覚醒 Kakusei: scontro finale, [Fase 4]

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~Eldarius
view post Posted on 1/5/2018, 15:21 by: ~Eldarius
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Quel silenzio che seguì il discorso dell'anziana, i fremiti del suo animo nell'udire i lamenti iracondi dei Cercoteri, ancor prima di vederli oltrepassare una barriera ormai distrutta. Se l'aspettava? Sì, ma una parte di lei aveva ingenuamente sperato che la barriera cedesse solo dopo aver risolto quello sgradevole inconveniente.
In quel caso le cose cambiavano, il rumore prodotto dai passi delle bestie non riuscì del tutto a coprire quello dei suoi palpiti, che le arrivavano sin alle tempie; sentiva l'adrenalina scorrere con maggior frequenza ad ogni metro che le bestie codate coprivano, deglutendo prima di lanciare un breve sguardo alla Tsuchi.

Pronta ad agire e fin troppo concentrata su come avrebbe dovuto fronteggiare il nemico, chiunque egli fosse anche secondo gli ordini della loro sovrana, difficilmente si sarebbe aspettata quello che accadde dopo: d'improvviso una luce accecante e da quel momento la kunoichi di Iwa sentì le sue energie venire meno, una forza invisibile ed estremamente poderosa che da sotto la stava drenando, trascinandola verso il basso. Verso il baratro. I pensieri cominciarono a tradirla, come anche i sensi, così la sua vista si offuscò ed i suoni si fecero ovattati.

Le sue pupille si restrinsero ed il suo flebile gemito si unì allo straziante concerto attorno a lei, che rispetto ad altri di già caduti se ne stava in ginocchio, tenendosi dalla sua viverna, della quale fiamma stava conficcata saldamente al suolo. Ad accentuare il suo atroce dolore, tale da mozzarle il fiato più di una volta, ci si mise persino il sigillo, che dal petto cominciò a bruciare come un fuoco vivido e pulsante, e proprio lì lei strinse la mano, non sentendo neppure gli artigli del nekote oltre la pelle.

Combatti...

No! Non gli avrebbe permesso di prenderla a sé, avrebbe resistito fino alla fine per evitarlo. Le stava mangiando il chakra, lo sentiva, ma la Jinton resistette, pesanti e tremuli respiri risalirono tra i denti digrignati, le nocche della mano erano sbiancate e la presa sulla viverna era tanto forte che fece tremare la spada stessa.
Si sentiva stordita, il suo corpo tentava di opporsi a lei, gridando al riposo, al concludersi di quella sofferenza tra le braccia di un sonno dal quale non era certa si sarebbe più svegliata. Nel frattempo sul suo viso e sul collo cominciarono a formarsi increspature, i segni del sigillo che divenivano lentamente visibili. Sentì in bocca lo sgradevole sapore metallico di quel materiale granuloso che risaliva dalla gola secca e che tossì fuori. No... no, no, no. Non poteva finire così.

Combatti.


Nonostante tutto lei, testarda e risoluta, lasciò che la rabbia per quella situazione le desse le energie necessarie a risollevarsi, anche se lentamente.
Mise a fuoco forme e colori, con occhi determinati osservò molti nella sua stessa situazione, osservò Rei, Kaoru e gli altri della squadra. Un'ape o due le ronzarono attorno, infastidendola ulteriormente e morendo nel tentativo di pungerla, quella donna doveva aver perso il controllo del suo esercito volante. Che seccatura.
Il suo udito tornò giusto in tempo per riconoscere la voce del loro Sandaime, seguita a ruota da quella di Rei, che incoraggiava i suoi compagni. Maledizione Masaru...

...COMBATTI!!


Frattanto che con un secco gesto estraeva la viverna dal suolo, Masaru si lanciò in piedi e avanti a sé, approfittando anche del fatto che quel rituale era stato improvvisamente interrotto, quindi nel tentativo di spalleggiare la bambina puntò verso coloro che si erano rivelati come nemici primari da eliminare: non solo il Taisei, ma prima di ogni cosa quelle creature fuoriuscite da quella bestia inumana, che faceva fremere fino a dentro le ossa con le sue sole urla e che andava anch'essa messa a tacere.
Stava per colpirlo, quel serpente, con la falsa certezza che una volta tagliato in due sarebbe potuta andare avanti, stava per attaccare con la sua katana.

D'improvviso un brivido gelido le attraversò il corpo e sentì il suo cuore venire stritolato in una morsa, una sensazione che non era minimamente paragonabile a quella provata con il sigillo e che le tolse il fiato.
Quell'essere approfittò della distrazione per colpire, strappandole via persino le ultime forze che le erano rimaste per lottare, fu un'esperienza tale che persino il corpo sembrò reagire come spinto indietro, un gemito stroncato a metà fu l'ultima cosa che le riuscì, perse la presa sull'elsa, gli occhi le ruotarono indietro e lei, preda dell'oblio come altri, finì incosciente a terra.



siccome sono stronza avevo dimenticato una cosa >.>

Ed ho editato un punto fondamentale su istruzioni di Ege, me so confusa... :cruck:


Edited by ~ Jibril - 3/5/2018, 12:14
 
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