Spedizione D - Copia 4 di Spedizione, per K.Wanderer

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 14/12/2021, 19:05     +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,484

Status:


Borbottando i Kami sanno cosa, il nonnetto ghermisce l’oggetto misterioso, infilandoselo in una manica come solo gli anziani sanno fare: gli scienziati tuttora riflettono sulla loro capacità di far sparire gli oggetti più disparati negli anfratti del loro abbigliamento, ipotizzando la presenza di varchi inter-dimensionali annidati tra le pieghe di stoffa dei loro abiti.

“Ovvio che li hai incontrati!” esclama quello, ancora immusonito, mentre si alza bruscamente dal tavolo per rassettare i pochi utensili abbandonati qui e là nella stanza, mentre la vecchia teiera inizia a fischiare, quasi associandosi al disappunto del suo traballante proprietario. Nonostante il malumore, tuttavia, la strategia del giovincello-finto-tonto sembra non essere del tutto fuori luogo, col vecchiaccio brontolone. “C’è uno fhtregone shull’ifhola, o almeno cofhì lo chiamano quelli… Tohunga makutu. Li addefhtra lui. Ci ho meffho diverfhi mefhi a fargli capire che non voglio niente da lui, e che doveva laffharmi in pace. Fhapeffhi quanti ne ho fhtecchite, di quelle befhtiacce. Adeffho mi girano al largo, altroché!” racconta con un grado di soddisfazione che va aumentando, mano a mano che arricchisce di dettagli il suo racconto.

“Diatriba? Ma lo fhai che vuol dire diatriba? Chi ha parlato di diatriba. È da me che devono fhtare lontani. Tutti quanti.”
Risposta non troppo sorprendente per un vecchiaccio burbero come quello, ma qualcosa fa drizzare le orecchie anche a lui, nonostante i suoi plurimi anni di esperienza sul campo: “Pomata puzzolente?!” esclama sorpreso, intrigato da quel dettaglio - “E chi è che te l’ha data?! Non conosco nessuno che fa pomate puzzolenti qui…” bofonchia, un pensiero poco piacevole che gli attraversa la mente e gli incupisce l’espressione già arcigna; si precipita verso la parete frontale del suo alloggio, scostando dalla parete quella che sembra un pezzo di lamiera malamente inchiodata al muro: dietro di essa si scorge un tubo dall’apparenza anonima che corre in verticale, verso il tetto del prefabbricato, nel quale è ricavato un foro rotondo coperto da una lente. “Fhtai a vedere, ffhemo come fhei, che ti fhei tirato dietro uno di quegli fhcaffhamarroni…"

 
Top
view post Posted on 19/12/2021, 12:51     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
802

Status:


 





Il prezioso cilindro non rimase molto senza un proprietario, appena il giovane allontanò la mano dal coperchio ecco arrivare quella più secca e rugosa del vecchio che con un movimento estremamente rapido per la sua età afferrò il cofanetto e lo fece sparire tra le maniche delle sue vesti. Era giusto così, poteva essere un anziano scorbutico e un po' dissociato ma sicuramente avrebbe saputo sfruttare il contenuto, quella componente tanto misteriosa, meglio del Nara.
Era proprio questo lo scopo della missione dopotutto e Matsuda non avrebbe rischiato di compromettere la sua prima spedizione nelle isole, ci teneva a fare bella figura tra i compagni come è normale che sia per un genin ancora fresco d'accademia. Allo stesso tempo l'idea di tornare già a casa un po' lo rattristava perché sentiva che in questa parte di mondo c'era ancora tanto da scoprire.

Intanto il tipo sembrava aver abboccato alla strategia da finto tonto e cominciò a rivelare altri dettagli sull'isola: a quanto pare c'era uno stregone che si aggirava da quelle parti, tohunga makutu lo chiamavano gli indigeni, ed era lui l'addestratore di quei fastidiosi uccellacci.
Mentre raccontava questi dettagli era tutto fiero e compiaciuto di sé e non mancò di sottolineare di come avesse scacciato più volte quei pennuti, quando però sentì nominare la pomata puzzolente assunse un'espressione tra il curioso e il preoccupato.

"Thounga makutu hai detto? Ho già sentito queste parole, le ha pronunciate un indigeno che ho incontrato vicino la spiaggia. E' stato lui a consegnarmi la pomata verdastra. Mi sono fidato e ammetto che è servita come repellente per gli uccelli."

