覚醒 Kakusei: scontro finale, [Fase 4]

« Older   Newer »
  Share  
'nD
view post Posted on 13/8/2018, 20:43 by: 'nD
Avatar


Group:
Kumo
Posts:
2,722

Status:




CITAZIONE
Prima parte del Post: Png Di Kumo.
Seconda parte del post: Eiji e Kokuoh.

Ichigo

Niko

Sanmaru

Kokuoh

Ma non c'erano solo persone che combattevano dentro al Gedo per liberarsi, vi erano anche altri che s'impegnavano per aiutare quelli che ormai erano caduti. La speranza era l'ultima a morire, questo motto era ciò che muoveva le forze di Kumo. Bisognava fare in modo di neutralizzare quella statua e bisognava farlo il più velocemente possibile. Le persone cadute a terra parevano essere prive di vita, prive di ogni chakra, eppure qualcosa spingeva Sayuri a credere che fossero ancora vivi. Sarebbe stata una fine sin troppo impietosa per quel foltissimo numero di grandi anime che in vita avevano combattuto e sacrificato molto per i loro ideali. L'unica consapevolezza era quella che da soli non avrebbero potuto fare molto.

Camminava con passo spedito e con sguardo severo dipinto in volto. Doveva mostrarsi forte, sia per Kumo che per i suoi sottoposti. Se si fosse permessa anche la più misera delle esitazioni, allora tutto il gruppo ne avrebbe risentito. Come preannunciato, il piano era quello di trovare l'appoggio degli altri villaggi. La cooperazione si sarebbe dimostrata fondamentale. Anche se Kumo non aveva ancora preso una posizione nei riguardi delle due fazioni, in questo momento la vita dei fratelli era più importante di qualsiasi altra cosa. Tra i superstiti dei vari villaggi i primi con cui riuscirono ad entrare in contatto furono proprio quelli di Konoha. Anche loro guidati da un Jonin del quale però non sarò certo io a parlare.
- La situazione sembra proprio essere tragica. - Queste furono le prime parole della Jonin rivolte a quello che aveva inquadrato come capo. Lo squadrò per qualche secondo per poi sorridere con fare gentile. Nonostante la situazione, cercava di mantenere un certo grado di cordialità. - Dobbiamo fare qualcosa, non posso vedere i miei fratelli a terra, abbandonati a loro stessi in quel modo. - Continuava ad analizzare il circondario con sguardo serio. La sua mente vagava tra le mille possibili opzioni che avrebbero potuto garantire loro una vittoria. Erano tante, troppe, ma nessuna di queste rappresentava una certezza. Incognite su incognite, a partire da cosa avesse effettivamente colpito quei poveretti. - Direi che questo è il momento di collaborare per il bene comune. Sarò ben lieta di condividere le nostre informazioni con voi e di aiutarvi a recuperare i vostri soldati, a patto che voi facciate lo stesso. - Mentre queste parole venivano proferite, anche altri ninja provenienti dai più disparati villaggi si facevano vicino. L'intento di tutti era comune, come anche il loro desiderio di veder tornare indietro le persone care.

