Studio del Kazekage

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Blazing Phoenix
view post Posted on 10/10/2018, 21:03     +1   -1




La voce ferma del Kazekage giunse attraverso la porta. Deglutii e presi un respiro profondo per sciogliermi un po', abbassai la maniglia ed entrai. Lo studio non era troppo diverso da come lo avevo immaginato, una grande sala circolare, adornata da grandi finestre che davano sul villaggio. Al centro della sala, un'imponente scrivania, coperta di documenti, pergamene e scartoffie di vario genere. Oltre l'imponente scrivania svettava un altrettanto imponente scranno su cui sedeva un ancor più imponente individuo, Himura-sama. Mi squadrò con uno sguardo semplicemente raggelante, quasi mi sembrò di rabbrividire... o forse fui davvero scosso da un tremito? Trovai il coraggio di compiere qualche timido passo verso la scrivania, cercando di non apparire troppo intimorito. Il Kazekage tornò ad osservare le varie scartoffie mentre chiedeva di cosa avessi bisogno. Eh già, freddo e dritto al punto come sempre. Mi feci ancora più avanti, schiarendomi la voce, drizzando la schiena e allargando il petto.

« Ahem... nobile Kazekage-sama, il mio nome è Maeda Sun, sono venuto a sapere che i preparativi per il prossimo torneo di selezione chunin sono già in fermento. Sono qui per richiedere la sua ufficiale autorizzazione e permesso di partecipare a suddetto torneo! »

Pronunciai ogni parole con una tale cadenza da far intuire con estrema facilità come avessi preparato e recitato la mia richiesta un sacco di volte prima di presentarmi là.
 
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view post Posted on 10/10/2018, 23:54     +1   -1
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Himura non era una persona calda, o incoraggiante. Pretendeva il massimo da sé e dagli altri, l'efficienza e la precisione, e questo lo rendeva un bravo Kazekage. Non un buon Kage, ma bravo. Sicuramente quei documenti sarebbero stati tutti letti, gestiti e archiviati entro la fine della giornata.

Alzò di nuovo lo sguardo dai fogli quando Sun ebbe finito di parlare, squadrandolo per un secondo con espressione inintelligibile. Poi mise via il documento che stava leggendo e allungò la mano verso un cassetto, da cui estrasse l'ennesima cartelletta ocra, sul cui fronte però era stata incollata l'etichetta "Partecipanti torneo Chuunin Iwa 249".

«Maeda Sun.»

Ripeté quel nome sfogliando rapidamente i fogli contenuti nella cartelletta. Il ragazzo poté vedere che si trattava di file personali, con foto e nomi oltre a tutti i dati della loro carriera ninja. Arrivò al suo, e lo lesse velocemente per qualche istante.

«Leggo che eri a Fukagizu e che sei stato intrappolato in quella statua anche tu... Assieme a Fujie, Misato Kojima, e i fratelli Ukemura.»

Gli occhi freddi dello shinobi si posarono in quelli del giovane Genin di fronte a lui.

«Qual è la tua condizione mentale, Sun? Ti senti pronto a rappresentare Suna in terra straniera?»

Il suo fascicolo non mostrava fallimenti o altri dati preoccupanti... Ma da quell'incubo molti avevano fatto fatica a svegliarsi. Lui per primo aveva avuto incubi e sonni agitati, più del solito, e non dubitava che tra i suoi sottoposti più deboli qualcuno se la passasse anche peggio.

E il problema era Iwa.
Chiye Koizumi non era famosa per la sua bontà e generosità, così come la Roccia non vantava tradizioni di accoglienza e rilassatezza negli approcci.
Certo, non era la Kiri dei Momochi, ma... Non poteva permettersi di mandare là dei Genin che, per quanto preparati, potessero risultare deboli o ancora traumatizzati.
Non se voleva evitare che sprecassero le loro vite.

 
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Blazing Phoenix
view post Posted on 11/10/2018, 21:39     +1   -1




Himura-sama mi squadrò nuovamente appena ebbi finito di parlare. Seguì un lungo e alquanto teso momento di silenzio. Beh, la tensione era tutta mia, ma comunque... Il Kazekage aprì un cassetto ed estrasse una cartelletta piena di documenti. Da quello che riuscii a scorgere, si trattavano di file di svariati shinobi del villaggio, il Kazekage iniziò a sfogliarli rapidamente. La cartella riportava “Partecipanti torneo Chuunin Iwa 249” su di un etichetta. D'un tratto, smise di rovistare tra i vari fascicoli, doveva aver trovato il mio. Diede una rapida lettura al documento, la sua espressione resto invariata, dura e indecifrabile come sempre. In particolare, la sua attenzione era stata catturata dal rapporto che parlava degli avvenimenti di Fukagizu. Menzionò anche i compagni di sventura che condivisero quella breve prigionia con me... mentalmente, aggiunsi Saiken alla lista del Kazekage. Lo sguardo dell'uomo si staccò dal foglio e incrociò quello dei miei occhi. Inizialmente, dovetti sopprimere l'istinto di distogliere lo sguardo ma ben presto fu nel mio stesso interesse mantenere il contatto visivo con il Capovillaggio. Himura-sama mi pose una domanda. Dalla mia risposta sarebbe potuta dipendere la mia effettiva ammissione al torneo. Il Kazekage voleva senz'altro assicurarsi che i candidati fossero pronti, capaci ma soprattutto che mantenessero i nervi saldi. Era fin troppo facile immaginare come rimanere vittima del Gedo, imprigionati in chissà quale realtà alternativa, avesse potuto far vacillare la fermezza di molti... eppure, personalmente, non potevo che sentirmi rafforzato da quell'evento. Come se i miei occhi si fossero aperti su una prospettiva nuova, in qualche modo. Continuai a incrociare lo sguardo di Himura-sama e risposi con decisione.

