Akio si era procurato il vantaggio che stava cercando: il Muto, o quello che ne restava, aveva perso anche l'ultimo vero arto superiore che gli era rimasto. Dalla nuova ferita il liquido che ne fuoriusciva non poteva essere di certo sangue di una qualsivoglia creatura vivente.
Troppo scuro, troppo denso e raggrumato; più che ad liquido sarebbe stato meglio definirlo una poltiglia lenta.
Ma lo spirito, il corpo antico, che il ragazzo affrontava dimostrò qualcosa di molto simile alla volontà ferrea di un fiero shinobi quando afferrò la sua arma con i denti.
Il tutto lasciando il chuunin... moderatamente sorpreso.
"Immaginavo che non si sarebbe arreso anche senza l'altro braccio, ma usare la bocca non mi sembra un modo efficace di usare una spada così masiccia...
Non credo sia corretto chiamarla 'forza di volontà', forse è solo la tecnica che lo muove, ma nulla nega che sia rimasta incredibile anche dopo il passare del tempo e tutti i danni che ha incassato."Akio poteva sentire la vittoria a portata di mano, ma non osò abbassare la guardia nemmeno per un attimo. Non era uscito indenne dallo scontro e nonostante tutto ancora non era stato in grado di vedere l'abilità per cui la lama nemica era così famosa; che fosse per via dell'incapacità del nemico di sfruttarla o per chissà quale altra ragione, non desiderava farci troppo affidamento per concludere la lotta.
Oltre al chiaro corto raggio d'azione, un'altra particolarità della presa era l'impossibilità di imprimere una grande forza dietro il colpo sferrato senza sfruttare tutto il corpo nel movimento.
Senza considerare che ormai gli era pressochè impossibile l'impiego di una finta efficace.
Nonostante ciò, si poteva dire che in generale possedeva ancora un buon controllo: anche il minimo movimento della testa sarebbe risultato in uno maggiore della Shibuki, rendendo così l'idea di cercare di immobilizzarla solo un'opportunità di ricevere un contrattacco.
La soluzione a cui venne a capo era semplice: avvicinarsi e colpire.
Un piano semplice ma che, nella situazione attuale, nascondeva dietro di sè un grande gioco mentale.
Ad Akio sarebbe bastato colpire bene il collo avversario per avere la meglio, ma la figura sapeva a cosa avrebbe mirato il prossimo attacco. Chi si fosse mosso per primo si sarebbe scoperto alla risposta dell'altro.
Il chuunin avanzò lentamente, posizione eretta, spada bassa ma salda nelle sue mani. Il suo spirito desideroso di vittoria, riflesso negli occhi.
"Sa a cosa miro. E' inutile tentare di batterlo in velocità: la spada è troppo vicina al corpo perchè io la possa deviare e superare la sua guardia.
Devo tentare con un ritmo variabile per prenderlo in controtempo.
Se riesco a trarlo in inganno, si creerà l'occasione di cui ho bisogno."Una volta nel raggio nemico, avrebbe eseguito tutti i movimenti della sua mossa ciascuno con un ritmo, o velocità, differente; naturalmente senza perdere di vista la Shibuki.
Se la mummia si fosse difesa, avrebbe tentato di aggirare la nuova posizione della spada e colpire; avesse tentato un contrattacco si sarebbe abbassato e cercato di schivare il colpo dal lato cui sporgeva la lama, alzando la sua per cercare così di finire lo scontro.
Dalle basse probabilità, ma se l'avversario avesse assunto una postura bassa sarebbe andato avanti comunque con la sua idea, forse aggiungendo un passo indietro per aggiungere un'altra esca nei suoi movimenti; e cercato di spingerlo maggiormente ad essere il primo a colpire.
La concentrazione non gli permise di notare come il tempio stesse pian piano dissolvendosi; lo scontro stava per terminare in un modo o nell'altro.
CITAZIONE
<taijutsu Ravvicinata> - Stile della Mattanza: Unico Fendente - [Stm: 4] [Frz: +70 +Bonus Arma] “A differenza del elegante Stile della Luna, quello della Mattanza coincide con la brutale uccisione del nemico. Nessuna eleganza, nessuna sinuosità, nessun complesso movimento che possa incarnare l’ideale di bellezza, ma semplicemente odio verso il proprio avversario e violenza. Le tecniche dello Stile della Mattanza sono solitamente caratterizzate da un solo, possente colpo, che non viene nemmeno indirizzato verso una specifica zona del corpo del avversario, ma semplicemente verso la parte più facilmente raggiungibile. L’Unico Fendente prevede un rapido balzo, preceduto da pochi passi, verso il nemico, per poi tentare di colpirlo con tutta la forza possibile. L’unico obiettivo è quello di tranciare la sua carne e di provocarne un’orrenda morte.”