Iniziarono quindi alcuni preparativi. L'idea era quella di mettere in atto alcuni diversivi per distrarre quei tentacoli in modo da permettere il recupero dei corpo più lontani dalla statua. Da qualche parte bisognava pur iniziare. Non conoscendo le vere capacità del proprio nemico, il tutto si basava semplicemente su speranze e supposizioni. Inizialmente vennero portati alcuni attacchi ai danni degli stessi, in modo da eliminarli o, almeno di rallentarne i movimenti. Sfortunatamente questi tentativi non ebbero un grande successo, anzi. I ninja incaricati di recuperare i corpi rischiarono quasi tutti di essere travolti dai tentacoli. La maggior parte riuscì a ritirarsi indenne, ma alcuni non furono così fortunati. Caddero vittima dello stesso carnefice che aveva mietuto così tante vittime in così poco tempo. Sayuri era parecchio infastidita dalla cosa, eppure continuava a nasconderlo con tutte le sue forze. I tentativi andavano avanti. Ancora ed ancora. Vennero innalzati alcuni muri protettivi, simili a barriere, con l'ausilio delle tecniche della gomma, della terra, calce e sabbia il tutto per dare anche solo un misero spiraglio ai soldati più veloci. Questi tentativi risultarono già più efficaci. I tentacoli venivano effettivamente ostacolati dalle mura, ma il tutto non fu privo di vittime. Alcuni corpi venero recuperati, ma quasi altrettanti cadevano sotto le spire degli assalitori. Il tutto procedeva lentamente, troppo lentamente. Il tempo scorreva e le idee iniziavano a diventare sempre meno.





-GdrOff- [Fase IV] Nuvole Galoppanti - GdrOn-

Hey Bro! Torni a casa anche tu?



Poi qualcosa cambiò in modo totalmente repentino e inaspettato. Una sensazione strana pervase quella che era ancora solo l'anima del nostro Chunin. Era come se qualcosa si stesse avvicinando troppo. Come se quell'altra anima che pareva intenzionata a seguirlo, non fosse solo li per quello. Era piacevole sotto certi punti di vista, ma invadente sotto altri. Non riusciva bene a spiegarsi cosa stesse avvenendo, ma era come percorso da una strana energia. Come se non fosse più solo. - The fuck man?! - Intontito e disorientato, non capiva come tutto questo potesse essere possibile. Era ancora lui, solo lui, ma allo stesso tempo non lo era più. Non aveva nemmeno messo piede nel suo corpo che già incominciavano altri casini. Insomma, sembrava che la sfiga non smettesse mai di tormentarlo.

Chiuse gli occhi e quando li riaprì il circondario era differente. Un secondo prima la sua anima svolazzava per Fukagizu, un secondo dopo si trovava in quella che pareva essere una prateria a tutti gli effetti. Il verde dominava tutto il circondario collegandosi direttamente con il cielo stesso. Niente a disturbare l'orizzonte se non un piccolo ruscello dall'acqua cristallina ed un lontano albero di ciliegio in fiore. Il sole era ormai tramontato, lasciando spazio ad un cielo ricolmo di stelle e pianeti. Il tutto risultava completamente surreale agli occhi del ragazzo che ancora non si capacitava di quello che stesse accadendo. Una leggera brezza accarezzava la sua pelle. Era piacevole, molto. Inspirava ed espirava a pieni polmoni. Era uno di quei posti che tanto gli piacevano, dove ogni cosa aveva un inizio ed una fine nella più completa pace dei sensi. Era solo, o almeno così credeva, il che gli fece subito pensare ad un qualcosa di particolare.
- HOLY SHIT! NON SARO' MICA CREPATO?! - Il tutto lasciava intendere che quello fosse una specie di paradiso terrestre. Forse la sua anima aveva esitato troppo a ricongiungersi al corpo e si era persa nel nulla. Catapultata in quel luogo da sogno.



Non proprio, giovane umano.



Una mastodontica voce comparve dal nulla, rompendo il silenzio di quel luogo. L'animo del ragazzo sussultò. Aveva già udito quel timbro non molto tempo prima. Era famigliare e, allo stesso tempo, allarmante. Si voltò lentamente, trovandosi davanti all’enorme bestia che aveva fatto lui da taxi durante l'avventura appena conclusa. Kokuoh lo osservava dall'alto in basso. Immobile ed impassibile.





