Era qualcosa di mai visto prima, mai provato, mai immaginato. Certo, una cosa era stato il Gobi, enorme rappresentante della sua soverchiante specie... Un'altra era il vederlo là, oltre la barriera, assieme ad altri compagni.
Con la sua falce stretta in mano, Shitsuki non riusciva a non pensare che tutti i discorsi che i Kage stavano facendo erano... Inutili. Potentemente inutili.
«Stiamo davvero discutendo mentre quei... Cosi ci stanno per saltare addosso?» ringhiò, a nessuno in particolare, a tutti contemporaneamente.
La coda tesa per il nervosismo guizzava da una parte all'altra, mentre non sapeva dove puntare lo sguardo. Ai Kage? A quel ragazzino pallido? Alla donna giunta sul fumo?
La risposta fu: ai Bijuu. Perché quelle bestie che Manpeiko chiamava Kami irruppero nello spazio interno alla barriera con la forza di mille cicloni.
"Padre mio, Signore delle Tre Lame, proteggi me e i miei fratelli."Non aveva più visto Jinsei, Hikaru e Shintou. Si fidava di loro, sapeva che suo marito avrebbe trovato un modo per tenerli al sicuro, o per riportarli a casa alla fine della giornata. Lei doveva solo restare integra, a costo di rimanere l'ultima Kiriana in piedi.
Ma non sarebbe stato facile. Era, questa, la battaglia più grande a cui aveva mai preso parte. Non aveva paura, no... Ma le mani le tremavano lievemente per tutta quell'energia, quel potere che impregnava quel posto.
Quando si manifestò sotto i loro piedi, però, ecco che tutto cambiò.
Ecco che invece della paura sorse la rabbia.
«Nnngggh.... Aaaaagh!»Faceva male. Non un male bello, non un dolore gioioso di sangue, lame e divino bruciore. Si sentiva strappata dall'interno, e nell'orrore delle urla vide Kazora, di fianco a sé, cadere in ginocchio.
«Kazo-nee!!»La Jashinista, Genin di Kiri e arruolata a sua volta, ansimava profondamente. Shitsuki tentò di avvicinarsi a lei, ma non riusciva a muoversi come voleva. Le faceva male tutto, dalla punta della coda a quella delle corna. Si aggrappò con entrambe le mani alla sua falce, e digrignò i denti cercando di indurire i muscoli, di combattere contro quella forza che tentava di strapparle qualsiasi cosa la animasse dall'interno.
Si avvicinò a sua sorella, tentando di tirarla in piedi, ma Kazora tremava e non riusciva a muoversi. Shitsuki sapeva che sarebbe sopravvissuta, era immortale, doveva sopravvivere!
Tuttavia, quando dalla terra emerse quel mostro di pietra, per un attimo sentì la falce sfuggirle dalle dita.
«Jashinonnipotenteproteggici.»Pigolò una preghiera mentre tutto il suo essere tremava di fronte a tanta potenza. Poi, quando capì che era quell'affare orripilante che la chiamava, la rabbia tornò a montarle dentro.
«NON MI AVRAI, STRONZO!»Il chakra della Figlia di Jashin brillò, ostinatamente deciso a non farsi strappare dal suo involucro. Sfortunatamente, fu tutto inutile. Quando quel fantasma serpentiforme le arrivò addosso, Shitsuki si frappose tra lui e Kazora e colpì con tutta la forza di cui era capace, falciando l'aria senza alcun effetto.
Mentre l'entità le passava attraverso e il mondo cessava di esistere, l'ultimo pensiero non poté che essere per una sola persona.
"Shintou..."