Posts written by ArdynIzunia

view post Posted: 21/6/2022, 09:36     Proposta contest scrittura - Consigli e Proposte
Squeló da regolamento sezione

CITAZIONE
Sarà possibile per altri utenti rispondere alle proposte di altri, ma con moderazione. Questo significa che l'intervento deve essere mirato ad un approfondimento della discussione, volto a fornire spunti o dettagli che magari ad altri utenti o staffer sono sfuggiti.

Per osservazioni del tipo "mi piace" o espressioni affini e per concetti ridondanti già espressi nella discussione, limitarsi all'utilizzo del topic Commenti a Consigli e Proposte .

In troppi state facendo lo stesso errore di commentare le proposte. Per favore, state attenzionati :kill:

Riguardo la proposta di Masaaki, giá in passato avevamo indetto contest narrativi, visibili in sezione Fan-Fiction. Si trattò di giusto un paio di edizioni, nel lontano 2017: progetto partito col botto, ma il cui entusiasmo é andato poi scemando, vuoi per via della difficoltà di trovare "incipit" interessanti, vuoi per la sparizione, in corso d'opera, dei vari partecipanti che vi prendevano parte (nel senso che si iscrivevano in tanti, nessuno rispettava i tempi di consegna previsti e alla fine, a conti fatti, partecipavano si e no due persone).

Dato che é passato del tempo, potremmo pensare, magari, di provare ad avviarne uno nuovo, giusto per tenere in moto quelli che magari vorrebbero giocare un po'di piú, ma non ne hanno modo. Spetterebbe ai Supervisori gestire la cosa, ma dato che al momento non ne abbiamo, ne discuto col resto dello Staff e vediamo se riusciamo ad avviare qualcosa.
view post Posted: 1/6/2022, 07:18     Conto di Hanna - Banca
Stipendio Giugno

• Paga Shinobi Chunin
120 Ryo

Nuovo totale 2.055 ryo
view post Posted: 1/6/2022, 07:16     Conto di Hachi Yamanaka - Banca
Stipendio Giugno

• Paga Shinobi Chunin
120 Ryo

Nuovo totale 6.740 ryo
view post Posted: 1/6/2022, 07:14     [Giugno] - Censimento mensile - Censimenti
Nome e cognome del personaggio: Hachi "Kacchan" Yamanaka
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
Link alla scheda: X
Link al conto: X




Nome e cognome del personaggio: Hanna
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
Link alla scheda: X
Link al conto: X
view post Posted: 30/5/2022, 10:38     Laudatio Funebris - Arena
Hi no Kuni, Paese del Fuoco
6q4z8Uy
13 ottobre 252 DN, ore 18:30


Riuscire a districarsi tra le fronde non fu impresa facile: stabilizzare il volo, evitando di rimanere impigliato tra i rami, specie con la zavorra creata dalla presenza di Joī sulle sue spalle, rendendo così la sua figura minuta più ingombrante, gli occuparono diverso tempo e speso non poche energie. Il risultato? Una sconfinata distesa di fronde variopinte le quali, in quel periodo dell’anno, iniziavano a cambiare colore, tingendosi di mille tonalità, tra rosso, giallo e arancio. Con i riflessi del sole al tramonto, quella distesa infinita di latifoglie appariva come una marea fiammeggiante, le cui lingue di fuoco venivano sferzate dal vento. Tonalità intense, con sfumature tali da rimanerne ammaliati: una tale palette di colori sarebbe un’ottima fonte di ispirazione, per realizzare la trama di uno dei suoi tessuti, ma… «Paese del Fuoco, eh? Peccato che lo sia solo da settembre fino a novembre… E poi, come lo chiamano? » Si domandò cinicamente il piccolo, distogliendo l’attenzione da quello scenario ambientale e concentrandosi maggiormente sulla sua meta la quale, al momento, rappresentava ancora un’incognita bella e buona.

Il riverbero del sole lo disorientò sul momento, ma non appena gli occhi chiari si adattarono, non gli fu difficile individuare, oltre quella distesa infinita di alberi, la catena montuosa più vicina: se davvero Konoha sorgeva in prossimità di una montagna, quella, probabilmente, era la direzione migliore da seguire. Non fece in tempo a metabolizzare tale decisione che, dal nulla, una voce rimbombò tutto intorno a lui, oscurandogli la vista, privandolo del tepore di quella giornata autunnale e facendolo piombare in un gelido pantano maleodorante, tale da soffocarlo, distruggendo ogni suo punto di riferimento. Stava ancora volando? Stava precipitando? Stava annegando? Non ne aveva la più pallida idea. L’unica cosa di cui poter esser certo era la presenza al suo fianco, la voce di Hiroki ad intimarli di lasciar perdere. Inutile cercare di rispondere: la voce gli moriva in gola, strozzata da quello che lo stava facendo annegare, fino ad inghiottirlo completamente nelle tenebre.

