Spedizione D - Isola di Centaur, Per Oinat - Sabaku no Shin

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view post Posted on 26/1/2022, 19:16     +1   -1
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Sono le ore 18 del 10 gennaio 253.
Vi era un leggero venticello, in quel dì.
D'altronde, l'inverno era oramai giunto, ergo naturale che il cielo iniziasse a fare sentire di più la sua gelida presenza.

In quel momento, uno Shinobi, di età vicina ai trenta, bussò alla porta dell'abitazione di un giovane collega.
Sarebbe stata evidente la noia che traspariva dal suo tono di voce e nel modo di nascondere lo sbadiglio che voleva tagliare la sua bocca. Era un incarico certamente noioso e che, volente e nolente, qualcuno doveva portare a compimento.

Salve! Sono qui per convocare Sabaku no Shin negli uffici. Vorremmo affidargli un'importante spedizione, un poco delicata. Domani, alle ore 10, avrà maggiori informazioni. Lo aspettiamo.

Si voltò, senza aspettare se qualcuno avesse delle domanda da porgli. E come dargliene torto, le informazioni le avrebbe avute l'indomani e doveva di fretta continuare la sua mansione.

Ed eccoci qui! Racconta ciò che vuoi nel tuo prossimo commento: parti dalla mattina o dal momento in cui qualcuno apre la porta, mettici se vuoi qualche flashback. Dai spazio alla fantasia!
Nel commento arriva all'indomani, alle ore 10, giungendo alle porte degli uffici degli incarichi.
 
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view post Posted on 27/1/2022, 08:13     +1   -1

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Nella prima parte la disposizione dei colori segue questo ordine:
1) Green= Istruttore.
2) Yellow= Takeda.

Il viola rimane invariato per tutta la role per Tsuru, così come il blu per Shin.

Nella seconda parte invece:
1) Green= Nonno.
2) Yellow= Nonna.
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Tecnica della Trasformazione.

*Uhm...non dovrei scocciarmi, è pur sempre un esame...eppure...vedere questi compagni di corso sbagliare tecniche basilari...beh...*

Shin...ora tocca a me...sono sicuro che grazie a te ce la farò.
*Tsuru si avvia al centro della stanza. La sua debole voce, quasi tremolante è in realtà colma di determinazione...forse non vuole deludere nessuno. Accenno un sorriso.*

Non male. Non sembrano esserci imperfezioni.

*L'istruttore nel mentre che parla, gira intorno al corpo scrutandolo con attenzione per capire se avesse qualche dettaglio fuori posto. Tsuru mi guarda sorridendo allegramente. Distolgo lo sguardo imbarazzato.*

Psss...che c'è? Ti sei innamorato?

*Guardo il ragazzo davanti a me, lo fisso senza fiatare.*

Oi. Che c'è? Non riesci a parlare?! *Sbatte la mano sul pugno.*

*Inclino la testa di lato.*
La domanda è semplice, perché a te interessa?
*Gli chiedo, tutto d'un tratto mi prende una morsa di gelosia. Tutto sommato a questa età, l'amore è una parole grossa. Non ho mai pensato a Tsuru in quel senso...*

Tze. Te l'ho chiesto prima io! *Sbatte nuovamente il pugno sul tavolo.*

Basta. TAKEDA. SHIN. ENTRAMBI QUI.

*Le urla dell'istruttore richiamano la mia attenzione. Takeda, così si chiama? Che bambinone, si permette di urlare nel bel mezzo dell'esame. Sospiro e gli passo davanti, mi mette lo sgambetto, ma nel mentre che precipido creo i sigili con le mani: Pecora, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente.*
Tecnica della sostituzione del corpo.
*Un libro cade per terra e io agilmente mi sposto dietro di lui.*
Stai per diventare Genin, vorrei ricordarti.
*Cerco di nascondere un sorriso beffardo. Non fai altro che metterti in cattive luce. Sei proprio un bambinone.*

Subito qui. TAKEDA. IL MONDO NINJA È UNA COSA SERIA.

*Aggrotto la fronte nel mentre che l'istruttore fa una lavata di capo a Takeda. Alzo lo sguardo dopo aver scosso la testa e noto Tsuru che mi sorride. I suoi occhi sono pieni di ammirazione. Ricambio il sorriso tenendo le mani in tasca.*

Ora mostratemi la tecnica della Trasformazione.

*Cane, cinghiale, pecora. Muovo le mani creando i sigilli. Li ripeto spesso nel mentre che li faccio, è un modo per impiantarli nel cervello. Nonno mi ha insegnato che è importante conoscere le tecniche dalla base, il chakra si immagazzina e amalga da quando si iniziano a creare i Sigilli. Guardo con la coda dell'occhio Takeda...come volevasi dimostrare...*

Cos'è questo palloncino sgonfiato Takeda?!
Hai visto Shin? Non ti sei allenato?!


*L'istruttore non ha fatto altro che marcare la verità. Noto la rabbia di Takeda, dopotutto ho preso le sue sembianze, un Takeda serio in questo caso.
Rimango neutrale sfidandolo con lo sguardo. Forse l'ho provocato troppo, in ogni caso, ti sono nettamente superiore, immagino tu non abbia nessun obiettivo.
Torno a guardare davanti a me e cammino fino al mio posto.
Gli esami sono proseguiti, io e Tsuru li abbiamo passati.*

Ah! SHIN!
*Mi fermo, voltandomi verso di lei. Sembra speranzosa...*
Oggi mi vedo con Kire, perché non vieni? È un mio amico d'infanzia, ci terrei tanto che-

*La interrompo alzando la mano, scuoto la testa e dico.*
Nonno mi aspetta...non posso.
*Dico amareggiato, mi sarebbe piaciuto andare con lei, ma nonno non posso contraddirlo, almeno non ora.
Dopo averla salutata, corro verso casa per cercare di alimentare il fiato. I ninja corrono per lunghe distanze e spesso non hanno tempo per riposarsi, vorrei quanto meno non essere un peso.*

Shin. Congratulazioni. Ora però, non posso essere buono.
*Appena rientrato ho sentito la mente di nonno che viaggiava e il sudore andare in fiamme e queste parole, appena pronunciate, me ne danno conferma. Sospiro cercando di concentrarmi.*

Nonna ti ha insegnato le basi, ma ora, devi perfezionarle.

*I suoi occhi sono così duri da mettermi un assurda pressione.
Dopo qualche secondo inizio a respirare lentamente. Faccio fluire il chakra alle mani e poggio le mani a terra. Impastare, macinare, velocità, reazio-*
Ah!!.
*Vengo spinto a terra. Mi tocco l'addome mentre mi ricompongo.*

Deludente.
*Deglutisco al suo sminuirmi e mi rimetto in posizione. Devo ammetterlo, questo colpo non era leggero. Mi riconcentro. Devo essere veloce, riprendo a impastare il terreno. Destra! Balzo in alto, uno spostamento d'aria verso i miei capelli mi fa alzare lo sguardo, un piede-...
Cado a terra per il colpo.*

Uhm...tua madre almeno resisteva ai colpi.
*Mi metto seduto e mi tocco il volto inziando a respirare fortemente per cercare di contenere la rabbia. L'altra mano nel frattempo posta sul terreno sta macinando il terreno. Non sbagliare. Non sbagliare. Tira giù. Smetto di tremare...tolgo la mano dalla faccia e guardo nonno negli occhi.*

Il nemico non ti aspetta, finiscila di fare quelle smorfie. Ti voglio concentrato.

*Terrapieno. Uso il terreno intorno a me per bloccare i suoi colpi. Stringo i denti. Dovrei...*

Ti stai nascondendo?
*I colpi cessano, riprendo un attimo di lucidità, ho gli occhi lucidi...qualcuno ha battuto la porta. Per questo nonno si è fermato. Dovrebbe esserci comunque nonna...*

Shin, Caro, venite qua.
*La terra intorno a me si sgretola e mi alzo lentamente, sentendo la nausea salire...guardo nonna. Noto l'occhiataccia fatta verso il nonno che ricambia con un colpo di tosse.*

Shin è stato convocato negli uffici, partirai per la tua prima spedizione.
*Nonna sta sorridendo...? La guardo cercando di capirlo.*

Inammissibile. Non è pronto. Sarà una figura di-
*Un pezzo di terra lo colpisce in pieno viso. Evidentemente nonna non è d'accordo. Nonno picchiato da nonna, è abbastanza comico...*

Certamente sarà una figura di niente, se non lo mandiamo. *Nonna annuisce guardandomi.*
Ora riposati Shin. Se ne parla domani.

