覚醒 Kakusei: scontro finale, [Fase 4]

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yolomasterlol
view post Posted on 1/5/2018, 11:03 by: yolomasterlol
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The Almighty Shitlord

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Dai genin innanzi a lui non giunge una risposta: sono tutti ammutoliti nonostante la situazione stia degenerando in fretta.
Gli occhi catturano le figure dei cercoteri che si abbattono come bestie selvagge sulla barriera mentre lentamente si fa strada nella sua mente una consapevolezza orrenda; in quel luogo non ci sono amici ma solo avversari che perseguono ognuno un interesse simile seppur diverso nella realizzazione, ovvero la propria sopravvivenza. Trema, rabbia e paura si mescolano nel suo animo mentre la destra sale a stringere la presa sul manico della pesante Tagliateste, si volta verso Hayate, la bocca si spalanca mentre poco dopo si ritrova a chiedere una semplice domanda, l'unica che in quel frangente per lui conta davvero.

ORDINI?

Sì, ordini. L'unica cosa che abbia mai avuto senso, l'unica cosa in grado di dare un senso a tutto questo. Ordini. Non chiede altro e poco dopo torna proprio su quei genin dinnanzi a lui. I lineamenti del volto si piegano in una espressione a metà tra il rabbioso e l'incredulo mentre come una serpe il germe della paura propinqua ad abbracciarne l'animo, il respiro si fa affannoso e così egli fa l'unica cosa che reputi sensato fare.

VI HO FATTO UNA CAZZO DI DOMANDA, NON MI RISULTA CHE ALL'ACCADEMIA VI ABBIANO MOZZATO LA LINGUA

Sputa fuori tutto quello che ha, tutto ciò che potrebbe avere in un urlo quasi acuto, uno strillo reso infantile dalla giovane età e che tuttavia è carico di quella consapevolezza che no, non ha molta importanza ormai. Niente è più così importante poichè poco dopo ecco che sente le proprie energie...abbandonarlo. S'irrigidisce all'improvviso, il capo si porta all'indietro mentre d'istinto compie un semplice passo indietro. Un gesto quasi inconscio dettato dalla semplice necessità di sopravvivenza.

non servirà a niente

Quella voce, quella della spada, torna nella sua testa priva di quel sentimento rabbioso che la contraddistingue poiché persino quell'enorme pezzo d'acciaio pare non avere risposte, o meglio sembra maturare la consapevolezza che neanche la furia può salvarlo, risparmiarlo da quello che poco dopo diviene un vero e proprio furto delle proprie vitali energie.
Spalanca la bocca, vuole urlare, vuole unire il proprio strazio a quello delle gole riarse che lo circondano e tuttavia non vi riesce.
Come se quella statua, quel rituale, prelevasse qualunque cosa da lui: energie, sentimenti forze, non lasciando nulla se non un guscio vuoto che di lì a poco strabuzza gli occhi. Le iridi che cominciano a divenire grigie mentre lentamente quelle immagini terrifiche si fanno sempre più sfocate e riesce a verificare come oggi shinobi, sacerdoti e dei condividano la stessa sorte: sono stati sfruttati come carne da macello, ed ora la sua presunzione -quella di poter eliminare il Taisei qualora avesse giocato contro di lui- gli si rivolta contro. Avrebbe voluto capirlo prima e agire contro di loro.
Questo ciò che pensa mentre la propria nebbia si dissolve, strappata come un alone dal terreno direttamente verso quella statua.
Avrebbe voluto consigliare al proprio mizukage di non mandare tutta l'armata.
Questo ciò che si ritrova a rimpiangere mentre il proprio chakra azzurrino ne abbandona il corpo: il corpo si contorce come colto da molteplici spasmi incontrollabili e poco dopo innanzi agli occhi ormai in procinto di spegnersi, ha il privilegio di vedere il proprio chakra non come energia priva di forma, ma come una sorta di sé stesso etereo.

E' forse questa la mia anima?

Incapace di trovare una via d'uscita, non può far altro che porsi quella questione, pigramente alzando un braccio e tendendolo verso quella proiezione di sé che di rimando pare cercare di afferrarlo: non vuole abbandonarlo, e come potrebbe d'altro canto? La bocca rimane spalancata e si ritrova definitivamente spoglio, privato di qualunque cosa se non la consapevolezza che probabilmente morirà a breve. Non vuole che finisca così, non può finire così. Ha così tanto da dimostrare, così tanto da fare...Ha così tanti rimpianti, e così pochi ricordi che possano in quest'ora donargli sollievo.
Stramazza al suolo, il pesante [*CLANG*] della Kubikiri ne annuncia la caduta e mentre gli occhi si serrano una lacrima ne riga il giovane volto.
Avrebbe voluto fare di più. Ed ora non può più niente.
 
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121 replies since 12/4/2018, 14:25   7046 views
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