14 ottobre 252 DN, ore 05:30


Si risvegliò completamente indolenzito, stravolto, completamente disorientato. Rotolò sul fianco destro, cercando di alleviare il senso di oppressione sul petto, mentre forti colpi di tosse gli graffiavano la gola, bruciante. Quando, poi, si sentì toccare, prima ancora di comprendere dove si trovasse, indietreggiò di scatto, strisciando sul giaciglio su cui era stato posto, ansimante come un animale selvatico ferito. E fu con altrettanto sospetto che scrutò, per quello che gli permetteva la vista, il vecchio che lo aveva soccorso. « Cosa… Dove… Dove mi trovo? Che è successo? » Domandò Hanna, la voce che faticava ad uscire in maniera chiara e fluida, rimanendo impigliata nella gola riarsa. Tastò intorno a sé, alla ricerca dei suoi occhiali, chiamando il suo pupazzo, ma…

La voce del vecchio gli arrivò quasi surreale alle orecchie, mentre si inforcava gli occhiali e si guardava intorno: lo aveva trovato immerso in un pantano, non molto lontano dal suo capanno da caccia, dove ora si trovavano. Era un miracolo che fosse ancora vivo, dato che lo aveva trovato a faccia in giù, pensando che fosse certamente annegato. Di Joī, nessuna traccia.

Osservò l’uomo allontanarsi, intento a volergli prendere qualcosa da mangiare, ma in quel momento era l’ultimo dei suoi pensieri, quello di rifocillarsi. Si sedette a gambe incrociate, le membra pesanti, come se fosse ancora immerso in quella fanghiglia, di cui non aveva memoria. Strano… Perché non ricordava affatto di essere caduto in un pantano? Ance cercare di ricordare quanto gli era successo era difficile… Ricordava di aver volato oltre le fronde della foresta, ma poi… “Era davvero la voce di Hiroki, quella che ho sentito? Non ne sono più così sicuro… Faccio fatica addirittura ad associargli un volto… Come può essere?” Si frugò in tasca, tirando fuori le fotografie che Sabaku no Yumi gli aveva lasciato, raffiguranti la tomba di Hiroki, nei tre diversi stadi che avevano tanto catturato l’interesse della donna. Serrò il pugno con forza, accartocciando quelle didascalie: in quel momento avrebbe tanto voluto, invece, avere una foto raffigurante il viso del suo amico.

Ripose rabbioso le foto in tasca, distendendo poi le braccia sulle ginocchia, le mani rilassate, la schiena dritta. Chiuse gli occhi, il capo dritto col mento puntato allo sterno, mentre iniziava a respirare dal naso, in un ritmo lento, cadenzato, nel cercare di ritrovare la calma, eseguendo una respirazione diaframmatica, piuttosto che toracica. Sgombrare la mente, liberarla dai pensieri negativi, per potersi concentrare sul suo corpo, per poi, lentamente, iniziare ad escludere anche quello, dai propri pensieri, concentrandosi sulla sua energia. E così, in meditazione, percepì chiaramente che qualcosa non andava, non solo con lui, ma anche riguardo Joī: non riusciva più a percepirla.

Quando l’uomo ritornò, poco dopo, porgendogli una scodella di stufato fumante, Hanna lo accettò, seppur non avesse granché voglia di mangiare. « La ringrazio, Ikemoto-sama, per il cibo e per avermi salvato. Io mi chiamo Hanna e… Bhe, temo di aver perso qualcosa, lì al pantano. Per caso sarebbe così gentile da accompagnarmi, lì nel luogo dove mi ha trovato? Magari così avrò modo di ricordare cosa mi è successo…» Gli domandò, spiluccando un po’ di stufato e l’anziano, gentilmente, acconsentì all’accompagnarlo.
view post Posted: 23/5/2022, 21:12     [Kiri] Adunata! Adunata! - Progetti dell'Utenza
Comunicazione di Servizio

Allora ragazzi, dato che le trame sono pronte, vi spiego come si svolgerà il tutto, in modo tale da darvi modo di prepararvi.

La maxi spedizione di Kiri inizierà con un'adunata dei partecipanti, in cui sarà effettuato un briefing riguardo la situazione, in maniera similare a come è stato fatto con l'ultimo Summit: interagirete tra di voi e, durante il briefing, avrete due scenari su cui dover lavorare, uno ambientato sul Continente Ninja e l'altro nell'Arcipelago, in modo tale da farlo incastrare con l'evento attualmente in corso.

Avete piena libertà di decidere come suddividervi, senza dovervi preoccupare, eventualmente, di bilanciamenti di potenza di team o altro: eventuali PvE saranno trattati in maniera conforme al livello della squadra che dovrà affrontarli. Potete quindi mettervi già d'accordo tra voi, oppure aspettare il momento ruolato, in modo da decidere le squadre al momento di gioco.

