Watashi 6C/2A - Tears in the Rain, Per Bahamut, Bishop, Karen. Passaggio di rango per Morph

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view post Posted on 19/12/2012, 00:59
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Da una Lacrima di Luna

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Stavano all'erta, aspettando con ansia che Fuyuki avvisasse tutti su qualche possibile scoperta o novità. Passò solo qualche minuto, quando improvvisamente Hiro se ne uscì con una tecnica abbastanza assurda che voleva sperimentare. Purtroppo era un po' tardi visto che il loro caposquadra si stava già recando probabilmente tra le fauci di qualche nuovo mostro, partorito dalla mente maligna di quel Dio. Chiaki nel frattempo non cercava di non perdere di vista l'ANBU che astutamente si avvicinava alla figura incappucciata.
Se ne stava per i fatti suoi, quando venne improvvisamente attirata da una sfera circolare di dimensioni minime, creata dalla stessa sabbia dell'albino. Quando l'arena fu compatta, prese esattamente la forma di un globo oculare, delle stesse tonalità del suo possessore che in maniera abbastanza inquietante sembrava studiarsi intorno. La kunoichi non aveva mai visto una tecnica del genere e meravigliata fissò lo shinobi che accuratamente sembrava essersi coperto l'occhio sinistro. La tredicenne inclinò leggermente la testa iniziando a domandarsi e a fantasticare su tutti i possibili utilizzi della strepitosa tecnica.
Purtroppo la creazione non durò molto, perché non appena iniziò ad allontanarsi dal ragazzo del clan della Sabbia, la pioggia iniziò a corrodere l'occhio come aveva fatto con tutte le cose che li circondavano. Sembrava quasi acido quello che scendeva dal cielo, facendo tornare terra ciò che apparteneva ad essa.
La ragazza tornò a guardare il ninja, sapeva che probabilmente non l'avrebbe presa molto bene, questo poteva significare solo una cosa, sotto quell'acqua non avrebbe potuto utilizzare la sua abilità innata. Lasciò andare un sospiro la piccola genin, sapeva come ci si sentiva ad essere inermi, soprattutto adesso che il suo byakugan veniva interrotto da quelle lacrime amare che scendevano dal cielo.

- Chiaki perché non mi hai evocato in un campo pieno di fiori e con tante farfalle? - disse scioccato il furetto che fissava ancora il punto dove si era sciolto l'occhio.

In un altro momento la ninja si sarebbe messa a ridere, dimostrando il suo carattere solare e gioioso ma in quel momento non fu così. I suoi occhi tornarono a guardare davanti a lei ma nulla, non c'era più l'ombra di nessun essere vivente, non riusciva nemmeno più a capire dove fosse l'eremita.

- Byaku... - disse la kunoichi facendo il sigillo per attivare nuovamente la sua capacità innata.

Ma prima che potesse far scorrere il chakra nei suoi occhi si interruppe, ricordandosi che era inutile. Strinse i pugni, quasi infastidita di questa sua mancanza. Dove si trovava adesso Fuyuki? Era ancora assorta nella ricerca quando improvvisamente Jaku avvisò gli altri innervosito di non riuscire a mettersi in contatto con lo Hyuga. La fanciulla aveva cominciato ad agitarsi, strinse i lembi del vestito quasi cercando di calmarsi, mentre i suoi muscoli si irrigidivano.
Se c'era una cosa che avevano imparato da quella missione, era che da Watashi ci si poteva aspettare veramente di tutto; anche un sensei esperto come Fuyuki si sarebbe potuto trovare in difficoltà in una situazione del genere. Ora era il medico a capo del gruppo ma a quanto pare preferiva restarsene in silenzio pensieroso, sembrava quasi non riuscire a trovare una soluzione adatta a ciò che stava accadendo. Per fortuna fu Pakkun a intervenire, offrendosi disponibile con il suo olfatto a cercare il caposquadra.

- I-io sono con te - disse la giovane dai capelli blu, facendo a malapena terminare il canide di parlare.

Si alzò di scatto e raggiunse molto velocemente l'evocazione, pronta a partire. La sua preoccupazione per lo Hyuga gli aveva quasi offuscato la mente, rinunciando persino ad ascoltare le idee dei compagni. Iniziò a muovere qualche passo quando una figura con il suo stesso impermeabile, le si piazzò davanti. La kunoichi alzò lo sguardo indagatore e vide Hiro che la fissava.

- Aspetta Chiaki, voglio andare anche io da Fuyuki, ma è meglio che ci muoviamo tutti insieme, non ha senso dividerci. È meglio procedere uniti come gruppo - disse il sunese.

I loro occhi si incrociarono per qualche secondo prima che la Hyuga, abbassasse il volto leggermente imporporato.
Come aveva fatto ad agire così? Senza nemmeno avere un piano, senza consultarsi con nessuno, era pronta a gettare la sua vita al vento, solo per raggiungere il suo sensei. Tutti erano nella sua medesima situazione, anche se non avevano lo stesso rapporto che aveva lei con il ragazzo, tutti avevano bisogno della sua figura che dettasse ordine.

- S-si hai ragione... - disse la genin quasi in un sussurro.

Il ragazzo propose a tutto il gruppo di seguire Pakkun che in quel momento sembrava l'unica via plausibile. In parte Chiaki lo voleva ringraziare, andare da sola non sarebbe stata una grande idea ma preferì crogiolarsi nei suoi complessi per essere stata così avventata.
 
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view post Posted on 19/12/2012, 01:59

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Hisashi alle parole del genin di Suna, reagì confidandosi con l'amico rivelandogli tutte le sue paure, disse che aveva desiderato con tutto se stesso uccidere che non era riuscito a fermarsi e non sapeva se sarebbe riuscito a farlo se succedesse di nuovo. Il ragazzo continuò la sua confessione dicendo che aveva paura di fare del male ai suoi compagni di team e che sarebbe stato un dolore peggiore della morte, sopportare un atto del genere nel caso sarebbe ricapitato. Concluse chiedendo al compaesano, di fermarlo con ogni mezzo necessario, anche uccidendolo, qualora dovesse perdere il controllo nuovamente. Hiro ascoltò con attenzione le parole dell'amico, stava soffrendo troppo, quel Dio aveva la cattiva abitudine di sconvolgere la vita di chiunque, era capace di minare le sicurezze anche del più forte e duro degli shinobi. Il ninja del controllo della sabbia lo sapeva fin troppo bene, se ripensava a ciò che aveva vissuto al tempio, gli venivano ancora i brividi, riviveva con terrore quegli attimi, sapeva meglio di qualunque altro di cosa era capace, di cosa era in grado di fare agli uomini anche psicologicamente.
Così poco dopo che ebbe terminato di parlare, mentre Hisashi si stava allontanando diede la risposta all'amico, convinto che l'avrebbe sentito comunque, voleva che sentisse la sua risposta e la sua determinazione nell'attuarla.


Amico mio so benissimo cosa è in grado di fare questo Dio bastardo e cosa è in grado di causare nella mente di chiunque, io sono ancora terrorizzato dal tempio. Comunque Hisashi io ti fermerò se dovessi perdere il controllo, ma non ti ucciderò mai, riuscirò a fermarti senza farti fuori e abbiamo anche i nostri alleati a cui chiedere aiuto se ne avremo bisogno.

***



Più tardi, dopo che Fuyuki si fu allontanato, Hiro aveva avuto un'illuminazione, cioè quella di utilizzare la tecnica del terzo occhio per esplorare la zona circostante, era una tecnica alquanto particolare che aveva appreso con fatica, tra una bastonata e l'altra del suo sensei. L'aveva già utilizzata un'altra volta tempo prima, purtroppo non era stata molto efficace quella volta, seppur era stato in grado di identificare il nemico per qualche secondo nei sotterranei di Suna. Una volta che la sabbia fu compattata e l'occhio chiuso, Hiro iniziò a vedere cosa vedeva il suo occhio artificiale, non durò molto purtroppo, pochi secondi dopo perse il contatto con l'occhio che venne letteralmente sciolto da quella pioggia mortale. Ecco cosa era in grado di fare quella pioggia corrosiva, se non era per quei capotti anche loro avrebbero fatto quella fine?

Merda!! Non funziona, la mia sabbia qui è inutile...

Fù un brutto colpo per il genin quella scoperta, senza la sua sabbia ritornava ad essere utile come un semplice studente di Suna, affrontare Watashi in queste condizioni era impossibile. Si sentì sconfortato, prima nella grotta aveva fatto una promessa all'amico, promessa che in quelle condizioni non avrebbe potuto mantenere, senza la sua sabbia si sentiva debole, non era in grado di fare quasi nulla, non sarebbe stato in grado di proteggere se stesso figurarsi gli altri compagni di team. Cercò di farsi coraggio e di valutare mentalmente su cosa poteva contare e su cosa no, era il suo modo pratico di non farsi scoraggiare da quella situazione e di farsi forza, in fondo visto il suo fallimento non gli rimaneva altro da fare che aspettare notizie da Fuyuki.

La sabbia qui è inutile, forse potrei usare l'armatura se riesco a crearla sotto i vestiti, cosa molto difficile, ma magari sotto il capotto nero potrei farcela, poi mi rimane il Doton e le altre tecniche imparate in accademia, non è molto ma è già qualcosa...
Se usciremo vivi da questa missione, dovrò cercare di migliorare ancora le mie capacità, non posso diventare inutile se non riesco ad utilizzare la mia sabbia.


I pensieri di Hiro vennero interrotti dalla voce di Jaku che annunciava che non riusciva a mettersi in contatti con Fuyuki, che gli fosse successo qualcosa? L'aveva visto allontanarsi per seguire quell'uomo, ma non avendo ricevuto indicazioni era rimasto ad osservare l'uomo che si allontanava, mentre portava con se il cadavere e Fuyuki che lo seguiva fino a sparire dalla loro visuale.
Il primo pensiero fu di preoccupazione, pensò subito che gli fosse successo qualcosa, poi valutò che magari quella pioggia potesse interferire con la ricetrasmittente come aveva fatto con il suo occhio e come gli parve di capire facesse con il byakugan degli Hyuga. Pakkun improvvisamente si propose per andarlo a cercare dicendo che forse poteva seguire le sue tracce con il suo fiuto, nemmeno terminò di parlare che Chiaki si diresse verso il cane offrendosi di andare con lui. Sembrava pronta a partire in quello stesso momento, forse spinta dalla fretta di raggiungere il suo compaesano che poteva essere in pericolo, sembrava stesse reagendo con troppa foga senza ragionare troppo. Hiro era abituato a calmare le iniziative prese senza pensare dell'amico e compaesano, quindi anche in quel caso cercò di far ragionare la ragazza, mettendosi davanti e cercando di farla ragionare con calma.


Aspetta Chiaki, voglio andare anche io da Fuyuki, ma è meglio che ci muoviamo tutti insieme, non ha senso dividerci è meglio procedere uniti come gruppo.

Certo anche lui a volte si faceva prendere dalla foga, anche lui agiva senza pensarci troppo, come quando si era buttato in un pozzo profondo, chissà quanto, solo perchè il suo istinto gli diceva che lì sotto avrebbe trovato uno degli studenti scomparsi. Forse era un pò ipocrita da parte sua, ma sentiva che quella era la cosa giusta da fare in quel momento. Il discorso parve essere utile alla ragazza che si calmò un pò e chiese scusa al ragazzo con la sua solita timidezza e abbassò la testa come sempre faceva quando era a disagio, quando avrebbero avuto più tempo avrebbe parlato alla ragazza per capire i motivi del suo imbarazzo, ma non era quello il tempo dovevano decidere cosa fare per raggiungere Fuyuki. Rimaneva solo da vedere cosa volevano fare il medico ed Hisashi quindi il genin poi si rivolse a loro cercando di decidere in fretta cosa fare.

