Watashi 6C/2A - Tears in the Rain, Per Bahamut, Bishop, Karen. Passaggio di rango per Morph

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view post Posted on 22/1/2013, 23:41
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Da una Lacrima di Luna

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Infine toccò a Fuyuki narrare le sue avventure, che a quanto aveva già costatato dal racconto di Hisashi erano differenti rispetto alla loro. Anche il capogruppo aveva avuto a che fare con alcuni superstiti che gli avevano parlato del Tempio di Azura. Tutti i loro racconti erano proprio collegati a questa struttura che tutti i contagiati cercavano di proteggere dalla figura dagli occhi marini.
Fuyuki rifletté un attimo sulle informazioni che aveva raccolto e alla fine disse la sua versione dei fatti: probabilmente la creatura che si stava opponendo proprio come loro a Watashi si stava dirigendo a nord perché si trovava proprio li in tempio. Chiaki non era totalmente sicura di ciò perché l'essere si muoveva talmente rapido nella casa quasi più per eliminare le sue tracce che per qualcosa in particolare. Poteva aver preso quella strada anche per far deviare Pakkun che aveva deciso di inseguirlo per quello che ne potevano sapere.
Chiaki intanto cercò di concentrare tutta l'energia che aveva negli occhi nella speranza di riuscire a delineare meglio quel nuovo ambiente dove si trovavano proprio come fece l'eremita. Nulla. Che non avesse energia? Come era possibile? Riprovò un'altra volta e un'altra ancora, finché non incrociò gli occhi del suo sensei che sembrava essere nelle sue stesse condizioni. Alzò le spalle e le mani quasi non riuscendo a spiegarsi cosa diavolo stava accadendo.
Watashi stava bloccando i loro poteri un'altra volta ma adottando una strategia diversa a quanto pareva. Fu proprio il chunin che dette la pessima notizia agli altri membri del team. Cosa avrebbero fatto se qualcuno li avesse attaccati in quel momento? Non potendo utilizzare nemmeno le loro tecniche dovevano e sperare di arrangiarsi con le loro abilità di intelletto e la forza fisica che gli restava, pregando che quella creatura potentissima dai tratti celestiali non venisse a fargli visita proprio adesso.
Fu proprio in quel momento che alla tredicenne afflitta dalla non riuscita attivazione del byakugan, cadde lo sguardo sulla ferita che si era procurata antecedentemente, quasi avendo perso di vista il motivo per cui se l'era fatta.
Non appena notò che il suo sangue non era più scarlatto, le si fermò di colpo il cuore. Il colore assomigliava più alla ferita di Pakkun, di un violaceo che metteva quasi i brividi. Era stata realmente contagiata? Rimase qualche secondo a osservare il liquido denso percorrerle tutta la candida mano, poi alzò lo sguardo alla ricerca di conferme che tutto quello che stava accadendo era solo frutto un brutto scherzo.
Le parole del medico improvvisamente suonarono quasi come un orazione funebre mentre si apprestava a dava buone notizie a Hisashi, Fuyuki e Okojo. La ragazzina non voleva farsi vedere debole così nascose la mano noncurante, cercando di dimostrarsi forte davanti a quella dichiarazione. Il suo corpo rimaneva rigido e impassibile mentre i dubbi e il contrasto di emozioni al suo interno, lentamente la divoravano.
Le scuse del medico intanto non erano assolutamente d'aiuto, sembrava quasi non volergli regalare nessuna speranza, adesso che ne aveva bisogno più di qualsiasi altra cosa. Jaku provò a cercare gli appunti che aveva raccolto durante la sua permanenza nel rifugio ma a quanto sembrava non era rimasto più niente, la pioggia in tempesta si era portata via anche quelli.
Ogni parola che l'uomo pronunciava le sembrava un macigno in più da sopportare, voleva solo che per qualche secondo rimanesse in silenzio.

*Farò la fine dei sopravvissuti più deboli e morirò oppure andrò contro i miei stessi compagni? Poi adesso che siamo anche senza chakra e siamo più deboli. Non ci dovrebbero mettere molto Jaku o Fuyuki a bloccarmi il problema è che potrei colpire quando meno se lo aspettano. Come faccio ad avvisarli? Preferirei morire a questo punto che vederli in difficoltà per causa mia...*

Fuyuki intanto prese il controllo della situazione e cercò di portare la calma mentre le paure facevano breccia nelle menti dei contagiati. Il tocco caldo del ragazzo sul suo volto le diede un attimo di pace interiore, poteva non sembrare il massimo come gesto ma in quella situazione era più che sufficiente per farle ritrovare quella fiducia persa.

*Si ha ragione Fuyuki dobbiamo avere fiducia l'uno dell'altro, siamo arrivati fino a qui insieme e usciremo uniti in qualche modo*

- F-Fuyuki se dovessi finire come Pakkun, ti prego f-fermami in tempo... - nonostante le sue speranze si stavano lentamente ricomponendo, voleva essere sicura che il ragazzo fosse stato disposto a prendere le giuste contromisure.

La kunoichi guardò il suo sensei decisa, mettendo da parte la sua timidezza. Doveva metterlo al corrente quanto fosse importante per lei non infierire sulla vita di nessuno, ne sulla missione. Poi improvvisamente come se un lampo avesse attraversato la mente dello shinobi si rivolse direttamente al medico per chiedergli le sue condizioni.
Effettivamente non aveva espresso nessun commento su se stesso, nonostante lo Hyuga dovesse essere aggiornato su tutto essendo lui a capo del team. Passarono pochi secondi e qualcuno sembrò intimare di tacere.
Chiaki si guardò intorno perplessa, non aveva riconosciuto la voce e non capiva nemmeno la sua provenienza. Tutti i componenti sembravano interrogativi quanto lei. Fu questione di secondi quando finalmente riuscirono a distinguere nitidamente delle voci al di fuori della stanza.
Le due voci maschili non sembravano conversare tranquillamente, assomigliava più a una sorta di litigio che non si concluse in maniera molto civile. La fanciulla bloccò persino il suo respiro cercando di non perdere nessuna battuta.

*Chi non vuole perdere? Che sia di nuovo qualcuno dei superstiti di cui hanno parlato prima i miei compagni? Uno dei due stava accusando l'altro di aver venduto le loro anime, sto iniziando a pensare che questa storia non è solo colpa di Watashi *

L'uomo che sembrava chiamarsi Jael voleva delle risposte e il suo tono si trasformò in triste e disperato finché tutto non finì in un grido soffocato riecheggiando tra i muri della stanza in cui si trovavano.
La giovane genin serrò gli occhi mentre avvertiva nuovamente la sensazione di morte permeare l'aria, non occorreva nemmeno il suo byakugan per capire cosa era successo tra i due. Poi come un narratore racconta una storia, la voce che prima li aveva zittiti, tornò a riversare parole pregne di saggezza.

*La lussuria e la superbia degli uomini...Watashi non ne è che l'arma, quindi chi è che impugna l'arma? E cosa vuole o vogliono ottenere?*

Che li avessero trovato i pezzi che gli mancavano per completare il puzzle? Prima che qualcuno di loro potesse fare qualche sorta di domanda, lo Hyuga si girò verso di loro e gli fece cenno di non fare nessun rumore. Sicuramente aveva un piano perché si mise subito all'opera cercando alcuni materiali per fabbricare quella che sembrava essere una trappola.
Mantenendo sempre la massima attenzione e cercando di far meno rumore possibile si cimentò a sistemare gli strumenti raccolti come meglio poteva all'entrata. Chiaki rimase li a fissarlo immobile, aspettando che il ragazzo si offrisse volontario per dire le sue intenzioni e quale era il loro compito.
Furono secondi pieni di tensione anche perché l'uomo si stava avvicinando, soprattutto adesso che uno dei suoi amici era morto. Non appena il chunin ebbe finito, quatto si riavvicinò al gruppo bisbigliando.
Ognuno di loro si sarebbe dovuto nascondere, aspettando il momento giusto per cogliere l'uomo di sorpresa mentre il piccolo Okojo avrebbe dovuto controllare da uno spiraglio della porta cosa stava accadendo oltre di essa. L'obiettivo era catturare l'ostaggio vivo ma se la situazione si fosse messa male, avrebbero dovuto affrontare una prova di sopravvivenza senza badare a regole.
La trappola avrebbe dovuto fermare l'uomo appena fosse entrato ma nessuno aveva certezze sulla sua forza, quindi dovevano rimanere quanto più possibile all'erta. Non appena l'ANBU finì di parlare tutti partirono alla ricerca di un luogo che potesse permettergli una facile visuale ma che li coprisse interamente.
La kunoichi trovò sicurezza dietro a un enorme drappo rosso che faceva da tenda alla camera regale. In fin dei conti non si poteva lamentare perché mentre lei riusciva a vedere le ombre dai fili rossi del tessuto, nessuno poteva notare la sua presenza. La stoffa era talmente grande che strusciava persino per terra nascondendo i suoi piedi.

*Perché ho come la sensazione di stare dentro un sogno? Eppure la mia ferita sembra così reale*

Si diede un'ultima occhiata al taglio che aveva sulla mano, dubbiosa pensando a quell'atmosfera assurda di quell'ambiente che ancora non la convinceva. Quando vide l'ombra del furetto avvicinarsi alla porta e aprirla leggermente, appoggiò le mani sulle sue due armi, pronta a partire all'attacco se ce ne fosse stato bisogno.

Raga non ho corretto perché ho necessità di studiare per gli esami...possiate perdonarmi!
 
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view post Posted on 23/1/2013, 19:51

lo cavalier del Gangbang!!

