Posts written by ArdynIzunia

view post Posted: 16/12/2022, 20:30     +1Spedizione S/A/B | XIII - XIV | Morte e Temperanza - Spedizioni
Da qualche parte nelle Isole Orientali, 26 Gennaio 253 DN

La pioggia cadeva incessante, quella sera, scrosciando copiosa sul pelo dell'acqua, increspandone la superfice, già di per sè agitata dalle correnti e dal vento di tramontana. Ironico come il tumulto dell'acqua, in quel momento, fosse manifestazione tangibile del tumulto che scombussolava le anime di coloro i quali vivevano quel particolare periodo storico. L'incertezza dettata dalla comparsa di un misterioso morbo, l'insicurezza dovuta alla presenza di una nuova forza militare che minacciava la sicurezza della propia casa...

Tuttavia, nulla di tutto ciò turbava i pensieri di un uomo solitario, la cui figura, ammantata da un pesante cappotto scuro, si stagliava solitaria sul pontile, riparato dalla pioggia da una strategica tettoia realizzata dagli abitanti del posto. Per quanto apparissero rozzi e rudimentali, doveva ammattere che quell'architettura era parecchio ingegnosa: costruita con materiali poveri, facilmente reperibili nella zona, era realizzata in maniera tale da nascondere, alla vista, l'esistenza del pontile stesso. Un utile via di fuga dal mare, per la popolazione autoctona, almeno fino a quando non era stata scoperta...

???
La vedo pensieroso, mein admiral.
A parlare fu un secondo individuo la cui figura era decisamente meno imponente ed austera della prima: ciondolando sui talloni, si affiancò al suo interlocutore, una mano portata dietro la schiena e l'altra ad accarezzarsi il mento coperto da una morbida barba canuta.

Admiral
Ich höre nicht gern, dass Sie die Sprache dieser Hinterwäldler sprechen, Doktor.
Lo apostrofò con un'occhiataccia l'uomo più giovane, in un linguaggio altrettanto aspro e duro, come imponeva la sua figura. Il vecchio si lasciò sfuggire una risatina sotto i baffi, mentre volgeva lo sguardo verso un orizzonte offuscato dalle tenebre e dalla fitta pioggia.

Doktor
Forgive me, it's force of habit; but I guess the common language isn't good either...
Admiral
Schlimmer noch.
Alzò gli occhi al cielo, in un'espressione abbastanza disgustata, aumentando l'ilarità del vecchio compare.

Admiral
Vielmehr, wie lange, glauben Sie, wird es dauern, bis sie zurückkehren?
La risata del vecchio dottore si spense in un sospiro meditabondo.
Doktor
Ich weiß nicht ... Weißt du, der Sturm erschwert jede Art von Kommunikation und ...
Con un colpo secco dei tacchi dei suoi stivali, l'uomo si voltò, sovrastando la figura del vecchio scienziato il quale, da dietro le lenti dei suoi occhiali, non abbassò minimamente lo sguardo.

Admiral
Wir müssen warten, ich weiß; aber ich habe es satt zu warten und ich will Ergebnisse. Das Imperium will Ergebnisse.
Doktor
Natürlich. Und ich bin vom Erfolg dieser Expedition überzeugt. Vertrauen.
L'ammiraglio si chinò, avvicinando il viso all'orecchio dello scienziato: la "lingua dei crucchi", come la chiamava lui, gli suonava completamente estranea, sulle labbra ed era palese quanto gli costasse fatica pronunciarla, non tanto per la difficoltà quanto per un'avversione personale verso quella gente.
Admiral
L'Impero ripone piena fiducia nelle sue ricerche, doktor, ma non io. Veda di darsi una mossa. Sono stufo di aver a che fare con questi saltimbanco.
E, senza attendere risposta, si allontanò, lasciando da solo il vecchio sul pontile, il rumore delle onde e della pioggia a fargli compagnia.

[…]

Porto di Kirigakure no Sato, 27 Gennaio 253 DN

Nubi scure si addensavano all'orizzonte, quasi a voler augurare un cattivo presagio a chiunque fosse diretto in quella direzione, ma i primi raggi di sole, col tenue rosato del cielo all'alba, cercavano di infondere una vana speranza di sereno.

