Classe #75 - Senza macchia, Per Chronosphera

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 5/12/2019, 18:31     +1   -1
Avatar


Group:
Meccanici
Posts:
1,082

Status:


CITAZIONE
Gdr off
-Canepazzo-, quando ci siamo sentiti in privato ho detto che potevi liberamente descrivere l'inizio dei lavori, ma mi sono effettivamente dimenticato di specificare che il tuo pg non sente il tonfo. Non avevo davvero pensato alla possibilità di questo malinteso. Purtroppo ti devo chiedere di modificare il post per tenere conto di questa cosa. Il rumore viene percepito da Sharaku che si trova particolarmente vicino alla sua fonte, ma non è così forte da essere sentito in tutta l'accademia.

Dopo che avrai editato ReCecco potrà regolarmente postare, seguito poi da me. Per quanto riguarda il tuo test scritto, conto di inviartelo nelle prossime ore, dopodiché potrai mandarmi le risposte per mp preferibilmente entro una settimana. Altra cosa: nel post ho notato un discreto numero di errori di battitura, se non lo fai già potrebbe giovarti rileggere i post prima di inviarli, così da eliminare quelle sbavature che rendono la lettura meno piacevole.

Detto questo mi scuso per l'inconveniente e cercherò di stare più attento in futuro.
 
Top
view post Posted on 6/12/2019, 01:21     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
134

Status:


Legenda:
Narrato
”Parlato”
"Pensato"


Con il solito impegno che lo aveva contraddistinto nello scontro “all’ultimo sangue” con l’incrostazione del corridoio al piano terra, Sharaku si mise all’opera per spazzare via la polvere che infestava l’aula e raccolse le cartacce che ingombravano i banchi. Nonostante il buon lavoro fatto fin’ora erano due i pensieri che turbavano la mente dell’Aburame.
"Sembra proprio che nessuno abbia messo più piede in quest’aula da dopo la fine delle lezioni, quindi dubito che sia questa la stanza in cui si è originato il rumore; come se non bastasse queste tracce di gesso non vogliono proprio andarsene, temo che dovrò scendere nuovamente per portarmi su un panno bagnato, anche perché non mi alletta particolarmente l’idea di portare l’intero secchio su per le scale.”
Improvvisamente il ragazzo fu bruscamente riportato alla realtà da una voce proveniente dal corridoio, Sharaku fece appena in tempo a sollevare lo sguardo dalle ultime cartacce che stava terminando di raccogliere quando dalla porta aperta fece capolino una ragazza il cui sguardo prima parve scrutare l’intera stanza per poi posarsi infine sull’Aburame. L’espressione della minuta ragazza mutò quando capì che nell’aula non c’era la persona che stava cercando, ma solo un altro aspirante genin come lei; immediatamente dopo colse l’occasione per provare a ricevere da Sharaku informazioni riguardanti proprio la persona da lei cercata che, a suo dire, doveva trovarsi proprio nelle aule vicine alla nuova area di lavoro del giovane. Sharaku fu colto alla sprovvista da una domanda del genere, in fondo lui non aveva visto nessuno e si trovava lì solo perché attratto dal rumore.

"Mh qui vicino però ci sono le altre due aule già pulite, potrebbe essere che il compagno di questa ragazza sia l’artefice della loro pulizia? E se così fosse perché poi se n’è andato senza dir niente a lei? Volendo essere paranoico potrei pensare che il rumore sentito abbia a che fare con il fatto che lei non trovi il suo amico, magari è svenuto in un punto delle altre aule non visibile direttamente dalla porta. In ogni caso sono solo supposizioni e non mi va di farla preoccupare per niente"
“Mh, no mi dispiace, quando sono arrivato qui quest’aula era ancora chiusa e sicuramente il tuo Haruka non vi è passato.”
Ripresosi istantaneamente dalla sorpresa per una domanda del genere, Sharaku si voltò con l’intero corpo verso la ragazza parlandole in modo calmo e senza tradire il flusso di domande che invece affollava la sua giovane mente.

