narrato
*Pensato*
Parlato
Parlato da altri
Piano piano, passo dopo passo, i tre si avvicinarono all'accademia. Shikaru non voleva ammetterlo nè ne aveva voglia, ma era stanco. Sia chiaro, non solo psicologicamente parlando, ma anche fisicamente cominciava a sentire dolori alla schiena e alle gambe. Trascinare Chora per tutta quella strada lo stava sfinendo e azzardarsi a chiedere aiuto ad una zoppicante Inoza gli avrebbe fatto perdere qualsiasi tipo di dignità avesse mai conquistato o avuto.
Non appena l'accademia fu all'orizzonte i tre intravidero il loro maestro, Rokku, con i due ragazzini incrociati qualche minuto prima.
Shikaru si pietrificò.
I colpevoli erano stati acciuffati, doveva esserne contento.
La missione era terminata, questo è vero, ma questo significava una sola cosa.
Non era stato merito suo.
Poco a poco fece qualche passo per avvicinarsi alla scuola. Se Rokku aveva catturato i due ragazzini significava solo che il loro sensei li aveva tenuti d'occhio per tutta la durata della prova e aveva agito dove il piccolo Nara aveva fallito o , in alternativa, che avesse avuto la soffiata da qualcun'altro. Il giovane pensò e , in cuor suo, sperò che fosse andata così.
Il proprio maestro intanto si accorse di loro e si avvicinò con un'espressione scura in volto.
Era palesemente arrabbiato.
Le frasi da lui pronunciate furono pesanti come macigni per il piccolo Nara. Senza tanti giri di parole bocciò i suoi due amici di infanzia e lì rispedì di nuovo in accademia. I due ragazzini tentarono di ribellarsi ma il sensei non ne volle proprio sapere, finchè non se ne andarono.
Shikaru non cercò di prendere le loro difese..si isolò totalmente dal mondo intero. Non sapeva più cosa provare. Rabbia, frustrazione, angoscia, tristezza, delusione scorrevano nelle sue vene tanto da tenerlo fermo come una statua.
La vera disfatta arrivò pochi secondi dopo. Rokku-sensei non bocciò categoricamente Shikaru, come si aspettava, ma disse di dover ancora deliberare con gli altri maestri sul suo conto e lo congedò dalla missione.
Il piccolo cuore del bambino a quel punto iniziò a cedere e il piccoletto fu costretto a scappare per non mostrare le lacrime di fronte al suo sensei.
Si avviò verso casa il più in fretta possibile ma , all'ultimo, decise di soffermarsi in prossimità della foresta di fronte casa. Quel luogo lo faceva stare tranquillo e , in cerca di qualche tipo di conforto, ci si soffermò finchè non trovò un grande albero.
Lentamente si tolse l'equipaggiamento, lo poggiò per terra e finalmente esplose.
Pianse e urlò, urlò e pianse. Prese a pugni il legno di fronte a sè finchè il dolore gli vietò di continuare. A quel punto usò le gambe per sfogarsi. La frustrazione che provava in cuore era qualcosa di..abominevole.
Mai provata una sensazione simile.
Andò avanti per minuti, forse ore e più passava il tempo più lui si sentiva peggio.
Shikaru? Che ti ha fatto quell'albero di male?Il piccoletto alzò gli occhi, si voltò di scatto e rimase impietrito. Tra tutte le persone che non voleva vedere, aveva di fronte quella che occupava il primo posto.
Suo padre.
Cercò di ricomporsi alle bene e meglio e si mise seduto, a testa bassa.
Suo padre si sedette accanto a lui.
Rimasero qualche secondo in silenzio, finchè il padre non lo ruppè.
Non ti ho mai visto così, non hai passato l'esame?non lo so ancora...lo saprò tra un po'..forse domani..non lo soE allora cos'è che ti turba figlio mio?Pian piano ricapitolò la sua avventura pomeridiana, non tralasciando nulla nè modificando la storia in suo favore. Fu il più sincero possibile. La voce gli si mozzò quando descrisse le condizioni di Chora e Inoza dopo la sua strana strategia e trattenne a stento le lacrime nel momento in cui riferì la decisione di Rokku sensei.
Capisco..e ti senti in colpa per i tuoi amici?Come non potrei? Loro si sono fidati di me tanto da eseguire un mio comando senza fare domande..e ora?...Ora sono stati bocciati mentre io rischio di passare..come dovrei sentirmi? Sono il peggior Nara mai nato..Scoppiò nuovamente a piangere e in preda alla rabbia si alzò di scatto per andare a picchiare nuovamente l'albero.
L'intenzione era quella almeno.
Non riuscì.
Si alzò e rimase bloccato poi, senza volerlo, si rimise seduto accanto al padre.
Aveva usato il controllo dell'ombra su di lui per bloccarlo.
Già..quell'ombra che non riusciva più a muovere a suo piacimento.
Pianse ancora un po'.
