Posts written by ¬BloodyRose.

view post Posted: 4/1/2023, 21:43     Conto di Harada Takumi - Banca
- Stipendio Gennaio -

    + 120 ryo Shinobi Chunin (X)
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    = 29.869 ryo
view post Posted: 4/1/2023, 21:41     Conto di Setsuna Hyuga - Banca
- Stipendio Gennaio -
    +120 ryo Shinobi Chunin (X)

    = 47.364 ryo
view post Posted: 4/1/2023, 21:38     [Gennaio] - Censimento mensile - Censimenti
CITAZIONE
Nome e Cognome PG: Hyuga Setsuna
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
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CITAZIONE
Nome e Cognome PG: Harada Takumi
Rango: Chunin
Lavoro bonus: Reggente/Controllore
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view post Posted: 29/12/2022, 23:21     Missione 2S/6A/2B | Zero - XV | Il Folle ed il Diavolo - Missioni

Kiri, Mizu No Kuni
28 Gennaio 253 DN



Per chi lo conosceva non era affatto strano vederlo gironzolare alle prime luci dell’alba, eppure quel giorno aveva superato ogni rosea aspettativa, complice quella fastidiosa sensazione negativa che, dopo aver soppiantato l’esultanza per aver finalmente ottenuto una risposta affermativa dal Rosso alla sua insistente richiesta, si era nutrita silenziosamente del suo già risicato sonno. E no, non era angoscia quella che gli attanagliava le viscere. Era semplicemente una pesante consapevolezza.
Mentre la polvere lucidante si depositava serenamente sulla lama della sua speciale katana (dono che aveva apprezzato particolarmente), seguendo il ritmo placido e costante del suo leggero picchiettare sull’uchiko, non poteva fare a meno di rifletterci. Era una missione pericolosa quella che si apprestavano ad affrontare e le probabilità di lasciarci le penne erano assai elevate, considerate le creature che si sarebbero frapposte al loro cammino. Senza contare che a rischiare non era soltanto lui, ma anche Yūzora. Se si concentrava bene sul suono caratteristico del metallo contro la nuguigami che stava facendo scivolare sapientemente sulla lama per la lucidatura poteva sentire le parole di raccomandazione di quel damerino formato ghiacciolo di proteggere l’unica persona che sostanzialmente contava nella sua vita; quella stessa persona che la sera prima aveva passato con lui momenti straordinariamente indelebili, che si sarebbe portato nell’anima sino all’ultimo respiro. Un sorriso agrodolce fece capolino fra i lineamenti del suo viso, mentre procedeva la peculiare cura dell’arma con un po’ di choji. Morire fra le braccia della sua kitsune quella stessa notte, avvolto dal calore del suo corpo, inebriato dal sapore delle sue labbra e intontito dall’estasi delle loro anime a stretto contatto sarebbe stato un modo perfetto per lasciare quel mondo. Ma ovviamente tutto questo non era concepibile. Non per uno shinobi. Meglio perire sbudellati da schifosissimi mostri composti di fibre nere in qualche buco di culo lontano da casa. Fa dannatamente più effetto.

Terminato il suo lavoro ripose accuratamente Yomikoe all’interno del suo fodero e, con un sospiro, si sollevò dal tatami per sistemare meglio le sue vesti e prepararsi ad uscire di casa. Era ancora molto presto e sarebbe arrivato all’appuntamento al molo con largo anticipo, dunque decise di prendere una strada diversa e meno diretta, lasciandosi trasportare per le stradine che nel corso degli anni passati alla Nebbia gli erano divenute familiari. Immerso nel silenzio peculiare di quell’ora osservava lungo il tragitto e ascoltava attentamente, come se inconsciamente volesse imprimerle nella memoria e gustare le sensazioni che quei blandi stimoli gli davano sino a quando gli era concesso. Sarebbe stato bello poter promette con fermezza che sarebbero tornati, ma non era così scontato. Una sola cosa era certa in quella spedizione: almeno il suo amato Mizukage sarebbe tornato sano e salvo a casa, con o senza di lui. Non che non ci tenesse alla sua pellaccia, sia chiaro.. ma era evidente che se il Kyōmei avesse avuto bisogno del suo corpo come scudo lo avrebbe ottenuto senza remissione di peccato. Degli altri due, francamente, come per tutti gli altri, gli fregava ben poco.
Distratto da quei pensieri, si ritrovò a percorrere senza nemmeno rendersene conto la strada per il ryokan in cui un tempo avevano fatto colazione e scorse Tanaka al suo interno. Arrestò la sua incessabile avanzata per qualche attimo, per poterlo osservare mentre era intento a sistemare i locali della sua rinomata attività con una perfezione invidiabile. A ben pensarci, quell’uomo era stato l’unico a non trattarlo come un animale selvatico e piuttosto come un figlio. Se fosse tornato sano e salvo dalla sua missione avrebbe dovuto ringraziarlo a modo, magari realizzando per lui qualche tela artistica da apporre nelle pareti delle stanze degli ospiti oppure delle lanterne. Abbassò lo sguardo con un sorriso, distogliendolo da quell’immagine familiare per potersi avviare altrove, dando le spalle alla struttura e ai suoi buoni propositi messi in dubbio dall’imprevedibilità del destino.

