覚醒 Kakusei: scontro finale, [Fase 4]

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Blazing Phoenix
view post Posted on 3/5/2018, 22:38 by: Blazing Phoenix




L'intero piazzale cominciò a fremere. Le miriadi di voci si accavallavano tra di loro, non riuscii a capire cosa stesse venendo discusso. Nel baccano generale, studiai con più attenzione la figura dell'anziana donna in testa alle forze del Kyo Dan.

Portava i capelli raccolti dietro la nuca e vestiva come una sacerdotessa. La sua espressione era distesa ma i suoi occhi, piantati sul leader del Taisei da quando aveva messo piede nella piazza, traboccavano indignazione e puro astio. La sua compostezza e l'aura che la circondava mi ricordò in qualche modo la sacerdotessa in blu con cui mi confrontai nel Paese del Ferro. La differenza stava nel fatto che quella era una ciarlatana imbrogliona, al contrario della donna armata di una lama fiammeggiante, che fronteggiava apertamente l'immenso schieramento di forze dinanzi a lei. Prese la parola, rivolgendosi principalmente alla nobile Hokage della Foglia ed il Kokage ma mantenendo gli occhi fissi sul leader rivale. Parlò di blasfemia, di Kami e di come le bestie alle sue spalle fossero all'origine del chakra stesso. Il mio sguardo si assottigliò mentre continuavo a studiare i lineamenti e le parole della donna. La sua ferrea convinzione era facilmente percepibile ma non era con questi sermoni che avrebbe ottenuto la ragione. Era per nostra stessa colpa che ora queste creature fossero accecate dalla furia? Poteva darsi, così come ero disposto a credere su di una generale innocenza ma -e quello era un grosso “ma”- erano ben lontane dall'essere anche minimamente indifese o innocue. Raccolsi il coraggio che mi era rimasto e spostai lo sguardo nuovamente sulle torreggianti sagome appena oltre la barriera. Dietro ognuna di esse, un insolito numero di code si dimenava come fossero tentacoli. Il terrore mi attanagliò nuovamente il petto, immobilizzandomi. Dovetti prendere diversi, lunghi respiri prima di sentirmi in grado di muovermi di nuovo. Se l'unica cosa che quelle creature conoscevano era la distruzione indiscriminata e selvaggia allora, Kami o no, la convivenza era fuori questione.

Quasi come se mi avesse letto nel pensiero, uno dei Bijuu lanciò l'ennesimo attacco. Fu la goccia che fece traboccare il vaso. La barriera si illuminò un ultima volta e, infine, si dissolse. L'aria venne immediatamente riempita da ruggiti selvaggi, talmente potenti da scuotere la terra, i palazzi in rovine e perfino rimbombarmi nella tassa toracica. Polvere e detriti si staccarono dalle pareti degli edifici mentre le scosse crescevano d'intensità anziché diminuire; i Bijuu erano partiti in carica. Fu il caos. Le scosse che crescevano d'intensità, le grida incomprensibili, la devastazione che seguì l'avanzata di quelle gigantesche creature, cominciai ad avere serie difficoltà a mantenere i nervi saldi, anche con mio padre a farmi da scudo. Il mio respiro si fece affannato, digrignai i denti, gemendo, mentre tentavo disperatamente di tenermi pronto a difendere me e la mia famiglia.

Un bagliore scaturì dal centro della piazza. Voltandomi potei scorgere il leader del Taisei mentre sollevava un braccio. La fonte di quella luce era proprio nella sua mano; dovetti ripararmi gli occhi per osservare meglio, sembrava una specie di medaglione. Espandendosi dal centro della piazza, un'elaborata rete di sigilli comparve sul terreno, illuminandosi. Fu allora che accadde. Improvvise grida allarmate si sparsero tra la folla e, infine, i glifi comparvero anche sotto i miei stessi piedi. Mio padre venne come scosso da una forza invisibile, le gambe di mia sorella Ren tremarono e lei rapidamente si sorresse con la propria lancia. Quanto a me... sembrava come se avessi preso un pugno direttamente nell'anima. Mi si annebbiò la vista, la testa cominciò a girarmi, non potei far altro che aprire la bocca e lasciar sfuggire un debolissimo gemito mentre il mio corpo si lasciava cadere a terra. La vista mi abbandonò per qualche istante.

« Ngh... cos... SUN?! »

« SUUUUUUN! »

Non capivo più niente, non sapevo cosa stesse succedendo. Era come se la mia energia vitale stessa mi stesse venendo strappata dal corpo. Riaprii gli occhi, riuscivo a malapena a mettere a fuoco i volti di mio padre e mia sorella. Mio padre doveva avermi impedito di cadere completamente, sosteneva gentilmente il mio torso con un braccio; Ren faceva altrettanto. Gocce di sudore imperlavano la fronte di mio padre, aveva il fiatone. Ma che diavolo stava succedendo?! Strinsi i denti e provai ad issarmi ma non riuscii a smuovermi neanche di un millimetro, fui colto da un altro mancamento e la vista si annebbiò nuovamente. Guardai mia sorella. Il suo volto era pallido, gli occhi erano spenti, affaticati oltremisura, sembrava sul punto di collassare anche lei. Il cuore mi si riempì di tristezza, le mie labbra tremarono; allungai debolmente una mano verso di lei mentre le lacrime iniziarono a rigarmi il volto. Sentivo che presto avrei perso completamente i sensi... se non peggio.

