覚醒 Kakusei: scontro finale, [Fase 4]

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'nD
view post Posted on 27/4/2018, 21:46 by: 'nD
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Kumo
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La marcia pareva essere senza sosta, senza fine. Il tempo scorreva più lentamente di quanto una persona comune potrebbe concepire. Persino Eiji sembrava sentire il peso dello stesso nonostante la sua condizione lo portasse a trascurarlo. Era impaziente di vedere come sarebbero andate a finire queste vicende. Incredibilmente grato a Jashin, o più semplicemente ai suoi genitori per averlo concepito in un'epoca così interessante. Quello che stava per avvenire sarebbe stato memorabile e lui ne avrebbe preso parte in prima persona. Parte dei suoi sogni si stavano realizzando anche in quel momento di ansiosa attesa. Pregustava già i fatti che si sarebbero susseguiti, immaginandosi le sue azioni ed il finale che vorrebbe voluto vedere. La cosa strana era che questa volta non riusciva ad immaginarsi in modo nitido e preciso come al solito. Non si vedeva portare gli stendardi del Taisei, ma allo stesso tempo non pensava di poter collaborare con il Kyo Dan. Forse l'unica vera soluzione al dilemma interiore che lo dilaniava era non scegliere. Taisei, Kyo Dan, nessuna delle due fazioni lo interessava particolarmente. Com'era e come sarà sempre, tutto quello di cui gli importava erano i suoi piani, le sue speranze, la sua casa ed i suoi fratelli. Tutto il resto passava in secondo piano se paragonato a questi argomenti. Indubbiamente questo lo si potrebbe definire egoismo ed Eiji lo avrebbe confermato. Era sempre stato egoista a suo modo. Il mondo sarebbe potuto bruciare, i villaggi cadere, ma lui avrebbe resistito, lui e Kumo sarebbero sempre stati in piedi. Casa sua sarebbe sempre rimasta ad attenderlo e lui l'avrebbe sempre difesa nel momento del bisogno. Inutile dire che lo stesso discorso valeva anche per il Santuario e per il monte Shirukume, ma entrambi non potevano competere con la Nuvola, non ancora almeno.

Mentre procedeva assieme al grosso dell'esercito, lo si poteva osservare con un sorrisetto in volto, assorto nei suoi pensieri. Completamente distante dal resto dei presenti. Eccitato e voglioso di iniziare quello che sarebbe stato l'atto finale di quella che ormai poteva essere definita una guerra. Completamente incurante nei riguardi di tutti quegli shinobi che, a differenza sua, mostravano segni di incertezza e paura. Passo dopo passo, la sua avanzata verso la piazza continuava, seguito dal giovane Yuji. Un po' gli dispiaceva per quel ragazzino. Così inesperto eppure già costretto ad affrontare qualcosa di così grande. Non riusciva nemmeno ad immaginare cosa gli stesse passando per la testa. D'altro canto, era felice che fosse in squadra con lui. Se c'era una persona adatta a proteggerlo quello era Eiji. Un colpo di spada, un kunai nella gamba, una palla di fuoco in volto. Nulla lo avrebbe fermato, gli sarebbe bastato il giusto supporto da parte dei due ragazzini. Due, esatto, ma una di loro era sparita. L'aveva vista girovagare ma aveva finito col perderla del tutto. Non riusciva a vederla e, a dirla tutta, non era nemmeno così preso dal cercarla. Al momento non era una priorità in ogni caso, all'interno di quella barriera non correvano alcun pericolo, almeno non al momento. Confidava che Makoto si sarebbe fatta viva prima di cacciarsi nei guai. Non proprio un comportamento da buon caposquadra, ma anche lui era umano, anche lui aveva le sue pare mentali. Prendersi un po' di tempo per se stessi non poteva dirsi sbagliato. La quiete prima della tempesta stava per terminare, dovevano godersela fino in fondo.

Per quanto riguardava l'esercito della Nuvola, questo non si era diretto nella sua totalità verso la piazza. Kumo non aveva ancora preso le parti di nessuno se non le proprie. Probabilmente Raisei non avrebbe inviato neanche uno Shinobi a questo incontro, ma anche queste erano solo supposizioni. Non tutti condividevano il suo modo di agire, pur riconoscendo in lei una forte leader. Appena entrati in contatto con la barriera, alcuni ninja di Kumo erano stati lasciati indietro per studiare la stessa e comprenderne la composizione. Che fosse un semplice campo di energia o meno sarebbero stati loro a stabilirlo, non si sarebbero fidati della parola di nessuno. Il resto aveva continuato a sua marcia verso il centro, ma periodicamente un drappello di uomini si distaccava dalla massa. Un numero tra i dieci ed i venti per la precisione. Venivano lasciati indietro volutamente, in modo da tenere sicura la via di fuga nel caso fosse stato necessario utilizzarla. Inoltre avrebbero dovuto avvisare in caso di pericolo imminente proveniente dalle retrovie. Eiji non riuscì a tenere il conto di quanti gruppi si distaccarono, diciamo abbastanza da mantenere una linea di contatto rapida e veloce, principalmente attraverso segnali visivi. Cammina cammina, finalmente arrivarono in prossimità della piazza e fu allora che il grosso dell'esercito si separò. Una parte entrò nella stessa, pronta ad ascoltare quello che il Taisei aveva da dire, Eiji era fra loro, l'altra si fermò al suo ingresso. Dando le spalle alla piazza, gli uomini avrebbero iniziato a piantonarne la via principale, pronti a proteggere i confratelli in caso di pericolo.