« La mia fermezza mentale è più salda che mai, Kazekage-sama, e ciò anche grazie agli eventi di Fukagizu, per quanto deplorevoli e devastanti. E' mia intenzione continuare a rafforzarmi, io... non posso permettermi di restare impotente davanti ad una nuova minaccia se mai dovesse presentarsi. Sono pronto, nobile Kazekage. »
 
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view post Posted on 12/10/2018, 16:01     +1   -1
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Aveva modo di sapere se Sun si stava autoconvincendo, o se era realmente a posto?
Il file del ragazzo affermava che un controllo medico e psicologico effettuato dopo il ritorno a Suna non aveva rilevato problemi. Il giovane era in buona salute, sembrava stare bene di testa, dunque Himura non poteva fare altro che credere ai dati che possedeva.
Se si fosse messo personalmente a fare un colloquio approfondito con ogni candidato al torneo avrebbe dovuto rinunciare a tempo prezioso, che gli serviva per altri scopi.

Prese quindi un timbro dal cassetto, e con un veloce [tump!] stampò qualcosa sul foglio di carta. Un sigillo di approvazione, con tutta probabilità, anche se Sun non riuscì a leggere bene cosa c'era scritto.

«Bene, dunque. Ricordati che rimane un torneo, dove l'importante è fare del proprio meglio. Vincere è auspicabile, ma non indispensabile.»

Perché glielo stava dicendo?
Perché Iwa era un luogo ostile, abitato da gente orgogliosa con metodi a volte ferrei.
Suna non aveva bisogno di farsi bella agli occhi del mondo, ma di avere ninja capaci e fedeli, e soprattutto sani. Un potenziale Chuunin che si fosse ferito, o peggio, nel tentativo di ottenere la vittoria a tutti i costi in una prova scenografica sarebbe risultato un terribile spreco di risorse.

«Hai la mia approvazione a partire, Sun. La segreteria si occuperà di comunicarti tutte le informazioni necessarie.»

Rimise via la cartelletta e il timbro, e sistemò di nuovo il documento che stava leggendo prima davanti a sé.
Il Kazekage non era uomo famoso per le formalità e i saluti. Se Sun non avesse voluto aggiungere altro, si sarebbe potuto considerare congedato.

 
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Blazing Phoenix
view post Posted on 23/10/2018, 21:01     +1   -1




Nuovamente, alle mie parole segui un breve momento di silenzio. Himura continuava a squadrami e studiarmi con la sua solita imperscrutabile freddezza. Improvvisamente si mosse, sembrava avesse preso una decisione. Da un altro cassetto prese un timbro e ne impresse il marchio sulla mia scheda personale, prima di riporre il documento al suo posto. Fu un movimento talmente fluido e rapido che non riuscii a capire cosa rappresentasse il marchio. Per quanto ne sapevo, poteva avermi bollato come “Povero Scemo” prima di rimandarmi a casa, heheh. Fui colto di sorpresa dalle successive parole del capovillaggio. Certo, il tono era rimasto ferreo e distaccato ma le sue parole sembrarono quasi... gentili? Di certo ne rimasi in qualche modo toccato. Sapere che il nostro leader era più interessato alla salvaguardia della propria gente e dei propri soldati piuttosto che a dimostrare supremazia ad ogni cose era senz'altro rincuorante. Concluse aggiungendo che avevo la sua autorizzazione a partire, ciò che restava da fare era farsi dare tutte le informazioni del caso dalla segreteria. Non potei fare a meno di sorridere, prima di offrire un inchino formale.

« Grazie della cortese attenzione, Himura-sama.... e dei vostri consigli! »

Offerti i miei saluti, mi congedai. Ora dovevo solo prepararmi a dovere!
 
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view post Posted on 29/3/2020, 19:10     +1   -1
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GdrOff// Continua da ツリーの家: Tsurī no ie ~ La casa-albero //GdrOn

    ~ 21 Marzo 249 DN ~ kn2yMMU Sunagakure no sato
    [ Verso la magione del Kazekage ]

Erano stati giorni molto movimentati per Suna, solo pochi giorni prima nel cuore della notte un'esplosione aveva fatto tremare le fondamenta del villaggio sollevando nella gente non pochi interrogativi. La biblioteca era saltata in aria dall'interno, c'era chi diceva a causa di una fuga di gas e poi c'erano i soliti complottisti, quelli che affermavano di un'operazione mossa ai fini di bruciare archivi dai contenuti scomodi. La verità la conoscevano in pochi ma non poteva dirsi lo stesso per il numero e il nome dei morti in quell'incidente anomalo e tra questi, ovviamente, v'era Fujie, l'unica colpevole.
    Shimatsu Noburu, settantadue anni, studioso e archivista per la biblioteca del Vento.
    Agiwara Maki, ventinove anni, sarta.
    Agiwara Keiko, sei mesi.
Ricordava fin troppo le parole del Kazekage che preannunciarono il suo spostamento da una semplice cella, al carcere di massima sicurezza.
Uscita di casa dopo aver dormito tre giorni di fila, nonostante la doccia si sentì sporca nel camminare per quelle stesse strade ma nonostante tutto non riuscì a girare a largo dalla zona delimitata, li dove il cratere ricordava la posizione della biblioteca; trovare manifesti, fiori e foto delle tre vittime non aiutò eppure rimase diverso tempo a fissarli.

    Faremo un tentativo. Se quel che dici è vero, ed ha causato il crollo della biblioteca, allora non abbiamo né tempo né alternative. Non aspetterò con le mani in mano un'ulteriore tragedia, né possiamo permetterci di cercare aiuto per indagare oltre questa cosa
    Perciò faremo in questo modo. Ti metteremo a dormire, ma non sarà un sonno normale.
Sono loro quindi. Se sono morti è solo colpa mia.. non sai quanto mi dispiace Fujie-san.
Non avranno trovato nulla da seppellire, il minimo che possiamo fare è parlare con le famiglie, ma prima..