Concluso il briefing, in base a come avrete ruolato gli avvenimenti che vi centellineremo in corso d'opera, deciderete se partite immediatamente o attendere.

Al momento stiamo attendendo sviluppi sulle approvazioni meccaniche: quando i meccanici ci comunicheranno che sono a buon punto, apriremo le danze. In alternativa, se siete d'accordo, potremmo aprire il briefing quando sarete tutti liberi (tranquilli, a questo giro non ci saranno esplosioni ad effetto) e avviare, poi, le missioni, quando i meccanici avranno finito.

Fateci sapere cosa ne pensate a riguardo.

Riguardo la questione Hide-serpenti, ho già risposto in privato a Giammo. Sai cosa ti diranno i serpenti, scegli se giocartelo come autogestita, o se sfruttarlo come incipit di apertura per il tuo primo post di adunata, in modo tale da avere la scusa per dirigerti a Kiri.

Edited by ArdynIzunia - 23/5/2022, 23:20
view post Posted: 21/5/2022, 07:29     Torneo Chūnin ma non proprio - Consigli e Proposte
Da regolamento Consigli e Proposte, gli utenti non possono rispondere direttamente nei topic, ma solo lo staff. Potranno commentare in Commenti a Consigli e proposte per il forum. Invito a leggere i regolamenti di sezione, prima di dare consigli che potrebbero fare rischiare il warn a qualcuno :love:


Con la situazione geopolitica attuale, un torneo Chunin è impensabile e, a livello di gestione, impossibile da seguire, dato che, al momento, siamo concentrati con l'evento attuale.

Con il Summit (evento che non è stato gestito dallo staff, ma cui ha preso parte come "partecipante") è stato deciso di avviare una task force, bene, e ci saranno sviluppi a riguardo.

Tutta Kiri, ad esempio, a breve partirà per una spedizione di ricerca, mentre a Sora ci saranno indagini su quanto accaduto al Summit, e noi narratori/staff staremo alla regia di queste giocate.

Stiamo organizzando le prossime giocate, chiediamo solo pazienza, perché siamo umani e il tempo ci è tiranno, ma davvero nulla vieta di accordarsi con i Kage, informare i propri ninja della situazione attuale e partire con altri villaggi in spedizione, dato che l'evento è in fase "esplorativa"
view post Posted: 20/5/2022, 17:30     Torneo Chūnin ma non proprio - Consigli e Proposte
In soldoni sarebbe da fare missioni inerenti l'evento, con possibilità di passaggio rango, con partecipanti Genin di diversi villaggi. È un opzione fattibilissima e possibile da regolamento, basta semplicemente fare richiesta in topic master, a patto che si abbia i requisiti per il passaggio. Ora come ora fare un nuovo torneo sarebbe impensabile, in termini di gestione. Se riesci ad accordarti con altri giocatori che hanno i requisiti, tranquillamente si può fare un gruppo atto appositamente per la promozione
view post Posted: 18/5/2022, 18:21     [Kiri] Adunata! Adunata! - Progetti dell'Utenza
CITAZIONE (-Egeria- @ 18/5/2022, 18:43) 
Allora, iniziamo a ipotizzare i gruppi?
Anche se mi pare di vedere meno gente, come dicevamo, sette siamo pur sempre tantini. Sarebbe saggio fare un 3+4 con eventuale allargamento a chi volesse aggiungersi.

Considerato che Yu e Takumi partono di default in coppia, ragioniamo se convenga fare il loro gruppo da 4 o da 3.

A livello di rango, abbiamo un blocco di 4 pg che possono affrontare una S (Yu, Tak, Hide, Urako) e un altro blocco di 3 (Kazuku, Arata, Isao/Yosuke) che sono ancora bassini di rango, con Kazuku leggermente più avanti degli altri due. Credo.

Altra suddivisione può prevedere Jorogumo che si tira dietro l'Armata Brancaleone di spadaccini attuali e aspiranti tali.

Se vogliamo ipotizzare altre soluzioni postate qui sotto, mentre sentiamo se ai Master era venuta qualche altra idea, incluso il fare due gruppi a rango misto, così da dare la possibilità a tutti di familiarizzare reciprocamente.

Allora, avevamo dato per assodata la suddivisione in due gruppi. Per quanto riguarda la scelta effettiva dei componenti di ciascun gruppo, sarebbe carino se ve la giocaste in game, a seconda di come i PG interpreteranno gli sviluppi che si avranno al momento del briefing organizzativo.

