Kitanai 汚い - Le Vestigia della Corruzione, Addestramento Superiore (EXP) per Kinji Uchiha

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view post Posted on 17/1/2021, 16:34     +1   -1
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Guidato da una rinnovata convinzione e dalle parole della madre, l'Uchiha si lanciò nell'ultimo assalto a Setsuna (o alla sua ombra) consapevole che non fosse l'originale ma ugualmente con un certo peso nel cuore.
Ognuna di quelle persone scaturite dal suo cuore rappresentava una sua debolezza, un rapporto che era stato incrinato per sua colpa e di nessun altro; non voleva ammetterlo, ma Otomika ci aveva visto giusto facendo prendere forma a quegli esseri di odio. Così come aveva pensato poco prima però, lui non avrebbe fatto lo stesso sbaglio dello Spettro: non avrebbe fatto si che l'odio prendesse possesso di se, ma avrebbe usato tutto l'affetto e la stima di chi non lo aveva abbandonato nemmeno sapendo della sua condizione.
Forte di questo, Kinji scacciò via ogni pensiero o possibile ripensamento e, dopo uno scambio di colpi con l'ombra dell'amata, la colpì in pieno petto non appena scorse un'apertura nella sua offensiva.
Ormai trafitta a morte, la falsa Setsuna rimase in piedi davanti al Vermiglio cercandolo con i suoi occhi vuoti. Lui di rimando la strinse a se con la mano libera, intanto che con l'altra teneva saldamente la katana, portandosi vicino all'orecchio della kunoichi.


- Grazie... per aver sempre creduto in me.

E con uno strattone tolse la katana dal petto dell'amata dandole il colpo di grazia per vedersela svanire davanti come se non fosse mai esistita. Purtroppo per Kinji non ebbe il tempo di riprendere fiato che subito il Kaguya cercò di approfittare del momento scattando nello stesso momento in cui il suo avversario si era sbarazzato dell'ultimo sgherro d'ombra.
Ormai l'Uchiha si aspettava un simile trattamento sia psicologico che fisico, dunque non si lasciò prendere alla sprovvista nonostante la velocità dell'offensiva. Schivò muovendosi di lato e cercò di trafiggerlo in pieno petto, dritto al cuore proprio come aveva fatto poco prima con la copia di Setsuna; sfortunatamente per l'Uchiha, nella frenesia della battaglia non aveva messo in conto una delle peculiarità del clan Kaguya: dalla gabbia toracica dello spettro fuoriuscirono ossa in corrispondenza della gabbia toracica che bloccarono la lama dall'arrivare a perforare la sua carne.
Kinji digrignò i denti e capì che se voleva sottomettere quell'avversario così ostinato quanto potente, non poteva fare affidamento sulle armi convenzionali. Fece per infondere il chakra elettrico nell'elsa per far si di spezzare quelle maledette ossa, ma lo Spettro fu più veloce e con una torsione del corpo di 180° tolse di mano l'arma facendola volare via lontano, fino a farla conficcare nel terreno.
Il Vermiglio decise di riacquistare terreno facendo una piroetta all'indietro, ma nel frattempo Otomika si girò nuovamente verso il suo tramite mortale staccandosi le ossa delle falangi per lanciarle verso Kinji a mo di proiettili grazie alla torsione del corpo.
Fortunatamente per il Jonin, capire la traiettoria dei proiettili non era difficile, ma comunque la velocità con la quale erano stati lanciati, permise loro di sfiorarlo provocando ferite superficiali alla gamba sinistra e al braccio destro.


E' veloce. Non ho mai affrontato un membro di quel clan quindi non so quanti trucchetti può fare con le proprie ossa... ma so che devo stare attento quando mi avvicino. Devo puntare dove so che è più debole: l'orgoglio.
Se il suo stile di combattimento non mi garantisce alcuna apertura, devo crearmela con la forza.


Si riportò in piedi approfittando del momento per riprendere fiato.

- Dunque il tanto temuto Kokage è capace solo di tirarsi fuori gli ossicini dal corpo?