Glissando sull'argomento voltò il capo verso il palazzo, avevano un appuntamento importante.

Ma lì ci vive il signore arrabbiato.. devi proprio andarci? Dobbiamo.
Coraggio, ho anche delle proposte da fargli.

    Se riuscirai a portare la bestia sotto controllo, allora valuteremo il da farsi. Se non ci riuscirai, il villaggio avrà qualche ora prima del disastro.
Lo avevano evitato, il disastro, e prima di farle iniettare quel veleno e prima che il suo sangue e la sua mente venisse contaminata, Himura le aveva dato appuntamento per discutere il suo futuro: per farla breve, se ne aveva uno, era lui che doveva ringraziare. Aveva un mucchio di domande da fargli oltre quella porta ma molte le sfuggirono nel momento stesso in cui la sua mano toccò la maniglia della porta, ferma sull'uscio si sentì osservata dai jonin di passaggio; in quei corridoi più di qualcuno doveva conoscere la verità -o almeno così credeva - e non a caso il pelo del lupo si rizzò sulla schiena quando si voltò a fissarli contrariata.

"Kazekage" Salutò entrando e poi, fatto cenno a Yasei, attirò la sua attenzione per farsi seguire nello studio, un gesto utile a spegnere sul nascere il suo ringhio. "lieta di vedervi in salute. Sa, non ricordo esattamente cosa è successo e come siamo tornati." Grattandosi la fronte sembrò sforzare la memoria ma i ricordi si fermavano al clou della tempesta di sabbia e lei che si lasciava andare con quel mozzicone di sigaro tra le dita.
Chiusa la porta alle spalle fece qualche passo e, pur certa che i soldati del kage l'avessero tenuta d'occhio per tutto il tempo, a suo modo, e senza soluzione di continuità, iniziò a scusarsi per aver tardato al tacito accordo di quell'incontro.
"Perciò sarei venuta prima ma i ragazzi non sono riusciti a svegliarmi."

Le sensazioni e i ricordi vissuti da Yasei nelle profondità di quella prigione erano confusi, vivendo in simbiosi con lei aveva patito anche lui le pene dell'inferno e non era riuscita a ricostruire un quadro completo dell'accaduto mentre era in quello stato d'incoscienza, più vicina alla morte che al mondo dei sogni. Fece quindi un inchino quasi decente e chiese non solo della salute del suo interlocutore, ma anche di quella di Nan e di Azusa, questo ignorando volutamente lo stregone pelato che aveva prodotto la sostanza anestetica.

"Se non fosse stato per voi non saremmo qui a raccontarcela e con molte probabilità sarei finita come una fuggitiva per il resto dei miei giorni.. e con chissà quante altre vittime sulla coscienza."

Saprà che sono qui con te, lo sento. Ho paura Fujie-san.. Non può averne la certezza ma non è quello il punto, abbi solo un po' di pazienza e fidati di me.
Cerca di rilassarti o finirà come stamattina e dovrò scappare a gambe levate per fare un'altra doccia.
Avevo capito che non t'importassero le apparenze. Vero ma, andiamo amico, non vorresti puzzare nemmeno tu in una situazione simile.


"Quando avete raccolto questo ciondolo.. non so cosa vi abbia convinto esattamente a darmi un'opportunità ma, ecco, sono qui principalmente per averlo fatto, per ringraziarvi.
So bene che non potrò mai sdebitarmi abbastanza per aver creduto in me dopo tutti i problemi che vi ho dato negli anni.. così come so che ci saranno delle conseguenze e se riterrà necessario un mio allontanamento vi dico già che comprendo e che sono pronta a partire oggi stesso.
"

Riprendendo l'inchino di poco prima ne fece un secondo e lo accentuò portando il ciondolo che aveva al collo a scivolare fuori dalla canotta aderente. Tornati allo splendore di sempre i lunghi capelli rossi scivolarono in avanti nascondendo il labiale e l'espressione contrita che lo circondava.

"Prima di comunicarmi qualsiasi cosa tuttavia vorrei pregarla di darmi almeno il tempo di dare una mano per la ricostruzione della biblioteca e della prigione, nonchè di aiutare in qualche modo la famiglia Agiwara. So che nulla di tutto ciò servirà per redimermi ma la prego, mi permetta di farlo."

Una dichiarazione forte che sanciva la sua sottomissione in quelli che rischiavano di essere i suoi ultimi giorni a Suna.
Ascoltandola scioccato Saiken cercò di mantenere il sangue freddo e almeno per il momento ci riuscì, impedendo così a Fujie di sudare marcio ed esternare le sue secrezioni; sentiva chiaramente che lei non desiderava andarsene dal villaggio ma pur capendo il suo approccio con l'uomo di ferro, si guardò bene dall'intervenire: allontanarsi da un centro abitato in cui le autorità erano consapevoli della sua presenza avrebbe giovato ai suoi nervi ma, dopo tre mesi d'inferno che le aveva fatto passare, non poteva remargli contro.


Edited by ~Angy. - 11/4/2020, 20:59
 
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view post Posted on 7/4/2020, 23:08     +1   -1
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Mhh... mhhhh..

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Studio del Kazekage, Sunagakure no Sato, 21 marzo 249 DN.


