte uguali.
 
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view post Posted on 19/5/2018, 19:33
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Raccoglieva informazioni in silenzio mentre si apprestava a studiare il capo del filo che aveva preso di mira. Tutto proseguiva nella normalità, a parte il fatto che si trovassero in chissà quale dimensione o antro del mostro. Potevano usare il chakra e questo la rincuorò, almeno avevano ancora delle armi con cui proteggersi senza contare le proprie. Come potevano essere morti ed avere ancora oggetti materiali? Quella teoria non stava né in cielo ne in terra. Al contrario del tipo con lo spadone però Nami preferì non sprecare nemmeno lontanamente il suo fiato per condividere quel pensiero. Il peggio però non era ancora avvenuto, almeno finché non avvertì dei passi avvicinarsi a lei. Si girò di scatto, fissando dritta negli occhi colui che aveva osato interrompere il suo tragitto. In mano stretto teneva il coltello, tirato fuori alla velocità della luce come qualcuno che è sempre pronto ad aspettarsi un colpo basso. Il volto corrucciato fece intendere che aspettava una seconda mossa, magari più azzardata. Con uno sguardo di sfida e provocatorio poi sorride all’ironia del compaesano.

- Certo che parlo la tua lingua, dopotutto ho frequentato l’accademia come te, solo in minor tempo... - rispose di rimando allo spadaccino - E cosa avrei dovuto dirti? Non c’era molto da aggiungere... rispondendo alla chiamata alle armi abbiamo scelto di andare a morire per Kiri.

La stretta sull’arma si fece più forte mentre i muscoli si contraevano pronti al confronto. Poteva essere anche un pezzo grosso quello che l’affiancava, ma cosa le poteva importare? In quel posto non esistevano gradi, non c’erano regole... sì, forse solo una: la morte che gli teneva il fiato sul collo. Perché poi avrebbe dovuto eliminare un elemento valido per il villaggio? Solo perché non sottostava al suo volere? Solo perché non credeva nella collaborazione? La sua ultima missione era stata un disastro, il suo stesso team aveva mandato in fumo ogni suo sforzo solo per la propria incompetenza. Provava una rabbia dentro che era difficile da attenuare, non dopo tutte le fatiche che aveva fatto per farsi strada. Doveva diventare uno dei più forti del villaggio e non l’avrebbe fatto camminando dietro a nessuno. Non odiava nessuno lì in mezzo, ma sarebbe uscita da quel posto; poco le importava se da sola o in compagnia.

- Solitario o meno l’importante è portare a termine l’obiettivo. Io semplicemente preferisco scommettere solo su me stessa... - rispose facendo spallucce con superficialità, continuando comunque a mantenere alta la guardia.

Di tutto quello che aveva detto poco le importava, poteva anche sputarle addosso se questo l’avrebbe fatto sentire meglio. Per lei rimaneva uno sconosciuto e come tale la sua opinione finiva sotto le sue suole. Quel nervosismo però la stuzzica, quasi come se quel ragazzo stesse mettendo benzina sul fuoco. Arde la voglia di continuare quel battibecco, la fa sentire viva. Se la situazione non fosse stata scomoda, se non ci fossero stati così tanti spettatori le sarebbe piaciuta una gara di forza, ma fortunatamente sapeva darsi un contegno.

- Se non posso avanzare posso rimanere qui... che ne pensi? - continuò ghignando e sporgendosi in avanti per prendere tra le mani il filo scelto - No... dopo mi sentirei in colpa semmai vi succedesse qualcosa. Comunque semmai decidessimo di dividerci quello azzurro è mio.

A quel punto avrebbe deviato l’ostacolo senza esitazione e si sarebbe rimessa in marcia, attendendo che tutti facessero lo stesso. Se il gruppo voleva andare unito poco le cambiava, sicuramente in quel modo ci avrebbero messo molto di più a trovare la soluzione dell’enigma.

 
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view post Posted on 20/5/2018, 22:49
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CITAZIONE
Grazie per la puntualità ;)





Cinque fili, cinque shinobi, tantissimi dubbi: se anche la morte non li avesse già ghermiti, cosa avrebbe potuto risparmiarli dal vedersi compiere i loro giorni proprio in quel luogo, grazie ad una decisione sfortunata?
Nulla lascia intuire quale possa essere l'itinerario più sicuro, né quale sia lo scopo di avere ben cinque vie dispiegate davanti ai loro passi. Quattro ne oltrepassano, bocche irregolari spalancate sul nero pece del buio, mentre i loro calzari affondano nella rena soffice e fredda, tanto fredda da sembrare bagnata. I cunicoli procedono per lo più in linea retta, con una lievissima pendenza verso il basso; le svolte sono rare, la luce poca – sempre e solo quella naturale sprigionata dalle sottili inclusioni nelle pareti di arenaria.