*Senza dire nulla, cercando di trattenere il vomito, vado via non sentendo obiettare il nonno. Una volta in bagno vomito, riesco quasi a guardami allo specchio da questa altezza. Ho una brutta cera...*
Gli uffici...
*Dico lentamente, domani devo andare agli uffici. Il nonno ha ragione, non devo deludere le aspettative che si ripongono in me. Mi levo la maglia lentamente notando i lividi. Se fossi stato più forte, questi non ci sarebbero. Entro in vasca sentendo dolori dappertutto. Se mi fossi allenato di più, riuscirei a muovermi liberamente. Alzo la testa seguendo l'andamento del vapore caldo verso il soffitto in legno...chiudo lentamente gli occhi.*

Diavolo...sono in ritardo!
*Mi alzo di scatto e mi cambio velocemente, diamine. Scatto dalla finestra senza fare colazione da tetto in tetto mi faccio strada, sentendo ancora la fatica dei giorni precedenti influire a ogni salto. Ieri sono completamente crollato. Devo muovermi, non posso fare tardi alla mia prima spedizione. Dopo essere atterrato in strada, supero una vecchietta a cui cadono delle patate, inizio a rallentare per poterla aiutare, ma la faccia del nonno frena il mio pensiero e continuo a correre.*

Missione di rango D, sabaku no Shin!
*Urlo di fretta passando fra le due guardie, salgo le guardie e arrivo di fronte la porta. Poggio la mano sul pomello. Tiro un grosso respiro per non mostrare il fiatone e apro la porta.*
Sabaku no Shin, al rapporto!

Edited by Oinot (Shin) - 27/1/2022, 08:31
 
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view post Posted on 27/1/2022, 13:29     +1   -1
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Uno degli alti ufficiali era comodamente seduto sulla poltrona della scrivania, con velluto che ad occhio mostrava la sua morbida stoffa e ricoperto di un filo di pelliccia rossa.
La stanza era spaziosa, con ampie finestre che permettevano l'illuminazione naturale. Ai lati della stanza vi erano delle piante, sicuramente avvantaggiate dalla possente luce solare che faceva capolinea.

L'ufficiale scrutava il giovane Genin, con un ampio sorriso in volto. Aveva dei capelli ricci, caduti di lato e un buffo neo sulla guancia destra.

Poco distante da lì, vi era un signore che poteva avere un'età vicina ai quarant'anni: lui sembrava meno felice nel constatare la presenza di un bambino. Era magro, moro, alto, possente e sembrava che quasi da solo potesse difendersi dai malviventi. Se li portava bene la sua età, poteva anche sembrare che avesse una decina d'anni in meno.

Benvenuto, Sabaku no Shin. La spedizione sarà semplice, ma importante. Dovrai fare da scorta a Tosan, importante scienziato che deve arrivare all'isola di Centaur per prendere un campione di un animale, che esiste solo in quella zona. Alle ore 15 raggiungi il porto della città. Lì troverai Tosan e una nave ad aspettarti. Sei disponibile, giusto?

Tosan non aveva un bel colorito, anzi iniziava chiaramente a innervosirsi. Il suo sguardo era nervoso, si mordeva il labbro inferiori con i suoi denti, come se fosse un tic.

Con questo bamboccio?

L'alto ufficiale gli lanciò un'occhiata che diceva da sola mille parole.
Lo scienziato abbassò lo sguardo, titubante, ma aveva compreso che doveva accettare: questo aveva da offrire il villaggio, evidentemente.

Tranquillo, noi qui abbiamo solo Shinobi che sanno il da farsi.

Mio post breve, ma soffermarti su ciò che è successo, e arriva sino alle ore 15, al porto, momento in cui vedi Tosan e gli vai intorno.
 
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view post Posted on 28/1/2022, 12:30     +1   -1

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[BLUE= SHIN VIOLA= TSURU RED: Kire
Le parti in corsivo, sono pensieri che egli ricorda dal nonno, quindi passati.]

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*Deglutisco, una goccia di sudore riga sul mio volto, cammino e noto subito la stanza, un po' in disordine, scartoffie, libri su una scrivania e poi una vista da urlo...mi ricompongo scuotendo la testa. Noto in signore di fianco a me, molto alto...forse sono io a essere un nano...che merda.*

Al porto, con Tosan?
*Lo guardo, non sembrava minimamente d'accordo all'avermi con lui.

"Deludente..."
"Guardo davanti a me..."
"Sei inutile..."


Quest'idea, mi ricorda le parole del nonno...
Chiudo le mani a pugno.

"Anche tua madre faceva così..."

Giro la testa verso di lui e con tono calmo gli dico.*
Il bamboccio in questione non ti ha chiesto di unirti.
Se è stato deciso così, evidentemente dovresti insegnarmi e volendo imparare qualcosa.


*Volto lo sguardo verso la persona seduta comodamente, alloggiare in uno di questi uffici un giorno mi permetterebbe di salvaguardare la mia posizione economica e potrei restare con la mia famiglia. Un fievole vento muove le piante e una goccia di rugiada mi colpisce in faccia. Mi asciugo lentamente la guancia destra. Del terriccio? Che figura, l'ho tenuta tutto il tempo con me.*

Chiedo scusa per il comportamento e aspetto indecente. Non volevo mancare di rispetto al signor Tosan.
Se non abbiamo altro da dire, mi ritiro a prepararmi.

*Cercando di non sbagliare, sarà meglio ritirarmi, non avranno altro da dire...mi considerano solo un bambino. Da tale non si viene considerati. Esco da lì non ricevendo altre indicazioni.*

Tsuru!
*Atterro saltando da un terra di fianco a lei. Cammino velocemente con un sorriso fino a rallentare...quello chi è? Mi chiedo.*

Shin! Ciao!
*Mi sorride allegramente. Sposto lo sguardo su quel ragazzo. Lei si volta verso di lui*
Ah, lui è Kire, quel mio amico, ti ricordi?


*Annuisco senza staccare lo sguardo da lui* Vagamente.
*Quel coprifronte, che sia...? Di Konoha? Il coprifronte sembra quello.*
Come mai qui un ninja di Konoha? Sei un genin vero?

Si! Sono venuto qui dopo tanto tempo, sono molto legato a Tsuru.

*Il suo ciuffo biondo si muove fra il vento, ha una carnagione molto chiara e occhi verdi. Un classico belloccio, devo dire.*
Sei un tipo molto espansivo vero?

*Lui mi guarda stranito e poi sorride*
Si nota parecchio? Diciamo che non mi creo problemi.

*Annuisco, continuando a guardarlo negli occhi* Neanche io, potremmo andare d'accordo.

*Tsuru batte le mani e scoppia in una risata nervosa.* Perfetto! Vi va di andare a mangiare qualcosa?

*Annuiamo entrambi e andiamo a mangiare ramen in un famoso ristorante della zona. Prendiamo posto, mi guardo intorno nel mentre che i due decidono cosa mangiare. Le finestre sono completamente aperte e il sole taglia a metà in locale, una zona luminosa e un'altra più scura, fortunatamente il sole non picchia su di me, è fastidioso negli occhi. I tavoli sono in legno, ci poggio le mani sopra rigirandomi i pollici. Stanno ridendo parecchio, tutto questo casino per decidere un pasto, battute battutine...non lo trovo stupido...solo inusuale ecco...*

Shin, quindi sei Genin da poco? Quando partirai per la prima missione?
*Kire mi chiede bevendo un po' d'acqua. Continua a guardarmi nel frattempo.*

Oggi alle 15, infatti dopo mangiato credo che andrò a prepararmi.
*Anche lui è un genin, sicuramente...forse è qui per la sua prima missione.*
Invece tu, sei qui per così poco? Hai veramente fatto un viaggio solo per venire a trovare Tsuru?

*Lui ammicca imbarazzato.* No, questa è la mia seconda spedizione, l'Hokage ha parlato col Kazekage e abbiamo avuto il via libera per una spedizione nei dintorni.

Uh, wow. È grandioso Kire e tu Shin quando pensavi di dirmelo?!*Tsuru gonfia le guance fingendosi arrabbiata.*

Ti ho cercato per questo motivo.
*I piatti vengono portati sui tavoli, caldi e fumanti, emanano un odore buonissimo...*

Uh! La prossima volta voglio essere la prima! Ora però mangiamo. *Sorride allegramente e inizia ad addentare il ramen con le bacchette.
Tra una discussione e un'altra ho cercato di non dar peso a Kire che cercava di provocarmi, con frasi serie e giuste da un punto di vista...evidentemente sa veramente il fatto suo...*

Pago io, per tutti. Permettetemi per la vostra gentilezza e ospitalità.
*Io e Tsuru non obiettiamo, ci avviamo fuori dal ristorante, aspettandolo.*

Veramente buona fortuna Shin.
*Mi gratto lo zigomo imbarazzato le sorrido.*
Grazie Tsuru. Sono le 13:00, forse è meglio che mi avvio.
*Guardo Tsuru e Kire che è appena uscito, preparandomi con il corpo per la strada antistante a loro.*

In bocca al lupo e ricorda, non sei solo. *Kire mi porge la mano accennando un sorriso.*

*A cosa si riferisce?? Gli stringo la mano.*
Meglio cavarsela nelle avversità.
*Lui annuisce. Salutata anche Tsuru, mi avvio a casa.*

"Non sei solo". KIRE, cosa ne sai tu?!
*Ripeto ad alta voce saltando velocemente fra un tetto e l'altro.*
Che nervi. Fa il belloccio.
*Aggrotto la fronte, irritandomi. Scivolo su una tegola e cado per il tetto spiovente della casa. Mi aggrappo alla grondaia...riprendo fiato lentamente.
Se continuassi ad affidarmi agli altri, rischierei di rimanere indietro. Non so che tipo di vita abbia vissuto in questi pochi anni, ma non si parla di debolezza, ma di guardare avanti e non sprecare il tempo. Atterro con i piedi sul terreno, notando già il porto. Cammino lentamente riprendendo fiato notando piccole navi mercantili e pescherecci sullo sfondo. Il caldo oggi è tenue e il mare non sembra particolarmente agitato. Sono pure in anticipo.*

Mitsu, porta qui la casse del pesce.