Il vecchio sbraitava e dava dello scemo al giovane, secondo lui qualcuno poteva averlo seguito e tutto preoccupato si alzò dal tavolo dirigendosi verso una parete. Lì spostò un pezzo di lamiera e ficcò la testa in un tubo che sembrava essere a tutti gli effetti una sorta di periscopio per osservare l'esterno.
Matsuda sorvolò sulle offese, tanto ormai aveva capito che quel tipo asociale era fatto così, e sorrise nel vedere quella ossuta figura preoccupata e correre a controllare, più che spaventato per un pericolo sembrava timoroso che qualcun'altro venisse a disturbare la sua solitaria dimora.

Per scrupolo il ninja si avvicinò alla finestra per dare una rapida occhiata verso la foresta, il buio ormai ricopriva ogni cosa e a stento vedeva oltre il fiumiciattolo e la piccola radura. La brezza della sera sibilava confondendosi col fischio dell'acqua sul bollitore e le larghe foglie tropicali dondolavano lentamente sotto il suo effetto, tutto sembrava tranquillo e non vide nessun movimento sospetto.

"Non c'è nessuno fuori, né uomini né uccellacci. Puoi stare tranquillo." Poi per cercare di rassicurarlo aggiunse: "l'indigeno della pomata è andato via insieme ai suoi compagni, erano sulla spiaggia per barattare qualche utensile e subito dopo li ho visti allontanarsi su un'imbarcazione."

Tornò verso il tavolino dove erano seduti fino a poco prima e prese dal suo zaino la zucca cava che conteneva il repellente.

"Ecco, guarda. Questa me l'ha data il tipo che ti dicevo, c'è rimasta ancora un po' di quella roba puzzolente."

"Piuttosto... dimmi di più su questo stregone. Da quel che ho capito gli indigeni stanno alla larga da lui, e anche tu non vuoi averci niente a che fare. Che tipo è?"


Chissà se gli avrebbe risposto, era sempre così scontroso e burbero che sperare in una risposta educata era davvero impensabile. Continuava ad avere la sensazione che da un momento all'altro lo avrebbe cacciato con la lancia o con l'acqua bollente della teiera. Decise questa volta, invece di fare il finto tonto, di essere sincero e di fargli capire che se uno shinobi della Foglia si trovava a casa sua era solo per aiutarlo.

"Lo so che non ti vado a genio e che vuoi rimanere solo. Ti prometto che presto me ne andrò via, ma capiscimi... devo far ritorno dai miei superiori con qualcosa. Se questo stregone è una minaccia possiamo anche inviarti degli aiuti! Dubito che accetterai ma almeno fammi capire cosa vuole lui da te."

"Dopo ti prometto che ti lascerò in pace e potrai tornare a dedicarti a qualsiasi cosa tu stia facendo su quest'isola."






 
 
Top
view post Posted on 28/12/2021, 13:30     +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,484

Status:


Ovviamente il nonnetto non ci pensa nemmeno, a dare retta al nostro prode shinobi: è una questione di principio, sfiducia atavica degli anziani nei confronti dei giovincelli imberbi che credono-di-saperla-lunga. Naturale. Inevitabile. Laggiù nella foresta non c’è proprio niente: calma piatta, gli insetti friniscono e dopo qualche minuto, anche l’ostinato vecchietto si arrende all’evidenza, sbuffando e borbottando qualcosa sul fatto che non si può mai sapere.
Di scusarsi manco a parlarne, e che lo dico a fare?

Si dirige a quel punto verso la teiera, acciuffa una manciata di foglie scure da un barattolo e le getta nell’acqua bollente: un aroma dolciastro, quasi fruttato, invade la stanza. Quello di certo non è tè, ma se il nonno lo beve, non dovrebbe essere tossico.

“Il dato empirico non fhempre fhi rivela veritiero. Gli uccellacci potrebbero anche effhere fhtati richiamati indietro dal loro padrone” - gli fa notare, costantemente diffidente verso le novità, come solo i vecchi sanno essere. La smorfia che gli deforma il viso pare proprio esprimere il più profondo e autentico disgusto per ciò che le narici gli stanno comunicando. “Tuttavia, fhe aveffhi la poffhibilità di analizzare il compofhto naufheabondo, forfhe potrei trarne qualche informazione utile. È rifhaputo che gli uccelli abbiano un peffhimo olfatto… chiffhà… magari quefhti fanno eccezione. Oppure c'è qualcosa di diverso oltre l’odore. Magari, che fho, è il colore particolare ad infafhtidirli. Gli uccelli percepifhcono i colori in maniera diverfha da noi. Non è nemmeno detto che i tuoi amici fhelvaggi fhappiano cofha efhattamente li faccia fhcappare. A propofhito, come erano vefhtiti?” - domanda, mentre traffica con i suoi scarsi mobili, tirandone fuori un paio di tazze di latta e un colino.