Solitario, seduto su di un barile, un ragazzino attendeva l'arrivo dei suoi compagni, lo sguardo rivolto altrove, perso in lontananza, le mani strette in maniera convulsa al mazzo di tarocchi dal quale, ormai, non si separava più già da alcuni giorni. Minami gli aveva insegnato come utilizzarlo al meglio, ma al solo pensiero di doversi cimentare con una prova sul campo, gli si rivoltava lo stomaco. Non era affatto pronto per affrontare quella spedizione, messa su in soli due giorni: aveva sempre svolto lavori in cui doveva restare in sordina, limitarsi alle mere comunicazioni, ma questo esulava completamente dalle sue capacità e questo Fuyu no Yuki lo sapeva bene. Quindi perché diavolo lo aveva costretto ad unirsi a quel gruppo suicida, esponendosi in prima fila in questa maniera? Non poteva continuare a svolgere la sua mansione come aveva fatto con la squadra precedente?

La figura della Papessa, tra i suoi tarocchi, sembrò scrutarlo con rimprovero, spingendo il ragazzo ad abbassare il mazzo sul ventre, evitando così di sentirsi scrutato da quella figura che somigliava tanto alla sua mentore. Era per lei che doveva farlo, per non render vana la sua morte. Non poteva quindi tirarsi indietro.

Alzò quindi lo sguardo verso l'accesso del molo, in attesa dell'arrivo degli altri, facendo tintinnare le catenelle che pendevano dalla sua bandana rossa. La piccola imbarcazione assegnatagli, aspettava solo loro per partire. Il capitano, una vecchia conoscenza della squadra Anbu, aveva avuto indicazioni di condurli in un porto sicuro, un piccolo villaggio di autoctoni dal quale, poi, avrebbero potuto muoversi liberamente con le loro indagini. Di certo non avrebbero potuto mica lanciarsi a rotta di collo nel covo del nemico, giusto?

CITAZIONE
È finalmente giunto il momento! Primo post per voi, vi lascio giusto qualche regola in generale…

Tempo di posting: per evitare attese estenuanti, imponiamo una scadenza per ogni giro di post. Tempo 10 giorni dal post del master, dovrà concludersi il giro, con una dilazione massima di 2 giorni.
Gestione posting: potete postare nell’ordine che preferite, basta che vi accordiate e non si attenda troppo. Se riuscite potete fare anche più post a giro, se strettamente necessario. Se avete difficoltà a postare entro le tempistiche, potete saltare il turno, previo avviso, e recuperare in quello successivo. Ovviamente chi ritarda troppo, ovvero che salta più giri, si ritroverà con dei malus in corso di giocata.
Difficoltà e compensi: la difficoltà della giocata, a livello narrativo, sarà quello di una S, mentre per quanto riguarda la componente meccanica, quindi combattimenti, sarà tarato in base al livello dei singoli partecipanti. I compensi finali saranno poi calcolati sulla base del massimo grado di giocata che il rango permette di giocare… Sempre se ci arrivate, alla fine :gurupat:

Queste le regole di base. Spero di non aver scordato nulla…
Per qualsiasi evenienza sapete dove trovarmi :pepeNarutoRun:
view post Posted: 6/11/2022, 12:25     Die andere Seite - Spedizioni
La lotta è frenetica, tanto forsennata, ormai, che non si ha più il tempo di ragionare le proprie mosse. I movimenti, ormai, sono dettati dall’istinto, dal puro e semplice desiderio di sopravvivere all’assalto nemico: dove l’occhio intravede uno spiraglio di manovra, immediato agisce il braccio nel procedere all’azione, senza pensare troppo ad eventuali conseguenze. E Kacchan non ci pensa due volte ad agguantare l’uomo, approfittando della sua bocca aperta, le dita a stringere con forza i tessuti molli sotto la lingua, nel tentativo di far più male possibile, cercare di scardinare la mandibola.

E se è vero che ad ogni azione corrisponde una reazione, all’azione dello Yamanaka corrisponde quella dello jashinista: la bocca si serra con forza sulla sua mano, con una forza tale da sembrare una tagliola. E la mano, rimasta imprigionata, fa lo stesso, tetro, scricchiolante rumore che farebbe la zampa di una volpe rimastavi imprigionata. Le ossa delle dita si frantumano, la carne si lacera sotto la pressione tagliente degli incisivi che, candidi come la neve, baluginano nel bel mezzo del fiotto vermiglio che zampilla dalla ferita appena inferta. Il dolore gli si irradia lungo tutto il braccio, bloccandogli il fiato in gola, gli occhi completamente anneriti dalla chiralina grossi come biglie, tanto si spalancano… per poi richiudersi subito dopo, quando la ginocchiata lo colpisce dritto alla nuca, facendogli perdere i sensi.

