Come Kuro aveva precedentemente immaginato, Hideyoshi non impiegò fiato per rispondere alle sue piccole provocazioni. In fondo ci aveva sperato in un cambiamento del Cantore, ma se l'aspetto fisico era mutato, il suo spirito era rimasto lo stesso, forse era addirittura diventato più gelido.
(Che ti è successo in questi anni, Hideyoshi?)
Il tempo sembrò trascorrere in maniera molto strana e particolare. In alcuni momenti la percezione che i secondi passassero lenti si sovrapponeva a quella strana sensazione di stasi, a seconda degli argomenti trattati. Ma essenzialmente furono due le cose che per qualche manciata di attimi, congelarono completamente l'animo di Kuro. La notizia che una persona poteva essere scesa a patti con i demoni che avevano distrutto il Suono, distrutto un'intera popolazione senza batter ciglio... che probabilmente avevano addirittura divorato la sua cara Neko, fece ribollire il sangue sempre pacato del Jonin.
(In questi tre anni ti ho mandata a cercare. Ho impiegato le forze militari di Oto, ho mandato Pakkun alla tua ricerca.., E davvero c'è qualcuno che si è legato a quelle belve?)
I polpastrelli della mano destra sembravano stringere il legno spesso della scrivania con vigore, facendolo scricchiolare leggermente. Senz'altro i presenti avevano percepito qualcosa, ma Kuro tornò presto in sé, cercando di mantenere il contegno e la calma che lo contraddistinguevano da sempre ormai. In quel momento le preoccupazioni erano altre, e le notizie non smettevano di cadere a valanga su di loro. Ennesimo stupore, quando Kuro udì dopo parecchi anni il nome di un suo vecchio amico, forse il suo primo ed unico amico quando era ancora tra le schiere di Kirigakure. Abbozzò un sorriso istintivo, prima di realizzare la notizia che lo riguardava, la sua sparizione improvvisa.
- Non solo l'ho conosciuto di persona. E' il mio più vecchio amico. Le sue spade... Ho sempre avuto un immenso fascino verso quelle spade, ed eravamo entrambi in corsa per ottenerne i poteri. Poi scelsi di lasciare Kiri, lasciando a lui quell'onore. Non avrei mai immaginato che prima o poi avrei sentito di nuovo il suo nome accompagnato da una notizia così strana. Mi piacerebbe rivederlo, un giorno.
Per concludere, la notizia dell'inaugurazione della Grande Biblioteca di Chishiki, ed il risveglio di Sora no Kuni. Era sicuramente un'occasione d'oro per Kuro di scoprire qualcosa in più sul culto della Dea ed a tal proposito, era giunto il momento di parlarne con Hideyoshi, da pari a pari. Si voltò verso i presenti chiedendo loro di andar via e di lasciare lui ed il Cantore da soli. Quando ebbe la riservatezza richiesta, parlò con il suo classico tono pacato.
- Sono stati tre anni pesanti, Hideyoshi-sama. Ho combattuto contro il Morbo, l'ho sconfitto e ne ho tratto una nuova forza ed un nuovo modo di vivere. Voglio che tu ne sia al corrente. Non sto cercando approvazione, voglio solo essere trasparente quanto più posso.
Afferrò Shinso, per poi trasferirne all'interno una piccola parte del suo chakra. Come se avesse applicato una grande pressione sul fodero, l'arma in tutta la sua lunghezza si polverizzò, lasciando fluttuare una polvere quasi impercettibile attorno a lui, in tutto lo studio.
- Il Morbo mi ha aiutato a comprendere il mio passato: mi ha fatto rivivere dei ricordi che erano sopiti dentro di me, risvegliandoli; e con essi, ho finalmente compreso il legame con Shinso. Shinso è una Dea, Hideyoshi-sama. Ed io ne sono l'intercessore su questa terra. Attingo da lei il mio potere e per questo ho una grande affinità con il Segno Maledetto. Per questo non riuscivo a trattenere l'istinto e l'ira, per questo si risvegliava in me una furia senza controllo.
Verrò con te, voglio cercare in quella libreria qualcosa su questo culto, comprenderne i pieni poteri e diventare più forte. L'hai incontrata, Hideyoshi-sama. La Cascata della Riconciliazione. E' proprio lì che è stato eretto il suo Tempio. E' stata lei che ha aiutato il tuo corpo a guarire dalle tue ferite, a farti rivivere quei momenti.
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