“Non è un vero fhtregone, quello nel bofhco. Deve effhere un reietto, uno della tribù dei Pappagalli. Whanau Mango, la chiamano. Vivono tutti affhieme da quello che fho, ma non qui, non fhu quefhta ifhola. Neffhuno fhulle ifhole vive mai da fholo. Fhenza tecnologia o chakra, la vita è impoffhibile qui, fhe vive tutto fholo deve effherci un motivo” - gli spiega, versando la bevanda bollente nelle tazze. “Di perfhona non lo conofhco, ma non gli piacciono gli efhtranei. Mi ha creato dei bei grattacapi, i primi tempi, poi abbiamo imparato a ignorarci a vicenda. Quafhi fhempre. È quel quafhi, che manda tutto a ramengo. Non bifhogna fhtuzzicarlo, quello lì!”.

Poggia la tazza fumante davanti al genin, scuotendo la testa. Sembra più tranquillo, ora che il pericolo è passato ed ha avuto modo di chiacchierare un po’ con un altro essere umano. “Non credo che fhervirebbe a qualcofha, mandare rinforzi. Finalmente hai avuto un’idea da fholdato, però. Forfhe c’è fhperanza per il futuro. In ogni cafho, ho raggiunto un equilibrio con quel vecchio pazzo. Dubito che un giovincello qualunque poffha fare altrettanto. In più, credo proprio che a breve fharà il cafho di abbandonare questa baracca… le mie ricerche fhulla flora locale non fhtanno avendo i rifhultati fhperati. La componente che hai portato mi confhentirà di fare l’utimo tentativo, poi credo proprio che darò le dimiffhioni. Fai una cofha, marmocchio: ti laffho una lettera da portare all’Hokage o a chi per lei. Chiffhà, magari fharai tu a portarmi indietro il meffhaggio con cui mi autorizzano a laffhare quefhto buco umidiccio, fhe la ricerca fhi arenaffhe.”



CITAZIONE
Puoi ruolare tranquillamente che il vecchiaccio prepara un plico scritto a mano, ci infila dentro alcuni fogliacci pieni di dati incomprensibili e li affida a Matsuda, per farli recapitare a Konoha. Se vuoi ruolare la consegna del plico, sei liberissimo.

Eccoci! Dato che hai fatto mezza pagina piena extra, ti spetta anche un bonus, che è cosa ottima.

Ho potuto apprezzare poco Matsuda per via della giocata già avviata: avendo modo di leggere più materiale, sicuramente mi sarei fatta un’idea più precisa. Il suo carattere è venuto fuori in modo particolare quando ha cercato di “ricattare” il vecchiaccio, dando prova di non essere un soldatino ligio e totalmente dimentico delle proprie esigenze, eclissandosi davanti agli ordini del Villaggio. Questo può essere un bene o un male, dipende dal punto di vista XD
Il margine di crescita personale comunque è ancora ampio: si percepisce un pg molto fresco, con una backstory che seppure sia già dettagliata, è ancora in fase di arricchimento. Sicuramente le mie tempistiche non hanno aiutato, dal punto di vista del coinvolgimento x.x
Niente appunti da fare sulla scrittura!

Assegno voto 9, premi:
810 exp di base, che coi 162 di bonus per l’Evento (+20% del totale) salgono a 972 exp totali
1 PM
100 Ryo
 
Top
view post Posted on 1/1/2022, 13:17     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
802

Status:


 





Constatando che fuori non c'era nessuno, né uomini né uccelli, il vecchietto si calmò e forse per la prima volta stette ad ascoltare il giovane e gli parlò con tono quasi amichevole. Beh, sempre condito con qualche "marmocchio" o altri vezzeggiativi, ma ormai a quelli Matsuda non dava il minimo peso.
Era molto più preso dal discorso dell'anziano ricercatore, a quanto pare ci aveva visto giusto e lo zampino della tribù del pappagallo c'era davvero, non si trovavano sull'isola ma gli uccellacci malefici erano addestrati da loro, o meglio, dallo stregone mango, il Tohunga Makutu.

Cavolo vero! Si chiamano Mango, no Honu... appena torno a casa devo mettermi a studiare qualcosa in più sugli indigeni.