Dall'altra parte non sembrò esserci una particolare reazione a giudicare dalle espressioni in viso. Lo spettro si avvicinò con uno scatto riportando all'interno della carne le ossa del petto, facendo fuoriuscire invece dai polsi due lame gemelle.

- Meglio che perdere inesorabilmente tutte le capacità, non trovi?

Rispose a tono, facendo riferimento al fatto che il potere garantito dal mangekyo non sarebbe stato in eterno. Kinji rimase molto sorpreso da quella frase: dunque il suo piano provvedeva persino l'utilizzo dello sharingan ipnotico e della progressiva difficoltà nell'utilizzarlo. Doveva aver avuto a che fare con altri Uchiha in passato, ne era sicuro. Adesso lo Spettro proseguiva una catena di colpi che dovevano trafiggere e lacerare la carni del povero eremita sempre più provato dal combattimento.
Per quanto Kinji ne potesse sapere, il suo avversario voleva prolungare le sue sofferenze e far si che potesse vincere prendendolo per sfinimento: una strategia semplice ma efficace così come lo erano i suoi colpi. Cercava sempre di colpirlo in punti strategici piuttosto che vitali come i tendini della mano e i legamenti inferiori delle gambe.


- Triste quando il destino mette un potere così grande nelle mani di un ragazzino destinato a sprecarlo.

Infierì secco. In quel momento un bruciore ancora più intenso costrinse l'Uchiha a mettersi una mano davanti ad uno dei due occhi. Non aveva mai sfruttato il mangekyo per così tanto tempo e cominciava a sentirne gli effetti indesiderati.
Ovviamente Otomika non si lasciò sfuggire l'occasione e approfittò per colpire sul punto cieco trafiggendolo poco sopra la scapola sinistra ed il relativo fianco, dandogli poi un calcio alla bocca dello stomaco.
Kinji si sentì mozzare il fiato e per poco non finì per terra, ma la voglia di combattere e di non piegarsi a quel maledetto ebbero il sopravvento.


Non... non ancora. Non posso arrendermi! Devo chiudere subito lo scontro prima che i miei occhi mi lascino.

- Potrai anche piegare il mio corpo e il mio spirito, ma non piegherai mai il mio cuore.

Prima che potesse reagire, Kinji compose i sigilli e dalla bocca emise una fiamma talmente intensa e potente da fargli da propulsore per andare indietro di diversi metri, sollevando un polverone che aveva come epicentro la posizione di Otomika.
Entrambi i combattenti non ebbero visibilità per un po', ma una volta diradatosi il fumo, il Kaguya si rivelò essere rimasto immobile nella sua posizione, con gli abiti parzialmente bruciati e lo scheletro in parte visibile sotto la carne. In qualche modo era riuscito ad indurire il proprio sistema scheletrico e farlo muovere verso l'esterno del corpo come per diventare una sorta di armatura.


- E' tempo di finirla, Kinji. SOCCOMBI!

