| Ichigo
Niko
Sanmaru
Kokuo
Mameko Man mano che la donna si avvicinava a lui e la sua mano portava il pugnale diretto al cuore, sul volto di Eiji comparve un sorriso tra il sadico ed il divertito. In quel momento comprese di aver vinto, che la donna non aveva alcuna possibilità di fermare quell'attacco indiretto. Era finita, aveva debellato una minaccia dal mondo, riportando un successo che ben poche persone potevano vantare. Oltre a questo, era davvero contento di poter sacrificare un'anima così potente a Jashin, sicuramente ne sarebbe stata compiaciuta. Anche se, sotto sotto, rinunciare ad una donna così bella un po’ gli apparariva come uno spreco. Amen, che vuoi farci. Insomma, nel complesso quella stava per diventare una giornata stupenda, un successo su tutti i fronti, quando qualcosa accadde. Un lampo interruppe lo scorrere degli eventi, andando ad accecare tutti i presenti. Quando Eiji aprì gli occhi non fu per nulla contento di quello che vide. Un nuovo contendente era arrivato e, con tutta probabilità, era proprio quello che veniva chiamato Artiglio. Era risaputo che i due giravano spesso assieme, si diceva che fossero imparentati in qualche maniera. Una bella sfortuna, se non fosse per il fatto che era troppo tardi, la sorellina era morta, o almeno questo era quello che pensava. Quando fece per torcere il pugnale nella ferita, come a voler assaporare maggiormente la morte della vittima, si rese conto che non c'era nulla conficcato nel suo petto. Il pugno era chiuso, ma restava semplicemente pieno d'aria, nulla più. Non solo, c'era anche qualcosa di strano con il suo braccio sinistro. Non sentiva la catena tirare come al solito, era come se Ichigo si fosse addormentato, ma non era proprio così. Quando il suo sguardo si spostò verso la posizione ipoteticamente occupata dalla falce, si rese conto che la stessa non era al suo posto. La catena giaceva morta al suolo e, poco distante da quella, anche Ichigo.
Per dovere di cronaca, devo dire che il ragazzo era ben consapevole cheIchigo non avesse subito alcun danno, ma un po' di teatro non ci sta mai male. Le falci, dal canto loro, cogliendo il pensiero del ragazzo, avrebbero interpretato la loro parte. - NO! - BRO! Resisti! - Come ti sei permesso, lurido verme. - Già, anche Niko ci diede dentro come poche altre volte. Bisognava ammettere che non era molto incline ad arrabbiarsi, ma quando si trattava di proteggere la famiglia diventava la più spaventosa delle tre. Il tutto, per far credere che quel fendente avesse reciso in qualche modo il collegamento vitale tra Ichigo ed Eiji, rendendola inutilizzabile. - Ti sei fatto fregare come un pollo. - Parla per te, guarda quello che ti ha fatto al cerchio piuttosto. - Già, anche quello era andato in pezzi, si fa per dire. In una sola mossa, l'Artiglio aveva sottratto il pugnale al ragazzo, reciso una catena e spezzato il cerchio sacro di Jashin. Ammirevole non c'era che dire. - Pagherai per quello che hai fatto ad Ichigo! - Disse ancora, ringhiando e dissimulando una furia che non gli apparteneva, in modo da far abbassare la guardia al nuovo avversario. Ma nonostante le sue parole, la sua mente stava già elaborando il piano successivo. Erano in due, non poteva certo sperare che si facessero sotto uno alla volta. Restava il fatto che Eiji aveva in circolo il sangue della Mano, questo rappresentava un vantaggio, ma solo se si trovava nel cerchio di Jashin. Poco male, sarebbe bastato ricostituirlo, dopotutto di sangue a terra ce n'era a volontà, considerando che la ferita alla gamba continuava a sanguinare, anche se meno copiosamente di prima. Probabilmente l'Artgilio si rese conto dei suoi pensieri, oppure era semplicemente molto previdente, ma fece una cosa che avrebbe potenzialmente vanificato il piano del ragazzo ancora prima che questi lo mettesse in pratica.