Dopo qualche metro, una voce sin troppo riconoscibile proruppe del beato silenzio del mattino, mandando in vacca qualsiasi pensiero agrodolce che si accavallava nella sua mente - con grande menefreghismo da parte del demone, che rimaneva acciambellato in dormiveglia. Tra tutti quelli che poteva incontrare (e non voleva incontrare proprio nessuno, per la cronaca) proprio quel rompiscatole.
Ooooi Takumi! Che sorpresa vederti, come mai in giro a quest’ora? chiese spensierato il biondo, correndo in sua direzione. Inutile dire che il castano fece appello a tutto il suo autocontrollo, nella speranza di mantenere un dignitoso contegno davanti all’esuberanza sin troppo fuori luogo dell’amico. Vorrei poterti dire che sono felice di rivederti, ma mentirei spudoratamente. chiosò, emulando un atteggiamento falsamente esausto. E comunque non sono affari che ti riguardano. Quando imparerai a farti gli affaracci tuoi, Eichiro? continuò, continuando ad avanzare noncurante. Sapeva già che il ragazzino non lo avrebbe mollato tanto facilmente. Ah-ah davvero molto divertente. Cos’hai mangiato a colazione, simpatia? rispose offeso, piantando un broncio bambinesco. E poi non mi sto facendo gli affari tuoi, volevo solo fare conversazione e farti compagnia. Eccolo. Un motivo in più per maledire qualsiasi cosa conoscesse. Sarebbe arrivato in ritardo, nel tentativo di cercare un modo per seminarlo. Oh come sei gentile. Conosco perfettamente la strada e apprezzo particolarmente la solitudine, quindi ti saluto. Ci vediamo. disse secco, provando a far intuire al biondo che non era il caso di insistere, ma ovviamente il tentativo andò in fumo e il castano, dopo un po’ di insistenza da parte del ragazzo, lo gabbò con un diversivo e fece perdere le sue tracce. Aveva già perso sin troppo tempo.


Divider


Raggiunse il molo opportunamente in ritardo rispetto alla sua personalissima tabella di marcia, com’era prevedibile dopo il teatrino propinato dal sempre simpaticissimo Eichiro. Yūzora era già arrivato (lo avrebbe riconosciuto tra centinaia, anche celato com’era dalla mantella) e a quanto pareva, pur distante e silenzioso, anche il loro illustre ospite. Non era l’ultimo, ma era comunque deplorevole che fosse arrivato dopo il Mizukage. Aveva previsto di aspettarlo lì, non lasciandolo nemmeno un attimo da solo.. e invece era finita al contrario. Si avvicinò al Rosso, per poter sussurrare al suo orecchio quel semplice Gomen, una piattola fastidiosa. che era certo avrebbe fatto comprendere al compagno il motivo del suo ritardo.

view post Posted: 18/12/2022, 16:58     Il secondo Summit dei Kage. - Residenza del Raikage