Non piangere per i tuoi amici, l'esame genin è una tappa importante per ogni ninja. Usciti dall'accademia vi aspettano missioni in cui rischierete la vita. Se le tue strategie fossero andate in porto quale sarebbe stato il loro merito? E se fossero diventati genin e mortì sul campo per incapacità come l'avresti presa?Shikaru rifletté su quelle parole ma, per quanto sensate, non riusciva a dimenticare l'espressione delusa di Chora o l'occhiata piena di veleno di Inoza.
Ciò non toglie che io ho sbagliato! IO ! Sono una vergogna per ogni stratega Nara mai esistito!Shikaru, ora smettila!
Con tua madre ti abbiamo sempre istruito a pensare fuori schemi, nel corso degli anni hai dimostrato di avere una grande intelligenza e una grande capacità logica ma nessuno...nessuno..ha mai preteso che all'età di dodici anni fossi già un ottimo stratega!
La vita di un ninja è difficile, nessuno parte con una marcia in più o con un aiuto supplementare. Comandare bene significa avere esperienza sul campo, significa aver sofferto per i propri sbagli ed averli fatti propri. Significa sapere che il campo di battaglia non è un gioco..perchè chi perde..muore figliolo..muore! Come ti ha detto giustamente Rokku, hai agito come Leader, non come membro di una Squadra.Ero così convinto di me..delle mie capacità.. Ti sei sopravvalutato Shika ma non devi rammaricarti troppo. Avrai tempo e modo per dimostrare a tutti quel che vali..indipendentemente da quello che è successo quest'oggi. La conosci la storia dei Nara no? Un tempo in questa foresta...- Si alzò lentamente e toccò il grande albero preso di mira da Shikaru, con leggerezza. Lo stesso fece il ragazzino accanto, ancora sotto l'effetto del controllo dell'ombra -
noi..o meglio..i nostri antenati cacciavano per dare cibo agli abitanti di konoha..ora invece, siamo i principali protettori di queste piante e degli animali che ci vivono. Niente è scritto e deciso in partenza. Le persone cambiano e sorprendono il mondo con le loro doti..lo farai anche tu, se vorrai e ti impegnerai, è tipico della nostra storia figlio mio.Fece un breve sorriso e lasciò andare il suo controllo. Shikaru da parte sua si fece trasportare dalle parole del padre tanto da rabbrividire. Lui aveva le doti per fare, ora solo con l'impegno avrebbe potuto e dovuto dimostrarlo al mondo ninja.
Un giorno sarò abile come te..papà?Tsk..se non inizi a legarti quei capelli non andrai da nessuna parte caro mio.Entrambi risero.
Riprese le sue cose i due tornarono a casa. Non parlò molto a cena nè sua madre gli chiese poi molto, bastò qualche occhiata complice con il padre e si parlò di altro per tutta la serata, come se nulla fosse accaduto.
Finito di mangiare si ritirò nella sua stanza e riflettè sulle parole del padre. Si sentiva ancora in colpa per quello che aveva combinato ma adesso non provava più tristezza e frustrazione ma un incredibile voglia di riscattarsi..qualsiasi sarebbe stata la decisione del suo maestro.
Si addormentò con questi pensieri in testa.
La mattina seguente arrivò una lettera a casa Nara. Quando la madre la ritirò Shikaru si era appena svegliato. Smise di fare quel che stava facendo e corse in fretta e furia verso la stanza più grande dove madre e padre stavano visionando il tanto aspettato risultato.
Allora? Che dice? Posso vedere?Furono attimi di tensione fino a chè un caldo sorriso della madre non lo rincuorò. Nonostante tutto aveva passato l'esame ed era ufficialmente un Ninja di Konoha.
Sorrise, prese la lettera tra le mani, e si preparò per andare a ritirare il coprifronte. L'idea era quella di andare a prenderlo e poi passare a casa di Inoza e Chora per dare delle scuse. Non voleva avere cattivi rapporti con nessuno, meno che mai con i suoi amici d'infanzia. Confidò nel fatto che nonostante tutto lo avrebbero perdonato.
Prese tutto il necessario e si fiondò fuori casa diretto all'accademia ma venne di nuovo bloccato dal padre..
Ora sei un Genin giovane Nara!Hey, io non sono un Nara qualunque..io sono Shikaru Nara..presto o tardi sarò riconosciuto più per il nome che per il cognome!Il padre rise e lasciò andare il ragazzino che, da parte sua, aveva una voglia matta di dimostrare a tutti quel che poteva valere.
Gdr Off
Suppongo sia questo il mio ultimo post. Ho scritto mentre ascoltavo cose come "sadness and sorrow" o "decision" quindi non volendo mi son lasciato trasportare dalla narrazione e dalla vicenda in maniera appassionata. Se risulta troppo pesante, ripetitivo o a tratti scontato mi scuso ma non mi sono mai appassionato così tanto nello scrivere