*Un senso di movimentata normalità permeava gli spazi del palazzo. Che sapessero o meno cos'era divenuta, gli shinobi della Sabbia dardeggiavano di ufficio in ufficio, o la seguivano con lo sguardo seduti dietro le sudate carte o fuori da una porta, in attesa. Nulla di insolito, nemmeno con un cratere al posto della biblioteca. E non ci sarebbe stato da aspettarsi granché di più, stante il permanere di quell'agognato senso di normalità che ormai, terminata la crisi dei Nove, era tornato a dettar legge nella routine di ciascuno. La stessa che uomini come Nan Kitsuen avrebbero ucciso per preservare.
Della Volpe, tuttavia, non c'era traccia. Né a perder tempo per i corridoi, né nello studio, gettato un primo sguardo alle figure che assistevano da vicino il Kazekage. Queste, a loro volta, la osservarono entrare ed avanzare verso la scrivania di Himura, che, com'era suo solito, non mostrò alcuna sorpresa nel trovarsela davanti. Semplicemente alzò lo sguardo dai documenti su cui era chino, ascoltandola parlare prima di lasciare che lo spazio tra loro ripiombasse nel silenzio. Uno teso, com'erano sempre nel suo caso, dato che ciascun pensiero dell'uomo pareva dover lottare alla morte con una dozzina d'altri prima di poter emergere. Lo scontro nascosto dietro il muro del volto, ma tradito dallo sguardo, uno che Fujie ormai aveva imparato a conoscere.*


"Lasciateci."

*Comandò, e, rompendo la stasi in cui si erano venuti tutti a trovare, i collaboratori si alzarono e abbandonarono i loro posti di lavoro senza proferire domanda. Quando anche l'ultimo fu uscito, la porta chiusa alle sue spalle, il Kazekage la invitò a sedersi in quello che non poteva essere scambiato per un gesto di cortesia. Questa sconosciuta.
Gesto singolare, tuttavia, fu il levarsi in piedi del jonin non appena la donna si fosse messa a sedere. Himura percorse lentamente il proprio studio, raggiungendo le tapparelle della grande vetrata distale, perennemente abbassate su una panoramica del villaggio. Qui, illuminato dalle striature di luce che filtravano, il Kage di Ferro si accese un sigaro, lo sguardo perso oltre il vetro.*


"Sei svenuta dopo avermi rubato un sigaro. Oltre questo... ho contattato i soccorsi non appena sono stato in grado di farlo."

*Confessò, le parole interrotte dal tiro, la coltre in espansione al ritmo delle parole.*

"Ti ho vista cadere preda di quella cosa. Ti ho vista morire, diventare qualcos'altro. Nemmeno io saprei dirti cosa. Né ora, che la memoria è offuscata, né probabilmente allora...
Ma era abbastanza da far capire a chiunque che era finita. Così ho fatto crollare tutto..."


*La voce, per quello che parve meno di un battito, parve vacillare. L'uomo che era sempre stato una fortezza inespugnabile si piegò in avanti, contro la cornice in legno della vetrata, improvvisamente invecchiato. Il mantello sulle sue spalle due volte più grande di lui, pesante.*

"Ma non è servito a nulla. Non a uccidere te, non a intrappolare il demone, non ad uccidere me."

*Fece, spegnendo il sigaro dopo appena un paio di tiri e voltandosi nuovamente verso di lei.*

"Non ti mentirò dicendo che ho scelto di aiutarti per amicizia o cameratismo. Avevi causato la morte di tre persone, eri pericolosa, e volevo portarti lontano dal villaggio. Lontano da chi mi avrebbe detto che ho sbagliato a darti asilo per anni.
Non avevo alternative. Come ti dissi quel giorno.

Ed ora ne ho ancora meno."


*Tornò a sedersi di fronte a lei, l'espressione, per un istante, illuminata da un raggio di sole. Fujie doveva avergli rubato tutto il sonno in quei tre giorni.
Appoggiò le mani sulla scrivania, incrociando le dita.*


"Ti ho dato un'opportunità perché hai almeno tre debiti nei confronti della Sabbia, e perché sono sempre stato convinto che la tua forza, disciplinata o meno che sia, resta inestimabile per l'autonomia del Paese.
Tre giorni fa sono venuto meno a questa convinzione. Ho preferito seppellirmi piuttosto che convivere con un fallimento del genere... ma ci hai pensato tu a smentirmi.
Se ora sei qui, se ora siamo qui, è grazie a te e te soltanto. Perciò non sei mai stata in debito con me..."


*Si fece indietro, infilando una mano sotto la scrivania per trarne un coprifronte del villaggio. Lo appoggiò sulla scrivania, il metallo rilucente nella penombra dello studio, la fascia rossa in contrasto con il legno.*

"... soltanto con la Sabbia. Con i suoi cittadini, che sappiano o meno di te. Voglio perciò che tu dia una mano con i lavori di ricostruzione, che resti qui, dove appartieni, e che porti sotto controllo qualsiasi cosa ci sia dentro di te. Tutti i demoni."

*Continuò a non far mistero dell'aver ormai accettato la realtà dei fatti, di quel che la ragazza celava dentro di sé.*

"Né ti chiedo o mi aspetto che tu divenga un soldato modello... anche perché, arrivati a questo punto, non c'è speranza che tu mai possa diventarlo."

*Se la conversazione aveva assunto i tratti lievi di un'assoluzione plenaria, di un ritrovarsi, portando Himura persino sull'orlo dell'ironia, al Kazekage ci vollero meno di dieci secondi per riportare il tono della discussione ad un più confortevole livello di gravità.*

"Questa creatura è stata attratta a te per chissà quale ragione, e a te si è legata. All'indomani di Fukagizu, molto probabilmente. Ma quel che mi tiene sveglio la notte è anche altri possano aver subito questo destino, e che, non diversamente da te, potrebbero portare sotto controllo entità del genere.
Capisci cosa significa questo, Nashibi-san?"


*Attese qualche istante. Per una risposta, probabilmente, dato che non era usuale per Himura Koshima rivolgere domande retoriche.
Eppure, superato l'abisso di quell'istante di silenzio, sarebbe stato sempre lui a rispondere.*


"Significa che il cataclisma che abbiamo appena sventato non è affatto nel nostro passato. L'abbiamo semplicemente rimandato di qualche anno... mettendo nelle nostre mani le armi che abbiamo sottratto alla natura.
Non può esserci niente di peggio di questo. Non per un continente con la storia del nostro."
 
