覚醒 Kakusei: scontro finale, [Fase 4]

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Wrigel
view post Posted on 30/4/2018, 18:30 by: Wrigel
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E così Shintou e Hikaru partirono insieme.
Camminando fianco a fianco perchè così era l’uso della Lama Nera del Santuario. Non davanti ma in mezzo ai suoi compagni d’arme. Non superiore ma come loro. Il valore non era nel nome era nelle azioni e nel rispetto, il resto lo lasciava agli assetati di quel veleno chiamato gloria.
Le due lame del santuario, i due rivali da sempre nell’arte del combattimento, affrontarono il viaggio con una calma soprannaturale. Erano nati per combattere e servire; il loro posto era in mezzo al clangore delle armi nessun’altro posto potevano chiamare casa. Tranne il Santuario.
Flemmatici i loro passi li portarono verso nord, lì dove quell’esplosione di chakra indicava la fine e l’inizio di una storia. Dove i due Jashinisti dovevano mischiarsi in affari puerili.
La solita noiosa guerra degli uomini.
Ma questo era il destino che spettava alla Lama Nera. Questo era anche il compito del Santuario che, per bocca del Priore, dovevano espletare.
Quelli dell’altra parte restavano in silenzio anche se ben sapeva cosa stesse a significare: la Legge andava preservata. Non c’era bisogno di dire nient’altro.
Jashin gongolava come un futoneko, facendo le sue fusa, gioioso ed eccitato dall’eventuale massacro che sarebbe giunto.
Il caos…tanto amato dal Gran Visir Di Tutti I Bastardi, si sarebbe presto abbattuto su Ishi no Kuni. Precisamente su Fukagizu che si spalancò maestosa con le sue vestigia fatte di secoli, di fronte ai loro occhi.
Il fu samurai di Kumo alzò il kasa dagli occhi, potendone ammirare la storia che trasudava da pietre antiche.
Come sempre lo studioso doveva lasciare il passo al guerriero.
Un peccato. Un vero e proprio peccato che i suoi passi erano sempre da guerra e poche volte per conoscenza.


La mano morta sulla barriera. Particolare quel chakra. Primigenio. Ancestrale. Molto diverso da tutti gli altri.
Gli occhi come punti interrogativi. La domanda fu eloquente espressione dei pensieri che accigliavano il suo volto.
Un’altra barriera come ad Oto… e non fu un ricordo piacevole. Che fosse come quel giorno?

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« Perchè?»
« Perchè cosa, Kuro sama?»

Hikaru fissò Shintou che dalla sua fissava quella barriera. Spostò il suo sguardo su tutto il perimetro e la trovò stupida. Inutile. Assolutamente senza senso.
Anche Yo Saito aveva fatto una cosa simile… inutile all’inizio, devastante poi.

«Questa barriera... non terrebbe fuori nemmeno una mosca. Quindi perché metterla in piedi?»
« Forse c’entra l’esplosione di chakra. Si sarà indebolita.»
« Ma se sapessi che cinque bijuu stanno arrivando, insieme al Kyo dan e ai villaggi mi preoccuperei di tenerla, quantomeno, solida. Per qualsiasi evenienza…»
« Dove vuole arrivare?»

Lo sguardo interrogativo di Hikaru incrociò quello annoiato ma attento di Shintou. Una contraddizione, certo. Ma era così Kuro Yaida: sembrava assorto in chissà quali pensieri che per lui era un’osservare, dall’alto, tutto questo. Il suo generale sembrava quasi da un'altra parte, poco attento alla disputa bijuu-kyo dan-taisei-villaggi e il suo sguardo spaziava su altro.
E il byakko che ronfava nel suo sguardo, aveva aperto un occhio, assonnato ancora, ma si stava ridestando.
Era chiaro che c’era qualcosa che, allo sguardo di Shintou, non era armonico.

« Che la barriera sia alimentata, può essere plausibile. L’esplosione può essere dovuta a mille cause, cause che possono aver interferito con la barriera stessa rendendola un mero velo.
Ma anche così non si spiega…e se non fosse per tenere fuori ma all’interno?»

« Una trappola?»
« Tutti si sono schierati con il Taisei, senza pensare che il Kyo dan è il suo naturale controaltare. È plausibile che quello che stanno facendo lì dentro il Kyo dan già lo sa.
In più i Bijuu stanno arrivando e conoscendo la natura di quei colossi perché tenere una barriera che basterebbe un alito per buttarla giù? Soprattutto se devi fare qualcosa. »


E qui non c’entrava l’antichakra: persino Hikaru l’avrebbe attraversata senza sforzo.
Le mani dietro la schiena, la postura rilassata.

« Perchè fidarsi del Taisei? Perché non fidarsi del Kyo dan? Se dai fiducia all’uno, la devi dare anche all’altro. Non c’è nulla che lo vieti e i due ordini non hanno fatto niente per meritarsela.
Ma sia l’uno che l’altro operano da un tempo troppo lungo. Sanno leggersi l’un l’altro e perché parlare solo con l’uno e con l’altro chiudere definitivamente?
L’uno è buono l’altro malvagio? Su quali basi poter scegliere se di basi non ce ne sono?»

« Perchè quello che fa il Taisei coincide con la volontà dei Villaggi. E questo li porta a collaborare per la stessa visione.»

Shintou si voltò verso Hikaru.

« Oppure è una visione falsa messa lì come questo muro. Apparentemente inutile…»
« Gli occhi sanno essere ingannati…»
« Per questo non voglio dare nulla per scontato.»

E l’attraversò seguito da Hikaru.