Non c'è eco nei condotti, solo i loro respiri e il fruscio dei loro abiti – certo, anche il suono delle loro parole, qualora ne avessero pronunciate. Sarebbe stata una lunga marcia, forse avrebbero addirittura pensato di dover tornare sui propri passi ma... infine la loro pazienza sarebbe stata ricompensata: dopo una svolta come tante altre, il legno nodoso e fessurato dal tempo di una porta dalla forma arrotondata avrebbe sbarrato loro il passo.



Certo, non li avrebbe trattenuti a lungo, dato che nulla è stato posto ad impedirne l'apertura: né serrature né sigilli - tuttavia tracce sommesse di un'energia primordiale, trapelando dai battenti, avrebbero potuto farli esitare.
Sono ondate lievi e irregolari, come carezze portate dal vento: suggerimenti di una presenza occultata al di là di quella soglia, tuttavia lontana, quasi.... sbiadita, priva di quell'energia che potrebbe sprigionarsi da un corpo vivo.
Un ricordo, insomma: memorie nascoste nel ventre della terra.


CITAZIONE
Scadenza: sabato 26 Maggio
Avviso che causa impegni di lavoro nel weekend, difficilmente riuscirò a postare di domenica.

L'immagine ha scopo indicativo, niente fiamme rosse o tizi appesi nelle gabbie...
Se volete sapere subito cosa trovate dall'altra parte, fate un fischio. Potremmo tagliare un giro decidendo cosa fare.
 
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view post Posted on 22/5/2018, 09:10
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The Almighty Shitlord

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Nel sentire le considerazioni iniziali di Sumyie le labbra si spalancano nuovamente mentre tutto il suo corpo s’irrigidisce man mano che resiste all’enorme tentazione di lasciarsi andare, di uccidere tutti indistintamente e di proseguire da solo. La Mannaia persino in quel luogo riesce ad esercitare la propria malevola influenza sulla mente dello spadaccino proiettandone come fossero davanti ai suoi occhi le immagini di tutti coloro che ha ucciso, impressioni che hanno un solo scopo: fargli rimpiangere quelle sensazioni.

avanti...non c’è ragione di trattenersi, hai visto come si comportano? È palese che lo vogliano anche loro

Un sussurro viscido come una serpe eppure allettante come la più smielata delle promesse per un momento lo porta a rafforzare con la sinistra la presa sulla propria arma: quella ragazzina offre rotture di cazzo ma non soluzioni, buona solo a criticare eppure incapace di abbandonare la sua piccola tana di sicurezza cognitiva. Inutile, potrebbe giusto rivelare una sorta di utilità solo qualora morisse, sempre che sia possibile farlo in quel luogo. Per un momento la rabbia ne inonda la mente, riesce a sopraffarlo senza che tuttavia ciò si traduca in alcun segno visibile se non un rimarcarsi di quei lineamenti quasi bestiali sul viso di lui, quasi il volto perdesse gradualmente non solo il proprio colore ma contemporaneamente si asciugasse. È il preludio a qualcosa di ben peggiore eppure le parole di Tatsuya lo fanno sussultare in un certo qual modo difendendo la sua posizione. Non scatta, ed anzi, sforzandosi con tutto sé stesso di combattere la sua più forte pulsione ecco che va a rinfoderare la Mannaia dietro la schiena.

Appunto...

Senza ulteriormente esprimersi sulla questione ma piuttosto gettando al genin uno sguardo eloquente che, per quanto inquietante, vuole significare una sola e tacita cosa: ringraziarlo. Torna quindi su Nami , con quello che non sembra altro che un totale e completo disinteresse: ne ascolta le parole eppure non vi reagisce. Vede come quella stringa la propria impugnatura sul coltello di rimando lasciandosi andare ad un ampio sorriso, quasi improvvisamente si accendesse. Si riscopre impaziente, come non vedesse l’ora di essere attaccato da lei perché no, non gli serve altro se non una scusa per ucciderla e quella, quella pare proprio una scusante perfetta. L’imperativo della mattanza si fonde ancora una volta tuttavia col proprio senso del dovere, una battaglia ormai vecchia di un anno che ogni giorno si ripete, ed ogni giorno l’esito per quanto incerto sino alla fine è sempre uno.

quel coltello non ti servirà più del chiedermi pietà in ginocchio se dovessi attaccarmi

Distacco emotivo, ma la vita di coloro che lo circondano salva. Ne interrompe liberamente le parole, a significato di quanto poco gli importi delle parole di lei, riprendendo quindi ad avanzare, senza mai distoglier del tutto l’attenzione dalla figura della ribelle.

