| shiroutora |
| | Era la loro prima missione: Hisashi sembrava essersene dimenticato. Era così sicuro di se e desideroso di mettersi alla prova da ignorare quanto fosse importante agire nell'anonimato e con discrezione, nonostante all'accademia ninja questa fosse una regola d'oro. Quando giunse al luogo dell'appuntamento vide l'uchiha in compagnia di un uomo e, convinto che si trattasse del committente, si presentò con sicurezza e toni orgogliosi, seguito dal suo compagno. L'uomo, visto come i due giovani ninja lo salutarono, rispose in modo burbero e con parole poco gentili, trattandoli quasi da poppanti. Il giovane ninja del clan shakuton capì immediatamente cosa fosse successo e, ignorando con fatica le offensive parole pronunciate dall'uomo, pensò fosse meglio scusarsi con lui e assecondare le sue idee sull'esistenza del villaggio della ninfea, ma quegli non diede loro diritto di replica e se ne andò con le mani dietro la nuca e la bocca ancora spalancata in una sonora risata di scherno. Hisashi rimase immobile, vergognato, guardando la polvere sotto i suoi piedi e mordendosi il labbro inferiore
Sono stato trattato come un bambino. Anzi mi sono comportato come un bambino. Non è un gioco, non sono qui per divertirmi o per mettermi in mostra: se voglio diventare forte, davvero forte, devo impegnarmi in quello che faccio...
I suoi pensieri negativi vennero interrotti però da un fischio leggero, che attirò l'attenzione dei tre ninja verso alcuni cespugli nascosti all'ombra di una piccola casa. Fra le fronde degli arbusti emergeva, con sguardo curioso e deluso allo stesso tempo, una ragazza dalla pelle morbida e dai lunghi capelli rossicci che osservava i tre ninja da qualche tempo, cercando di celare la propria presenza per poter osservare il loro comportamento. Quando emerse dai cespugli manifestò il proprio disappunto per l'operato dei ninja che, senza pensarci due volte, avevano spiattellato i segreti della loro missione al primo passante, senza curarsi minimamente di mantenere l'anonimato. La ragazza sembrava però andare di fretta: non permise ai ninja di rispondere alle sue critiche, ma sparì fra i cespugli per riemergere, sfruttando il nascondiglio che essi le fornivano, sul sentiero che, lasciata la città, si tuffava veloce nella vegetazione arrampicandosi per la montagna e nascondendosi, grazie alle fronde degli alberi, alla vista degli abitanti del passo dell'orso. I tre ninja indugiarono qualche secondo, quindi corsero alle spalle della donna, seguendo la leggera scia di profumo che essa lasciava dietro di se. Di certo riguardo a velocità non aveva nulla da invidiare ai migliori corridori: si muoveva veloce fra i fusti degli alberi, schivandoli con abilità e impedendo loro di rallentare il suo cammino, mentre i tre ninja, convinti che sarebbe stata una camminata tranquilla, dovettero necessariamente accelerare il passo per mantenere la velocità della ragazza dal kimono rosa. Il sentiero intrapreso dai ninja, che inizialmente era ben definito e sgombro da ogni ostacolo, lentamente, con l'infittirsi del bosco era stato sconfitto dalla crescita inarrestabile della natura che lo aveva coperto con foglie, cespugli e arbusti di ogni tipo, mentre le solide radici degli alberi avevano lentamente spaccato il terreno rendendolo impreciso e a tratti impraticabile: più di una volta il gruppo dovette allontanarsi dalla via principale, impraticabile, per avventurarsi all'interno della fitta boscaglia e ricongiungersi, poco più avanti con il sentiero quando esso tornava ad essere praticabile. Quando i ninja sembravano avere raggiunto un tratto in cui il sentiero tornava ad essere regolare, l'Uchiha accelerò leggermente il passo per avanzare di un paio di metri e poter così porre, faccia a faccia, delle domande alla ragazza dal piè veloce: dopo essersi scusato per il comportamento infantile precedentemente dimostrato, le chiese il suo nome, quale fosse il compito al quale i ninja avrebbero dovuto adempire nel villaggio e quali fossero i relativi pericoli. Hisashi, incuriosito dalla discussione e desideroso di aggiungere qualche domanda a quelle poste dal genin di Konoha, accelerò leggermente, ponendosi fra il suo compagno Hiro e i due giovani davanti a lui.
