覚醒 Kakusei: scontro finale, [Fase 4]

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Kuroi Inu
view post Posted on 24/4/2018, 22:49 by: Kuroi Inu





Aveva marciato, insieme ai suoi compagni, a volto basso. Il suo desiderio di vedere godersi il paesaggio smorzato, come l'appetito, dalla gravità della situazione. O, per meglio dire, la gravità che riusciva a percepire da come tutti si stavano comportando.
In fondo non mi sono perso niente, questo paese confina con il nostro.
Non era stato improvviso, i primi segni si erano mostrati già molti giorni prima, a partire dalla sicurezza del ventre del suo clan. Aveva notato, nei sempre più rari momenti di pausa, che molti meno lasciavano la residenza, che le sale di allenamento cominciavano ad essere annerite dalle esplosioni e che alcuni dei membri più anziani, quelli che aveva imparato a temere e rispettare, in quanto custodi del segreto della loro argilla, erano chiusi nei loro studi da qualche giorno. Persino Fumimaro e Senzo erano sempre occupati e, mentre poteva credere che Ryo fosse in giro a fare qualche vendita, gli sembrava difficile credere che quei due non fossero reperibili. Ripensandoci, gli sembrava di ricordare di Aver visto Fumimaro sparire in una stanza assieme ad uno dei custodi. Ovviamente non ne poteva sapere il motivo, questa è la croce di ogni recluta.
Però sapeva che c'era qualcosa che non andava, tutti lo sapevano da quando quella strana sensazione gli aveva disturbati nell'intimità del loro corpo. Una sensazione simile, secondo quanto era possibile descrivere, a quella provata tempo addietro da coloro più affini alle aure ed al Chakra di quanto non lo fossero Hideo e molti suoi simili.
Me lo sento ancora un po' rimbalzare nel petto, come unghie sulla lavagna. Vorrei tanto sapere che cos'è, un altra cosa che non so. Irritante.
Certo la convocazione dell'Hachidaime non era giunta inaspettata a nessuno, ma di certo aveva fugato molti dubbi per alcuni. Se persino il sobrio Kazekage si era ritrovato costretto ad adunare il villaggio in maniera tanto pubblica, si doveva trattare di grosso, molto grosso. Qualcosa che ricordava pericolosamente ciò che era successo quattro anni prima. Il "Discorso", se tale si poteva considerare, era stato breve, schietto. Per quello che ne sapeva Hideo, era tipico dell'Hachidaime, ma l'argillista si sarebbe aspettato qualcosa di più...Grandioso, per mancanza di una parola migliore.
Nonostante tutto però, il ragazzo sentiva una scintilla di orgoglio bruciargli nel petto. Era stato scelto per quella missione, per quanto pericolosa. Lui, un Genin, un novizio, con a malapena abbastanza esperienza sulle spalle per potersi definire uno Shinobi. Era quella scintilla che muoveva il suo passo, che lo proteggeva, almeno per ora, dalla paura di un futuro incerto. Per la prima volta il quelli che gli sembravano anni, il ragazzo si sorprese a guardarsi i piedi mentre camminava, si era ripromesso di non farlo più. Fece uno sforzo consapevole per costringersi ad alzare lo sguardo, gli occhi azzurri incrociarono l'inquietante incombere delle rovine. Lo scultore in lui riuscì a vedere la maestosità di quei palazzi, un tempo grandiosi ed ora ridotti a quelle grigie mura davanti a loro, era triste. Prima o poi tutta l'arte finiva così. Ma la malinconia fu presto seppellita dalla reazione di una parte decisamente più forte della sua mente, il ragazzo spaurito mandato a partecipare ad una missione che a mala pena comprendeva. Il vento gli sembrò improvvisamente più intenso, un brivido gli attraversò la schiena. Il mantello che gli copriva spalle e petto, portato con l'intento di bloccare un po' del vento della sua terra nativa, gli avrebbe dovuto fornire abbastanza copertura dalle intemperie, ma Hideo non poteva fare a meno di tremare.
È inutile farsi troppe fisime, Hideo. Sei in missione, come l'altra volta, tempo qualche giorno e sarai di nuovo alla sede, ad esercitarti con Senzo e a condividere una sigaretta con Fumimaro.
Come se innescate dalla parole stessa, le sue mani si mossero meccanicamente al taschino interno della sua giubba, dove sapeva risiedesse l'oggetto della sua improvvisa brama. Con gesti rapidi e precisi, esercitati forse più volte dei sigilli insegnatigli in accademia, il ragazzo si accese una sigaretta e ripose il pacchetto al suo posto. Prese una boccata, smise di tremare.
Si guardò un po' intorno, facendo attenzione sopratutto a chi, come lui, portava lo stemma della sabbia. Alcuni cercavano una risposta nel terreno sotto le loro suole, altri mostravano sguardi duri e stoici, qualcuno si guardava semplicemente intorno, come stava facendo lui. Non poteva dirlo per certo, ma sicuramente poteva sperare di non essere l'unico a provare quell'opprimente sensazione alla bocca dello stomaco, quella sensazione che gli stava facendo riconsiderare tutte le scelte fatte.
Paura, dannazione, si chiama paura.
E alla paura seguì la rabbia, rivolta tutta a se stesso. Aveva avuto quello che voleva, stava per visitare un luogo inaccessibile ai più, si trovava parte di un evento che si sarebbe meritato una nota nei libri di storia se non altro per il numero di forze coinvolte. Non era forse tutto ciò quello che aveva cercato fino a quel momento? E allora come si permetteva a provare paura anziché gioia?
Sono un Ipocrita.
Quello l'ultimo pensiero prima di stringersi di nuovo nel mantello, prima di seguire gli altri oltre il varco di quelle rovine. Un altro brivido mentre superava le mura di pietra, questa volta condiviso da qualcun altro nella folla, la cosa lo rassicurò un poco. Gli si affiancò una ragazza, rimasta in disparte fino a quel punto. Anche lei coperta da un cappuccio, anche lei con il simbolo di Suna sui suoi abiti. I suoi movimenti erano rigidi, meccanici. Hideo penò di poter riconoscere in quei movimenti le stesse cose che stava provando lui.
Un respiro profondo, un altra tirata di sigaretta e si abbassò la cappa. Cercò di raddrizzare le spalle e di puntare lo sguardo dritto verso la testa della coda, sforzandosi il più possibile di tirare fuori un sorriso che non apparisse forzato.
Se non posso essere coraggioso, per lo meno posso provare ad essere d'incoraggiamento per qualcuno.

 
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