lo cavalier del Gangbang!!
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| Varcate le porte del villaggio, Hiro si trovò di fronte il vasto deserto di Suna, avrebbe dovuto riattraversarlo nuovamente come aveva fatto tempo fa, quando rischiò di morire di sete a causa della scellerata idea del suo addestratore di abbandonarlo senza acqua ne cibo in mezzo al nulla. Il ricordo di quegli eventi facevano ancora incazzare parecchio il giovane genin, non aveva ancora perdonato il sannin e forse mai lo avrebbe fatto, durante quell'esperienza aveva stretto un patto con il deserto, grazie a tale patto il ragazzo aveva ottenuto la padronanza della sabbia, ma in cambio aveva perso per sempre i colori del proprio corpo. Il ragazzo seguì il cane lungo il deserto, non sapeva dove erano diretti, ne quanto tempo ci avrebbero messo ad arrivare, questa volta però non avrebbe rischiato di morire per inedia, si era portato dietro cibo e acqua per parecchi giorni, quindi non avrebbe avuto problemi da quel punto di vista. L'evocazione avanzava tra le bollenti sabbie del deserto ad un'andatura sostenuta, entro fine giornata erano giunti quasi alla fine del deserto, arrivarono in un'oasi dove mangiarono e si riposarono per la notte. Quel posto gli sembrava familiare, gli pareva di esserci già stato, non era uscito molte volte dal villaggio, quindi non fu particolarmente difficile ricordarsi l'occasione in cui aveva sostato in quell'oasi. Come l'altra volta si costruì un riparo con il Doton, per proteggersi dallo sbalzo termico e dal gelo notturno che presto avrebbe colpito l'area in cui si trovava. Mesi prima aveva dormito in questa stessa oasi durante la prima missione, svolta con Hisashi Toguchi, quella volta si stavano dirigendo al villaggio della Ninfea per la loro prima missione. Hiro prima di addormentarsi ripensò all'amico che non vedeva da parecchio tempo, si chiese se stesse bene e che cosa stesse facendo in quel momento, ignorando il fatto che presto lo avrebbe incontrato una volta arrivato a destinazione. Il destino alle volte era davvero strano, con Hisashi aveva svolto l'esame genin e la prima missione salvo poi perdersi di vista, chissà cosa avrebbe provato il sunese quando avrebbe rivisto il suo amico, ma soprattutto chissà cosa avrebbe provato Hisashi osservando il nuovo aspetto di Hiro. La notte passò tranquilla e i due ripresero il loro cammino a passo sostenuto, presto le sabbie del deserto lasciarono il posto a della brulla terra ricoperta da sterpaglie e piccoli arbusti, le temperature calarono, dai quasi 50° del deserto arrivarono ai 30° di quella savana. Dopo una piccola pausa per pranzare, la strana coppia riprese il proprio viaggio attraversando tutto il paese del fiume, il paesaggio mutò nuovamente, per il genin era la prima volta che si avventurava in quelle terre, enormi pianure verdeggianti altalenate con qualche campo e villaggio era lo spettacolo che si svelava agli occhi del ragazzo, abituato alla sabbia e alle alte temperature, quel paesaggio era qualcosa di straordinario, le temperature miti rendevano il lungo tragitto piacevole. Il secondo giorno si avviò al termine quando oramai avevano attraversato quasi tutta quella nazione, attraversarono anche il grande fiume Kugiri, un'enorme massa d'acqua larga non meno di tre chilometri, per il ninja non fu un problema attraversare quell'enorme fiume, un pò di chakra sotto la pianta dei piedi e proseguì su quella massa d'acqua come se si trovasse sulla terra ferma. Il canide sembra instancabile e non parlava molto, quello non era un problema per il ragazzo che osservava tutto l'ambiente circostante ammirando luoghi mai visto prima d'ora, si stava divertendo come se fosse ad un'escursione e non ad un lunghissimo viaggio senza meta. Vagabondare senza sapere la loro destinazione, ne quando sarebbero arrivati non era facile, molti sarebbero usciti fuori di testa, ma non Hiro, il ragazzo si fidava ciecamente dell'evocazione, non aveva senso che il canide avesse percorso tutta quella strada solo per tirargli uno