Se nessuno di voi ha un'altra idea, direi di seguire Pakkun, per ora è l'unica pista che abbiamo per scoprire qualcosa su questa strana pioggia, poi sono preoccupato per Fuyuki, meglio vedere cosa gli è successo.

Edited by Bahamut83 - 19/12/2012, 02:18
 
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Mr. Bishop
view post Posted on 22/12/2012, 02:29




Hisashi aveva mosso solo qualche passo verso il cuore della caverna, quando venne interrotto dalla voce di Hiro che rispondeva alla sua richiesta. Le sue parole furono comunque prevedibili: nonostante avrebbe fatto di tutto per aiutare l'amico, non lo avrebbe mai ucciso per garantire la propria sicurezza. Hisashi non rispose, semplicemente riprese a camminare: sperava che qualora quella opzione si fosse resa necessaria, l'amico sarebbe riuscito a dimenticarsi di ciò che era nobile per compiere ciò che era giusto. Per il momento, però, non era necessario aggiungere altro.

* * *



La tecnica di Hiro era buona, di certo l'opzione migliore per affrontare una situazione come quella, tanto delicata quanto pericolosa. Una mossa perfetta, che avrebbe permesso al team di osservare la situazione sospetta dalla giusta distanza, senza però mettere ennesimamente in pericolo le loro vite. E tutto sarebbe andato per il verso giusto se non fosse stato per una variabile tanto decisiva quanto ignorata: quella maledetta pioggia di pece. Il neonato occhio di sabbia purissima, a contatto con la pioggia corrosiva che cadeva incessante dal cielo, si sciolse come ghiaccio al sole, lasciando solo un cumulo di sabbia scura che presto si sarebbe confuso con la terra sofferente.
Intanto Fuyuki aveva percorso gran parte della distanza che separava loro dalla figura incappucciata e quella, come allarmata dalla sua presenta, caricò il corpo senza vita sulle proprie spalle e cominciò a correre verso Nord, diretta verso un imponente casolare che svettava fra i ruderi delle case o anche oltre. Hisashi strinse l'elsa della sua arma e avanzò di qualche passo, deciso ad intervenire nell'inseguimento, ma le parole di Fuyuki risuonarono in mente nitide, ricordandogli che non sarebbero dovuti intervenire senza aver prima visto un suo segnale. Gli ordini erano ordini e, per quanto il genin volesse correre in aiuto del chunin, indietreggiò di qualche passo, tornando con il gruppo e preparandosi alla lunga attesa che di li a poco avrebbero dovuto affrontare, in attesa del capogruppo.
Attorno a loro la pioggia, quasi avesse notato la loro presenza e il pericolo che rappresentava quel gruppo di ninja, cominciò a cadere più copiosa, abbattendosi scrosciante contro la scura terra del paese. In lontananza delle pozze di liquido scuro, accumulatesi in quei giorni di pioggia costante, incupivano l'ambiente e i cuori dei rarissimi viaggiatori che attraversavano ancora quelle strade deserte.
Hisashi trascorse quella silenziosa mezz'ora seduto su un masso, o forse i resti di qualche struttura in pietra corrosa dalla pioggia, distante pochi metri dalla posizione in cui il team si era fermato, aspettando che Jaku desse loro disposizioni. Si era tranquillizzato e adesso che il senso di colpa e la paura venivano lentamente calmati dal tempo, il bisogno di chiedere sinceramente perdono alla giovane ninja di Konoha cresceva: era consapevole che le poche parole rivoltele appena svegliatosi, non era sufficenti, nè per lei, nè per la sua coscienza. Voleva sdebitarsi concretamente, ma non sapeva in che modo.
Rimase in disparte fino a che non vide Jaku cercare di rimettersi in contatto con il ninja di Konoha, con scarsi risultati: forse il ninja si era allontanato troppo, o, nella peggiore delle ipotesi, la sua trasmittente era danneggiata. Nonostante tutti avessero capito cosa stesse succedendo, Jaku fece presente al team che il collegamento con Fuyuki si era interrotto. Hisashi non potè soffocare un imprecazione.


Hisashi -Dannazione.-

I toni erano però completamente diversi da quelli usati nella caverna: la rabbia aveva ceduto il posto ad una preoccupazione sincera verso il ninja di Konoha.
Strinse i denti, chiedendosi se adesso fosse saggio proporre di muoversi in suo aiuto. Pakkun lo precedette, annunciando che sarebbe partito immediatamente in cerca del ninja di Konoha, forte del suo fiuto infallibile. La giovane Chiaki, in uno slancio di inaspettato coraggio, rispose immediatamente all'appello di Pakkun, dimenticandosi del team che, insieme a lei, era preoccupato per il capo gruppo. Hiro, che solitamente si distingueva per il suo spirito calmo e l'animo saggio, propose di rimanere uniti e seguire Fuyuki in gruppo.


Hisashi -Sono d'accordo con Hiro. Fuyuki vorrebbe che restassimo uniti, lo ha detto più volte. Il nostro nemico è davvero forte, decisamente più forte di ognuno di noi, preso singolarmente, ma insieme non potrà fermarci nemmeno un dio.-

Credeva nelle sue parole e, nonostante dubitasse ancora di se stesso, era ormai certo che insieme ai suoi compagni non avrebbe avuto nulla da temere. Ma Fuyuki era solo, forse per volere del caso, forse per un malvagio piano divino, fatto sta che anche il chunin più forte ha bisogno del suo team al fianco.
Non restava che attendere istruzioni da parte di Jaku: in fondo era lui il capo adesso e ogni decisione doveva essere vagliata dal suo volere.
 
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view post Posted on 22/12/2012, 13:31
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Lesto il Chunin si muoveva, mentre le nuvole nere sopra la sua testa versavano lacrime, come se fossero rattristate per il crudele destino che si era abbattuto contro quella terra, riducendola ad un misero accumulo di macerie. Al fianco del piccolo Okojo si era avvicinato in poco tempo al misterioso individuo che avevano visto in lontananza e che avrebbe potuto placare i suoi dubbi e - in caso di responso positivo - magari aiutare lui e il suo team a svolgere il lavoro per il quale erano stati inviati in quell'angolo di mondo dimenticato da tutti. Quando fu abbastanza vicino per indagare sul suo conto però, l'uomo si alzò in piedi dopo aver preso in braccio quel cadavere, quasi come se si fosse accorto della presenza dello Hyuga e adesso sentisse il bisogno di seminarlo. L'eremita era certo di aver celato le sue tracce a quel tipo, ma probabilmente era un'altra la motivazione che spinse quell'ombra a scattare sotto la pioggia incessante, diretta verso nord. Non aveva nemmeno avuto modo di approcciarsi ed ora si trovava costretto a informare il gruppo di ciò che avrebbe fatto, affinché le distanze tra loro non aumentassero troppo. Cercò di sintonizzarsi con Jaku, ma ogni tentativo risultò vano, mentre un'espressione pregna di frustrazione si disegnava sul suo volto: il collegamento, esattamente come era successo nella caverna, si era interrotto.

Maledizione! Non posso avvertire il resto del gruppo, ma al tempo stesso devo seguire questo tipo.. E' l'unica persona che abbiamo visto in questo posto deserto, solo lui può rispondere alle nostre domande.

Come fare però? Non aveva modo di comunicare agli altri la sua intenzione di inseguirlo, tantomeno poteva ritornare da loro, dato che in questo modo avrebbe sicuramente perso le sue tracce. Doveva trovare una soluzione e agire in fretta, altrimenti gli sforzi che avevano compiuto pur di arrivare fin lì sarebbero risultati inutili. Era certo che il team fosse in buone mani, non per niente aveva affidato il comando al medico, che avrebbe potuto esercitarlo proprio in casi particolari come quello, quando il vero leader non aveva modo di dare direttive. Sperava che non aspettasse troppo e che decidesse di seguirlo non appena lo avrebbe visto sfrecciare sotto le lacrime torrenziali del cielo, conscio di quanto fosse pericoloso che il gruppo si distaccasse in maniera definitiva. Sarebbe stata un'impresa, dato che la pioggia era capace di celare la sua figura in lontananza, tuttavia il gruppo poteva fare affidamento sul fiuto di Pakkun. Qualora avessero ben pensato di seguirlo, il naso del carlino li avrebbe guidati attraverso la tempesta. Sarebbe stato arduo riconoscere l'odore del ninja di Konoha, ignorando il forte tanfo del fango, ma a questo problema si poteva facilmente ovviare.

Okojo - 'Yuki-chan, si sta allontanando. Cosa vuoi fare?

Sussurrò preoccupato il piccolo mustelide, anche se Fuyuki si era già deciso ad agire. Furtiva la mano destra del giovane si infilò dentro il cappotto e, in seguito ad una rapida ricerca, ne tirò fuori una sigaretta ed un accendino. L'ermellino dal candido manto osservava perplesso il ragazzo, mentre la accendeva e la metteva in bocca, aspirando una lunga boccata di fumo. Come poteva il Chunin fumare in un momento simile? La creatura era pronta a chiedere spiegazione, ma non appena vide il suo amico far cadere la cenere per terra, capì. Il diciottenne aveva intenzione di rendere la vita facile al carlino, nel caso in cui Jaku avesse giustamente deciso di seguire le sue tracce. Sapeva che il cane era capace di riconoscere il suo odore, ma di sicuro non avrebbe rifiutato un simile aiuto, che gli avrebbe permesso di rintracciarlo con molta più facilità. Tutti lo avevano visto fumare alle porte di Konoha, Pakkun compreso, e soltanto ora il giovane si rendeva conto di quanto fosse stato utile mostrare quella sua peculiarità.
Così, lasciando dietro di sé a tratti regolari una scia di cenere, si lanciò all'inseguimento dell'uomo avvolto nella veste nera, che rapido si stava dirigendo in direzione di un grosso casolare. Il ragazzo pensò che si trattasse di un edificio adibito alla riunione dei superstiti e ciò faceva aumentare le probabilità che quel tipo fosse uno di loro. Tuttavia non poteva assolutamente essere avventato, non sapeva quali sorprese avrebbe potuto trovare in un luogo che era purtroppo finito dentro il mirino di quel Dio crudele che più di una volta aveva tentato di attentare alla sua vita e a quelle dei ninja sotto il suo comando. Avrebbe dato dimostrazioni delle sue spiccate doti e conoscenze riguardo l'infiltrazione, pratica che aveva affinato dopo essere divenuto un membro della Squadra Speciale. Doveva studiare bene quell'edificio ed individuare tutti gli sbocchi con l'ambiente esterno, fossero essi finestre o eventuali uscite secondarie. Da lì avrebbe continuato ad investigare, avvicinandosi sempre più e continuando a celare la propria presenza. Priorità avevano le entrate poste al piano superiore della struttura, dato che il giovane ANBU sapeva bene che queste sono quelle in cui la sorveglianza è meno fitta o addirittura inesistente: se ne avesse trovata anche una, da lì avrebbe cercato di entrare dentro il capannone.


Non dovrebbe trattarsi di una struttura particolarmente intricata.. Se è stata costruita in simili condizioni, sarà un gioco da ragazzi.

 
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view post Posted on 23/12/2012, 17:12
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Sembravano tutti d'accordo a seguire Pakkun, l'idea del piccolo cane ninja era senz'altro la più sensata vista la situazione, Fuyuki mancava da troppo tempo ed avendo il gruppo perso anche il contatto visivo non rimaneva che mettersi immediatamente sulle sue tracce. Mancava solo Jaku, soltanto il medico non aveva ancora esposto una considerazione e per parlare attese che tutti i compagni dicessero la loro. Dunque incrociò le braccia osservando l'orizzonte, oltre quella pioggia nera il cui suono una volta caduta al suolo non infastidiva più i presenti abituatisi a quel continuo supplizio.

