Permessi di Viaggio

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Jashin17
view post Posted on 15/11/2012, 18:14     +1   -1




Attraversando buona parte di Kiri, i due Kinsei giunsero finalmente nelle prossimità delle porte del villaggio, dove ad attenderli vi era un Jonin. Il tempo, da quando erano usciti di casa, sembrava essersi fossilizzato. Il cuore gli batteva a mille, e non vedevano l'ora di raggiungere il campo base e vedere con i proprio occhi gli scagnozzi di quello che si diceva fosse un Dio. Prima di chiedere all'uomo il permesso di lasciare il villaggio, fecero un veloce ricapitolazione del loro equipaggiamento, per assicurarsi di non ver dimenticato nulla.

Perfetto! Dovrebbe esserci tutto... È arrivato il fatidico momento...!

Si avvicinarono all'uomo e Kurai con la sua solita voce rauca proferì parola.

Salve, Io sono Kurai, e questa testa che si erge dalla mia scapola sinistra è mio fratello Akarui. Siamo qui per chiedereLe il permesso di poter lasciare il villaggio per recarci al Campo Base. Inoltre se ci desse delle indicazioni riguardo la posizione di quest'ultimo ci farebbe un grande piacere, in quanto ne abbiamo solo sentito parlare, ma non ne conosciamo la posizione esatta.

Erano decisamente di fretta, e non vedevano l'ora di farla finita con le formalità e dare inizio all'azione.
 
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view post Posted on 15/11/2012, 20:02     +1   -1
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.wanderlust

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Un monotono lavoro per chi, come Akiyo non riusciva ad uscirne e ottenere il veto da parte del Kage di farsi carico di qualche incarico e svolgerlo, era poco affidabile. Ultimamente c'era molto movimento a Kiri con le partenze e i ritorni al e dal campo base. Non arrivò nessuno quella mattina, se non un ragazzo dall'aspetto inquietante, consueto, ormai, nei paraggi di Kiri, sopratutto nella periferia. Quest'ultimo si mise a fissarlo e a lanciargli occhiate aggressive e cariche di noncuranza.

- Uh, Kinsei?

Fu quella la prima reazione dell'uomo, incredulo per il fatto che esistessero ancora dei genin tali, o ninja a dire il vero. Non erano molto conosciuti per la loro intelligenza. Chissà cosa stava succedendo nelle cupe vie dei villaggi, che minaccia stava incombendo sui capi dei ninja Kiriani, e lui, invece, era rintanato in quella stanza di legno d'abete quattro metri per quattro, a sorsare birra e mangiare ramen ma ora, l'importante era fare in modo che quel moccioso se ne andasse, così da poter continuare. Diede solo una rapida occhiata al permesso, prima di scrivere il suo nome dell'elenco e parlargli tenendo la testa abbassata, osservando i Kanji neri appena impressi con il calamaio.

- Ok, vai pure.
 
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Jashin17
view post Posted on 18/11/2012, 17:55     +1   -1




Il moro udì le parole dell'uomo, che, quasi incredulo, gli aveva chiesto se si trattasse di un Kinsei.

Si, io e mio fratello siamo dei Kinsei. Non dovrebbe essere un problema.

Dopo pochi istanti l'uomo impresse con il calamaio i nomi dei due giovani su un permesso di viaggio e, senza degnarli di uno sguardo, li liquidò alla svelta. I due genin salutarono il Jonin prima di avviarsi verso il campo base, di cui ancora non conoscevano la posizione.

Il tizio è stato davvero molto gentile a non calcolarci...
Fa nulla... Chiederemo in giro dove si trova questo maledetto accampamento.
 
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Kuroi Inu
view post Posted on 18/11/2012, 21:13     +1   -1





Nonostante la nebbia non coprisse più da tempo le fangose terre di Kiri, il vento gelido del villaggio della terra continuava ancora a spazzare le strade, sollevando la poca polvere non mescolatasi all'acqua.
Akayuki si avvicinò lentamente alla guardiola di legno che si appoggiava alle alte mura del villaggio, dietro di lui un carretto coperto da un ampio telo bianco che ne celava i contenuti se non per degli abiti infagottati in una giacchetta di pelle che spuntavano da un lembo sollevato del tessuto. Tornato dall'ospedale nel quale si era risvegliato, Akayuki capì il motivo dell'agitazione degli abitanti del villaggio che aveva notato già giorni prima. Quello che lui aveva considerato solo un allucinazione causata dal veleno, era in realtà realmente la visione di un Kami caduto che, come aveva scoperto grazie alle voci che correvano nei vicoli del villaggio, si era in realtà rivelato più un Oni che altro. Anche per un persona così singolarmente strafottente come lui, questo era un momento che non poteva essere ignorato ma, come a confermare l'effimera spregevolezza del suo animo , Akayuki aveva anche colto la possibilità di guadagno e si era subito affrettato a mettere insieme tutti gli attrezzi che gli fosse stato possibile trasportare poichè, si sa, un fabbro è l'anima di ogni esercito per quanto improvvisato esso possa essere.
Mettendo su la sua maschera da ragazzo di buona famiglia e stirandosi le pieghe della giacca di cotone, il mezzosangue si avvicinò ulteriormente alla guardiola quasi affacciandosi allo sportello e, sfoderando il suo miglior tono condiscendente, cominciò ad esporre identità e motivazioni per l'uscita dal villaggio:

Salve ufficiale, il mio nome è Akayuki Kaguya, Genin di Kiri, e chiedo che mi venga accordato il permesso per passare le porte del villaggio così da poter fornire alle truppe del campo principale nel Paese del Fuoco armi ed equipaggiamenti.