Con quelle parole la disperazione prese forma sul viso del Vermiglio. Nemmeno quell'attacco a sorpresa era stato in grado di fare del male a quel maledetto? Davvero non aveva possibilità di sconfiggerlo?
Il sigillo maledetto prese a bruciare sempre più e con esso creebbe il potere dello Spettro mutando completamente le sue fattezze: la pelle, dapprima d'un pallore invidiabile, adesso risultava quasi grigiastra e alcune ossa fuoriuscirono dalla spina dorsale facendolo sembrare più un animale mostruoso che un uomo.
Costretto in ginocchi, Kinji lo vide fare altrettanto, ma non per via del dolore, bensì per preparare la prossima e probabilmente ultima offensiva.
Poche parole preannunciarono quello che nessuno avrebbe saputo definire con termini semplici: dal terreno una miriade di ossa comparvero e sbocciarono assumendo le caratteristiche di una foresta d'avorio; le ossa dalle dimensioni mastodontiche si fecero largo verso Kinji il quale, inerme non potè far altro che venirne investito, trafitto dolorosamente e portato a diversi metri d'altezza.
Con gli ultimi attimi di forza, grondante sangue dalle ferite subite, alzò faticosamente lo sguardo verso il nemico. Un sorriso, nonostante sozzato dal sangue dai lati della bocca.
Che voleva dire?
Probabilmente Otomika non capì in un primo momento, poi realizzò quando, dopo qualche secondo, scomparve in una nube di fumo. Si trattava di una copia.
Voltandosi, lo spettro avrebbe visto una luce talmente accecante da non poter essere vista direttamente.
Kinji aveva sfruttato il fumo alzatosi con l'attacco di poco prima per creare una copia e spostarsi indisturbato alle spalle dell'obbiettivo troppo preso dal voler sottomettere colui che era davanti a se. Una volta che le ossa cominciarono a sbocciare, il vero Kinji aveva saltato sull'elsa della katana che era rimasta conficcata nel terreno guadagnando altitudine e aveva fatto appello ad ogni riserva di chakra naturare rimastagli in corpo, concentrandola assieme alle saette nella mano ancora perfettamente funzionante, risultando in uno spettacolo di luce a diversi metri di distanza dallo Spettro, pronto a cadere in picchiata per l'offensiva finale.


Ancora una volta, lanciandosi in picchiata dall'alto della sua posizione, sentì la voce della madre, e stavolta potè giurare di vederla posare la sua mano davanti a quella del figlio, così come vide anche accanto a se Hayato, Ren, Setsuna e persino il padre Shin.

Cosa sta succedendo? Questa sensazione... è così calda e confortevole che.. sembra darmi forza. E' questo che si prova quando si è amati? Lo vedi Otomika? Il tuo odio e il tuo volerti aggrappare ad una vita che non ti appartiene più si stanno rivoltando contro di te.

Dietro la schiena si sentì toccare da diverse mani, come se fossero tutte le persone che contavano su di lui e sulla sua presenza, che lo spingevano dandogli coraggio di affrontare la minaccia a testa alta.
Rincuorato e con una forza inaspettata dalla sua parte, Kinji cominciò la sua mortale ascesa verso l'ex Kokage preso alla sprovvista. In quel poco tempo aveva imparato a conoscerlo, a vivere diverse fasi della sua vita, ma adesso che l'aveva persino compreso, doveva insegnargli che il suo tempo era giunto.


- Il tuo posto E' nei miei ricordi!
 
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view post Posted on 31/1/2021, 16:05     +1   -1
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Era tempo di finirla con quella stupida pantomima. Nonostante avesse cercato con tutte le sue forze di irretire i sensi del suo ostinato avversario, si rese perfettamente conto che stava soltanto perdendo tempo. E seppure lo Spettro d'Argento ne avesse a disposizione, questo non giustificava affatto tentarci con vie morbide. Se era la sottomissione quella che desiderava il Vermiglio, allora lo avrebbe sottomesso con determinazione e senza risparmiargli nulla della sofferenza che avrebbe incontrato in quella landa innevata. Non aveva più alcuna intenzione di suggerirgli l'ovvio, di estirpare con perizia quella ridicola ossessione per la giustizia che tanto aveva a cuore. L'unico desiderio del Kaguya era divenuto quello di annullarlo e prendere il controllo del suo corpo e delle sue abilità e pertanto avere un'altra occasione per calcare la terra dei vivi, non come uno spirito rimasto incagliato fra due mondi, ma come essere umano. Corruzione ambulante che avrebbe infettato il continente come un tempo, privo questa volta della morbidezza che l'aveva portato alla disfatta.
Non ci furono esclusioni di colpi fra loro, nessuna forma di compassione. Lo Spettro d’Argento attaccava senza sosta e con precisione millimetrica per piegare l’Uchiha. Si sarebbe presto pentito di essersi messo contro un avversario del suo calibro, dalla personalità soverchiante e dal potere incommensurabile che stava letteralmente nutrendosi del suo corpo. Non si risparmiò nemmeno di punzecchiarlo a livello psicologico laddove sapeva per certo avrebbe fatto più male al suo avversario, ancora convinto di poter far crollare i suoi nervi con stupidi giochetti e frasi fatte. Patetico. Non se ne faceva assolutamente nulla il Kaguya dei miracoli o della finta pietà di uno stolto ragazzino ancora troppo ancorato ai vecchi valori di un mondo oramai scomparso, che ben presto avrebbe divorato anche lui. Davvero credeva che avrebbero perdonato i suoi silenzi e le sue menzogne? Era davvero certo di poter contare su quelle persone che credeva essere i suoi amici? Non aveva la benché minima misura di quanto quei coltelli, ben celati dietro a patetici sorrisi, avrebbero dilaniato il suo corpo e la sua stessa anima.
L’ultimo colpo dello Spettro parve andare a segno con sin troppo facilità rispetto a quanto aveva preventivato, tanto che persino lui aveva sfiorato la convinzione che quel corpo triturato dagli speroni d’osso del suo cimitero fosse soltanto uno specchietto per le allodole. Non era uno sprovveduto. Sapeva di star combattendo contro un maestro del genjutsu, o comunque contro uno shinobi dall’esperienza oramai navigata. Ma non fu sufficiente avvertire quella nota dissonante per sottrarsi al colpo dell’Uchiha. Fece appena in tempo a staccarsi dolorosamente dalla sua trappola mortale e volgersi verso il suo avversario, prima che questi piantasse nel suo petto l’arto carico dell’energia del raiton, sfondandogli di fatto la gabbia toracica e costringendolo a sputare sangue. Non era stato abbastanza reattivo, nonostante avesse tentato di frenare l’avanzata del braccio.