Jaku - D'accordo, mantenete la formazione studiata da Fuyuki ed avanziamo lentamente seguendo le direttive di Pakkun, grazie al suo fiuto dovremmo riuscire a percepire il passaggio del caposquadra

Lo disse mantenendo una certa distanza con il resto del team, era come se non si fidasse ciecamente di loro o forse semplicemente non li considerava all'altezza della missione che aveva intrapreso. Senza Fuyuki nei dintorni si sentiva solo contro Watashi. Avanzarono per una ventina di minuti di nulla totale, dello Hyuga neanche l'ombra e la pioggia continuava a devastare tutto ciò che con la sua essenza riusciva a colpire. Poi, d'un tratto, il piccolo animale ninja riuscì a percepire qualcosa ed annusando l'aria più a fondo riconobbe la fastidiosa fragranza del fumo delle sigarette di Fuyuki, anche Hisashi sentì qualcosa e sebbene il suo fiuto non fosse sviluppato come quello del compagno, poté dire la sua riguardo la natura di quel piccolo segno. Il gruppo seguì dunque Pakkun in quella ricerca pericolosa ed a distanza videro una grande struttura in mezzo al nulla che paragonata a tutte le altre che fino a quel momento aveva visto, sembrava essere una reggia di un ricco uomo d'affari. Non vi erano dubbi, l'odore proveniva proprio da quella parte e non avendo altra scelta si avvicinarono furtivamente per scoprirne qualcosa di più. Nel frattempo Fuyuki era giunto fin sopra la struttura e decise di entrare da una delle finestre socchiuse del piano superiore. Entrò senza fare il minimo rumore ed infiltrandosi abilmente notò come in quel luogo vi fosse tutto il necessario per cercare di sopravvivere in attesa di un aiuto concreto: coperte, letti, vestaglie pesanti e calde adagiate su delle sedie e l'atmosfera tipica di casa, o quasi. Il ninja attraversò quella stanza che sembrava essere una delle camere da letto e superò la porta che dava sulle scale. Lì udì delle voci, non aveva dubbi, erano due persone che stavano parlando di qualcosa e rimase ad ascoltare:

??? - Non ce l'ha fatta... maledetta pioggia, è la nostra fine... nessuno mai riuscirà ad arrivare al Paese senza finire in pasto a quelle creature. Siamo sempre meno...

??? - Non ti abbattere, ce la faremo. Ho messo sul fuoco una tisana, vedrai che ti riscalderà il corpo e l'anima...

??? - E' inutile... siamo finiti!

Dall'altra parte della tenuta, il medico fermò il gruppo indicando con un cenno la finestra al piano superiore: vi era qualcuno che guardava e se avessero fatto un altro passo oltre le macerie che li tenevano al sicuro, sarebbe stati visti. la domanda era, dovevano fidarsi di quella gente?

Jaku - Secondo Pakkun, Fuyuki è lì dentro. Ci infiltriamo o proviamo ad entrare pacificamente? So che Fuyuki non vorrebbe ma propongo di fare due gruppi: uno si infiltrerà dal piano superiore ed un altro proverà ad entrare dalla porta principale in modo che se dovessero rivelarsi nemici il primo gruppo agirà dall'alto per scoprire qualcosa e liberare gli altri, viceversa dovrà rimanere celato nell'ombra finché non scopriremo realmente chi sono e come hanno fatto a sopravvivere. Ho il comando al momento ma non voglio prendere decisioni contro il gruppo, che cosa ne pensate? Rimanere uniti potrebbe rivelarsi pericoloso

Questa volta aveva parlato per prima esponendo il piano, ma stava al resto del gruppo prendere insieme a lui una decisione. Probabilmente Jaku avrebbe agito ugualmente in una maniera a prescindere dalla decisione della maggioranza ma voleva, per quanto possibile, non creare astio interno. Erano vicini a Fuyuki, Pakkun ed Hisashi l'avevano sentito... oppure no?
 
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view post Posted on 26/12/2012, 13:06
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Per pochi minuti studiò la struttura, cercando di individuare un punto vantaggioso dal quale infiltrarsi: si trattava di un edificio semplice, che si discostava parecchio dalla classica base ninja, dove la sorveglianza è alta. Lì invece non vi era praticamente nessuno a vigilare e dunque lo Shinobi si decise finalmente ad uscire allo scoperto e ad intrufolarsi dentro il capannone, passando per una delle finestre che si trovavano al piano superiore. Fu un enorme sollievo, una volta dentro, non sentire più la pioggia cadere pesante sulle proprie spalle e fu così che, in un gesto liberatorio, il giovane lasciò cadere il cappuccio lungo la schiena, permettendo quindi alla sua folta chioma di respirare e dando al piccolo Okojo la possibilità di sgattaiolare fuori dal suo cappotto, affinché potesse muoversi nuovamente in modo autonomo. La sigaretta intanto emanava i suoi ultimi sospiri e a quel punto il ninja gettò il mozzicone per terra, spegnendo con il piede le ultime scintille. L'aspro sapore del fumo stava ancora inebriando i suoi polmoni, che adesso, lontani dalla pioggia maledetta, potevano incamerare aria in maniera serena, come se fino a quel momento fossero stati in apnea. In seguito il Chunin cominciò a guardarsi intorno e a perlustrare la casa, così da capire in che genere di posto si trovasse. Trovò letti, coperte calde e indumenti puliti in gran numero e questa scoperta non fece altro che convalidare l'ipotesi fatta in precedenza.

Sembra che tutto sia stato allestito per accogliere quante più persone possibili.. Non c'è dubbio, è questo il punto di ritrovo per i superstiti.

Con passi lenti e cauti uscì da quella che sembrava essere una delle camere da letto, ritrovandosi poi dinanzi ad una rampa di scale. Fu a quel punto che riuscì ad udire delle voci, che provenivano dal piano inferiore. Due uomini stavano discutendo riguardo la loro misera condizione e la loro rassegnazione si intuiva non solo dalle parole usate, ma persino dal tono di voce con il quale esse venivano proferite. Era quindi questo l'effetto che la guerra stava causando, seminando il panico e la disperazione in ogni angolo del mondo e dilaniando i cuori di coloro che abitavano nelle terre che venivano contaminate dall'oscuro morbo di Watashi. Erano persone vuote, che avevano ormai perso tutto e che non erano più in grado di affrontare la vita con fiducia e speranza, consapevoli di quanto la loro esistenza fosse caduca, pronta a spegnersi come il fuoco di una candela dinanzi ad un vento impetuoso. Strinse i pugni il giovane ANBU, prima di scendere con calma i gradini, mentre le ultime parole del più scettico dei due rimbombavano tra le pareti dell'edificio, quasi ad amplificare lo strazio che da esse trapelava. E' inutile, siamo finiti. Comprendeva bene il dolore che stava provando, era lo stesso che aveva lacerato il suo animo quando la foresta attorno all'eremo era stata divorata dalle fiamme, dal fuoco provocato da ninja avidi di potere, ma sapeva che in simili situazioni arrendersi equivale a morire. Quei due erano resistiti e avevano svolto un ottimo lavoro, in attesa che qualcuno venisse in loro soccorso. Per loro fortuna, un gruppo di validi Shinobi era riuscito a sfuggire dalle grinfie di quelle maledette creature ed era finalmente giunto al loro cospetto, pronto a lottare affinché altri uomini, come quello che era stato allontanato dalle lacrime infernali del cielo e condotto lì dentro, non perdessero la vita. Giunto al piano inferiore al fianco del fidato ermellino, Fuyuki si rivelò. Il momento di aiutare quelle povere persone era finalmente arrivato.

- Sarà finita solo quando smetteremo di crederci.

 
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view post Posted on 27/12/2012, 22:44

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Tutti furono d'accordo sul seguire il piano proposto da Pakkun, contavano tutti sul fatto che il fiuto del canide gli avrebbe condotti al Capogruppo di cui avevano perso le tracce. Sentiti tutti i pareri, Jaku dettò loro alcune disposizioni con lo scopo di giungere al sicuro a destinazione, avrebbero seguito la formazione elaborata da Fuyuki, così dopo alcuni secondi, nei quali assunsero la formazione stabilita, il gruppo riprese il viaggio alla ricerca dello Hyuga.
La pioggia continuava a scendere inesorabile, corrodeva tutto ciò che toccava, nulla resisteva a quel liquido mortale, soltanto loro, grazie a quei giubbotti neri non subivano, per il momento, nessuna conseguenza. Avanzarono per circa una ventina di minuti senza trovare nessuna traccia del chunin, Hiro iniziò a chiedersi se quella pioggia inabilitasse anche il fiuto del canide, per colpa di quell'acquazzone il genin non poteva contare sulla sua più potente alleata la sabbia, il Byakugan degli Hyuga, gloria e onore di quel clan, era inservibile. Quella pioggia maledetta era davvero una spina nel fianco, oltre a devastare un intero paese ed aver ucciso chissà quanti abitanti, rendeva il loro compito un vero casino. Lo scopo di quella missione era soccorrere gli abitanti di quel paese, indagare su quella malefica pioggia ed eventualmente trovare il modo di fermarla, ma per il momento non vedevano come potevano compiere nessuno dei citati incarichi. Non avevano ancora nessun indizio su cosa causava tutto quell'inferno, se non che ci fosse lo zampino di Watashi, quindi tanto meno potevano fermarla, di abitanti forse ne avevano incontrato uno, sparito subito dopo insieme al loro capogruppo, si trovano in pieno caos senza sapere che diavolo fare. Per fortuna Pakkun avvisò il gruppo che sentiva l'odore delle sigarette di Fuyuki, quella fu una bella notizia, Hiro tirò un sospiro di sollievo, non si erano smarriti chissà dove come il ragazzo stava iniziando a pensare, potevano ancora seguire le tracce del chunin e raggiungerlo.
Seguirono quella flebile traccia fino a giungere ad un enorme casolare, a differenza delle altre abitazioni non sembrava essere stata devastata dalla pioggia e sembrava un abitazione di qualcuno uomo benestante. Una volta arrivati nei pressi dell'abitazione furono interrotti da Jaku, gli fece notare che vi era qualcuno nella finestra del primo piano, dopo di che espose i suoi pensieri suggerendo che era meglio dividersi, non sapendo se coloro che si trovavano all'interno della casa fossero amici o nemici. Hiro aveva imparato a fidarsi del parere del medico, rispetto all'inizio la sua opinione era cambiata, prese in considerazione la sua idea molto attentamente. Non era cattiva come idea, certo sarebbe stato meglio rimanere uniti, ma in quella situazione forse era meglio essere separati per verificare chi ci fosse all'interno. Il medico aveva proposto che un gruppo si sarebbe infiltrato dall'alto e un altro avrebbe bussato allegramente alla porta utilizzando un metodo più pacifico. Il genin pensò per qualche istante le possibili soluzioni e poi provò a dire la sua.


Jaku credo che tu abbia ragione, non sappiamo chi c'è all'interno potrebbe essere un normale cittadino come qualcuno controllato da Watashi.
Per quanto riguarda i gruppi direi che io e Chiaki dovremo essere quelli che passano da sopra, magari approfittando della distrazione causata da voi due, mentre passerete per la porta principale. In quel caso noi tenteremo di agirare la casa ed entrare dal retro se nessuno sta osservando quella zona.


Hiro si interruppe per qualche istante, ripensò a quello che aveva detto e alla situazione, era meglio essere chiari e comunicare il perchè del suo suggerimento.