"Ad ogni modo ero venuto quassù per vedere se qualcuno si fosse fatto male e avesse avuto bisogno di una mano quindi mi sembra il minimo mostrare lei le altre due aule già pulite che ho visto di sfuggita poco fa, magari entrando insieme a lei noterò qualcosa di più rispetto a prima. Forse prima sono stato troppo superficiale, ma in fondo non sapevo neanche cosa cercare, questa volta vedrò di tenere gli occhi più aperti. "

Dopo un silenzio, non sufficientemente lungo da dare modo alla ragazza di dire o fare qualcosa, Sharaku riprese a parlare, questa volta mentre camminando lentamente verso la porta o, più nello specifico, verso la ragazza.

“Però guarda, sempre quando sono arrivato in questa zona ho trovato due delle quattro aule aperte e apparentemente già pulite. Quando mi sono affacciato non ho visto nessuno però potresti trovare un segno del passaggio di Haruka al loro interno. Se per te non è un problema ti accompagno.”
Alla fine Sharaku decise di non dire nulla alla ragazza riguardo il rumore volendo evitare di farla preoccupare per qualcosa che avrebbe potuto non avere niente a che fare con l’assenza di Haruka. Era evidente che il ragazzo faceva di tutto per cercare di restare razionale senza farsi influenzare da quelle che potevano essere null’altro che coincidenze, tuttavia se di coincidenze non si fosse trattato c’era qualcosa che non andava in quel piano; mentre camminava lentamente verso la giovane Sharaku fece scivolare una delle sue mosche fuori dalla manica dell’impermeabile cercando di farlo nel momento in cui la manica si fosse trovata in una posizione il meno possibile a portata di vista della ragazza, magari facendosi schermo con l’intero corpo, senza però compiere gesti impulsivi che avrebbero potuto tradirlo. Il comando assegnato al piccolo insetto alato era quello di gironzolare lungo il corridoio e ricongiungersi con lui qualora avesse notato qualcosa di particolarmente inconsueto.

"Una piccola assicurazione non guasta mai, dopotutto. "
“A proposito, il mio nome è Sharaku, qual è invece il tuo?.”
Disse infine il giovane Aburame mentre, uscendo dalla stanza si accingeva a accompagnare la ragazza all’interno di una delle due aule che aveva trovato pulite in precedenza e in cui aveva deciso di non entrare.
 
Top
view post Posted on 12/12/2019, 17:25     +1   -1
Avatar


Group:
Meccanici
Posts:
1,082

Status:


Presumibilmente l'esaminatore faceva ripetutamente il giro dell'edificio, perché Zeshin poté notare che entrava e usciva dalla stanza a intervalli più o meno regolari e che se si fermava era solo per osservare attentamente uno studente al lavoro, ma durava solo pochi secondi dopo i quali l'uomo riprendeva a camminare. L'Uchiha, però, non era stato l'unico a notare qualcosa. Questo gli fu fatto presente quando a un certo punto i passi dell'esaminatore si arrestarono proprio davanti a lui e l'uomo gli rivolse uno sguardo accigliato.
"Sono così interessante, ragazzo? Più del compito che vi è stato assegnato?"
L'uomo non appariva arrabbiato, ma sicuramente nemmeno contento del fatto che l'Uchiha approfittase di ogni occasione per osservarlo con lo sharingan. Qualche ragazzo sicuramente sentì la domanda del sensei, ma, resisi conto che le parole non erano rivolte a loro, tornarono tutti alle loro attività e, se anche stessero continuando a tendere l'orecchio per ascoltare, fecero in modo di non farlo troppo a vedere.