*La voce di uno scaricatore in lontananza che richiama un collega. Sembrano parecchie pesanti quelle casse, potrei dargli un mano...faccio un primo passo.*

"Non distrarti. Non lasciare che qualsiasi cosa ti distragga."

*Le parole del nonno rimbombano nella mia testa. Mi ricompongo assumendo un'espressione neutrale e perdendomi con lo sguardo nel vuoto aspettando qui Tosan.*

Edited by Oinot (Shin) - 28/1/2022, 15:11
 
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view post Posted on 28/1/2022, 16:55     +1   -1
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Il giovane Shin era chiaramente un ragazzo che non si faceva problemi a dire la sua, anche con un senso di testardaggine e pizzico di sfrontezza.

Tosan lo guardò stupito, senza riuscire a proferire parola. Gli occhi si strinsero, la bocca aveva la tipica espressione di chi vorrebbe urlare "ehhh", come esclamazione di puro stupore e nervosismo.
Le scuse arrivate dal giovane non sortirono il risultato sperato, anzi forse misero il giovane sotto occhi ancora più stringenti e pungenti; quantomeno, prima aveva mostrato carattere, ora si stava rimangiando l'unico briciolo di forza che aveva dimostrato.

L'alto ufficiale rise, per tutta risposta, provando a stemperare la tensione.

Forza e coraggio, comportiamoci bene. Sì Shin, puoi anche andare.

Il suo intento era quello di calmare gli animi, ma Tosan fece un sospiro pesante, infastidito ancora di più. Le parole non gli furono utili, ma decise di non creare un putiferio in quell'istante.

\\

Tosan era al porto, con una sigaretta alla bocca, facendo ampi respiri. Il panorama era davvero mistico: i gabbiani lambivano il velo d'acqua del mare, le nuvole erano poche all'orizzonte e il luccichio del mare disegnava un quadro di calma e bellezza.
Ahimè, il clima psicologico non era propriamente affine con la natura circostante.

Tosan vide avvicinarsi il giovane ninja che sarebbe dovuto essere la sua guardia del corpo. Nascose un sorriso sotto i baffi, insieme al sentimento di forte sdegno che sentiva montargli dentro.

Nonostante la tua goffa immagine, sei abbastanza maleducato. Tira dritto bimbo, se dipendesse da me certamente non mi farei accompagnare da uno come te.

Ora che non vi era l'alto ufficiale, poteva dire a chiare lettere il suo pensiero.

Oh oh, eccovi arrivati!

Sì avvicinò al gruppo un anziano signore, di taglia larga e capelli bianchi, nascosti però nel cappello tipico dei capitani di una nave.

Voi dovreste essere Shin e Tosan! Benvenuti nella mia casa! Io sono Terema.

Disse, indicando la nave che era lì accanto: un vero veliero, di grandi spazi e di pura bellezza. Bianca, con alte vele, ampi spazi e ampie camere.
Terema, il capitano, condusse i due nelle varie stanze: cucina, piena di fornelli e di frigo e cuochi; una sala di ricevimento, con molti tavoli, colore rosso come tovaglie che ornavano gli spazi, insieme a delle tende colore oro; ampie camere, e fortuna volle i due compagni avrebbero avuto stanze separate.

Buona permanenza! Si parte! Il viaggio durerà tre giorni.
Ah, Shin, avremo bisogno di un tuo aiuto, se possibile, nello spostare alcuni pacchi da una stanza ad un'altra. Sarai aiutato da Gerem, cuoco.


E dicendo questo, si allontanò.
Tosan, con uno sguardo torvo -sembrerebbe proprio che non si riesca ad addolcire in nessun modo- prese posto in una sedia della sala ricevimenti, portandosi un bicchiere di liquore alla bocca.

La nave prese largo.

Muoviti come preferisci.
Shin dovrà certamente aiutare Gerem, ma prima o dopo puoi farlo interagire con chi vuoi: cuochi vari, Terema il capitano, o anche con Tosan stesso. Fai come preferisci, ma ovviamente le risposte o le azioni degli npc le darò io al mio prossimo post. Divertiti ;)
 
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view post Posted on 29/1/2022, 16:02     +1   -1

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Blue= Shin.

-----------------------------------------

*Cammino lentamente fino a Tosan.*
Mi aspettavo che ci mettessi più tempo...sono qui da un po'...
*Tossisco, per fargli notare che il fumo mi desse fastidio. Che spreco di soldi e salute, uno così è uno scienziato di buon grado?*

Uhm...mi sorprende che un adulto, maturi tanto nervosismo e lo sfoghi in una cosa che nuoce di più.
*Risposi alla sua provocazione riferendomi alle sigarette. Che rabbia che mi fa, gliene vorrei dire quattro, ma sarebbe poco professionale. Lo supero cercando di scrutare la nave, quando mi compare da dietro un anziano signore.*

AHHH!
*Mi spavento di colpo e mi ricompongo ponendo la mano sulla testa in segno militare.*
AAA-AL RAPPORTO.
*Avendo appurato che fosse il capitano della nave, mi calmo, ma ormai la figura l'ho fatta. Rimango in silenzio per tutto il tempo, nel mentre che il capitano, dicendo di chiamarsi Terema ci stava facendo fare un giro sulla nave.
Le tavole in legno fanno uno scricchiolio continuo, deve essere un po' vecchiotta...e se finissimo per annegare in mezzo al mare?! Scuoto la testa cercando di non dare nell'occhio.
Che ambiente elegante devo dire...passo la mano sul tavolo e mi guardo le dita...Ehm? È sporco! Nascondo le mani, cercando di non farmi notare. Arrivati in cucina noto una ciotola con l'acqua e ci passo le dita dentro per pulirle e ritorno a guardare davanti a me e a fischiare, quando con la coda dell'occhio noto un cuoco prendere quell'acqua e metterla in una grossa pentola. Batto la mano in faccia, sentendomi osservato, apro la mano verso l'esterno davanti a me e dico quasi teatralmente.*

Che buon odore...è meraviglioso...

*Spero che nessuno mi abbia visto...finito il tour il capitano ci lascia liberi, anzi lo lasciano libero. Io sono costretto ad aiutare, ma almeno me l'hanno chiesto loro, fa parte della missione e dell'incarico, come tale non è superfluo.*

Ciao Gerema, ti va se facciamo subito questo lavoro?
*Gli sorrido. Lui ricambia e annuisce. Inizio a prendere una grossa cassa di legno, trattengo il respiro cercando di farmi forza e tenerla in braccio. Cammino dalla cucina alla stiva passando davanti a Tosan. Rilasso il viso per non far notare la mia stanchezza. Scendo lentamente le scale cercando di non cadere. Lascio cadere una cassa a terra e ci poggio le braccia sopra...*

Non pensavo fossero così pesanti...

*Mi ricompongo e salgo le scale...ho l'impressione che sarà un pomeriggio pesante. Torno da Gerema e prendo un'altra cassa sorridendo. Aggrotto la fronte tenendola in braccio e proseguo per il percorso. Inizio a sentire la fatica, ne tiro su un'altra facendo pressione verso il petto e la porto giù. Respiro affannosamente nel mentre che torno indietro...papà lavora così tanto nel campo e io neanche due casse riesco portare...prendo la sesta e mi avvio...il mio passo è diventato più lento, lancio un'occhiata a Tosan che sorseggia una specie di liquore. Guardo davanti a me e scendo le scale, agli ultimi gradini, lo manco e cado con tutta la cassa...alzo lo sguardo e lo vedo ancora integro. Batto con la mano sul pavimento, vedendo passare un topo davanti a me...sento gli occhi lucidi...mamma...*
Cgh...gh...
*Dei rumori attirano la mia attenzione e scuoto la testa, asciugandomi gli occhi e assumendo un'espressione neutrale. Risalgo di corsa e metto una mano dietro la testa imbarazzato, probabilmente avevano capito fossi caduto.*

Ehm...tutto ok, ne mancano poche no?
*Una volta completato il tutto, ritorno nel sala centrale, mi sento stremato. Mangerei volentieri un boccone...il mio sguardo cade sul servizio buffet e corro lì.*
Posso?!

*Ricevuto il via libera prendo uno dei pochi piatti che erano su quel tavolo di fianco alla cucina e lo porto da Tosan allegramente. Appena seduto, sento una pesante atmosfera, la mia testa è bassa verso il piatto, lo guardo alzando gli occhi...forse...ne vuole?!*

Ne vuoi anche tu?... gamberi in salamoia...
*Gli chiedo, mi è parso automatico, anche se a primo impatto gli avrei detto di alzarsi e prenderli.*

Edited by Oinot (Shin) - 29/1/2022, 21:22
 
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view post Posted on 29/1/2022, 20:47     +1   -1
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In verità ero qui da prima di te, accanto alla nave. Se ti perdi, non è colpa mia.

