Missione 23D - Sulle orme del Giocoliere, Per lilj10 e BrokenNeko

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view post Posted on 29/10/2020, 11:10     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Il pubblico era in festa e non avrebbe perdonato un brutto spettacolo, non dopo le alte aspettative che si erano create intorno allo show di Nise e suo figlio. Le fiamme che divamparono sul palco fecero sospirare i presenti, già con il fiato sospeso, ma il Genin di Kumo non si lasciò ingannare da quella che era chiaramente un'illusione provocata dalla pianta, e cercò immediatamente di sovrastare il fuoco del braciere più che quello che in teoria avrebbe dovuto danneggiarlo... e aveva avuto ragione lui: il braciere si spense, creando però una grossa fumata bianca, mentre il fuoco sul pavimento sembrava non bruciare. Alcuni dei bambini più vicini indicarono l'evento con sgomento, increduli dinnanzi a un ragazzo capace di generare fiamme e camminare tra di esse, come i Jonin più potenti del villaggio. Jura seguì l'offensiva senza togliersi dal viso un sorriso inquietante, intenso, senza la benché minima preoccupazione.

Jura - Sì, è così che si fa! Ma adesso tocca al sottoscritto!

Distese le braccia e aprì i palmi delle mani verso il pavimento: una luce accecante gli fece dunque da propulsore e riuscì a fluttuare a mezz'aria. Il fuoco del palco seguì la sua ascesa come se il ragazzino potesse controllarlo, e se ne circondò come un muro di fuoco. A quel punto effettuò un rapido movimento con le braccia in direzione dello sfidante, e Jura poté sentire sotto di lui una pressione che gli avvolse i piedi e le gambe.

Jura - Cosa succede, non riesci a muoverti? Come vedi anch'io controllo le fiamme

Evidentemente la droga era già nell'aria, nonostante lo spegnimento del braciere, ma rimaneva la speranza che agendo in quel modo l'effetto potesse durare meno.

Nel frattempo, Nise aveva deciso di agire, di prendere in mano il suo futuro e quello di suo figlio e provare a recuperare un rapporto già fin troppo compromesso, ma non incrinato per sempre. Afferrò il braccio di Hagane con sguardo deciso, ormai privo di lacrime ma stracolmo di ardore e di speranza. Non era pentimento per quello che aveva fatto alla gente del suo villaggio, Hagane lo aveva aiutato ad aver consapevolezza di aver abbandonato suo figlio per troppo tempo a quella follia dilagante che lo aveva pervaso, e aveva il dovere di provare a ricucire uno strappo importante tra lui e la sua eredità.

Nise - Lo fermerò, e lo salverò da se stesso.

Sembrò sul punto di salire sul palco, ma si fermò prima di poter essere visto dai protagonisti e dal pubblico, rivolgendosi nuovamente verso il ninja:

Nise - Tutto il palco è studiato per sfruttare l'effetto della droga. Ogni cosa funziona a meccanismo, il pavimento, i tendaggi, le luci, è tutto preparato per interagire con chi lo comanda. Puoi accedere all'iposcenio da una botola, in uno dei camerini dei costumi, da quella parte. Indicò un piccolo capannone dai tendaggi grigi, sul retro del palco - Distruggi i meccanismi e non avrà più armi. Gli stava chiedendo di distruggere il suo lavoro, la sua vita, ma lo voleva davvero, per poter ricostruire e ricominciare in maniera completamente diversa. Quanto a me, devo fare ciò che non ho fatto fino ad adesso, devo prendermi la responsabilità delle azioni di mio figlio.

Si diresse dunque in direzione del palco, non curante del pubblico, delle fiamme, dell'ansia da prestazione, mentre Jura fluttuava, al momento dominatore della scena.

Jura - E ora la tua uscita di scena!

Alzò due lingue di fuoco dal pavimento in fiamme che si diressero pericolosamente verso Shun, ancora bloccato sul posto, fisicamente. Erano illusioni generate dalla droga, è vero, ma quell'erba mostrava ciò che il pubblico voleva vedere, modificando qualcosa che era reale, come il cane in leone e il gatto in tigre. Cos'erano quelle lingue di fuoco?
 
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view post Posted on 2/11/2020, 11:49     +1   -1
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旬嵐 - Shun Arashi
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◊ Nome : Shun Arashi.
◊ Villaggio : Kumo.
◊ Grado : Genin.
◊ Clan : Ranton.
◊ Conoscenze : - Gaikō.
- Chōhō.


Le situazioni che vennero a crearsi su quel palco non limitarono minimamente quello che era il lavoro dei circensi intenti a mostrarsi per quelle che erano le loro abilità, o presunte tali. Fu come una commedia, dal tragico inizio delle fiamme che avvolsero i due protagonisti, al lieto, per così dire, finale dell'intensa fumata bianca, simbolo del braciere oramai spento. Eppure quella meravigliosa opera teatrale, tanto sconvolgente quanto improvvisata, rivelò di lì a poco un aspetto per lo più tragicomico. L'effetto della droga non scomparve, le fiamme continuarono a bruciare imperterrite sulle assi di legno sotto i piedi dei due attori, la folla esultava, schiamazzava, come un generale che resta fermo, sul punto più alto, in osservazione, scrutando soddisfatto le gesta dei suoi militanti che soccombono, uccidono, fuggono o vincono. Shun aveva sempre pensato che tutti siamo attori dopo tutto, ognuno di fatti indossa una maschera, magari diversa per ogni giorno, limitando i propri tratti e la propria unicità; la maschera di indifferenza dei presenti, di non curanza, sorrideva impettita alla maschera tenebrosa del piccolo Jura. Quest'ultimo non era altri che questo, un normale ragazzino alla ricerca di attenzioni mai avute, fragile e impaurito, celato da una maschera di perfidia e belligeranza, attore protagonista di una macabra danza con il diavolo, di cui però non conosce i passi.
Al piano attuato da Shun non vi fu una vera e propria risposta da parte del piccolo circense. Il bambino si limitò ad assistere alla scena vestito di un inquietante sorriso, quasi per nulla scosso dall'offensiva del Genin. D'altronde l'effetto della droga non era svanito, lo sarebbe stato di lì a poco probabilmente, ma gli effetti stupefacenti ed illusori di quella strana erba perduravano scaglionando le azioni dei due attori. Fu allora che Jura rispose, agitando le braccia come per utilizzare qualche jutsu ed alzandosi in volo. Shun osservava il ragazzino a mezz'aria circondarsi dalle fiamme, cercando di scrutare tra esse un qualcosa su cui si era sollevato Jura.