« R-Ren...Pa...pà... »

La vidi mordersi le labbra, cominciò a piangere silenziosamente anche lei. Abbassò lo sguardo per appena un istante, dopodiché le sue forze vennero a mancare. Si accasciò accanto a me con un tonfo a malapena percettibile.

« Ren. Sun.»

Mio padre aveva la voce rotta dal pianto, serrava la mascella con forza. Provò ad alzarsi in piedi ma le sue gambe vacillarono, riuscì solo a mantenersi in ginocchio.

« OOOOOOOAAAAAAAAAAAAH! MALEDETTI! »

Gridò con tutto il fiato che aveva, mentre le lacrime scendevano copiosamente lungo le sue guance. Si gettò in avanti e sbatté i pugni a terra. Era evidente che anche solo provare a sostenere il suo stesso peso gli stesse diventando faticoso. In tutto questo, la mia frustrazione non faceva che aumentare. Non riuscivo minimamente a muovere il corpo, stavo lentamente perdendo ogni sensibilità, non riuscivo a parlare e respiravo a malapena. A parte il respiro debolissimo, le lacrime che continuavano a sgorgare dai miei occhi erano l'unica cosa che dimostrava fossi ancora vivo.

Un grido provenne dal centro della piazza, una forza invisibile attraversò l'aria e la terrà si spaccò. Un boato che sovrastava di gran lunga tutti quelli che fino a poco tempo prima riempivano l'aria accompagnò la distruzione dei sigilli sotto di noi. Fu come una boccata d'aria dopo un'apnea prolungata. Ansimando, sentii tornare una minima parte delle mie forze, abbastanza da permettermi di rotolarmi su di un fianco e darmi un'occhiata intorno. Sentii il cuore sprofondare, non avevo minimamente notato che qualunque atrocità fosse avvenuta a noi, questa aveva immobilizzato pure i Bijuu. Adesso, però, quei “demoni” avevano ripreso la loro feroce carica, demolendo ogni palazzo che intralciava il loro cammino come se niente fosse. Tutti gli eserciti, ogni singolo shinobi, genin o Kage che fosse, era accasciato a terra o in condizioni pessime. Non potevamo opporci. Un nuovo grido straziato esplose con fragore. Troppo intenso e profondo per essere umano, gli echi distorti che lo avevano accompagnato erano fuoriusciti dall'enorme cratere che spaccava Fukagizu. Quel grido disumano, disperato e feroce al tempo stesso, crebbe d'intensità. Due mani... due mani gigantesche si aggrapparono alle due estremità del cratere. Ciò che le seguì... mi fece sprofondare nel terrore più totale. Una gigantesca statua dalle fattezze umane e al tempo stesso demoniache. Gridava, agonizzava, si dimenava. Con enorme sforzo, mi trascinai verso mia sorella, anche lei aveva cominciato a muoversi. Le afferrai una spalla.

« Ren...coff...Ren! Ren dobbiamo andarcene da qui! »

Parlare mi faceva male alla gola ma nulla mi avrebbe impedito di portare mia sorella e mio padre via da quest'inferno. Mio padre era ancora in ginocchio, si teneva sollevato da terra con le braccia ma tremava vistosamente, era ancora sovraffaticato.

« Papà! Un altro mostro è spuntato da sottoterra, dobbiamo metterci al riparo! »

La mia voce venne sovrastata da un altro, disumano grido. Arrancando ferocemente, la statua vivente si trascinò verso gli shinobi... verso di noi. Mi voltai verso Ren un'ultima volta, allungai una mano ma, prima che potessi anche solo sfiorarla, il nuovo urlo di quell'abominio sembrò aggrapparsi alla mia stessa anima e prendere controllo del mio corpo. Con la coda dell'occhio scorsi la statua spalancare le proprie fauci, un'infinità di lingue sembrò scaturirne. Si riversarono sulla folla esanime, in un silenzio terrificante. Come serpenti si muovevano sinuosamente in ogni anfratto, ogni strada, ogni vicolo. Uno di essi, si mosse attraverso il suo corpo come fosse uno spettro, e Maeda Sanzo rovinò a terra, immobile. Un grido disperato esplose dalla mia gola, potei solo allungare un braccio verso di lui. Un pallido bagliore preannunciò l'arrivo di un secondo serpente spettrale. Lambì mia sorella, senza alcun suono o spostamento d'aria. Lei mi guardò mentre questo accadeva, vidi il suo sguardo perdere ogni bagliore di vita. Si immobilizzò. Continuava a guardarmi con occhi vitrei. Disperatamente mi trascinai su di lei, avvolgendo un braccio intorno alle sue spalle. Poggiai la mia fronte contro la sua, piangendo silenziosamente. Non potevo credere che stesse succedendo davvero... non volevo crederlo. Non volevo accettarlo. Non potevo accettarlo. Un altro di quei serpenti spettrali comparve, poco più di un metro sopra la mia testa.

« Fuggirò dall'inferno più profondo, sconfiggerò il più micidiale dei demoni. Torneremo a Suna insieme. Tu, papà ed io. Te lo prometto, Ren. »

La manifestazione eterea calò su di me. Tutto si fece bianco. Non sentii più nulla.
 
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