Per ora è fondamentale cercare di capire chi partecipa, in modo tale da spronare i Mecca a sistemare le discipline non ancora approvate.
view post Posted: 16/5/2022, 22:17     Laudatio Funebris - Arena
In viaggio verso Konoha
6q4z8Uy
13 ottobre 252 DN


Partito con le più buone intenzioni, il piccolo Hanna, insieme alla sua inseparabile bambola infermiera, aveva lasciato l'orfanotrofio, con tutta l'intenzione di raggiungere Konoha e fare luce sul mistero della sparizione della salma del caro Hyuga. Il piccolo balocco di pezza si era riempito le tasche del suo grembiule con pozioni e tonici di tutti i tipi, dai più rinvigorenti a quelli più letali. Erano preparazioni base che lei stessa era solita produrre. Ovviamente il merito andava conferito all'anima che vi era legata all'interno: il padre di Hanna, il dottor Han Nibaru-Rekutā, risiedeva ormai da anni nel corpo del balocco. Peccato solo che, essendo quello il primo "trapianto d'anima" mai effettuato dal piccolo, non aveva piena coscienza della sua attuale condizione: del defunto medico di Suna la bambola condivideva esclusivamente le conoscenze mediche; della sua memoria pregressa e personalità non vi era alcuna traccia. Forse un bene, tutto sommato.

Di diverso tipo era invece l'equipaggiamento preso dal piccolo pel di carota. Come arma portava un banalissimo taglierino, di quelli che solitamente si usa per intagliare il legno. Non un'arma così micidiale, ma era da ben altro che bisognava guardarsi, con lui. Sulla felpa dalle maniche larghe, aveva fissato un crisso giustacuore da lui stesso realizzato: in cuoio, era ben più lungo dei modelli classici, coprendogli buona parte dell'addome, su cui erano fissate tasche e cinghie utili dove poter infilare e tenere a portata di mano dei piccoli rotoli di evocazione. Nella tasca aveva quelle che si sarebbe potuto supporre essere delle banalissime carte da gioco, mentre nei rotoli custodiva balocchi di ogni genere e foggia, tra cui il misterioso pupazzo che aveva appositamente realizzato per Hiroki. Certo, lo Hyuga non avrebbe mai potuto vederlo, ma per Hanna rappresentava quasi un obbligo morale, farglielo vedere almeno sulla sua tomba. Dopo aver ovviamente ritrovato il suo corpo, si intende.

E così si avviarono, di gran carriera, carichi di buoni propositi ed aspettative: superarono i confini di Oto, poi del Paese del Suono e, senza nemmeno accorgersene, ecco giunti nel Paese del Fuoco, a far da guida una vecchia mappa che, a stento, indicava i confini dei vari paesi, in perenne mutamento a causa degli ultimi eventi geopolitici. Ora, però, era sopraggiunto un gran bel problema: come avrebbero fatto a raggiungere Konoha se, in vita sua, Hanna non ci aveva mai messo piede?

«Tu che ne dici, Joī, dove potrebbe mai trovarsi, sto famigerato Konohagakure no Sato?» Domandò il piccolo, guardandosi intorno, mappa in mano, nel tentativo di orientarsi. Sopraggiunti ad un bivio le cui diramazioni apparivano identiche, il bambino aveva optato per fare una sosta, in modo tale da capirci qualcosa. Anche la bambola che lo accompagnava, come lui, appariva abbastanza disorientata, mentre sistemava i grossi occhiali sul viso di pezza. ”Non saprei… Se si chiama Villaggio Nascosto della Foglia, probabilmente è nascosto… Magari occultato da una foresta….” Gesticolò la bambola, usando il linguaggio dei segni.

Hanna non poté fare a meno di sospirare, quasi rassegnato, ripiegando con cura la mappa che ripose in una delle sue tasche, da cui tirò fuori un piccolo quadratino di stoffa, con cui si prodigò di pulirsi con cura gli occhiali. «Bhe, Joī, è abbastanza scontata, come cosa, ma di certo non è un dettaglio che può aiutarci….» E, così dicendo, spalancò le braccia, quasi a voler dare spazio all’ovvio: lì erano circondati dalla vegetazione, nel pieno di una foresta. Trovare Konoha lì sarebbe stato come trovare un ago in un pagliaio, almeno basandosi solo su quell’elemento caratteristico. «Ora che ci penso, però…» Borbottò, inforcando gli occhiali dalle lenti tonde. «Non era Konoha ad avere quella strana montagna su cui erano soliti scolpire i volti di tutti gli Hokage che hanno mai avuto? Che poi, quanto grandi saranno scolpite, ste facce da buzzurri…. Mica possono essere tanto grandi, no? Cioè, sai che roba se le facessero E N O R M I… Quante facce potrebbero entrarci, sul versante di una montagna? » Si domandò incuriosito, ottenendo come risposta dalla sua compagna una teatrale alzata di spalle.