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Dopo Hiro fu il turno di Chiaki di aggiungere qualche altro dettaglio, tirò fuori i fogli ma scoprì che a causa dell'acqua nera i dati contenuti erano illeggibili, quella oramai non era altro che carta straccia. Per fortuna i due genin si ricordavano le cose più importanti e le riferirono al resto del gruppo, la storia di ciò che era avvenuto in quella casa stava piano piano prendendo forma e si completò con le parole dette da Fuyuki.
Spiegò che anche lui aveva incontrato dei sopravvissuti e come quelli con cui aveva parlato Hisashi erano spaventati da quell'angelo e intenzionati a difendere il tempio di azura, tutti gli indizi puntavano lì.
Il prossimo compito sarebbe stato quello di trovare il tempio e cercare di fermare tutto quel disastro, ma vi erano altri problemi, il primo era sul luogo dove si trovavano, avrebbero dovuto esplorare quel luogo per verificare dove si trovavano e iniziare a chiarire perchè quel luogo sembrava l'opposto del casolare dove erano entrati, tempo compreso. Per risolvere quel mistero, i due Hyuga provarono ad attivare il loro Doujutsu per esplorare velocemente la casa, ebbero però una brutta sorpresa, erano sprovvisti di chakra. Quella notizia non ci voleva, erano già senza chakra ed affrontare pericoli sconosciuti senza la base delle loro tecniche, sarebbe stato ai limiti dell'impossibile. Hiro provò a richiamare la propria sabbia ma non vi riuscì, era proprio sprovvisto della più piccola goccia di chakra, senza quello lui era praticamente inutile, gli Hyuga erano comunque abili nel taijutsu, ma lui che basava tutto sul ninjutsu era allo stesso livello di un comune cittadino che non sa usare il chakra. Avrebbe dovuto utilizzare la propria forza fisica cosa di cui non era molto provvisto, probabilmente a forza fisica era il più debole del gruppo, si sentiva inutile e abbattuto, sapeva che così sarebbe stato solo un peso, in una fase cruciale della missione come quello era davvero un colpo duro.
Rimase in silenzio ad ascoltare gli altri parlare, poi arrivò il colpo di grazia, bisognava verificare la condizione di ciascun membro del gruppo così gli fu chiesto da Fuyuki di ferirsi e di mostrare il proprio sangue al medico.
Già il medico solo in quel momento pensò a cosa voleva dire non avere il chakra, voleva dire che non poteva utilizzare le tecniche curative e guarirli come più volte aveva fatto in quella missione, erano davvero nei guai.
Hiro comunque fece come richiesto dal chunin, già prima di sentirsi dire i responsi sapeva che era stato contagiato, il suo sangue era viola come quello di Pakkun, lui che per il patto con il deserto aveva perso tutti i colori corporei, compresi quelli dentro il suo corpo, era abituato a vedere tutto bianco compreso il suo sangue. Vedere quel liquido viola lo colpì nel profondo, già un'altra volta era rimasto scosso a per colpa di Watashi e dei suoi macabri piani, quando era stato marchiato e evocato al cospetto di quel Dio. Se quella volta aveva rischiato la sua vita, questa volta rischiava di ferire e fare del male ai suoi compagni di missione, già era un peso non poter essere utile ai compagni, ma essere addirittura un pericolo per loro era troppo. Fuyuki provò a tranquillizzarli, ma purtroppo non ebbe molto effetto sul genin, era rimasto colpito nel profondo da quella rivelazione, lui che era diventato un ninja per proteggere amici, parenti e deboli ora rischiava di essere colui che infliggeva del male. L'unica cosa che attenuava il suo malessere era che senza chakra non poteva essere così tanto pericoloso, l'essere inutile senza chakra, si era rivelato un vantaggio in quella situazione. Quello però non gli bastava, aveva bisogno di qualcosa di più, di una promessa, la stessa che aveva fatto lui all'amico ore prima, così si avvicinò a lui e ripetè le stesse parole che il ninja dello Shakuton gli aveva riferito in quella grotta.


Hisashi se mai dovessi perdere il controllo, promettimi che mi fermerai con ogni mezzo necessario, non voglio fare male a nessuno.

Ci sarebbero stati anche Fuyuki e Jaku che avrebbero potuto bloccarlo con facilità, ma vista la domanda dello Hyuga c'era il rischio che lo stesso medico fosse infetto. Il ragazzo aveva sentito tutte le parole del medico su la loro situazione, sui dati persi delle sue ricerche e sul fatto che avrebbe dovuto riniziare da zero.
Prima che potesse rispondere alla domanda sul suo stato però una voce chiese di fare silenzio.


Chi diavolo è stato? mi sembra diversa dalle voci degli altri, ma qui ci siamo solo noi, da dove cavolo viene quella voce?

Hiro si guardò intorno come fecero tutti gli altri poi iniziarono ad avvertire due persone che discutevano animatamente, già il fatto che in quel luogo ci fosse qualcun altro lo sorprese. La discussione era molto accesa, a quanto pare il primo uomo aveva fatto qualcosa di riprovevole per salvare una donna, aveva sacrificato l'anima di chiunque e avviato una pandemia mortale.

Qualcuno vuole iniziare qualcosa di peggio che quella dannata pioggia? un attimo ma qui quella pioggia non c'è, non ho ancora capito perchè qua non c'è quella pioggia letale, e se... no non può essere ho letto troppi racconti fantastici. Certo però che avrebbe senso, se stessimo semplicemente vivendo quello che è successo prima di quella pioggia, ma come potrebbe essere possibile?

Mentre il genin ragionava su contorte teorie, la discussione tra i due uomini ebbe una tragica fine, l'uomo per portare avanti i suoi piani era anche disposto ad uccidere un suo amico o comunque un conoscente. Mentre Chiaki sembrava scossa per quello che era successo, Hiro era pieno di rabbia, odiava dal profondo del suo cuore le persone pronte ad uccidere a sangue freddo, per portare avanti il loro scopo.
Come la discussione terminò ancora quella voce disse che Watashi era solo il mezzo che le persone utilizzavano per farsi del male, sembrava che quell'essere stesse mostrando e spiegando piano piano commentando pure ciò che stava succedendo. Quella teoria strampalata prese sempre più forza nella mente del ragazzo, poteva essere possibile una cosa del genere? Magari erano in una qualche genjutsu, non sarebbe stata la prima volta che viveva eventi che gli sembravano reali per poi scoprire che era tutta un'illusione. Comunque finchè non avesse avuto delle prove, pensare qualcosa del genere era una cosa, dirla a voce alta significava essere preso per pazzo.
Fuyuki prese subito dopo la parola elaborando un piano per catturare o seguire l'assassino, lo scopo era di ottenere informazioni su quel posto e su cosa stesse facendo, senza chakra però non sarebbe stato facile visto che non conoscevano la forza di quell'uomo. Il chunin quindi preparò una trappola e chiese agli altri di nascondersi e di rimanere pronti ad agire in caso avessero la possibilità di attaccare alle spalle il loro bersaglio, Hiro seguendo le indicazioni del capogruppo andò a nascondersi dietro il letto rimase inchinato in modo che potesse vedere cosa avveniva senza essere scorto. Ora rimaneva solo da vedere se il piano avesse avuto successo oppure no e cosa avrebbero potuto ottenere da quel l'uomo una volta catturato.
 
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Mr. Bishop
view post Posted on 27/1/2013, 01:40




Agli occhi di Hisashi quello sembrava un nuovo inizio: tutti avevano parlato, raccontando ciò che avevano vissuto e le informazioni che erano riusciti a racimolare e adesso Fuyuki, dopo aver raccontato egli stesso le difficoltà affrontate dopo l'inseguimento di quella ombra scura, stabilì che la loro futura meta sarebbe stata il tempio di Azura. Quella missione, che sembrava aver provato tanto i ninja dal punto di vista fisico e mentale, non aveva mosso altro che i primi passi.
Ma prima di proseguire con il loro compito, una ben più preoccupante situazione andava affrontata: come tutti i ninja realizzarono immediatamente, lo stare immersi nello scuro liquido aveva di certo contagiato i loro corpi e, volendo evitare che un altro membro del team assumesse il comportamento violento che già Hisashi e Pakkun avevano avuto in passato, Fuyuki decise di far esaminare il sangue di tutti i membri del team al medico.
Hisashi fu lieto di sapere che il suo sangue non era stato infettato, ma notò che non tutti i campioni di sangue avevano il tipico color cremisi. Infatti, come le parole di Jaku confermarono, Hiro e Chiaki erano stati contagiati da quel folle morbo, probabilmente a causa del contatto prolungato con lo scuro liquido. Come il medico, anche il resto dei presenti non riusci a trattenere le proprie emozioni e Hiro, preoccupato più per l'incolumità dei suoi compagni che per la propria, chiese ad Hisashi di fermarlo con ogni mezzo necessario, qualora avesse attaccato uno di loro. La stessa richiesta che lo Shakuton gli aveva fatto nella caverna solo qualche ora prima di perdere i sensi e ritrovarsi in quella casa.


Hisashi: Stai tranquillo, non ti accadrà nulla. Ed in caso dovesse servire, non sarà difficile metterti fuori gioco.

Concluse la frase in modo ironico, sperando di smorzare la tensione che cresceva lentamente nella stanza, nonostante non fosse certo di aver sortito l'effetto sperato. I ninja non ebbero però molto tempo per lamentarsi delle loro miserie, dato che prima un lieve suono, quasi un fruscio di labbra che rimbombò nella stanza, e dopo l'inizio di una lite fra due uomini, attirarono la loro attenzione. I ninja concentrati ascoltarono la discussione dei due uomini che, dopo alcune frasi disperate, sfociò in una vera e propria colluttazione. Si parlava della vita di una persona, forse una donna, e del prezzo che uno dei due uomini era disposto a pagare pur di salvarla. Le parole continuarono ancora alcuni attimi, finché quelle di uno dei due uomini furono soffocate dal sangue. Poi tornò il silenzio e la voce che prima aveva attirato la loro attenzione con un leggero soffio, recitò loro con voce profonda e delicata una massima sulla fragilità degli uomini e suoi loro vizi.
Avrebbero voluto indagare, cercare di capire da dove provenisse quella voce, che fece tornare in mente ad Hisashi lo strano motto che aveva udito nell'ingresso del rifugio dei superstiti, ma la possibilità che l'uomo entrasse in quella stanza e li scoprisse, rese prioritario escogitare un piano d'azione semplice ma efficace. Fuyuki prese in mano la situazione, dimostrando grandi capacità di comando, e chiese loro di nascondersi, mentre preparò in pochi secondi una trappola che avrebbe imprigionato l'uomo, esponendolo alle loro tante domande.
Hisashi si avvicinò ad un armadio posto di fianco alla porta che, oltre a fornirgli una buona visuale sull'ingresso della camera, gli avrebbe permesso di balzare in pochi attimi alle spalle dell'uomo qualora avesse fatto l'incauto gesto di esporglierle.


Scusate il ritardo, ma ho studiato come un matto in questi giorni... Già da lunedì sera dovrei riuscire ad allentare la pressione e dedicarmi di più alla missione. Per adesso post veloce, povero di particolari e nemmeno riletto, giusto per non bloccarvi troppo. Perdonatemi ancora :)
 
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view post Posted on 1/2/2013, 14:35
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Era normale, tutti dentro i loro cuori avevano paura di finire agli ordini di quel dio malvagio, non solo chi aveva visivamente il sangue contaminato. Nonostante questo però, il Chunin caposquadra riuscì a mantenere la freddezza necessaria per continuare a sopravvivere e pensando velocemente preparò una trappola che garantiva senz'altro una difesa contro qualsiasi cosa avesse aperto la porta. Quanto alle condizioni di Jaku, il medico aveva semplicemente risposto che il suo sangue era già stato controllato per confrontarlo con quello degli altri e non sembrava aver segni di corruzione... bizzarro. Dunque seguirono tutti gli ordini di Fuyuki e quando furono in posizione, Okojo aprì lentamente la porta lasciando che un uomo incappucciato con un lunga veste entrasse eludendo totalmente la trappola dello Hyuga, era abile o semplicemente... non reale?