Otomika-Kaguya


Sorrise alle ultime parole del Vermiglio, basso e roco. Ti sbagli. rispose, con atteggiamento di chi sapeva di aver perso solo una battaglia, ma non certo la guerra. Quella era tutt’altra storia. Il mio posto, mio piccolo burattino.. è qui. e così dicendo gli piantò una mano nel petto, stringendo il suo cuore in una morsa oscura talmente dolorosa che il Vermiglio si sentì privato di ogni forza. E mentre la crudele risata dello Spettro d’Argento riempiva le sue orecchie, perse i sensi.

Lentamente quel fischio fastidioso nelle orecchie scemò sino a permettergli di riconoscere la voce di Yugure, ancora in estrema agitazione per il suo protetto riverso a terra.
Dannazione, svegliati Kinji! Non puoi andartene così di punto in bianco, non è divertente! Bakaaa~! continuò il falchetto, pungolandolo col becco sulla testa e sbatacchiandolo con colpi di ala sul volto. Aveva ancora dolori in tutto il corpo, il segno maledetto bruciava ancora e il ricordo vivido di quella mano sottile stretta attorno al cuore era ancora presente, ma dello Spettro D’Argento, del ghiaccio e di qualsiasi cosa avesse vissuto non v’era che un macabro ricordo.



|| Finish. Fai il tuo ultimo post, a seguito di quest’ultimo ti do la valutazione (attenzione, anche l’ultimo post conta; impegnati e fallo bene come i due precedenti). Ultimo sforzo dai. ||