La ragazzina del piano di sopra si dispiacque un po' del fatto che la persona che cercava non era stata vista, mentre la proposta di Sharaku la portò a stringere le labbra, immersa in qualche pensiero, e poi: "Va bene! Andiamo subito a vedere?" disse con tono abbastanza allegro, per poi farsi da parte permettendo al ragazzo di uscire. Ella non sembrò notare in alcun modo la mosca fuoriuscita dalla manica di Sharaku, e anche se lo avesse fatto in seguito quella sarebbe stata solamente una mosca, e difficilmente uno avrebbe potuto associarla all'aburame dal cui corpo proveniva. A proposito di mosche, quelle inviate nelle aule e nel corridoio del piano terra non avevano ancora fatto ritorno, il che poteva fare sperare che lì la prova proseguisse regolarmente, senza nulla di strano o sospetto.
"Il mio nome è Misaki." annunciò sorridente, poi, più pensierosa, disse: "Haruka è il mio migliore amico. Eravamo tanto contenti di affrontare l'esame contemporaneamente, ma adesso non so proprio dove si sia cacciato."
Sfortunatamente nelle aule i due non trovarono niente di eccezionale: tutto era stato accuratamente pulito, il pavimento spazzato, le macchie di gesso sulla lavagna rimosse, Sharaku avrebbe persino notato qualche gocciolina d'acqua sui vetri, evidentemente lavati da poco, delle finestre, socchiuse, di una delle due aule. Di persone svenute però non c'era traccia, così come mancavano indicazioni su dove potesse essersi diretto il ragazzo.
A un certo punto fu proprio Misaki a parlare: "Qui non c'è nulla, deve essere andato a pulire da qualche altra parte. Probabilmente non mi ha avvertita per non distrarmi e..." parve rendersi conto di qualcosa, qualcosa che fermò momentaneamente le sue parole. "Scusami, ti ho fatto perdere un sacco di tempo! Abbiamo una cosa da portare a termine e io ti ho distratto così. Pure io ho lasciato tutti i vetri da lavare. Grazie per la disponibilità, adesso scappo e non ti disturbo più." disse poi tutto ad un tratto, dopodiché fece un cenno di saluto, si scusò un'altra volta, e, atteso un momento per dare a Sharaku la possibilità di replicare, si sarebbe sicuramente diretta verso la porta e sarebbe tornata alle sue mansioni.
CITAZIONE
Gdr off
Chiedo scusa per l'enorme ritardo.
Lo scritto comunque lo avete passato entrambi, i risultati li comunicherò probabilmente a fine esame, se riesco forse anche prima.
 
Top
view post Posted on 13/12/2019, 00:05     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
134

Status:


Legenda:
Narrato
”Parlato”
"Pensato"
Subito dopo essersi presentato Sharaku condusse la ragazza nelle vicine aule in cerca di indizi che spiegassero l’assenza del compagno di lei. Quest’ultima si presentò cordialmente spiegando al suo improvvisato “compagno” di ricerche chi fosse la persona che stavano cercando; l’assente risultò chiamarsi Haruka ed essere il miglior amico di Misaki, ossia della ragazza che ora lo stava cercando. I due raggiunsero velocemente le aule in questione senza però trovare nulla d’interessante per le loro ricerche; proprio come Sharaku aveva distrattamente notato durante la sua prima fugace e superficiale ispezione, l’aula sembrava essere stata pulita di recente, tanto che si poteva notare la presenza di goccioline d’acqua sui vetri delle finestre.
“continua a non esserci nulla fuori posto e dall’espressione sul suo volto credo che neanche lei stia notando qualcosa di utile. La situazione pare essere a un punto morto, sarà meglio sbrigarsi qui e tornare a pulire.”
Mentre un assorto Sharaku era impegnato nelle sue riflessioni interiori, fu la ragazza a rompere il silenzio dando conferma ai timori dell’Aburame: anche lei non aveva notato nulla di interessante o di strano. Fu proprio mentre varava la possibilità che il compagno si fosse allontanato senza avvisarla per non arrecarle disturbo durante la prova, che la sua espressione mutò, bloccando improvvisamente per un istante il suo discorso. Sharaku, che in quel momento non la stava guardando, si accorse della pausa nella sua parlata e ciò lo portò a voltarsi verso di lei per cercare di capire cosa fosse successo. L’atteggiamento della ragazza era cambiato rispetto a quando, pochi minuti prima, ella si era affacciata alla porta dell’aula vicina dove stava lavorando Sharaku, infatti adesso, tornare a pulire i vetri sembrava essere diventata la sua priorità, derubricando quindi l’assenza del suo migliore amico a un qualcosa di normale e di cui non preoccuparsi troppo.
“Non ha tutti i torti, in fondo anche io sto perdendo tempo per giocare all’investigatore dietro un ragazzo che probabilmente si è solo allontanato senza avvisare. Però è strano, da come parlava di lui poco fa sembrava descrivere una persona entusiasta di affrontare l’esame insieme a lei, strano che poi quello stesso ragazzo decida di piantarla in asso senza dir nulla. C’è da dire che anche l’atteggiamento di lei non mi è molto chiaro, improvvisamente sembra aver perso interesse per la ricerca, e da dopo quella pausa pare aver molta fretta di tornare a pulire; avrà notato qualcosa che io non sto vedendo? .”
Per la seconda volta in pochi minuti quella ragazza aveva colto di sorpresa Sharaku che non si aspettava un repentino cambio di atteggiamento da parte sua, tanto da non poter fare a meno di alzare un sopracciglio assumendo un’espressione interrogativa. Fu questione di attimi, dopodiché il volto del giovane riassunse la sua espressione calma e seria, con la quale l’Aburame si affrettò a dire qualcosa prima che la ragazza terminasse di congedarsi.
“Beh mi dispiace di non esserti stato molto utile, anche se, stando a quanto mi hai detto, mi sembra strano che Haruka si sia allontanato senza dirti nulla” Disse Sharaku, scrollando le spalle con scioltezza. “Tuttavia qua non c’è nulla di strano e io non voglio certo trattenerti ulteriormente rischiando di far perdere tempo a entrambi… mmh… Piacere di averti conosciuta”
Mentre parlava con calma alla ragazza soppesando ogni singola parola prima di pronunciarla, come se farlo gli costasse fatica, in realtà la sua mente stava ancora ragionando sulle motivazioni che l'avevano spinta a cambiare idea. Il ciclo dei suoi pensieri, così come il flusso delle parole, fu interrotto quando rielaborò un dettaglio che aveva finora trascurato e ignorato: la finestra socchiusa. Subito dopo la breve pausa, Sharaku voltò le spalle alla ragazza salutandola distrattamente mentre avanzava, con lo sguardo fisso di una persona in trance, verso la finestra. Senza curarsi più della presenza o meno di Misaki, Sharaku si affacciò alla finestra guardando in basso e, più distrattamente, con la coda dell’occhio, ai lati esterni della finestra; non sapeva neanche lui cosa stesse cercando, ma si era ripromesso di non essere superficiale questa volta e si sarebbe sentito in colpa a trascurare qualche dettaglio, per quanto inutile potesse rivelarsi.
“Quest’aula è già pulita e se lei non ha intenzione di cercare il suo amico non sarò certo io a farlo; stridono un po’ le domande senza risposta, a partire da quello strano e ancora inspiegabile rumore, ma vedrò di farmene una ragione. E quella finestra? Sembra che Haraku se la sia dimenticata socchiusa; cavolo, ormai ho perso tempo a ispezionare ogni parte di queste aule, sarebbe sciocco non dare un’occhiata alla finestra solo per risparmiare qualche minuto in più. Una rapida occhiata, chiudo la finestra e torno in posizione nel corridoio di questo piano..”
Mentre Sharaku aveva ormai raggiunto le ante della finestra rimasta socchiusa si arrestò di colpo, fissando i vetri con aria pensierosa come suo solito.
“Non riesco a non pensare a quella strana pausa di Misaki, né alla fretta di tornare a pulire che sembra essersi impossessata di lei. Se continua di questo passo ci saranno più mosche che granelli di polvere in quest’accademia, ma voglio essere sicuro che non ci sia qualcosa che mi sfugga.”
Maledicendosi per le sue paranoie, Sharaku fece salire un’altra mosca fino al colletto del suo impermeabile, impartendogli l’ordine di seguire la ragazza dopo che si fosse allontanata, ricongiungendosi con lui solo se questa avesse avuto problemi o difficoltà.
 
Top
view post Posted on 15/12/2019, 16:15     +1   -1
Avatar

canepazzo

Group:
Member
Posts:
37
Location:
Da una galassia lontana lontana

Status:


Zeshin osservò l'esaminatore per un po, ma l'unica cosa che notò fu che ritornava all'interno ad osservarli ad intervalli abbastanza regolari, fermandosi ogni tanto per osservare qualche ragazzo al lavoro.
A questo punto decise si espandere il suo raggio di ricerca iniziando a tenere d'occhio, senza usare lo sharingan, anche gli stessi ragazzi che avevano attirato l'attenzione dell'esaminatore, stando attento anche alle conversazioni dei vari ragazzi sperando di sentire qualcosa di interessante, il tutto senza mai smettere di pulire primo per non attirare l'attenzione e secondo perchè nel bene o nel male era quello il loro compito finale, era necessario però capire come gli esaminatori glielo avrebbero impedito.
Essendo il suo gruppo numeroso, Zeshin si spostava di aula in aula molto spesso in quanto finivano di pulirla in pochi minuti.
Ad un certo punto accadde qualcosa di interessante, l'esaminatore (ovviamente e Zeshin se lo aspettava anche) si accorse di essere tenuto sotto osservazione e si avvicinò