[…]

???
Ricominciamo da capo, topo di fogna dell’ovest.
Kacchan Yamanaka
Oh, andiamo… Di nuovo!? Ok che mi piace essere legato, ma preferisco sia applicato a ben altri contesti….
Bofonchia stordito il biondo, sibilando a denti stretti quando prova a muoversi: la mano destra brucia come il più rovente dei gironi infernali, il dolore alle dita una stilettata continua, resa ancor peggiore dall’immobilità forzata a cui sono costrette, a causa del gonfiore dei tessuti danneggiati ed infiammati.

Non l’hanno medicato, come invece hanno fatto col suo aguzzino, ma non l’hanno nemmeno drogato, perché sente chiaramente il proprio chakra circolare liberamente, senza alcun tipo di intorpidimento. Chi fa da sè, fa per tre. Pensa lo Yamanaka mentre convoglia verso la mano ferita il proprio chakra, in modo tale da avviare il processo di guarigione: le fratture alle falangi iniziano lentamente a saldarsi, mentre, lì dove i denti hanno lacerato la carne, il sangue inizia a sfrigolare leggermente, segno di come globuli rossi, linfociti e piastrine, accelerati dal chakra curativo, stiano procedendo alla disinfettazione e suturazione dei tessuti lesi.

Inclina leggermente la testa, per cercare di dare un minimo di sollievo al fastidio che prova, dovuto alla posizione in cui è costretto, ma quel che ottiene è solo lo scricchiolare sinistro delle ossa cervicali. Lo scontro avuto con lo jashinista gli aveva sbattuto in faccia una situazione che faticava ad accettare: anche se fosse riuscito a liberarsi, nuovamente, dalle cinghie che lo costringevano su quel tavolo, non sarebbe mai riuscito a lasciare quella stanza. Quanto meno da vivo.
Kacchan Yamanaka
Infatti non faccio l’affarista…
Commenta, alzando gli occhi al cielo… o verso terra, dipende dalla prospettiva con cui si vuole guardare la cosa, visto com’è legato su quel tavolo… Per poi fissarsi in quelli color miele del suo carceriere, ora così maledettamente vicino. La tentazione di allungarsi per mordergli il naso è forte, giusto per ricambiare il favore, ma sarebbe un’azione suicida: se vuole davvero uscirne vivo, da quella situazione, non può far altro che assecondare le sue richieste… O almeno vedere fin dove vuole andare a parare.

Kacchan Yamanaka
A meno che tu non voglia usarli per guardarti le spalle quando pisci, o giocarci a biglie, ti sarebbero abbastanza inutili. I miei occhi non hanno niente di speciale, a differenza di un Byakugan o uno Sharingan. Sono normalissimi occhi come i tuoi, quella trasformazione che gli hai visto fare è semplicemente un effetto collaterale, una reazione allergica all’enzima che produco per fare quei giochetti con i quali ti ho intrattenuto prima.
Gli risponde, mentre prosegue, imperterrito, a curarsi la mano: ora, quanto meno, è riuscito a suturare i vasi sanguigni danneggiati e saldare le fratture più leggere. Sfruttare il tempo di quella loro chiacchierata lo aiuta studiare il da farsi: guarita la mano, poi, cosa avrebbe dovuto fare? Tentare un nuovo scontro? A che pro, se l’esito non sarebbe cambiato? Non gli restava altro da fare che assecondare le sue richieste, almeno per capire fino dove voleva andare a parare… Chissà, magari ci avrebbe guadagnato la tanto agognata libertà e, forse, qualche dettaglio in più su quella loro capacità di essere così duri a morire, sempre ammesso che tutto ciò fosse andato a favore del suo aguzzino. E se, invece, quel che avevano da dire i fantasmi non gli fosse andato a genio? Minimo sarebbe uscito di li in una cassa di pino.
Kacchan Yamanaka
Perché ci tieni così tanto, a voler parlare con loro? Di solito quel che hanno da dire non è mai piacevole… Sempre che abbiano voglia di parlare, sia chiaro. Certo, potrei sempre costringerli…
Non ci tiene a tirare particolarmente la corda: sa bene che, in questa trattativa, ha ben poco margine di manovra, ma ci tiene a voler mettere i puntini sulle i.
Kacchan Yamanaka
Non è una cosa che posso fare così su due piedi, ha bisogno di una sua preparazione, perciò…. Senti la mia proposta, e dimmi se ti va bene: mi sleghi, ci sediamo ad un tavolo come due persone civili e mi spieghi per bene con chi vuoi parlare, così posso capire chi devo tirare fuori dalla massa. E se mi ridai la mia roba te ne sarei anche infinitamente grato. O, quanto meno, mi basterebbe anche solo l’astuccio che avevo nelle tasche del mio giaccone, il cui contenuto può facilitarmi il lavoro. Altrimenti rimaniamo così, con te che mi strappi gli occhi, mi sgozzi, mi butti in mare e quel che ne ottieni sarà solo una lesione ai legamenti del muscolo bicipite femorale, un polmone perforato, diverse lacerazioni al retto addominale, mal di testa, acidità di stomaco e una gran quantità di tempo perso, che avresti potuto tranquillamente spendere in attività ben più proficue. Beh, che te ne pare? È o non è la miglior offerta che può esser proposta da chi mercanteggia peggio della più stupida donnicciuola al mercato della seta?