Edited by ¬BloodyRose. - 31/1/2021, 16:52
 
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view post Posted on 13/2/2021, 14:52     +1   -1
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Quelle mani che Kinji sentì dietro la propria schiena lo spinsero, difficile per lui ormai capire se metaforicamente o fisicamente dato che in quel piccolo mondo sembrava che tutto potesse prendere vita con regole proprie.
Per quanto destabilizzare Otomika si era rivelato completamente inutile, il clone fu abbastanza utile e credibile da tenerlo a bada nell'unico modo possibile: diventare il bersaglio dell'odio e della voglia di tornare in vita del Kaguya; quest'ultimo però non si lasciò totalmente convincere dalla messa in scena dell'avversario, credendo che eliminarlo definitivamente e prendere possesso della sua vita fosse stato fin troppo facile.
Decise quindi di staccare dolorosamente le mani e le ossa da terra, guidato dalla smorfia compiaciuta del clone ormai scomparso in una nuvola di fumo, voltandosi alle proprie spalle: in picchiata da diversi metri di distanza, una luce talmente forte da essere quasi impossibile da guardare direttamente senza rischiare di rimanerne accecati. Kinji era riuscito a racimolare tutte le forze rimaste in corpo per concentrarle in quel singolo colpo che avrebbe segnato la vita o la morte di entrambi.
Troppo vicino, troppo per poterlo bloccare o evitare dopo l'offensiva precedente; l'Uchiha affondò la mano carica di elettricità dentro la gabbia toracica dell'ex Kokage sentendo le sue ossa sbriciolarsi, spezzarsi al passaggio dell'arto letale, fino ad impalarlo completamente laddove un tempo vi era un cuore. L'impatto fu talmente forte da sollevare per aria i frammenti di quella foresta ossea, segno evidente che il colpo doveva essere stato quasi insostenibile persino per il Kaguya.
Il Vermiglio era letteralmente a pochissimi centimetri di distanza, tenendolo stretto in quella morsa che avrebbe sancito la fine per qualunque essere; Otomika era li, immobile, sangue sgorgava copiosamente dalla ferita e un colpo di tosse soffocato dal metallico sapore fu l'unica cosa che il Kaguya potè dire.


E' finita?... Sono riuscito a colpirlo sfruttando il suo punto debole.

Pensò l'Uchiha vendendo l'avversario arrancare davanti a se, ma purtroppo il destino aveva piani diversi per lui: lo Spettro gli lanciò un sorriso, rivolgendogli nuovamente parole di sfida e rispondendo a quell'affronto piantandogli una mano nel petto.
Il dolore che il Jonin provò fu lancinante, più forte di qualsiasi cosa avesse provato prima di allora; l'ambiente attorno a se sembrò cambiare in preda ai fremiti e ai sussulti: dove prima vi era un cimitero di ossa, comparvero dei fiori bianchi, candidi e chiusi in loro stessi e che lentamente sbocciarono mutando il loro colore in un rosso sangue che aveva già visto durante gli eventi nelle viscere di quello che un tempo era il covo di Yo Saito.


NO! E' impossibile! E' come quando ci siamo uniti tramite l'anello!... Devo... Resistere!

Aveva fatto tutto quello che era in suo potere per opporre resistenza, aveva dato fondo ad ogni sua fibra muscolare e adesso sentiva che le ultime forze lo stavano abbandonando. Nonostante ciò, la voglia di reclamare possesso del proprio corpo era forte e non sarebbe svanita in alcun modo, doveva lasciare questo segnale ad Otomika.
Avrebbe volentieri tagliato di netto il braccio dello Spettro, se solo il chakra non lo avesse già abbandonato. Disperato, ma sempre desideroso di combattere, Kinji si lasciò andare ad un ultimo gesto per sancire la fine di quella battaglia.


- MAI!

Inarcò il collo all'indietro e diede una testata in pieno viso del Kaguya, sentendo in qualche modo la sua presa farsi più debole, ma perdendo definitivamente i sensi nel processo.


Buio.
Riaprì gli occhi riuscendo a vedere soltanto il buio a perdita d'occhio. Si posizionò supino alzandosi di scatto, ignaro di cosa stesse accadendo stavolta.


Ma che...? Dov'è finito Otomika? Sono riuscito a fermarlo, oppure questo è...

Si guardò le mani, completamente pulite a differenza di come le ricordava insozzate di sangue. Qualcosa lo aveva risvegliato dall'incubo, ma non aveva la minima idea di cosa o chi potesse essere stato. La vista gli sembrava meno limpida del solito, come se fosse leggermente appannata, ma nonostante ciò riuscì a vedere una figura in quell'ombra che lo avvolgeva.

- Chi è la!?