Questo moccioso... Sta utilizzando ancora quella droga, ma era tutto frutto di trasmutazioni illusorie. Se il cane era un leone ed il gatto una tigre, si sta solo sollevando su qualcosa, magari qualcosa che è uscito da sotto al palco.

Shun ebbe poco tempo per ragionare. Improvvisamente una strana pressione immobilizzò i suoi arti inferiori, come se la gravità fosse mutata all'improvviso o come se qualcosa dal basso lo tirasse continuamente verso il giù, limitando, per non dire annullando, i suoi movimenti.

Cosa succede, non riesci a muoverti? Come vedi anch'io controllo le fiamme

Al tenebroso sorriso di Jura ne rispose un altro, stavolta del Genin. Shun non si strappò di dosso quell'espressione, come se volesse cercare di indispettire il giovane. La droga sarebbe scomparsa nel giro di poco tempo, l'unica cosa che doveva fare il ragazzo era quella di temporeggiare, vanificando intanto ogni atto pericoloso del circense.

Sai cosa mi piace di te ragazzo? Che ragioni come il più abile dei prestigiatori...

Shun aveva previsto un'eventuale offensiva del ragazzino, l'averlo immobilizzato sarebbe corrisposto immediatamente ad un attacco diretto, cercando di utilizzare a proprio vantaggio la limitazione motoria del Genin. Detto fatto, Jura mosse nuovamente le braccia come se stesse preparando qualche ninjutsu, per poi "lanciare" due lingue di fuoco contro Shun. Quest'ultimo sapeva benissimo di trovarsi in una sorta di illusione, ma quella droga non permetteva di vedere cose che non esistevano; l'effetto stupefacente tendeva a mutare la percezione delle cose, vedendole in modo diverso: l'attacco fiammeggiante poteva celare due assi di legno dal palco, o qualche altro oggetto/materiale presente. La preoccupazione del Genin non era dovuta quindi alle lingue di fuoco, quanto a cosa vi nascondevano. Quel sorriso beffardo però, non andò via nemmeno per un secondo. Seppur immobilizzato dalla vita in giù, Shun aveva la possibilità di impastare il chakra e comporre sigilli. Una parete grigiastra, come se fosse dell'acqua torbida, si alzò davanti a lui, parando l'attacco del giovanissimo prestigiatore, cercando quindi di evitare che i due oggetti lanciati andassero a segno.

...ma non ragioni come uno shinobi.

Shun non avrebbe risposto con un altro attacco, non avrebbe tentato di ferire Jura, seppur fosse stato attaccato. Doveva continuare il suo giochetto psicologico, doveva piegare a se la commedia. Si rivolse, ancora immobilizzato, al pubblico.

Signori! Questa è la danza elegante dell'oceano che piega il gioco rabbioso del fuoco!

Fu lì che lo notò. Tra la folla c'era una figura che si sbracciava, correva, si faceva spazio ansiosamente. Una figura familiare: era lui, il signor Nise. Il mandatario della missione, nonché padre del ragazzo, stava finalmente per fare la sua comparsa.

Credo che Hagane ce l'abbia fatta. Guarda chi sta arrivando... forza!

Lo sguardo si portò nuovamente in direzione del ragazzino.

Hai ragione dopo tutto, io sto per uscire di scena. Ma lascerò il mio posto alla commedia stessa. Cambia la tua maschera, è in arrivo il protagonista.




CITAZIONE

Ninjutsu - Stormshield

Ninjutsu - Stormshield (Limite: 2) [CHK: -5] {RES * 50}
A Barriera, Ranton
“Un muro d’acqua alto un paio di metri si erge davanti all’utilizzatore, proteggendolo da attacchi imminenti frapponendosi tra di esso e la tecnica a lui indirizzata, oppure semplicemente rallentando chi si sta avvicinando per un approccio corpo-a-corpo costringendolo ad attraversare il muro prima di mettere a segno il suo colpo. Ma non è tutto, infatti all’interno del muro d’acqua viene inserito il chakra di tipo Raiton, rendendo la tecnica di elemento Tempesta e donando al muro un colore grigiastro ed una forma irregolare, folgorando chi lo attraversa o chi ci crea contatto.”
Effetti:
Se Stormshield fa Contatto, applica lo Status Folgorazione {1} (consuma lo Status Bagnato se presente).


Edited by lilj10 - 2/11/2020, 14:28
 
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view post Posted on 2/11/2020, 23:12     +1   -1
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"Va bene, vado a distruggere quei meccanismi e poi vi raggiungo sul palco. E mi raccomando, se hai bisogno di aiuto non ti preoccupare di coinvolgere anche Shun, ricorda che è qui per il mio stesso motivo."

Hagane avrebbe assecondato l'idea di Nise e lo avrebbe lasciato per la sua strada, confidando che Shun fosse stato in grado di gestire la situazione fino al suo ritorno.
Successivamente si sarebbe precipitato verso i capannoni grigi, andando alla ricerca dell'obiettivo da distruggere, cercando di fare il più in fretta possibile per non lasciare il compagno da solo.
Una volta raggiunto il complesso, il Genin si sarebbe calato nella botola menzionata in precedenza dal giocoliere e si sarebbe messo alla ricerca dei meccanismi legati al palco, spulciando in un ambiente occupato per lo più da oggetti di scena tra costumi e armi da esibizione.

Questo non mi rassicura di certo... Queste armi potrebbero fare parte di ciò che viene celato dall'illusione creata dall'erba, e scambiarle per qualcos'altro potrebbe sicuramente comportare dei rischi. Devo darmi una mossa.

In parte a quel classico equipaggiamento da circensi, Hagane notò qualcosa di parecchio simile ai meccanismi citati da Nise:
piattaforme che avevano l'aria di fungere da montacarichi, macchine per generare del fumo, apparecchi elettrici con dei fili che si estendevano verso il palco... Insomma, si trovava davanti a ciò che di lì a poco non si sarebbe più dovuto trovare davanti a lui.
Quindi, agendo senza troppi pensieri nella testa e rimanendo di più verso quello che sarebbe stato un piano di ignoranza, lo Shinobi avrebbe afferrato le armi di scena che avrebbe trovato sul posto e le avrebbe lanciate una ad una verso i circuiti collegati ai meccanismi, cercando di metterli fuori uso trafiggendoli con i vari lanci.

"Non sono un tecnico, ma a livello teorico penso che non debba funzionare più un cazzo, non in queste condizioni almeno."

In tutto questo avrebbe solamente risparmiato una piattaforma che portava fino al palco, lasciandola funzionante per utilizzarla allo scopo di raggiungere il resto della troupe, cercando di fare un'entrata di scena degna di uno spettacolo.