Hisashi:Kinji, mi pare che la nostra guida ci abbia già riferito il suo nome: Misa, se non ricordo male.
Poi si rivolse alla ragazza.
Hisashi:Invece, alle interessanti domande del mio compagno volevo aggiungerne un'altra: l'uomo con cui abbiamo erroneamente conversato nel villaggio ci ha comunque dato un informazione importante, affermando la non esistenza del villaggio della ninfea. Inizialmente ho temuto si trattasse di una trappola, ma poi ho riflettuto che i Jonin di Suna non ci avrebbero di certo mandato in cerca di un villaggio inesistente senza insospettirsi, quindi mi chiedevo cosa intendesse quell'uomo: nella richiesta della missione non si accennava minimamente a questa presunta segretezza del villaggio.
Dopo che la donna ebbe risposto, il capo del loro gruppo si avvicinò ai due ninja di Suna rallentando la sua velocità e mostrando una certa curiosità per le abilità dei suoi due compagni. Hisashi cercò di rispondere con obbiettività e senza falsa modestia.
Hisashi: Sono lieto di sentirti dire queste parole, degne di un vero capo team, ma probabilmente se sei il capo del nostro gruppo ci sarà un motivo: di certo sei molto più forte di noi. Comunque devo correggerti: appartengo anche io ad un clan, ma non è molto diffuso, quindi è probabile che tu non ne abbia mai sentito parlare. Appartengo al clan Shakuton: noi possiamo controllare il calore e generarne a piacimento, prosciugando ciò che vogliamo. Ci puoi riconoscere dai colori dei nostri capelli, sempre in parte bianchi e in parte neri. Sono abile nell'uso delle ninjutsu elementali e anche il mio elemento, come il tuo, è il Katon e ho sviluppato, con l'allenamento, anche una certa velocità e abilità nei movimenti. Purtroppo non ho ancora sviluppato i poteri del mio clan, ma possiedo tutte le caratteristiche innate che esso dona ai suoi figli: posso sopravvivere tranquillamente senza bere un sorso d'acqua e il mio corpo è particolarmente adattato alle alte temperature, permettendomi un livello di sopportazione superiore a quello degli altri ninja.
Dopo che ebbe parlato si voltò verso Hiro, sperando di conoscere qualche particolare di cui non era a conoscenza sulle abilità del proprio amico.
[. . .]
Il sentiero era ormai scomparso da lungo tempo, probabilmente erano i primi a percorrerlo dopo parecchi mesi o addirittura anni, ma il viaggio proseguiva tranquillo: il bosco era diventato così fitto che permetteva la sopravvivenza solo a volatili, come gufi e falchi, o a animali molto piccoli, come lepri, lucertole, serpenti e una moltitudine di insetti, e nessuno di loro si dimostrò essere un pericolo per i ninja. Dopo la loro discussione Hisashi aveva aumentato leggermente il passo, superando la giovane donna e continuando il suo cammino qualche passo avanti a lei, in modo da poterla proteggere in caso di pericolo, nonostante non fosse loro compito: il loro percorso era ormai stabilizzato e da un po' di tempo continuavano a muoversi in linea retta salendo il costone della montagna. Giunta l'ora di pranzo la densità di albero nel bosco iniziò lentamente a diminuire rendendo più semplice la corsa ai ninja, mentre anche il terreno, prima morbido e fertile, adesso presentava di tanto in tanto delle grosse sporgenze rocciose che presto avrebbero preso il sopravvento sugli arbusti. All'improvviso giunsero in un area circolare abbastanza grande, priva di alberi e con solo qualche spuntone di roccia sparso in modo casuale: la ragazza fece capire di volere riprendere fiato e mettere qualcosa sotto i denti, quindi si fermò e si sedette su un masso piatto per consumare qualcosa.
Edited by shiroutora - 22/12/2011, 15:10
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