覚醒 Kakusei: scontro finale, [Fase 4]

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'nD
view post Posted on 24/4/2018, 15:09 by: 'nD
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Kumo
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Mameko

Ichigo

Niko

Sanmaru

Ho evidenziato i nomi dei pg con cui interagisco.


EIJI C'è POSTAAAAAAH! - ARRIVOOOOOH! - Non aveva combinato molto da quando aveva rivelato la sua vera natura ai capoccia di Kumo. Si era semplicemente perso in allenamenti infiniti. Doveva imparare a sincronizzarsi con le sue falci, arrivare ad agire con loro quasi fossero un unico essere, una singola essenza capace di muoversi con grazia e fluidità, ma colpendo con forza e irruenza. Non era facile, affatto, soprattutto perché due di quelle tre armi avevano un carattere completamente differente dal suo. Per sua fortuna Sanmaru, perché ormai così la chiamava, era legata alla sua anima da un legame indissolubile, quindi riusciva a comprenderlo meglio delle altre. Niko era sempre gentile e disponibile, ma pareva quasi non si fidasse del ragazzo. La sua era per lo più una facciata per evitare discussioni di storta. Dal canto suo Eiji era sicuro che fosse una brava persona, o falce che dir si voglia, ma doveva ancora guadagnarsi il suo affetto. Ichigo era il tasto dolente. Aveva un caratteraccio e non si risparmiava mai quando c'era da riprendere il Chunin. Fortunatamente tutto quello che faceva era a fin di bene, o almeno così Eiji interpretava le sue azioni. Nel complesso stare con loro gli piaceva, si stava abituando ad avere quelle tre presenze attorno e i loro allenamenti stavano dando i frutti sperati. La strada era ancora lunga, ma la speranza era ancora viva negli occhi del ragazzo. Cosa stava facendo? Beh, stava lucidando proprio il primogenito quando Mameko lo interruppe comunicandogli della missiva. Al che lasciò andare la falce quasi addormentata tanto era rilassata, la quale impattò con il suolo per poi risvegliarsi di botto. SDONG. - HEY TU DOVE DIAVOLO CREDI DI ANDARE! Non abbiamo ancora finito. Sono ancora sporco e tu devi darmi una sistemata! POI CHE CAZZO DI MODI SONO, LASCIARMI ANDARE COSì! - Pensavo che avessi detto che un guerriero deve stare sempre all'erta... Didn't yà?! Eheh... - ADFHJFHEIGH! Maledetto ragazzino... - C'mon bro, non fare storie, finisco dopo! -

Mameko lo attendeva nella stanza principale con in mano la lettera. Sembrava una convocazione alla piazza centrale di Kumo fissata per quel pomeriggio. Non si preoccupò neanche per un secondo di quello che avrebbe potuto trovare in quella piazza. Lo avevano accettato e gli avevano intimato di mantenere il segreto, così lui avrebbe fatto. Se lo avevano convocato in un luogo del genere doveva essere per qualche altro motivo. Qualcosa gli diceva che non sarebbe stato il solo ad accorrere quel pomeriggio. Vi era però una sola missiva. Mameko non ne aveva ricevuta alcuna, probabilmente per le sue condizioni di salute. Nel suo piccolo Eiji sapeva che quel Jonin aveva ancora molto da offrire, ma era evidente che qualcun'altro non la pensava come lui. La cosa dispiaceva al suo sensei? Difficile dirlo. Era un libro pieno di pagine scritte in una lingua quasi del tutto sconosciuta al ragazzo. Nel dubbio non disse nulla a riguardo, sorridendo la suo salvatore. - Cosa pensi succederà!? - Chi può saperlo, forse solo Jashin potrebbe rispondere a questa domanda... - Non riuscì a scucirgli alcuna informazione riguardo al Kyo Dan. Che non fosse più informato riguardo alle loro mosse? Possibile, com'era possibile che volesse lasciare il tutto nelle mani del giovane, senza dargli aiuto alcuno. Il chunin doveva crescere e Mameko avrebbe fatto in modo di renderlo forte e responsabile. Responsabile. Lui. LEL. Good luck bruh! Sempre seguito da Ichigo che fluttuava attorno a lui, Eiji tornò in stanza e concluse la lucidatura, per poi prepararsi.