Quando salirò sul palco, il pubblico avrà già visto un sacco di effetti svanire a causa della rottura dei meccanismi, quindi bisognerà inventarsi qualcosa per evitare di mandare in fumo l'unico lavoro di Nise... Non sono di certo un esperto, però posso improvvisare qualcosa per farli ridere, del tipo che è stato tutto un incidente e non so cosa ci faccia sul palco.
Boh, non lo so, proviamoci.


Senza soffermarsi troppo a capire cosa fare e come fare, Hagane decise di azionare l'ascensore per poi rompere i comandi con un Kunai, in modo che nessun altro potesse utilizzarlo dopo di lui;
avrebbe riflettuto al volo su cosa dire solo durante la sua salita verso la superficie, in modo da non perdere altro tempo ed affrettarsi ad andare a dare manforte a Shun e Nise.
Una volta arrivato sul palco, quindi dopo che tutti avrebbero potuto notare gli effetti dovuti al casino che aveva combinato di sotto, si sarebbe guardato intorno per dare un'occhiata a Shun, Nise e Jura, per poi voltarsi verso il pubblico:

"Ehm... Allora, posso spiegare. Io avevo semplicemente bisogno di andare al bagno, ma non ho ben capito dove mi sono trovato e sono inciampato, cadendo per terra. A causa di quella caduta sono successe un po' di cose... Ma giuro che io non c'entro niente, semplicemente qualcosa deve essere stata messa così male che, con una minima vibrazione, ha fatto del casino. Sta di fatto che io devo ancora andare al bagno e mi trovo qui, quindi magari qualcuno, stavolta, potrebbe indicarmi la direzione giusta? Vi ringrazio."

Banale. Ma non era nè un circense nè un comico, e la fretta lo aveva portato a fare una di quelle improvvisazioni veramente accampate a caso.
Ma tipo totalmente a caso.
Cioè, lasciamo perdere.
 
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view post Posted on 3/11/2020, 21:51     +1   -1
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Shun evocò il muro d'acqua, da vero guerriero, da vero Shinobi. Il pubblico era in estasi, solo applausi e grida per i due attori che tanto stavano facendo per soddisfare i paganti che si erano riuniti nella piazza di Kumo. Il Genin aveva pensato bene di continuare a stare al gioco, senza però fare l'errore madornale di abbassare la guardia, tenendo ben a mente come funzionasse la droga che Jura stava utilizzando. Il ragazzino tornò con i piedi per terra e lentamente, le fiamme vennero inghiottite dall'acqua che dal muro difensivo stava ricadendo verso la pavimentazione del palco. Niente più fuoco dunque, uno stallo alla pari che stava concedendo al pubblico la possibilità di elogiare quanto visto fino ad allora. Poi, finalmente, eccolo arrivare dalla parte laterale della scena, colui che sarebbe dovuto entrare in scena al posto dello Shinobi e che avrebbe dovuto chiudere la sceneggiata una volta per tutte: Nise. Non aveva nessun costume di scena, sul suo viso appariva accennato il solito trucco che lo caratterizzava, ma certamente non era lì, in quel momento, pensando allo spettacolo, ai partecipanti e all'incasso di giornata. Era lì come padre, come uomo e come tale avrebbe dovuto prendere in mano le redini della storia, come gli aveva fatto capire Hagane.

Nise - Ti ringrazio per ogni cosa, ma adesso tocca a me... disse a Shun, concedendogli un leggero inchino.

Jura cominciò a sogghignare nervosamente, aveva passato troppo tempo a preparare quell'esatto momento, in quel modo, davanti a Kumo, per un ultimo spettacolo indimenticabile. Avrebbe dato la morte e in cambio tutti lo avrebbe amato.

Jura - Sì, è esattamente così che doveva andare. Adesso, e mi rivolgo all'intero villaggio, un ultimo gioco di prestigio!

Nise - Jura, ti prego, ascoltami. Non deve andare così, possiamo essere grandi insieme, possiamo rendere giustizia al nostro nome senza fare del male a nessuno!

Il padre fece un passo verso il bambino, che indietreggiò. Il pubblico venne inghiottito dalla scena, in un assordante silenzio, seguendo le azioni dei due protagonisti, in attesa di poter esplodere nuovamente in un fragoroso applauso.

Jura - Inizierò con voi il countdown: dieci, nove, otto...

Nise fece un altro passo verso di lui: la mamma non avrebbe mai voluto questo, glielo dobbiamo, tutto quello che siamo, tutto quello che facciamo, lo dobbiamo a lei, al suo ultimo desiderio. Noi non dobbiamo necessariamente essere amati, perché abbiamo l'un l'altro. Il nostro lavoro, la nostra motivazione per continuare a vivere è ricordarlo, e il sorriso del pubblico che ci guarda... è lo specchio delle nostre anime.

Jura - Sei, cinque, quattro...

Nise - Ascoltami, Jura. Ho sbagliato... ho sbagliato ogni cosa, ma sono qui, siamo insieme e possiamo ancora aggiustare ogni cosa.

Erano parole che Nise si teneva dentro da troppo tempo. Aveva avuto paura di farle venire fuori, paura di Jura, anzi, paura di specchiarsi nei suoi occhi e vedere se stesso, dopo aver fallito. Una lacrima segnò nuovamente il suo viso, andando a scolorare un trucco già piuttosto compromesso. Dietro quelle pitture, quella maschera, c'era un altro uomo, una persona che Jura faticò a riconoscere. E il ragazzino era ancora lì, con il countdown fermo a quattro secondi. Abbassò lo sguardo, e strinse i pugni tremante. Non voleva guardarlo senza i costumi da giocoliere, non voleva riconoscere chi si celava oltre il trucco. Esitò, per lunghi e interminabili istanti, volgendo lo sguardo anche verso Shun, il guerriero che aveva giocato con lui, che lo aveva rincorso e trovato, e che più di tutti aveva provato a comprenderlo.

Jura - Non posso rischiare ancora, non posso rimanere... da solo.

Infilò riluttante e con le pupille sature di lacrime, una mano dentro la veste ma prima che si potesse effettivamente decidere se azionare o meno qualcosa, giunse sul palco Hagane, mettendo in atto la sua messa in scena... improvvisata. Il momento di tensione venne bruscamente interrotto, ma in qualche modo doveva aver avuto dei tempi comici credibili e accettabili perché tutto il pubblico scoppiò in una fragorosa risata, soprattutto i bambini. Jura li guardò, lasciandosi finalmente andare ad un pianto liberatorio, e quando cadde in ginocchio, Nise corse ad abbracciarlo, prima di azionare lui qualcosa per far calare il sipario fra gli applausi del pubblico.