Sentenziò Tosan, osservandolo dalla testa ai piedi e prendendo per tutta risposta un'altra boccata di smog dalla sigaretta. Non voleva certamente farsi mettere i bastoni tra le ruote da un Genin qualsiasi, che nulla gli era se non un impiccio totale.

Decise chiaramente di sorvolare sulla sua maleducazione, frenando la voglia di dargli un sonoro schiaffo sul viso, strofinando le due mani e alzando la testa.
Però l'istinto gli fece sussurrare poche e semplici parole, piene di sdegno, che non sarebbero dovute giungere alle orecchie di Shin, visto che stava parlando tra sé e sé con un tono di voce molto basso.

Oramai l'educazione verso i più grandi è proprio un premio, più che normalità. Che gioventù.

Salì sulla nave, ridendo però di gusto sul gesto di Shin innanzi al capitano.

Terema era un uomo più grande dei due
Per tutta risposta sorrise per il gesto infantile di Shin, dato certamente dall'ansia del momento. D'altronde, era la sua vera prima missione, quindi era più che normale che fosse sempre allerta o all'attenti.

//

Il mare, durante il viaggio, era molto tranquillo, fortuna volle, o almeno così si presentava al primo giorno di viaggio. Sembrava una vera tavola e, se qualcuno si fosse affacciato, avrebbe anche potuto visionare dei pesciolini che andavano in ogni direzione, colorando gli scenari dell'oceano.

Il lavoro nello spostare i pacchi fu abbastanza celere, grazie all'aiuto di Shin. Era stato essenziale la sua presenza, nonostante la sua caduta.
I pacchi erano pesanti anche per Gerem, figuriamoci per uno di dodici anni, ergo era anche normale che non riuscisse a portare a compimento quel compito senza fare un qualche sbaglio.

Grazie per l'aiuto.

E ritornò in cucina, con l'obiettivo di cucinare dei piatti prelibati che potessero adornare i tavoli della sala ricevimenti.

Nel mentre, proprio in tale stanza, Tosan stava inzuppando un biscotto nel thè, quando il Genin si avvicinò e si sedette vicino.
Gli lanciò un'occhiata, non perché volesse il piatto del compagno d'avventura, ma perché pensava fosse sempre così inadatta la sua presenza. Nei suoi occhi traspariva un senso di odio, di disgusto.

Non dovresti abbuffarti. Non vorrei che esageri e che poi debba difendermi da solo. Come hai fatto a diventare un ninja è un mistero. Guardati.

Bevve il thè di fretta e si diresse fuori. Meno stava con Shin, meglio certamente era in quel frangente.

Scusa se ti disturbo ancora si avvicinò al tavolo Terema servirebbe il tuo aiuto di là.

Se lo Shinobi lo avesse seguito, avrebbe visto una stanza con tanti libri d'avventura tappezzati in disordine, alcuni a terra, altri sul tavolo, altri ancora sui muretti. Sembrava ci fosse stato uno tsunami lì dentro.

Ieri sera abbiamo avuto un po' di difficoltà in mare, era molto movimentato e, come puoi ben notare, la stanza ha avuto qualche scossone. E tieni anche un secchio e straccio, per raccogliere un po' di acqua caduta a terra. Grazie!

Sì allontanò, di fretta, senza dargli il tempo di ribattere.


Allora, premetto che per me non ci sono problemi, puoi anche descrivere l'ambiente andando un po' contro allo scritto del master e muovere un poco gli NPC, però altri master non sarebbero così magnanimi, quindi meglio abituarsi.
1. Avevo scritto: "Tosan vide avvicinarsi il giovane ninja che sarebbe dovuto essere la sua guardia del corpo." e da questo è chiaro che Tosan era arrivato prima;

Preferisco dirti queste cose non perché io voglia fare il master cattivo di turno, ma meglio specificare.

Detto questo, per il prossimo post puoi muovere anche i miei npc più superflui, come i cuochi e il capitano della nave, e fare trascorrere i tre giorni. Ovviamente se Shin volesse fare domande a qualcuno sulla spedizione, poi sarà compito mio rispondere, stessa cosa se farai domande a Tosan su qualsiasi cosa.
Per qualsiasi dubbio, sentiamoci in privato.


Edited by Rei_hyuga - 30/1/2022, 14:35
 
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view post Posted on 30/1/2022, 15:42     +1   -1

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Il punto ti ho già risposto, in primis mi hai detto nel punto in cui vai intorno a Tosan(spoiler), l'ho interpretato a modo mia la frase e ho ruolato secondo il pensiero di Shin, che arriva lì, convinto tu non ci fossi e che sei in ritardo, poi magari eri dietro di me o di fianco o poco distanze. Nell'avventura Shin si lascia distrarre un po', hai visto no?
Quando poi nel commento dici che mi vedo avvicinarti, io dico che mi avvicino, questo perché non mi sono mosso di ruolarlo troppo verso il tuo pg.

Per gli npc, mi hai dato il via libera, mi sono mosso a ruolare solo ciò che dovevo fare, dettagli da missione e company, li avrei chiesti in seguito e in contesti dove ci saremmo dilungati (probabilmente) in una stessa stanza.
Quindi mi sono attenuto.


Shin=blue white= Npc generali
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Non ci credo...un altro adulto completamente idiota...cresci tu senza avere soldi per migliorarti...
*Mormoro fra me, mangiando un po' intossicato quei gamberi. Una volta finito vado in cucina cercando di dimenticare quelle parole e i probabili pensieri derivati da quella frase e lavo il piatto utilizzando un detersivo li vicino. Di fianco noto la pentola, emana uno strano odore...ma è quella dove è stata buttata l'acqua con cui mi sono pulito le dita. Osservo l'interno allarmato.*

Attento a non respirarlo troppo, è un miscuglio di chimica dove pulisco stoviglie varie.

*Un signore dal camice bianco si avvicina, spiegandomi il da farsi. Allora non stava cucinando...che pensieri strani mi sono fatto.*

E lo fai bollire perché?
*Gli chiedo posando il piatto appena lavato sul lavello in acciaio. Mi asciugo le mani con un panno appeso li vicino.*

Così, le proprietà perdono l'agente chimico e diventano più deboli e poi il buon odore si disperde nell'aria, l'ideale per quando abbiamo finito di cucinare e rimane l'odore di fritto o di pesce in generale.

*Annuisco incuriosito. Ha ragione, non ci avevo fatto caso appena entrato, non ho sentito odori vari.*
Hai cucinato tu quei gamberetti in salamoia?

*Lui annuisce allegramente*
Si, ti sono piaciuti?

*Annuisco chiudendo le mani a pugno dall'euforia.*
Li ho divorati! Non ne avevo mai mangiati di così buoni.

*L'uomo mette la mano dietro la testa imbarazzato.*
Ti ringrazio, è una ricetta semplice, non mi aspettavo tutto questo apprezzamento.

*Lui ride beatamente...forse aveva ragione...anche questi piatti semplici, per me sono stati un lusso, da quando sono con i miei nonni, mi sono potuto godere qualche sfizio, ma prima no.*
Ah, sono Sabaku no Shin! Piacere.

*Dopo essermi presentato, mi allontano, Terema mi aveva detto che c'era da pulire una stanza. Mi dirigo verso la zona che mi aveva indicato precedentemente. Sospiro guardando il casino...questo è peggio della mia stanza...
Inizio a raccogliere i libri un po' stanco...
Quattro ventimila leghe sotto i mari, sembra figo, non mi sono mai appassionato alla lettura, nonna invece si, qualche volta mi ha letto spesso delle cose. Quest'altro invece: Le stagioni di Hokusai Hiroshige. Sappiamo che ne sono quattro e che ognuno ha delle peculiarità, ora siamo in inverno dove fa freddo e capita che spesso nevichi. Mamma adora la neve, chissà se anche la mia sorellina...sorrisi sentendo un colpo lancinante al petto...forse è meglio non pensarci o mi rallento il lavoro. Raccolto ormai tutti i libri, li inizio a sistemare in libreria, anche se probabilmente l'ordine sarà sparso, non credo ce ne sia uno...
Una volta finito prendo lo straccio e inizio a raccogliere l'acqua, corro avanti e indietro come un pazzo, asciugandola a strisce , fortunatamente non era troppa.
Mi asciugo la fronte con l'avambraccio, e mi avvicino al sedia per sistemare la sedia sotto il tavolo, do una gualcita al divano e mi avvicino alla porta...altro che ninja sto facendo il facchino! Mi scappa una risatella e ormai sera mi avvio in stanza.*

Ora un bel bagno caldo e si fila a dormire, mi sento così stanco che non mi reggo in piedi.
*Mi tolgo i vestiti da dosso e lo butto sulla sedia. Noto il rossore sul ginocchio, a quanto pare la botta non è stata così leggera, spero non si aggravi. Faccio un bagno veloce e mi asciugo. Questo bagno è proprio bello, acqua calda a volontà, finestrina sul mare, e si vedono le stelle se alzo un po' di più lo sguardo. Esco dal bagno e mi butto sul letto, questo materasso sembra così...chiudo gli occhi...comod-...*
Zzzzz...zzz...zzz...