Penso che dovrei andare io perchè grazie al mio terzo occhio potrei esplorare la casa senza essere visto, qui fuori la mia sabbia è inutile ma dentro la casa non dovrei avere problemi. Idem per Chiaki all'interno della casa il suo byakugan potrebbe essere utile, Tu che ne pensi?

L'ultima domanda era diretta alla ragazzina Hyuga, non conosceva il funzionamento del suo Doujutsu, quindi era meglio chiedere direttamente alla genin. Pensava comunque che il suo piano fosse la migliore alternativa possibile, da quello che sapeva Hiro, ne Hisashi, ne Jaku avevano abilità utili per quel compito, quindi era scontato che andassero loro due.

Jaku, Fuyuki dovrebbe essere lì dentro secondo pakkun, non è possibile contattarlo con la ricetrasmittente?

Sapeva che era una domanda un pò stupida, probabilmente la pioggia interrompeva ancora il collegamento, ma essendo così vicini c'era la possibilità che potessero contattare il capogruppo ed ottenere qualche informazione su ciò ce c'era all'interno della casa e magari avere degli ordini diretti da lui.
Attendendo la risposta degli altri continuava ad osservare quell'abitazione, pronto ad agire in caso di via libera da parte di Jaku o di Fuyuki qualora fossero riusciti a contattarlo.
 
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Mr. Bishop
view post Posted on 28/12/2012, 14:44




Passi veloci si infrangevano contro il velo di acqua scura che lentamente si accumulava sotto i loro piedi in ampie pozzanghere color notte. I ragazzi cercavano però di non lasciarsi distratte e continuavano a correre imperterriti: avevano già deciso di procedere in gruppo alla ricerca di Fuyuki e adesso procedevano con passo svelto in attesa di indizi sulla sua posizione.
Hisashi continuava a tastare l'aria con il naso, nel tentativo di individuare la traccia olfattiva dello Hyuga, ma la pioggia rendeva quell'odore flebile e impossibile da seguire. Il genin stava per chiedere a Pakkun se lui fosse in grado di percepire la traccia del capo-team, quando un odore estraneo a quel luogo tanto desolato, prevalette con irruenza sugli altri. Il forte odore del tabacco bruciato permeava l'aria lasciando una netta scia profumata che forse, con un po' di impegno, anche i suoi compagni sarebbero riusciti ad avvertire. Si voltò dapprima verso Pakkun, che ricambiò con sguardo d'intesa, quindi rese partecipi anche i suoi compagni dell'importante pista da seguire.


Hisashi: -C'è un forte odore di sigaretta, una scia distinta e facilmente seguibile. Probabilmente si tratta di un segnale lasciatoci da Fuyuki-san, lo abbiamo già visto fumare durante la missione. Speriamo solo che non sia in pericolo.-

Il gruppo riprese la marcia, adesso guidato dalle narici di Hisashi e Pakkun, probabilmente in direzione del casolare in lontananza che diventava sempre più grande ad ogni passo. Procedevano in silenzio, lasciando che i due segugi si concentrassero sulle tracce olfattive, ma Hisashi, per acquietare la sua coscienza, sentiva di dover chiarire con Chiaki.

Hisashi -Chiaki, per quanto riguarda quello che è successo nella caverna: so che le parole non serviranno a molto, ma mi dispiace... Davvero...
So di non essere stato abbastanza forte da riuscire a proteggervi da me stesso, ma non accadrà più, te lo assicuro. Riuscirò a farmi perdonare entro la fine della missione, riuscirò a riscattarmi.
-

La fissò attendendo una sua risposta e sperando che, nonostante la gravità delle sue azioni, riuscisse a perdonarlo.
Non ci volle molto per raggiungere il casolare in lontananza, baluardo della resistenza degli uomini al Dio malvagio. Non era improbabile che in quel edificio si fossero rifugiati i pochi superstiti del villaggio, ma fino a che non fossero entrati non avrebbero ottenuto altre informazioni. Jaku maturò in pochi secondi un piano d'azione che presentò ai giovani ninja che lo accompagnavano. Dividersi in due gruppi, dei quali uno si sarebbe introdotto segretamente nella struttura, mentre l'altro avrebbe cercato di carpire informazioni entrando direttamente dalla porta principale. Come Hiro saggiamente propose, lui e Chiaki sarebbero entrati di soppiatto, dato che le loro abilità gli permettevano di svolgere al meglio quel compito, mentre Hisashi e Jaku sarebbero entrati dalla porta principale.


Hisashi: -Per me va bene, io e Jaku entreremo dall'ingresso principale, sperando solo di non essere accolti da altre creature immonde!-

Concluse la frase divertito, anche se sperava davvero di poter trovare un po' di ristoro in quella imponente dimora, dopo la tanta fatica fatta durante il viaggio.
 
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view post Posted on 29/12/2012, 17:37
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Persino Hisashi ribadì il fatto che era meglio rimanere uniti, nonostante si volesse dividere fino a poche ore prima, dal gruppo; questo in un certo verso, diede sicurezza alla piccola Hyuga e la fece arrossire ancora di più al pensiero di quanto fosse stata stolta. Ci fu un attimo di silenzio, mancava ancora l'opinione di colui che Fuyuki aveva assegnato come suo sostituto.
Il ragazzo pareva pensieroso e non completamente convinto di quello che stavano per fare ma alla fine che scelte avevano? Già erano passati parecchi minuti dalla scomparsa di Fuyuki e se fossero stati li a perdere altro tempo, Pakkun non sarebbe riuscito a trovare nemmeno una traccia. Dopo l'accurata riflessione Jaku diede l'ordine di rimettersi nella formazione studiata dall'eremita, anche se mancava il membro principale, per coprire le spalle al gruppo.
Potevano solo sperare di rincontrare il ragazzo il prima possibile e che nel frattempo non fosse successo niente di spiacevole, perché se capitava un incontro simile a quello nella foresta, senza il loro capogruppo, sicuramente il caos avrebbe regnato nel team. Per quanto fosse preparato Jaku rispetto a loro, Chiaki aveva sempre una pessima sensazione nei suoi confronti, più cercava di reprimerla e più di tanto in tanto tornava a tormentarla; un po' le dispiaceva perché dopo il diverbio iniziale, li aveva sempre curati e venuto il loro soccorso.
Si rimisero in marcia, accompagnati sempre dallo scroscio della pioggia che ormai era diventato più un lamento che cullava le menti concentrate dei presenti. Le orme che i ragazzi lasciavano al loro passaggio, vennero cancellate immediatamente dalla pioggia. L'acqua non riuscendo ad attaccarli direttamente, come aveva fatto con l'occhio di sabbia creato da Hiro, iniziava con l'eliminare ogni segno del loro passaggio, della loro esistenza. Si muovevano furtivamente tra i ruderi delle case distrutte, quando Hisashi annusando l'aria, proprio come stava facendo lo stesso canide, avvisò di sentire odore di sigaretta.
Chiaki era sicura che si trattasse del suo sensei, quante volte aveva fumato in sua presenza e quante volte aveva odiato quell'odore di tabacco che la faceva tossire. Che stesse lasciando delle tracce per loro? La tredicenne cercava di entrare nella testa dell'ANBU ma non era facile in una situazione del genere, in cui la fretta e l'ansia regnavano sovrani. Ripresero la marcia adesso più sicuri e aumentando la velocità, verso la direzione presa dal chunin.
Chiaki guardava incuriosita il ragazzo del clan dello Shakuton mentre annusava l'aria, nella speranza che da un momento all'altro avesse potuto dare altre notizie più rilevanti su Fuyuki. Proprio in quell'istante il ragazzo la guardò, facendola sobbalzare. Sapeva che non era educazione fissare ma ogni tanto si lasciava trasportare dai suoi pensieri, incantandosi.
Distolse lo sguardo imbarazzata quando il sunese al suo finaco iniziò a conversare con lei. Le sue erano parole di scusa per ciò che era successo alla caverna, probabilmente ancora si sentiva in colpa per l'accaduto. Ci fu un attimo di silenzio, mentre il furetto sulla spalla della ragazzina guardava prima il ragazzo e poi sua sorella, cercando di capire cosa poteva essere successo tra i due in sua assenza.

- N-non ti preoccupare - disse la fanciulla rivolgendogli un sorriso - P-poteva capitare a ognuno di noi. S-senza contare che anche a me dispiace di averti colpito, c-chissà cosa penserai di me.

Si rattristò un momento, ripensando al colpo che aveva dato al ragazzo. Per lei era stato un grande trauma dover colpire il suo stesso compagno. La sua natura gentile, la tormentava già quando doveva colpire un nemico, figuriamoci un compagno ma in quel momento aveva agito di istinto, cercando di non morire. Aveva ignorato un suo nindo pur di avere salva la vita e questo non se lo sarebbe mai perdonato.

- A-adesso pensiamo a ritrovare Fuyuki, il passato è p-passato, bisogna pensare ad andare a-avanti... - finì così il discorso la piccola Chiaki, forse facendo trasalire un po' della sua preoccupazione per quest'ultimo.

Finì di pronunciare quelle parole che si ritrovarono davanti un enorme struttura. Forse l'uomo incappucciato si trovava li dentro insieme a Fuyuki? Che oltre quel tizio ci fossero altri superstiti? Oppure era tutta una trappola? Il medico improvvisamente fece fermare il gruppo e quando ebbe attirato a se l'attenzione dei ragazzi, indicò la finestra del piano superiore. Effettivamente c'era qualcuno nella casa, come aveva sospettato la kunoichi, senza contare che il carlino aveva fiutato le tracce del loro capogruppo che terminavano proprio dentro la casa. Jaku espose la sua idea anche se contrastava di netto quella dello Hyuga, un grande sostenitore del rimanere uniti ma rimanere in gruppo quanto poteva essere conveniente in quel momento? Non sapevano nulla di quelle persone, poteva essere benissimo un'altra illusione di Watashi. Un gruppo si sarebbe infiltrato da dietro, direttamente dal piano superiore e l'altro avrebbe adottato una strada più civile, passando dalla porta principale.

*Magari suonano anche il campanello*

Trattenne una risata la genin, per non passare da matta. La giovane stava già assaporando di andare nella parte principale, così da non dover entrare in case altrui di soppiatto, quando improvvisamente Hiro la menzionò come compagna per entrare da dietro. Fu un salto al cuore.

*No, lo devo fare un'altra volta? Non è violazione di domicilio?*

Ripensò a quando si era dovuta infiltrare dentro casa di Shuro per recuperare il libro di Nihil e un brivido le percorse la schiena. Non amava questo tipo di cose ma effettivamente l'albino aveva ragione, il suo byakugan era molto utile per gestire una situazione del genere.
Senza contare che magari all'interno della casa non avrebbe avuto i problemi ad attivare il suo doujutsu, non essendoci più quella maledetta pioggia. Non fece in tempo a rispondere che intervenne il furetto, facendola vergognare ancora di più.

- Beh, non è la prima volta che ci troviamo ad entrare di nascosto, chi può farlo meglio di noi? - disse il mustelide bianco, gonfiando il petto.

Chiaki si mise una mano in faccia, pregando che le parole uscite dalla bocca dell'animale facessero parte di un illusione, purtroppo però non fu così.

*Ma doveva dirla per forza questa cosa? Detta così sembra che passo le mie giornate a entrare a casa della gente come hobby*

Cercando di riprendere il controllo di se stessa, dette una risposta un po' più utile al sunese. Per quanto non volesse ammetterlo a se stessa, il ragazzo aveva ragione.

- Si forse senza questa pioggia, le mie t-tecniche potranno essere più utili... - disse pensierosa la ragazzina.