Si ritrovarono qualche minuto dopo dietro le quinte, con i due Genin fuori dal capannone dove erano entrati padre e figlio per parlare e chiarire i loro trascorsi. Non passò però troppo tempo prima che Nise ne uscisse, informando Shun che Jura volesse parlare specificatamente con lui. Il giocoliere rimase invece fuori, rivolgendosi ad Hagane:


Nise - Ci tenevo a ringraziarti. Mi sento così stupido ad aver lasciato che Jura arrivasse a questo punto... Quando mia moglie ci ha lasciati, siamo rimasti da soli, ed è come se lui avesse sostituito l'affetto e il calore materno con quello del pubblico. Ha cominciato a sviluppare un'ossessione per lo spettacolo, e voleva essere amato, rispettato, da loro e da chiunque altro. Io non riuscivo a starci dietro, ero distrutto per la perdita e... l'ho perso, oltre ad aver perso me stesso. Riuscirò a recuperare il nostro rapporto, ma se posso sperare di provarci lo devo solo a te e all'altro shinobi. Grazie Hagane, grazie per tutto.

Quanto a Shun, che era stato richiesto dentro da Jura, trovò il bambino seduto e con gli avambracci sulle ginocchia, con le mani incrociate. Il suo sguardo era perso nel vuoto, prima che si rendesse conto della visita. Alzò allora la testa, cominciando a parlare per primo:

Jura - Mi concentro solo sulla conclusione, sul battimano. Sono parole tue, e sai una cosa? E' vero, ci ho riflettuto molto. Ora ho però bisogno di un parere per rispondere a una domanda: se per un attimo decidessi di dedicarmi al percorso prima che al finale, sarebbe saggio affidarsi a una persona che ti ha abbandonato già più volte? La sua voce era glaciale - In che modo posso fidarmi? C'era una volta un giocoliere, un potentissimo mago, che ha fatto dello spettacolo tutta la sua vita. Era un fautore di libertà, e tramite essa riusciva a non essere mai rinchiuso, non era mai in gabbia. Lo spettacolo era la sua libertà, la vita, la morte, la follia, erano solo dettagli in un disegno mai precisato. Era... felice, lo era sempre e la gente lo rispettava. Dimmelo, Shun, perché non dovrei farlo anch'io?

Allora ragazzi, questo è l'ultimo giro. Avevo pensato di darvi già adesso le valutazioni ma mi rendo conto che il prossimo post è troppo importante per pensarlo come "Post-ending". Ci aggiorniamo al prossimo giro e se tutto va bene saremo i primi con i compensi Furymoddosi, mi sento emozionato.
 
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view post Posted on 4/11/2020, 16:23     +1   -1
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Il muro d'acqua parò l'attacco del giovane giocoliere; il chakra nutrito dall'elemento Suiton si sparse per l'intero palco, spegnendo le fiammeggianti lingue di fuoco che lo avvolgevano fino a poco prima. La folla era in visibilio, Jura atterrò nuovamente senza mai lasciar scomparire quell'aria folle dal volto. Ma come ogni attore, eseguito il suo massimo momento di pathos, Shun dovette cedere la scena. Il signor Nise, padre del ragazzo, comparve finalmente in scena, scostando il Genin e prendendo finalmente parte all'incredibile opera messa in scena quella sera. Il dialogo tra padre e figlio fu un sovraccarico di emozioni: c'era tutto ciò che doveva essere rappresentato in un'opera teatrale, c'era rabbia, odio, frustazione, abbandono, poi c'era calma, pace, desiderio, amore. Sì, Shun colse quello, negli occhi disperati di Jura, nei passi cauti di Nise. La pressione sui piedi del ragazzo iniziò a calare, come se fosse andato in frantumi il "trucco" del giovanissimo. Le minacce di Jura fecero presagire il peggio, il bimbo parlava di morte; Shun intimò un passo avanti, ma le parole di Nise lo bloccarono. In un macabro conto alla rovescia il Genin era passato da attore protagonista a semplice comparsa, ma non riusciva a star fermo lì, non poteva permettere una strage, doveva fare qualcosa.
Fu il fato, il destino, a giocare l'ultima carta; come un lampo illumina la notte più buia. Lo sguardo dello shinobi e quello del piccolo prestigiatore si incrociarono, come se quest'ultimo cercasse l'appoggio del primo. Shun gli sorrise, come si fa ad un amico tornato da un lungo viaggio, poi gli sospirò poche e semplici parole, quasi bloccato dall'ansia della scena.

No... c'è ancora tempo... lo sai.

La mano del ragazzino scomparve sotto la veste variopinta. Shun, oramai libero dalla morsa, irrigidì le gambe, pronto a partire qualora Jura attaccasse. Ma ciò non avvenne. Ogni commedia infondo è così: inizia tragicamente, ma ha un lieto fine. Ecco, si potrebbe dire che nella presente questo lieto fine non fosse poi tanto poetico: dal palco emerse una figura, Hagane, con tempi comici discreti ma umorismo discutibile; riuscì tuttavia a dissipare la tensione e animò con festosità quella tanto attesa conclusione dello spettacolo.
Padre e figlio si abbracciarono, il sipario si chiuse e, da dietro le quinte, i quattro poterono udire gli applausi della folla. Shun sorrise alla vista dell'abbraccio dei due circensi e cercò anch'egli, a suo modo, di alleviare il pathos del momento, rivolgendo una battuta di poco gusto ad Hagane.

Chissà socio, forse più che alle battaglie, dovevamo darci alla carriera teatrale. Ho fatto faville su quel palco.

Raramente lo si vedeva sorridere, ancora più di rado scherzava. Quella giornata aveva influito in modo particolare anche su di lui.
I due ninja si trovavano all'esterno del capannone, pronti a salutare i due circensi che vi si trovavano all'interno, per poi poter terminare la missione. Comparve dopo un po' Nise, chiedendo a Shun di recarsi all'interno del capannone per parlare con Jura, sotto esplicita richiesta del ragazzino. Shun sorrise, era davvero felice di ciò ed entrò a passo svelto, senza mai cancellare quel sorriso dal proprio volto.