Quindi anche Kumo sarebbe scesa in campo. Nonostante le direttive iniziali parevano essere diverse, con la scomparsa di Raisei molte cose erano mutate. Eiji ne era abbastanza contento, avrebbe avuto la possibilità di entrare in contatto con altre bestie ed avrebbe cercato di ripetere la sua esperienza con il Gobi. Dopotutto quei Bijuu erano delle incognite e, come tali, erano temute da tutti. Un po' come i Jashinisti, anche se i Nove erano più grandi, più forti e molto più cattivi. Tra la folla il ragazzo si ritrovò a cercare qualche volto conosciuto, nello specifico quello dei suoi genitori. Gli sembrò di vederli per qualche secondo, ma venne travolto dalla calca. Ci sarebbero stati anche loro, avrebbero combattuto quelle bestie assieme ai loro colleghi shinobi, assieme a loro figlio, figlio della cui esistenza si erano scordati. Era preoccupato per loro, ma nel vederli per quel millisecondo Eiji sorride. Con loro al suo fianco, ovunque fossero stati, avrebbe avuto la certezza di poter superare ogni ostacolo. Non rimaneva che prepararsi.

Tra le altre cose Eiji apprese anche che non avrebbe lavorato da solo. Sarebbe stato affiancato da due giovani Genin di cui non conosceva il viso o le capacità. La cosa lo rendeva irrequieto. Non sarebbe stato facile mantenere il segreto con due persone al suo fianco. Una lancia nel petto e la sua immortalità sarebbe venuta alla luce. Ma cosa pensavano ai piani alti? Poco male, avrebbe dovuto fare semplicemente più attenzione.
- Quindi questo sarà il tuo primo incarico da caposquadra, ti senti pronto? - CAPOCHE?! WHAT THE FUCK MATE?! - No, non aveva minimamente pensato che il suo grado gli avrebbe conferito quel compito. Effettivamente era il Chunin di quel team, era scontato che avrebbe dovuto guidarli. Era sempre stato abituato ad agire da solo, al massimo supportato da qualcuno, ma non aveva mai preso decisioni per un intero team. Lui contava principalmente su se stesso, sulla sua forza, per cercare di fare tutto il necessario per arrivare al successo. Inoltre lui era immortale, molto spesso si ritrovava a buttarsi in situazioni che altri eviterebbero. Sarebbe stato in grado di guidare altre due persone? Non poteva saperlo, ma sicuramente avrebbe fatto in modo di proteggerle, come avrebbe protetto ogni altro fratello di Kumo. Poco dopo le parole dette da Eiji e da Mameko, le tre falci si manifestarono attorno alla figura del ragazzo. - CAPOSQUDRA?! LUI?! Siamo fottuti, tutti fottuti, moriremo sicuramente. - Il primo ad intervenire fu Ichigo, severo come sempre, seguito a ruota da Niko. - Suvvia Ichigo, che modi sono... Poi siamo falci, anime. Non possiamo morire, non propriamente almeno. - Fortunatamente c'era Sanmaru a supportarlo. - YOOO BRO THAT'S WAZZAP! Sarai un ottimo caposquadra! Non ascoltare quell'antipatico di Ichigo! Eheh! - Thank man... Eheh... -