WHAT THE FUCK BRO!? CHE CI FAI NEL MIO PARADISO!? - Questa fu la primissima reazione del ragazzo alla vista del Bijuu. Ancora una volta quell'essere non si scompose di una virgola, continuando ad osservare il chunin con quei suoi enormi occhi azzurri contornati di rosso. Ridacchiò un poco nel constatare che, comunque, il Chunin non pareva propriamente spaventato dalla sua presenza. Effettivamente Eiji si era abbastanza abituato ad avere a che fare con il Gobi. Avevano collaborato già un paio di volte e, nonostante fosse scampato alla morte di poco durante il loro primo incontro, la seconda volta era stata un successo.

Ti ho già detto che non sei morto. Siamo dentro di te, nel mio desiderio. - Dentro di me? Cosa intendi dire? Non dovremmo mica scappare da qualche altra bestia cagacazzo spero?! - Nulla di tutto ciò. Io ti ho scelto. Sono diventato parte i te nel momento stesso in cui il Gedo è esploso. Tu ospiterai il mio essere. - Era serio. Sin troppo serio perché il ragazzo percepisse anche solo un misero sentore di sarcasmo. Che fosse vero? Che fossero davvero diventati un tutt'uno? Com'era possibile tutto ciò? Poi perché, fra le migliaia di ninja valorosi che erano stati risucchiati, proprio lui era stato scelto? -



U what bro!? Cosa dovrei fare io di preciso? - Espressione da completo rincoglionito, così come anche il tono di voce. Per un secondo sentì la sua testa girare. Prima si era creduto morto, poi era apparso il Gobi a dirgli che si era fuso con lui. Insomma. Era un po' troppo da ingerire in una sola volta. Doveva prendere fiato. Si lasciò andare a terra, impattando con il verde di quel prato che pareva estendersi all'infinito. Gambe e braccia larghe con gli occhi che fissavano le luci ed i pianeti in quel cielo notturno. - Hai detto che siamo nel tuo sogno... cosa intendevi? - Se non ricordo male, la prima volta che ci siamo incontrati non ci hai messo molto a comprendere quale fosse il mio più grande desiderio. - Freedom... - Esattamente. Libertà. Io sarò parte di te e starò in questo luogo. Immenso, infinito e completamente libero. Un posto dove nessuno potrà disturbarmi in alcun modo. - E che ne è stato del tuo desiderio di vendetta? Inoltre anche questa è una prigione sotto certo punti di vista... Don't ya think? - Valuterò il da farsi a tempo debito. Sappi questo. Non mi fido ancora degli umani, come non mi fido ancora di te. Nonostante tutto le tue parole e le tue azioni mi hanno leggermente colpito. Forse sei un po' meno peggio del resto della tua razza, giovane figlio di Gen... Umano. - Bhe, se davvero staremo assieme così a lungo, avrò tempo di farti cambiare idea su molte cose allora... Eheh... -