Era piuttosto scontato che la sovrana del Cielo, in qualità di padrona di casa al momento della catastrofica esplosione in quel di Chishiki, fosse in possesso di almeno uno dei due monili rimanenti, se non addirittura di entrambi. Logico, oltre che semplice questione di probabilità. Ben meno scontato il fatto che il Mizukage, suo alleato, avesse rinvenuto l'anello appartenuto a Shogun Hyuga attraverso dei misteriosi famigli. La reazione della sovrana delle Roccia nello scoprirlo fu certamente colma di sorpresa, tanto da costringerla a voltare curiosa lo sguardo in direzione del giovanissimo sovrano dalla chioma fulva, ma ben distante da quella della bionda a quel tavolo. Avrebbe preferito sapere di quel fortuito ritrovamento anticipatamente, in virtù della rinnovata alleanza con la Nebbia? Certamente si. Avrebbe significato avere un'informazione ulteriore a quelle che componevano quel puzzle scriteriato e avere l'opportunità di poterla sfruttare al meglio. Si sentiva offesa per questa cosa? Non esattamente. Era più una sorta di delusione la sua, non tanto per non essere stata contattata dall'alleato per una potenziale informazione ma quanto più causata dal semplice fatto di non essere stata in grado di rinvenire anch'ella uno dei preziosi gioielli. Valeva lo stesso ragionamento che aveva fatto per il sovrano della Nuvola, in merito al rinvenimento del monile e al successivo tenere per sé l'informazione sino a quel momento: a parti inverse, avrebbe agito probabilmente alla stessa maniera e oltretutto avrebbe potuto non rivelare nulla di quanto scoperto, o solo il conveniente. Sospirò nell'ascoltare le piccate accuse della bionda al tavolo, seppure comprendesse il punto della questione ma non ne condividesse il modo. Non erano stati invitati a quella seduta per gettarsi accuse a mò di sassi sulla superficie del mare e minare la già labile fiducia costruita per causa di forza maggiore. Avrebbe fatto più figura se avesse tenuto la cosa per un secondo momento, esponendola con maggiore sottigliezza e con meno fervore, andando a soppesare meglio sia i toni che parole.. ma pace. Oramai la frittata era fatta e l'anello, che al suo posto avrebbe indossato subito, ma non senza timore, rimaneva sigillato dentro la piccola cassa.
D'altro canto il Kyōmei, non senza un teatrino alquanto bizzarro alle sue spalle, sedato quasi istantaneamente dal suo castano accompagnatore, aveva mostrato di avere fegato e lo aveva indossato dopo aver espresso le sue osservazioni - condivisibili, nel dubbio appena espresso sulla reale posizione dell'attuale Akatsuki. Rimase per lunghi istanti col fiato sospeso, nell'attesa che le immagini si diramassero dal monile. La conversazione frastagliata che Shogun aveva avuto con Tensai non rivelava molto altro rispetto a quello che sapevano già, ma sicuramente facevano percepire la tensione che il defunto aveva in corpo nel dubbio di assecondare o meno i desideri dell'ex leader dell'organizzazione criminale, che pareva riconfermarsi sacrificio per un bene superiore - seppure il mancato ritrovamento del suo corpo muoveva più di qualche dubbio su come avesse mosso le pedine in suo possesso. Certo era che Shogun era uno dei tanti pedoni in quella scacchiera, sacrificato quasi contro la sua volontà per dare loro l'opportunità di fare scacco matto al re. Un pedone molto importante, considerando l'anzianità del soggetto come membro attivo della suddetta organizzazione. Curioso come Tensai Takei avesse posto l'accento sul fatto che loro conoscevano la causa della malattia che affliggeva le loro terre. Ne conoscevano anche una cura? Sapevano dove trovarla?


(A che gioco stai giocando, Tensai? A questo punto, non posso non escludere la tua sopravvivenza a quell'esplosione. Avevi pianificato tutto per muoverti nelle ombre come hai sempre fatto? A che pro? Cosa trami nell'oscurità della tua presunta dipartita?)

Domande che non avrebbero avuto risposta. Era palese. Eppure non potevano non muovere la coscienza di Chiye che, in qualità di ANBU assalitore, molto prima della sua gloriosa ascesa al potere, di ombre ne aveva percorse sin troppe e in silenzio. Ma per il momento dovevano concentrarsi sul concreto e non sull'astratto. Mancava solo una coordinata e l'occhio color ocra della sovrana incontrò nuovamente quelli di Mira, che non pareva nemmeno lontanamente in procinto di indossare quel monile. Strinse lo sguardo, un po' infastidita: era tempo di prendere da terra gli attributi che madre natura non aveva donato loro e mostrare a quel tavolo di uomini che le donne non erano da meno.



CITAZIONE
Per forza di cose il post di Harada Takumi arriverà a seguito di quello del Mizukage e di Jorogumo.
view post Posted: 13/12/2022, 16:05     Buondì - Benvenuti
Ma benvenuto! Fa sempre piacere vedere della bella gente con la passione per la scrittura approdare sul forum. ^^
Però vogliamo qualche spoiler: che paese sceglierai? :drink:
view post Posted: 10/12/2022, 19:08     [SPEDIZIONE C] Dōtoku 道徳 - L'Ago della Bilancia - Spedizioni