E finalmente venne il giorno della partenza. Spalla contro spalla, un fratello accanto a fratello, tutti in marcia verso lo stesso obiettivo. Polvere sotto ai sandali, sudore sulla fronte ed il cigolio del metallo che si ripresentava ad ogni passo. Lui era fra tutti gli altri, come tutti gli altri. Falci sigillate nel suo corpo sempre pronte all'azione e coprifronte legato attorno al braccio destro. Cosa sarebbe successo? Non riusciva nemmeno ad immaginarselo. La prima volta aveva parteggiato per il Kyo Dan poiché Jashin gli aveva chiesto di farlo. Questa volta, però, il Dio pareva essersi completamente disinteressato della situazione terrena. Avrebbe dovuto decidere e la cosa lo spaventava, almeno per certi versi. Per quanto pensasse che quelle bestie dovessero essere parte integrante del mondo e, proprio per questo, lasciate libere nel tentativo di comprenderle, non era sicuro che quella fosse la soluzione giusta. I Nove erano potenti, molto, e la distruzione che lasciavano dietro il loro passaggio era incommensurabile. Se non avessero accettato la convivenza? Se la rabbia che serbavano nel cuore le avesse travolte del tutto, trasformandole in sanguinarie macchine da guerra? Allora l'unica soluzione sarebbe stata quella di sigillarle. Che fare? Taisei? Kyo Dan? Quest'ultima aveva attaccato Kumo e lui aveva sventato quell'assalto per il rotto della cuffia. Poteva davvero fidarsi di quelle persone? La risposta era no e questo la diceva lunga. In quella marcia però non era solo, circondato da migliaia di fratelli. Aveva due compagni, due sconosciuti che lo avrebbero affiancato durante quegli eventi. Doveva conoscerli, almeno per avere un'idea di quello che sarebbero stati in grado di fare.

Si decise e scacciò tutti gli altri pensieri che intasavano quel dedalo che era la sua mente in quel momento. Si fece loro vicino e, mostrando uno dei suoi soliti sorrisi si presentò ad entrambi.
- YO BROS! Voi dovete essere i due Genin! Yuji e Makoto se ricordo bene... Anyways! Io sono Eiji, nice to meet yà! Visto che abbiamo un po' di tempo e che dovremo lavorare assieme, mi farebbe piacere conoscervi un po' meglio... Per meglio intendo dire... Cosa sapete fare?! Eheh... -

Strano a dirsi, ma non sarebbe stato di molte parole, sempre che i due compagni non avessero avuto domande da fargli. Era sin troppo preso dalle sue pare mentali per perdersi in migliaia di discorsi, com'era suo solito fare. Sarebbe rimasto silente, con un'espressione tra il serio e il sognante in volto, per lungo tempo, almeno fino a quando non fossero giunti davanti a quella che pareva essere la loro destinazione. Una barriere si ergeva davanti ai suoi occhi e fu proprio quella ad attirare la sua attenzione. Non erano i primi ad essere giunti nel luogo, in molti l'avevano già attraversata e pareva che non avessero subito alcun danno. Il grosso dell'esercito di Kumo si dirigeva verso il centro, attirato dalla chiamata del Taisei. Cosa avrebbe deciso di fare? Cosa avrebbero deciso di fare? Non si trattava solo più di lui a questo punto. Di chi fidarsi? Rispondere al Taisei o tornare a combattere per il Kyo dan ancora una volta? Questa ultima opzione lo avrebbe costretto, con tutta probabilità, ad incrociare le armi con alcuni dei suoi fratelli. Era davvero disposto a mettere da parte il suo amore per Kumo per la libertà di quelle bestie? Era davvero disposto a mettersi al servizio di coloro che avevano minacciato casa sua? No. Per quanto volesse vedere quelle bestie in libertà, il Kyo Dan non si era dimostrato degno della sua fiducia e delle sue lame. Avrebbe perseguito i suoi scopi, come sempre, ma lo avrebbe fatto mettendo Kumo al primo posto. - Bros... - Per poi accorgersi che ne era rimasto solo uno. Makoto si era allontanata ed al momento non riusciva a vederla. - Dov'è finita la ragazza? C'mon... Anyways... Io proseguirei verso l'interno, Kumo chiama e io intendo rispondere. Ti sta bene Yuji?! Let's get it over with.



<attivazione/passiva> - Sensitivo - [Liv 2: 41/50]

 
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