Camminò fino ad arrivare al centro della camera e nelle sue vesti era possibile notare delle macchie di sangue che non gli appartenevano senz'altro. Erano rosse e fresche, doveva essere la vita spezzata di colui che intelligentemente non avrebbe mai voluto patteggiare con un demone. Il gruppo rimase comunque ben nascosto dato che l'individuo non riuscì ad inviduarli e dopo essersi accertato di essere solo guardandosi intorno, prese un medaglione dal suo collo sporco di sangue e lo adagiò delicatamente al pavimento.


??? - Come tuoi sudditi ti invochiamo, come nostro sovrano vieni in nostro aiuto

La camera tremò e quelle che sembravano ombre oscure cominciarono a vorticare intorno l'uomo le cui iridi divennero bianche, come prive di una coscienza.

??? - Come da te richiesto, ecco le nostre vite, ora, come da noi richiesto, libera Azura dalla prigionia a cui l'hai destinata

La camera cominciò a tremare in modo sempre più deciso finché delle crepe adornarono finestre e pareti. Nell'aria era possibile sentire il profumo della morte, l'essenza vitale degli spiriti che del mondo terreno agognano i sentimenti. Una mano oscura materializzatasi dal nulla afferrò l'uomo sollevandolo da terra e quando un lampo annunciò il fragore devastante di un tuono, il cielo si oscurò ed una pioggia nera avvolse la terra nell'oblio.

Le scosse terminarono e dall'uomo provenne una voce che sancì il compimento del patto, prima di prendersi anche la sua anima.


??? - La vita in cambio della morte, così sia, ma per coloro che hanno ripudiato il giudizio della fine con fermezza d'animo, la condanna sarà ben peggiore: una vita eterna di sofferenza tra il mondo reale e l'oblio. Azura rinascerà ma la vedrete morire nuovamente, invecchiando, ammalandosi e sarete testimoni del vostro egoismo... per sempre

Poi il silenzio, tutto tornò buio, le pareti di legno, il suolo bagnato ed al centro della camera, apparentemente immune alla corruzione del luogo in cui si trovava, il medagliore raffigurante il viso di una donna.

??? - Tocca a voi... adesso. ... non posso più... aiutarvi

 
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view post Posted on 6/2/2013, 13:43
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La porta cigolò appena e neanche un secondo dopo il tonfo secco di alcuni passi si levò in aria, mettendo in allerta Fuyuki e il suo team. Come previsto, l'uomo si era insospettito e adesso avanzava rapidamente verso di loro, ignaro di ciò che lo attendeva. Il Chunin osservava la scena da fuori la finestra, pronto a tirare i fili famelici della sua trappola non appena il nemico avrebbe fatto un passo falso. In cuor suo sperava che tutto andasse per il verso giusto e che la vicenda si concludesse nel più semplice dei modi, ma già più di una volta la situazione gli era sfuggita di mano e ovviamente nemmeno quella avrebbe rappresentato un'eccezione. Un uomo avvolto in una lunga veste e con il volto celato da un cappuccio entrò nella stanza con aria decisa, quasi solenne. Inutile fu il tentativo dello Hyuga si far scattare la trappola: i fili si mossero, lesti e precisi, ma come una figura etera, lontana, l'uomo avanzò indisturbato verso il centro della sontuosa camera. Con le dita lerce del sangue di chi aveva appena perso la vita per mano sua sfilò uno strano medaglione dal suo collo e adagiandolo sul pavimento ligneo iniziò a recitare quella che sembrava essere una litania, una preghiera maledetta. La terra cominciò a tremare mentre le parole dell'uomo si facevano sempre più forti e pregne di una solennità che fece raggelare la schiena del giovane ANBU. Quest'ultimo vide la stanza distruggersi rapidamente davanti ai suoi occhi, pallidi quanto il suo viso, corrugato in un'espressione che lasciava trapelare una spiccata sensazione di smarrimento. Cadde per terra a causa delle scosse, che si facevano sempre più volente e quando una mano oscura ebbe afferrato con decisione l'uomo per il busto, alzandolo verso il soffitto, gli ultimi lemmi carichi di odio e annunciatori di morte rimbombarono tra le pareti, prima di mescolarsi al pianto del cielo, che proprio in quel momento iniziò a versare lacrime infernali.

Così era iniziato tutto. Erano testimoni della nascita di quella maledizione, della pioggia maledetta che come un fiume in piena aveva spazzato via da quella terra ogni segno di umanità.

Un lampo squarciò il cielo scuro e il rumore della pioggia si fece ancora più prepotente, mentre il gruppo di Shinobi veniva catapultato nuovamente in quella triste valle di lacrime, tra le pareti umide del capannone dei superstiti. Ciò a cui avevano assistito altro non era che una visione, ma c'era da chiedersi chi fosse stato a volere che loro sapessero tutto, a chi appartenesse la voce che, colma di speranza, si rivolse a loro per l'ultima volta. Toccava a loro adesso, avrebbero dovuto agire in fretta e porre fine a quello scempio una volta per tutte. Ora più che mai l'attenzione del leader si era concentrata sul Tempio di Azura, luogo dove - secondo le sue ipotesi - avrebbe potuto trovare le risposte che cercava e con esse il rimedio per sconfiggere la corruzione che Watashi aveva portato in quel posto. Si avvicinò al medaglione, lo prese e lo osservò, contemplando curioso il viso della donna che vi era impresso sopra. Si rimise in piedi e lo ripose in tasca, prima di squadrare con aria seria i componenti della sua squadra.


- Bene, è arrivato il momento di entrare in azione.

Provò ad attivare il Byakugan e un sorriso compiaciuto si dipinse sul suo volto non appena la sua vista oltrepassò la parete che aveva di fronte, scivolando rapida tra i corridoi e le scale della struttura. I suoi occhi contarono nove persone, tre delle quali costrette a restare a letto a causa della loro precaria condizione fisica. Una di loro evidentemente aveva abbandonato la casa, forse con Pakkun, dato che nemmeno di lui vi era traccia. Il giovane non aveva modo di dire dove fossero andati, ma sospettava che si fossero diretti al Tempio, lì dove si trovava la chiave per aprire lo scrigno della verità e della salvezza. Anche loro avrebbero dovuto raggiungere quel luogo al più presto, ma -ahimè! - non avevano la benché minima idea di dove esso si ergesse.

E' un azzardo, ma il tempo stringe.. Dobbiamo rischiare.

Fu così che appoggiò le mani ai fianchi e, cercando lo sguardo di ognuno dei presenti con i suoi occhi di ghiaccio, iniziò a spiegare ciò che aveva in mente.

- Dobbiamo scoprire dove diamine si trova il Tempio, tuttavia soltanto i superstiti potranno indicarci quale strada percorrere per raggiungerlo. Quindi viene da sé che dovremo cavare loro le parole dalla bocca, poco importa se con le buone o le cattive.. Hisashi, tu verrai con me, trasformato in un uomo dall'aspetto sospetto e con le mani legate. Non ho richieste particolari, cerca solo di essere il più brutto e malconcio possibile, come se ti avessi pestato. Ho un piano per estorcere qualche informazione, tu dovrai soltanto imprecare un po' e stare al mio gioco.. Qualsiasi cosa faccia.

Spiegò velocemente, senza dilungarsi troppo con dettagli inutili. Aveva già pensato al teatrino che avrebbe allestito e recitare il copione di fronte ad una comparsa non sarebbe stato altro che una perdita di tempo. Avrebbe pensato lui a tutto, Hisashi non avrebbe dovuto far altro che seguire le sue direttive e stare al gioco per ingannare i seguaci di Watashi.

- Però c'è un problema.. Non sappiamo se Pakkun abbia avvisato o meno i superstiti della nostra "pericolosità". In tal caso..

Okojo - Li pesteremo fino a quando non avranno ingoiato tutti i loro denti.

Il giovane eremita si lasciò scappare una piccola risata dopo la battuta del fratello, ma in men che si dica ritornò serio. Sperava di non dover arrivare a quel punto, ma in cuor suo sapeva che la mossa che stava per fare era un azzardo. Rischiava tanto, ma a quel punto si rendeva conto di essere costretto a fare una scelta: dentro o fuori. Aveva deciso di mettersi di nuovo in gioco.

- Se le cose si metteranno male, useremo la forza. Tuttavia vi raccomando di andarci piano, usando se possibile l'arte illusoria per costringerli a cantare.. Ricordate che in fin dei conti la nostra missione prevede che loro si salvino. Chiaki, tu sarai l'anello che legherà i due gruppi. Dovrai tenere sotto controllo la situazione con il Byakugan.. Presta attenzione alla posizione dei nemici e a ciò che farò. Se la situazione mi sfuggirà di mano, vi avviserò: il segnale resta lo stesso.

Tutto era concordato, adesso non restava altro da fare che entrare in azione. Fuyuki fece cenno ad Okojo di saltargli in spalla e insieme a Hisashi, che si era trasformato seguendo le indicazioni del leader, si avviò lungo il corridoio, diretto verso i due uomini che gli avevano ordinato di uccidere la bestia. Mentre camminava, sguainò Namida quanto bastava per procurarsi una piccola ferita alla mano destra. Con il sangue che sgorgò fuori dal taglio imbrattò sia la lama che il suo viso e parte degli indumenti che indossava, così da rendere ancora più credibile la recita che era pronto a fare pur di ottenere qualche informazione utile sul conto del fantomatico Tempio di Azura.
Arrivato in prossimità della rampa di scale che conduceva al piano inferiore, prese Hisashi per il braccio e iniziò a trascinarlo giù con una certa prepotenza, fino a quando non si fu ritrovato al cospetto di coloro che con tanta premura lo avevano accolto. Lasciò andare il braccio del compagno e con decisione gli diede un calcio alle gambe, costringendolo ad inginocchiarsi di fronte a loro. Poi prese a parlare, con il tono di voce del cacciatore che soddisfatto si vanta di aver catturato una preda succulenta.


- Questo verme è un complice di quella creatura. Stavo combattendo e l'avevo anche ferita in maniera grave, ma poi questo bastardo si è intromesso e mi ha bloccato prima che potessi ucciderla, dandole la possibilità di scappare.. A quel punto non sono riuscito a fermarla, era troppo veloce. Questo stolto mi ha rivelato che il mostro è diretto al Tempio di Azura, tuttavia da incapace qual è questo poveraccio non ha la più pallida idea di dove esso si trovi.