«Beh, dobbiamo sperare che quella loro fantomatica montagna dei kage sia bella grande…. Sarebbe una grossa delusione se poi scoprissi che, in realtà, si tratta di un grosso masso su cui c’è inciso un banale basso rilievo di tizi morti…» Sentenziò, facendo cenno alla bambola di salirgli in spalla. Obbediente, il balocco si fissò al giustacuore con alcune apposite cinghie, un sistema perfettamente collaudato per permettere il trasporto in spalla, senza correre il rischio di perdersela per strada… o per aria. Assicuratosi quindi che Joī fosse ben fissata, Hanna avvicinò i piedi l’uno all’altro, un piccolo colpo di talloni ed ecco che le massicce suole dei suoi scarponi si aprirono, emettendo, grazie ad un sofisticato sistema di lastre sensibili al chakra, getti d’aria compatta, che assumevano, sotto i suoi piedi, la forma di piccole nuvolette paffute. E così, letteralmente saltellando per aria, Hanna si portò ben oltre le fronde degli alberi, sperando, magari, di poter scorgere, da quell’altezza, l’utile punto di riferimento rappresentato dal famigerato monte dei kage.


CITAZIONE
Dato che l’utilizzo è per mero scopo narrativo, utilizzo la seguente tecnica personale. È stata convalidata a livello narrativo, ma è ancora in attesa di ricevere convalida da parte dei meccanici. Nel caso non fosse possibile utilizzarla in tal senso, mi prodigherò a modificare il post.


Azione - 靴 - Kutsu ◄ Scarpe ► (Limite: 1) [CHK+STM: -6] {Mantenimento: -1 CHK e STM}
Requisiti: Heiki (5)
Tratti: Supporto

“Oltre ad essere in grado di realizzare giocattoli, Hanna ha imparato a realizzare congegni molto più complessi e tecnologici. Uno di questi sono un paio di scarpe speciali che, grazie a delle piastre realizzate con un materiale sensibile al chakra, gli permettono di attivare dei getti d’aria che gli permettono di volare e galleggiare a mezz’aria.”

Effetti:
~ Queste scarpe permettono ad Hanna di Volare.
view post Posted: 16/5/2022, 10:49     +1Die andere Seite - Spedizioni
Da che mondo è mondo, da sempre la sapiente arte del "parley" ha aiutato, chiunque avesse la spiccata capacità di saper muovere la lingua a dovere, a tirarsi fuori dai guai. Ovviamente, come in qualsiasi ambito, è fondamentale sapere cosa dire, con i giusti modi e tempistiche. Kacchan, tutto sommato, non era poi così pessimo: nonostante i modi lo potessero identificare come un tipo rozzo, sapeva perfettamente quando mostrarsi a modo... Certo, i suoi trascorsi potevano dire il contrario, ma... Ok, non prendiamoci in giro: Kacchan era pessimo, a parlare, anzi. La stragrande maggioranza dei problemi in cui si era cacciato sicuramente li avrebbe potuti evitare tenendo quella sua boccuccia di rosa chiusa, sigillata a doppia mandata. Basti pensare a quanto accaduto con la Tsuchikage o, più recentemente, con suo cugino Hachi.

Insomma, era più forte di lui: non riusciva a stare zitto. E, di fatto, legato su quel tavolo, alla mercé del suo aguzzino, non poteva fare a meno di parlare, forse per stemperare la tensione che provava in quel momento, smorzare l'eccitazione che quella situazione sul filo del rasoio gli causava... Reazioni che, di certo, una persona sana di mente non avrebbe mai avuto: dove una persona normale avrebbe avuto paura e terrore, lui si sentiva fin troppo su di giri. Quel brivido che stava provando, nel ritrovarsi ad un passo dal baratro, dove una sola virgola fuori posto poteva fargli dire addio agli innumerevoli sacrifici che aveva fatto, per arrivare fino a lì... Le sue ricerche, tutto ciò che aveva costruito in quegli anni, con le Kage no Hotaru, rischiava di venir annientato, spazzato via, solo perché aveva deciso di aiutare quella serpe che poi lo aveva mollato li, al primo segnale di pericolo.

Digrignando i denti al pensiero di quell'infame, continuando a sproloquiare mentre il tizio che gli faceva da muta compagnia si prodigava a tirar fuori, con calma e producendo quanto più sferragliamento possibile, per incutere timore nel suo animo, tutti gli strumenti del mestiere, lo Yamanaka iniziò a saggiare la presa delle cinghie sulla sua carne nuda sperando, forse, di trovare un legaccio fissato male, o magari leggermente più allentato, per riuscire a liberarsi. Come però la vita insegna, da gran carogna qual è, i due stronzi che lo avevano condotto lì l'avevano legato fin troppo bene, tanto stretto che, a stento, riusciva a muovere polsi e caviglie.