Sono così interessante, ragazzo? Più del compito che vi è stato assegnato

Era l'occasione che aspettava, Zeshin era sicuro che prima o poi avrebbe attirato l'attenzione dell'esaminatore, ora doveva solo cercare di provocarlo un po per fargli sputare qualche informazione sul reale scopo dell'esame, doveva stare attento però a non esagerare, se avesse detto la cosa sbagliata se lo sarebbe fatto nemico e tutto sarebbe stato più difficile.
Per cominciare decise di non disattivare lo sharingan e di usare un tono di voce leggermente sfacciato, ma senza esagerare.

Non mi sembra di aver mai smesso di pulire, in fondo è solo questo che dobbiamo fare, di certo non mi sarei mai aspettato un esame di questo tipo.
Sono sicuro che sarete criticati per questa scelta in fondo dovete esaminare coloro che diventeranno ninja, limitare l'esame alla pulizia di un edificio non sembra il massimo come metodo di valutazione.


Zeshin aveva usato una tonalità di voce abbastanza alta da attirare l'attenzione su di lui senza però mettersi ad urlare, in questo modo sperava che altri avrebbero notato cose che a lui sarebbero sfuggite.
La cosa che più temeva in questo momento era che l'esaminatore se ne andasse via dicendo una cosa tipo "sta zitto e torna a lavoro".
 
Top
view post Posted on 24/12/2019, 16:35     +1   -1
Avatar


Group:
Meccanici
Posts:
1,082

Status:


In risposta alle parole di Zeshin, in quell'aula ogni suono tacque. Lo straccio bagnato che stava pulendo i vetri si arrestò, la mano che guidava una scopa sul pavimento smise di muoversi, e così tutti gli altri ragazzi interruppero le loro attività per guardare con stupore quell'Uchiha che aveva sfidato l'esaminatore. L'uomo rimase inizialmente in silenzio, limitandosi a fissarlo con uno sguardo che si faceva sempre più minaccioso. La tensione crebbe, con i ragazzi che si chiedevano cosa sarebbe successo, poi l'uomo parlò.
"Se fossi più informato, Uchiha, sapresti che questo non è dissimile da molti altri esami. Se invece fossi più saggio ti chiederesti il motivo di questa prova. Tutto questo però importa solo relativamente, perché se fossi più promettente come futuro shinobi ti renderesti conto del fatto che non è certo a te che devo rendere conto e che la disciplina è una qualità fondamentale per essere ciò che aspiri di diventare."
Ogni frase era detta con fredda precisione, senza che la sua voce tradisse alcuna emozione, e, purtroppo, l'esaminatore non aveva davvero abboccato.
"Comportati come meglio credi, ragazzo, ma ricordati che sono io a valutarti oggi, e che l'unica cosa che dovresti cercare di fare è mostrarmi che saresti un valido shinobi."
Era un avvertimento, un consiglio, oppure una velata minaccia? Questo stava a Zeshin dirlo, anche perché l'uomo non sembrava intenzionato a dedicargli altra attenzione, e, se nulla di nuovo avesse attirato la sua attenzione, sarebbe tornato al suo giro dell'edificio.


Sharaku invece era rimasto solo e aveva deciso di dedicare le sue attenzioni alle finestre. Queste erano sicuramente socchiuse, e, come il ragazzo aveva sicuramente notato prima, erano state lavate da poco, ma quello che lui cercava era differente. Di cosa si trattava esattamente? Riteneva forse possibile che Haraku fosse uscito dalla finestra e ne voleva una conferma? Non sarebbe stato impossibile, soprattutto non per uno studente che aveva completato il percorso in accademia, ma non si vedeva nulla che potesse avvalorare questa ipotesi, alla fine sarebbe potuto uscire senza farsi sentire anche dalla porta, se questo fosse stato il suo intento. Dalle mosche inviate in tutto l'edificio alla ricerca di qualcosa di sospetto non arrivavano ancora notizie, e questo, in fondo poteva essere proprio un buon segno.
 
