覚醒 Kakusei: scontro finale, [Fase 4]

« Older   Newer »
  Share  
Kuroi Inu
view post Posted on 29/4/2018, 17:01 by: Kuroi Inu





L'aria era pesante, c'era tensione tra i presenti. Ogni uno pronto a spezzarsi come una corda di violino, o almeno così sembrava al ragazzo. Doveva ammettere di non essere il migliore a leggere le intenzioni altrui, ma chiunque si sarebbe reso conto che nessuno dei presenti si fidava pienamente di coloro che li avevano convocati in quel luogo.
Da quando era arrivato, ad Hideo non era ancora stato chiesto nulla. Molto probabilmente il suo doveva essere un nome troppo poco conosciuto perchè potessero trovargli qualcosa da fare, un numero tra tutti gli altri novizi del suo villagio. E per questo motivo il Genin aveva avuto l'occasione di dare un occhiata a chi, insieme a lui, occupava la piazza. Più o meno tutti, poteva ipotizzare, condividevano gli stessi pensieri, li stessi espressi qualche ora prima dalla Tsuchikage. Solo poche, tra le facce in quella piazza mostravano sorrisi più o meno pronunciati, e anche in quel caso il ragazzo non poteva essere certo se questi fossero genuini oppure forzati, come quello che stava disperatamente cercando di mantenere.
Di certo non possono essere eccitati dalla situazione, vero? Chi potrebbe essere contento di andare in guerra.
Mentre pensava a ciò, il ragazzo continuava a girare per la piazza, impaziente per qualcosa che in cuor suo sperava non accadesse. Un comportamento irragionevole, certo, ma in un angolino del suo cervello Hideo non poteva fare a meno di pensare che se qualcosa sarebbe dovuto succedere, allora sarebbe stato meglio che succedesse il prima possibile.
Non credo saremo mai più preparati di così.

Ma ovviamente, l'attacco arrivò proprio al calare delle tenebre. Un boato sordo si diffuse attraverso la cupola che li circondava, rendendola vidibile e dando ad Hideo un motivo per la sensazione spiacevole che aveva provato al suo ingresso. La sua percezione del Chakra doveva essere proprio arrugginita per renderlo cieco a qualcosa di tanto esteso. Se non fosse stato ancora scosso da quel primo boato, avrebbe rimpianto di non aver prestato più attenzione a lezione, mentre il loro insegnate tentava disperatamente di istruirli su quell'"ovvietà".
Il primo dardo non era altro che un colpo di avvertimento, a seguirlo furono molti, molti altri. Una vera propria pioggia, abbastanza fitta da tingere di rosso l'intera cupola. Nonostante l'incredibile sforzo, sembrava che la barriera fosse sufficientemente resistente da sopportare l'assalto.
Ma per quanto ancora?
Attutiti dalle esplosioni, i passi di marcia passarono quasi inauditi dai presenti, ma la nuvola di polvere che li accompagnava di certo non fu inosservata. Evidentemente, nonostante la cupola, qualcosa era riuscita a penetrare all'interno delle rovine. E quel qualcosa sembrava dannatamente simile ad un esercito sul piede di guerra, capeggiati da quella che somigliava molto poco ad un generale e decisamente di più ad un autorità religiosa. Nonostante l'apparenza però, durante la sua avanzata l'esercito non aveva sferrato un singolo colpo verso gli Shinobi li presenti, sembrava quasi il loro unico obbiettivo fosse scortare il loro Leader fino al cospetto del Taisei.

Hideo fece un passo indietro, nonostante la distanza tra lui e l'esercito fosse già notevole. Gli sarebbe piaciuto pensare di star cercando di giocare secondo i suoi punti forti, ma non poteva negare a se stesso la verità quando vi era già sceso a patti poco prima. In quel momento, quasi surreale nel suo silenzio, dato ciò che si stava ancora abbattendo sulle loro difese, Hideo desiderava con tutto il cuore che qualcuno prendesse l'iniziativa. Forse, per quella che doveva essere la prima volta nella sua vita, Hideo sperava che qualcuno gli dicesse cosa fare.

Patetico. Patetico, patetico e patetico. Che cazzo di Ninja sono se basta un po' di stress a farmi vacillare così? Mi sono fatto cullare dalla vita facile, dalle missioni poco impegnative. Sapevo dannatamente bene in cosa mi andavo a cacciare il giorno in cui mi sono iscritto in accademia, un lusso che i ragazzini più giovani non hanno avuto. Devo essermene dimenticato, altrimenti non sarei qui a pentirmi delle mie scelte. Ma cazzo, non sono diventato un Ninja per restarmene chiuso in casa a temere il mondo, altrimenti sarei ancora chiuso nella mia stanza, senza sapere niente ne del mio corpo ne di ciò che è capace. E allora forse è il caso di cercare di calmarmi e stare pronto ad un eventuale ordine, anziché lagnarmi di continuo e così forse mi sarò meritato l'occasione che mi è stata data.

Forse un pochettino di auto-critica era ciò che gli ci voleva per tenere saldi i nervi, o forse quello che gli aveva veramente fatto utile era stato ricordare tutte le scelte che lo avevano portato ad essere li, in quel giorno, in quella situazione apparentemente impossibile. Fatto stava che, dopo il suo monologo interiore, Hideo fu capace di drizzare le spalle e fissare lo sguardo su ciò che stava accadendo al centro della piazza. Qualunque cosa fosse successa, lui avrebbe cercato di rispondere il prima possibile, se non altro per mantenere il poco rispetto che in quel momento sentiva di provare verso se stesso.

Se mi avesse visto Senzo, magari me ne sarei accorto prima.
 
Top
121 replies since 12/4/2018, 14:25   7046 views
  Share