non ti ho chiesto la storia della tua vita, né mi interessa, provoca pure quanto vuoi se ti fa stare meglio, basta che tu faccia quello che dico io quando lo dico io, in caso contrario sarai considerata un peso morto ed in quanto tale verrai trattata

Lo dice come non fosse altro che un dato di fatto, una conseguenza che potrebbe scaturire unicamente dalle sue azioni. Cerca quindi di concentrarsi, di andare a richiamare il proprio chakra che poco dopo tenta di permearne la figura come una impressione azzurrina quasi viva. Le mani si chiudono a formare un sigillo, e poco dopo il chakra tenta di disperdersi nell’ambiente circostante e di fatto trasformandosi poco dopo in quella che pare semplice...nebbia, una nebbia che rimane ben poco fitta lungo il cammino per consentire a chiunque di non venirne impacciato e che tuttavia cerca di addensarsi attorno alla figura di Nami , la quale potrebbe sperimentare una sensazione di freddo lungo la schiena decisamente insopportabile, a scuoterne le membra e quasi insinuarsi nella sua mente con migliaia di sussurri accennati, celati in quella coltre. Una semplice dimostrazione la sua, ed altresì un modo per cercare di garantirsi che la ragazza taccia.

Nebbia: potenza 80
Caratteristica principale del Diavolo è la sua particolarissima Nebbia, che si differenzia da quella generata dagli altri Shinobi di Kiri con la Tecnica del Velo di Nebbia perché non è una semplice distorsione dell'ambiente creata da una Ninjutsu, ma una vera e propria materializzazione del Chakra dello Shinobi Katana. La Nebbia, infatti, è in perenne contatto con il Diavolo, dato che è formata dal suo stesso Chakra e si piega alla volontà di quest'ultimo confondendo e allucinando intanto le menti di quelli che tocca.
In qualsiasi momento in cui il Diavolo potrebbe Attaccare, usare Tecniche o Oggetti, può sprecare un'azione per dare forma al proprio Chakra e trasformarlo in nebbia, utilizzando un qualsiasi quantiativo di Chk a sua disposizione per generarla, decidendo così la Forza della Nebbia, che sarà pari al Chk immesso per evocarla. Tutti quelli in combattimento con il Diavolo, esclusi i suoi compagni, prenderanno un malus pari alla Forza della Nebbia/10 a tutte le statistiche, tranne Chk, Vta e Stm; questo Malus viene però applicato solo se la Nebbia supera la somma della propria Res Base più il proprio Livello. La Nebbia va mantenuta con un costo in Stm di 2 a turno.

Se Res base+ lv di Nami < 81, Nami subirà -8 ad ogni statistica esclusa vita, stamina e chakra.

Stamina: 100-4= 96


Tuttavia quella sensazione per quanto fastidiosa svanirà poco dopo, effettivamente senza compromettere eventualmente le capacità della genin se non per qualche istante, pur rimanendo a circondare l’ambiente come una semplice impressione: poco fitta e affatto dannosa per nessuno dei presenti, solo un avvertimento insomma: non solo la tiene d’occhio, ma qualora si ribellasse quella sensazione sarà solo il principio di tutto ciò che le farà in seguito, perché la sua nebbia è sempre pronta ad aggredire chi dovesse dimostrarsi una minaccia a giudizio di colui che le ha dato forma.
La discussione che segue una volta arrivati al bivio infine li conduce a proseguire come da lui sperato tutti assieme, portandoli innanzi ad un portone chiuso dopo una lunga camminata. Lui procede in testa, eppure sin troppo spesso si guarda alle spalle, gradualmente ritrovando nel silenzio e nell’abbraccio della propria nebbia una rinnovata tranquillità, rimanendo a circa due metri dalla porta ed analizzandola nei suoi dettagli. Ragiona. Sente una sensazione spiacevole provenire da dietro di essa e ciò potrebbe significare solo una cosa: che i suoi timori potrebbero essere del tutto fondati. Non ha replicato ai propri compagni quando hanno motivato la loro scelta, per quanto tutto abbiano avanzato pareri e idee tutto sommato valide almeno quanto le proprie.

Chi di voi sa usare ninjutsu offensivi anche a distanza?

Chiede semplicemente, senza neanche premurarsi di voltarsi ad osservare Sumyie, la quale gli dona una risposta affermativa. Qualunque cosa ci sia dietro quella porta, che sia una trappola o una creatura, non possono sapere né da dove né come eventualmente attaccherà: se fosse una trappola centrata sulla porta verrebbe colpito solo chi la apre, mentre se fosse una creatura lanciandosi in avanti colpirebbe tutti coloro che sono davanti all’uscio. La risposta a come agire la conosce già: minimizzare il numero di persone innanzi ad essa, e preparare il resto della squadra a supportare chi rischia di più, in poche parole trasformare una potenziale imboscata del nemico in un proprio vantaggio.