*Mi alzo di scatto, che ore sono?! Il sole picchia comodamente a finestra a cerchio fissata con dei bulloni. Diamine! Mi vesto in un battibaleno ed esco velocemente, non siamo ancora arrivati, corro lungo il bordo laterale per arrivare alla prua. Devo sorvegliare Tosan, questi lavoretti mi stanno distaccando dal mio obiettivo. Mi guardo intorno alla sua ricerca. C'è gente che lavora, ma non mi sembra di vedere lui? Se fosse sceso prima? O se l'avessero catturato i malviventi?*

Giovanotto che ti succede?!
*Un signore delle pulizie si avvicina chiedendomi preoccupato.*

Ha visto uno scienziato, un po' scorbutico che beve e fuma rovinandosi la vita?
*Chiedo allarmato, gesticolando con le mani.*

Ma come? Quel signore in sala ricevimento...
Oh... dov'è andato?!
*Il signore alza gli occhi al cielo e quando li riabbassa non mi vede più.*

Diavolo.
*Entro nella sala ricevimenti come una scheggia lasciando una scia di polvere bianca dietro di me per lo scatto e freno davanti il tavolo dove era proprio Tosan. Lo guardo riprendendo fiato.*
Ti stavo cercando.

*Cerco di riprendere nuovamente fiato.Tiro la sedia e mi ci siedo. Bevo un bicchiere d'acqua velocemente. Deglutisco e lo guardo.*
Tu cosa fai esattamente? Ho bisogno di informazioni per proteggerti.

Edited by Oinot (Shin) - 30/1/2022, 20:25
 
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view post Posted on 30/1/2022, 19:35     +1   -1
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Calma, per cortesia. Il Master ha giustamente fatto notare quelle che secondo lui, sono state delle incorrettezze. Seppur piccole, essendo il gestore della giocata, il Master ha il diritto (e il dovere, aggiungiamo) di farle presente. Possono sembrare dettagli, ma sono correzioni che possono capitare normalmente in qualsiasi Role - e non devono essere visti come rimproveri, assolutamente. Non era questo l'intento di Rei, che ha fatto bene a renderne nota al giocatore, pur facendo procedere la giocata.
Rimarremo a supervisionare il proseguimento della Role - come da prassi. Giocate serenamente, che qui lo scopo è quello di divertirsi e, dove possibile, migliorare insieme nel modo di giocare.
 
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view post Posted on 31/1/2022, 14:04     +1   -1
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Erano da poco le ore 21. Quella sera Tosan aveva parlato con uno dei cuochi e si era fatto portare la cena in stanza e aveva già cenato. Nulla di estremamente pesante, qualcosa di leggero. Non era in vena di grandi cene, anzi l'appetito gli mancava oramai da molto tempo. Se mangiava, era soltanto per migliorare il proprio fisico, tonificarlo insieme all'allenamento, altrimenti avrebbe tranquillamente lasciato perdere.
Talvolta, in verità, aveva anche pensato a lasciarsi andare, lasciarsi morire nel letto senza più cibarsi. Gli pareva la soluzione a tutto, a volte, ma nei momenti di lucidità comprendeva che era semplicemente una fuga, nient'altro che questo.

La notte di Tosan era stata particolare.
La mente vagava un poco nei ricordi.
Il viso di un bambino annebbiava sempre le sue notti. Non riusciva mai a dormire, e quando lo faceva si svegliava con le lacrime che scendevano dal suo volto, disegnando espressioni facciali di vero dolore e stanchezza.
Si era ripromesso che quella volta sarebbe stato diverso.

Si alzò dal letto e aprì lo zaino da viaggio. Prese, stando sempre attento che la porta della stanza fosse ben chiusa, un liquore da una delle tasche interne, imbottite per evitare che si potesse rompere. Era ancora abbastanza fresca, grazie all'involucro in cui l'aveva avvolto.
Levò il tappo e avvicinò l'imboccatura alle narici. Lo annusò e subito dopo iniziò a bere. La notte era lunga, e un bicchiere dopo l'altro, ebbe terminato la bottiglia, con le lacrime che continuavano a varcare le sue guance, ferendo e limando gli zigomi. La gola era secca, nonostante, in teoria, il liquore dovesse bruciargli la trachea. Oramai era abituato a questa sensazione, e strano ma vero non riusciva più a cacciare dalla mente i ricordi, il riccio dei capelli di un bambino e la sua tenera e dolce voce.
Tutto era ben impresso nella sua testa. Accovacciato, tra sé, seduto a terra con la schiena appoggiata al letto, la testa tra le gambe, le mani erano fortemente intrecciate nei capelli adagiati sul collo. Si addormentò, con i soliti tormenti e dolori.


Nave, 12 gennaio 253 ore 11

Tosan si trovava seduto in una delle postazioni della sala ricevimenti. Gli occhi erano pressappoco normali, nonostante la nottata, quindi in teoria nessuno poteva notare il suo pianto, o forse solo chi era abituato a piangere poteva scorgere un po' di lucidità in quelle pupille.

Sorseggiava una bella tazza piena di caffè, con qualche biscotto per fare colazione, -forse un po' tardino visto l'orario ma non doveva dare conto a nessuno-, quando il giovane Shin entrò come una vera scheggia, un fulmine a cuore leggero, sedendosi vicino a lui. Era certo, lo shinobi era un bambino, non riusciva a comprendere ancora bene come comportarsi. Strano ma vero, questa volta gli fece un leggero sorriso, forse impercettibile, perché subito dopo ritornò sui suoi soliti passi.
Schiarì la voce, dopo aver masticato e deglutito un biscotto del tavolo.

Sono Tosan, importante e famosissimo scienziato a livello globale. parlava con una voce stranamente rauca, come se volesse mettere un leggero pathos nelle sue parole Le mie ricerche vertono su tutto lo scibile umano, e nell'ultimo periodo mi sto soffermando sulla ricerca delle malattie, soprattutto nel cercare una cura al Morbo.
Si racconta che a Centaur, nell'isola in cui stiamo andando, vi sia una specie di animale che dà il nome all'isola, che abbia un potere miracoloso. Il mio obiettivo è prendere un campione di DNA e studiarlo nel mio laboratorio.


Avvicinò il bicchiere di caffè alla bocca, sorseggiando un altro po' della bevanda.

Capisci bene che visto la mia esperienza e celebrità, bisogna stare attenti se qualcuno volesse rapirmi!

Era strano, la notte l'aveva forse un poco più addolcito, rispetto al solito, infatti queste ultime parole le disse con un leggero sorriso nelle labbra. Subito dopo, però, si fece molto serio in viso.

Se non hai altre domande, ti invito ad allenarti. Credo proprio che un po' più di muscoli possano soltanto farti del bene. Forza, corri, vatti ad allenare!

Il suo tono si era fatto più pesante, ma anche in un certo senso minaccioso. Il suo sguardo, non prometteva nulla di buono, anzi sembrava proprio un animale in procinto di afferrare la preda e sbranarla.

Attento ovviamente al metagame, ciò che ho scritto all'inizio il tuo pg non può saperlo, ma potrebbe "se abituato a piangere" notare un po' di lucidità nei suoi occhi.

Per il resto, hai carta bianca, se vuoi terminare il viaggio col tuo prossimo post, sentiamoci in privato come prima. Gli NPC di secondo piano, quali cuochi e capitano li puoi muovere anche tu, mentre ovviamente non Tosan.
 
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view post Posted on 1/2/2022, 10:11     +1   -1

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Shin=Blue Verde=Terema il capitano Bianco= Gabbiano e npc generale.
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*Ad ascoltarlo mi venne un po' di noia e feci delle smorfie cercando di non mostrarle...capisco l'importanza, ma sembra proprio trova piacere nel vantarsene...
Rimango in silenzio ad ascoltarlo, quindi la spedizione era proprio così, chiara e concisa. Dobbiamo prendere questo animale, centaur? Si tratta di un centauro?
*Metto la mano sotto il mento per pensare, era un animale mitologico se ricordo bene...però...scuoto la testa non riuscendo a immaginare di trovare un vero centauro.
L'odore del caffè inizia a darmi la nausea, come fanno a berlo gli adulti, deglutisco storcendo il naso.*

Tosan, ho un dubbio...
*Il mio tono diviene tutto d'un tratto serio. Cerco di guardarlo fisso negli occhi per avere la sua maggiore attenzione...*
E se su questa nave... *Sussurro lentamente.*
Ci fosse qualcuno pronto a farmi fuori e catturarti?
*Mi guardo intorno, incrocio lo sguardo di un signore delle pulizie, mi sta fissando, ci avrà sentiti...? O forse è la mia posizione che gli fa strano...sono completamente sul tavolo...a volte dimentico di essere piccolo e di rientrare nella zona di esso. Mi rimetto comodo tossendo, con la coda dell'occhio noto lui continuare le pulizie. Tiro un sospiro di sollievo.*