CITAZIONE
Per l’occasione uso questa tecnica, just for pleasure

Ninjutsu - Ijutsu - Hiwashi Shinsei (Limite: 4) [CHK: -12]
Tratti: Supporto

“Tecnica medica avanzata, consiste nel far aumentare il ritmo metabolico del proprio organismo. Ciò produce un notevole incremento della temperatura corporea tale da far ribollire il proprio chakra. In questo modo è possibile cauterizzare le proprie ferite e dissipare le tossine fuori dal proprio organismo, facendole letteralmente ‘fumare’ fuori. ”

Effetti:
~ Ripristina 7 punti SLT
~ Riduce gli Status Alterati Sanguinamento e Avvelenamento di 2 punti
view post Posted: 1/11/2022, 14:01     Conto di Hanna - Banca
Stipendio Novembre

• Paga Shinobi Chunin
120 Ryo

Nuovo totale 2.655 ryo
view post Posted: 1/11/2022, 14:00     Conto di Hachi Yamanaka - Banca
Stipendio Novembre

• Paga Shinobi Chunin
120 Ryo

Nuovo totale 7.340 ryo
view post Posted: 1/11/2022, 13:59     [Novembre]- Censimento mensile - Censimenti
Nome e cognome del personaggio: Hachi "Kacchan" Yamanaka
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
Link alla scheda: X
Link al conto: X




Nome e cognome del personaggio: Hanna
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
Link alla scheda: X
Link al conto: X
view post Posted: 15/10/2022, 17:32     Die andere Seite - Spedizioni
Sentiva il terreno sbriciolare sotto di sé, aprire pian piano una voragine che si faceva sempre più vicina, pronta ad inghiottirlo, farlo sprofondare in un baratro senza fondo, da cui, se vi fosse caduto al suo interno, non ne sarebbe più uscito. Sapeva bene di starsi spingendo troppo oltre, ma non poteva, non voleva tirarsi indietro, non ora che era così vicino dall’ottenere quel che tanto bramava.

La testa gli girava, il respiro reso affannoso dal peso del braccio del suo aguzzino, pesante come un macigno, che gli opprimeva la gola, resa arsa dalla reazione allergica che gli innescava l’aumento dei livelli di chiralina nel suo organismo. Il sapore metallico del sangue gli riempiva la bocca, insieme ad un fastidiosissimo retrogusto amaro, gli imbastavano la lingua la quale, come suo solito, in certe occasioni non riusciva proprio a stare ferma.
Kacchan Yamanaka
Jashin. Jashin. Jashin. Lo nomino quanto cazzo mi pare e piace, quel bastardo di merda.
Biascicò a denti stretti. Nella mano destra stringeva ancora, in maniera quasi convulsa, il ciondolo che gli aveva strappato dal collo, nel tentativo vano di strozzarlo con la sua catenella, ora penzolante inerte intorno alle dita. Il bisturi, invece, era ormai scivolato via dalle dita della sua mancina, completamente imbrattata di sangue: non il suo, ma del suo aguzzino il quale, nonostante tutti i fendenti ricevuti, non sembrava batter ciglio, la sua forza intonsa, a renderlo imprevedibile come un toro inferocito nel bel mezzo di una corrida.

Quella dannata resistenza al dolore, la spiccata capacità di non cedere alla fatica, trarne forza e sfruttarla contro l’avversario, ignorando il dolce sussurro della morte… Li odiava, quegli schifosissimi bastardi, è solo perché non poteva avere a libera disposizione quella loro inumana capacità, ma non era detta l’ultima parola. Ora che aveva a che fare con uno di loro, aveva la possibilità di mettere le mani sul loro genoma, scoprire cosa permetteva loro di ottenere tali poteri, e non si sarebbe lasciato sfuggì un’occasione simile. Per niente al mondo.