A causa dell’instabilità emotiva del biondo, entrambi gli shinobi furono costretti ad assistere impotenti a una scena terribilmente grottesca e a tratti dolorosa. Infatti, seppure sino a quel momento il giovane fuggiasco avesse si dimostrato un atteggiamento molto incline al livore, oltre che un sacrosanto istinto di sopravvivenza, mai avrebbero potuto pensare che un essere di quel calibro avrebbe potuto divorarlo in quella maniera. Consumato dalla collera, dal rimorso, dal tormento, Kengo aveva agito prettamente d’istinto ed era partito alla carica dell’avversario senza mostrare alcuna pietà, arrivando anche ad infierire disordinatamente sul corpo ormai esanime dell’uomo, annegato nella pozza cremisi formata dal suo stesso sangue. Shinjimae.. shinjimae! continuava ad urlare contro il cadavere, in preda al furore e alla disperazione più assoluta. Colui che lo abbracciava, ovvero l’essere violaceo dalle fattezze identiche a quelle del ragazzo, non sembrava mostrare eccessi di violenza e non stava minimamente incitandolo a fare di peggio o a rivoltarsi contro i due sopravvissuti dello scontro. Si limitava a osservare la pietosa scena che aveva davanti, con espressione dal sapore triste tipica di chi non ha più alcuna speranza.
Era assai difficile provare ad approcciarsi a lui in quello stato. Era come tentare di attraversare in punta di piedi un percorso obbligato cosparso di gusci d’uovo con la pretesa di non farne incrinare nemmeno uno. L’Uchiha lo aveva intuito e aveva fatto lui stesso la mossa al posto di Masaaki, visibilmente scosso dall’accaduto e provato da un penoso senso di colpa che avrebbe presto dovuto affrontare a muso duro, trasformando la negatività in energia positiva per cercare di portare a casa il risultato o redimersi dagli eventuali errori che sentiva di aver commesso.

Fu cauto il Vermiglio nell’avvicinarsi, ma sicuro nel tono di voce mentre provava a tendere una mano amica al biondo fuori controllo. Come c’era da aspettarsi, non ottenne risposta dal ragazzo.. ma sorprendentemente la ottenne proprio dall’essere alle sue spalle, piuttosto chiara nonostante non facesse uso delle parole per esprimerla. Una mano esile impiastrata della sostanza violacea si allungò per bloccare a mezz’aria quella tremante e insanguinata di Kengo, sorprendendolo con dolcezza. Non c’era bisogno di infierire ancora; non c’era ragione per continuare a soffrire in quel modo. Era come se, approfittando delle parole di Kinji, l’altro ragazzo divorato quasi nella sua interezza dalla melma violacea gli stesse dicendo ‘sono qui con te’. Un guizzo di lucidità attraversò quindi lo sguardo del biondo, prima che i suoi occhi si riempissero di lacrime.
Kaito.. chiamò roco, colto da una crisi di pianto, mentre mollava l’arma del delitto e si prostrava dolorosamente su quel corpo privo di vita. C’era qualcosa in quella metamorfosi di estremamente particolare: esattamente come i due chakra opposti nel sistema circolatorio di Kengo, due esseri si erano fusi insieme. Quello alle spalle del ricercato era un parassita spaventoso, ma dal carattere estremamente docile.

Vi prego, lasciateci andare.. supplicò il parassita, voltando il capo verso gli shinobi. Aveva una voce alquanto eterea, dal suono dolce, e pareva comunicare con loro mentalmente. Mio fratello non ha nessuna cura per voi, ma soltanto me. Ha sofferto abbastanza.. continuò, cercando di instaurare un pò di buon senso in quella conversazione atipica. Dopotutto, era chiaro ed evidente che sino a quel momento non aveva nemmeno provato ad attaccarli. Anche sotto minaccia, spalle al muro, Kengo aveva tenuto la propria katana riposta nel suo fodero e li aveva quasi supplicati di lasciarlo andare (seppure rudemente). Kaito - questo il nome dell’essere - sorrise bonario sotto la melma che impiastricciava il suo volto. Vi chiedo di proteggerlo, perché la ferita che ha riportato a causa di quelle armi barbare sanguina ancora e non riuscirà a mantenere ancora a lungo la sua coscienza. Non consegnatelo ai suoi aguzzini! Lo cercano a causa mia, a causa di quello che la progenie del malevolo Watashi ci ha fatto. spiegò, rivolto ad entrambi i suoi interlocutori mentre il gemello piangeva lacrime che forse aveva tenuto dentro per troppo tempo. Onegai. Non lasciate che prendano la vita di mio fratello. Lasciate che viva.. per entrambi.. e con queste parole l’altro ragazzo, presentatosi come il gemello dello stesso Kengo, si dissolse lentamente sotto i loro occhi, lasciando il fratello ancora una volta solo con i due shinobi. Cosa si provava a perdere un gemello? Cosa poteva passare per la testa, quando una buona parte del tuo cuore muore insieme alla persona amata?
La sclera nera del ragazzo prese gradualmente la sua normale colorazione e il suo corpo, seppure sozzo di sangue, era tornato quello di prima. L’unica differenza era che era pallido come un cencio. Fece per alzarsi da terra, barcollando, pronto a riprendere l’arma per difendersi dai due superstiti e scappare, ma aveva perso troppo sangue oramai. Si accasciò esanime, svenuto, e il ciondolo scivolò nuovamente aprendosi ai piedi di Kinji. Conteneva una piccola immagine di un volto sorridente, sereno, dolce, identico a quello di Kengo: non ci voleva un genio a comprendere che quello fosse il gemello con cui avevano parlato poco prima. Quel piccolo gioiello era l’ultimo ricordo rimastogli della sua altra metà, che albergava inspiegabilmente dentro di lui sotto forma del potere del malevolo Dio.