Subito dopo il ragazzo del clan della sabbia si rivolse al medico, chiedendogli se poteva riprovare a mettersi in contatto con Fuyuki. Li per li, Chiaki rimase perplessa perché sperava che il medico avesse riprovato durate il viaggio a cercare un collegamento o comunque a rimettersi in contatto con il capogruppo ma un chiarimento era sempre dovuto.
 
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view post Posted on 30/12/2012, 15:52
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Erano umani prima che ninja, persone e come tali provavano emozioni forti che avrebbero senz'altro interferito con la riuscita finale della missione. Era questo che pensava Jaku quando udì ancora una volta Hisashi scusarsi con Chiaki che dal canto suo ripensava probabilmente al colpo che gli aveva assestato di conseguenza. Dovevano essere freddi, calcolatori o la pioggia nefasta li avrebbe devastati. Ad ogni modo Hiro sembrò il più lucido tra tutti i presenti Genin, era l'unico che vedeva farsi realmente coraggio e con decisione propose i due gruppi che avrebbero eseguito il piano del medico. Non male, i due esperti in infiltrazione, a causa dell'occhio di sabbia ed il Byakugan, si sarebbero infiltrati dal piano superiore ed Hisashi avrebbe invece accompagnato il nuovo momentaneo caposquadra, l'ideale dato che quel manovratore di soli doveva essere tenuto d'occhio per le ultime vicende poco rassicuranti. Jaku si portò una mano al mento ed annuì, era piuttosto soddisfatto delle parole dei presenti in quel frangente e senza aggiungere altro fece cenno ai due Genin di fare il giro largo per evitare di finire nel campo visivo di chi stava osservando fuori dalla finestra e da lì raggiungere una delle finestre in alto. Prima di eseguire gli ordini però, Hiro chiese se il collegamento con Fuyuki fosse ancora interrotto ed il ninja dai capelli argentati si portò istintivamente un dito sul dispositivo per riprendere il collegamento.

Jaku - Ehi... sento qualcosa!

Aprì bene le orecchie cercando di isolare la voce dallo scrosciare imperterrito dell'acqua cadente dal cielo e nonostante le difficoltà del contesto sembrò riuscire a distinguere una frase:

Jaku - Dice: Fuyuki... ha bisogno di voi

Rimase per un attimo basito, la trasmittente avrebbe dovuto averle proprio il Chunin, possibile che in una mezz'ora scarsa potesse essere stato attaccato e catturato da una qualche creatura?

Jaku - Vi era troppo disturbo, non sono nemmeno riuscito a capire se fosse una voce maschile o femminile... ragazzi, dobbiamo muoverci!

Si allontanò celere lasciandosi seguire dal membro del clan Shakuton e prima di immergersi nel percorso che avrebbe portato alla porta principale logorata dalla pioggia, si rivolse un'ultima volta ai presenti.

Jaku - Occhi aperti, Pakkun tu vai con loro, il fiuto di Hisashi basterà per raccogliere informazioni dal piano terra

Scattarono tutti verso i rispettivi obbiettivi, la giovane Hyuga ed il compagno riuscirono senza problemi a raggiungere il piano superiore dell'abitazione e sfruttando una finestra già aperta si intrufolarono seguiti dal carlino. Si ritrovarono in una camera abbastanza spoglia con dei letti sfatti e delle vestaglie poggiate su di essi a simboleggiare la natura di quella struttura: doveva essere un rifugio per sopravvissuti. L'idea del manovratore di sabbia si rivelò dunque esatta nel momento in cui Chiaki attivò il suo doujutsu, finalmente tutto intorno a lei prese consistenza e nonostante la zone al buio occupanti una buona porzione del rifugio, poteva senz'altro rivelare quantomeno le forme di chakra presenti. Si concentrò penetrando mura, pareti, esplorando i due piani superiori ed anche il piano terra ma ciò che vide non fu di sicuro né rassicurante, né... sensato. Non vi era traccia di Fuyuki per quello che riuscì a vedere, né di Jaku o Hisashi, le uniche fonti azzurri che riuscì ad avvistare furono quella di Hiro e quella di un'entità chinata verso il pavimento concentrata a far qualcosa. Per terra vi era una piccola fonte di energia che stava ormai per spegnersi ma non poteva vedere nulla di dettagliato. Fu il turno del ninja di Suna dunque che plasmando l'occhio di sabbia andò ad esplorare le zone setacciate dall'occhio della compagna per scrutare da vicino quei chakra particolari. Ci volle un po' ma finalmente l'occhio girò l'ultima svolta e poté specchiarsi negli occhi splendidi di qualcuno che per un istante poté descrivere come un angelo dallo sguardo marino. Non riuscì a dire se fosse una donna o un uomo, l'occhio si distrusse proprio in quel momento. Era l'ala Est della casa al secondo piano, non rimaneva che andare a controllare di persona sebbene i rischi di finire in un'anomalia, a quel punto, erano sempre più elevati. Come poteva essere possibile che gli altri membri del gruppo non fossero presenti? I due avrebbero potuto raggiungere l'ingresso al piano terra per verificare di persona ma probabilmente il tempo stretto che li avvolgeva sarebbe bastato per una sola via.

Intanto Jaku ed Hisashi raggiunsero la grande porta principale e sebbene la tensione fosse palpabile, il medico bussò con tenacia attendendo risposta. Quegli istanti di silenzio non durarono troppo, dei passi anticiparono infatti l'apertura della porta che mostrò sulla soglia un uomo sulla quarantina avvolto in un cappotto nero. Il suo viso... era spento, rassegnato, malato, ma nell'osservare quei due giovani sembrò ritrovare per un attimo speranza.

??? - Voi! Voi siete venuti per salvarci!

Li abbracciò calorosamente ed in fretta si mise da parte facendo accomodare i due stranieri. L'interno del salone d'ingresso era esattamente come ci si poteva aspettare, allestito per permettere ad un gruppo di persone di sopravvivere per quanto più possibile. Vi erano coperte, vestiti sparsi, cappotti, ma cosa più importante, nella camera comunicante un tavolo era contornato da un gruppo di persone intenti a sorseggiare una calda tisana che in un momento come quello poteva essere considerata ambrosia.

??? - Vi mandano i Numi... non avremmo resistito ancora per molto

Erano devastati, i due ninja sembravano essere arrivati appena in tempo. Jaku incrociò le braccia osservando la situazione, avrebbe avuto un bel po' da fare. Dunque si rivolse a bassa voce al compagno cercando di mettere ordine alle priorità.

Jaku - Io li visiterò cercando di scoprire qualcosa, tu fai qualche domanda senza risultare troppo invadente... devono fidarsi di noi

Dopo uno scambio d'intesa dunque, il ninja sospirò e si diresse immediatamente verso colui che sembrava stare peggio. Si immerse nel suo lavoro ma qualcosa lo distrasse, un fatto anomalo, forse un'allucinazione dovuta allo stress di quelle ultime ore, o forse qualcosa di più.

Sarà finita solo quando smetteremo di crederci



Una voce familiare nell'aria, nient'altro.


Da qualche altra parte della casa intanto, o forse no, Fuyuki aveva intanto deciso di venire fuori per prestare soccorso a quella gente rassegnata ad un fato crudele. I due uomini trasalirono nell'osservare quegli occhi colmi di luce e come se fossero stati appena salvati dal mare aperto dopo un errare senza meta infinito, cedettero in ginocchio ringraziando chiunque fosse al di sopra delle loro scelte. Fecero accomodare lo Hyuga e quello con i capelli castani, cercando di non sembrare scortese, tolse dal fuoco quella tisana dall'ottimo profumo che stava preparando per scaldarsi e per deliziare l'ospite. Ne versò un po' per tutti e tre e sedendosi ad uno dei posti di quel tavolo, cominciò a sorseggiarla invitando il Chunin a fare lo stesso. Dunque lasciò che a parlare fosse l'altro, quello con la chioma più scura e gli occhi dello stesso colore dell'oscurità di quella casa.

??? - Allora... hai visto la situazione fuori? Credi che sopravviveremo? Sei... da solo? Qui serve un esercito!
 
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view post Posted on 1/1/2013, 23:59

lo cavalier del Gangbang!!

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Tutti furono d'accordo con il piano proposto da Hiro, perfino Jaku non ebbe nulla da ridire, si limitò ad annuire e ad indicare ai due genin di fare il giro largo, in modo da non farsi vedere da colui che osservava dalla finestra del primo piano. Non era una sorpresa la buona idea elaborata dal sunese, aveva sempre avuto buone capacità logiche e un ottimo senso tattico che l'avevano aiutato in molte delle sue avventure. Certo a volte agiva in maniera poco cauta, come quando si era buttato nel pozzo senza conoscerne la profondità o cosa avrebbe trovato in fondo, ma quei comportamenti erano dovuti alla giovane età, crescendo avrebbe migliorato anche quell'aspetto rendendolo meno incauto.
Una volta decisi i gruppi non restava altro da fare che procedere con il piano, prima però Jaku provò a seguire il consiglio del genin e provò a contattare Fuyuki, subito disse di riuscire a sentire qualcosa, che il chunin aveva bisogno di loro. Quella richiesta allarmò il sunese, il primo pensiero fu che lo Hyuga fosse nei guai o che fosse stato catturato, non avevano molto tempo da perdere, anche Jaku era della sua stessa idea. Aggiunse che la comunicazione era talmente disturbata che non era stato in grado di dire se la voce fosse di una donna o di un uomo.


Potrebbe non essere lui? No non ha senso qui non c'è anima viva a parte noi e la gente di quella casa. Deve essere colpa di quella cazzo di pioggia che disturba la comunicazione, certo però che è strano, per quel poco che lo conosco, non mi sembra il tipo da dire che ha bisogno di noi, si fa anche fin troppo carico da solo dei nostri problemi. Deve essere davvero nei guai, meglio muoversi.

Seguendo il consiglio di Jaku, Pakkun seguì i due ragazzi per aiutarli con il suo fiuto, visto che il momento era l'unico modo di identificare eventuali pericoli. Hiro sperava che il suo piano avesse successo e che una volta dentro la casa avrebbero potuto riutilizzare le proprie capacità, quello avrebbe di certo migliorato il loro compito di esplorazione. I due ninja seguiti dal canide aggirarono così la casa passando larghi, cercarono di stare dietro le macerie e le rovine di quelle che dovevano essere altre abitazioni. Non fu troppo difficile giungere nei pressi della casa, avevano proceduto con cautela, ma nonostante tutto non avevano impiegato molto tempo ad arrivare nel retro della casa. Diedero un occhiata per vedere se ci fosse qualcuno che guardava fuori ed una volta avuto responso positivo iniziarono la loro infiltrazione. Per dei ninja non era difficile raggiungere la finestra del primo piano della casa, bastarono due salti ed un pò di chakra nei piedi ed il gioco era fatto, penetrarono all'interno dell'abitazione da una finestra lasciata aperta.
Il primo pensiero una volta entrati fu per l'uomo che si trovava nel loro stesso piano, colui che avevano visto prima di separarsi da Hisashi e Jaku, doveva essere li a qualche metro da loro in una delle altre stanze.


Chiaki qui vicino ci dovrebbe essere quell'uomo che osservava dalla finestra, puoi provare ad utilizzare il tuo Byakugan per vedere dove si trova?
Non sappiamo le sue intenzioni meglio non farci cogliere di sorpresa e sapere dove si trova, magari possiamo anche coglierlo di sorpresa e ottenere delle informazioni. Da quello che si vede qui sembra un rifugio per i superstiti, ma meglio non rischiare, va bene?