Parlava come se l'ira avesse conquistato il suo animo, spazzando via ogni forma di razionalità, cercando di dare enfasi alle parole che pronunciava, quasi schifato dal comportamento vile dell'uomo nei cui panni il ninja di Suna si era calato. Fece una pausa solo per dare un altro calcio, stavolta più leggero, al suo compagno di squadra. Infine sguainò di nuovo la lama nera, puntandola dritta verso i due uomini. Non era una minaccia nei loro confronti, bensì un modo per mostrare loro la macchia cremisi che aveva sporcato il ferro, freddo come gli occhi di ghiaccio di Fuyuki, che con rabbia e decisione avevano trafitto lo sguardo dei suoi due interlocutori.

- E' il sangue di quel mostro che ha bagnato la mia lama.. Ditemi dove si trova il Tempio e andrò lì per ucciderlo, prima che sia troppo tardi.


Oggi uscivo da scuola alle 11 e in casa non c'era nessuno, quindi ne ho approfittato per postare. Non ho nemmeno il tempo di rileggere, se ci saranno errori li correggerò in seguito.. Vi chiedo scusa per il ritardo, dalla prossima settimana sono certo di poter tornare attivo.
 
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Mr. Bishop
view post Posted on 7/2/2013, 12:47




Hisashi si appiatti alla parete dell'armadio, osservando la porta con attenzione, in attesa che l'uomo la varcasse: non dovette aspettare molto, in pochi attimi i passi giunsero alla porta, titubarono un attimo, giusto il tempo di ruotare la maniglia, e procedettero senza incontrare alcun ostacolo fino al centro della stanza. Il ritmico suono delle scarpe venne interrotto dagli schiocchi sordi delle corde che tenevano la trappola in tensione, ma che attraversarono l'uomo, quasi fosse fatto d'aria, senza danneggiarlo o rallentarlo minimamente. Hisashi afferrò d'istinto un kunai, nonostante egli stesso avesse capito che si trattava solamente di una proiezione astratta o una illusione, osservando le sue mosse.
Quello poggiò sul pavimento un medaglione imbrattato di sangue ancora fresco e pronunciò alcune frasi che avrebbero chiaramente messo in contatto l'uomo con Watashi. All'improvviso le sue pupille persero il loro colore vivo, confondendosi con il resto dell'occhio, mentre l'uomo continuava a conversare con il suo dio. Attorno a lui il mondo tremava, scosso dalla potenza di quel neonato legame fra l'umano e il divino, e quando il rituale si concluse e l'uomo, un attimo prima sospeso in aria a qualche centimetro da terra, scomparve nel nulla, il cielo limpido venne coperto da grosse nuvole scure che riversarono sul quella terra maledetta la pioggia scura che di li a poco l'avrebbe devastata.
La pace di quella camera scomparve improvvisamente, lasciando posto ad una stanza dalle pareti umide e sporche e dall'aspetto un po' trasandato: probabilmente si trattava della stessa camera vista fino a pochi attimi prima, ma la devastazione non aiutava di certo nel riconoscimento.
Unico dettaglio incorruttibile, il medaglione d'oro, rimase al centro della sala, quasi stesse attendendo il loro arrivo sin da quando le mani insanguinate del precedente proprietario non lo avevano abbandonato in quella stanza. I ninja erano adesso consapevoli di come tutto avesse avuto inizio, ma sarebbe toccato a loro capire come quelle informazioni avrebbero contribuito a porre la parola fine a quella tragica storia, macchiata di sangue ed egoismo.
Fuyuki prese la parola, rivelando l'intensione di voler raggiungere il Tempio e di volerlo fare sfruttando l'ingenuità dei discepoli di Watashi per raggiungerlo.
Hisashi ascoltò con attenzione il piano, quindi usò la tecnica della trasformazione per assumere le sembianze richieste da Fuyuki. Una lieve nuvola di fumo, preceduta da uno schiocco, si dissipò, rivelando il nuovo aspetto del ninja: un uomo sulla trenitna, con capelli neri chiusi in una coda e impastati di fango e sangue, un volto sporco e coperto da cicatrici, alcune delle quali avevano l'aria di essere fresche. Sorrise ai suoi compagni, mostrando loro un incisivo superiore in meno, particolare che avrebbe reso maggiormente credibile le frottole che Fuyuki avrebbe raccontato ai 9 uomini raccolti nell'altra stanza. Il suo abbigliamento era invece la tipica uniforme da ninja, senza coprifronte, per non mostrare falsi legami con altri villaggi, e leggermente sgualcita o squarciata in vari punti, anche qui con l'obbiettivo di rappresentare la colluttazione avuta fra i due ninja.
Quando tutti furono pronti, Hisashi e Fuyuki si mossero fino alla stanza in cui erano radunati i superstiti. Lo Hyuga, senza preoccuparsi troppo di far male all'amico, gli dette un calcio nelle gambe, costringendolo ad inginocchiarsi accanto a lui. Hisashi sbatte pesantemente le ginocchia contro il pavimento, ma ritrovato l'equilibrio tornò a guardare gli uomini, davanti a lui, con aria di sfida.
Fuyuki intanto rivelò delle ottime capacità teatrali, simulando i modo impeccabile rabbia e ira, sentimenti che di certo il suo cuore non era solito provare. Come da copione, disse di aver combattuto contro la bestia angelica, arrivando a ferirla, ma l'intervento dell'uomo inginocchiato davanti a lui le permise di scappare verso il tempio di Azura. Concluse la sua recita criticando l'incapacità dell'uomo, che non conosceva la posizione del tempio.
Hisashi, nel tentativo di rendere più credibile la sceneggiata, finito il discorso d Fuyuki, si voltò sputando a terra, a pochi centimetri dalle scarpe dello Hyuga, che rispose all'affronto con un calcio che, nonostante fosse più debole del precedente, agli occhi degli uomini, grazie all'enfatizzazione da parte di Hisashi, sembrò ben più forte. I presenti nella stanza rimasero però in silenzio, osservando ciò che stava accadendo davanti ai loro occhi.
Fuyuki chiese allora loro di rivelargli dove fosse il tempio, promettendo che avrebbe ucciso quella creatura una volta per tutte. Adesso non restava che aspettare, che ascoltare la loro risposta, sperando fosse positiva. Altrimenti avrebbero dovuto usare il piano B, e non sarebbe stata di certo una buona opzione per i villici.
 
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view post Posted on 8/2/2013, 16:21

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Una volta che tutti furono in posizione, Okojo aprì lentamente la porta per attirare in quel luogo l'assassino con l'intenzione di catturarlo ed interrogarlo, inizialmente il piano sembrò funzionare. L'uomo sembrò essere attirato verso la stanza dove erano nascosti, appena ebbe varcato la soglia Fuyuki attivò la trappola ma, non catturò nessuno, la rete passò letteralmente attraverso al loro bersaglio. Hiro osservò con aria stupita la scena e pareva non essere il solo, come era possibile che ciò fosse avvenuto? La spiegazione poteva essere la teoria azzarda che il genin di Suna aveva pensato poco prima, cioè che tutto quello che stessero vedendo non fosse reale, che fosse soltanto un'illusione di ciò che era avvenuto in quel luogo. Da lì a poco avrebbe avuto conferma della sua intuizione, infatti, l'uomo incappucciato e coperto da una lunga veste ricoperto dal sangue dell'amico appena ucciso, avanzò fino al centro della stanza senza notare nessuno dei presenti. Dopo che si fu guardato attorno prese un medaglione ricoperto di sangue e lo appoggiò a terra, poi iniziò quello che sembrava essere un rituale e che a sorpresa stava funzionando. Non appena l'uomo iniziò a parlare, la stanza tremò e quelle che sembravano delle ombre incominciarono a ruotare intorno a lui, le iridi dell'assassino divennero bianche come se fosse privo di conoscenza, ma continuava a parlare pronunciando delle parole che sono un pazzo avrebbe detto. Stava offrendo le loro vite a qualcuno di soprannaturale, il pensiero del genin corse veloce a Watashi, chi altri poteva essere se non lui a prendere le vite di quegli uomini e a scatenare tutto quell'abominio?
Una mano oscura si materializzò dal nulla e afferrò l'uomo poi dopo un fragoroso lampo tutto si oscurò e iniziò a cadere quella pioggia scura e letale. Bastava davvero così poco a scatenare una simile tragedia? La pazzia di un singolo uomo aveva condannato a morte o peggio un un'intera regione e, come poteva aspettarsi da quel dio malvagio, l'esito di quel desiderio non sarebbe stato come quell'uomo si aspettava.
Poco dopo la visione terminò ed il gruppo ritornò in quell'abitazione dove si trovavano i superstiti, ancora una volta quella voce echeggiò in quella stanza annunciando che lei non poteva fare più nulla e che sarebbe toccato a loro risolvere quella situazione. Avevano appena visto come era nata quella pioggia mortale, non avevano ancora idea di come fermare quel disastro, l'unica soluzione era andare in quel tempio di Azura e vedere cosa avrebbero trovato in quel luogo.
Vi era ancora il problema che loro non sapevano come trovare quel luogo, ma a questo rimediò Fuyuki con un piano per risolvere il loro problema, avrebbe tentato di ingannare i superstiti corrotti da quel dio per farsi dire il luogo dove dovevano dirigersi. Il piano era molto buono, l'unica incognita sarebbe stato Pakkun, grazie al byakugan del chunin sapevano che non c'era e con lui era sparito anche un superstite, il canide poteva aver svelato agli altri le vere intenzioni del gruppo, in quel caso l'unica soluzione sarebbe stata ricorrere alla forza per farli parlare. Nessuno voleva arrivare a tanto, ma se non fossero caduti nella recita di Fuyuki e Hisashi avrebbero dovuto farlo per forza.
Hiro, Jaku e Chiaki rimasero in attesa di un esito positivo o negativo da parte della genin che con il suo doujutsu osservava tutta la scena che avveniva di sotto tra i superstiti ed i loro alleati. Dovevano solo attendere per vedere se il piano avrebbe avuto o meno successo, ad Hiro non piaceva rimanersene con le mani in mano, ma in quel momento doveva attendere e sperare nel successo della recita.
 