Aspettandosi una seconda offensiva da parte dello Spettro, Kinji fece per sollevarsi a mettersi in guardia, ma l'azione si bloccò sul nascere in quanto gli mancavano le forze.
Lentamente, la figura mosse qualche passo fino a raggiungerlo a pochi metri di distanza: si trattava di sua madre, in salute come la ricordava quando era bambino. Il suo sorriso, che tanto gli mancava, dipinto sul volto di chi provava fierezza.


- Hai visto mamma? Ho fatto proprio come volevi tu: non mi sono mai lasciato andare e ho combattuto fino alla fine dando speranza. Vorrei tanto potertelo dimostrare ancora e ancora, se solo potessi... ho ancora tanto da fare, non posso permettermi di lasciargli avere la meglio su di me.

Alle spalle della kunoichi, molte più sagome presero forma diventando quelli che erano amici, conoscenti, colleghi e figure che l'Uchiha aveva avuto modo di conoscere e di guadagnare la loro fiducia e stima durante le varie missioni e vicende che lo avevano visto come protagonista.
Sorrise sommessamente.


- Si, esatto... ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa di se, dandomi coraggio e forza che forse a me mancava. Per questo non avrei mai potuto demordere, per dare ad ognuno di loro la possibilità di vivere una vita serena con un demone in meno in questo mondo ingiusto... però mi sento... stanco.

Reina si avvicinò ancora di più, sorreggendo dolcemente il figlio che stava per accasciarsi al suolo.

- Non mi importa se questo è un sogno o meno... vogli ringraziarti... e dirti che non ti deluderò...

Lentamente, gli occhi si chiusero nuovamente e Reina lo poggiò in sommo silenzio per terra.

***



Impossibile definire quanto tempo dopo, le grida disperate di Yugure fecero capolino all'orecchio dell'Uchiha, facendolo risvegliare da quel sonno che lo aveva ghermito.


- Dannazione, svegliati Kinji! Non puoi andartene così di punto in bianco, non è divertente! Bakaaa~!

Il leggero beccare del falchetto sulla sua pelle gli diede modo di riprendersi del tutto.

- Hey...

- Non dirmi "Hey" come se non fosse successo nulla! Mi hai fatto spaventare a morte!

Si alzò mettendosi in ginocchio: non sembrava accusare la stanchezza che l'aveva pervaso fino ad allora, eppure i muscoli erano un po' indolenziti.

- Si può sapere che ti è preso tutto ad un tratto? Ti ho visto crollare dal ronzino privo di sensi per un'ora filata.

Kinji si grattò la nuca cercando di racimolare le idee su ciò che poteva essergli capitato.

- Credo che in qualche modo Otomika abbia deciso di ricordarmi che sarà sempre una parte di me, anche se stavolta ha subito molto.

- Ancora lui!?Ma credevo che con quell'addestramento fatto con Shou-sama e Chie-sama...

- Già, lo credevo anche io. Ma non temere: credo che stavolta sia decisamente più debole. Sarà soltanto un ricordo...

Che gli piaccia o meno...

- E comunque sarebbe il caso di rimetterci in marci... a proposito, dov'è Kitsu?

Yugure indicò un percorso sterrato dove il mulo aveva deciso di sostare per tutto il tempo godendosi del meritato riposo.

- Immagino che abbia preso il buon esempio dal suo padrone.

//Lascio la mia valutazione, se ci sono errori di forma dimmi pure che correggo.
Tempistiche: 10. Tutto in linea che i miei tempi che sono diventati decisamente meno stretti.
Coinvolgimento Personale: 10. Molto carino il concept e sviluppato bene, c'è poco da dire.
Alla prossima!//
 
