覚醒 Kakusei: scontro finale, [Fase 4]

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view post Posted on 4/5/2018, 16:53 by: (!)

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Rimase su quella colonna per diverso tempo, perso fra i propri pensieri, mentre lo sguardo scrutava l'orizzonte per poter constatare quanto percepito fino a quel momento. L'esercito nemico era in marcia ed in poco tempo avrebbe raggiunto il luogo presso il quale evidentemente ci sarebbe stato l'ultimo confronto o, almeno questo, era il pensiero dello spadaccino. Quella mole immensa di chakra s'avvicinava inesorabile e la sola vicinanza di cotanta energia riuscì a smuovere la compagna, rimasta fino a quel momento silente. Null'altro che un nuovo banchetto per lei, un pasto dalle portate talmente prelibate da risvegliare gli istinti più animaleschi. Mitsuaki però era di tutt'altra idea e non avrebbe più ceduto al potere della spada così come accaduto durante il precedente scontro.
Passarono diversi minuti e nel frattempo il sole iniziò a sparire all'orizzonte, lasciando spazio ad una luce ben più tenue, con le ombre delle rovine che parvero allungarsi come a voler cingere a se qualsiasi cosa. Si ritrovò a scendere da quella colonna solo quando percepì la vicinanza degli uomini del Kyo Dan, ormai giunti ai piedi della barriera assieme alle bestie codate. E furono proprio queste ultime a rimanere escluse dal confronto per via della barriera, ancora integra nonostante le ripetute percosse da parte dei mostri.
Si ritrovò ad affiancare Hayate non appena le compagini ebbero raggiunto il centro esatto di quella piazza, con il leader dell'ordine che ora fronteggiava frontalmente quell'anziana signora avvolta da una spessa coltre fumosa e la quale si rivelò immediatamente essere invece a capo delle forze nemiche. Le parole di Manpeiko, questo il suo nome, provarono a rispondere alle rimostranze dei leader presenti esponendo in maniera più o meno palese il pensiero del Kyo Dan stesso.


(Dei...blasfemia...questi sono tutti pazzi! Ma non capiscono che quelle cose sono mostri di puro chakra pronti ad ammazzarci con una sola zampata?!)

Si morse il labbro, costringendosi a rimanere in silenzio per poter ascoltare cos'altro quegli invasati avevano da dire.
Ma non vi fu tempo per continuare ad ascoltare ed evidentemente il tempo delle parole era terminato. Dopo i continui attacchi la cupola cedette non potendo più tenere a bada i cinque demoni che, dal canto loro, iniziarono a riversarsi verso la loro stessa posizione. Il tempo di combattere era giunto tanto che la mano corse quasi involontariamente a cercare l'elsa della Samehada, trovandola li dov'era sempre riposta. Eppure non vi fu il tempo di sguainare le armi o compiere qualsiasi altra azione che qualcosa parve sconvolgere l'andamento naturale delle cose: sotto i loro piedi sigilli pulsanti di luce propria iniziarono a risplendere con sempre più forza, bloccando chiunque sul posto ed inchiodando persino le cinque bestie rimaste allo stato brado. Mitsuaki percepì il suo chakra venir risucchiato con sempre maggior intensità senza poter far nulla per impedirlo. Il corpo si faceva sempre più pesante e persino tenersi in piedi stava diventando difficoltoso. Era questa la sensazione che chiunque provava nell'essere colpito dalla Pelle di Squalo? Ironico come si potesse passare da un lato all'altro della medaglia con tanta facilità. Attorno a lui molti iniziarono a cedere a quello spossamento tanto potente, finendo al suolo privi di conoscenza. Sentì le urla umane mischiarsi a quelle delle bestie mentre una rabbia crescente si impadroniva di lui nell'osservare il colpevole di tutto questo, quel giovane uomo a capo del Taisei che ora stringeva fra le mani un gioiello vistosamente luminescente. E proprio quando le forze stavano per abbandonarlo inesorabilmente qualcosa di ancor più sconvolgente accadde, mettendo fine a quello strano risucchio di chakra ma dando vita a qualcosa di ancor più spaventoso. Vide chiaramente un uomo strappare a quell'individuo la pietra e quasi contemporaneamente un boato giunse dalle viscere della terra, squarciando il terreno sotto i loro piedi e portando con se parte di quelle rovine. Come nel peggiore dei suoi incubi Mitsuaki vide due mani gigantesche aggrapparsi alle estremità di quel cratere, rimanendo senza fiato nell'osservare quel che ne uscì poco dopo. Un essere dalle dimensioni mastodontiche dalle fattezze quasi umanoidi ma che di umano aveva ben poco. Il volto rivelava diversi occhi iniettati di rabbia ed il solo incrociare lo sguardo con quella creatura gli raggelò il sangue nelle vene e forse per la prima volta in quella battaglia percepì la paura impadronirsi di lui.
Un urlo, poi un altro ed un altro ancora. Il mostro sembrò spingersi in avanti con la sola forza delle proprie braccia e quando sembrò non farcela più una strana luce si dipanò dalla sua bocca, rivelando diversi serpenti fatti di puro chakra pronti a schizzare in ogni direzione. I primi colpiti caddero al suolo e persino senza utilizzare la propria abilità lo Squalo comprese come la vita aesse abbandonato definitivamente quei corpi.
Stava davvero per morire?
Vide uno di quei tentacoli puntarlo e d'istinto provò ad utilizzare un fendente per poterne tranciare le fattezze. Tutto inutile, tanto che venne trapassato da parte a parte senza la minima difficoltà. E fu questione di un attimo, mentre tutt'attorno il mondo perdeva i suoi colori e quella sensazione di leggerezza si impadroniva del suo corpo. Tutto finito in meno d'un battito di ciglia.
Che modo stupido di morire.
 
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