In un attimo il campo di battaglia fu inondato da una quantità di acqua mista terra non indifferente, arrivava fino alle ginocchia del giovane e lo impossibilitava del tutto disegnare il circolo sul terreno. Una bella scocciatura non c'era che dire. Quindi il nuovo avversario, affiancato dalla sorella, decise che era davvero arrivato il momento di farsi sotto, ma nel farlo avrebbe lasciato la prima mossa al Jonin di Kumo. Un piano... Posso dirlo? Lo dico, stupido. Lo dico proprio perché Eiji avrebbe potuto fare lo stesso qualche tempo fa, quindi sicuramente un'idea furba non era. In ogni caso il ragazzo accolse la notizia con gioia. Si prese qualche secondo per osservare la coppia, mentre si faceva roteare la catena mozzata attorno all'avambraccio, ripristinando il rivestimento di fulmine della stessa. Il tutto, mentre Ichigo imprecava mentalmente per via della grande mole di acqua poco pulita che lo aveva travolto e sommerso. Fortunatamente poteva ancora vedere tutto quello che vedeva Eiji, oltre che percepire chiaramente i nemici nel circondario. Mentre la catena roteava, seguendo un leggero movimento rotatorio del braccio, il Jonin si rese conto che il Requiem del vento continuava ad avere effetto su di lui, rallentandone i movimenti. Insomma, l'aka aveva usato tailwind o qualcosa del genere.
In tutto questo tempo il suo cervello aveva cerato di trovare il migliore dei modi per sfruttare il vantaggio da lui ottenuto con il sangue della Mano. Non poteva rinunciare ad una carta così forte, ne andava della sua vita e, di conseguenza, anche di quella di Ichigo, Niko, Sanmare e Kokouoh. Aveva deciso, la Mano sarebbe morta quel giorno. Rimanendo ancora del tutto immobile, avrebbe detto mentalmente ad Ichigo di rientrare nel suo braccio sinistro. La nuvola di fumo che normalmente avrebbe accompagnato il gesto sarebbe stata annullata dalla melma creata dalla gentile cortesia dell'Artiglio. Inspirò, espirò e si decise. Rapidamente congiunse le mani davanti al petto, incanalando una buona quantità di Chakra Doton nel suo corpo. In quel momento un piedistallo di roccia sarebbe emerso dalla zona paludosa, andando a sollevarlo leggermente dal livello dell'acqua. Continuando sempre a sfruttare il chakra della terra, avrebbe creato un bozzolo pieno di spuntoni attorno alla sua posizione. In modo che gli avversari lo perdessero completamente di vista, ma soprattutto in modo da potersi coprire dal quello strano vento e muovere quanto velocemente voleva. In quel momento alcune cose sarebbero successe, tutte sempre in un lasso di tempo brevissimo. Ichigo si sarebbe materializzato nuovamente, andando a posizionarsi dietro la schiena del giovane, per farlo non aveva bisogno di alcun supporto da parte del Jonin, dopotutto le falci erano libere di entrare ed uscire dai sigilli quando e quanto volevano. Eiji dal canto suo avrebbe sfruttato il sangue della gamba per creare un secondo circolo, mentre la mano destra sarebbe andata diritta alla sua sacca, afferrando un Kunai. Se i due fossero riusciti ad oltrepassare il muro di roccia adornato di spuntoni, avrebbero potuto osservare il ragazzo mentre si portava la mano destra armata nuovamente al cuore, come poco fa. Quello che non potevano sapere, era che dietro la sua schiena Ichigo si apprestava a colpire la forza portante all'altezza del cuore, creando un doppio attacco indiretto all'indirizzo della Mano. Le altre due falci? Beh, avevano il compito di proteggere Eiji, in modo che potesse portare a termine il gesto senza intoppi. Pronte a saltare ad azzannare chiunque avesse messo il becco dentro a quel perimetro roccioso. Non sarebbero state sciocche, erano ben consapevoli che i nemici fossero due, quindi se li sarebbero sartiti. Come dicevo, la Mano sarebbe morta. Per via di Eiji, dell'Artiglio oppure per un colpo assestato da se stessa. Lui avrebbe ridotto il numero di nemici, impedendo loro di attaccare ed attaccando allo stesso tempo. Avrebbe preso in mano le redini della battaglia e inflitto un durissimo colpo alle forze di Akatsuki per poi continuare le scontro uno contro uno, più o meno.
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