Mi concentro solo sulla conclusione, sul battimano. Sono parole tue, e sai una cosa? E' vero, ci ho riflettuto molto. Ora ho però bisogno di un parere per rispondere a una domanda: se per un attimo decidessi di dedicarmi al percorso prima che al finale, sarebbe saggio affidarsi a una persona che ti ha abbandonato già più volte?
In che modo posso fidarmi? C'era una volta un giocoliere, un potentissimo mago, che ha fatto dello spettacolo tutta la sua vita. Era un fautore di libertà, e tramite essa riusciva a non essere mai rinchiuso, non era mai in gabbia. Lo spettacolo era la sua libertà, la vita, la morte, la follia, erano solo dettagli in un disegno mai precisato. Era... felice, lo era sempre e la gente lo rispettava. Dimmelo, Shun, perché non dovrei farlo anch'io?


La sua voce portò l'Inverno in quella stanza. Shun, ora serioso, vi si avvicinò. Il Genin tirò svogliatamente una sedia posizionandola di schiena, proprio dinanzi a Jura, per poi sedersi all'incontrario. Guardò fisso il ragazzino negli occhi per qualche secondo, sospirò e con un tono a tratti paterni tentò di rispondergli.

Ti ho detto tantissime cose oggi, piccolo. Dimmi una cosa... se davvero ti concentrassi esclusivamente sul finale, una volta arrivata quella conclusione che tanto bramavi quest'oggi... come ti sentiresti? Realizzato? Alla tua età? E dimmi, come continueresti i tuoi giorni, sapendo di essere arrivato già ad una conclusione? Il punto è che non è la strada che percorri quella davvero importante, ma quella che scegli di intraprendere ad ogni bivio che ti troverai davanti. Focalizzati sul tuo inizio, poi basta riempire quella testa di paranoie. Non puoi camminare cercando di pianificare quante buche scanserai o quanti salti eviterai, quali scorciatoie e quali pericoli. Devi camminare e vedere cosa ti troverai davanti ogni volta; i piani sono fatti per chi ha paura. Tu non ne hai nemmeno un po' ragazzino. Vuoi sapere a chi affidarti?! A te, a te stesso soltanto. Tu conosci il tuo modo di camminare e tu sai quando ti sentirai "arrivato"; al limite puoi scegliere chi ti potrà accompagnare e consigliare nel viaggio. E... se posso permettermi... qui oltre te siamo in tre. E nessuno di noi ti ha abbandonato nemmeno per un secondo oggi. Guarda me, ti ho corso dietro per mezza Kumo.

Shun si avvicinò al ragazzo, picchiettandoli la fronte con due dita della mano destra.

Io credo che quel mago non fosse davvero così tanto libero. Anzi, mi sembrava un consapevole ostaggio dei suoi spettacoli e della sua brama di scappare continuamente. So che non dovrei dirtelo, soprattutto ora che hai ritrovato tuo padre in qualche modo, ma è quando non ti leghi che sei davvero libero... poi a quel punto devi capire se è così che la tua vita ha un senso. Libertà, fragile e dolce parola, non trovi? E' una signorina che scappa fugace dagli sguardi lascivi di chi la rincorre, di chi la cerca. Libertà è quella signorina silenziosa che non avrà mai marito. Legati al tuo sogno e fai un nodo stretto Jura, così stretto che ti mancherà l'aria, così stretto che ti impedirà di pensarci. Ma non inseguire parallelamente la strada della libertà; è una strada solitaria, una strada che ti impedirà in ogni modo di unirti al tuo sogno.
Sei un prestigiatore fantastico, in te vedo molto di me. Continua con i tuoi spettacoli, magari con tuo padre e senza aiuto esterni, capiscimi. Ma non limitarti, non farlo mai. Potresti essere utile a tanti con il tuo talento; magari non sarai mai un guerriero, o magari sarai il miglior shinobi delle arti illusorie di Kumo, o magari un genio del teatro capace di far emozionare anche i cuori più forti. Coltiva il tuo genio, quando ci rincontreremo sarai qualcuno di importane in questo villaggio, non ne ho dubbi. Stai fuori dai guai, quel potenziale sfruttalo per fare il bene che ti meriti di ricevere.


Una lacrima scalfì il pallido viso di Shun. Abbracciò il ragazzino, probabilmente per nascondere la commozione, dopodiché, portandolo sotto al braccio, uscì per salutare anche il signor Nise e terminare quella Missione.

 
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Tutto è bene quel che finisce bene.
A quanto parve, lo spettacolo non sembrò essere un fiasco, e Nise riuscì quantomeno a far scattare qualcosa nell'animo di suo figlio.

"Non saprei, magari potrebbe essere un'ottima idea per arrotondare lo stipendio. Però al momento penso di preferire lo stare in mezzo al pubblico." Disse Hagane sorridendo verso il compagno di squadra.

Non sapeva esattamente cosa fosse accaduto lassù, ma era sicuro di essere riuscito quantomeno a contribuire al successo di qualcosa, in questo caso della rimessa in carreggiata di una famiglia ormai da tempo disfatta;
Non aveva idea di come potessero sentirsi padre e figlio, d'altronde non aveva mai provato qualcosa di simile alla perdita di una persona cara, però la sua empatia gli permise di capire il perchè degli errori commessi dai circensi...
Il dolore.
Uno degli annebbiamenti della vista più gravi di tutti, uno di quelli in grado di portare alla cecità se non guarito in tempo.
E Lui e Shun erano arrivati in tempo per guarirlo? Ad occhio sembrava di sì, anche se nessuno dei due aveva il potere di leggere nella mente degli altri.
I Genin successivamente si divisero, andando ognuno a parlare con una delle due parti da riconciliare, e tra queste ad Hagane toccò il padre pentito.