Sentì la pelle iniziare a prudere in maniera quasi dolorosa, mentre si faceva sempre più pallida e fredda, i livelli di chiralina tanto alti da sentirla addosso, come quando si passa il palmo della mano su una superficie impolverata. Quella rissa da bar stava durando troppo e lui era stanco: se il suo aguzzino traeva forza da una vita impossibile da spezzare, lui avrebbe tratto forza da tutta la morte che si portava dietro.

Con in mano ancora il monile, lo afferrò per la mascella, cercando di spingerlo via, serrando le dita nella carne più morbida delle guance, gli occhi, resi nero pece dalla chiralina, fissi in quelli del suo assalitore, in cerca di un contatto, un’apertura utile per insinuarsi nella sua mente e permettere, così, alle forme chirali, di assumere forme più familiari allo straniero. Dall’ammasso informe con cui inizialmente l’aveva colpito, i diversi tentacoli si divisero dal corpo centrale, assumendo forme umane, le cui mani si andarono ad artigliare alle membra dello straniero, stringergli le braccia, le gambe, il capo, in modo tale da farlo inarcare all’indietro, esalargli nelle orecchie parole che solo lui avrebbe compreso. Parole di rammarico, di rabbia, di delusione, di gioia o amore, poco interessava a Kacchan cosa i morti avevano da riferire al suo aggressore: ciò che gli importava era che lo destabilizzassero quanto bastava per permettergli di uscire dalla sua morsa o, quanto meno, riuscire a respirare liberamente.

Kacchan Yamanaka
Voi figli di puttana avete qualcosa su cui desidero ardentemente mettere le mani. E ho tutta l’intenzione di scoprire il segreto della vostra immortalità, anche a costo di vendergli l’anima, e quel fottuto bastardo infame.
view post Posted: 5/10/2022, 20:33     Laudatio Funebris - Arena
Il brusio dello sciame di mosche risuonò quasi ipnotico alle orecchie del piccolo Hanna: seppur vi si fosse avvicinato con estrema cautela, quel ronzare lo rapì all’istante, spegnendogli il cervello in uno strano attimo di stasi. Era come rimanere imbambolati nel bel mezzo della folla, qualcuno a parlare, in sottofondo, nel vano tentativo di farsi ascoltare. Un tono familiare, per il rosso cherubino… Stava per focalizzarcisi sopra, quando lo scossone, improvviso, ricevuto lo destò immediatamente e il ronzare delle mosche ritornò ad essere tale.
Ikemoto
Ma che... allontanati ragazzo. Allontanati da lì.
Strabuzzò gli occhi il ragazzino, completamente spiazzato e, forse, fu proprio grazie alla presa salda del vecchio che riuscì a rimanere ancorato alla realtà, permettendosi davvero di osservare attentamente quegli strani insetti così influenti su di lui.

Non aveva mai visto mosche così grosse, e non come lo poteva essere un impacciato bombo, tutt’altro: perfettamente proporzionate, erano grosse come noccioli di olive e, a differenza dei loro simili, presentavano una colorazione bronzea, tendente al cremisi sul ventre, in maniera non dissimile dalle zanzare, dopo aver concluso un lauto pasto di sangue. Erano orribili a vedersi, ma il loro sciamare, ronzare pigramente in quell’alcova melmosa, quasi lo istigava ad investigare, ma le parole del vecchio lo inchiodarono sul posto.