Con un sospiro mesto, continuò pertanto a rivolgere la sua attenzione al suo "nuovo compagno di stanza" che, in tutto questo suo straparlare, sembrava non aver battuto ciglio. Niente di niente. Il pensiero che, forse, potesse non capirlo, o peggio, lo raggelarono sul posto, costringendolo a rivolgere lo sguardo al soffitto, pallido come un cencio. No, non potevano aver mandato uno incapace a comunicare per svolgere un interrogatorio sotto tortura... A meno che non avessero alcuna intenzione di torturarlo. Bella merda allora. « Non ci voglio morire qua, e che cazzo...» Farfugliò tra sé e sé, cercando nuovamente di allentare la presa delle cinghie da almeno uno dei suoi polsi. Era pronto anche a rimetterci un mano, se fosse servito ad uscire vivo di li, ma...

L'uomo nella stanza insieme a lui, finalmente, si prodigò a degnarlo di attenzioni, afferrandolo saldamente per il collo, spingendogli il viso verso l'alto in modo tale da lasciar scoperta la zona giugulare. E parlò. " Allora il bastardo la capisce la mi lingua..." Si ritrovò a pensare lo Yamanaka, sensibile al tocco della sua mano la quale, sapiente, si fermò proprio sulla vena giugulare, così sensibile nel riuscire a riconoscere le pulsazioni cardiache.

La voce bassa, roca dell'uomo, con quella sua particolare intonazione, nella cadenza delle parole, scivolano all'orecchio in maniera fin troppo suadente. C'era da dire una cosa: Kacchan non è omosessuale. Certo, la parentesi con Jikan gli ha permesso di esplorare lati della sua sessualità che aveva solo supposto, scoperti con Natsuko e Masaru, ma adesso.... Per parafrasarla alla "Kacchan maniera": Mi piace la patata, ma non disdegnerei una bella cavalcata con sto tipo"

Cercando quindi di mantenere la mente sgombra da certe visioni fin troppo perverse, lo Yamanaka cercò dei restare lucido, ancorato al presente e alla realtà, anche se, doveva ammetterlo, era maledettamente difficile. " Sono fottutamente malato in culo." Pensò, ringraziando i Kami di avere ancora addosso i vestiti, o di certo il tutto sarebbe stato fin troppo imbarazzante.

L'uomo allentò leggermente la presa sul suo viso, in maniera tale da permettergli di rispondere alla sua constatazione, sempre se, davvero, ne necessitasse una. A quanto pare aveva destato il loro interesse, ma fino a quanto? Se avesse collaborato con loro gli avrebbero concesso la salvezza? Difficile capirlo, allo stato attuale dei fatti. Occorreva fare c'è la pesca, forse: buttare l'esca con l'amo, attendere di attirare l'attenzione e...

« Mh…. Non li chiamerei, esattamente, fantasmi, quanto piuttosto… Costrutti Residuali. Vedi, la morte di un individuo lascia, dietro di sè, un Residuo Energetico, quella che comunemente chiamereste anima. Ogni volta che un essere vivente muore, il suo Residuo Energetico si ricongiunge alla membrana energetica che suddivide la nostra dimensione dalle altre presenti nell'universo. Io, semplicemente, intercetto i Residui Energetici e li tramuto in Costrutti, i quali poi eseguiranno i miei comandi. Ovviamente questi Costrutti Residuali sono amorfi, ma conservano dentro di sé una Traccia spazio-temporale che ne identifica l’Orma Terrena, ovvero l’essere a cui appartenevano, prima della morte. Grazie alle mie capacità, riesco ad insinuarmi nella mente altrui e, così facendo, riesco a trovare i Residui Energetici più affini a colui contro cui mi trovo. In questo modo la sua mente sarà suggestionata e vedrà i Costrutti Residuali con le sembianze di persone conosciute. Oh, beh, detto così sembra abbastanza difficile, ma… Si, se vogliamo semplificare tutto il procedimento all’osso, lotto con i fantasmi. » Spiegò Kacchan con voce roca, a causa del lungo silenzio che si era impostato negli ultimi giorni. Lo sguardo cobalto rimase fisso in quello dell'aguzzino, quasi a cercare di leggere uno spiraglio di quello che poteva passargli per la mente.

Un sorrisetto beffardo si delineò sul viso, i muscoli che gli facevano quasi male, nel fare quella smorfia, come se i suoi muscoli facciali avessero dimenticato come si facesse. « Potrei mostrartelo, se vuoi, ma... Come dite voi, noi soldati dell'ovest abbiamo un piccolo motore interno che ci permette di fare le nostre magie e sfortunatamente quei tuoi amichetti che mi hanno portato qui, beh... Me l'hanno messo fuori uso. Certo, basterebbe aspettare che il mio organismo smaltisca la droga che mi hanno fatto assumere, ma poi, davvero vorreste vedere i miei fantasmi in azione? Chi vi assicura che, magari, non li utilizzi contro di voi per scappare?» Si interruppe per qualche istante, giusto per dare il tempo al suo interlocutore di assimilare quanto detto.