"Nah, non devi ringraziarmi, ho semplicemente svolto il mio lavoro. Cioè, in realtà di solito faccio altro, ma in questo particolare caso penso che fosse comunque lavoro. Ma lasciamo perdere, veniamo al dunque. Non avevo idea che tua moglie vi avesse lasciati, anche se qualche dubbio mi era venuto, dato che in tutto questo mi sarei aspettato di sentirla perlomeno menzionata... E mi dispiace, davvero. Dirti che ti capisco sarebbe una presa in giro, perchè il dolore che hai provato è qualcosa di cui non sono ancora a conoscenza, ma ciò che so è che non l'hai affrontata nella maniera peggiore possibile. Sarai anche stato distrutto dalla perdita, ma non è vero che non sei riuscito a stare dietro a Jura, nè tantomeno che l'hai perso. Potevi andartene via e lasciarti tutto alle spalle, o smettere di lavorare e bere tutto il giorno per tutti i giorni, arrivando a vivere da barbone finchè non ti fosse esploso il fegato. Ma l'hai fatto? No. Hai continuato a lavorare insieme a tuo figlio, hai cercato di tenerlo vicino, e non hai mai smesso di portare qualcosa in tavola per farlo crescere al massimo delle tue possibilità. L'unico errore che hai commesso, secondo me, è stato togliergli la solitudine senza dargli la compagnia, lasciandolo in un limbo dal quale ha cercato di uscire commettendo degli errori.
La perdita della madre lo avrà fatto sentire, in un qualche modo, abbandonato da lei, e la tua presenza nella sua vita al solo scopo di dargli da mangiare lo avrà fatto sentire abbandonato per una seconda volta.
Jura non deve più sentirsi abbandonato, e l'amore materno non è qualcosa che deve sostituire ma qualcosa da lasciare solo come un bel ricordo;
devi aiutarlo a guardare avanti e a farsi degli amici, a farlo circondare di persone che vorrebbero conoscerlo e farlo entrare nella loro vita, e magari un giorno chissà... Ti ritroverai tra le mani un circo con un team di prestigiatori al suo interno.
Ora va da Jura, ma non per recuperare un rapporto perso, bensì per migliorarne uno che non hai mai mollato, nel quale lo hai semplicemente tenuto per mano senza stringergliela.
E prima batti il pugno.
"

Avrebbe mostrato un sorriso di incoraggiamento in volto, guardando Nise e tendendogli la mano destra chiusa a pugno, attendendo che il giocoliere facesse lo stesso.
Ammesso che fosse abbastanza al passo con l'attualità dei giovani, si intende.
Voleva assicurarsi di caricare Nise abbastanza da non fare vacillare la sua determinazione nel riappacificarsi con Jura, ed al contempo esprimere la sua ammirazione verso qualcuno che non si era gettato nel baratro, ma che lo aveva solo continuato a guardare senza riuscire ad allontanarsi.
Dopo la risposta di Nise, a prescindere dal fatto che fosse stata al suo discorso o al suo gesto, Hagane avrebbe iniziato a ricordarsi qualcosa di piuttosto rilevante per la sua Missione.

Ma in tutto questo... Dove cazzo stanno gli animali?

"E scusami un attimo Nise, ma prima di andare... Dici che sarebbe meglio se tornassi a cercare gli animali insieme a Shun? So che qui c'è stato una specie di lieto fine, però è anche vero che mi sono appena ricordato di avere portato a termine zero delle tue richieste, eheh... Che dici, sei ancora interessato?"
 
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view post Posted on 5/11/2020, 02:18     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Jura ascoltò le parole del Genin senza aggiungere altro, fino alla fine. Shun non gli aveva consigliato di fidarsi del padre, sangue del suo sangue, ma di se stesso. Doveva imparare a convivere con la convinzione di poter essere grande, nella giusta maniera, con le proprie forze, e con queste convinzioni avrebbe potuto dare un'altra chance a chi aveva lottato come un leone per tenerlo in vita, per proteggerlo, per non fargli cadere addosso il dolore della perdita di una madre. Il piccolo giocoliere fece a quel punto un assenso, appena accennato ma era abbastanza per intuire quanto in quel giovane mago vi fosse la volontà di provarci, di crescere facendo tesoro di quelle preziose parole. Doveva concentrarsi sull'inizio, sul suo nuovo inizio, e prendere una strada diversa rispetto a quella intrapresa dal Giocoliere di cui aveva seguito, fino ad allora, le orme.

Jura - Grazie. Fu l'unica cosa che il Genin gli sentì dire, durante l'abbraccio, prima di un sorriso che avrebbe da solo tenuto in piedi la volontà di un intero villaggio. Uscirono a quel punto, raggiungendo Hagane e osservando Nise tornare da alcuni capannoni di scena con in braccio un cane e sulla spalla un gatto tigrato che si stava leccando i baffi:

Nise - Oh! Giusto in tempo, stavo per far conoscere ad Hagane i nostri cari attori. Si era catapultato a recuperarli alla domanda del Genin riguardo proprio gli animali, a conferma che Jura li avesse in effetti recuperati tutti durante i suoi spettacoli in giro per Kumo, compreso il cavallo di cui era possibile sentire in lontananza un... ragliato, beh, che non fosse un cavallo lo avevano ormai capito tutti. Lui è Arci - il cane abbaiò per salutare, e si sedette di fronte ai due Genin con aria festosa e non troppo sveglia - E questa birbantella è Silana. La gatta alzò giusto lo sguardo per capire chi avesse davanti, ma tornò a leccarsi le zampe alla velocità della luce. I due shinobi avrebbero quantomeno potuto raccontare come li avesse in effetti degnati di uno sguardo, giusto uno.

Nise - Alla fine li ha trovati Jura, ma in fin dei conti voi avete trovato lui... e anche me. Vi ringrazio di cuore, ancora, e spero possiate tornare a trovarci, magari per assistere a qualche spettacolo!

Jura incrociò le braccia sorridendo e fece spallucce: e stavolta niente erba. Ho deciso che mi impegnerò iscrivendomi all'accademia, le prossime magie saranno tutte reali!

Fine!

E' il momento delle valutazioni, e sono ben felice di dover giudicare l'operato di due ottimi giocatori come voi. Vorrei infatti spendere due parole sul vostro operato in generale, come team, prima di andare a valutarvi individualmente.
Sono contento, poco da dire, vi siete costruiti la missione da soli, avete agito e reagito a ciò che passo dopo passo andavo costruendo e vi siete inseriti a meraviglia in una storia il cui focus non era chiaramente la ricerca di animali. Lo avete fatto in maniera acuta, collaborando, dividendovi, con guizzi brillanti e sempre con estrema intelligenza. I post erano ragionati, così come le parole usate con gli npc, ma ciò che più di ogni altra cosa ho apprezzato è la maniera in cui i vostri personaggi si sono legati ai due npc, Hagane con Nise e Shun con Jura. Niente di programmato, niente di forzato, sono state le vostre scelte a portarvi su quei binari e avete proseguito la strada che vi si è posta davanti con un roleplay meraviglioso.