Tosan. E se ci fossero altri in spedizione, se altre persone decidessero di cercare questo Centaur...in che modo potremmo muoverci?
*Continuo a tenere la voce bassa...mi rendo conto dopo che fare queste domande, mette me completamente in cattivo luce, per la inesperienza, diamine...questo già pensa che sono un idiota. Che nervi.*

Noi non abbiamo l'esclusiva no? In che modo potrei proteggerti se rischiamo di incrociare altre nazioni?!
*Sbatto le mani sul tavolo. I miei occhi sono gonfi. Per la prima volta, l'ansia prende il sopravvento, mostrando chiaramente la mia debolezza. La paura di fallire.
Alzo la testa nuovamente verso di lui, i miei occhi sono lucidi...faccio un grosso respiro.*
Sarà meglio che mi ritiro come hai detto tu.
*Aveva ragione, ero un bamboccio...mi allontano dal tavolo. È praticamente colpa mia...sto rovinando la mia immagine...il nonno aveva ragione...cammino lentamente tenendo lo sguardo fisso davanti a me, per nascondere i miei pensieri a lui...*

Oh, caro Shein...ti stavo giusto cercando.
*Il vecchio capitano, si ferma nel guardarmi e mi scruta inarcando un sopracciglio.*
Cos'è quel muso di balena eh? La gioventù dovrebbe sorridere come uno squalo.

*Alzo lo sguardo mettendo a fuoco il capitano...* oh...Terema-san...
*Mi ha chiamato Shein? Sorridere come uno squalo? Cerco di immaginarmelo.*
Lo squalo sorride?

*Lui ci pensa su.*
Non saprei, tu lo sai fare?

*Mi gratto la tempia con l'indice...potrei provarci...mi preparo e faccio un grosso respiro.*
Gbeee,coisì??!
*Apro la bocca mostrando tutti i denti, sento il naso arricciarsi e gli zigomi compressi.*

Oh, porco Poseido-
*Tossisce e rimette le mani dietro la schiena.*
Che cosa inquietante. Caro Shein, vieni con me.

*Mi fermo, stava imprecando? Mi scappa una risatella e lo seguo.
Arriviamo nella sua stanza, mi guardo intorno...wow...che figo...tutto il legno massiccio...devo aver visto qualcosa del genere in qualche illustrazione. Un timone bianco è appeso dietro la sedia del capitano, la scrivania è liscissima, ci passo la mano sopra.
Lo guardo e lo anticipo.*

SHIN. Shin...
*Alzo la voce, forse essendo un po' anziano, non aveva sentito bene...sospiro.*

Non serve che urli così tanto Shein.
*Scuoto la testa mettendosi a guardare dalla finestra, il sole è coperto dalle nuvole.*

Se continua a sbagliare il mio nome...
*Sbatto la mano in fronte.*

È voluto. *Si gira e si avvicina.*
Shin. Alle volte ho l'impressione che tu ti perda in quella testolina.

*Mi sta guardando, che espressione neutrale nascoste da quelle rughe... ah? Mi ha chiamato col nome giusto. Continuo ad ascoltarlo in silenzio.*

Ti capita di non portare pazienza, ti lasci sopraffare dai sentimenti e rischi di non controllarti.
*Spiega lentamente rimanendo immobile sul posto.*

*Rimango in silenzio...è vero...? Perché me lo sto chiedendo, dovrei conoscermi più di chiunque altro.*
Mh...diciamo che si, sono ancora un bambino...
*Abbasso la testa...aspetto qualche secondo, mi sento osservato, alzo la testa e noto che mi sta guardando imbronciato.*

Devi smetterla di autocommiserarti. I bambini non lo fanno.
*Si avvicina alla scrivania e apre una cartina.*
Ho visto molte persone nella mia vita. Ho visto bambini tristi, adulti felici, cosa rara, ma vera.

*Indica un punto sulla mappa, che doveva essere l'isola a cui siamo diretti.*
La questione è semplice, una volta arrivato qui, sarai un ninja.

*Quelle parole arrivarono alle mie orecchie, come portate dal vento.*

Non sarai Shin il bambino che si autocommisera. Sarai un ninja che affronta la sua prima missione.
*Arrotola la mappa.*

*Annuisco. Ascoltandolo in silenzio. Lo guardo avvicinarsi e vengo colpito in testa.*
Sei nel fiore degli anni, non diventare un burbero come me, Tosan o altri...
*Mi accompagna fuori dalla stanza.*
Ognuno ha le sue difficoltà. Accettale e superale.
*Mi sbatte la porta in faccia.*

AHI!
*Mi tocco la testa, picchia forte per essere un vecchio burbero come dice lui...mi allontano dalla zona, si sta facendo sera. Arrivo sulla prua e mi siedo sul bompresso più avanti, stando attento a non cadere in mare.
Le onde del mare accompagnano questa fredda notte, devo ammettere che un po' mi fa paura, non sono perfettamente in grado di nuotare...guardo il cielo, quante stelle...chissà come si fanno a riconoscere le costellazioni.*

Cocài!
*Il garrito del gabbiano mi fa sobbalzare. Rischio quasi di cadere. Mi tengo a una corda. Mi risistemo e sospiro. Che paura...*

Stupido gabbiano. Se ti pre-
*Mi immutolisco...non è colpa sua, è colpa mia...la mia distrazione non mi permette di essere lucido...ma è quello il problema...sono un burbero anch'io? Perché Tosan e il capitano sono burberi? Hanno subito anche loro difficoltà da giovani? O sono stati cambiati dalle persone...? *

AHHHHHHHH!
*Prendo fiato e urlo, il gabbiano precedentemente seduto si alza in volo, forse spaventato. Trattengo una risata...*

ISOLA IN VISTA!

Uhm...?
*Dove? Alzo lo sguardo verso la voce, l'albero maestro, quanto è alto...guardo poi davanti a me, metto la mano sugli occhi, per concentrare la visuale davanti a me. Quel pallino nero, possibile? Quindi domani mattina, saremo arrivati.*
Oh oh...devo andare a riposarmi.
*Balzo sulla prua, una volta ben atterrato sulle gambe, corro in stanza.*
 
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view post Posted on 2/2/2022, 14:27     +1   -1
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Sorseggiava il suo caffè, ascoltando le parole di Shin senza proferire parola. Poteva sembrare un uomo che volesse creare un certo distacco tra i due, come se non volesse dare importanza alle sue parole, gesti, come al suo solito, senza dare peso alla serata passata nei ricordi.
Posò la tazzina sul tavolo e disse poche parole.

Può essere che ci saranno altri che vorranno prendere un campione di Centaur, e in caso loro non sarebbero nostri nemici, perché cercherebbero come noi di trovare la cura al Morbo. Mi dicevano che questi animali somigliano ad elefanti, però ancora più grandi. Ti immagini cosa ci spunterà davanti?

Il suo tono, nell'ultima domanda, fu più sorridente.
Si alzò dalla sedia, facendo dei passi verso Shin. Lo osservava, con occhi stranamente più docili del solito. Agli occhi del ragazzo poteva sembrare un altro viso, sguardo, come se non fosse la solita persona burbera a parlargli.

Ricorda che qui sei tu il ninja e qui tu devi difendermi. Non sentirti una nullità, oramai siamo all'isola. Cerca di proteggermi da qualunque cosa, il resto verrà da sé.

Dicendo queste parole, si allontanò, con degli occhi che si facevano più lucidi. Questa volta doveva essere stato chiaro anche a Shin che lui, Tosan, aveva una situazione particolare.

\\\

L'isola finalmente era alle porte.
La spedizione sarebbe entrata da ora nel vivo.
Nel cielo vi erano sporadiche nuvole che lo coloravano. La natura era, come normale che fosse, predominante in quell'isola.
Spiagge, alberi, animali selvatici adornavano l'ambiente. Se avessero guardato bene, avrebbero potuto vedere scoiattoli, farfalle, cicale e tanta altra specie animale nascondersi nella flora.
Tosan fece dei passi in avanti e vide degli uomini e donne che li guardavano con paura. Si calmarono, però, appena videro che erano stati accompagnati dal capitano Terema.

Salve gente! disse con un ampio sorriso il capitano. Ok, la mia missione è stata compiuta. Buona fortuna Shin e Tosan! E sorridete, mi raccomando.

Dicendo questo, salpò di rientro. La nave prese velocità, allontanandosi sempre più. Oramai erano arrivati, non potevano più fare marcia indietro senza portare al villaggio dei risultati.

Non ebbero il tempo di osservare meglio l'intorno, che ai due si avvicinò una donna. Era molto carina, nonostante ovviamente nell'isola non vi fosse la cura della persona come elemento cardine.
Indossava un vestitino, che faceva vedere e non vedere. Tosan, certamente, essendo più grande, provò un senso di imbarazzo, tanto da storcere il naso e osservare il cielo, cercando di non dare troppo spazio alla fantasia.
La tribù non aveva una stoffa davvero adatta per i climi più caldi.