« Facciamo un accordo: mi lasciate buono, mi liberate e tutti tranquilli e sereni, e io vi faccio vedere come funzionano i miei amichetti, senza fare male a nessuno. Perché, fidati, ce ne sono di fantasmi, qui dentro, che avrebbero una gran voglia di avere un confronto con chi li ha fatti passare a miglior vita e, credimi, non sarebbe un bello spettacolo...» Concluse, chiudendo gli occhi ed immettendo un profondo respiro. Difficile riuscire, nelle sue attuali condizioni, a materializzare alcunché, ma poteva pur sempre vedere qualcosa... Quando riaprì gli occhi, questi avevano iniziato a presentare, sulla sclera, una marcata venatura nera, preludio alla solita emorragia che ne causava l'oscurimento totale. Poteva apparire come una piccolezza, ma in quello stato era uno sforzo non da poco. « Eh sì, ne intravedo giusto qualcuno, intorno a te... Mh, devi averne uccisi parecchi, per esserne circondato in questa maniera. Cos'è, te ne interessa qualcuno in particolare, oppure semplicemente ai tuoi compari preoccupa che possa esserci qualcuno, nelle fila nemiche, con una capacità del genere? »
view post Posted: 14/5/2022, 11:59     [Kiri] Adunata! Adunata! - Progetti dell'Utenza
E se il numero dei partecipanti richiede un secondo master, per permettere di effettuare giocate più snelle e veloci, avevo dato a Nimal la mia disponibilità ad aiutarlo
view post Posted: 12/5/2022, 13:36     +1Laudatio Funebris - Arena
Era sempre stato un bambino troppo impulsivo, quando si trattava di tenere a bada le emozioni, tendendo sempre ad ampliarle, esacerbarle all'inverosimile, perché non in grado di saperle elaborare in maniera razionale. Con i genitori che si era ritrovato, era sempre stato costretto a mantenersi pacato, ad immagazzinare tutto e lasciar soffocare, per evitare di rendere la sua presenza troppo in vista. Quando, poi, aveva trovato rifugio ad Oto e aveva conosciuto Hiroki, bhe... Lo aveva visto così spavaldo ed esuberante nei modi, diretto. Una presenza, la sua, che di certo non poteva passare inosservata, sia per stazza che per modi di fare. Ingenuamente, come solo un bambino privo di punti di riferimento sa essere, Hanna aveva supposto che quello, per lui, fosse il modo migliore di agire, ma... No, anche quello era sbagliato.

Come doveva comportarsi, allora, di grazia? Certo, aveva ottenuto il copri fronte recante l'effige di Oto come pura formalità dato che, all'epoca, Yo Saito era rimasto interessato dal suo modo di modellare pupazzi, ma quando ne perse interesse, nessuno piú era stato in grado di prenderlo sul serio. Anche tra i ninja piú giovani, che soggiornavano, come lui, in orfanotrofio, non riceveva grande considerazione: era il piú piccolo, sia per etá che per statura, deriso costantemente perché Gioca ancora con le bambole! A chi vuoi che faccia male, un bambolotto di peluche! Oh, ma che paura che fa!

Perciò, trovarsi ora di fronte ad una persona che lo stava considerando non più come un bambino, ma come un vero e proprio adulto, conscio e responsabile delle sue azioni, lo lasciò completamente spiazzato. Stretto dalla morsa ferrea della sabbia, Hanna non poté fare a meno di trattenere il respiro, mordendosi il labbro inferiore, teso come una corda di violino, completamente irrigidito. « Gomennasai. » Chinò il capo, mortificato, gli occhi chiusi ed umidi di lacrime. Sentiva di avere un disperato bisogno di trovare una sua ragion d’essere, ma non era ancora in grado di definire appieno tale necessità.

Tremò quando percepì le bende scivolargli via di dosso, quasi temesse una nuova punizione per quel suo comportamento, ma il caldo abbraccio della sabbia, non più atto a bloccarlo, ma a scaldarlo, lo fecero sentire ancor più piccolo e miserabile. Ci mise qualche secondo per cogliere appieno ciò che la donna gli stava dicendo, ma quando comprese non poté fare a meno di spalancare gli occhi, sorpreso. Finalmente stava ricevendo risposte sulla scomparsa del suo “fratellone”.

Tirò nuovamente su la sedia, sedendosi composto. Si sistemò con cura gli occhiali e ascoltò attento quanto era avvenuto allo Hyuga negli ultimi anni. Quando gli riferì della sua morte, il cuore di Hanna perse un battito. Il nome Tashigama non gli era nuovo, anzi: aveva avuto modo di osservarlo, quando aveva cercato invano notizie di Hiroki e, forse, era stato un bene che lo scienziato non avesse avuto idea delle sue abilità. Inevitabilmente nella sua mente si ridisegnò l’ultima immagine che aveva dello Hyuga, e non risaliva a quando si erano conosciuti, ma al mostro che aveva visto in sogno: cosa gli aveva fatto, quell’uomo, per ridurlo in quello stato?