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view post Posted on 11/4/2020, 22:23     +1   -1
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Al suo invito Fujie sciolse piano il profondo inchino e si accomodò senza fiatare. Date le circostanze nel muoversi fu costretta dalle ad incrociare la traiettoria delle sue iridi scure ma soprattutto, non potè nascondere l'incertezza che governava il suo sguardo. Poi per fortuna o chissà, forse perchè aveva recepito il suo disagio, lo vide sollevarsi dal suo trono e muovere alcuni passi nella penombra e per un momento riuscì a tirare un sospiro di sollievo.
Vedendolo poggiarsi alla vetrata scoprì un Himura più stanco e frustrato del suo solito e potendo ben immaginare quali pensieri lo avevano sottratto al sonno, si sentì ancora più in colpa; sapeva di esserne in gran parte responsabile ma nonostante tutto la risposta giunse puntuale, iniziò e proseguì secondo i ritmi usuali del Kage ma - la differenza - fu che stavolta nemmeno attingere ai sigari servì ad alleviare le sue pene.
Comunque sia, nell'insieme, il sunto che le fece assunse caratteri melodrammatici e scarsa ironia a parte, servì allo scopo.

Ebbe come dei flash, frammenti confusi degli eventi e di quando, suo malgrado, era finita per farsi travolgere dall'energia della "cosa", come l'aveva definita lui. Ne ricordò la forza travolgente e di come inizialmente l'avesse respinta con prepotenza, salvo poi accoglierla e perfino finendo per fondersi alla sua: era stato un finale insperato e al contempo, un traguardo che avrebbe sconvolto per sempre la sua vita. Ben prima di quel traguardo tuttavia il rischio di uscire dai binari c'era stato e fu proprio su quella finestra temporale che Himura si soffermò, sul suo vissuto che nudo e crudo arrivò ad ipnotizzarla.
Focalizzando i ricordi per settori sensoriali Fujie arrivò a udire i suoi stessi lamenti tramutare in latrati raccapriccianti, a sentire la puzza nauseabonda che si espandeva nell'androne buio, così come a vedere il manto di chakra cremisi avvolgerla con i suoi bollori mentre le code prendevano forma e finanche a sentire il calore di quel fuoco consumargli la pelle.
Quel racconto gli regalò una visione che avrebbe preferito dimenticare, era la nascita di un mostro, lo stesso che aveva ucciso il buon Noburu nella biblioteca insieme ad una giovane madre della sabbia e la figlia di pochi mesi. L'immagine che le restò in mente aveva dell'agghiacciante e di riflesso con la destra andò a sfiorare l'avambraccio sinistro nel punto dove la pelle aveva iniziato a venir via e rigenerarsi senza sosta; con le dita salì fin sopra la spalla, al collo.. e continuando ad accarezzare la parte il Kazekage la vide trattenere a stento brividi frutto del disagio e di un tumulto di emozioni che in breve portarono quegli occhi dorati di lei a perdersi nel vuoto.

Rivivere quei momenti servì a darle la conferma di aver perso di nuovo la sua umanità nelle profondità della prigione e a nulla erano valsi i tentativi di Yasei di riportarla indietro, le cure del sempai o il fragore del crollo. Tutto ciò che riuscì a ricordare servì a farle capire che, alla fine dei conti, tutto era dipeso da lei e lei soltanto: quelle briciole di memoria testimoniavano la sua perdizione ma anche la sua forza di volontà.


    Troppe vite dipendono da te perché tu fallisca..


Si era aggrappata a quelle parole allora e così adesso, mentre le ripeteva che erano usciti da quell'inferno solo grazie a lei, che non doveva sentirsi in debito con lui ma con solo la Sabbia per le tre vittime che aveva mietuto.
Non era la prima volta che l'uomo le ripeteva quanto fosse importante per il villaggio o il Paese eppure fu come se avesse recepito quel messaggio per la prima volta.


"Tre giorni fa sono venuto meno a questa convinzione. Ho preferito seppellirmi piuttosto che convivere con un fallimento del genere... ma ci hai pensato tu a smentirmi."

Aveva creduto in lei, nelle parole che gli aveva vomitato addosso quel giorno in cella e per questo, per lei, aveva nuotato controcorrente nel deserto, contro tutti quelli che gli consigliavano da sempre di abbandonarla. Se non fosse stata importante come diceva non avrebbe mai ideato il piano in nome dell'amicizia e del rispetto reciproco che li univa, e potete solo immaginare cosa provò quando d'un tratto lo sentì rimarcare la sua appartenenza a Suna e quando si vide affidare gli incarichi soggetto delle sue preghiere.

Le parti quindi s'invertirono di nuovo, lui seduto alla scrivania e lei eretta, impettita e sull'attenti.
Commossa per quell'ennesima opportunità ma troppo orgogliosa per darlo a vedere portò il mento all'insù, labbra serrate, narici strette e fissò il solaio.. stare sull'attenti non era il suo forte ma ci mise il suo, l'impegno alla Fujie.
Quando lo vide tirar fuori un coprifronte nuovo di zecca e, più come espressa volontà che come un ordine, lo sentì esprimere il desiderio di vederla prendere le redini su tutti i demoni che si portava dentro, una luce si accese nei suoi occhi e, cosa assai rara, dischiuse le labbra non riuscì a trovare le parole.


" ... "

Inequivocabile quel silenzio sancì una promessa.
Nel mentre Yasei la imitò e alzandosi prese a scodinzolare dedicando al Kazekage uno sguardo amichevole. Abbaiò una volta sola in sua direzione, come per ringraziarlo, e poi, avvicinandosi alla compagna con una zampa grattò all'altezza delle ginocchia in segno d'incoraggiamento. Troppo nervosa per rispondere al richiamo non servì a fargli guadagnare una ricompensa e nemmeno una carezza o un buffetto.
E Saiken? Beh, lui trattenne il fiato fino all'ultimo e quando Himura non fece mistero della sua presenza andò quasi nel panico.