Dopo secondi infiniti di silenzio e concentrazione, finalmente Eiji si decise a riaprire il becco, rivolgendosi al compagno rimasto accanto a lui.
- Quindi questa è la tua prima missione eh... Well bro that's good! Cosa accadrà oggi rimane un mistero, la minaccia è grande... But hey! Noi la supereremo, gli Shinobi della Nuvola non si lasciano mai abbattere dalle avversità! Difenderemo la nostra casa e ci torneremo tutti sani e salvi. Got it?! Eheh... - Un grande sorriso comparve sul suo volto, uno di quelli rassicuranti. Non stava prendendo in giro il ragazzo cercando di infondergli false speranze, era convinto che ci sarebbero riusciti in un modo o nell'altro. Indubbiamente ci sarebbero state perdite, ma nessuno di loro avrebbe fatto parte della lista riportante i nomi dei caduti. - Thta's cooool! Io sono più un tipo... fisico... If U know what I mean... Eheh... Le tue tecniche illusorie calzano proprio a pennello. Now... - E si fece un secondo più serio. Il sorriso si spense ed i suoi occhi smeraldini iniziarono ad osservare il Genin con fare quasi severo. QUASI. - LISTEN UP! Essendo questa la tua prima vera missione, voglio che tu stia bene attento a quello che fai. Non siamo più in accademia, un errore sul campo più costare caro, molto. Non fare minchiate e rimani lucido. Cercherò di tenere sempre in considerazione il tuo pensiero e quello di Makoto, però ci saranno dei paletti. Se ti dico di attaccare tu attacca, se ti dico si nasconderti tu nasconditi. Se ti dico di scappare, scappa. Understood?! Come caposquadra le vostre vite sono una mia responsabilità e nessuno di voi verrà lasciato indietro. - Wow, che discorso intenso. Le falci stavano ridendo tantissimo, soprattutto Ichigo. Anche Mameko si sarebbe divertito nel vedere questo Eiji responsabile fare capolino. - Oh well... - E finalmente parve tornare l'Eiji rilassato di sempre, anche se questa era una parola grossa in quel frangente. - Farei lo stesso discorso dalla tua compagna se fosse con noi... - Iniziando a grattarsi la tempia destra con l'indice della mano. - Avremo tempo più tardi... I guess... -

Finalmente il centro della piazza venne raggiunto. Kumo non era l'unica accorsa, anche tutti gli altri villaggi avevano risposto alla chiamata del Taisei. La minaccia era talmente grande da unire tutte quelle forze assieme, nonostante le divergenze passate. Sorrise per l'ennesima volta. C'era anche lui. Avrebbe scritto un pezzo della storia del mondo ninja. Il discorso iniziò. A parlare con tutta probabilità era il leader del Taisei. Una guerra, ormai di questo si trattava. Quella notte avrebbe messo fine alla minaccia che incombeva sul mondo, o almeno queste parevano essere le sue promesse. Una proposta allettante non c'era che dire, ma avrebbe sicuramente richiesto spargimenti di sangue indicibili. Non che il sangue non gli piacesse, dopotutto era una delle fonti del suo potere, ma non era tipo da mozzare teste senza una motivazione valida. Qualcosa però lo stava infastidendo. Il suo sensitivo iniziava a captare degli squilibri nella Forza. La notte era ormai calata e tutto lasciava presagire che la tempesta sarebbe giunta dopo poco. Il discorso venne interrotto da un possente terremoto. Non passarono neanche cinque secondi prima che i segnali visivi facessero la loro comparsa. Tre erano le tipologie di segnali e tutte avevano un significato. Fuoco, esercito sotto attacco. Fulmine, cercoteri in arrivo. Acqua, Kyo Dan in avvicinamento. La prima cosa a manifestarsi fu una colonna di acqua che si susseguì un paio di volte fino a giungere da coloro che piantonavano l'ingresso della piazza. Subito dopo di questa, si presentò un fulmine ascensionale. Il fuoco non arrivò mai. - KYO DAN IN AVVICINAMENTO, SEGUITO DALLE BESTIE! - Una voce possente si levò dalla retroguardia avvisando i ninja di Kumo e non solo. Fu proprio allora che una seconda presenza si manifestò, Makoto era tornata da chissà dove. Quindi non era solo un'impressione, anche lei confermava che il Kyo Dan era alle porte. La barriere diede alcuni segni di cedimento, ma alla fine sembrò reggere. Solo i cultisti avevano fatto il loro ingresso, le bestie erano ancora relegate fuori della stessa. Tutti gli Shinobi di Kumo che stavano studiando la barriera entrarono nella stessa, abbandonando il lavoro per poi ricongiungersi al primo gruppo nelle vicinanze.