Adesso sapevano chi era Kengo, seppure per sommi capi. Ma chi era Akihiro e perché a questo punto volerlo morto? Non aveva con sé una cura e non pareva aver rubato nulla (avrebbero potuto constatarlo frugandogli le tasche, totalmente vuote). L’uomo colpito da Masaaki era ancora vivo e stava cominciando a mugugnare e muoversi, pronto per svegliarsi. Dovevano decidere definitivamente da che parte stare.
Avrebbero salvato Kengo dalle grinfie di un sedicente medico o avrebbero permesso a quest’ultimo di mettere le mani su di lui?



CITAZIONE
Per prima cosa, tengo a scusarmi con voi per l'imperdonabile ritardo. Ero pronta da giorni a piazzare questo post, ma sino ad ora non ho avuto modo di revisionare il tutto. Gomen.

E’ tempo di avviarci verso la parte finale di questo percorso.
Dal prossimo post, per esigenze di trama e di verifica, vi dividerete. Scegliete liberamente cosa fare: potete consegnare Kengo (oramai nelle vostre mani) oppure salvarlo e andare alla facility della compagnia per avere un faccia a faccia con Akihiro. In entrambi i casi sarà Masaaki ad andare alla facility (con o senza Kengo al seguito), in quanto fulcro della missione - senza nulla togliere al supremo signore dei berdoes.

@Masaaki: L’amico che hai steso sta svegliandosi e tenterà di scappare non appena riprenderà le normali facoltà neuronali. Se vuoi interrogarlo prima di prendere una scelta e muoverti possiamo concordare OFF le sue risposte alle tue domande, evitando un altro giro morto.

Scegliete attentamente, perché in base a questa decisione si va in due finali diversi.

*Da qui in poi non potrai più salvare la partita. Procedere?*
view post Posted: 1/12/2022, 19:47     Conto di Harada Takumi - Banca
- Stipendio Dicembre -

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view post Posted: 1/12/2022, 19:45     Conto di Setsuna Hyuga - Banca
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view post Posted: 1/12/2022, 19:44     [Dicembre] - Censimento mensile - Censimenti
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Nome e Cognome PG: Hyuga Setsuna
Rango: Chunin
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Nome e Cognome PG: Harada Takumi
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
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view post Posted: 30/11/2022, 23:01     Il secondo Summit dei Kage. - Residenza del Raikage

Era consuetudine oramai partecipare a quelle riunioni, solitamente noiose e farcite da supposizioni, ragionamenti e innumerevoli punti di domanda a cui nessuno pareva poter dare risposta certa. Ascoltare in silenzio non era per niente semplice per il castano, abituato com’era a ragionare con il Rosso su qualsiasi dettaglio si parasse loro davanti, senza peli sulla lingua e senza bisogno alcuno di mantenere un atteggiamento di distanza forzata.. eppure anche questa volta avrebbe dovuto tacere e lasciar fare tutto al giovane uomo dalla folta chioma fulva che sedeva a pochi passi di distanza da lui in veste ufficiale, limitandosi a coprirgli le spalle qualora ve ne fosse stato il bisogno. Seriamente, questa volta. In tutta sincerità non aveva alcuna intenzione di ripetere l’esperienza traumatica di Chishiki, né tanto meno lasciare che tutto si ripetesse senza poter fare nulla a riguardo. Aveva rischiato troppo quel giorno, ben più della semplice vita.

Fu una manna dal cielo constatare che il giovane Raikage, palesemente poco avvezzo ai convenevoli, aveva portato sul tavolo l’argomento del giorno senza digressioni o giri di parole. Almeno non avrebbero perso tempo a porsi quesiti sul nulla. Stando alle sue parole, anche il discepolo della Nuvola - come d’altronde avevano fatto i famigli di Yūzora - aveva rinvenuto uno degli anelli appartenuti ai defunti membri dell’organizzazione criminale ma, a differenza loro, avevano scoperto qualcosa; un qualcosa che avrebbero potuto scoprire benissimo anche da soli, dando per buone le accurate spiegazioni dell’albino. Sacrosanta precauzione. Non erano certo immortali come il padrone di casa, consacrato dalla benevolenza sanguinosa di Jashin, né tanto meno erano dei pazzi con dubbie manie di grandezza. Fino ad allora, alla Nebbia nessuno aveva osato indossare il monile maledetto e farlo era sempre stato per loro una extrema ratio da valutare con cautela. Poco male. Il sovrano della Nuvola aveva praticamente fatto da cavia per loro.
Istintivamente posò lo sguardo sul Mizukage, ben consapevole che avesse con sé l’anello rinvenuto fra le macerie.