MA FUJIE-san! Se sa di me, se sa che sono qui con te, vorrà che mi consegni. Se non ora, nel tempo, e tornerà ad essere come sempre. Ricomincerà tutto da capo. [color=#808000]Ma che.. stiamo ascoltando la stessa cosa? Potevi lasciarlo nel dubbio, potevi dirgli qualcosa.. i-io non posso permetterlo. Sta' buono. Ascolta, nessuno ti farà del male finchè ci sarò, fidati di me.
E poi non hai sentito, andrà tutto bene se riusciamo a trovare un nostro equilibrio, quindi che ne dici di fare un bel respiro?


Fece del suo meglio per tranquillizzare il bijuu ma una volta rotto i ranghi, non potè nascondere il sudore che le imperlava la fronte e le macchie che iniziavano ad aprirsi sotto le ascelle. Senza possibilità di fuggire da se stessa quindi rimase ad ascoltare cos'altro aveva da dirle l'Hachidaime e, in particolare, su ciò che ipotizzava per il futuro post-Fukagizu.

Ad essere onesti non ci avevo pensato.

Ammise tra se mentre l'emozione iniziava a sciamare focalizzandosi su quei nuovi scenari.
Da sempre focalizzata su di sè, gli incubi e le avversità recenti di certo non avevano aiutato ad ampliare i suoi orizzonti. Eppure, la prospettiva di Himura non passò inosservata e dal tono di voce che recuperò poco dopo non fu difficile per lui capire quanto l'avesse inquietata e contrariata.


" Voi dite armi. Io dico alleati. "

Una differenza tutt'altro che sottile e che sottraeva forza al paragone implicito che trasse frettolosamente dalle ultime affermazioni del kage.
Ricacciando indietro ogni debolezza sciolse la tensione sulle spalle e per la prima volta da quando aveva varcato al soglia, fu lei a cercarlo. Lo sguardo deciso e testardo di chi non ammetteva repliche.
In nessun caso avrebbe accettato di essere paragonata ai membri della setta e, che fosse o meno questa l'intenzione dell'Hachidaime, aveva dimostrato che la formazione dei jinchuuriki nasceva spontanea: anche se questo non serviva a scongiurare il ripetersi della storia, non avrebbe mai accettato di essere definita un'arma, né avrebbe accettato che Saiken venisse definito tale.
Tutto d'un tratto fu come ripiombare nel passato, al suo rifiuto costante verso le istituzioni e alle figure astratte che le abitavano e che popolavano quello stesso palazzo. Non voleva far crollare un quarto palazzo, questo no, ma per un momento tornò la Fujie del passato, quella che da sempre vedeva in gente come lui dei meri burattinai, serpi determinate e abili solo a sacrificare pedine come lei per rincorrere i propri interessi.


"Non abbiamo sottratto un bel niente alla natura."

Però se la guardi in un- Non pensarlo nemmeno. Io non sono come quei mostri del Kyo Dan così come Suna, insieme a lui.. non è paragonabile al Taisei.
Adesso sono io a chiedermi se stiamo ascoltando davvero la stessa cosa Fujie-san. Teme solo per ciò che l'unione tra ninja e demoni potrà causare nel tempo e lo capisco.. non puoi biasimarlo.


Ripetere la storia, diventare loro malgrado come chi avevano condannato e far ricominciare una guerra senza tempo, questo era ciò che sembrava spaventare di più il Koshima e, nonostante tutto, Fujie lo aveva compreso ma, chissà, credendosi superiore o forse più nobile rispetto a quei fantasmi senza nome, si lasciò trasportare. La sua reazione fu figlia dell'istinto, del rifiuto verso un disegno tanto ampio da coinvolgerla senza possibilità di scelta e, così stizzita, fu sul punto di esternare il suo rifiuto con maggior fervore: fu solo grazie a chissà quale miracolo se la lingua rimase ingabbiata e celata dietro a quel muso duro e alla mole di debiti inestinguibili che aveva contratto.

"Saiken ha fatto una scelta.." Mise in chiaro frenandosi giusto in tempo.

ragepic_0

E avanzando fino al limitare della scrivania spostò la sua attenzione sul coprifronte destinato a lei, ed in particolare, sull'incisione nel metallo che era stata unita ad una fascia intonata ai colori che vestiva. Agguanta la placca con la solita grazia si sporse in avanti e poggiando le mani sulla superficie ribadì il concetto: continuando diede quasi l'impressione di voler sfidare il Kazekage a rimangiarsi le sue ultime affermazioni.

"..così come io ho scelto di impegnarmi con voi e con la Sabbia."



Aveva sboccato l'anima per Saiken, non si era mai fatta impietosire dai suoi piagnistei e ad oggi, per lui, si era fatta crollare addosso tre palazzi: dal Gedo alla prigione, passando per la biblioteca, aveva spinto il demone ad avere fiducia nel genere umano e seppur chiedendo continue rassicurazioni, aggrappandosi a lei il bijuu aveva dato loro una chance.
Un lavoro che rischiava di saltare in breve tempo dietro simili premesse.

Donna e demone erano arrivati a comprendersi a vicenda e fino a qualche istante prima, Fujie era pienamente convinta di aver fatto lo stesso con il capo villaggio.

Qui l'unico ad essere ancora confuso sei tu.



Sapeva bene che quando sarebbe giunto il momento non avrebbe potuto far altro che rispondere alla chiamata e, infatti, nello stringere quel coprifronte urlò silenziosamente la sua predisposizione a battersi.