Top
view post Posted on 24/12/2019, 18:12     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
134

Status:


Legenda:
Narrato
"Pensato"
Subito dopo aver impartito istruzioni all’ennesima mosca, Sharaku tornò con la mente e con il corpo alla finestra; neanche lui avrebbe saputo spiegare con precisione cosa l’avesse spinto fin lì, se qualcuno gliel’avesse chiesto; probabilmente era solo intenzionato a non lasciare nulla di non ispezionato nella stanza; stanza che il ragazzo presupponeva essere l’ultima visitata da Haruka prima di “sparire”. Ciò non toglie che ormai si trovava in prossimità della finestra e, com’era prevedibile, nulla di strano attirò la sua attenzione; senza pensarci due volte il ragazzo chiuse la finestra e decise di lasciare la stanza imitando la decisione di Misaki: tornare a pulire.
“Mmh sembra non esserci niente di particolare neanche qui, evidentemente Haruka ha solo dimenticato la finestra socchiusa, vorrà dire che penserò io a chiuderla. Direi che qui ho finito e, visto che non sembra che le mie mosche abbiano notato qualcosa che non va come dovrebbe andare, penso che andrò a spazzare il corridoio di questo piano che prima avevo notato essere polveroso, a prima vista mi era sembrato meno sporco di quello al piano terra: con un po’ di fortuna dovrei metterci meno tempo a pulirlo.”
Dopo aver chiuso le finestre presenti nell’aula, Sharaku tornò nella stanza da lui pulita pochi minuti prima onde recuperare scopa e paletta intenzionato quindi a ricominciare a spazzare e a svolgere il compito assegnato dall’esaminatore, così come aveva suggerito di fare la ragazza.
 
Top
view post Posted on 29/12/2019, 22:46     +1   -1
Avatar

canepazzo

Group:
Member
Posts:
37
Location:
Da una galassia lontana lontana

Status:


L'esaminatore, purtroppo non aveva davvero abboccato, ma qualcosa l'aveva detta.
Zeshin allora decise di cominciare a scoprire le sue carte, chiuse gli occhi un attimo e quando li riapri ricominciò a parlare, ma il suo tono di voce era completamente diverso da prima, lui infatti cercò di mantenere il suo volto perfettamente impassibile e usò il tono di voce più freddo e calmo possibile, sembrava quasi un altra persona.

Questo non è dissimile da molti altri esami, interessante scelta di parole, oltretutto io stesso mi sono chiesto lo scopo di questa prova.

A quel punto cominciò a camminare avanti e indietro spiegando il suo ragionamento.

Questo è un esame, e cosa viene valutato in un esame genin, la disciplina come ha giustamente fatto notare lei, ma non solo quella, all'interno di questo esame vengono valutate, competenze generali nelle conoscenze ninja, inclinazioni alla collaborazione nel gioco di squadra, e capacità nel ragionamento sotto pressione.

A quel punto fece una pausa e si fermò davanti all'esaminatore.

Come sono andato fin ora?

Poi riprese a camminare avanti e indietro, con lo stesso tono calmo e freddo.

Ora prendiamo in esame questo specifico esame.
Ci è stato chiesto di pulire l'edificio, e sono convito che quello è l'obbiettivo finale dell'esame, ma questo fa sorgere dei quesiti, posso capire la disciplina o ancora ancora il gioco di squadra ma per il resto, le possibilità di una valutazione efficiente sono minime.


A quel punto fece un altra pausa e si piazzò davanti all'esaminatore, guardandolo in faccia con lo sharingan.

Almeno per quello che dell'esame ci è stato detto.
Come sono andato fin ora?
 