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view post Posted on 9/2/2013, 20:52
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Stavano tutti in allerta pronti a qualsiasi evenienza. Gli unici rumori che la ragazzina udiva in quel frangente erano i passi dell'uomo che si avvicinava e il suo stesso respiro ansioso. Voleva vedere il volto di colui che aveva avuto il coraggio di commettere l'atrocità ascoltata precedentemente, senza battere ciglio. Non appena la porta si aprì, comparve un uomo con un lungo soprabito che sembrava voler nascondere la sua identità.
Le sue vesti portavano la prova evidente del delitto che aveva commesso. Il sangue fresco adornava ciò che indossava mentre noncurante di ciò che lo aspettava, si avvicinò al centro della stanza. La trappola che il loro caposquadra aveva piazzato con tanta accuratezza, nemmeno sfiorò la sua preda. Non si trattava delle abilità dell'uomo, erano realmente dentro un ricordo o un illusione, adesso la giovane ne era convinta.
Chiaki lanciò uno sguardo ai differenti luoghi dove si erano nascosti i suoi compagni per vedere se anche loro avevano capito ma preferirono tutti rimanere li fermi a godersi la scena. Intanto l'uomo sicuro e deciso di quello che stava per fare, si avvicinò al centro della stanza. Aveva un obiettivo glielo si leggeva negli occhi.
Dopo aver controllato che nessuno lo stesse osservando si sfilò dal collo un medaglione di fattura particolare che aveva quasi perso la sua bellezza per colpa della sostanza scarlatta che vi scorreva sopra. L'oggetto venne lasciato al suolo nella stanza, davanti a quella figura misteriosa, mentre essa iniziò a pronunciare una specie di liturgia.
Che si stesse rivolgendo a Watashi? Fu questione di attimi e la stanza cominciò a tremare come colpita da un forte terremoto e delle figure oscure, comparvero al cospetto di colui che le aveva invocate. Assomigliavano molto alle ombre che aveva attaccato il team all'inizio del loro viaggio ma con la differenza che queste non sfiorarono minimamente l'individuo dinanzi a loro, alzi gli fecero come perdere coscienza mentre le sue iridi scomparvero per lasciare spazio al bianco. Era posseduto?
La Hyuga fece un passo indietro sorreggendosi alla parete per evitare quelle scosse telluriche, non che le fosse di grande aiuto visto che anche questa tremava ma almeno così evitava di sbilanciarsi. Dopo tutto il trambusto, finalmente l'uomo rivelò la sua richiesta all'entità che adesso lo metteva in ginocchio come se fosse un burattino nelle sue mani. Aveva venduto i loro corpi e le loro anime a una creatura mostruosa, solo per salvare Azura.
Bisognava veramente arrivare a tutto questo solo per lei? Le stesse domande che aveva fatto colui che si era opposto al volere dell'invocatore, adesso sorgevano chiare nella mente della kunoichi. Illusioni riempivano ormai i cuori dei superstiti, raggirati così facilmente da Watashi. D'un tratto le scosse fattesi sempre più forti iniziarono a distruggere quell'ambiente etereo. Crepe, oggetti che si infrangevano al suolo, odore di morte era solo il principio di quello che si presentò dopo.
Un enorme mano sembrata fuoriuscire dal sottosuolo, afferrò l'uomo violentemente, facendolo sollevare di un paio di metri dal pavimento. La voce già lugubre e potente dell'essere prese più vigore con il temporale perenne che iniziò a scendere, segregando per sempre il sole di quelle terre.
Il patto era stato compiuto. Ecco come si era ammalata tutta quella gente e perché continuava a morire giorno dopo giorno. Come facevano a credere ancora al volere di Watashi? Chiaki rimase interdetta, ripensando alle ultime parole pronunciate dal mostro mentre tutto intorno a lei si dissolveva e ritornavano nel rifugio dei superstiti. Non sapeva se la camera in cui si trovavano era la stessa che avevano visto nella visione, perché era totalmente differente ma al centro della stanza ancora vi era riposto il medaglione dell'uomo.
La voce fuoricampo, si dileguò lasciando tutto nelle loro mani. Era chiaro a tutto il gruppo cosa dovevano fare ma come sarebbero potuti arrivare al tempio di Azura senza problemi? Fuyuki dopo essersi ripreso dall'illusione fu il primo a mettersi in azione; entrò in possesso del medaglione raffigurante la donna dalle sembianze angeliche e se lo infilò nelle vesti.
Senza perdere altro tempo attivò la sua capacità innata e con immenso stupore della tredicenne, questa volta sembrò funzionare, così senza aspettare oltre, anche lei tornò a guardare con i suoi occhi speciali quello che la circondava. Tirò un sospiro di sollievo sentendo che il suo chakra non l'aveva abbandonata, adesso poteva vedere anche lei cosa stava osservando il loro capogruppo.
Lo sguardo apparentemente perso della piccola si fermò non appena notò la presenza di alcune persone; probabilmente erano i superstiti di cui avevano parlato prima i suoi compagni. Finalmente si trovano tutti e tre nella stessa realtà. Le vittime o i carnefici di ciò che stava avvenendo erano nove e l'energia di tre di loro sembrava essere molto debole rispetto agli altri, sicuramente erano quelli che stavano messi peggio.
Ma Pakkun dove si nascondeva? Fece un giro della casa con il suo sguardo ma di lui non sembrava esserci traccia. Quando Fuyuki finì di fare i suoi conti, guardò i presenti con aria seria e cercò di spiegare nella maniera più comprensibile possibile il piano che aveva in mente. Hisashi doveva tramutarsi in un uomo malconcio, come se fosse stato picchiato, avrebbe svolto il ruolo egregiamente se fosse stato al gioco.
Chiaki non aveva la certezza di cosa passasse nella mente del suo sensei ma si stava facendo una mezza idea e quando Okojo se ne uscì sicuro di se come faceva sempre, togliendo quell'aria di pesantezza che aleggiava intorno a loro anche alla tredicenne sfuggì un mezzo sorriso. Non doveva pensare al suo stato fisico ma solo alla missione; minor tempo ci avrebbero impiegato ad estorcere informazioni e più possibilità aveva di non essere di peso per i suoi compagni.
Il tutto sembrava pronto, Chiaki sarebbe stata colei che avrebbe legato i due gruppi riferendo ciò che accadeva al piano di sotto; senza contare che avrebbe dovuto prestare particolare attenzione se Fuyuki si fosse toccato la testa con la mano sinistra, come segnale prestabilito.
Non era un incarico semplicissimo sopratutto se si fossero presentati dei problemi o se il suo byakugan avesse fatto cilecca ma nonostante le sue paure avrebbe informato gli altri di tutto quello che i suoi occhi le mostravano. Quando il chunin ebbe finito di parlare, la kunoichi fece un cenno di assenso e si mise in una posizione comoda sia per scattare se ce ne fosse stato bisogno sia per osservare meglio la scena.
Prima che i due ninja scomparissero oltre la porta la Hyuga lanciò uno sguardo schifato al ragazzo del clan dello Shakuton, si era camuffato proprio bene, adesso non restava che sperare che nessuno scoprisse il trucco dell'illusionista. La recita poteva cominciare.
Chiaki seguì il ragazzo per tutto il tragitto, finché non arrivò a destinazione e con una serie di calci colpì il sunese per rendere più veritiero il teatrino che stavano mettendo in atto.

- S-stanno parlando con i superstiti... - disse la ragazzina per rendere partecipi anche gli altri che erano rimasti con lei.

Non riusciva a sentire i loro discorsi ma Hisashi stava al gioco, mostrando espressioni doloranti e che avrebbero ingannato chiunque. Quando l'ANBU estrasse la sua spada la ragazzina mostrò uno sguardo perplesso ma sicuramente aveva qualcosa in mente per agire in quel modo, intanto le persone sembravano ascoltarlo.
Ma quel clima di calma avrebbe perdurato? Si sarebbero fidati? Prima di aggiornare gli altri preferì vedere che piega prendeva la faccenda.
 
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view post Posted on 11/2/2013, 19:53
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Il caposquadra dettò gli ordini ed agì immediatamente accompagnato dagli assensi di tutti i suoi compagni. Scelse Hisashi come attore della commedia che sebbene inizialmente avesse tentennato davanti le prime torture psicologiche di Watashi, adesso sembrava un'altra persona, pronta ad affiancare il Chunin fino alla fine. I due si staccarono dal gruppo sotto gli occhi attenti dell'altra Hyuga, mentre proprio il membro di Suna cambiò il proprio aspetto. I due scesero le scale celermente ed il ninja di Konoha lo tirò a sé entrando perfettamente nella parte. Nel rivedere gli occhi perlacei di quel giovane ragazzo corso in loro aiuto, gli uomini si alzarono tutti sorpresi e sorridenti, poi si inchinarono a colui che credevano adesso un salvatore, qualcuno da onorare come quella pioggia.

Uomo - Se sei tornato... allora la creatura è stata uccisa, è così?

No, non ancora. Fuyuki raccontò la falsa storia, di come aveva dato battaglia a quel mostro giungendo quasi ad un epilogo perfetto, di come aveva coraggiosamente incrociato le abilità con un essere superiore ed invisibile, e di come, purtroppo, era stato fermato dall'uomo che adesso stava ai suoi piedi. Uno dei presenti incappucciati alzò il capo quasi piangente, aveva compreso che il supplizio non era ancora terminato.

Uomo - Alla fine allora era vero... ha scoperto dove si trova il tempio

Si alzò insieme agli altri e prese un libro da uno degli scaffali presenti nella stanza. Lo sfogliò per alcuni minuti e quando giunse nel punto cercato, si concesse un sorriso sicuramente imprevisto dai due eremiti.

Uomo - Ma non riuscirà mai ad entrare... MAI! Secondo la profezia, esistono solo due chiavi che aprono il sigillo, una è all'interno, custodita per sempre da Azura e l'altra... è andata distrutta!

Eppure gli altri uomini non sembravano così convinti, d'altronde quell'essere aveva causato panico e morti in modo innaturale fin dall'inizio, che avesse trovato il modo di superare la barriera?

Uomo - Raggiungila prima che torni indietro... ferma questo flagello, aiutaci per l'ultima volta!

Si aggrappò ai pantaloni dello Hyuga con aria disperata, sperando in una sua risposta affermativa. Stava andando tutto come programmato, l'idea di Fuyuki si era rivelata corretta sebbene questo significasse che di Pakkun non vi erano più state tracce.

Uomo - Il tempio si trova a Nord ma non lo vedrai mai senza la chiave così come non lo vedrà la creatura. Corri per quella direzione finché non la raggiungerai e distruggila!

Poi si voltò finalmente verso il 'prigioniero' e lo afferrò furioso. Si guardò riflesso in quello sguardo falso e non vide altro che un uomo corrotto dall'angoscia ed il dolore, mali portati da un'ombra che non aveva mai visto ma perennemente sentito.

Uomo - Quanto a lui... portalo fuori e fanne ciò che vuoi, un altro secondo davanti qualcuno agli ordini dell'essere e potremmo morire tutti dalla sola sofferenza e consapevolezza di essere ancora nella sua morsa. Ti prego, liberaci


Nel frattempo, lontano dalle parole di Fuyuki e dell''uomo maledetto, Jaku si rivolse ai due Genin dopo un lungo periodo di silenzio. Aveva parlato pochissimo da quando erano tornati al mondo reale e sicuramente non aveva aperto bocca con loro. Stavolta sembrava serio però, terribilmente più preoccupato delle altre volte ed anche se finalmente sembrava rendersi visibile una luce alla fine del tunnel in mezzo a tanta oscurità, non riusciva a rimanere tranquillo.