"Come erano vestiti? Beh, da indigeni seminudi. Però sono abbastanza sicuro che erano della tribù dello squalo, avevano i capelli raccolti in treccine e quel tipico ciondolo che da qualche parte ho letto usano per aprire le conchiglie."

A quel punto l'anziano cominciò a trascrivere qualcosa su un pezzo di carta, appunti vaghi e difficilmente comprensibili, sia per il contenuto sia per la calligrafia tremula, Matsuda li prese ben volentieri sperando che ai suoi superiori sarebbero tornati utili. Poi spiegò come la ricerca incentrata sulla flora del luogo non stesse dando buoni risultati, la componente contenuta nel cilindretto gli avrebbe concesso un ultimo tentativo per salvare i suoi studi.
Dopo di che si sarebbe goduto una meritata pensione.

"Spero davvero che questo ultimo tentativo possa dare qualche frutto. Tieni pure quel che rimane dell'impiastro anti-uccelli, sicuramente ti potrà tornare utile."

Riprese il suo zaino e si avvicinò alla porta, era il momento dei saluti, di tornare a casa.

"Sei davvero un vecchietto burbero, sai?", sorrise, "ma posso solo immaginare quanto sia dura qui, lontano da tutto e tutti, se un giorno il mondo troverà una cura al morbo lo dobbiamo anche a gente come te che nonostante tutto continua a lavorare duro.
Goditi la tua pensione, te la sei meritata... nonnino."


E con un ultimo sorriso da marmocchio strafottente, Matsuda si chiuse la porta alle spalle.
Fuori tirava un vento fresco e il gorgogliare del ruscello era accompagnato dai versi degli animali notturni. Alzò la testa osservando le stelle luminose, luminosissime, e si divertì nel disegnare immaginarie costellazioni con gli occhi, in questa parte di mondo la volta celeste era molto diversa da quella che era abituato a vedere a Konoha.
Inspirò profondamente con le narici l'aria umida e che sapeva di muschio, poi si addentrò nella foresta.

Si torna a casa.




CITAZIONE
Valutazione master


Eldarius: 7.5

Della prima parte della missione ho apprezzato molto la totale libertà che mi hai concesso, sia a livello descrittivo potendo inventare scenette di sana pianta, sia e soprattutto nel risolvere i "problemini" che mi si paravano d'avanti, come quando la fune stava minacciando l'integrità della nave. Non davi né consigli né paletti e questo mi ha fatto sentire libero di scegliere cosa fare senza sentirmi in dei binari di trama vincolanti. In generale è stato molto divertente poter inventare qualsiasi cosa senza star a chiedere "posso questo? posso quest'altro?"
Ciò che mi è mancato nella prima parte è stata l'assenza di un personaggio accattivante, alleato o nemico. Tutti i png sembravano delle comparse, e in fondo lo erano, o gente inventata da me. Immagino che una volta giunti sull'isola le cose sarebbero cambiate ma posso valutare fino a dove siamo arrivati insieme.


Egeria: 10

Il cambio di master non l'ho avvertito per niente, lo stile di scrittura è diverso naturalmente ma ti sei inserita mantenendo quella narrazione a tratti comica che avevo instaurato con Elda, è così che mi immagino la prima missione di un neogenin... leggera e un po' buffa.
Senza che ti dicessi niente hai praticamente centrato quello che stavo cercando: un personaggio con il quale interagire, con una personalità che mi facesse incuriosire. Il vecchietto con tutti i suoi cliché del caso è stato perfetto e divertentissimo, sembrava davvero di avere a che fare con un nonnetto saccente... mi ha fatto sorridere molto.
Anche la scena dei mimi con gli indigeni molto molto comica!
Infine ti do il voto pieno anche per aver preso in carico una giocata già avviata mentre ne avevi non so quante altre in corso, cosa assolutamente non scontata.

Niente da ridire sulle tempistiche di entrambe. Un grazie a tutte e due, una missione sicuramente lunga ma piacevolissima :)

 
 
Top
view post Posted on 18/1/2022, 11:36     +1   -1
Avatar

Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

Group:
Narratori
Posts:
792
Location:
Caos

Status:


Allora partiamo con la valutazione:

~Eldarius tu hai postato 9 volte quindi facendo la media paga massima e decurtandola in base al numero dei post da te fatti ricevi: 29 ryo

-Egeria- tu hai postato 8 volte quindi facendo la paga massima e decurtandola in base al numero dei post da te fatti ricevi:
43 ryo
 
Top
34 replies since 24/5/2021, 14:18   677 views
  Share