覚醒 Kakusei: scontro finale, [Fase 4]

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¬BloodyRose.
view post Posted on 11/5/2018, 19:48 by: ¬BloodyRose.
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Aveva previsto tutto. O per meglio dire, aveva pressoché pronosticato come sarebbe andata un'ipotetica richiesta di spiegazioni alla leader della fazione opposta a quella del Taisei. Questo il motivo per il quale Chiye aveva scelto il silenzio, preferendo l'ascolto alle chiacchiere. Non aveva alcun senso parlare con dei patetici bigotti, annunciatori di catastrofi o fanatici adoratori che fossero, disposti a qualsiasi cosa per portare acqua al proprio mulino senza dar loro nemmeno il sentore di spiegazioni sensate e condivisibili. Era stanca di quella manfrina, stanca di giocare quel gioco di cui conosceva ben poco. Aveva assolutamente ragione quell'uomo dalla chioma pallida e il volto un po' emaciato - ovviamente riconosciuto dalla Tsuchikage e da tutti i presenti come il legittimo sovrano del Suono, Hideyoshi-dono - nell'affermare che loro erano soltanto carne da macello la dentro. Si fossero ammazzati da soli sarebbe stato un bene per tutti, dato che avevano scatenato loro quel putiferio. Inutile parlare di sacrificio e chiedere ad altri di farlo, se loro erano i primi a non essere nemmeno in grado di ammettere le proprie colpe. E in quei momenti di apparente stasi s'interrogava, domandandosi come rimettere i tasselli nella maniera più confacente ai suoi piani. Nonostante il numero, erano comunque in svantaggio. Non potevano permettere che le bestie codate s'aggirassero per il mondo, adirate, portatrici di distruzione; non poteva permettere che qualcuno se ne impadronisse a discapito della Roccia. Una situazione difficile per tutti loro sovrani, costretti dalle urgenti circostanze a fare la mossa obbligata di raggiungere Fukagizu con al seguito alcuni dei migliori shinobi e kunoichi di cui disponevano. Che fosse anche questo un piano? Lasciare abbastanza sguarniti i principali villaggi ninja per consentir loro un attacco facilitato?
Ben presto le cose non fecero che peggiorare: un assordante colpo decretò la distruzione totale della barriera che li teneva al sicuro dai demoni poco fuori, che rapidi e furiosi si riversarono in mezzo a loro, pronti a mietere quante più vittime avessero potuto. Fu allora che Kataritsuen, ben visibile dalla posizione avanzata rispetto alle truppe che si era portata dietro, sollevò lesto il ciondolo che aveva assicurato attorno al collo. Un bagliore accecante l'investì per qualche secondo, costringendoli a pararsi il viso e a chiudere gli occhi prima di poterli riaprire sullo scenario di un'ecatombe di proporzioni inimmaginabili. Chiye percepì subito che qualcosa nel suo corpo non andava, come se qualcosa le stesse rapidamente risucchiando le energie. Sgranò gli occhi, guardando Kataritsuen con uno sguardo di fuoco prima di constatare, voltandosi appena per dare ordini, che i suoi genin erano riversi al suolo e che sua sorella, al suo fianco, vacillava.


Quindi era questo il sacrificio.. - realizzarlo in un sussurro non fu sufficiente ad accettarlo passivamente. Non per una donna come lei, animata dall'ardente fuoco della determinazione e dalla nomea di grande guerriera. Rabbiosa si morse il labbro inferiore, fino a quasi farselo sanguinare nella foga della violenza che le scorreva nelle vene. Non avrebbero vinto in quella maniera, non senza che la Roccia combattesse. Non esisteva al mondo. - Non lasciate che questa follia vi porti via con sé! Combattete! Difendetevi! - ordini, grida disperate di una sovrana che aveva stupidamente messo a repentaglio la propria vita, quella della sorella e degli shinobi e kunoichi migliori che la Roccia annoverava. Aveva fatto un torno a tutti, ma mai si sarebbe arresa all'evidenza e nemmeno loro dovevano farlo. Akiho si sollevò alle parole della sorella, imbracciando con le forze rimaste la mazza chiodata e lanciandosi all'attacco per sbaragliare la strada alla maggiore, che al grido di guerra della piccola Rei poco dietro fece appello alle ultime stille di chakra rimaste in corpo per attivare Tsuchinoko, che si scompose in scaglie acuminate. Determinata a raggiungere Kataritsuen per porre fine a quel rituale malefico che li stava uccidendo tutti, non fece distinzione fra membri del Taisei e del Kyo Dan. Chiunque si frapponeva al suo passaggio veniva massacrato, avvolto con movimenti rapidi dalle pericolose spire dalla spada-frusta per essere logorato malamente. Grazia. Morte. C'era solo quello ad attendere chiunque si frapponesse fra la Sandaime Tsuchikage, Koizumi Chiye, e il suo unico obiettivo.

Avvenne tutto troppo rapidamente, fuori dal suo controllo. Quel giovane ricercatore che aveva conosciuto al summit di circa un anno prima era apparso dal nulla e aveva raggiunto il leader del Taisei, strappando dalle sue mani il ciondolo, gridando parole senza senso; una fenditura si aprì sotto i loro piedi, interrompendo di fatto il rituale ma facendone fuoriuscire una statua sofferente, animata, viva. S'immobilizzarono le Koizumi, col fiato sospeso e il cuore in gola a quella visione. Le stridule grida di quella roba dagli occhi strabuzzanti parevano perforare i timpani sensibili della più grande, tanto da costringerla in ginocchio a coprirsi le orecchie; Akiho le fu subito vicina, pronta come sempre a proteggerla a costo della vita, ma nulla poterono. Nessuno di loro fu in grado di contrastare il Gedo Mazo, che alla fine prese tutti con sé: demoni, uomini, donne, sovrani. Poco prima che venisse investita anche lei, cadendo al suolo esanime, la femme fatale ebbe un pensiero per i suoi shinobi e per il villaggio, un pensiero per la sorella al suo fianco e uno per Hiroji, lasciato indietro per sostituirla e difendere la Roccia. Alla fine non avrebbe potuto mantenere la promessa che gli aveva fatto; non lo sopportava quando aveva ragione.



Mi sono presa la libertà di fare comunque questo post, pure se muovendo PNG. Ritenevo importante dare una continuazione congrua, senza saltare nulla.
 
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