Hanna si morse la punta del pollice, quasi a voler scacciare la rabbia: se solo si fosse impuntato maggiormente, magari lo avrebbe potuto salvare? Ormai non aveva importanza, ma c’era ancora dell’altro su cui tener conto, e quando la manipolatrice di sabbia completò il quadro di quanto era avvenuto intorno alla figura di Hiroki, il piccolo si sentì dannatamente confuso, infastidito quasi. Dopo tutto quello che aveva subito, nei suoi ultimi istanti di vita, si era ritrovato a subire anche questo, dopo la morte? Si guardò il piccolo pugno, stretto tanto da far sbiancare le nocche e…

…Nella mano stringeva il lembo della sua coperta: avrebbe riconosciuto all’istante il tessuto dozzinale che veniva utilizzato in orfanotrofio. Avendo avuto il privilegio di esser stato scelto come ninja di Oto, aveva avuto una stanza tutta per sè, in cui poter conservare tranquillamente l’equipaggiamento e l’attrezzatura ninja. Certo, la regola della struttura voleva che in ogni stanza ci fosse almeno una coppia di giovani shinobi, ma nessuno aveva voluto condividere la stanza con lui e, tutto sommato, per Hanna andava bene anche così: aveva tutto lo spazio utile dove poter conservare le sue stoffe, i suoi gomitoli e le macchine da cucire…

Si guardò intorno, spaesato, notando come, stranamente, indossasse il suo pigiama e si trovasse nella sua stanza, a dormire nel suo letto. Era stato tutto un sogno? «Jōi, prepara le tue cose! Dobbiamo partire!» Chiamò a gran voce, scostando le coperte e scendendo di slancio dal letto. Immediato arrivò in risposta uno scalpiccio morbido e leggero, seguito a ruota dal rumore di qualcosa che veniva trascinato via: da sotto il letto sbucò una bambola di pezza alta la metà di lui la quale, ancora china, aveva iniziato a trascinare via una piccola valigetta del pronto soccorso.

Il pupazzo di stoffa, sistematosi meglio un grosso paio di occhiali tondi, simili a quelli indossati da Hanna, si aggiustò la sua uniforme da infermiera per poi, con fare sapiente, aprire la valigia ed iniziare a selezionare materiale da infilarsi in tasca: bende, siringhe e boccette piene di liquidi diversi sparirono nell’enorme tasca che portava sul davanti del suo vestitino di lino chiaro. Anche Hanna iniziò a prepararsi: recuperati i suoi occhiali, rimasti sul comodino di fianco al letto, si vestì in fretta, sperando di arrivare ai bagni comuni prima che gli altri bambini si potessero svegliare. E fu allora che il suo sguardo cadde sulla sua scrivania: tra la macchina da cucire, i puntaspilli e le bobine di filo, quasi si fossero fatte spazio tra la baraonda che c’era li sopra, tre foto, le stesse che Sabaku no Yuki gli aveva mostrato. Le raccolse, perdendo qualche istante ad osservarle, soffermandosi sulla lapide su cui, la prima volta, era stato inciso il nome del suo amico.

Se morirò, e faccio corna, ti vieto assolutamente di trasformarmi in un pupazzo. A meno che non sia un drago gigante. In tal caso potrei farci un pensierino. E passa domani da casa mia per il regalo!! Beh, di certo, ormai, non correva più quel rischio: essendo morto ormai da tempo, gli sarebbero stato impossibile recuperare la sua anima e cucirla, ma… La sola idea che a essere profanato la sua tomba, dapprima privandola del nome e poi del corpo, erano una mancanza di rispetto, nei suoi riguardi, che non riusciva proprio a tollerare.

L’infermiera Jōi gli diede una leggera pacca sul braccio, a voler richiamare la sua attenzione: quando lo sguardo ceruleo del piccolo si posò su di lei, la bambola di pezza iniziò a gesticolare. Lei era stato il primo balocco che aveva creato e, come tale, non le aveva mai costruito un impianto fonico. Pertanto, l’unico modo che aveva per comunicare era usare il linguaggio dei segni. Dove siamo diretti? «Konoha. Dobbiamo capire cosa è successo ad Hiroki-oniisan e…» Lo sguardo si soffermò dapprima sulla macchina da cucire, poi su quell’anta del suo armadio che, da tempo ormai, teneva chiusa, dove custodiva gelosamente una delle sue ultime creazioni. «Si. Forse questo gli potrebbe piacere… »
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