Un messaggio piuttosto breve, quello trasmesso dalle immagini che venivano proiettate dal rubino incastonato nell’anello che fino a qualche giorno prima era appartenuto a Tensai Takei. Una sorta di testamento lasciato ai posteri. Volevano fargli credere che quell’uomo aveva previsto la propria morte e non aveva fatto nulla per evitarla SOLO per lasciar loro la possibilità di avere in mano gli anelli e le relative coordinate in essi contenute? No. Era una stronzata eroica credere che un criminale di quel calibro avesse deciso di sacrificare la sua esistenza per un bene superiore. C’era qualcosa sotto, che puzzava maledettamente. Alla storiella della redenzione non ci avrebbe creduto nemmeno se lo avesse visto ancora sulle sue gambe, a camminare scalzo sui carboni ardenti nel tentativo di fare ammenda e chiedere di essere riabilitato agli occhi del mondo.
A confermare l’ipotesi di un giochetto molto più architettato del previsto furono le parole della bionda sovrana seduta a quel tavolo che, seppure palesemente non apposto con i propri ormoni nel ritenere scorretto l’aver rinvenuto fra le macerie di casa sua dei cimeli assolutamente non appartenenti al suo popolo senza dirle mezza parola (da che pulpito poi, considerato la mole di informazioni nascoste all’interno della sezione proibita della biblioteca di cui andava vantandosi), aveva analizzato - e ci tenne a sottolineare che aveva ricevuto il permesso dall’assente Hokage, quasi a voler confermare che il tasso ormonale non era propriamente nella norma - uno dei cadaveri rinvenuti, arrivando a confermare che esso era ciò che rimaneva di Shogun Hyuga. A quel punto una domanda sorgeva spontanea: che fine aveva fatto il cadavere dell’altro? Avrebbe voluto fortemente chiederglielo, dato che aveva menzionato soltanto uno dei due e la cosa non faceva che acuire i suoi sospetti. A quel punto, in assenza di ulteriori conferme, Tensai Takei poteva benissimo aver inscenato la sua morte per non destare sospetti ed essere ancora vivo a gustarsi un buon drink in un buco sperduto, nell’attesa che i suoi piani si compissero.

Arrivati a quel punto, con un semplice cenno, la sovrana fece porre sul tavolo una cassa sigillata, annunciando che al suo interno vi era l’ultimo dei tre anelli di cui stavano discorrendo. Avevano insomma le coordinate a portata di mano e avrebbero presto potuto lanciare un attacco mirato al cuore dell’Impero. Ovviamente non era per nulla semplice come poteva sembrare. Prima di poter lanciare un attacco, bisognava giocare d’astuzia e non lasciare scoperto il fianco nella frenesia della guerra alle porte.

Nuovamente il suo sguardo smeraldino fu catturato dal suo Yūzora e da quel maledettissimo anello che continuava a rigirarsi fra le dita, mentre ragionava ad alta voce con il resto dei sovrani. Lo osservava con sin troppa attenzione e la cosa non gli piaceva nemmeno un po’. Sapeva benissimo cosa gli passava per la testa, con un po’ di immaginazione poteva pure vederlo chiaramente.. e seppure sapesse perfettamente che Kurama avrebbe fatto la sua parte per proteggerlo, non si fidava minimamente di fargli indossare quel monile. Piuttosto lo avrebbe indossato lui al suo posto, assumendosi tutti i rischi del caso così da fugare ogni problematica di sorta. Peccato che tra il pensare di avvicinarsi e bloccarlo per tempo e il mettere in pratica ci fu un guizzo sin troppo repentino da parte del Rosso nell’indossare l’anello e un conseguente grido alla sua sinistra. Jorogumo, solitamente sempre taciturno dietro la sua maschera di porcellana, aveva dato di matto e stava letteralmente allungando la mano per tentare invano di arrestare il Rosso e impedirgli di indossare il potenziale anello della distruzione. D’istinto, maledicendo interiormente ogni singolo Kami che conosceva, il castano si pose come scudo fra i due e bloccò per tempo l’ANBU, afferrandolo rudemente per il polso e tirandolo malamente verso di sé senza mollare la presa. Cosa cazzo aveva nel cervello, lana spelacchiata?! Che figura ci facevano a urlare come delle checche isteriche davanti ai maggiori esponenti del Continente?