Appena entrati in quella stanza, poterono osservare che era una camera abbastanza spoglia con letti sfatti e indumenti appoggiati nei letti. Sembrava quindi che in quella casa venissero accolti i superstiti a quella pioggia mortale, vista la situazione nella quale si trovavano bisognava avere prove certe, per non rischiare di cadere nuovamente in una trappola mortale.
La ragazza accolse il consiglio del genin e attivò la sua abilità oculare, dopo qualche secondo di attesa la ragazza iniziò ad informare il genin di ciò che vedeva. Non vi era traccia di Fuyuki, ne tanto meno di Hisashi e Jaku, ne di quello che stava osservando alla finestra pochi minuti prima. Se per quell'uomo poteva esserci una spiegazione logica, magari si era spostato al piano inferiore, non era lo stesso per Fuyuki, Hisashi e Jaku non aveva spiegazioni. Chiaki inoltre, informò il compagno di missione che rilevava soltanto due fonti di chakra oltre alle loro, quella di qualcuno inginocchiato a far qualcosa e per terra una piccola fonte che stava per spegnersi, che stesse morendo?
Tante informazioni confuse, nulla ancora di certo, erano solo dubbi ciò che che affollava la mente del genin della sabbia, provò a ragionarsi su per qualche istante e poi comunicò alla ragazza le proprie ipotesi, insieme potevano arrivare a una qualche spiegazione.


Per Fuyuki non so come possa essere possibile che non lo vedi, forse per qualche motivo è uscito fuori dalla casa? Stessa cosa per Jaku ed Hisashi, magari non sono ancora entrati, all'esterno non puoi vedere nulla a causa della pioggia giusto? Mi sembra l'unica cosa sensata che mi viene in mente, tu che ne pensi?

La Hyuga era piuttosto timida, ma in quel caso la comunicazione tra i due genin era essenziale per riuscire a capire cosa stesse succedendo in quel luogo. Hiro quindi si rivolse a Pakkun, era stato lui a dire che Fuyuki si trovava in quella reggia, magari grazie al suo fiuto sarebbero riusciti ad ottenere qualche informazione.

Pakkun ora riesci a sentire l'odore di Fuyuki? senti qualche odore strano?

Era meglio chiedere anche quello, anche se avesse avvertito qualcosa l'avrebbe comunicato lui di sua iniziativa, era stato sempre grazie al fiuto del canide che nei due casi precedenti avevano avvertito il pericolo, chissà cosa sarebbe successo senza la presenza di quell'alleato. Il genin era sempre più grato della scelta di firmare il patto con i cani, si erano rivelati i migliori alleati possibili. Il tempo di pensare era ora finito, anche Hiro doveva fare la sua parte nell'esplorazione di quel luogo, dovevano verificare chi fosse e cosa stava facendo quell'uomo, l'unico modo di scoprirlo era vederlo di persona con la sua speciale abilità.

Per quanto riguarda quell'uomo che hai visto di sotto Chiaki, verifichiamo subito che sta facendo.

Detto questo, fece fuoriuscire la propria sabbia dalla giara e la assemblò fino a formare un bulbo oculare perfetto, poi ci fece scorrere il chakra dentro in modo da collegarlo al proprio occhio. Il ragazzo controllò il proprio occhio mandandolo in esplorazione, l'obiettivo era farlo arrivare di sotto dove la Hyuga aveva visto quell'uomo inchinato, la casa era grande e gli ci volle un pò a mandare il bulbo a destinazione. Fu aiutato e guidato dalla ragazza, che grazie al suo Byakugan, poteva vedere anche la piccola emanazione della tecnica del sunese. Mano a mano che avanzava comunicava alla ragazza ciò che vedeva, vide varie aree della casa, poi finalmente svoltato un angolo si ritrovò a specchiarsi in dei splendidi occhi azzurri, sembravano quasi appartenere ad un angelo, cercò di allontanarsi per vedere l'intero viso, ma non ne ebbe l'occasione. Il bulbo oculare venne distrutto e il ragazzo rimase deluso e preoccupato per la situazione, voleva vedere chi fosse senza farsi scoprire, non solo era stato scoperto, ma non era riuscito a vedere nemmeno chi fosse l'uomo o la donna a cui apparteneva quella fonte di chakra.

Cazzo c'ero quasi, mi sono trovato proprio di fronte ai suoi occhi, ho visto solo quelli, sembravano appartenere ad un angelo dallo sguardo marino, poi quel coglione me l'ha distrutto senza esitazione, non ho visto nulla merda!!

Il fatto che l'avesse distrutto subito, non ispirava niente di buono sulle intenzioni della persona che abitava quella casa, l'istinto gli diceva che non aveva buone intenzioni, nonostante tutto, non rimaneva che andare di persona a verificare chi fosse e cosa stesse facendo.
Si ritrovavano soli in quel luogo, avrebbero dovuti essere tutti in quel luogo, il fiuto di Pakkun gli aveva guidati nel casolare, Fuyuki avrebbe dovuto essere nell'abitazione ma il Byakugan della ragazza non lo individuava, Jaku e Hisashi sarebbero dovuti entrare nella casa dalla porta principale, ma di loro nessuna traccia. Che il doujutsu della ragazza funzionasse male? Le fonti di chakra che aveva visto sembravano dimostrare il contrario, poteva essere che qualche area della casa non fosse visibile? Forse ma sicuramente la ragazza si sarebbe accorta di qualcosa del genere. I dubbi erano sempre tanti così come la confusione in cui versava la mente del ragazzo, vi erano tante cose che ci contraddicevano l'un l'altra, l'unica soluzione rimaneva però andare di persona a vedere chi diavolo fosse quella persona, stando attenti perchè le sue intenzioni, secondo il sunese, non sembravano buone.


Chiaki ascolta, credo che l'unica soluzione sia andare a vedere di persona chi sia e cosa sta combinando questa persona, dobbiamo essere prudenti però, il fatto che abbia distrutto l'occhio non mi ispira niente di buono.
Se sei d'accordo ecco come vorrei procedere, tu continuerai a controllare la casa con il tuo Byakugan, Pakkun ci assisterà con il suo fiuto ed io utilizzerò ancora una volta il mio terzo occhio. Credo che sia meglio che vai tu davanti, in modo che ne io ne pakkun ti disturbiamo la visuale, noi due saremo subito dietro di te, mentre il mio occhio ci precederà in avanscoperta di qualche metro, sarai tu ad indicarci la via da seguire, visto che la tua abilità oculare riesce a vedere tutto. Credo che sia il modo migliore di procedere che ne pensi?


Hiro cercò di elaborare il migliore piano possibile, grazie al fiuto al Byakugan e al suo occhio di sabbia avrebbero potuto osservare la casa da diverse angolazioni, scoprire eventuali trappole o evitare di rischiare di venire sorpresi da qualcuno poco raccomandabile.

//Gasp le risposte di Pakkun sono sempre tue, questa volta Chiaki dovrà parlare parecchio XD

edit: ho corretto un errore.//

Edited by Bahamut83 - 3/1/2013, 16:47
 
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view post Posted on 3/1/2013, 17:09
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Non ebbe nemmeno il tempo di aggiungere altro, i due uomini si gettarono al suolo, prostrandosi ai piedi di colui che era giunto in loro soccorso in un momento così critico e mostrando riconoscenza in un modo forse troppo teatrale. Il giovane ANBU detestava le formalità, specialmente le più plateali, ma decise di tacere e di mostrarsi compiaciuto per la calorosa accoglienza che i due gli stavano cordialmente offrendo. Li aiutò a rimettersi in piedi, prima che uno dei due, un ometto dalla chioma bruna, si affrettasse a sottrarre dalle fiamme una profumata tisana affinché essa potesse riscaldare l'animo e il cuore dell'ospite. Tuttavia Fuyuki inarcò un sopracciglio e fece cenno con la mano al tizio di mettersi seduto e di non scomodarsi. Tutto ciò che stava facendo non era necessario, in un momento simile gli sembrava assurdo mostrarsi così servizievoli, anche nei confronti dei soccorsi, che non erano costituiti da dei buoni samaritani, ma da persone che in fin dei conti stavano facendo il loro lavoro. Per di più, dopo essere sopravvissuto per miracolo agli orrori della foresta e della caverna, non avrebbe mai osato bere qualcosa preparato da altri. Era vigile, tutti i suoi sensi erano pronti a registrare anche il dettaglio più insignificante e il suo corpo era carico come una molla, pronto a scattare in caso di pericolo.
Uno Shinobi che si rispetti sa che in guerra la prudenza non è mai troppa. Forse esagerava, o magari era semplicemente un buon ninja.


- Prima di tutto le presentazioni. Mi chiamo Fuyuki, mentre lui è Okojo.

Annunciò con voce pacata, indicando il piccolo mustelide, che ai suoi piedi stava borbottando qualcosa di incomprensibile a causa della deliziosa tisana che il suo evocatore aveva rifiutato senza alcun indugio. Poi attese che i due si accomodassero, dato che con molta probabilità ci sarebbe stato bisogno di tempo per raccogliere le dovute informazioni e per organizzare un intervento di soccorso in favore dei superstiti il più efficace possibile. Lui invece rimase in piedi al fianco di Okojo, con le mani appoggiate sui fianchi. Infatti, se una qualsivoglia minaccia lo avesse sorpreso comodamente seduto, non avrebbe avuto modo di reagire con la prontezza necessaria per scongiurare il pericolo. Arrivati a quel punto non restava altro da fare che procedere con le domande, più o meno mirate a soddisfare ogni curiosità che durante il dialogo sarebbe potuta nascere.

- Ho delle domande da porvi.. Vi chiedo di rispondere nel modo più dettagliato possibile. Non vi nego che la situazione sia critica, tuttavia non dobbiamo assolutamente smettere di lottare. Possiamo ancora salvare la vostra gente, ma ho bisogno del vostro aiuto.

Vediamo un po'..

Mentre cercava di riunire le idee, tirò fuori dal taschino l'ennesima sigaretta e l'accese, lasciando che una coltre di fumo coprisse il suo volto mentre questo si corrugava in un'espressione seria. Il suo era il compito più delicato, mentre i suoi compagni cercavano di trovare le sue tracce lui avrebbe dovuto organizzare i soccorsi affinché il numero delle vittime falciate da quelle lacrime infernali cessasse di aumentare.

- Raccontatemi in che modo questa piaga si è abbattuta su di voi. E' stato un processo graduale oppure è successo tutto all'improvviso?

Poteva sembrare un dettaglio irrilevante, ma lo Hyuga era certo che, conoscendo la causa del problema, sarebbe stato più semplice trovare una soluzione per risolverlo. Del resto, per chi vuole demolire un edificio, conoscere l'esatto punto in cui si trovano le fondamenta è un requisito essenziale per svolgere un lavoro meno faticoso e decisamente più efficace. Purtroppo in cuor suo il Chunin temeva che quelle misteriose precipitazioni fossero legate al crudele Watashi e che di conseguenza fossero ben lontane dalla comprensione umana dei fenomeni atmosferici. Si chiedeva se in fin dei conti il suo aiuto sarebbe realmente giovato nella lotta contro un Dio, ma - comprendendo che senza nemmeno averci provato non sarebbe giunto a nessuna conclusione - si decise a continuare.

- Passiamo ai dati tecnici.. Mi serve sapere quante persone può ospitare questo edificio, quanti sono i posti occupati e quanti i liberi e se ci sono altre strutture come questa nei paraggi. Secondariamente, devo conoscere il numero degli abitanti del villaggio e delle vittime che avete avuto modo di appurare. Poi, c'è qualche modo per capire se qualcuno è stato infettato dalla pioggia? Avete trovato qualche metodo per fermare il contagio o perlomeno rallentarlo?