Lupo o lumaca che fosse, attingendo ai suoi demoni il Nashibi avrebbe impugnato le armi contro chiunque avesse osato minacciare il precario equilibrio che entrambi desideravano preservare, quello celato dietro le mura della casa che aveva ritrovato in lui e grazie a lui.





GdrOff|| Finita la quest mi ero illusa che Fujie sarebbe stata più semplice da ruolare.. a-ha (=.=) illusa appunto.
Buona PashhQua :schiaff:


EDIT: Continua in Autogestita, Un cane che si morde la coda ..di lumaca ||GdrOn


Edited by ~Angy. - 13/5/2020, 23:04
 
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view post Posted on 3/5/2020, 19:57     +1   -1
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Mhh... mhhhh..

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GDROFF///Il post scorso avevo dimenticato di dirti che il link sopra alla tua role precedenza riportava qui, ma vedo che hai sistemato XD.///GDRON

Studio del Kazekage, Sunagakure no Sato, 21 marzo 249 DN.


"Alleati..."

*Si lasciò sfuggire, distogliendo lo sguardo per un istante da quello della donna, tornato ad infiammarsi di quella fierezza che il Kazekage fin troppo bene conosceva.
Continuò a tenere le dita incrociate di fronte alle labbra, inspirando profondamente per una seconda volta ed espirando dopo un lungo istante. Finì di ascoltare quello che lei aveva da dire, facendolo senza tradire alcun accenno di accondiscendenza, benché ben sapesse cosa le passasse per la mente, o potesse aspettarselo.
Quando ebbe finito, attese un istante, quindi si alzò a sua volta.*


"Non siamo estranei ad errori, nessuno di noi due. Spero vivamente, per tutto il Continente, ma specialmente per la Sabbia, che questa volta tocchi di nuovo a me.
Vai pure, vai e fa il tuo dovere."


*Con ciò, cercò un sigaro sotto la scrivania, accendendolo e voltandosi nuovamente verso le fenditure di luce che filtravano dalle tapparelle.*

GDROFF///Scusa per il ritardo. Non so se aspettassi me per andare avanti col PG. In caso mi scuso due volte.///GDRON
 
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view post Posted on 16/1/2022, 13:56     +1   -1
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Studio del Kazekage - kn2yMMU Suna
22 Dicembre 252

CITAZIONE

All'attenzione di Koshima Himura, Hachidaime Kazekage
Sunagakure no Sato


È la prima volta che vi scrivo, Kazekage-dono. Francamente, mi duole cominciare una corrispondenza simile con una tragica notizia. Tuttavia, ritengo mio dovere comunicarvi la cosa prima che le voci raggiungano il vostro Villaggio, senza passare per mezzi di comunicazione ufficiali, lasciandovi un'immagine negligente della mia persona - la quale, senza alcuna arroganza nel dirlo, non mi appartiene. Mi rendo conto che questa missiva sia tardiva, ma mi affido alla vostra comprensione. Come potrete immaginare una volta conclusa la lettura, altre faccende più urgenti hanno richiesto la mia presenza, nonché attenzione.

Circa dieci giorni fa, il mio predecessore, Akane Uchiha, ha trucidato i suoi Consiglieri in pieno giorno durante una riunione del Consiglio, generando il panico nella popolazione immediatamente vicina alla Magione. La stessa è poi caduta per mia mano, così che la sua ingiustificata furia omicida non causasse ulteriori perdite, civili e militari. Infine, una settimana più tardi, sono stato nominato in qualità di suo successore. Posso comprendere la vostra sorpresa nel leggere queste righe. Nei giorni seguenti l'evento, le autorità di Konoha hanno indagato sulla vicenda, concludendo che Akane abbia agito dopo essere diventata succube di una personalità che non vi suonerà sconosciuta: Sabaku no Keiichi, un uomo i cui veri scopi rimangono anche adesso - a distanza di anni dalla sua morte - una matassa assai pericolosa da sbrogliare.
Non è mia intenzione tediarvi, raccontandovi di come il Terzo Hokage abbia perso la stima dei suoi shinobi, né dei gesti che compì ai miei danni diversi anni fa, rendendo me e mia moglie i primi testimoni del suo inesorabile declino. Sono certo che, come me, voi abbiate conosciuto Akane come una kunoichi tenace, interessata alle necessità del suo popolo. Un'alleata affidabile, per il Villaggio della Sabbia. Se tali indiscrezioni dovessero arrivare alle vostre orecchie, sorrette dalle voci di cui accennavo in precedenza, starà a voi decidere cosa pensarne. Ai miei occhi, insultare la memoria del mio predecessore, all'attenzione di un suo storico alleato, rappresenterebbe uno sgarbo che non si addice al rispetto che provo per la vostra persona. Non è nel mio interesse, come nuovo Hokage.

Ciò di cui mi importa, invece, è preservare un solido rapporto tra i nostri Villaggi. Negli anni, l'Alleanza stretta dagli Anziani Saggi della Foglia e il Quinto Kazekage ha portato benefici oltre le più rosee aspettative ad entrambe le nazioni, sia in ambito commerciale che politico-militare. Allo stato attuale, centinaia di lavoratori percepiscono un salario proprio in virtù di questa unione e, grazie ad essa, possono garantire il sostentamento delle loro famiglie. Allo stesso modo, l'Alleanza tra Suna e Konoha ha evitato che gli eventi più eclatanti, come la presa di potere coatta del Suono da parte di Yo Saito o l'avvento delle Bestie Codate, nuocessero più del necessario alla salute dei nostri Villaggi. Oggi ci troviamo invece di fronte ad un nemico diverso, invisibile, ma non per questo meno letale: se l'unione d'intenti di Sabbia e Foglia potrà arginare l'incedere del Morbo, il mantenere viva questa Alleanza sarà stato un atto cruciale, fondamentale per la sopravvivenza della nostra gente. Sarà stata una decisione lungimirante, capace di guardare oltre l'efferatezza di crudi giochi di potere che potevano far vacillare tale legame.