Ti consiglio caldamente di riprendere in mano le redini della situazione, alla svelta. sussurra a denti stretti alla persona dietro alla maschera, stringendo forse troppo forte quel polso esile. E dietro quelle parole poteva leggersi chiaramente un ‘altrimenti te lo do io un motivo per urlare’ grosso come un ryokan. Non ci voleva un genio a comprendere che il suo umore fosse nero: bastava guardarlo negli occhi, piantati sulla maschera asettica, stretti come quelli di un felino in agguato. Se avesse potuto lo avrebbe annichilito soltanto guardandolo, ma in quel frangente si limitò a un tacito monito prima di liberarlo dalla stretta.
Pessimo momento per coronare la sua cieca preoccupazione con una perfetta figura di merda ai danni della Nebbia.



CITAZIONE
Jorogumo.. :flower:
view post Posted: 27/11/2022, 11:35     Il secondo Summit dei Kage. - Residenza del Raikage

Man mano che i minuti passavano nel religioso silenzio di quella sala - predisposta con attenzione anche nei confronti degli illustri commensali che vi si sarebbero seduti, da quello che il suo scrupoloso occhio poteva cogliere - tutti i grandi sovrani del Continente fecero la loro comparsa, ad eccezione di un unico grande assente che era Hyuga Fuyuki. A tal proposito fu pressoché inevitabile che l’attenzione di tutti fosse catturata dal suo eletto sostituto in quella riunione. Si sarebbe aspettata chiunque, ma non di certo Uchiha Kinji - seppure rappresentasse per la Foglia l’unica valida alternativa alla leadership dell’attuale sovrano. Sin dal primo istante in cui li aveva visti interagire, quei due le avevano dato l’impressione di essere come l’acqua e l’olio. Curioso avesse scelto proprio l’Uchiha come suo vicario. Cercava di tenersi stretti gli amici e ancor più stretti i nemici? Una possibilità.
Lo accolse con un sorriso a fior di labbra, cordiale e al contempo enigmatico, come aveva fatto con tutti gli altri senza distinzione alcuna. Non era quella la sede per ragionare e/o criticare le scelte e gli affari interni del Paese del Fuoco. C’era ben altro di cui dialogare, delle novità che non vedeva l’ora di conoscere e che promettevano di mettere ulteriore carne al fuoco per una presa di posizione definitiva.

Non appena furono tutti presenti e comodi nei loro seggi, pronti a dare inizio al nuovo colloquio tra potenze, fu proprio il padrone di casa a reclamare la loro attenzione, introducendosi cordialmente ma alquanto sbrigativamente. Inutile dire che quell’atteggiamento spedito la fece sorridere. Nessun pelo sulla lingua e nessuna voglia di perder tempo, nonostante ne avesse a disposizione per i secoli a venire? Scherzi a parte, apprezzò molto l’idea di andare direttamente al nocciolo della questione, senza inutili giri di parole e scambi di pareri e supposizioni che evidentemente avrebbero allungato il brodo e, soprattutto, confuso le idee di tutti. Fu meno felice nell’apprendere che, a seguito dell’esplosione che per poco non le era costata la vita, avevano rinvenuto, sepolto fra le macerie, l’anello di Tensai Takei, tenendolo opportunamente per loro sino a quel momento. Avrebbe dovuto ingoiare rapidamente quel rospo schifoso e riprendere il serafico controllo che minacciava di sfuggirle di mano, mentre lo sguardo veniva sottilmente catturato dal luccichio del singolare monile. Avevano fra le mani una potenziale arma che la Roccia non era stata in grado di reperire per prima, nonostante fosse stata presente durante il summit tenutosi nella ribattezzata Chishiki. Un qualcosa di davvero molto grave, considerata l’estrema importanza delle informazioni ivi contenute, che avrebbero apportato un grosso vantaggio al possessore. Ma d’altro canto non poteva prendersela con l’albino devoto a Jashin o con il suo fortunato sottoposto per aver rinvenuto e tenuto celato l’anello. A parti inverse avrebbe agito alla stessa maniera e forse quelle stesse informazioni che ora stavano per condividere non sarebbero mai uscite dai confini aspri della Roccia.