Lo sguardo ceruleo si spostò dallo sciame al vecchio, palese sul viso paffuto l’ombra della preoccupazione farsi strada. Se quello che gli stava dicendo era vero, un terribile presentimento gli stava pressando il cuore.
Hanna
Ecco, io….
Sembrava titubante nel volersi esporre, ma non aveva davvero altra scelta: quell’uomo conosceva meglio di lui la zona e se quel che temeva era vero, forse era il solo a potergli dare una mano, visto che era stato abbandonato anche dalla bambola posseduta dallo spirito di suo padre…Gli occhi si spalancarono dietro i grossi occhiali, colto improvvisamente da un’illuminazione.
Hanna
Per favore, mi presti la sua balestra!
Chiese repentino, iniziando a strofinare le mani tra loro, palmo contro palmo: lì dove la pelle frizionava, un lieve bagliore lattescente iniziò ad irradiarsi, mentre una sottile lanugine veniva a formarsi.
Hanna
So che le potrà suonare assurdo o, molto peggio, terribile da fare, ma… I balocchi che realizzo conservano, dentro di sé, un pezzetto di anima…
Attese qualche secondo, per permettere al vecchio di metabolizzare quanto gli stava dicendo.
Hanna
Le persone a cui viene presa sono tutte consenzienti, non lo faccio con chi è contrario. Diventano dei simulacri, un cimelio prezioso che permette ai vivi di ricordare i loro cari defunti. Io ne avevo una, un pupazzo infermiera, con all’interno lo spirito di mio padre. Se questo è davvero il punto da cui mi ha tirato fuori, probabilmente la bambola è rimasta impantanata nel fango e le mosche si stanno cibando dello spirito del mio papà….
A quel punto allungò verso il vecchio la matassa di filo appena creato, leggero ed impalpabile come tulle, solido e resistente come l’acciaio.
Hanna
Leghiamo questo ad uno dei suoi dardi e spariamolo verso il nugolo. Probabilmente la bambola è rimasta impantanata nel fango….
Titubante, il vecchio concesse ad Hanna di utilizzare la sua arma. Il piccolo, allora, si sedette per terra, il tempo necessario per poter legare un capo del bandolo al dardo, saldandolo per bene con del chakra.
Hanna
Capisco il suo scetticismo, Ikemoto-sama. Potrà sembrarle uno scempio, un’atto impuro, irrispettoso per i defunti, eppure… Quella bambola è tutto ciò che rimane della mia famiglia: mio padre mi ha protetto dalla furia omicida di mia madre e, per non lasciarmi solo, nei suoi ultimi istanti di vita, mi ha chiesto di legare il suo spirito in uno dei miei giocattoli. Quello è stato il primo che ho realizzato. Poi è toccato a mia madre: lei, però, non era così contenta di finire dentro un pupazzo, ma era pur sempre mia madre. Speravo che, magari, col tempo si sarebbe calmata… Mi sbagliavo.
Era terribilmente serio mentre raccontava la sua storia: dal tono di voce, sembrava che a raccontare fosse una persona adulta e non un bambino della sua età.
Hanna
Il pupazzo di mia madre conservava dentro di sé tutta la rabbia, tutto l’odio, tutta la furia omicida che l’aveva spinta ad aggredire me ed uccidere mio padre. La tenni sigillata per non so quanto tempo… Un giorno, poi, incontrai una persona. Hiroki era originario di queste terre: era un ragazzo un po’ burbero e scontroso, ma per la prima volta, dopo tanto tempo, mi ha dato quel senso di protezione che solo mio padre sapeva infondermi. A modo suo ha cercato di insegnarmi ad andare avanti, a superare i fantasmi del passato… Eravamo in missione insieme, il nemico ci aveva catturato e diviso. Io non potevo fare granché, debole come sono. Lui, nonostante fosse grande e grosso, era in seria difficoltà, torturato da chi ci aveva catturato. Per salvarlo ho dovuto trovare il coraggio di affrontare il passato: liberai il pupazzo di mia madre e sfruttando la sua furia omicida, riuscimmo a salvarlo. Ovviamente lei era incontrollabile, ma non potevo distruggerla…. Anche se era malvagia, anche se mi odiava, lei era pur sempre mia madre… ma Hiroki… lui mi ha spiegato che non potevo continuare a tenerla legata a me, perché ormai quella non era più mia madre e, di certo, non potevo sperare di rendere migliore qualcosa che rappresentava solo l’orrido che si era lasciata dietro. Insieme distruggemmo il pupazzo e liberammo lo spirito di mamma…
Si alzò, arma in pugno e, distribuendo per bene il peso su entrambi i piedi, imbracciò meglio che poté la balestra, cercando di mirare al centro del nugolo di mosche, lì dove maggiormente sembravano posarsi e zampettare. Prima di scoccare, però, volse nuovamente lo sguardo sul vecchio che lo accompagnava.
Hanna
A Hiroki devo tanto, troppo. Lui però è morto, da solo, dopo aver patito le peggio sofferenze, inflittegli da gente che non ha avuto alcuno scrupolo nel sfruttare la fiducia che lui vi aveva riposto. E non solo l’hanno lasciato soffrire, abbandonato come un cane randagio sul ciglio della strada, ma non gli hanno nemmeno concesso il beneficio di una degna sepoltura: la beffa di un buco dimenticato dai Kami, con una lapide che ha tenuto inciso il suo nome giusto il tempo di un ciclo di luna, per venir sostituito da un altro e il suo corpo gettato chissà dove, per far posto ad altra immondizia da gettare. Ecco perché sono venuto fino a qui: il minimo che posso fare, per quel mio amico, è concedergli almeno il riposo del suo spirito… Perché temo che queste mosche non stiano banchettando solo con l’anima del mio papà, ma anche con la sua…. E ho tutta l’intenzione di salvare entrambi.
E, con lo sguardo carico di una cocente determinazione, premette il grilletto, facendo scattare il dardo verso il bersaglio.
view post Posted: 1/10/2022, 21:35     Conto di Hanna - Banca
Stipendio Ottobre