La donna, senza dire nulla, mostrò ai due un disegno intagliato sul legno.
Non era ben chiaro, si vedevano degli animali simili ad elefanti, con delle ferite. Poco lontano da loro, delle persone erano state disegnate, anzi stilizzate, con delle lance e armi da fuoco. Cosa significava tutto questo?


Finalmente siamo arrivati all'isola. Da ora in poi non muoverai più i miei npc, ma solo e soltanto Shin! Soffermati su ciò che vede, usa i cinque sensi, dai spazio alla riflessione. Caratterizza per bene Shin come meglio preferisci. Valuta tu quale sia la soluzione migliore da attuare in questo frangente. Shin andrà in giro, a cercare questi animali, o proverà a comunicare con gli indigeni?


Edited by Rei_hyuga - 3/2/2022, 12:02
 
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view post Posted on 4/2/2022, 10:24     +1   -1

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Shin=Blue.
Tra virgolette in corsivo, sono frasi passate che lui ricorda.


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*Inspiro e respiro.*
Il controllo.
*Il chakra fluisce dentro il mio corpo.*
Le emozioni.
*Lo sento espandersi lentamente.*
La concentrazione.
*Piccoli punti in continuo mutamento.*
Il portare a termine.
*Mi guardo allo specchio recitando questo piccolo "mantra." Sono cose che ho imparato da quando sono piccolo. Ormai ho 12 anni, sono un genin e sono qui per aiutare la mia famiglia.
Sbatto le mani sulle guance. Le vibrazione si dissolvono per tutta la mia stanza.
Prendo il coprifronte dalla scrivania in marmo bianco. Lo guardo... voglio indossarlo questa volta, ma con dedizione, con una mente diversa e con rinnovo di adempiere alla mia promessa.
Il cinguettio degli uccellini, si fa sempre più forte e la nave sta rallentano.
Terema, Tosan, forse hanno veramente ragione. Mio nonno ha completamente abbattuto ciò che sono, ha inibito tutto ciò che potrei fare.
Il sole mi sta illuminando il viso, questa volta non mi sta dando fastidio.
Mi creo problemi per ogni cosa, ma questo fa forse parte di me. Stringo le dita sulla stoffa del coprifronte. Guardo davanti a me, notando dallo specchio il castano illuminato dalla luce solare.
Ora sono qui da solo, non c'è nessuno e come diceva Tosan devo assolutamente rispettare la missione, difendere lui e trovare il campione del centauro.
Lo avvicino sulla fronte fino a riempire tutta la mia nuca, faccio un nodo e stringo fortemente.
Sono un ninja di Suna adesso. Io sono Sabaku no Shin.*

...

*La nave sta attraccando. Osservo l'isola avvicinarsi sempre di più, era come vedere uno zoom di un cannocchiale, credo che Terema ne avesse uno dentro la sua stanza.
Mi guardo intorno, sembra che non ci siano nessuno ancora. Mi raggiungeranno a breve.
Guardo in basso stringendo i pugni. Una volta messo piede sull'isola, lascio il posto a te Shin. Parlo tra me e me, cercando di tirare la grinta fuori. È più una premessa per non fare errori. Anche se fa strano, me ne rendo conto.
Inizio a scendere le scale di legno, sarà una lunga esplorazione; mettersi alla ricerca del centauro sembra la cosa migliore da fare. Credo che per portare a termine la missione, sia importante raccogliere informanizioni. Mi chiedo se qui ci sia qualcuno, oltre a noi, o magari agli altri gruppi di ricercatori.

"Non sei solo..."
Le parole di Kire mi rimbombano nella testa.

"Conti solo tu. Devi fare la differenza."
Il nonno offusca i miei pensieri.

Nel frattempo che sento venire gli altri, un tumulto di pensieri contrastanti esplodono nella testa.
L'idea opzionale sarebbe fidarsi degli altri? Se altri cercano la cura del morbo, perché non organizzarsi tutti insieme? Sembra così utopico.
Una farfalla viene presa con la lingua da una rana che se la gusta lentamente.
La risposta è chiara anche per un bambino come me: la gente è egoista...il nonno, io, Kire, Tosan. Ognuno di voi è avido, e vale la legge del più forte. Quando si ha bisogno di qualcosa, sj cambia finché non lo si ottiene.
Avvicino le sopracciglia provando una grande rabbia. Le disgrazie altrui, sono solo un guadagno per queste persone, traendone beneficio e gratitudine.
La sofferenza inoltre è la risata dei potenti.
Cammino notando la grossa foresta fitta.
Quest'isola sembra incontaminata, eppure qualcuno qui ci vive. Il capitano Terema conosceva a quanto pare questa gente.
Eccoli, sono spaventati a morte da noi sconosciuti...anche loro dovrebbero essersi abituati alle persone...eppure come per i grandi paesi, gli uni tra gli altri non ci conosciamo e abbiamo paura, per questo finiamo per tradire...per questo si parla e si narra delle grandi guerre.
È proprio vero che non ci si può fidare di nessuno. Il mio sguardo è completamente perso nel vuoto, guardo dritto dinanzi a me con intento cattivo, quasi omicida, che sarebbe rimasto qui a fermentare...
Volto lo sguardo verso la donna che si sta avvicinando lentamente, la scena sembra ripetersi in overlapping, sciogliendo completamente il mio sguardo di colpo Arrossisco come un peperone.
Quel corpo, quelle curve, e quei vestiti...non ho mai visto una donna cosi, perchè sono così sorpreso...? o forse non ci avevo mai fatto caso...deglutisco imbarazzato.
Guardo con la coda dell'occhio Tosan poco dietro di me, chissà se anche lui la sta guardando...però per lui potrebbe non essere chissà che, è pur sempre un adulto...deve averne passate tante e forse a questo si riferiva il capitano Terema...mh...cos'è questo? Un pezzo di legno...potrebbe essere un oggetto antico...chissà se Tosan ne sa qualcosa. Lo starà osservando? Mh, sicuramente riguarda l'isola.
Questo sembra un animale, un elefante? Un cavallo? Sembra diverso... che sia un elefante cavalcato da un umano, o cavalli che attaccano un elefante? Gli uomini sembrano combatterli tra loro...nella storia se non sbaglio le persone hanno sempre lottato fra loro, sarebbe bello vivere in pace.
Se Tosan ne ha passate tante, saprà sicuramente farci con le persone e con le donne. Dovremmo puntare su di lei. Dobbiamo scoprire di più su questi disegni, anche perché più avanti sembrano esserci degli altri.
Ciò che è più sensato da fare è chiedere direttamente a loro. Parleranno la nostra lingua?...*

Ciao, sono Shin.
*Cerco di aiutarmi con gesti e smorfie, marcando le parole per renderle capibili.*
Questo cos'è? Si tratta di un animale? Ti andrebbe di mostrarmene uno?
*Sono stato diretto, ma ogni informazione è preziosa, dovrei cogliere l'occasione, mostrarci qualcosa del genere non è insensata, potrebbe essere di tutto, da un animale sacro o un semplice disegno vecchio di anni. Se loro vogliono che noi lo troviamo, dovranno darci una mano o sarà complicatissimo...quest'isola è gigante e la natura sa essere pericolosa.
Mh...se non si fidassero di noi? Aspetta, se avessero paura? Se loro stanno difendendo questo animale e cercano semplicemente di allontanarci...? Non è da escludere. Il mio sguardo si fa nuovamente serio.*
 
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view post Posted on 4/2/2022, 17:15     +1   -1
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La giovane fanciulla osservava il ragazzo, con occhi perplessi. Non riusciva a comprendere cosa volesse dirgli, nessuna parola di ciò che diceva aveva senso per lei. Le loro realtà ed usanze erano troppo diverse per poter anche semplicemente provare a comunicare con la lingua. Potevano soltanto provare a dare voce ai disegni, o a qualsiasi altra cosa potesse generare una comprensione e vicinanza tra le due civiltà.
Lei si portò la mano ai capelli, nodandoli intorno all'indice. Il suo sguardo smarrito, poteva sembrare forse sensuale agli occhi esterni, con i suoi grandi occhioni neri e capelli lunghi e lisci dello stesso colore.

Comprendendo che il disegno non aveva sortito il risultato sperato, inizialmente il suo spirito ne risentì: la testa si piegò in avanti, triste e sconfitta. Improvvisamente il suo viso ritornò più lucente, come una lampada accesa in una stanza buia.

Con la mano protesa in avanti fece segno di aspettare. Di fretta si allontanò, con lo svolazzo libero dei suoi capelli e del leggero capo d'abbigliamento.

Cosa pensi della situazione, giovane Genin?

Chiese Tosan, il quale era titubante che avrebbero potuto comprendere qualcosa di tutta quella situazione, e pertanto iniziava a farsi nervoso. Lo si poteva ben capire dal battito ripetuto dell'indice della mano destra, sul braccio sinistro, messi i due ad incrocio. Così, anzi, ancora di più, dovevano essere evidenziati i forti muscoli che sovrintendevano la sua intera carne.