Jaku - Sono preoccupato per il vostro grado di contagio... Il vostro sangue era molto scuro e senz'altro quasi al livello dell'uomo che ho visitato quando sono entrato nella struttura. Sapete, io non vorrei insinuare nulla, ma immaginate cosa potrebbe succedere se Watashi prendesse possesso della vostra mente e non ci fossi io a fermarvi come nella caverna... No, non posso continuare a far finta di nulla. Prima non ho parlato perché non volevo allarmare Fuyuki ma la situazione è tragica. La mia proposta è questa, rimanere qui in modo tale che io possa studiare una cura nel migliore dei modi ed allo stesso tempo controllarvi, magari con l'aiuto di Hisashi che essendo già stato colpito una volta dal dio ed avendo il sangue pulito, credo possa resistere ben più di voi

Disse tutto osservando l'acqua che ancora bagnava tratti dell'abitazione. Non riusciva ancora a comprendere se quel delirio vissuto prima di ritrovarsi nel passato fosse un'illusione o la limpida realtà.

Jaku - E' una scelta difficile ma pensate alle conseguenze. Lasciate andare Fuyuki fino in fondo ed aiutatelo qui, facendovi curare

Parole crude ma di grande verità. Il sangue di Chiaki e Hiro era ormai compromesso ed era lampante. La domanda era, sarebbero riusciti a prendere l'importante decisione di seguire le parole del medico lasciando il caposquadra, un amico, nelle grinfie della creatura celeste e di Watashi?
 
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view post Posted on 11/2/2013, 22:45

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Una volta che il gruppo si fu separato, Fuyuki e Hisashi andarono dai superstiti tentando di ingannarli per ottenere informazioni su dove si trovasse il tempio, mentre Hiro rimase con Jaku e Chiaki che gli aggiornava su cosa accadeva di sotto grazie al suo potente Doujutsu.
La ragazza naturalmente non poteva sentire cosa stessero dicendo gli altri di sotto, e gli aggiornava su cosa vedeva, non potendo però capire dove si stava dirigendo la discussione la curiosità aveva il sopravvento viste le informazioni non complete. Il genin quasi si pentì, di non aver nascosto il proprio occhio nelle vesti di uno dei due compagni di missione, per vedere cosa stava accadendo.

***



Quell'idea l'aveva avuta tempo dopo aver imparato le tecniche del suo clan, le tecniche di difesa e di attacco era belle a vedersi, ma non era possibile utilizzarle fuori da uno scontro, l'armatura di sabbia era come una seconda pelle, ma era il terzo occhio la tecnica più affascinante e con diversi utilizzi fra tutte quelle che aveva imparato. Con la scusa dell'addestramento l'aveva utilizzata in diverse situazioni, una fra tante era proprio il nascondere l'occhio nelle vesti di un'abitante del villaggio, in modo che fuoriuscisse il tanto giusto da poter vedere cosa faceva, era convinto che prima poi quell'idea gli sarebbe stata utile anche in missione per spiare un nemico.

***



Terminate queste divagazioni sul suo passato, il ragazzo tornò a prestare attenzione a ciò che la ragazzina gli diceva sugli avvenimenti che avvenivano di sotto, la situazione sembrava andare a loro favore, uno dei superstiti aveva preso un qualche libro forse per mostrare qualcosa al chunin. Forse il piano stava funzionando e la loro prossima meta sarebbe stata il tempio di Azura per fermare quella dannata pioggia letale, il medico però contraddette subito i pensieri del ragazzo. Parlò in tono serio e preoccupato, il motivo di tale ansietà era dovuto alle condizioni dei due genin infetti, le loro condizioni a quanto apre erano molto più serie di quello che i due ragazzi pensavano, stavano ancora bene e non avevano avvertito nessuna strana sensazione fino ad ora, ma le parole del medico avevano lasciato il segno. La paura iniziò ad impadronirsi del ninja di Suna che ascoltò le seguenti parole di Jaku molto teso, suggerì loro di rimanere in quell'abitazione, dove lui avrebbe studiato una cura e avrebbe potuto tenerli d'occhio con l'aiuto di Hisashi che era già stato posseduto da Watashi e aveva buone possibilità di resistergli, fermo restando che il ninja dello shakuton non era infetto.
Furono due i motivi che convinsero Hiro di fare come il medico suggeriva, primo fra tutti, il ragazzo non voleva assolutamente perdere il controllo come aveva fatto l'amico precedentemente nella grotta, non voleva assolutamente ferire i compagni di missione che stavano piano piano diventando suoi amici visto tutto quello che avevano passato fino a quel momento. Lui che più di tutti voleva difendere e proteggere amici, compaesani e più deboli, era diventato ninja per quel motivo, non avrebbe potuto perdonarsi se avesse fatto del male ad un innocente, certo se lo avrebbe fatto sarebbe stato perchè sotto il controllo di quel dio, ma per lui quella non era una giustificazione. Ora capiva un pò meglio come si era sentito Hisashi quando aveva appreso ciò che aveva fatto, non era facile perdonarsi qualcosa del genere, anche se sai che non ne hai colpa.
Il secondo motivo aveva a che fare con la missione, si trovavano con dei superstiti che dovevano proteggere e portare in salvo, anche se il suo stato di infetto, lo metteva come un pericolo per coloro che avrebbe dovuto proteggere anche se controllati da Watashi.
Proprio su di loro caddè il pensiero del ragazzo di Suna, sembravano ragionare a modo loro anche se di certo normalmente non si sarebbero comportati così, almeno da quello che gli avevano detto, lui ancora non aveva avuto modo di interagire con loro. Hiro se li era immaginati come involucri vuoti senza coscienza che rispondevano tutti ai voleri di quel dio, invece da quello che aveva capito sembravano provare sentimenti quali paura, rabbia e preoccupazione, sembravano più persone a cui era stato fatto il lavaggio del cervello e che quindi avevano la possibilità di rinsavire, sarebbe diventato anche lui così o sarebbe diventato come Hisashi?
Sperava di non doverlo mai scoprire e per quello la migliore soluzione era fare come il medico consigliava, sarebbe rimasto in quella casa ad aiutare Jaku e sperando che avrebbe trovato una cura a quell'infezione spaventosa.


Jaku va bene rimarrò qui come consigli, spero che troverai presto una cura e che non perderò il controllo in modo da non essere un pericolo per nessuno di voi. Comunque abbiamo anche un altro compito qua, anche se sono corrotti dobbiamo tenere in salvo i superstiti, curare anche loro e se possibile portarli in salvo, sperando che non dobbiate proteggerli proprio da me.

Il genin aveva preso la sua decisione, ora bisognava vedere solamente dove l'avrebbe portato, una volta che Fuyuki sarebbe tornato avrebbe comunicato anche a lui la sua decisione. Certo avrebbe voluto venire a capo di quel mistero e trovare il modo per fermare quella pioggia che stava creando disastri in quelle terre, ma in quello stato sarebbe stato soltanto una palla piede e sarebbe potuto diventare un pericolo per gli altri, no era meglio rimanere in quella casa sperando di venire curato dal medico di Konoha.
 
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view post Posted on 12/2/2013, 19:03
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Il silenzio aleggiava nella stanza mentre Chiaki aspettava ansiosa che gli uomini al piano di sotto, le mandassero qualche segno della loro fiducia verso Fuyuki. I suoi muscoli erano pronti allo scatto nel caso ce ne fosse stato bisogno ma se le cose si fossero messe male, avrebbero fatto in tempo ad arrivare?
Proprio mentre il timore iniziava a crescere dentro di lei vide l'intera stanza prostrarsi ai piedi del ragazzo. Vedendo quella scena la ragazzina poté tirare un respiro di sollievo, non aveva voglia di usare le sue tecniche ninja su della povera gente malata che non sapeva nemmeno come proteggersi, anche se erano stati condannati tramite l'inganno.

- S-sembra che ci siano cascati in pieno, s-stanno elogiando Fuyuki... - la fanciulla avvisò gli altri di ciò che i suoi occhi le mostravano.

Poteva immaginare che non era facile stare li con le mani in mano ma più di quello non poteva fare. Intanto nella stanza dove stavano gli altri compagni, gli uomini si rialzarono e sotto lo sguardo stupito della kunoichi uno di loro si diresse verso uno scaffale, facendo scivolare sulla sue mani quello che sembrava essere un libro.
Che finalmente gli stessero rivelando dove si trovasse il tempio? La giovane fece una smorfia di disapprovazione, perché non riusciva ad ascoltare i loro discorsi? Poteva provare a leggere il labiale ma a parte qualche parola non sarebbe risultato così facile, ci sarebbero voluti anni di allenamento, per poter sviluppare bene la capacità di fare ciò.
Un uomo si aggrappò ai pantaloni di Fuyuki, forse cercava conforto o lo stava pregando. La genin strizzò maggiormente gli occhi concentrandosi su ciò che stava accadendo quando una voce conosciuta alle sue spalle attirò la sua attenzione. Il tono era serio e preoccupato ed era da un po' che non sentiva Jaku parlare. Immaginava cosa avrebbe detto, era completamente conscia che il suo stato di salute non era rassicurante e ogni minuto che passava diventavano un pericolo maggiore per se stessi e per il resto del team, ma come potevano sottrarsi a tale compito? Come potevano abbandonare il gruppo, solo per curare se stessi?
La Hyuga non guardò negli occhi il medico, preferì continuare a fissare il vuoto mentre le parole di quest'ultimo sembravano trasformarsi in aghi che le perforavano la carne. Avrebbero dovuto lasciare andare Fuyuki da solo al tempio ma nessuno di loro aveva idea di quanto pericoloso potesse essere quel posto. E se avesse avuto bisogno di loro? La tredicenne si morse il labbro per dare sfogo ai suoi sentimenti contrastanti provocandosi una lieve ferita.
Il sapore amaro del sangue le impregnava la bocca. Quasi non voleva credere al peggioramento del morbo che quella pioggia maledetta le aveva inferto, si portò due dita sulle labbra, fissando la sostanza violetta che adesso le colorava la pelle diafana. Non era facile prendere una simile decisione, anche se il ragazzo dalla chioma argentata usò tutto il suo potere di convincimento per incoraggiarli a seguire quella che per lui era la giusta via.
Almeno Hisashi che era riuscito a resistere al contagio avrebbe potuto aiutare il capogruppo, che senso aveva che rimanesse li con loro? Certo se Watashi era riuscito a corromperlo già una volta, nessuno aveva la certezza che non ci riprovasse. Ci furono minuti di silenzio mentre la scelta gravava sui due giovani. Poi finalmente il sunese fu il primo a trovare il coraggio di esprimersi, accettando la decisione del medico senza troppi se e ma; poi ricordò al gruppo che il loro compito era anche quello di proteggere le vittime di Watashi e se l'ANBU si fosse diretto al tempio, chi ci avrebbe pensato a loro?
La Hyuga si voltò di scatto guardandolo perplessa, come se non si aspettasse da lui una scelta del genere. Per molti versi aveva ragione Hiro, fare degli studi su di loro poteva essere molto utile a Jaku; così, avrebbero potuto salvare la vita dei pochi abitanti rimasti, gli unici rimasti a vegliare su quelle terre devastate. La kunoichi non poteva sopportare di vedere altre vite andare spezzate ma non voleva perdere nemmeno suo fratello acquisito, una delle persone più care che aveva.