Avrebbe tanto voluto che Jaku fosse lì al suo fianco per porre magari domande più mirate in relazione al campo in cui si era specializzato, ma in sua assenza non poteva far altro che raccogliere informazioni da fornirgli quando le loro strade si sarebbero nuovamente incrociate. Intanto si chiedeva per quale ragione il gruppo stesse ritardando così tanto; le tracce di cenere che aveva lasciato erano inconfondibili e grazie al fiuto di Pakkun i suoi compagni non avrebbero dovuto avere difficoltà nel ritrovarlo. Avrebbe atteso di terminare le domande e nel caso in cui i suoi uomini non si fossero ancora fatti vivi, sarebbe andato a cercarli. Sapeva che i tre Genin erano in buone mani, dato che vi era il medico al comando del team, ma purtroppo non riusciva a fare a meno di preoccuparsi per loro.

- Ah, prima vi ho sentito parlare di alcune creature. Ho avuto modo di conoscerne alcune, ma vorrei sapere se siete in grado di dirmi qualcosa in più al riguardo. Infine..

A quel punto il suo sguardo si posò sull'uomo che aveva inseguito lì fuori e incrociando quegli occhi così diametralmente opposti ai suoi formulò un quesito che premeva per essere risolto sin da quando l'uomo aveva aperto bocca per interpellare il ninja di Konoha. In quell'occasione le sue labbra avevano proferito una parola che forse per lui era insignificante, ma che agli occhi del giovane eremita assumeva un significato sicuramente più profondo. Da subito era stato incuriosito da ciò che aveva detto e proprio per quel motivo aveva taciuto di fronte alle sue domande, non ancora del tutto fiducioso nei suoi confronti. Malgrado ciò era essenziale che egli non si sentisse sospettato, quindi l'ANBU pose la domanda come se si trattasse di una semplice curiosità.

- Cosa ti fa credere che sia necessario un esercito?

 
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Mr. Bishop
view post Posted on 8/1/2013, 04:37




Hiro e Chiaki si allontanarono con passo felpato dal gruppo, dirigendosi verso la finestra che li avrebbe introdotti al secondo piano della residenza.
Hisashi e Jaku non rimasero ad aspettare che i due sparissero dalla loro vista, ma, dopo un veloce segno d'intesa, si incamminarono fra le scure pozzanghere di acqua lurida in direzione della porta principale, dove Jaku bussò con due colpetti sordi.
La porta non si aprì immediatamente, ma all'interno era chiaramente udibile il movimento di una o più persone, forse allarmate da quella visita inaspettata in un momento come quello. Poi dei passi si avvicinarono alla porta in legno e, in seguito al suono cigolante di una vecchia chiave che ruota in un chiavistello malandato, la porta si aprì rivelando prima l'occhio sospettoso di un tizio alto poco più di Hisashi, quindi tutta la sua figura.
L'uomo indossava degli abiti cenciosi, coperti da un mantello nero, simile a quello dei ninja anche se leggermente più logorato, che lasciava intravedere il suo volto. Un volto scarno, stanco e amareggiato. Il volto di chi sa cosa sia la sofferenza, di chi non trova più le forze per andare avanti, ma lo sguardo di chi non ha ancora perso la speranza. E adesso la speranza erano i due ninja sull'uscio.
Quando comprese che loro non rappresentavano una minaccia, ma anzi un valido aiuto, gli si gettò al collo festante, per poi farsi da parte lasciando libero loro il passaggio, trattandoli con una reverenza rivolta spesso solamente ai sovrani.
Hisashi cerco di nascondere l'imbarazzo causato dal tanto rispetto che quell'uomo dimostrava loro, ma non lasciò che questa distrazione gli impedisse di squadrare la stanza da cima a fondo, in cerca di informazioni. I due ninja si fermarono all'interno di un ampio spazio all'ingresso arredato in modo semplice e messo in disordine da vestiti e coperte sparsi per tutta la camera: era evidente che in molti vivevano in quella casa e forse quello era il luogo in cui soggiornavano o in cui i malati potevano riposare. Da una sobria porta che si apriva di fronte a loro era visibile un grosso tavolo in pesante legno scuro, attorno al quale un gruppo di persone sorseggiavano lentamente una rifocillante tisana che emanava un frizzante odore di erbe sovrastante, a tratti, il fetido puzzo della pioggia.


Che si tratti di una rudimentale infermeria? Potrebbe essere così, o più semplicemente questi sono gli ultimi sopravvissuti del villaggio.

Infermeria o meno, Jaku notò immediatamente che molta gente in quel posto aveva bisogno delle sue competenze in qualità di medico, quindi dopo aver raccomandato ad Hisashi di fare qualche domanda per far luce sulla situazione, si diresse con decisione verso il primo dei suoi nuovi pazienti preparandosi per aiutarlo nei limiti delle sue possibilità.
Hisashi decise invece di rimanere a parlare con l'uomo che li aveva accolti con tanto entusiasmo, sfruttando il rispetto e la disponibilità che aveva ostentato verso di loro.
Stava per rivolgergli la parola, quando udì una voce familiare, nell'aria, pronunciare parole cariche di speranza. Si voltò istintivamente verso Jaku, credendo fosse stato lui a parlare, ma quello era troppo distante: la frase era stata pronunciata in modo chiaro, quasi al suo orecchio, eppure sembrava provenire da molto lontano. Nonostante l'evento fosse di certo fuori dal comune, la grave situazione in cui il ninja si trovava ad agire, lo portò a mettere quello strano fatto in secondo piano rispetto alle incombenze che andavano portate a termine e il genin, dopo avere architettato momentaneamente la voce familiare come "frutto della sua immaginazione", si presentò all'uomo dal viso stanco.


Hisashi: Deve perdonarci, spinti dalla fretta, non ci siamo neanche presentati: il mio nome è Hisashi, sono un ninja del villaggio della sabbia.

Porse la mano all'uomo attendendo che la stringesse di rimando, ma nella sua testa pensava già a come portare a termine il compito affidatogli: ottenere informazioni lasciando trasparire chiaramente le buone intenzioni che li guidavano. Decise che fosse saggio interessarsi prima delle loro condizioni e solo dopo spostare la conversazione verso ciò che stava succedendo al loro villaggio e a quelli adiacenti.

Hisashi: -Vogliamo aiutarvi davvero, ma per farlo abbiamo bisogno del vostro aiuto. Innanzi tutto come state? In quanti siete riusciti a radunarvi in questa casa? Credete possano esservi altri superstiti nascosti nel villaggio?-

Le domande erano secche, senza molti giri di parole: probabilmente avrebbero riaperto nell'animo dell'uomo ferite non ancora rimarginate completamente, ma era davvero necessario che i due ninja fossero pronti, grazie alle loro informazioni, ad intervenire nel modo giusto. Aggiunse quindi alle domande già poste, gli interrogativi ai quali sperava davvero di ottenere una risposta.

Hisashi: -Da quanto tempo cade questa pioggia nera? Siete riusciti a capire quali elementi la compongono o cosa può causare agli esseri umani? E oltre alla pioggia vi sono stati altri eventi strani? Avvistamenti o attacchi da parte di creature non umane?-

Erano domande chiare, che avrebbero fatto luce su ciò che stava accadendo in quelle terre e su un eventuale collegamento con le creature d'ombra che li avevano attaccati nel tunnel. Ascoltò pazientemente le risposte che l'uomo aveva da dargli.

Hisashi: Le devo chiedere un ultima cosa: avete raccolto campioni del liquido? Il mio compagno potrebbe studiarlo e questo ci aiuterebbe a darvi una mano.
Non abbia timore, riusciremo a salvare voi e la vostra terra...


La frase che gli era sembrato di udire pochi minuti prima gli tornò in mente e, dato che le sue parole erano cariche di conforto e quindi adatte alla situazione, la ripeté anche all'uomo.

Hisashi: ...Sarà finita solo quando smetteremo di crederci: la speranza non è ancora perduta.
 
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view post Posted on 8/1/2013, 18:16
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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||Jè per sto turno salti, troppo tempo. Come mi hai riferito in via privata, considero come se avessi accettato il piano di Mauro.||

Chiaki ed Hiro decisero di andare a controllare la natura di quella presenza che avevano percepito e che probabilmente aveva distrutto l'occhio di sabbia. Avanzarono lentamente cercando di fare il meno rumore possibile anche se il legno scricchiolante di quella struttura non aiutava di certo. Tramite il Byakugan era possibile notare come la casa fosse effettivamente vuota, dunque l'energia avvistata poco prima o si era volatilizzata o era uscita all'esterno per celarsi all'ombra della pioggia nera. In ogni caso era una situazione strana, non erano nei paraggi né Jaku né Hisashi, né tanto meno Fuyuki per quanto Pakkun continuasse a ribadire di sentire qualcosa alla domanda del manovratore di sabbia. Passarono i minuti con quell'avanzare lento e finalmente giunsero all'angolo della casa, al piano superiore, svoltato il quale avrebbero avuto di fronte il punto in cui la figura angelica stava facendo chissà cosa. Si assicurarono che fosse tutto tranquillo ed avvicinandosi notarono quella che sembrava una pozza violacea ed alcuni schizzi sulla parete, come fosse sangue sgorgato a causa di un colpo contundente. Della figura non vi era traccia e Chiaki continuò a scrutare i dintorni tramite l'utile doujutsu, anche oltre la porta vicina sperando di poter trovare qualcosa di utile. In effetti poté riconoscere una sorta di studio, una piccola camera con una scrivania al centro ed un mucchio di scartoffie ad ornarne ogni centimetro. La stanza era illuminata da una candela accesa da poco su un comodino, lì dentro doveva esserci stato qualcuno di recente. Non potendo far altro che agire, entrarono sicuri della sicurezza del luogo grazie all'abilità della Hyuga ed in effetti era tutto come aveva visto la fanciulla. I fascicoli ed i fogli sparsi non erano lì da molto, anzi, doveva averli portati qualcuno che aveva sfruttato la desolazione del piano per studiarli. Vi erano riportate formule matematiche, scritte intraducibili ed alcuni disegni raffiguranti un volto demoniaco munito di corna. Tra tutti sembrava Pakkun il più irrequieto che non riusciva a stare un attimo fermo: camminava su e giù per la camera ansimando più del solito, poi parlò:

Pakkun - Non va bene... Non va bene

I due giovani lo notarono ma cosa più importante, trovarono un appunto scritto probabilmente in un altro momento rispetto a quanto contenuto nei fogli, per quanto fosse malridotto e sicuramente incompleto.

CITAZIONE
Soluzione: il tempio di Azur-

A quelle parole il carlino si voltò come spaventosamente sorpreso e cominciando a ringhiare mostrò cenni di stizza per poi osservare negli occhi i due compagni e rilasciare una strana energia violetta che fece tremare l'intera camera prima lentamente, poi in modo più consistente fino ad inclinarne le pareti di legno.

Pakkun - E' già sulle tracce del tempio, dannazione!

Fu in quell'istante che Chiaki vide passare più veloce di un lampo un'aura azzurrina, pura, angelica, da qualche parte a Nord e così come se n'era accorta lei, anche il cane ninja tramite l'olfatto sviluppato e fu così che il piano perverso di quell'animale doveva giungere all'epilogo prima del previsto.

Pakkun - Avrei voluto sfruttarvi in modo più proficuo ma ciò basta, non c'è più tempo. Addio!

Congiunse le zampe ed un bagliore accecante disturbò la concentrazione dei due Genin che avrebbero potuto impedire la sua fuga vittoriosa. Quando Entrambi riuscirono ad aprire gli occhi erano da soli, in quella camera, con la porta chiusa ed uno strano liquido che cominciò a penetrare dalle pareti e dalla soffitta... Era acqua, acqua nera. Erano stati traditi da uno dei loro alleati più fedeli, ma allora da quanto stavano facendo il suo gioco inconsapevolmente? Dovevano uscire da lì, alla svelta.