Detto ciò andiamo un pochino a parlare più nel dettaglio:

BrokenNeko:

Role:

Devo ammettere che l'inizio è stato difficoltoso per me, perché quella carbonara con la panna non gliel'ho ancora perdonata. Certo, aveva bisogno della sua dose di carboidrati mattutini e chi sono io per criticare? Per il resto mi è piaciuto un sacco, ha una forte personalità, è pragmatico ma al contempo ha saputo mostrare una grande empatia per il giocoliere (nonostante fosse stato sul punto di picchiarlo prima di sapere la verità).
Voto: 10

Scrittura:

E' semplice, scorrevole, con un punta di didascalicità che a me piace sempre un botto. Ora, non voglio ovviamente penalizzare il fatto che sia "semplice", perché funziona, ma al contempo non posso nemmeno lodarla come un roboante 10, perché questo specifico stile di scrittura a me fa impazzire e per questo lo valuto sempre con la massima criticità.
Voto: 8

Strategia e Approccio:

Qui sei andato in crescendo. Non ti sei comportato proprio benissimo con il cane, e non posso fare a meno di far pesare la scelta di non controllare il cespuglio alla ricerca di ciò che preoccupava l'animale. Quando però sei andato a parlare con Nise non hai più perso un colpo, hai senz'altro soppesato tutte le parole e tutto sommato ho apprezzato l'entrata in scena in quel modo, sebbene tu abbia rischiato tantissimo (Se anche Shun non avesse giocato bene le sue carte sopra, sarebbe stata un'entrata disastrosa, ma è anche questo il bello).
Voto: 7,5

Totale: 8,5

lilj10:

Role:

Lui ho faticato un po' di più a "riconoscerlo", ma alla fine è venuto fuori alla grande. Non si dà per vinto, mai, e la sua continua caccia al giocoliere ha fatto nascere un bellissimo rapporto fra lui e il bambino. E' un gran bel personaggio, riflessivo e con coraggio da vendere. Sono curioso di vederlo all'opera anche in altri contesti, per il momento... go!
Voto: 10

Scrittura:

La tua è più ricercata, più elegante (E per quanto non sia sempre un bene, nel tuo caso funziona). Non sei didascalico ma il tuo narrato è assolutamente pulito e comprensibile. Aggiungi il pensato quando è giusto farlo e mi fa estremamente piacere vedere che ogni post sia costruito ad arte tra pensieri, narrazione e digressione. Per quanto io sia più "fan" dello stile di BrokenNeko, stavolta premio di più il tuo.
Voto: 8,5

Strategia e Approccio:

Impeccabile. Sei stato propositivo, hai avuto inventiva, hai saputo conquistare la fiducia di Jura e sei stato al gioco quando eravate sul palco, rispondendo agli attacchi "recitando" ma senza mai effettivamente attaccare, davvero un bel lavoro. Oltre dunque all'ovvia lode sull'essere riuscito ad empatizzare con l'npc (e questo vale anche per Broken) ciò che motiva questo voto è il tuo essere stato incredibilmente propositivo. Hai presente quando per arrivare al centro della folla, quando Jura era alle prese con la tigre, hai messo su tutto quel pezzo su come tu ci sia riuscito? Ecco, questo è quello che amo vedere nei giocatori. Anche la parte nella foresta, prima di incontrare Jura, hai descritto una sezione di ricerca che ho davvero apprezzato un botto. Che altro dire, continua così!
Voto: 10

Totale: 9,5

Compensi:

Broken: 595 Exp

lilj10: 665 Exp

Entrambi prendete 100 Ryo e i ringraziamenti di Nise e Jura!

Con questo direi che possiamo concludere la prima Missione terminata nell'era FM. E' stato veramente un piacere e alla prossima!

PS. A vostra libera scelta se aggiungere un ulteriore post di chiusura, in ogni caso ricordate le vostre valutazioni al mio operato, ciao belli!
 
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view post Posted on 5/11/2020, 12:21     +1   -1
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旬嵐 - Shun Arashi
Narrato, Pensato, Parlato, Parlato altrui
◊ Nome : Shun Arashi.
◊ Villaggio : Kumo.
◊ Grado : Genin.
◊ Clan : Ranton.
◊ Conoscenze : - Gaikō.
- Chōhō.


I due circensi si erano oramai ritrovati... dopo tutto si poteva affermare che la "missione di recupero" dei due Genin fosse in qualche modo andata a buon fine. Un particolare però fu trascurato, dato anche il pathos del momento: gli animali, le tre "fiere", non erano stati effettivamente recuperati dagli shinobi della Nuvola. Ma nell'imbarazzo del momento comparve Nise, portando con se un elegante gatto ed il cane che aveva accompagnato Shun per una parte consistente della missione. Il Genin accarezzò la testa dell'animale con un sorriso spavaldo, ormai orgoglioso di aver portato a termine la sua missione.
Il piccolo giocoliere parve ispirato dalle parole di Shun, tanto da dichiarare di voler iscriversi all'Accademia; Shun gli rispose con un cenno di approvazione con il capo, quel ragazzino lo aveva davvero colpito dentro.
Dopo aver salutato Nise e Jura, il Genin si rivolse ad Hagane portando una mano aperta in avanti, come ad attendere che quest'ultimo gliela stringesse.

E' stato un piacere Hagane. Sono sicuro che ci ritroveremo più avanti, dopo tutto, Kumo è la tempesta ed in un certo qual modo anche noi lo siamo. Ci vediamo!

La missione era finalmente terminata, i due potevano dunque fare rapporto, riscuotere la propria ricompensa e rincasare. Shun avrebbe bypassato quest'ultimo passaggio. La sua meta, quella notte, era l'alta montagna nei pressi del campo di addestramento; avrebbe passato la notte lì a fissare le stelle.
Che tipi strani questi shinobi...




Spero di non sbagliare nulla!
Mi permetto una breve ma doverosa premessa. Dopo anni e anni di role in GDR (e principalmente di Naruto) è stata la prima volta in cui nela prima missione di rango D non mi sono annoiato. E' stata avvincente e mai banale, cosa non scontata. Passo ai voti!

Coinvolgimento personale: Sempre stato molto d'aiuto, lasciandoci ampi spazi e guidandoci laddove ci fossero dubbi o avessimo bisogno di interpretare meglio le vicende. Personalmente apprezzo molto di più un quester che permette all'utente di sfoderare la propria creatività rispetto ad uno che è lì a precisare ogni minimo dettaglio rendendo la missione un continuum di "botte e risposte" tremendamente meccanico. Griever rientra nel primo gruppo.
Voto: 10

Trama e Impostazione: Poco da dire. La trama era coinvolgente, innovativa, realistica, ben ambientata e ricca di colpi di scena. Devo dire che l'inizio sembrava poter portare a qualcosa di piatto, visto che era richiesta una classica missione di recupero animali, ma stavo solo aspettando il momento giusto per capire dove volessi andare a parare. L'idea di non dichiarare la vera natura degli animali sin da subito, della loro trasmutazione e dell'aver "diviso" la figura di Nise da quella di Jura permettendoci di spaziare tra le opzioni da eseguire vale da sola il voto.
Voto: 10