- S-si, hai ragione è meglio per t-tutti se noi rimaniamo qui... - disse la fanciulla stringendo i lembi del vestito con rabbia.

Il suo tono sembrava convinto ma dentro di lei una morsa le chiuse lo stomaco. Abbassò gli occhi dispiaciuta e delusa, cercando di non farsi vedere dai presenti. Non capiva come Hisashi fosse riuscito a scampare alle grinfie di quel Dio malevolo mentre loro rischiavano di morire; con quel pensiero, tornò a guardare il sunese abilmente trasformato, mentre veniva afferrato da uno degli uomini con forza. Si lasciò cadere sul pavimento rilassandosi, aspettando che i compagni finissero di interloquire, tanto ormai la decisione era stata presa.

*Purtroppo il mio viaggio è giunto al termine, ho ancora tanto da imparare*
 
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Mr. Bishop
view post Posted on 13/2/2013, 01:46




Hisashi tenne lo sguardo calato, quasi sottomesso al ninja che, per quanto ne sapevano gli spettatori di quel finto teatrino, lo aveva sconfitto. Il chunin parlò in modo convincente, sfruttando la disperazione che, a causa della maledizione, attanagliava i cuori dei sopravvissuti: fra loro uno prese la parola, armatosi di coraggio, e, confermando le sue parole con un tomo sgualcito e invecchiato dal tempo, rassicurò i presenti e lo stesso Fuyuki, affermando che nessuno avrebbe potuto vedere l'ingresso del tempio senza possedere le chiavi che permettevano di accedevi, delle quali una era conservata proprio all'interno del tempio, mentre l'altra era andata distrutta, rendendolo quindi impenetrabile.
L'uomo spronò comunque il chunin ad andare verso nord, sperando che riuscisse a raggiungere la creatura, sorprendendola nel bel mezzo della ricerca del tempio, per poi stanarla, quindi si avvicinò ad Hisashi e lo afferrò per i lunghi capelli unti, che caratterizzavano la sua trasformazione, spingendolo fino a sbilanciarlo e costringendolo a mantenere l'equilibrio poggiando le mani dietro le sue spalle.
Hisashi trattenne il respiro, indeciso sul da farsi, adesso che l'uomo lo aveva attaccato. Per sua fortuna, prima che fosse necessario prendere una qualunque decisione, l'uomo lo lasciò andare con un leggero spintone, affidando il suo destino alla lama insanguinata di Fuyuki.
Pochi minuti e i due, lasciando credere di aver lasciato la residenza, raggiunsero i loro compagni, per aggiornarli sull'accaduto. Hisashi mantenne il suo travestimento, convinto che avrebbe dovuto camminare al fianco di Fuyuki, verso nord, ma i suoi compagni gli rivelarono la decisione presa, che lo lasciò inizialmente sbigottito. Non poteva credere che i suoi compagni avrebbero abbandonato con tanta facilità Fuyuki, lasciando gravare il peso della missione sulle sue spalle.


È anche vero che il contagio non è qualcosa da sottovalutare. Io stesso ho messo a serio rischio la riuscita della missione, perdendo la testa nella caverna. Ma io non sono stato contagiato... Non ha senso che io rimanga qui!

Probabilmente i suoi compagni si aspettavano le parole che di lì a poco avrebbe detto: aveva dato prova più di una volta della sua testardaggine e di certo non si sarebbe astenuto dal fare il bastian contrario in una situazione come quella.

Hisashi: -Capisco il motivo della vostra scelta, avete ragione. Ma io scelgo di andare, non posso abbandonare i miei compagni: non posso lasciare l'onere di concludere la missione sulle sole spalle di Fuyuki, nonostante l'aiuto che potrò dare sarà minimo e i pericoli ben più grandi di quelli affrontati fino ad ora, non posso tirarmi indietro. Soprattutto non posso abbandonare Pakkun: ho delle responsabilità verso di lui, non posso permettermi di abbandonarlo al suo destino, lasciarlo sotto il controllo di Watashi...-

Guardò Hiro,consapevole che sarebbe stato l'unico a capire quali fossero le sue responsabilità nei confronti del canide.

Hisashi: Sono sicuro che riuscirete a cavarvela anche senza di me, che riuscirete a trovare la cura e salvare anche i sopravvissuti.

Sperava che nessuno si opponesse alla sua scelta, ma, consapevole che necessitava del permesso di Fuyuki, gli chiese cosa ne pensasse.

Hisashi: -È davvero importante per me, devo salvare Pakkun. Posso seguirti alla ricerca del tempio?-

Finalmente un post senza il peso degli esami!
Comunque, per la gioia di TUTTI i miei compagni, ecco il post prima del sorgere del sole! :asd:
 
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view post Posted on 13/2/2013, 12:11
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La recita fu perfetta. Lo stesso Hisashi dimostrò di possedere talento nel camuffarsi e fingere, calandosi perfettamente nei panni di un uomo che, avendo ormai perso le speranze, altro non poteva fare se non difendere il proprio onore con le unghie e con i denti. Sputando ai piedi del suo carnefice sancì definitivamente il loro successo, dato che la commedia risultò credibile a tal punto che i superstiti si ritrovarono subito immersi in un baratro di disperazione. Avevano sfiorato la gioia nel vedere tornare il loro salvatore, ma non appena furono a conoscenza della "verità" dei fatti, sprofondarono nuovamente nell'agonia, nella consapevolezza che il loro tormento non fosse stato ancora estinto del tutto. Fuyuki li vide e non trovò il coraggio per biasimarli: vittime com'erano del male che Watashi aveva diffuso, non avevano nessuna colpa, erano come delle marionette alle dipendenze di un burattinaio che purtroppo sapeva bene come muovere i loro fili. Ascoltò in silenzio tutto ciò che avevano da dirgli e mentre la posizione del Tempio di Azura gli veniva finalmente rivelata, promise a se stesso che li avrebbe liberati dalla maledizione che crudele aveva relegato le loro anime ad una attesa instancabile della vita eterna o della morte. Le sue supposizioni erano esatte, il Tempio si trovava a nord, tuttavia non avrebbe avuto modo di vederlo: secondo quanto il suo interlocutore diceva, serviva una delle due chiavi per potervi accedere ed entrambe erano irreperibili, l'una sepolta all'interno dello stesso santuario e l'altra andata dispersa. Ciò importava poco al giovane, che aveva comunque trovato una pista da seguire per avvicinarsi alla soluzione di quel mistero così intricato. Per un attimo ripensò al medaglione che aveva in tasca e, mentre il viso di quella donna riaffiorava nella sua mente, si chiese se non fosse proprio quella la chiave che gli avrebbe spianato la strada verso il Tempio. Era però troppo precoce elaborare simili congetture e per questo motivo tornò a concentrarsi sulle ultime preghiere che gli venivano rivolte. Non oppose resistenza quando l’uomo afferrò con furia il ninja di Suna e non appena gli venne affidato il compito di decidere della sua vita si decise ad abbandonare il palcoscenico. Con calma rinfoderò Namida e chiudendo gli occhi lasciò che l'incessante tamburellare della pioggia contro le finestre e il soffitto fosse l'unico rumore a rompere quel silenzio quasi irreale. Poi li riaprì, adesso ardenti di una fiamma rinnovata e inestinguibile.

- Vi libererò.. E' una promessa.

Parole solenni le sue, pregne di determinazione e convinzione. Li osservò per qualche secondo, prima di sollevare da terra Hisashi, senza badare a riservare al compagno un po' di delicatezza, e di scortarlo via al fianco di Okojo, lontano da coloro che soffrivano la vista di un complice della creatura a tal punto da scoppiare in un pianto liberatorio e cadere ai piedi di qualcuno per pregare per un miracolo.
Tornati dai compagni, i tre vennero subito a sapere della loro condizione. Stando a quanto diceva Jaku il contagio stava continuando a nutrirsi delle loro anime, come un fuoco che ingordo divora tutto ciò che incontra lungo la sua strada. Permettere loro di raggiungere il Tempio sarebbe stato un azzardo e arrivati a quel punto nessuno avrebbe potuto prevedere ciò che sarebbe accaduto da lì in avanti. Il ricordo ci ciò che si era verificato dentro la caverna era ancora nitido nella mente di ognuno dei presenti e purtroppo il pericolo che un simile evento si manifestasse ancora era parecchio alto, motivo per il quale il medico aveva deciso di trattenere i Genin, affinché potessero inoltre ricevere le dovute cure. Sarebbe stato di Fuyuki quindi il compito di porre fine alla sofferenza che aveva piegato quel popolo; insieme ad Okojo avrebbe raggiunto il Tempio, in cerca di risposte e di un rimedio per placare il male al quale i superstiti erano stati incatenati. Tuttavia Hisashi non era d'accordo con la decisione dei compagni e subito spiegò le proprie ragioni al caposquadra, chiedendo il permesso di accompagnarlo in quella pericolosa spedizione.


- Comprendo le tue ragioni, Hisashi.. Ma sono costretto a rifiutare.

Lo guardò dritto negli occhi, con il Byakugan ancora attivo e vigile, concedendogli uno sguardo a metà tra il severo e il compiaciuto. Quel ragazzo gli assomigliava parecchio, nei suoi occhi così diametralmente opposti ai suoi riusciva a leggere lo stesso spirito che gli aveva permesso di andare avanti nella sua carriera da Shinobi. Era pronto a sacrificarsi, deciso a non lasciare un compagno da solo e a correre in soccorso di chi si trovava in pericolo. Appoggiò la mano sinistra sulla sua spalla e mentre le dita scure lo sfioravano, continuò a parlare.

- L'onere di concludere la missione non sarà soltanto mio, ricorda che è fondamentale che i superstiti siano portati in salvo. Per questo motivo devi restare qui.. Jaku sarà troppo impegnato nel trovare una cura per coordinare l'evacuazione, perciò sarai tu a farlo. Io e Okojo ce la caveremo, ne abbiamo affrontate di sfide insieme. A Pakkun ci penserò io, te lo prometto. Tienilo bene in mente.. Adesso più che mai i tuoi compagni hanno bisogno di te, Hisashi.