scherzo o per fargli del male. Quel lungo tragitto stava aiutando il ragazzo a distrarsi, dopo i giorni passati in casa a pensare senza sosta a quel dio che l'aveva marchiato, ora aveva qualcosa da esplorare, ogni giorno visitavano nuove terre, completamente diverse dal paese del vento sua patria natale. Per quanto riguarda quel Dio e la sua chiamata, il ragazzo era giunto alla conclusione che quella divinità non era benevola come voleva far credere, aveva qualche motivazione per attirare a se 13 prescelti con la scusa di esaudirgli dei desideri, non sapeva ancora quale fosse il suo scopo, ma oramai non se ne preoccupava più, quando sarebbero stati riuniti tutti l'avrebbe scoperto ed allora avrebbe pensato al da farsi. Nei due giorni seguenti attraversarono il paese del fuoco, patria di un'altro genin che aveva avuto il piacere di conoscere Kinji Uchiha, in un altro momento gli sarebbe piaciuto visitare Konoha villaggio a loro alleato, ma non era quello il momento, magari l'avrebbe fatto al ritorno l'avrebbe deciso in seguito. Anche quella terra fu splendida da visitare, era ricca di grandi foreste che si espandevano a perdita d'occhio lungo quella grande e gloriosa nazione. Erano ormai quattro giorni che correvano senza sosta fermandosi solo per mangiare e dormire, il genin iniziò a chiedersi quanto tempo ancora ci sarebbe voluto per arrivare a destinazione. Il cane come sempre era molto taciturno e limitava al limite le parole rivolte al ninja della sabbia, ripensandoci il ragazzo si accorse che le uniche parole che il cane gli rivolgeva erano: "fermati qui" quando dovevano fermarsi per mangiare o dormire e "andiamo" quando dovevano riprendere il cammino. Non era più abituato a tutto quel silenzio gli sembrava strano, il mattino del quinto giorno capì il motivo, dopo tutti quegli avvenimenti degli ultimi giorni ed il lungo viaggio, non aveva notato che le voci che aveva iniziato a sentire dopo l'avventura nel deserto erano scomparse. Quelle voci erano comparse a causa della morsa della sete che gli aveva causato allucinazioni acustiche, quelle allucinazioni consistevano nelle voci dei suoi vecchi sensei che l'avevano aiutato a sopravvivere a quell'esperienza terrificante, quelle voci si erano protratte per parecchi giorni, a causa probabilmente dei traumi subiti in quell'addestramento, ma finalmente erano sparite. Era una stupenda notizia, aveva il timore che stesse diventando pazzo, invece una volta assorbito il trauma le voci erano andate così come erano venute, a metà del quinto giorno il paesaggio iniziò a mutare, dalle rigogliose foreste si passo a zone più povere di vegetazione, fino ad arrivare a zone paludose e fangose di certo non un ambiente molto salutare. La vegetazione non spari del tutto, erano ancora presenti alberi e arbusti sparsi qua e la, ma ciò che caratterizzava quel luogo erano le paludi ed i terreni sempre più putridi e malsani man mano che avanzavano. Il canide iniziò a rallentare, segno che presto si sarebbero fermati, di solito la loro avanzata procedeva fino a dopo il tramonto e solo allora si fermavano, questa volta invece mancava qualche ora al tramonto, che fossero finalmente arrivati a destinazione?
Con tutti i bei posti che abbiamo visitato, proprio il posto peggiore deve essere la nostra metà?
I due avanzarono ancora qualche metro fino a fermarsi all'ingresso di una cavità rocciosa, dove era fermo un'altro ragazzo con un cane ricoperto di bende, che fosse un'altro dei pretendenti a stringere un patto con i cani? Hiro osservò l'aspetto del canide era ricoperto di bende e di sicuro sembrava ancora più strano di colui che era stato suo compagno negli ultimi giorni. Poi osservò il ninja era un pò più alto di lui, ma molto più robusto, questo faceva pensare che prediligesse la forza fisica, ma queste erano solo supposizioni, indeciso sul da farsi il genin decise di essere cordiale e di presentarsi all'altro ragazzo, porgendogli la mano si presentò.
Ciao io sono Hiro Takagi piacere.
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