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view post Posted on 25/2/2021, 22:32     +1   -1
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Vincere quella battaglia non era stato semplice per il Vermiglio, spiazzato dalla straripante potenza dello Spetto D'Argento e dalla limitata efficacia dell'addestramento volto a stabilizzare il segno maledetto. Persino il falco femmina dal piumaggio plumbeo era rimasto sorpreso nel sentirlo ammettere che quell'incubo era tornato a bussare alla sua porta, infrangendo con brutalità qualsiasi ostacolo avesse posto fra di loro. Ma era acqua passata ormai. Aveva vinto. Kaguya Otomika, ex Kokage, sarebbe rimasto soltanto un brutto ricordo impresso sulla sua pelle. Si allontanò con questa convinzione, recuperando il tranquillissimo mulo che nonostante la tribolazione del suo fantino si era allontanato per un gustoso pasto sul ciglio della strada e procedendo per la sua strada. Ignaro che lo Spettro era ancora alle sue spalle, immobile nella sua statuaria bellezza, avvolto da una leggerissima coltre di ghiaccio.
L'osservò allontanarsi con un macabro sorriso pennellato sulle labbra, divertito dalla sua patetica convinzione di essersi finalmente liberato del suo fardello. Si. Aveva vinto la battaglia, ma la guerra era ancora tutta da combattere.
E lui era pronto.



CITAZIONE
E siamo giunti all’epilogo di questo breve percorso. Siamo stati un po’ sulle montagne russe, e questo mi dispiace (non tanto perché disdegni il brivido, ma sai bene di cosa parlo perché ne abbiamo discusso). Avevo un’aspettativa alta per questo addestramento, che purtroppo dalle prime battute ha subito un brusco calo dell’attenzione. Inutile puntare il dito su chi ha la colpa ovviamente. Se la parentesi ‘Sigillo Maledetto’ ti è arrivata sin nei capelli poco possiamo farci. XD Vado nel dettaglio della valutazione, prima di darti il tuo compenso.

ROLE. Sotto questo aspetto siamo stati un po’ altalenanti. Eravamo partiti col piede giusto, poi nei successivi post Kinji sembrava essere un automa fino a riprendersi negli ultimissimi. Era evidente che c’era qualcosa che non andava, e parlandone ho intuito che non ne potevi più di questa parentesi che in realtà potrebbe essere sviluppata in maniera migliore e che ho cercato di rendere piacevole nel mio piccolo. Ho dovuto tirare fuori dei cloni d’ombra per farti venire la voglia di far tornare alla ribalta il PG e lo trovo un peccato, perché non volevo utilizzare questo mezzo che considero abbastanza trito. Poco phatos nei sentimenti, ma questo lo sai bene. 7.5
SCRITTURA. Scrittura costante, non eccelsa (l’ho trovata poco dettagliata a livello dei sentimenti appunto, che sono poi quelli che fanno il PG e fanno capire al lettore che persona abbiamo davanti) ma nemmeno brutta. Essenziale. Consiglio di lavorare un po’ nell’esprimere quello che prova Kinji, non al punto da farlo diventare cervellotico come uno dei miei PG, ma quel tanto che basta per rendergli giustizia e renderlo più umano e meno ‘altro PG shonen’. Non so se mi sono spiegata bene. 7.5
STRATEGIA/APPROCCIO. Qua ti sei salvato per un pelo, perché stavi prendendo una direzione pessima utilizzando il Sigillo Maledetto per combattere proprio il suo frutto. Stavi ridando forza allo Spettro D’Argento senza manco rendertene conto, salvo poi ravvederti (mi sembrava abbastanza palese che crescesse man mano che il sigillo faceva più male). Per il resto dai. Buona immaginazione, mi aspettavo qualcosina in più ma buona. 6

Media del 7. Non essendoci possibilità di proporzione per i compensi degli addestramenti prendi direttamente il compenso massimo (per un pelo), che corrisponde a 750 exp. Ti avrei assegnato di meno, ma la forbice per i compensi è davvero tanto ampia. Poco male, non faccio la cattiFa. Alla prossima! XD

ERRATA CORRIGE. Mi si faceva notare che i pesi erano attivi durante l'addestramento, quindi si sommano ai 750 exp di premio base altri 30% (225 exp) per un totale di 975 exp.


Edited by ¬BloodyRose. - 28/2/2021, 10:47
 
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view post Posted on 28/2/2021, 23:33     +1   -1
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Per un addestramento Jonin sono +400 ryo, correggetemi se sparo la boiata della domenica sera. Buon proseguimento!
 
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