Lo lasciò andare e in pochi secondi indossò nuovamente il cappuccio, mentre l'ermellino si intrufolava dentro di esso, esattamente come prima. Osservò tutti ancora una volta, concentrando maggiormente la sua attenzione sulla piccola Chiaki: lei più di tutti avrebbe fatto tesoro di quell'esperienza, ora che aveva compreso ciò che in quanto Kunoichi avrebbe dovuto affrontare in futuro. Poi si allontanò di qualche passo, dando loro le spalle e lasciando che il rumore della pioggia e del vento accompagnassero le sue ultime parole.

- Salvate i superstiti e fate rientro a Konoha, l'alleanza potrebbe avere ancora bisogno di voi. Questo è il mio ultimo ordine.

Detto ciò si mise in marcia, uscendo in men che si dica dal capannone. Mentre correva sotto la pioggia pensò ancora una volta ai suoi compagni, sperando in cuor suo di poterli rivedere e di poter scherzare con loro sulle avventure che avevano affrontato insieme. La guerra purtroppo era appena iniziata e nessuno avrebbe potuto fare con certezza previsioni sul futuro, tanto questo era fragile. Con un solo soffio di vento esso avrebbe potuto finire in frantumi, come una foglia caduca che durante gli ultimi giorni d'autunno attende soltanto di essere strappata dalle braccia della madre. A questo pensava Fuyuki, mentre rapido si dirigeva verso nord. Direzione: Tempio di Azura.

In bocca al lupo, amici miei.

 
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view post Posted on 13/2/2013, 17:01
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Hiro e Chiaki non ebbero dubbi, le parole del medico furono dure da accettare ma mai così sincere. Hisashi non era però dello stesso parere, lui non era stato contagiato e Pakkun, una sua evocazione, era rimasta coinvolta in quello scempio e non lo avrebbe mai lasciato al triste destino di chi veniva corrotto da quella pioggia. Fuyuki calmò però gli animi, gli uomini non erano dimostrati pericolosi da soli e finché la creatura rimaneva lontana dalla casa non si sarebbero probabilmente mostrati altri problemi. Niente storie dunque: i tre Genin sarebbero rimasti con il medico per assisterlo durante la creazione dell'antidoto ed Hisashi, incaricato dallo Hyuga stesso, aveva adesso il comando dell'intera spedizione che li avrebbe riportati a Konoha... sani e salvi. Non vi era null'altro da aggiungere, solo i saluti ad incorniciare il gran lavoro di squadra che fino a quel punto era riuscito a tenere saldo un gruppo più volte sul punto di incrinarsi definitivamente. L'ormai ex caposquadra varcò dunque la soglia della casa dirigendosi celermente verso Nord ed i quattro rimasti si osservarono per un lungo ed interminabile istante: avevano fatto la scelta giusta? La risposta arrivò celere, vi era qualcosa di strano fin dal principio nella richiesta, qualcosa non quadrava perfettamente. Jaku cominciò a tremare, ridere, non riusciva più a contenersi finché non esplose in una risata che riecheggiò per tutta la struttura come la stessa pioggia che fuori scandiva i secondi. I suoi occhi erano lucidi, la bocca tremante ed i pugni chiusi pronti ad essere sollevati in cenno di vittoria.

Jaku - E' finita, e' finita! Finalmente siete miei! MIEI!

Un alone di chakra lo avvolse ed il legno sotto di lui si incrinò come attraversato da un'energia smisurata e... maligna.

Jaku - Non è mai stato così difficile attendere ma finalmente Fuyuki ci ha lasciato. Non avrei mai potuto con lui tra i piedi ma adesso... adesso siete miei. L'immortalità abbraccerà questi corpi e la pioggia ci renderà onnipotenti!

Prese celermente un kunai dalla tasca e con violenza si lacerò il palmo della mano facendo fuoriuscire il suo sangue: viola, corrotto a livelli mai visti prima. Dunque compose alcuni sigilli ed un'esplosione di chakra travolse i presenti.

Jaku - Kuchiyose no Jutsu!

Delle ombre fuoriuscirono dalle mura di legno ed armate di falce attaccarono immediatamente i tre Genin.

Jaku - Andate ombre divine ma ricordate, mi servono vivi!

||Per Melo continua Qui.||
 
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Mr. Bishop
view post Posted on 14/2/2013, 17:26




La risposta ai suoi dubbi uscì calma e pacata dalle labbra di Fuyuki, nonostante le parole che quello pronunciò delusero le aspettative di Hisashi, rivelandogli con chiarezza che il suo aiuto sarebbe stato superfluo nel tempio di Azura, ma necessario in quella residenza, dove i sopravvissuti necessitavano ancora di essere salvati.

Hisashi: -Ma...-

Quelle parole delusero Hisashi, almeno in un primo momento: non si aspettava un rifiuto da parte di Fuyuki e teneva davvero ad aiutarlo nel salvataggio di Pakkun.
Aveva però imparato a fidarsi del suo capo e, nonostante la delusione, sapeva che le sue parole erano guidate dalla saggezza della sua esperienza.


Hisashi: -Come vuoi tu, Fuyuki. Spero solo di non deluderti. Ti prego, salva Pakkun: è davvero importante. Ci vediamo presto a Konoha.-

Non aveva garanzie, non poteva essere li a salvare Pakkun, non questa volta: l'unica alternativa che gli restava era fidarsi di Fuyuki e credere nelle sue capacità. D'altra parte il chunin aveva fatto altrettanto con lui, affidandogli la coordinazione del team in sua assenza, nonostante agli occhi del ragazzo Jaku meritasse molto più di lui di ricoprire quella carica. Ll genin non ribatté però alla decisione, accettando l'incarico, con il peso delle responsabilità che esso inevitabilmente portava.
I minuti successivi servirono ai ninja per congedarsi dal loro capogruppo e, quando il ragazzo varcò la soglia della camera, scomparendo dietro alle pareti lignee della struttura, si guardarono l'un l'altro, quasi chiedendosi se sarebbero riusciti a cavarsela da soli nonostante l'assenza del loro fidato leader.
Ma nell'aria aleggiava qualcosa di ben più cupo del dubbio, del timore: la pesantezza di un segreto non ancora rivelato, di intrighi e inganni, di tradimenti e menzogne, era già percettibile prima ancora che Jaku venisse allo scoperto.
I suoi occhi erano diversi: la sua espressione, solitamente un muro impenetrabile di falsa tranquillità, esplose in una fragorosa risata incontrollata, in cui risuonavano gli echi di una follia repressa troppo a lungo e desiderosa di venire allo scoperto.
Alzò le braccia al cielo, urlando di gioia perchè adesso che Fuyuki si era allontanato dal gruppo, avrebbe potuto vedersela con i tre genin senza alcuna interferenza. Per loro non voleva la morte, aveva riservato un destino ben peggiore: l'immortalità, un intera vita priva di volontà, sotto il totale controllo di Watashi, schiavitù dalla quale neanche la morte sarebbe giunta a liberarli.
L'uomo non attese però oltre e, con le labbra dischiuse in un'espressione di folle gioia, afferrò un kunai lacerandosi il palmo della mano e lasciando che il suo sangue, nero e denso quasi fosse pece, sgorgasse come da una sorgente in cima ad monte.
Probabilmente non era necessario un taglio così profondo, ma il delirio che aveva preso controllo del suo corpo non lasciò spazio alle riflessioni, intasando i suoi pensieri con la voglia di potere e immortalità. Jaku compose in fretta alcuni sigilli, mentre il sangue schizzava attorno a lui, bagnando il pavimento sotto i suoi piedi, i suoi abiti e ogni mobile che aveva la sfortuna di trovarsi sotto il suo raggio d'azione.
Hisashi, infastidito come sempre dalle grandi quantità di sangue, distolse lo sguardo disgustato dalle ampie macchie cremisi, concentrandosi sugli occhi dell'uomo.


Hisashi: Jaku, che diavolo ti prende? Cerca di ragionare!

La domanda non trovò alcuna risposta, ma quando il ninja finì di comporre i sigilli alzò lo sguardo, fissandolo divertito. Hisashi capì immediatamente quale fosse l'obbiettivo del ninja di Konoha: solo qualche giorno prima aveva imparato una tecnica che richiedeva sangue del suo utilizzatore in sacrificio e le nuvolette di fumo sembrarono confermare le sue aspettative, nonostante non ne fosse completamente certo.

La tecnica... del richiamo?

Quando il fumo si diradò tre ombre scure affiorarono dalle pareti e, staccandosene e assumendo consistenza, si lanciarono contro i tre ninja brandendo con furia una falce pronta a mieterei loro colli.
La situazione era sfuggita di mano, non c'erano dubbi, e adesso Hisashi sentiva la responsabilità dei suoi due compagni e della riuscita della missione, lasciatagli da Fuyuki.
Aveva già pensato a come muoversi, a quale mossa fare per contrastare il primo attacco del loro avversario, ma non aveva considerato la presenza di Chiaki, che, qualora avesse proceduto come credeva, si sarebbe dovuta difendere da sola. I loro sguardi si incontrarono un attimo e Hisashi riuscì a vedere in quelle iridi chiare un coraggio e una forza celati da una maschera di timidezza. Un segno d'assenso per esprimerle la fiducia che provava verso di lei, quindi scattò verso Hiro, posizionandosi qualche passo avanti a lui.


Hisashi: -Hiro, procediamo come all'eremo, conto su di te.-

Questo era il vantaggio di combattere fianco a fianco con un amico, con un ninja che rispetti e con il quale hai già affrontato molte avventure. Le parole diventano secondarie, poco importanti: giusto alcune per accordarsi e si è già pronti ad agire, come un unico ninja.
Hisashi concentrò il proprio chakra e lo liberò nell'aria, in direzione del ninja traditore: la "Tecnica della Malia di Sabbia" avrebbe convinto l'uomo di non poggiare più i piedi su solide tavole in legno, ma su friabile e insicura sabbia mobile che lo avrebbe lentamente trascinato verso il fondo, stringendo il suo corpo nella morsa del deserto e il suo cuore in una morsa di terrore.
Di certo l'uso di questa tecnica lasciava Hisashi scoperto agli attacchi del nemico e proprio qui entrava in gioco Hiro, che con le sue temibili quanto invalicabili tecniche difensive, gli avrebbe garantito la protezione di cui necessitava.
La fiducia nei propri compagni è tutto, e anche in questo caso il giovane avrebbe dovuto esporre il fianco al nemico, per sferrare il proprio colpo, consapevole che Hiro avrebbe sopperito a quella carenza.
La genjutsu era arrivata a destinazione e non restava che vedere gli effetti che avrebbe sortito sul ninja, qualora quello non fosse riuscito a difendersi. Nel frattempo l'ombra aveva però raggiunto Hisashi e si preparava a scagliare la sua lama contro il suo giovane collo: la guardò negli occhi, consapevole che di li a poco una tempesta di sabbia, la sabbia in cui era cresciuto, lo avrebbe protetto ancora una volta.
 
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