Il prezioso messaggio contenuto all’interno del monile apparteneva all’ex leader della famigerata organizzazione Alba, morto tragicamente proprio a seguito della terribile esplosione di cui sopra che per poco non si era portata anche buona parte dei commensali seduti a quel tavolo. Esso si rese palese attraverso un ologramma - similmente a quanto avvenuto nel precedente incontro, quando fu mostrato loro il messaggio registrato dal membro della ‘ribellione’ - nel momento in cui il Jashinista lo mise al dito. Nell’osservare quell’immagine fredda e nell’ascoltare la voce frastagliata quasi le dispiacque. Era palese, volendo credere a quanto contenuto nel messaggio ai posteri, che Tensai non era stato l’artefice dell’attacco a Chishiki ma una vittima, e che egli stesso aveva previsto una fine così ingloriosa senza però far nulla per evitarla. In buona sostanza non aveva scelto la sua morte, ma l’aveva accolta per un fine a suo dire superiore e questo, bisognava proprio riconoscerglielo, lo rendeva uno dei migliori leader che l’organizzazione criminale avesse mai avuto. Saputo questo, bisognava solo comprendere il perché quei mentecatti dell’Impero avessero voluto farlo fuori. Possibile potesse essere solo un modo per attaccare direttamente loro? No. Doveva esserci qualcosa sotto. La teoria della mera dimostrazione di forza non reggeva. Forse miravano proprio all’organizzazione, la cui rete informativa all’interno del Continente superava di gran lunga ogni sua più fervida immaginazione. Ma avevano sbagliato i loro calcoli se pensavano di averli in scacco: considerata questa evenienza, l’ex leader aveva lasciato il comando dell’organizzazione a un certo Kasasagi, che si sarebbe presto messo in contatto con loro e di cui l’Impero pareva non sospettare. Perché? Stando a quanto venne descritto appena dopo dall’Imai, in una precedente visione che purtroppo non era stato possibile replicare, due uomini dagli accenti diversi - uno palesemente straniero, l’altro con un’inflessione piuttosto neutra - stavano parlando proprio della morte di Tensai, della futura leadership dell’Akatsuki e della pianificazione della prossima mossa ai loro danni. Solo accenni, nulla di concreto. Curioso però un dettaglio su tutti, gentilmente tradotto dal padrone di casa, riguardante il fatto che fossero stati istruiti sulla pericolosità degli shinobi da ‘uno di loro’. Si riferivano quasi certamente a quell’unico che era finito nelle mani dell’Impero, uno dei loro migliori come aveva voluto sottolineare lo sconosciuto del primo messaggio mostrato da Tensai in persona. Che avesse provato a ribellarsi? Oppure aveva ceduto e aveva tradito se stesso e il suo stesso retaggio? Non aveva importanza. Quello che era davvero importante erano le coordinate che erano apparse al termine del messaggio, incomplete per via della mancanza di altri due anelli (probabilmente quello del messaggio da parte della ribellione e quello appartenuto a Shogun Hyuga, morto anch’egli nell’esplosione) che avrebbero potuto completare e fornire con precisione il luogo che l’ex leader dell’Akatsuki voleva indicare.

Attese qualche secondo in silenzio, passando in rassegna tutti i commensali. Poi uno sguardo al suo Hiroji, prima di prendere parola. La convinzione nei suoi occhi verde acqua le avevano fatto intuire di aver pensato la stessa cosa.
Non ci vuole certo un genio a comprendere a cosa si riferiscono quelle coordinate.. si intromise, spezzando il silenzio pesantissimo che era caduto su di loro dopo aver ascoltato il messaggio. Era chiaro ed evidente che si trattasse delle coordinate di una delle fortezze dell’Impero, menzionata proprio dallo sconosciuto nell’ologramma mostrato mesi prima da Tensai al precedente summit. Non espresse pubblicamente quella convinzione ovviamente. Sicuramente erano capaci tutti a quel tavolo di ragionare, pescando dai cassetti della loro memoria. E’ tempo che chi ha rinvenuto qualcuno degli anelli ci mostri il loro contenuto, affinché possiamo pianificare un attacco mirato nel cuore dell’Impero. disse, posando quindi lo sguardo su Mira che, fra tutti coloro che erano seduti, era quella con maggiori probabilità di possedere un anello. Credono di avere controllo sull’organizzazione e sicuramente sfrutteranno la rete di informazioni che la stessa ha costruito nel corso degli anni per cercare di metterci in ginocchio. Dobbiamo considerare che i membri dell’Alba non potranno esimersi dal concederglielo, altrimenti la copertura di Kasasagi salterebbe. Dobbiamo agire ora, prima che possano farlo loro.

view post Posted: 3/11/2022, 21:57     Conto di Harada Takumi - Banca
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view post Posted: 3/11/2022, 21:56     Conto di Setsuna Hyuga - Banca
- Stipendio Novembre -
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view post Posted: 3/11/2022, 21:54     [Novembre]- Censimento mensile - Censimenti
CITAZIONE
Nome e Cognome PG: Hyuga Setsuna
Rango: Chunin
Lavoro bonus: Reggente/Controllore
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CITAZIONE
Nome e Cognome PG: Harada Takumi
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
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