Akio, kunoichi solitaria

Detto con un che di dannatamente dispregiativo alla volta di Nami.

andate sul lato sinistro della porta, contro alla parete ed attendete, Tatsuya, fai lo stesso ma sul lato destro, Sumyie...

Voltandosi ora verso la ragazza.

tu rimani dietro di me, ad una certa distanza. Aprirò io la porta, se qualcuno dovesse attaccarmi, o qualcosa: Sumyie avrai il compito con i tuoi ninjutsu di trattenerla e indebolirla, nel mentre chi sta ai lati attaccherà ai fianchi, se davvero esiste qualcosa qua dietro, vediamo di non farci cogliere impreparati

Commenta, infine muovendosi verso la porta, attendendo mentre i propri muscoli si tendono rinvigoriti dalla nebbia di lui, che gli altri si portino nella posizione da lui indicata.

Ah...Akio?...

Lo squadra, lasciandosi andare ad un sorriso leggero.

confido che tu sappia come trattare persone delicate

Il tutto condito da una occhiata eloquente, uno sguardo che giusto il genin potrebbe riconoscere avendo collaborato prima con lui, uno sguardo che vuole veicolare un solo messaggio: se Nami non dovesse collaborare ed anzi risultare un impedimento, ucciderla senza troppi fronzoli.
Attende che tutti siano in posizione, che possano esprimere i propri dubbi ed allora, solo allora, apre la porta con le proprie mani ad aderire sull’uscio, a spalancarlo. Le gambe che rimangono piegate e pronte a portare lo spadaccino lontano dal pericolo. È questo il senso di responsabilità che cercava, è questo che gli dona un senso.

Azione morta: stamina=100
Nebbia: bonus alla velocità

 
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view post Posted on 25/5/2018, 19:59
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Ho dovuto lasciar cadere il discorso senza aggiungere altro, preoccupata che una parola di più potesse far precipitare la situazione. Questo però non è affatto un bene, se il Diavolo arriva così vicino alla crisi di nervi per una semplice opinione di scarsa importanza, esprimere disaccordo con lui sul da farsi non sarà facile né sicuro. Non va bene.


Non ve n'è bisogno, di scannarsi, intendo, al primo bivio, sembriamo essere tutti della stessa opinione, tranne ovviamente Nami, ma la sua sembra quasi più una questione di principio. Avrebbe ben poco senso replicare a lei, noialtri invece abbiamo solo detto le stesse cose in modi diversi, non saprei cosa aggiungere. Imboccata la via mi sembra di camminare a lungo nella sabbia umida, mentre i fili uno ad uno deviano e si allontanano in altri cunicoli. Dopo un po' rimaniamo solo noi cinque e un unico filo, credo che stiamo scendendo. Mi aiuto nell'incedere col bastone, passo dopo passo, svolta dopo svolta, la strada sembra non voler finire. Lo fa, a un certo punto, quando una porta di legno appare a bloccarci il passo. Una normale porta a un primo esame, rotonda, nulla di insolito. Mi avvicino per esaminarla, arrestandomi lì di fronte e guardandola da vicino. Niente, se non fosse per il fatto che la porta non è chiusa, basta una spinta per spalancarla e proseguire. Quella cosa che sento, però, un sussurro, una sensazione spiacevole, fa presagire che dietro i battenti si celi qualcosa, forse pericoloso. Non lo noto solo io: Kazuku inizia subito a dare ordini a tutti, niente più opinioni, ma è efficace.
"Io" Sono io che lo so fare, dico i ninjutsu a distanza, e dovrò stare lì dietro di lui. Mi posiziono a qualche passo di distanza, conficco il bastone nella sabbia perché non cada a terra, e alzo le mani davanti a me all'altezza del petto. Dovrei interrogarmi sul significato delle parole rivolte ad Akio, ma dovrà aspettare.
La porta sta per aprirsi. Gli altri sono posizionati ai lati, ma sono consapevole che per salvare lo spadaccino qualora la cosa che c'è dietro la porta lo attacchi ci saranno solo pochi istanti, e che probabilmente dovrò farlo io.
Inspiro. Calma. Tendo l'orecchio alla ricerca di un segnale di qualsiasi tipo. Devo stare calma. Espiro. Compongo i sigilli, mi fermo e ricomincio da capo. Ecco, si sta aprendo. Inspiro.
Non appare nessun mostro, nessuna apparente minaccia. Davanti ai nostri occhi vi è solo una marea di cianfrusaglie. Sospiro. Non si vede alcun nemico, forse potremmo semplicemente entrare. "Entriamo?" Lo chiedo. Niente iniziative ha detto, non sarò io a trasgredire. Soprattutto, poi, non escludo che ci possano essere trappole.
 
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