Fuyuki aveva intanto cominciato a parlare con quei due sopravvissuti e rifiutando da vero ninja in missione la tisana, cominciò ad entrare nel vivo della questione con domande ben mirate. Non si scompose né perse di vista le priorità e con chiarezza espose i punti che avrebbe voluto sviluppati. Uno dei due ci pensò un po' mentre l'altro sembrò accigliarsi infastidito da quella raffica lecita di domande. Ci volle un po' ma dopo alcuni minuti Fuyuki ebbe le sue risposte.

Uomo - La pioggia cade ormai da circa una settimana, poi la distruzione... in breve tempo non è rimasto più nulla. La popolazione dici? Sono morti tutti, tutti i deboli, in questa struttura siamo solo in dieci e tre sono molto malati... hanno bisogno di cibo e di energia ma fortunatamente sei arrivato tu. Quanto alle creature, anzi, più precisamente LA creatura dato che a quanto pare non si muove in gruppo, viene a farci visita di soppiatto di tanto in tanto nell'ombra a derubare i nostri averi e portare con sé i nostri compagni. E' un mostro con poteri incredibili che nessuno ha mai avuto il dispiacere di incontrare direttamente. Un’ombra veloce, inarrestabile e che con la sua purezza apparente inganna ed uccide. C'è bisogno di un esercito perché... la nostra p-

La frase fu interrotta da un uomo che giunse nella stanza improvvisamente e che con aria affaticata e gli occhi di chi aveva appena visto un fantasma, riferì immediatamente il motivo di quell'arrivo inaspettato.

Uomo sulla porta - L'ho vista... la creatura, è tornata per ucciderci tutti ed qui, è stata vista all'ala Est del primo piano della casa!

Uomo - Prima o poi scoprirà la posizione del Tempio di Azura ed allora sarà la fine...

All'ultimo che parlò venne in mente però un'idea, qualcosa che poteva risollevare le sorti di quella gente. Si voltò verso Fuyuki e con occhi colmi di disperazione gli affidò un compito, gli volle affidare un desiderio a nome di tutti i sopravvissuti.

Uomo - Tu... tu che hai portato speranza, dirigiti lì ed affronta la creatura una volta per tutte!

Vi era reale preoccupazione nei loro occhi spenti, che fosse un altro mostro di Watashi a logorare i loro animi?

Hisashi e Jaku si stavano invece occupando degli altri uomini della struttura, il primo con le dovute domande, il secondo era invece intento ad esaminare il sangue di uno dei feriti, violaceo, proprio come quello di Pakkun. Il tipo che li aveva accolti ascoltò dunque le parole del manovratore di soli e sedendosi si preoccupò di rispondere nel modo più esauriente possibile.

Uomo - La pioggia ha cambiato tutto da una settimana ormai e no, non credo possano esserci altri superstiti oltre a noi. Siamo dieci anche se alcuni, come potete vedere, sono molto malati... La pioggia premia solo i più forti e chi non è all'altezza muore senza possibilità di replica. C'è chi non riesce ancora ad accettarlo ma siamo ormai segnati... Ad ogni modo sì, c'è una creatura che più di ogni altra cosa ci devasta ma nessuno l'hai mai vista, dicono sia un diavolo dalle fattezze angeliche, un demone che assorbe la linfa vitale dei nostri corpi. Molti sono scomparsi al suo passaggio, dicono cerchi di giungere alla nostra fonte divina.

A quel punto si fermò, indugiando sulla domanda riguardo il campione di pioggia, dall’espressione non sembrava molto disposto a collaborare quella volta.

Uomo – N-no, perché la vuoi?

Jaku sembrava intanto perplesso mentre visitava il paziente, aveva preso parte di quel liquido violaceo in una fialetta e non poté far altro che ripensare alle condizioni di Pakkun. La ferita che aveva davanti in quel momento era molto più superficiale di quella del canide, eppure l’uomo era in punto di morte al contrario dell’animale che sembrava, nonostante tutto, in ottima salute. Che c’entrasse la creature di cui aveva parlato l’interlocutore di Hisashi?

Uomo – Non osiamo prenderla e non dovreste neppure voi!

Il medico continuò la visita lasciando al compagno le farneticazioni dell’uomo e colto da una curiosità si punse il dito con un kunai sperando di non vedere il proprio sangue venire fuori con un colore diverso dal caratteristico cremisi. Tirò un sospiro di sollievo quando vide di non aver nessun problema, eppure non riusciva a stare tranquillo, c’era qualcosa che non quadrava in tutta quella storia. Dunque si alzò e voltandosi verso i presenti prese la parola.

Jaku - Siete stati bagnati tutti dalla pioggia?

Uomo – Sì ed alcuni di noi sono ancora vivi... e la creatura è invidiosa! Sarà la nostra rovina! Ci porterà via la nostra anima! Ma adesso ci siete voi e noi potremo vivere… potremo vivere…

Il ninja osservò perplesso il compagno del clan Shakuton, era sicuro che anche lui condividesse alcuni dubbi che col passare dei minuti in quella stanza si amplificavano fino a divenire logoranti. Prese posto ad una parte del tavolo a quel punto e da un piccolo rotolo del richiamo uscì diversi arnesi per esaminare il sangue raccolto e creare in caso una cura per quella gente. Non rimaneva che attendere i risultati, magari con qualche altra domanda più mirata adesso che erano venute fuori altre questioni piuttosto interessanti.
 
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view post Posted on 9/1/2013, 15:22
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Forse confusi dalle numerose domande con le quali Fuyuki li aveva tempestati, i due uomini ebbero bisogno di non poco tempo per organizzare le idee e rispondere in maniera esauriente, come era stato loro richiesto. Lo Hyuga attese in silenzio, conscio di quanto il loro combattuto stato d'animo potesse influenzare le loro reazioni e rallentare la prontezza dei loro riflessi, e quando finalmente la sua pazienza venne premiata poté sentire la voce di uno dei due rompere l'imbarazzante silenzio venutosi a creare. L'altro tuttavia sembrava quasi infastidito, dettaglio di non poco conto che non sfuggì agli occhi attenti del ninja di Konoha. C'era da chiedersi per quale motivo fosse così mal disposto nei confronti di chi era giunto in soccorso della sua gente, quasi come se non volesse rispondere a quelle domande, ma il giovane decise di mettere per un attimo da parte la questione e di concentrarsi sulle parole che l'uomo gli stava rivolgendo.
Era da una settimana che le persone di quel posto dilaniato dal destino perivano, sconfitti dalla pioggia infernale, una maledizione che non riuscivano a debellare e che avrebbe presto azzerato l'intera popolazione del villaggio, se qualcuno non fosse intervenuto in loro aiuto. La tremenda opera di sterminio era ormai quasi compiuta, dei molti abitanti non erano rimasti che dieci superstiti, alcuni dei quali in precarie condizioni di salute, radunati in quel capannone, unico barlume di salvezza in un oblio pronto ad inghiottire chiunque smarrisse la diritta via. Tuttavia non era soltanto la pioggia a preoccupare gli animi inquieti di chi ancora si teneva stretto alla vita. L'uomo infatti parlò di una creatura, un mostro dagli strani poteri che furtivo seminava il panico tra chi non aveva ormai più niente da perdere. Sembrava essere parecchio temibile, quel tipo ne parlava come se si trattasse di un demone in grado di abbattere le poche speranze di sopravvivenza che albergavano i loro cuori. La cosa incuriosì non poco l'eremita, preoccupandolo al tempo stesso.


Purezza apparente?

Ciò voleva dire che non avrebbe potuto fidarsi di nessuno, avrebbe dovuto guardarsi le spalle dalla serpe della menzogna, che viscida strisciava tra quelle pozze di pece nera. Avrebbe dovuto mantenere i nervi saldi e aspettarsi di tutto, dato che a quanto sembrava le sorprese non erano ancora terminate. Tutto ad un tratto, proprio quando l'uomo era in procinto di rispondere al suo ultimo quesito, un altro fece irruzione nella stanza, con la fretta e il terrore dipinti sul viso. Non perse tempo e rimanendo inchiodato dinanzi all'uscio affermò di aver visto la creatura e che essa era stata avvistata presso l'ala est del primo piano dell'edificio. Si trattava di una notizia da non prendere sottogamba, ma con quel brusco intervento l'uomo aveva destato il suo compagno dalla risposta che il Chunin avrebbe voluto tanto sentire. Qualche parola di troppo sfuggì però dalla bocca del tizio che, chissà per quale motivo, aveva omesso preziose informazioni. Aveva parlato di un certo Tempio di Azura, un particolare che il diciottenne non riteneva di certo trascurabile. Chiuse gli occhi, mentre, come aveva previsto, giungeva alle sue orecchie la richiesta di aiuto.

Okojo - Lasciate che ci pensi il sommo Okojo a risolv-

- No, non ancora.

Lo interruppe senza pensarci due volte, sospirando infastidito mentre il fumo continuava a rendere l'aria sempre più pesante. Spalancò le palpebre e a quel punto il Byakugan incrociò severo gli occhi dell'uomo che aveva di fronte. Mentre lentamente la sigaretta veniva divorata dalla cenere accesa, il giovane ANBU si mostrò abbastanza frustrato a causa della confusione venutasi a creare.

- Te lo chiederò una volta sola, quindi vedi di riferirmi tutti i dettagli di cui disponi. Odio ripetermi.

Parlò con tono duro e in men che si dica portò la mano sulla schiena, sguainando Namida e lasciando che il rumore del metallo echeggiasse tra le pareti della stanza. L'uomo poté vedere la lama nera dai riflessi cremisi che minacciosa veniva stretta tra le mani dello Hyuga, i cui occhi freddi come il ghiaccio lo scrutavano dall'alto al basso, come quelli di un giudice la cui sentenza si preannunciava drastica. Il ragazzo era stufo di aspettare e consapevole al tempo stesso di avere poco tempo a disposizione. Non era solito usare metodi non ortodossi come quello, ma purtroppo la gravità della situazione gli imponeva di concludere alla svelta la raccolta di informazioni. Non lo avrebbe neanche sfiorato, ma era certo che il timore lo avrebbe costretto a sputare il rospo in fretta. Un ANBU sa bene che spesso la paura è più efficace della cordialità, quando si tratta di rompere il ghiaccio che tiene a freno la lingua.

- Perché serve un esercito? E poi questo Tempio di Azura, è importante che la creatura non scopri dove si trova.. Perché? Cosa si trova al suo interno di tanto vitale per voi?

Il piccolo mustelide intanto sbuffava, impaziente di cominciare la lotta. Per non sprecare secondi preziosi l'eremita pensò bene di ispezionare la casa con la sua vista speciale: non essendo a contatto con la pioggia, forse i suoi poteri sarebbero serviti a qualcosa. Avrebbe concentrato l'attenzione sul punto indicato dal nuovo arrivato, ma non avrebbe dimenticato di controllare ogni stanza, così da poter stanare immediatamente il mostro. I dati raccolti sui superstiti si sarebbero rivelati parecchio utili, sarebbe bastato contare il numero delle persone presenti nel capannone per verificare se effettivamente quell'uomo avesse detto il vero e le loro vite fossero a rischio. Qualora fossero state undici, avrebbe ottenuto la risposta ai suoi dubbi.

I superstiti sono dieci. Tre si trovano in questa stanza, altri tre dovrebbero essere a letto.. Maledizione, questa storia mi piace sempre meno.

 
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