Dopo qualche minuto, ritornò tra loro la giovane, portando un altro pezzo di legno. Lo mostrò ai due. Era un altro disegno, ma questa volta era molto più chiaro: degli uomini stilizzati, con indosso balestre e lance, avevano circondato un enorme animale. Dalle proporzioni del disegno era ben chiaro che l'animale fosse molto più grande degli uomini. Una cosa però, dovrebbe saltare agli occhi di Shin e Tosan: il gigantesco animale portava un corno in fronte.

Shin, la situazione è drastica, credo che l'abbia compreso anche tu.

La fanciulla, osservando Tosan, capì dalla sua espressione che finalmente i due avevano compreso che la situazione era complessa.
Si avvicinò a Shin, accovacciandosi e avvicinando la mano al suo coprifronte del villaggio, provando a toccarlo. Chissà cosa avrebbe potuto pensare Shin in quel frangente, con una ragazza così carina avvicinarsi al suo volto. Era davvero innocente, ancora?
Dopo aver provato a toccargli il coprifronte, mise le mani giunte, in segno di aiuto.

Era chiaro a tutti, lì il ninja non era Tosan, nonostante la corporatura adatta e ben disegnata, ma era il giovane bambino.
Toccava a lui decidere il da farsi e trovare una soluzione.

Cosa vuoi fare? Ricorda che io sono qui per prendere un frammento di dna del Centaur, e tu sei qui per difendermi. Non tocca a noi immischiarsi nella vita altrui.

Lo incalzò Tosan, portandosi una mano in fronte, come per scacciare ancora di più il nervosismo che era pronto a montargli dentro. Fece un enorme sospiro, osservando prima Shin e poi la ragazza.

La donzella, stringendosi le braccia al petto, fece un ampio respiro e si avvicinò a Tosan, questa volta, forse perché sentiva e captava che lui in quel frangente era un nodo difficile da snodare e, pertanto, doveva provare a scioglierlo, come fece poco prima col bambino. Gli toccò il braccio e lo osservò con uno sguardo molto dolce e triste.
Lei aveva bisogno di loro.
Dopo aver accarezzato il suo braccio, si allontanò dai due, facendo segno di seguirli.

Tosan per tutta risposta gettò un violento soffio dalla propria bocca e si diede un colpo alla fronte.

Diamine. Vado a vedere cosa vuole la donna da noi. Se vuoi, vieni con noi, e valuta il da farsi. Ripeto ancora, ricorda qual è la missione.

Il percorso da intraprendere non fu tanto lungo, ma nonostante questo, fu particolarmente tortuoso. La difficoltà sopraggiunse quando entrarono nel vivo della foresta. Radici emergevano dal nulla, nascosti dalle foglie, e più volte Tosan stava rischiando di cadere. Gli alberi erano molto folti, tanto da limitare di molto l'entrata dei raggi solari: facevano da filtro naturale per il caldo, infatti un leggero venticello si creava in quello spazio più chiuso.

Insetti di ogni sorta, e anche serpenti, conigli, cicale, adornavano la natura.

Ed infine, davanti a Tosan, si aprì uno scenario terribile. Un enorme animale era stato brutalmente ucciso. Elemento che più di tutti saltava agli occhi era il corno che non era più in fronte, ma era stato tolto con un violento colpo.
Forse si trovavano dinanzi a un bracconaggio terribile, con l'intento di rubarne l'ornamento.
 
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view post Posted on 8/2/2022, 09:41     +1   -1

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*Sarebbe stato troppo semplice capirci con gesti e labbiale...cosa speravo? Dovrei trovare un altro modo di comunicare...la ragazza sembra un poi giù di morale, forse dovrei risollevarglielo? Colgo una margherita poco distante da un albero, quando mi rigiro la vedo allontanarsi...che figura...chissà se Tosan mi ha visto...ah...beh si...*

Se non riusciamo a capirci, credo che sarà difficile. Dobbiamo convincerla a fidarsi di noi, nutro grandi speranze che possano portarci dell'animale.
*Metto il fiore in tasca, avendone un po' cura, a Tsuru piacciono i fiori. Non sarà semplice mantenerlo integro, ma ci proverò.*

Loro vivono qui da tempo, credo che lei possa aiutarci più di tutti. Investigare su questo popolo ci darà grande vantaggio sulla zona.

*Mi avvicino a Tosan vedendola tornare. Il vento è fresco, lo sento passare fra i miei capelli, lei sta correndo e anche i suoi si alzano per il vento, come una chioma di un grande cavallo.*

Vivono qui da un po'...e...sembra essere ospitale...almeno lei...
*Eccola di ritorno, osservo il pezzo di legno che è andata a prendere di proposito per farci capire qualcosa. Le vecchie tribù utilizzavano spesso disegni vari, a Konoha ho sentito di tecniche create con le illustrazioni, magari anche loro hanno tecniche simili? Sarebbe comodo ampliare le mie conoscenze, ma credo sia meglio pensarci dopo.
Il disegno qui parla chiaro, non è differente da quello di prima, come pensavo. Alcuni uomini, hanno assalito un animale, ma si riferisce a un evento al passato? Presente? O futuro? Lei sembra preoccupata e desolata, che sia accaduto di recente? O forse è una profezia...*

Si.
*Non mi venne da dire altro, se l'animale raffigurato è quello che stiamo cercando, è scontato pensare che qualcuno ci abbia anticipato.*
Eh? Che fai?
*Mi muovo lentamente vedendola avvicinarsi, arrossisco vedendo le sue mani avvicinarsi a me. Deglutisco trovandomela faccia a faccia...i suoi occhi sono completamente neri, e sono grandi...hanno un non so che di dolce...forse è nella loro usanza essere così espansivi con i maschi...?
Al tocco del coprifronte mi pietrifico...nel mentre che si allontana mi ricompongo confuso...è scaramantica? Crede nella fortuna toccando il coprifronte? Noto le mani giunte, quasi in segno di preghiera...forse mi sta pregando di aiutarla? Di risolvere la situazione? Allora c'è veramente qualcosa che non va. Un uccello stridula passando sopra di noi. Lo guardo, vedendo colpito dal sole negli occhi. Abbasso nuovamente lo sguardo.*

Non abbiamo molte opzioni, c'è qualcosa che ignoriamo, sarà meglio seguirla.
*È veramente l'unica cosa che possiamo fare al momento, se c'è una sola chance che ci porti dal centaur, dobbiamo sfruttarla. Anche lui è convinto, mi sa che ci cade troppo con le femmine...beh è un adulto...anche papà è così...diceva sempre che non riusciva a staccarsi dalle carezze e tocchi di mamma.
Accenno un lieve sorriso e scuoto la testa.

Rimango dietro di Tosan, forse è meglio che mj metta avanti, ma se qualcuno ci attacca da dietro? I ninja furtivi sembrano capaci. Mi guardo intorno cercando di concentrarmi.
La foresta sembra ridere e cantare, è quasi stregata, mi vengono i brividi. Tossisco piano saltando su un tronco, attudendolo col rumore dei piedi su legno. La gente qui non viene da un po', forse è ancora sperduta come si pensa, o questa è una scorciatoia che conosce lei?
È stupido, ma potrebbe essere che ci stia attirando in una trappola? Fidarsi è bene, ma non fidarsi, in questi casi può rivelarsi fatale.
Scivolo su del muschio e atterro sopra un coniglio, menomale che non l'ho schiacciato, lo guardo negli occhi, sono rosei, carino.*

UOUH
*Balzo all'indietro, ha cercato di addentarmi. Brutto. Muovo la mano verso di lui facendolo balzare poco distante. Quanto è agile? Nonostante il pezzo di terra che ho rialzato sotto di lui, è riuscito a compiere un piccolo saltello. Questa foresta non sembra normale.
Giro la testa e noto Tosan quasi cadere. Trattengo una risata. Mi avrà sentito? Scuoto la testa e continuo a camminare.
Chissà se è la giornata o i venti qui sono particolarmente affluenti. C'è una bella brezza, alzo lo sguardo, il fogliame copre completamente come una serra creando un soffitto naturale. Anche se sa farmi paura, devo ammettere che la natura è meravigliosa.
Oh? Una luce, siamo già arrivati?*

...
*Rimango immobile. Sgrano gli occhi. Un silenzio assordante riempe tutta l'aria circostante e piccoli colpi di tosse rimbombano. L'immagine di una persona compare davanti a me, la mano che prova a prendermi, che cerca disperatamente aiuto, la sofferenza nel suo viso raccolta in una pozza di sangue tutta intorno a lei, si muove lentamente verso di me.
Non sta accadendo, non è reale...
Inspiro e respiro lentamente.
Non devo pensarci più...non devo pensarci nuovamente. Mi pizzico la gambe sperando che non mi notino. Chiudo gli occhi e li riapro.
L'immagine è ancora più scioccante.
Quell'animale è stato completamente abbattuto, mi avvicino di pochi passi.*

Questo...è il centaur?
*Dico con aria tremolante, mi giro verso Tosan...quasi non ci credo...vorrei che non fosse lui, ma quale altro animale se no? Qualcosa simile a un corno è stato completamente tagliato, che sia stato un colpo netto? Ci stavo pensando anche prima, ma il corno era raffigurato anche sul pezzo di legno. Allora era un evento già accaduto, come pensavo...*
 
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