覚醒 Kakusei: scontro finale, [Fase 4]

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gaeshi
view post Posted on 1/5/2018, 10:30 by: gaeshi
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Artificial Flower's Lullaby

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Era qualcosa di mai visto prima, mai provato, mai immaginato. Certo, una cosa era stato il Gobi, enorme rappresentante della sua soverchiante specie... Un'altra era il vederlo là, oltre la barriera, assieme ad altri compagni.
Con la sua falce stretta in mano, Shitsuki non riusciva a non pensare che tutti i discorsi che i Kage stavano facendo erano... Inutili. Potentemente inutili.

«Stiamo davvero discutendo mentre quei... Cosi ci stanno per saltare addosso?» ringhiò, a nessuno in particolare, a tutti contemporaneamente.
La coda tesa per il nervosismo guizzava da una parte all'altra, mentre non sapeva dove puntare lo sguardo. Ai Kage? A quel ragazzino pallido? Alla donna giunta sul fumo?

La risposta fu: ai Bijuu. Perché quelle bestie che Manpeiko chiamava Kami irruppero nello spazio interno alla barriera con la forza di mille cicloni.

"Padre mio, Signore delle Tre Lame, proteggi me e i miei fratelli."

Non aveva più visto Jinsei, Hikaru e Shintou. Si fidava di loro, sapeva che suo marito avrebbe trovato un modo per tenerli al sicuro, o per riportarli a casa alla fine della giornata. Lei doveva solo restare integra, a costo di rimanere l'ultima Kiriana in piedi.

Ma non sarebbe stato facile. Era, questa, la battaglia più grande a cui aveva mai preso parte. Non aveva paura, no... Ma le mani le tremavano lievemente per tutta quell'energia, quel potere che impregnava quel posto.
Quando si manifestò sotto i loro piedi, però, ecco che tutto cambiò.
Ecco che invece della paura sorse la rabbia.

«Nnngggh.... Aaaaagh!»

Faceva male. Non un male bello, non un dolore gioioso di sangue, lame e divino bruciore. Si sentiva strappata dall'interno, e nell'orrore delle urla vide Kazora, di fianco a sé, cadere in ginocchio.

«Kazo-nee!!»

La Jashinista, Genin di Kiri e arruolata a sua volta, ansimava profondamente. Shitsuki tentò di avvicinarsi a lei, ma non riusciva a muoversi come voleva. Le faceva male tutto, dalla punta della coda a quella delle corna. Si aggrappò con entrambe le mani alla sua falce, e digrignò i denti cercando di indurire i muscoli, di combattere contro quella forza che tentava di strapparle qualsiasi cosa la animasse dall'interno.

Si avvicinò a sua sorella, tentando di tirarla in piedi, ma Kazora tremava e non riusciva a muoversi. Shitsuki sapeva che sarebbe sopravvissuta, era immortale, doveva sopravvivere!
Tuttavia, quando dalla terra emerse quel mostro di pietra, per un attimo sentì la falce sfuggirle dalle dita.

«Jashinonnipotenteproteggici.»

Pigolò una preghiera mentre tutto il suo essere tremava di fronte a tanta potenza. Poi, quando capì che era quell'affare orripilante che la chiamava, la rabbia tornò a montarle dentro.

«NON MI AVRAI, STRONZO!»

Il chakra della Figlia di Jashin brillò, ostinatamente deciso a non farsi strappare dal suo involucro. Sfortunatamente, fu tutto inutile. Quando quel fantasma serpentiforme le arrivò addosso, Shitsuki si frappose tra lui e Kazora e colpì con tutta la forza di cui era capace, falciando l'aria senza alcun effetto.
Mentre l'entità le passava attraverso e il mondo cessava di esistere, l'ultimo pensiero non poté che essere per una sola persona.

"Shintou..."


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"Fa male! Fa male fa male fa male!"
"Resisti Niijan, stringi i denti, dobbiamo resistere!"


Finché si era trattato di contrastare il tremore e l'istintiva voglia di fuggire, non c'erano stati reali problemi. La sua Kage era lì, il suo esercito, la sua gente: non li avrebbe abbandonati malgrado i Bijuu stessero accerchiando Fukagizu minacciando chiunque vi fosse dentro.
Avrebbe combattuto fino all'ultimo respiro e finché fosse riuscita a muovere una sola fibra.

Il problema era che non riusciva a farlo, in quel momento. Sentiva i suoi due esseri venire lacerati dall'interno, mentre quella forza allucinante le risucchiava il chakra senza permetterle di opporsi.

"Non ti lascerò andare, Niijan. Non ti prenderà, te lo prometto!"
"E non prenderà te! Non ti abbandonerò, Hacchan, non ti abbandonerò!"


Il grido disperato delle sue anime si aggiungeva a quello delle centinaia, migliaia di persone che stavano cadendo tutt'attorno a lei.
L'ordine della Tsuchikage giunse comunque limpido e alto, come se in mezzo a migliaia di suoni inconsulti la voce di Chiye Koizumi fosse l'unica veramente comprensibile.

Difendere. Resistere. Combattere.

Si guardò attorno, mentre induriva le fibre irrigidendole a protezione dei cuori. Non avrebbe impedito a quel rituale di strapparle il chakra di dosso, ma le avrebbe permesso di sentirsi più resistente e sicura.

Vide Masaru, più provata di lei ma non disposta a farsi abbattere così. Poco distante, vide le api di Kaoru impazzite e agitate, e chinò la testa evitando un pungiglione che le stava per rimbalzare sulla fronte.

«SHINOBI DI IWA!» La sua voce bianca, da ragazzina, si alzò alta e squillante. Era abituata al dolore, era abituata alle sensazioni di impotenza e terrore. Ma per la prima volta in vita sua, aveva qualcuno da difendere... E lo avrebbe fatto, fino alla fine.
«ALL'ATTACCO! FERMIAMO QUESTO MALEDETTO RITUALE, FORZA!»

L'aveva imparato con Nijuusan: la forza è reale solo quando usata per proteggere. Loro erano in due, si sarebbero protette a vicenda, e avrebbero combattuto per Iwa e i suoi guerrieri. Nessuna forza sarebbe stata più grande, nessuna...

...A parte il serpente di chakra che la investì in pieno mentre si scagliava contro il Gedo Mazo. Rei udì soltanto lo strillo acuto del suo secondo cuore, ma avrebbe potuto essere lei stessa ad averlo lanciato.
Sentì le fibre rilassarsi, e l'oblio, il vero oblio, abbracciarla completamente.



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