« Quindi stiamo andando a sentire il Taisei?»

« Il Taisei ha parlato fin troppo, sentiamo il Kyo dan cosa ha da dire.
Non siamo né con l’uno né con l’altro. Siamo qui per altro.
Bisogna osservare tutto per avere una visione completa.»


Le riflessioni erano sprecate. Solo i due sapevano i propri segreti, quindi domandarsi e rispondersi era da stupidi su fatti così oscuri. Sarebbe solo servito a generare mal di testa atroce.
I due superarono la barriera. Meri spettatori di uno spettacolo poco gradito ma a cui dovevano presenziare per forze maggiori.
Lo scopo sempre chiaro…limpido… soldati fino alla fine.

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La piazza era gremita. Shintou lontano, in alto, su qualche pinnacolo. Non si era mischiato né voleva farlo, né era lì in quella veste.
Lasciò andare il volto pigramente sul pugno destro, mentre la gamba sinistra ballava nel vuoto. Osservava e basta. Hikaru alle sue spalle osservava a suo modo lo scorrere degli eventi.
Shintou giocherellava con la sua barba e il pizzetto: più un vizio che un vezzo. Non riusciva per troppo tempo a stare fermo senza fare nulla.
Era lontano da tutti e tutti osservava in placida attesa degli eventi che, tra poco, sarebbero scaturiti a mò di eruzione vulcanica.

« Ci sono tutti?»

Disse il cieco guerriero.

« Quasi tutti.
Manca ancora un invitato e gli ospiti d’onore.»

« Il Kyo dan e i Bijuu.»
« Avremo finalmente il tanto atteso incontro tra le due forze che hanno squassato il continente per i loro scopi.
Scopi tutt’altro che chiari e che hanno portato a questo. Ma da due ordini millenari, che sono l’uno l’antitesi dell’altro, non mi sarei aspettato di meno. Hanno messo in scacco il continente e ancora adesso non è chiaro perché siamo tutti qui. E vedere i Kage che cercano di trovare un appiglio in una situazione che appigli non ne ha, fa ridere. Potevano battere il pugno tempo prima…ora devono continuare a recitare la parte che hanno preparato per loro il Taisei e il Kyo dan.»


Spostò il suo sguardo su quelli che erano con loro. I soldati…in fondo a pagare il prezzo più alto rimanevano sempre e solo loro.
Destino di merda: formiche schiacciate.
Hikaru dette voce ai suoi pensieri.

« Quanti di loro avranno paura?»
« Tutti» disse laconico.
« E quanti scambieranno questa paura per eccitamento? La voglia di combattere e di farsi gloriosi?» Hikaru accarezzò la sua falce. Aveva quella sensazione pura che sembrava volergli squassare il petto.
« La maggior parte. E più passerà il tempo e più questa sensazione crescerà. Non c’è nulla di peggiore che combattere senza scopo alcuno. Senza i perché. E la scambieranno per la voglia di guerra. »

Si lisciò la barba sul mento, passando per i baffi.
Posò il suo sguardo all’orizzonte. Quando sarebbe arrivato il Kyo dan? Stette lì assorto nei suoi pensieri grattandosi il mento annoiato.
Posò il suo sguardo sugli eserciti radunatisi in quel luogo.
Ama i tuoi nemici perché essi tirano fuori il meglio di te. O anche il peggio…un dato di fatto, però, era conclamato: senza il nemico il continente non sapeva stare. Rispondevano all’antico detto:Il nemico del mio nemico è il mio amico. Quanto tempo ci avrebbero rimesso a farsi di nuovo la guerra?
Appena questo nemico fosse stato sconfitto. In attesa del prossimo…i tumori sono difficili da estirpare.





« Arrivano.»

Hikaru e i suoi sensi li percepirono di già.
Il Kyo dan bussò alle loro porte senza mezzi termini. Batterono il loro pugno rabbioso sulla barriera che si rivelò adatta allo scopo.
Tenerli fuori? Rallentarli forse.
Sicuro doveva resistere ai prossimi invitati.
Shintou aprì i suoi occhi: la notte fu illuminata a giorno, la barriera un illuminarsi continuo sotto i pugni incessanti del Kyo dan.
Le urla di un esercito alla carica scossero le rovine e infine anche il Kyo dan fece la sua comparsa: rosso cremisi – forse una premonizione infausta? - i loro stendardi e davanti a loro…

«Manpeiko è qui…»

Finalmente il confronto tanto atteso era giunto.
Entrambi si alzarono in piedi e il sankaku spostò il kasa dagli occhi, piazzandoli sulla scena.
I bijuu arrivarono infine…fecero tremare la terra e la loro rabbia fu palese.
Quanto avrebbe retto la barriera?

« Da adesso lasciati guidare dal tuo cuore Hikaru. Segui il tuo istinto.
I bijuu sono arrivati infine…ora è il momento di vedere la loro mossa d’apertura che segnerà la fine e l’inizio di tutto.»


Trappola o no, che fosse tutto preparato o meno, i perché, i come, i dubbi, l’odio, l’ideali ormai era tardi.
Si poteva battere il pugno prima, si potevano fare mille cose e dirne altrettante. Questo era anche il frutto delle loro azioni…e spostò il suo sguardo sul Gobi…chissà a cosa stavano pensando…gli unici che meritassero davvero attenzioni invece…
Una storia uguale a mille altre con protagonisti diversi…l’ennessima guerra..
"quanto vi state divertendo, dei infernali?"
Il suo pensiero prima che l’acciaio cantasse la sua melodia.

 
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