 
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view post Posted on 18/11/2012, 21:15     +1   -1
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Un monotono lavoro per chi, come Akiyo non riusciva ad uscirne e ottenere il veto da parte del Kage di farsi carico di qualche incarico e svolgerlo, era poco affidabile. Ultimamente c'era molto movimento a Kiri con le partenze e i ritorni al e dal campo base. Un ragazzo dall'efebico derma palesò le proprie fattezze dinanzi all'ultimo guardiano. Quest'ultimo si mise a fissarlo e a lanciargli occhiate aggressive e cariche di noncuranza.

- Uh.. Tutti che partono?

Chissà cosa stava succedendo nelle cupe vie dei villaggi, che minaccia stava incombendo sui capi dei ninja Kiriani, e lui, invece, era rintanato in quella stanza di legno d'abete quattro metri per quattro, a sorsare birra e mangiare ramen ma ora, l'importante era fare in modo che quel moccioso se ne andasse, così da poter continuare. Diede solo una rapida occhiata al permesso, prima di scrivere il suo nome dell'elenco e parlargli tenendo la testa abbassata, osservando i Kanji neri appena impressi con il calamaio.

- Ok, vai pure.
 
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Karaburan
view post Posted on 11/1/2013, 16:12     +1   -1




Il cielo tetro di quel giorno salutava Kiri con lacrime copiose, trasformando le vie del villaggio deserto in un pantano, attraverso cui i suoi stivali andavano più volte a immergersi, intralciandogli il passo. Satura di quel liquido, eppure mai sazia, la terra nera pareva affondare sotto il peso di quella cattiva giornata, densa di umidità e di malesseri sopiti, promettendo un maltempo prolungato e persistente, lo sfogo dei Kami di fronte ad un loro simile caduto. Per un momento, Haruki provò ad immaginare le onde del mare, l'impetuosa spuma alimentata dal vento rabbioso, la sferza degli elementi naturali abbattersi sul solido legno delle imbarcazioni ormeggiate. Un moto di sconforto lo assalì.
Un pessimo inizio, per il suo viaggio.
Adesso di fronte alle mura del villaggio, il genin controllò un'ultima volta il suo equipaggiamento. La sensazione dell'ingombro dettato dalla bilame gli trasmise un'ondata di sicurezza, mentre all'ombra di quella protezione, la figura celata in parte da un mantello, egli volgeva l'attenzione agli ultimi preparativi. La folla dei suoi pensieri gridava alla fretta, rimembrandogli il giaciglio lasciato furtivamente; ma gli attimi di quell'esame passarono tranquilli, lenti come lo scorrere di un fiume pigro. Forse l'esigenza di definire, attraverso quei gesti misurati, un distacco netto e definito, un nuovo inizio. Perchè altri attimi sarebbero giunti, densi di sangue, e quella pioggia così forte, quel molle terreno ai suoi piedi, quello stesso villaggio sarebbero stati lontani, ricordati solo nel suo più intimo essere.
Non più dubbi, non più esitazioni. Aride e fredde erano le parole, e quegli spazi meravigliosi, perchè chiamati casa. Muovendo lunghe falcate, il ninja si avvicinò alla guardiola, posando sull'occupante le verdi iridi.


Haruki Yamato, genin di Kiri...vorrei richiedere il permesso di recarmi al Campo Base.
 
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view post Posted on 11/1/2013, 17:27     +1   -1
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Un monotono lavoro per chi, come Akiyo non riusciva ad uscirne e ottenere il veto da parte del Kage di farsi carico di qualche incarico e svolgerlo, era poco affidabile. Ultimamente c'era molto movimento a Kiri con le partenze e i ritorni al e dal campo base. Un ragazzo dall'efebico derma palesò le proprie fattezze dinanzi all'ultimo guardiano. Quest'ultimo si mise a fissarlo e a lanciargli occhiate aggressive e cariche di noncuranza.

- Uh.. Tutti che partono?

Chissà cosa stava succedendo nelle cupe vie dei villaggi, che minaccia stava incombendo sui capi dei ninja Kiriani, e lui, invece, era rintanato in quella stanza di legno d'abete quattro metri per quattro, a sorsare birra e mangiare ramen ma ora, l'importante era fare in modo che quel moccioso se ne andasse, così da poter continuare. Diede solo una rapida occhiata al permesso, prima di scrivere il suo nome dell'elenco e parlargli tenendo la testa abbassata, osservando i Kanji neri appena impressi con il calamaio.

- Ok, vai pure.
 
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