| La mossa difensiva di Mizuha fece allontanare velocemente il giovane Rei, il quale era sempre più stanco e senza forze. Il chakra stava per terminare, ne aveva ancora poco, giusto per qualche altra tecnica. Poi, cosa avrebbe potuto fare? Il combattimento lo stava mettendo alle strette, e non andava assolutamente bene. Stava per valutare quale strategia adottare, quando il Sensei interruppe il combattimento. Inutile negarlo, Rei ne fu sollevato. Vedendo che i due interruppero il passaggio di chakra negli occhi, decise di fare altrettanto. Dopo intere ore di Byakugan attivo, finalmente gli occhi poterono trovare un riposo, pur se minimo ma sempre importante. Fu felice nel sentire le parole di Yogumure. Forse avrebbe vinto Rei! Forse sarebbe riuscito a sconfiggere la sorella! Non è forse questo un aspetto importante della sua intera esistenza? Lui, più piccolo, ha tenuto testa a una Kunoichi come Mizuha. Ne era fiero, davvero. Alle parole della sorella, sorrise, decidendo di spegnere la sigaretta. D'altronde, dopo questo duro combattimento, gli serviva respirare aria pulita per riprendersi il prima possibile.
Guarda, credo al Sensei. Forse avrei vinto.
E dopo qualche attimo di secondo in silenzio
E grazie davvero. Questa esperienza per me è stata fondamentale.
Decise di sorvolare sul fattore odore di tabacco.
Più tardi
Rei si era rinfrescato in uno dei bagni pubblici della città. Era allo stremo delle forze, la sua mente non andò sul desiderio di scrutare le docce femminili, doveva semplicemente sbrigarsi, riprendersi per incontrare ancora una volta il Sensei. Si immerse in acqua, toccando anche il fondale.
Nella sede del clan
Juri fece capolinea appena raggiunsero la sede del clan Hyuga. Che dire, il cuore di Rei perse un battito. Sentiva come se la sorella avesse notato qualcosa, d'altronde era a conoscenza del fatto che il fisico femminile era un suo vero tallone d'Achille. Si portò una mano in guancia per toccarsi la barba, assumendo totalmente l'aspetto di un felino che gioca con una matassa.
Il Sensei, superato la soglia d'ingresso, lo condusse su delle scale. Rei non conosceva molto questa zona della sede, perché sentiva sempre da suo padre un richiamo, che gli diceva di non prendere da lì. Nell'ampia sala che gli fu davanti, constatò la bellezza dell'intero clan Hyuga: una pergamena. Come mai sia così per Rei, giusta domanda, ma vi rispondo celermente: l'idea che in quella pergamena vi erano i segreti, con le tecniche più forti, gli provocò un forte senso di potere. Stava raggiungendo delle vette, alla sua età, che forse non era normale per l'esterno.
Prese un respiro, e lesse ciò che vi era scritto. Comprese subito che quelle erano le tecniche usate dalla sorella nel combattimento. Inspirò, un grande sorriso attraversò il suo viso. Gli sforzi stavano dando i primi risultati. Ora doveva impararli, ma non sarebbe stato totalmente facile. Yogumure gli chiese di stare attento e che certamente non l'avrebbe potuto portare con sé, ed era abbastanza lecito, ma doveva stare attento a imparare bene ogni segreto dietro.
Voleva iniziare ad imparare lì, ma uno sguardo della sorella gli fece comprendere che era meglio ritornare a casa.
Nella palestra di casa Dopo un leggero saluto, la sorella gli chiese di mettersi comodo, con il kimono. Non comprendeva bene il motivo, ma Rei accettò. Nel mentre Mizuha attendeva, seduta a terra, con una tazza di thè nelle mani. Forse bere thè era una specie di requisito. Peccato, a lui non piaceva molto quella tipologia di bevanda.
Rei Hyuga, ti starai chiedendo come mai ti ho chiesto di indossare il kimono. Semplice: nella nostra famiglia, da generazioni a generazioni, l'ultimo ad avere imparato le tecniche deve assistere il nuovo, e per farlo entrambi devono indossare i kimoni. Sono una tradizione antica della nostra famiglia, non possiamo certamente tirarci indietro.
Il giovane sorrise, anche se in verità quel vestiario non gli piaceva. Lui prediligeva la comodità dei vestiti più stretti, ma che al contempo davano una sensazione di nudo.
Capito, interessante.
Esclamò, di poche parole. Per lui tutti questi riti erano una vera perdita di tempo, ma nel subconscio forse fu onorato di fare parte di un ciclo che avrebbe continuato con lui, i suoi figli e nipoti.
Allora, come hai avuto modo di comprendere dalle tecniche che ho usato nel nostro ultimo combattimento, queste tecniche mirano a colpire gli Tsubo, i punti di chakra. Più prendi bene la mira, più dolore puoi infliggere. Ricorda che non è facile come sembra, devi saper padroneggiare bene il Byakugan. Ecco svelato il perché il Sensei ti ha chiesto di tenere l'arte oculare tutto il tempo attivo, anche la notte, così facendo riesci davvero a comprendere i segreti più interni del nostro clan. L'ho visto nell'ultimo combattimento, hai voluto provare a colpire gli Tsubo, ma devi ancora imparare.
Diede del tempo, affinché il fratello potesse comprendere.
Affascinante!
Dannazione, il sorriso non si levava dal suo viso.