Scrittura: Semplice, ma non banale. Tutti i post erano ben costruiti e hai sempre dato modo a noi di poter rispondere ad uno degli npc, permettendoci anche di creare quell'empatia.
Voto: 8

Ambientazione e Caratterizzazione npc: Questa è stata a mani basse la parte migliore. Jura e Nise avevano una loro storia, un loro modo di essere, dei caratteri propri. Ho amato l'evoluzione di Jura nel corso della vicenda, dalla follia alla fase più "riflessiva" dopo l'incontro nella foresta. Lo stesso discorso finale tende a sottolineare una coerenza di pensiero. I pg sono nati per un'idea e sono "morti" con quella, non hai mai avuto dubbi sul come dovevano essere e comportarsi. La coerenza in un GDR non è cosa scontata già con i propri pg, figuriamoci con i png di una missione. Complimenti vivissimi.
Voto: 10

Voto Totale: 9,5
Ryo per te: 333
 
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view post Posted on 7/11/2020, 18:48     +1   -1
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Narrato
Pensato
"Parlato"


Ottima idea, Jura. E quando quelle magie saranno reali, vedi di usarle per dare fuoco al sedere di chi se lo merita davvero.

Sorrise al bambino dopo questa frase, buttandogli anche un occhiolino di incoraggiamento verso la scelta che aveva deciso di prendere.
Successivamente, Hagane si voltò verso il suo compagno di squadra, ricambiando il gesto di mano battendo il cinque al posto di stringergliela, come con qualcuno con il quale ormai si era certi che si avrebbe preso confidenza.

"Non c'è bisogno di queste formalità, Shun! Di sicuro ci ritroveremo per un'altra Missione, in fondo capita sempre dal momento in cui si ottengono dei successi in esse. E ha fatto piacere anche a me averti come compagno, siamo riusciti a svolgere un lavoro di squadra seppur incrociandoci solo un paio di volte, e non penso capiti a tutti gli Shinobi che si conoscono sul posto. Ci si vede!"

Dopo un ultimo saluto anche al giocoliere e all'aspirante Shinobi, Hagane si diresse verso il palazzo del Raikage allo scopo di comunicare il completamento della Missione;
ma la vera gioia della serata sarebbe stato il momento in cui il ragazzo avrebbe intrapreso la strada verso casa, pensando alla cena...

Mmm... Stasera penso che mi ordinerò una pizza con i tortellini.

CITAZIONE
Beh, signori, non saprei cosa dire per esprimere nel modo giusto ciò che penso di questa masterata. Si è inizialmente presentata come una semplice D, ma si è sviluppata andando ad incidere sulla modifica degli obiettivi da raggiungere e sulle decisioni da prendere, mescolati a semplice falsità umana che andava a richiedere un po' di investigazione psicologica per arrivare a capire dove si stava andando a parare il tutto.
Questo mi ha preso molto, e detto da me penso che conti parecchio, dato che le mie decisioni strategiche hanno probabilmente impedito ad alcuni elementi di venire a galla :asd:
Cioè, ciò che mi ha preso molto è proprio il fatto che c'era sempre qualcosa da fare, fosse questo di azioni da compiere o riflessioni da far fare al proprio Pg, andando a scavare sempre di più in modo "personalizzato" nella trama e nell'ambiente.
Della trama invece c'è poco da dire e molto da apprezzare, perchè è stata strutturata proprio nel modo che adoro più di tutti: un quantitativo di bivi che andavano a supportare una costruzione di avvenimenti basati sulle scelte, anche quelle più singolari, fatte dai giocatori.
Ad esempio, quando ho voluto giocare il mio Pg nel modo in cui lo avevo ideato ai tempi della creazione, e quindi senza venir meno al suo lato psicologico, ho fatto la scelta di riportare il bambino ferito in ospedale piuttosto che proseguire assieme al mio compagno di squadra;
questo, nella mia mente da giocatore, mi è apparso come un "ok, ho fatto la cazzata, ma non avevo scelta se questo è ciò che avrebbe fatto il mio Pg, purtroppo in On viene prima lui di me", ma in realtà ho potuto captare ciò che mi è stato permesso di fare come una sorta di ramificazione della trama che si adattava alle mie scelte, piuttosto che penalizzarle perchè non erano in linea con la "strada principale" della Missione (magari mi sbaglio ed era tutto previsto, ma ai miei occhi è apparso come ho appena descritto, e questo lo apprezzo molto).
Gli NPC direi che sono usciti ben pensati anche loro, presentandosi come la coppia padre-figlio che affrontano il lutto di una moglie/madre molto amata in due modi differenti: la vicinanza se non l'abbadono nella depressione per quanto riguarda Nise, e la ricerca di colmare un vuoto con una bramosità tale da non accorgersi delle conseguenze delle proprie azioni, per quanto riguarda Jura.
Dulcis in fundo per quanto riguarda sempre gli NPC, ho trovato molto carino il legame tra i due che non veniva spezzato grazie a degli elementi che nessuno dei due ha mai abbandonato, quindi la consapevolezza di avere un figlio da crescere nonostante le poche attenzioni dedicatogli, e la consapevolezza di avere un padre che ha sbagliato solo a causa del dolore che lo aveva temporaneamente vinto;
l'avere reso lo sfruttamento di questi due elementi la chiave per il vero obiettivo finale della missione, partendo dal semplice ritrovamento di tre animali appartenenti a due circensi senza (non ancora) un particolare background, è stata una bella idea.
All'interno della scrittura non penso di avere notato problemi gravi, perchè è stata impeccabile e scorrevole, seppur con qualche parola ricercata ma che, a parer mio, non complicava quella che era la comprensione utile dei post.
Ogni tanto notavo delle confusioni tra i nomi degli NPC con quelli dei Pg e viceversa, errori che venivano prontamente corretti tramite edit nella giornata stessa del post interessato, quindi roba che mi sentirei ridicolo da utilizzare per andare a determinare il voto inerente alla Scrittura.
Riguardo le Tempistiche, nulla da dire. Probabilmente noi masterati siamo stati i più lenti del gruppo, io in particolare penso, quindi voto pieno anche qui, per quanto mi concerne.

Coinvolgimento personale: 10
Tempistiche: 10
Trama e Impostazione: 10
Scrittura: 10
Ambientazione e Caratterizzazione NPC: 10

CITAZIONE

.:Valutazione Finale:.



Accorpo anche la paga del Master, ovviamente in vece di Valutatore e non da Masterato.


Media: 9,75 ---------------> Paga: 341 Ryo

In serata aggiorno anche le medie.
 
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