Seppur io rimanga in attesa di un vostro responso scritto, Kazekage-dono, mi rendo comunque disponibile ad affrontare la questione personalmente. Il mio arrivo al Paese del Cielo avverrà un giorno prima dell'inizio del Summit dei Cinque Kage. Se la vostra risposta non dovesse dissipare le mie preoccupazioni - che spero vivamente essere infondate e frutto solo del mio interesse nel mantenere viva tale Alleanza - in via ufficiale, mi troverete a Kuroyuki, al confine fra Tetsu e Sora no Kuni, al tramonto del 29 Dicembre.

Hyuga Fuyuki, Yondaime Hokage
Konohagakure no Sato

 
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view post Posted on 17/1/2022, 10:16     +1   -1
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«Una lettera da Konoha, Hachidaime.»
Himura alzò di scatto la testa dal documento che stava leggendo. Era mattina presto, il sole non aveva ancora iniziato a scaldare veramente la sabbia, la luce del suo ufficio era accesa per permettergli di cominciare subito la giornata e affrontare quella pila di fascicoli che era rimasta incompiuta il giorno prima... O che pareva addirittura essere aumentata nella notte.
Tese la mano e prese immediatamente la missiva, e come sempre faceva, la aprì e lesse per prima cosa la firma in fondo alla pagina.
L'attendente che gli aveva consegnato la lettera vide le labbra del Kage d'Acciaio stringersi e la fronte corrugarsi per un attimo. Lo vide scorrere quindi gli occhi da un capo all'altro del foglio, rapidamente ma senza lasciarsi sfuggire nessun passaggio. Malgrado lo shinobi sapesse bene che non era saggio mettere fretta o pressione al Kazekage, specialmente nell'ultimo periodo, la curiosità gli mordeva le dita. Decise quindi di rischiare un'occhiataccia o una risposta brusca, e fece la domanda che tutti si stavano ponendo da quando i primi resoconti degli inviati erano giunti dalla Foglia.

«Quindi... È vero, signore? La Sandaime Hokage...»
«È morta. Il nuovo Hokage è Fuyuki Hyuga»
tagliò corto immediatamente il manipolatore di sabbia.

Fuyuki Hyuga. Quel nome apparteneva alla schiera dei tanti fantasmi inquieti, sulla cui fama volteggiavano i cupi avvoltoi della mancanza di chiarezza. Himura non poteva avere un'idea precisa e oggettiva dell'uomo che era succeduto ad Akane, soprattutto perché gli ultimi anni erano stati sufficienti a cambiare ben più di un carattere.

«Morta? Quindi le voci sul fatto che abbia sterminato il Consiglio...»
Stavolta l'occhiata fulminante fu sufficiente a far chiudere la bocca all'attendente, senza nemmeno bisogno di parole.
«Il nuovo Hokage è Fuyuki Hyuga» ripeté, marcando quella frase. «Non ci servono voci, ci servono prove. Manda agli emissari a Konoha l'ordine di stilare un rapporto su fatti concreti, non propaganda o illusioni.»

Il giovane annuì, già pronto a scattare verso la porta in direzione della voliera.

«Poi prendi uno dei nostri falchi più veloci e torna qui. Devo rispondere a questa missiva.»

Prese subito un foglio di carta con il sigillo ufficiale della Sabbia, e intinse il pennino nel calamaio iniziando a tracciare ordinati ideogrammi.

«Hachidaime... Siamo ancora alleati con Konoha?» domandò esitante, la mano sulla maniglia.

«Perché non dovremmo?» fu la replica, e l'attendente vide solo la testa bruna, solcata da capelli grigi e bianchi che erano tristemente aumentati negli ultimi due anni.

Se fosse una domanda retorica o meno, non era chiaro. Non seguirono risposte, né da una parte né dall'altra, e lo shinobi scosse la testa prendendo rapidamente congedo.
Era sicuro che Himura fosse dispiaciuto per la morte di Akane. Era al suo servizio da poco tempo, ma era bravo a cogliere le sfumature nelle persone, e probabilmente era stato appuntato a quel ruolo per questo motivo.

«Gli dispiace... Ma non cercherà vendetta. Non scatenerà una guerra per la memoria di una amica... Ammesso che possa veramente avere amici, quel blocco di ferro» borbottò tra sé e sé, prima di aumentare il passo verso la voliera, per portare a compimento gli ordini ricevuti.

Una lettera sarebbe stata spedita a Konoha quella stessa mattina, diretta alla scrivania di Fuyuki Hyuga, Yondaime Hokage.
 
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view post Posted on 14/8/2022, 14:39     +1   -1
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CITAZIONE
Kumogakure - 10 Gennaio


All'attenzione degli stimati Kage, del venerabile Tenshi e del rispettabile Daimyo del Ferro.

Vi scrivo per richiedere un secondo incontro, simile a quello avvenuto a Sora. Nel corso del mese Kumo ha potuto appurare diverse cose in merito ai movimenti dell'Impero o Repubblica che dir si voglia.
Informazioni importanti ci sono state taciute e movimenti sospetti stanno avvenendo proprio sotto al nostro naso. Ho ragione di credere che l'attacco sia molto più vicino di quanto non si possa pensare ed a confermarlo ci sono alcune informazioni rinchiuse in uno degli anelli di Akatsuki che abbiamo recuperato dopo il Summit.
Perdonate se sono vago, ma non voglio rischiare che queste missive finiscano in mani sbagliate.

Vi aspetto entro e non oltre il 20 Gennaio. L'incontro avrà luogo il giorno seguente e si terrà a Kumo. Tutti i partecipanti saranno sottoposti a controlli prima del loro ingresso, il motivo penso sia ovvio.

See y'all soon.

Eiji Imai
Rokudaime Raikage




Edited by 'nD - 18/8/2022, 20:15
 
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