Sentendo le parole della giovane compagna Eiji rimase un po' stupito. Era la prima volta che lo chiamavano "senpai" e la cosa gli suonava molto strana. Ovviamente il tutto cadeva in secondo piano se comparato con le altre domande che la ragazza gli mosse. Che parte scegliere? Cosa fare? Lui aveva delle risposte, le sue risposte. Questo non voleva dire che fossero quelle giuste, o quelle che gli altri Shinobi della Nuvola avrebbero seguito. Rimase in silenzio per qualche secondo, mentre un forte rumore si passi si faceva sempre più prossimo alla loro posizione.
- Well... Potrei dirti quello che penso, ma alla fine quella sarebbe solo la mia voce. Per quanto non tutti possano essere d'accordo sul sigillare le bestie, o sul lasciarle libere, dovremo comunque trovare un punto di incontro ed agire tutti assieme per il bene di Kumo. Am i right?! Eheh... - Il Kyo Dan fece la sua comparsa, facendosi largo tra le file di ninja che parevano essere disposte a lascia loro spazio e parola. Sicuramente l'esercito di Kumo non avrebbe mosso un dito, non prima di aver capito quale fosse il suo posto. Fu allora che si rese effettivamente conto di essere circondato da grandi personalità. Kage, ninja rinomati, volti noti per le loro azioni positive e negative, tutti accorsi in quel luogo per cercare di porre fine a quel conflitto una volta per tutte. L'eccitazione non faceva altro che crescere in lui e quando finalmente i due leader si trovarono faccia a faccia non riuscì più a trattenersi. Tutti quei discorsi sul rinchiudere le bestie non gli erano piaciuti, come anche il tentativo messo in atto dal Kyo Dan per danneggiare Kumo. Chi erano loro per decidere chi doveva vivere e chi doveva essere imprigionato? Chi erano loro per attaccare la sua casa e poi presentarsi davanti ai suoi occhi come se nulla fosse? Dei fottuti nessuno che avevano passato la loro vita a perdere una marea di tempo, per ottenere un cazzo di niente. Eiji e la finezza parte uno. - Adesso cercherò fare qualcosa di abbastanza stupido, potrei anche fare una figuraccia, perdonate il vostro caposquadra. Ok guys?! - Disse rivolto ai compagni per poi osservare il circondario e cercare una piccola posizione sopraelevata in mezzo alla folla, dove anche un nessuno come lui avrebbe potuto destare qualche attenzione. Con un rapido balzo la raggiunse, per poi prendere fiato e iniziare la sua breve chiacchierata. - YO BROS! - Disse con tono alto, in modo da attirare il maggior numero di sguardi possibile, ma rivolgendosi visibilmente ai capi delle due fazioni. - Ora che ci siamo tutti, prima di iniziare a discutere riguardo chi ha ragione e chi no. Perché non cerchiamo di stabilire un contatto con quelle bestie? - Indicando con l'indice della destrorsa il punto generico nel quale quelle divinità dovevano essersi raggruppate fuori dal campo di forza. - Ho parlato con il Gobi tempo fa e sono ancora qui per raccontarlo. Non sono delle bestie senza cervello o volontà. Vogliono quello che vogliamo tutti, la libertà di poter percorrere la propria strada. Parlo anche con voi signori Kage. U see? Potremmo evitare molte perdite inutili se queste due fazioni la smettessero di farsi la guerra ed imparassero a convivere. Proprio come noi potremmo imparare a convivere con i Bijuu, o almeno potremmo provarci... - Poi, solo dopo aver preso parola davanti a quel fiume di persone senza pensarci, si rese conto di non essersi nemmeno presentato. Che maleducazione. - Oh... Sono Eiji Imai by the way... Shinobi di Kumo... Eheh...



CITAZIONE
Edit per fare questo piccolo avviso.
Nel post sono presenti le movenze che l'esercito di Kumo fa in generale, non mi metterò a riscriverle, ma ho evidenziato punti nel post in cui parlo dello stesso.

L'ultimo intervento del mio Pg viene fatto in piazza, ad alta voce, cercando di attirare l'attenzione di TUTTI. Sta a voi cagarlo o meno. :asd:

 
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