Ciò che in primis devi fare è osservarmi col Byakugan. Riesci a cogliere dei punti in cui il chakra risulta essere più raggruppato? Li trovi gli Tsubo.
Col Byakugan attivo, Rei perlustrò il suo intero corpo. Passarono diversi minuti, ma finalmente riuscì a definirli tutti.
Complimenti. Ora andiamo alle tecniche. Sulle prime due non dovresti avere particolari problemi, devi sempre raggruppare il chakra sulle mani. Proviamo.
Per prima cosa Rei provò ad usare il Iniezione di Chakra. La sorella rimase ferma, così da poter dare modo al fratello di farsi colpire. Avevano già combattuto, non voleva replicare quel combattimento, ma ora avrebbe dovuto fare sì che lui avrebbe potuto imparare tutto per bene.
Rei raggruppò il chakra nell'indice e nel medio. Provò a fare un salto, per darsi una spinta, ma ogni volta Mizuha schivava l'affondo perché comprendeva che stava sbagliando.
No Rei! Devi colpire nei punti di fuga, non altrove! Forza!
Passò del tempo, e finalmente sembrò che Rei riuscì a padroneggiare la tecnica, col fiato che gli mancava e il sudore che cadeva copiosamente sulla fronte e su tutto il corpo.
Perfetto, questo tuo ultimo colpo è andato a buon fine. Ahi. Ora procediamo, ora sono io ad attaccarti e tu devi difenderti secondo ciò che hai letto nel Leva Hyuga
La questione si fece più complessa. La sorella lo colpiva, sempre di più, e lui non riusciva ad essere celere nella difesa. Doveva come precedere il suo attacco. Concentrò il chakra nel palmo della mano. La vide avvicinarsi e fece un salto e, con l'aiuto della mano, schivò l'attacco dandosi la spinta col corpo di Mizuha.
Cadde a terra, ferito. Aveva imparato ad usare la Leva Hyuga .
Ottimo, riposiamoci. Ci vediamo domani.
E detto questo, la sorella uscì dalla stanza.
Più tardi Era sera. Rei stava coricato sul letto, dopo una giornata di estremo lavoro. Stava provando a riposarsi, anche se la mente era rivolto al pensiero delle tecniche. Voleva impararle il prima possibile, doveva farlo, sentiva che ogni giorno era un tempo impiegato quasi inutilmente, nel senso che la sua mente era intrisa dal desiderio di diventare più forte per difendere la gente più in difficoltà. Si alzò dal letto e affacciandosi alla finestra accese una sigaretta. Sentiva la necessità di prendere dell'aria malsana, prima di ritornare ad allenarsi.
Uscito dalla propria casa, si chiuse le porte alle spalle e si mise al giardino. Aveva bisogno di aria fresca, non se la sentiva di chiudersi in palestra. Riportò alla mente il pensiero delle ultime due tecniche che erano presenti nella pergamena. Erano forse le due tecniche più belle che abbia mai letto in vita sua. L'idea di poter colpire ripetutamente gli Tsubo del nemico, in una sorta di danza, gli suscitò un desiderio inspiegabile.
Concentrò il chakra nelle proprie mani, quando col Byakugan sentì avvicinarsi la sorella. Forse aveva imparato da Yogumure la capacità di vedere meglio.
Bravissimo, fratellino. Mi hai sentito. E vedo anche che non riesci a riposare. Ok, iniziamo, nonostante l'ora. Mettiti il kimono.
Rei accettò, a malincuore e dopo averlo indossato ascoltò le parole della sorella.
Allora, guarda attentamente. Vieni pure, padre.
Il viso austero e al contempo dolce del padre arrivò, uscendo dalla porta di casa.
Ho sentito che stai facendo dei progressi. Bravo, figlio. Ora guarda.
Il padre creò una illusione di sé, con una tecnica che Rei non conosceva.
Ecco, guarda. Facciamo finta che nell'illusione possiamo captare i punti di fuga. Sei già in grado di vederli. In queste due tecniche devi essere veloce, molto veloce. Devi riuscire a colpire ripetutamente il nemico, colpendolo proprio negli Tsubo. Osserva.
La danza di Mizuha fu un vero spettacolo. Era davvero difficile riuscire a vedere i suoi movimenti, così veloci e precisi.
La mascella di Rei fu spalancata, dallo stupore.
Ricomponiti, Rei. So che puoi farlo.
Sentire il padre dirgli che poteva essere in grado di imparare quelle due tecniche, portò orgoglio nel cuore del ragazzo. Fece un cenno col capo. Doveva colpire l'illusione, o almeno così pensava.
No, figlio, devi colpire me. Io non ti attacco, mi difenderò soltanto.
Ed ebbe inizio la danza tra padre e figlio.
Diverse ore dopo
Rei era sfinito. Aveva provato ripetutamente ad attaccare il padre, ma lui ogni volta schivava l'attacco. Raramente riuscì a colpirlo, ma nonostante questo Rei aveva forse compreso i segreti di entrambe le tecniche.
Rei, va bene così. Combatti ora con Mizuha.
Detto questo, si allontanò, con però un bel sorriso in volto.
Evidentemente papà pensa che mi sono impadronito delle due tecniche
E senza dare il tempo alla sorella di dire qualcosa, diede via in primis alla Tecnica delle Sessantaquattro Chiusure.
Mizuha fu colpita in pieno.
Questo ha fatto male, complimenti.
L'allenamento è stato portato a termine, con infine la capacità di impadronirsi della Tecnica delle Centoventotto Chiusure.
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