Attorno a loro ancora calma piatta. Nessun rumore se non quello delle parole trascinate via dal vento. Una specie di silenzio imbarazzante si creò tra i due. Strano, ma Eiji non sapeva bene cosa dire, quindi non perse troppo tempo a pensare e riprende la chiacchierata, prima che la bestia decidesse di troncarla. - Mmmh... Listen up... Cosa ci guadagno io a farti da ospite? Dopotutto questo è il mio corpo, il mio essere... Se non ti volessi con me?! - Il Gobi si levò sulle zampe posteriori e i due zoccoli anteriori impattarono con forza contro il terreno. Un rumore sordo pervase il circondario, echeggiando fino a perdersi del tutto. Lo spostamento d'aria spinse via il ragazzo, che rotolò un poco per poi ritrovarsi seduto, rivolto verso Kokuoh. - TU NON HAI SCELTA. Se deciderai di rifiutarmi, mi impossesserò del tuo corpo e ti priverò della volontà stessa. - Fece una piccola pausa, perdendo i suoi occhi dentro a quelli smeraldini del ragazzo. - Ma qualcosa mi dice che non sarà necessario. - Eiji sorrise divertito. Lo aveva preso leggermente in giro. Non gli era nemmeno passata nell'anticamera del cervello l'idea di rifiutare un dono tanto grande. - In ogni caso, diciamo che potrei decidere di concederti parte del mio potere una volta ogni tanto, quando la situazione lo richiede. Non dimenticarti chi sono. Non dimenticarti cosa sono e cosa posso fare. Tu brami la forza per proteggere quello che ami, io posso fornirtela. - Well... Seems good to me... - Per quanto riguarda il discorso della prigionia... Non pensare che mi faccia impazzire condividere il corpo con te, però al momento è la migliore delle mie opzioni. - Beh, sicuramente il posto è migliore dell'altra volta... E poi non sarai mai da solo adesso! Ci sono anche loro! - Le sue falci. Si era quasi scordato di loro non vedendole. Eppure lo avevano seguito all'interno del Gedo e anche adesso erano li con lui, in attesa. Nel momento stesso in cui vennero nominate comparvero tutte e tre, volteggiando attorno al ragazzo. Kokuoh esitò qualche istante. Erano armi. Pericolose armi umane. Eppure il giovane Eiji non pareva aver alcuna intenzione di attaccare. - Loro sono Ichigo, Niko e Samaru. Sono miei amici e compagni fidati e da oggi saranno anche i tuoi! - Guarda che mi so presentare da solo, piccolo ritardato. E lui? cosa ci fa qui? Non stavamo già abbastanza stretti? - Chi? Tu e il tuo ego? Eheheh... - Non dargli ascolto signor Kokuoh. Molto piacere, sono felice di averla qui con noi. E tu Ichigo, impara a portare rispetto. - Uuuh nice! Un nuovo amico! - Eccoci al completo! Allora, che ne dici, ti unisci a noi? - Disse tendendo il pugno verso la mastodontica creatura, la quale osservava il quartetto con fare incerto. - E quello cosa vorrebbe dire? - Disse muovendo il capo, come ad indicare il pugno del ragazzo. - E' un saluto, un segno di fratellanza... U know... Eheh... - Il silenzio calò per qualche secondo. Il bijuu non distoglieva lo sguardo dalla mano del piccolo uomo che aveva davanti, il quale attendeva con il sorriso sulle labbra. Nulla. Non era ancora arrivato il momento. - Questo posto inizia ad essere troppo affollato. Ci vediamo giovane umano e strane falci parlanti. - Non disse più nulla e si voltò. Un secondo dopo aveva iniziato a correre con una potenza e velocità inaudite. - EIJI! MI CHIAMO EIJI! LO SO CHE TE LO RICORDI MA VEDI DI CHIAMARMI COSì OK?! SEE Yà SOON! -

Eiji... eh!? - Un sospiro, semplice, quando ormai era troppo distante per essere udito.



Il ragazzo chiuse nuovamente gli occhi e quando li riaprì si ritrovò su quello che era il campo di battaglia. Si guardò i palmi delle mani un paio di volte, stringendo ed aprendo i pugni. Sentiva ancora il corpo leggermente indolenzito, ma pian piano stava riacquistando la normale capacità motoria. C'era qualcosa dentro di lui però, la sentiva muoversi. Energia. Un potente ed immenso chakra che scorreva assieme al suo. Era Kokuoh. Non si trattava di un sogno. Sorrise, portando il pugno destro alla testa e battendo leggermente contro la tempia. - Yuuuhuuu?! Ci sei ancora? - Nessuna risposta, se non quella di Ichigo. - Aspetta che ti aiuto! - SDEN. Botta in piena testa con il patto della falce. - Azz che male! Can U fucking stop? - Now what bro? Che facciamo? - Ah boh... Quello che ci pare come al solito credo... Adesso che abbiamo un nuovo membro Nella gang saremo inarrestabili. AM I RIGHT?! - Oddio... Sento che sta per tornami il mal di lama...

 
Top
121 replies since 12/4/2018, 14:25   7046 views
  Share