Missione 2S/6A/2B | Zero - XV | Il Folle ed il Diavolo, per Lucifergirl88 - ¬BloodyRose. - Sir Onion - Rove91

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Nimal
view post Posted on 18/12/2023, 18:47 by: Nimal     +1   -1
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Where's my money, bitch??

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Come un sasso scagliato verso il centro di uno stagno ghiacciato, che spacca la sottile lastra ed affonda inesorabile avvolto dal liquido nero e gelido, così era quel gruppo e così sembrava la loro missione. Vicini alla meta, ma sempre più a fondo nell'oscurità. Ma sotto il ghiaccio l'acqua si increspa, si muove, genera dal punto dell'impatto onde che, silenziose ed occultate alla vista, si allargano concentriche. Anche il sasso più piccolo rompe la precaria quiete dell'acqua. Loro, il sasso. Il Paese della Neve, lo stagno. Ma cosa succede se a quel ciottolo leghi uno spago? Che questo affonda in ogni caso, è vero, ma prima o poi arresterà la sua caduta e potrà essere recuperato riavvolgendo. Le informazioni tanto bramate, lo spago. La dipartita del gruppo dal Paese della Pietra era stata notata da qualcuno. Più che il poker di persone, era stato notato uno strano caso di morte naturale. Banalissimo, in verità, agli occhi dei più. Destino, fato o sfortuna, chiamatela come volete. Chiamatela semplicemente vita. Sospetto, invece, per qualcuno. Per questo, ogni passo, ora, provocava silenziose onde concentriche. La risposta degli Dei, ad ogni modo, non faticò ad arrivare stavolta. Nessuno saprà mai chi dei quattro ne avesse stimolato il Favore. Arrivò stretta tra gli artigli, sfrecciando in un cielo blu senza nuvole.

Il gufo delle nevi oltrepassò il villaggio ai piedi del monastero, proiettando la sua maestosa ombra sulla candida neve fresca. I bambini lo indicavano e gridavano, fischiavano e ridevano correndo sotto quella macchia bianca. Tutti sapevano cosa stava succedendo, e da lì a poco anche Yosuke venne informato sui fatti: un messaggio importante stava per raggiungere il monastero. Succedeva non così di rado, era uno dei principali metodi con cui quei monaci si tenevano in contatto con il resto del mondo -meglio dire, col resto del Paese. Era un mezzo comodo, piuttosto rapido e discreto, solo la gente del posto sapeva dei pennuti messaggeri, e trasportava notizie da vari punti strategici, dove agganci dei religiosi raccoglievano notizie e compilavano piccole pergamene da legare alle zampette ossute. Bubo, in particolare, non aveva dovuto fare troppa strada quel giorno: era partito da non troppo lontano, poco più a Nord della capitale.

Il titolo della missiva anticipava il contenuto, lasciando poco spazio alla fantasia.
CITAZIONE

Avvistato l'Averla.


La calligrafia era elegante e precisa, un bel corsivo. Chi aveva scritto il messaggio si era preso il suo tempo, come faceva ogni volta. D'altronde, era il suo lavoro e ci teneva a farlo bene. Stava solo riportando dei fatti, una notizia come un'altra, per lui. Non sapeva che quelle parole avrebbero cambiato tutto. Il corpo cominciava poi così..
CITAZIONE

Il sole era allo zenit quando ci è giunta voce di un avvistamento di un gruppo di -e cito testualmente- "quelle maledette schifezze nere e viscide" leggermente ad Est rispetto la zona industriale di Namisiu. Questa volta abbiamo dei testimoni diretti, ma prima illustro lo svolgimento dei fatti. All'alba del giorno, tre di questi abomini sono stati visti sbucare da un tombino della rete fognaria insieme ad un quarto decisamente diverso dagli altri, molto più solido e con due teste orribili, così come dicono i racconti. Pare abbiano fatto un giro, come se perlustrassero la zona circostante. Pare anche -e qui le cose si fanno interessanti- che la gente del posto sia abituata a situazioni del genere. Veniamo a scoprire solo adesso, quindi, che c'è una sorta di simbiosi tra i locali e quei mostri neri. Sembra essere la normalità, ma allora perchè nessuno ne parla e lo scopriamo solo ora? L'anormalità sta nella denuncia arrivata in tarda mattinata alle forze di sicurezza della capitale, ed intercettata dai nostri informatori, causata da un improvviso cambiamento dell'equilibro: in parole povere, il gruppo ha attaccato dei civili, unici presenti in quel momento nella zona del pattugliamento, uccidendone tre e lasciando ferita una donna -la testimone- che si è finta morta ed è sopravvissuta all'assalto. I quattro assalitori sono poi spariti, probabilmente da dove sono arrivati. La donna ora sta bene, ma è stata cacciata in malo modo dal comando centrale di Namisiu senza troppe spiegazioni e senza fare domande. Visibilmente scossa, è stata soccorsa dal nostro informatore e portata presso la sua sede.

Pantegana


Non ci volle molto prima che la pergamena finisse nelle mani dei quattro avventurieri. Una fortunata coincidenza quel messaggio, oppure qualcuno aveva acceso le luci per illuminare il vialetto che conduce alla porta di casa? Difficile dirlo.
 
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