Top
view post Posted on 2/1/2020, 19:53     +1   -1
Avatar


Group:
Meccanici
Posts:
1,082

Status:


Quando Zeshin iniziò il suo discorso l'espressione dell'esaminatore mutò leggermente. Era diversa, sì, ma in che modo? La risposta a questa domanda si rivelò non essere semplice. Un ragazzo che si trovava lì vicino con una scopa in mano, per esempio, pensò di non starci davvero capendo molto. Trovava che i lineamenti del volto dell'uomo si erano leggermente addolciti, forse, ma non ci avrebbe certo messo la mano sul fuoco. Il significato di questo cambiamento, poi, gli era oscuro. In ogni caso la prima domanda dell'Uchiha non ebbe risposta e fu solo quando egli pose nuovamente lo stesso quesito che ci fu una reazione più evidente. Per qualche secondo il chunin pensò, poi scosse lievemente la testa e rispose con un tono decisamente meno freddo di quello mostrato in precedenza: "Mi sarebbe piaciuto dirti questa cosa con un esempio, magari tratto dalla mia esperienza personale, ma adesso non sembra proprio venirmi in mente nulla. E' una cosa terribilmente semplice, però: non a tutte le tue domande verrà data una risposta, anzi, ti renderai conto, se non lo sai già, che molte cose non conviene nemmeno chiederle, sempre che sia ammissibile farlo. " Detto questo l'uomo iniziò a camminare, diretto verso il corridoio, senza quindi confermare né smentire in alcun modo le ipotesi di Zeshin. Prima di varcare la soglia si girò per controllare che gli studenti si fossero rimessi al lavoro, poi si congedò con un'ultima raccomandazione e uscì. "Mi raccomando qui, avete perso fin troppo tempo, come me, del resto. E' dal vostro impegno che dipenderà se diverrete shinobi oggi, siate impeccabili."


Al piano di sopra Sharaku poté rimettersi al lavoro e, questa volta, se non avesse perso tempo, ne avrebbe avuto abbastanza per completare la pulizia di una delle due aule e per essere prossimo a ultimare anche quella dell'altra. Questo non vuol dire che nulla lo avrebbe interrotto, ma solo che l'ospite inatteso sarebbe arrivato abbastanza tardi. Il terzo imprevisto di quell'esame non fu un tonfo, e nemmeno una ragazza che bussava alla sua porta, ma l'improvviso ritorno di una delle sue mosche. Il piccolo insetto si avvicinò immediatamente all'aburame e iniziò a fare rapporto. La mosca era stata mandata in una delle aule del piano terra, aula che era apparentemente stata pulita da uno studente. Questo studente a un certo punto era uscito e la mosca era rimasta sola. Passato altro tempo, tempo in cui nessun'altro si era avvicinato all'aula, la creatura aveva deciso di ritrovare quello studente, ma non aveva avuto successo. L'aula rimaneva vuota, così la mosca si era decisa a ritornare a fare rapporto, cosa che non aveva trovato così semplice per il fatto che Sharaku si era spostato su un altro piano. Il quarto imprevisto fu anch'esso un ospite inatteso: il chunin a cui era stato assegnato quel gruppo di esaminandi. L'uomo entrò senza bussare, proprio mentre l'insetto terminava il suo racconto, aprendo la porta solo quel poco che gli serviva per passare. Osservò con attenzione l'aula, lo studente, la mosca, poi parlò: "Vedo che sei a buon punto qui. Io d'altro canto gradirei prendermi una piccola pausa dal mio giro. Ti dispiace se mi siedo qui per un po' e mentre vai avanti a pulire mi faccio raccontare il lavoro che hai fatto fino ad adesso?"
La domanda era evidentemente retorica, perché l'uomo non attese una replica per sedersi in un angolo della classe, come magari Sharaku aveva fatto così spesso fino a pochi giorni prima. Il banco era un po' piccolo per lui, ma l'esaminatore non sembrò darci peso e si mise a osservare con tutta tranquillità una scatola di gessetti che aveva portato e adesso aveva posizionato davanti a sé. La contenitore era chiuso e lui lo guardava da vicino, impegnato a leggere quello che vi era scritto. Sembrava decisamente interessato, visto che anche quando invitò Sharaku a iniziare con un "Dimmi pure" lo fece senza staccare gli occhi da quella scatola di cartone.
 