• Paga Shinobi Chunin
120 Ryo

Nuovo totale 2.535 ryo
view post Posted: 1/10/2022, 21:34     Conto di Hachi Yamanaka - Banca
Stipendio Ottobre

• Paga Shinobi Chunin
120 Ryo

Nuovo totale 7.220 ryo
view post Posted: 1/10/2022, 21:34     [Ottobre] - Censimento mensile - Censimenti
Nome e cognome del personaggio: Hachi "Kacchan" Yamanaka
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
Link alla scheda: X
Link al conto: X




Nome e cognome del personaggio: Hanna
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
Link alla scheda: X
Link al conto: X
view post Posted: 2/9/2022, 21:11     Conto di Hanna - Banca
Stipendio Settembre

• Paga Shinobi Chunin
120 Ryo

Nuovo totale 2.415 ryo
view post Posted: 2/9/2022, 21:10     Conto di Hachi Yamanaka - Banca
Stipendio Settembre

• Paga Shinobi Chunin
120 Ryo

Nuovo totale 7.100 ryo
view post Posted: 2/9/2022, 21:09     [Settembre] - Censimento mensile - Censimenti
Nome e cognome del personaggio: Hachi "Kacchan" Yamanaka
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
Link alla scheda: X
Link al conto: X




Nome e cognome del personaggio: Hanna
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
Link alla scheda: X
Link al conto: X
view post Posted: 2/9/2022, 06:52     Bu - Benvenuti
Ma tu sei quel vecchio Crow, che aveva quel pezzo di cuore di Pg a Suna? Non illudermi... :uffi:
view post Posted: 24/8/2022, 10:55     Die andere Seite - Spedizioni
Carpe diem.
Cogli l'attimo.


Oh, eccome se lo fa. Un'occasione troppo ghiotta, quella che si delinea difronte lo Yamanake e non può far altro che accalappiarla. E, com'è che si dice? L'occasione fa l'uomo ladro.

Non appena i Costrutti si fiondano sul suo carnefice, si muove in automatico, quasi senza pensare, la mano a stringersi in maniera tale da far disarticolare il pollice in un sonoro crack, nemmeno avesse spezzato un croccante biscotto. Certo, il dolore è atroce e ben presto si fa sentire, ma ehi, vuoi mettere con quello che avrebbe dovuto patire, se gli avessero strappato l'occhio? Insomma, una bazzecola, acqua fresca, a confronto.

Certo, senza il pollice opponibile è un po' difficoltoso riuscire ad afferrare gli oggetti, ma quel bisturi, così piccolo e sottile, è così facile da agguantare e la sua lama affilata talmente invitante... Con un gesto secco, quasi incurante del fatto che, con qualche millimetro di errore, avrebbe potuto tagliarsi qualche tendine, o peggio, Kacchan taglia le cinghie che lo costringono su quel tavolo, rotolando sulla schiena per poi cadere dall'altro lato, in maniera tale da avere quel supporto come divisorio tra lui e il suo avversario, il quale non sembra particolarmente apprezzare la strana piega che sta prendendo quel suo interrogatorio, preso com'è ad evitare che i tentacoli dei Costrutti gli si avvinghino troppo addosso. Nella colluttazione ribalta il carrellino con tutti gli attrezzi che si era preparato e Kacchan non può far a meno di buttarci una veloce occhiata, quasi a voler cercare un'arma migliore rispetto a quella che ora tiene saldamente nella mano sana. Niente di particolarmente utile alla sua attuale causa, specie considerando la qualità del filo della lama.

Kacchan alza lo sguardo cobaltino, incrociando quello dello straniero, quasi avesse intuito le sue intenzioni, a volergli impedire di armarsi meglio di quanto in realtà già non sia. Un ghigno beffardo si dipinge quindi sul viso del biondo Yamanaka il quale, grazie ai suoi studi, sa benissimo in che punti tagliare, in che modo permettere alla già affilata lama del bisturi di fare più danni di quanto normalmente non potrebbe fare, a causa delle piccole dimensioni.

