Spedizione C - Un Affitto Complicato, per Oinot

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K.Wanderer
view post Posted on 9/7/2022, 07:30 by: K.Wanderer     +1   -1
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Una ad una le guardie caddero nel buio per mano del ninja di Suna che pareva avere una certa dimestichezza con l’arte dell’infiltrazione. Quando rimase l’unico con le vesti della Hattori Hanzo frugò negli averi dei quattro tizi messi fuori combattimento, osservò i loro tesserini con foto… anche loro erano persone, non semplici nemici senza volto e nome, probabilmente tenevano duro in quella piccola isola abitata dagli Honu aspettando con ansia il giorno per far ritorno dalle loro famiglie. Come anche Dotto faceva dopotutto.

Ora che fare?
L’ingresso della sede era deserto, un sottile chiacchiericcio proveniva dalla stanza di Animaru a riprova che la riunione straordinaria era cominciata. All’esterno solo oscurità, il sibilo del vento che fischiava tra le fronde degli alberi e, in lontananza come un sottofondo sordo, la risacca che bagnava le rive sabbiose dell’isola.
Se avesse voluto, Shin, poteva girare i tacchi e lasciare la struttura, l’isola e l’intera missione. Non sarebbe stata un’uscita di scena col botto e il suo incarico non era ancora stato portato a termine, ma almeno avrebbe avuto salva la vita. Le sue decisioni e le ripercussioni lo avevano portato ad alzare sempre di più la posta in gioco, a scommettere tanto per un premio finale che non sembrava avvicinarsi bensì allontanarsi continuamente.

Infine, combattuto fra un briciolo di senno e l’adrenalina crescente nel suo corpo, decise di muoversi come gli riusciva meglio: improvvisando e buttandosi direttamente nella tana del drago.
Aprì la porta dell’infermeria che cigolò fastidiosamente interrompendo il discorso che Animaru stava tenendo. Si sentì gli occhi di tutti puntati addosso… ecco, lo avrebbero riconosciuto all'istante. No… era solo suggestione, pochi si erano girati e la stanza era buia. Solo una luce bianca illuminava una piccola parte della camera, posta sulla scrivania del dottore pazzo che continuò a parlare incurante dell’ultimo arrivato.
I vari sottoposti avevano preso parte alla riunione raggruppandosi davanti allo scienziato seduti su delle sedie poste su più file. Erano una decina, forse una dozzina in totale ad ascoltarlo. In prima fila riconobbe le sagome di Dotto e Makoto.
Shin prese posto sedendosi su una delle sedie rimaste libere tra quelle più dietro. Il suo vicino lo guardò di sfuggita mentre si sedeva, parve tranquillo e concentrato ad ascoltare. Non lo smascherò.

“...questi sono i risultati delle ultime ricerche. Niente di sconvolgente ma sono comunque passi in avanti.
Se vi ho convocati qui non è tanto per discutere di questi dettagli tecnici sul vaccino, anche perché dubito che qualcuno di voi possa comprenderli per davvero - senza offesa sia chiaro - ma per mettervi al corrente che siamo finiti nel mirino di qualcuno.”


Animaru continuava il suo discorso, stava per arrivare al punto saliente della discussione.

“Il ragazzo che abbiamo trovato l’altro giorno. Con ogni probabilità non è chi dice di essere, anche se a dire il vero ha detto così poco e in modo così vago che sarebbe incorretto definirlo un bugiardo…” si massaggiò il mento alla ricerca di un termine più appropriato prima di capire che quella digressione non era necessaria, gli ascoltatori ci erano abituati e rimasero composti, “insomma bugiardo o meno nasconde qualcosa e sono sicuro che lavori per qualcuno. Stando al rapporto di Makoto e Dotto, questo Jin sa usare il chakra e per poco i nostri due cari compagni non ci rimettevano le penne. Come se non bastasse nella foresta è stato aiutato da quell’altro giovane di Konoha arrivato per conto della Compagnia della Isole Orientali. Già… è ancora sull’isola a quanto pare.”

Ci fu un leggero vociare di commenti pronunciati a bassa voce.

“Che lavori per la Compagnia, per la Repubblica o per qualche altra organizzazione questo non so dirlo. Sappiate che è un utilizzatore del Ninjutsu, probabilmente un ninja… e siamo nel mirino di qualcuno, ma a questo la Hattori ci è abituata.”

“Signore, che motivo avrebbero la Compagnia o la Repubblica di spiarci?” Chiese qualcuno in un misto di coraggio e curiosità.

“Beh, la Compagnia è una diretta concorrente in affari e non necessita di ulteriori moventi; mentre la Repubblica è un nostro finanziatore, potrebbe voler controllare i propri investimenti… lo farei anche io se fossi in loro.”

“Da questo momento siamo in massima allerta. Controlleremo meticolosamente ogni approdo sull’isola e perlustreremo la foresta con più attenzione. Infine, mi duole annunciarlo per chi di voi era prossimo alla fine del contratto, nessuno potrà congedarsi dal proprio incarico fino al rientro dell’emergenza.”


“Signore, ma alcuni di noi avevano programmato di rientrare...”

“Come ho detto… nessuno potrà congedarsi dal proprio incarico.”

A quel punto alcuni tra i più scontenti iniziarono ad obiettare con più vigore. Animaru non si lasciò condizionare e rimase fermo nella sua posizione. All’ennesima lamentela, però, il suo volto si contorse in preda all’ira. Una sottile ma forte emanazione di chakra scaturì dal suo corpo, pareva una foschia avvolgente, un miasma tossico.
Chiunque nella stanza cominciò a tossire sempre più forte, gli occhi lacrimavano, il naso bruciava. I pazienti nei lettini in un angolo dell’infermeria cominciarono a contorcersi nei loro letti.
Poi la coltre malsana si volatizzò proprio come era arrivata.

Il Senju lentamente aggiunse: “altre domande costruttive?”

Nessuno osò aggiungere altro.

“Bene. Ora visto che siamo quasi tutti riuniti direi di approfittare dell’occasione… prelievo di sangue!” Urlò quella frase come un bambino ad un festa di compleanno, l’ira l’aveva già abbandonato come se fosse passata una notte intera. Diede le spalle ai presenti organizzando siringhe e provette sul suo tavolo fischiettando allegramente.

“Non accalcatevi, uno ad uno iniziando dai primi fila avvicinatevi prego.”

I primi amareggiati si alzarono ripiegando una manica della giacca per scoprire il braccio. Nel giro di un minuto o poco più anche Shin si sarebbe dovuto alzare per accontentare i capricci di quell’insano. Ma a quel punto, faccia a faccia col nemico, il travestimento avrebbe retto?

Intanto il tipo alla sua sinistra che aspettava con decisamente disgusto il suo turno cominciò a lanciare occhiate più indagatorie verso Shin. Senza voltarsi ma spostando solo le pupille e tornava a fissare dritto non appena il suo sguardo incontrava quello del ninja.
Di questo passo, o per mano di Animaru o per via di quel tipo, l'avrebbero smascherato...




CITAZIONE
Si hai fatto un po' più di quello che avevamo concordato ma va bene così. Ormai lo sai che mi piace improvvisare e vederti improvvisare ;)
Ora la situazione è delicata... vedi tu come muoverti e sono sempre disponibile se ti servono dettagli ulteriori. Occhi eh! che qua stai rischiando.
 
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