Lo straniero scatta in avanti, per poter colpire, ma la figura di Kacchan, ancora accucciato, svanisce in una nube di fumo acre, nera e densa, urticante quasi quanto la presa stessa di quegli immondi tentacoli la cui sorgente, ora, ha preso il posto del giovane, ricomparso proprio alle spalle del nemico. La lama scatta, rapida e precisa, bassa in direzione del muscolo semimembranoso, a voler recidere i legamenti del muscolo bicipite femorale e la benderella ileo-tibiale, dietro entrambe le ginocchia. L'acciaio trova facile accesso alla carne, nonostante la protezione del tessuto e l'urlo di dolore dello straniero fa intuire come il colpo sia andato a segno. L'uomo cade in ginocchio, reso impossibilitato a rimettersi in piedi dalla ferita subita.

Ha ancora frecce nel suo arco, il bastardo, e prontamente tira fuori il suo asso dalla manica, o meglio, dallo stivale: un pugnale viene sfilato prontamente ed impugnato, pronto a colpire con un fendente all'indietro lo Yamanaka che cerca di schivare, provando semplicemente ad abbassarsi ulteriormente, nel tentativo di scivolargli da sotto il braccio e provare a colpire i tendini dell'arco ascellare. Non scende abbastanza in basso, però: certo, la lama non lo colpisce, così come fa cilecca anche il suo colpo, ma un colpo alla tempia riesce a raggiungerlo, costringendo lo Yamanaka a sbilanciarsi di lato, frastornato.

Così facendo aprirebbe uno spiraglio alla sua difesa troppo ghiotto e Kacchan non può permettersi di venir sopraffatto, non dopo esser riuscito finalmente a liberarsi: agisce d'istinto, colpendo al costato, cercando di perforare un polmone, buttandolo a terra, nel tentativo di sopraffarlo, ma qualcosa non quadra, lascia stranito il giovane, che si ritrova a carambolare per terra insieme all'avversario, in una mischia corpo a corpo che vede volare calci e pugni da ogni direzione.

Figlio di puttana... Biascica con rabbia, ritrovandosi sotto di lui, bloccato a terra da una salda presa sul collo. Il manico del bisturi fa capolino tra le pieghe della camicia dello straniero, rimasta conficcata nel fianco. Sembra quasi bearsi di quella scazzottata, non risentire affatto della fatica e del dolore, anzi: sembra quasi che ne tragga forza e giovamento e a Kacchan questa cosa non va affatto giù... Così come non va giù l'aria nei polmoni, soffocato com'è dalla mano dell'uomo.

Allunga le mani verso il suo viso, cercando di spingerlo via, graffiarlo, ed è allora che le dita incontrano il freddo metallo di una catenella sottile. Non ci pensa due volte, la afferra, cercando a sua volta di strangolarlo con quella e, così facendo, la sfila dal suo rifugio di stoffa, rivelando un ciondolo che Kacchan riconosce troppo bene. Shiroko ne possiede uno identico, così come Eiji. E loro sono gli unici jashinisti che abbia mai conosciuto in vita sua. E se due, di loro, ne possedevano uno, come reliquia al culto, per la regola del non c'è due senza tre...

Bastardo, sei un fottuto jashiista... Lo straniero quasi impietrisce sul posto, sembra per un attimo cercare di fare mente locale di quanto Kacchan abbia appena detto e, se dapprima la presa sul collo sembrava farsi più tenue, dare spiraglio di esser smorzata, ora è ulteriormente salda ed immobile, al suo posto, mentre il giubilo dipinto sul suo volto viene cancellato da una furia feroce. Lo colpisce con forza con la mano libera, un pugno dritto sui denti, tanto forte da spaccargli le labbra e riempirgli la bocca di sangue.

Tossisce lo Yamanaka, ma non molla la presa, anzi: con una rotazione della mano afferra con maggior saldezza la catenella, mentre l'altra mano si serra sul polso della mano che gli tiene la gola. Voi stronzi fortunati avete una cosa che mi interessa particolarmente... Provò a dire, mettendo in mostra un sorriso sanguinolento. Facendo sfoggio delle forze fisiche ancora in possesso, avrebbe cercato di tirare verso sè l'uomo dalla presa sulla catenella, a volerlo costringere a chinarsi maggiormente in avanti. A quel punto avrebbe tentato di riprendere il bisturi con l'altra mano e provare a colpirlo dritto sulla giugulare.

Se quel bastardo era davvero un Immortale come Shiroko ed Eiji, non aveva alcuna possibilità di ucciderlo, certo... Ma poteva sempre metterlo fuorigioco e vivisezionarlo per cercare di carpire cosa rendesse quei bastardi così disgustosi alla Triste Mietitrice.
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