Top
view post Posted on 2/1/2020, 23:49     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
134

Status:


[spoiler_tag]Legenda:
Narrato
Parlato Sharaku
"Pensato"
[/spoiler_tag]

[/color]
Con pazienza e metodo il lavoro di Sharaku stava dando i suoi frutti, da quando si era congedato con Misaki il ragazzo era tornato nelle stanze non ancora pulite intenzionato più che mai a portare a termine l’operazione di pulitura; il lavoro in sé non appariva complesso, specie se paragonato a ciò che aveva “affrontato” nel corridoio del piano inferiore, ma ciò non significava che l’Aburame l’avrebbe portato a termine in velocemente. Tempo dopo il lavoro di Sharaku fu interrotto dal rientro di una delle mosche che il ragazzo aveva sguinzagliato in precedenza, il ragazzo notò subito la presenza imprevista, consapevole che se l’insetto lo aveva raggiunto era segno che qualcosa non stava andando come avrebbe dovuto. Subito l’attenzione del ragazzo si rivolse completamente verso il suo piccolo alleato alato; con una mano Sharaku poggiò la scopa sul muro più vicino a lui tenendo l’altra ben aperta per consentire alla mosca di atterrarvi sopra e di riferire ciò che l’aveva spinta ad abbandonare la propria postazione per ricongiungersi con lui. La mosca risultò provenire dal piano terra, più precisamente da un’aula nei pressi del “famigerato” corridoio, e stando a ciò che riferì al ragazzo sembrava che uno studente, quello che si era incaricato di pulire l’aula di pertinenza della mosca, si fosse allontanato una volta terminata la pulizia e non avesse più fatto ritorno. La cosa di per sé non avrebbe colpito l’Aburame se non che la mosca, mostrando intraprendenza e iniziativa, aveva provato in seguito a rintracciarlo, senza successo, prima di decidere di ricongiungersi con Sharaku che nel frattempo si era spostato al piano di sopra attirato dal rumore.
"Mmm il fatto che il ragazzo abbia lasciato l’aula non è strano, il problema è che la mia mosca non l’ha rintracciato e ciò mi dà da pensare, anche perché sarebbe il secondo a “scomparire” dopo aver lasciato la postazione di pulizia. Però è anche possibile che lo stesso ragazzo abbia fatto come me e abbia semplicemente spostato la sua attenzione a un piano differente e che la mosca per qualsivoglia ragione non sia riuscita a ritrovarlo”
A Sharaku non piaceva l’idea di dover pensare che qualcuno potesse scomparire senza lasciare traccia (memore anche di quanto accaduto qualche minuto prima con Haruka), ciò per due ragioni principali; la prima era puramente pragmatica, semplicemente le persone non possono sparire senza un perché. La seconda invece era più emotiva, se dei ragazzi fossero davvero scomparsi cosa poteva impedire a Sharaku di fare la stessa fine? Un brivido freddo percorse la schiena del ragazzo e durò il tempo di un sussulto che con fatica il ragazzo tenne a freno, accortosi con la coda dell’occhio dell’arrivo dell’esaminatore dalla porta d’ingresso. il chunin, entrando senza bussare, non aveva dato il tempo a Sharaku di nascondere la mosca; fortunatamente il lavoro fin qui svolto dall’Aburame nella stanza aveva portato l’esaminatore a non porre domande sul perché il ragazzo avesse una mosca sul palmo della mano. L’ingresso del chunin colse alla sprovvista il giovane che però riuscì rimanere calmo nonostante la sorpresa improvvisa, con un gesto lento ma deciso Sharaku chiuse la mano in cui teneva la mosca badando bene a non schiacciarla e la fece scivolare all’interno del suo impermeabile nero. L’esaminatore, dopo aver osservato l’intera stanza, compresi l’Aburame e la sua mosca, decise di prendersi una pausa dal suo giro di valutazione degli studenti sedendosi in uno dei banchi presenti nella stanza e invitando il ragazzo a raccontargli quanto fatto fino a quel momento. Ripresosi dal turbinio di pensieri e paure che lo aveva per un attimo attraversato e compresa la richiesta dello shinobi più anziano, Sharaku riprese la sua solita espressione e con decisione recuperò la scopa, rimasta poggiata sul muro da dopo l’arrivo della mosca, contemporaneamente pensò che fosse giusto ricompensare questa che con il suo zelo aveva fornito al ragazzo un’informazione che avrebbe potuto rivelarsi importante, la nutrì quindi con un quantitativo di chakra superiore al solito così che essa capisse quanto significasse il suo aiuto per lui. Scopa in mano il ragazzo ricominciò a pulire, pronto a riferire all’esaminatore i suoi progressi durante l’esame da genin, quest’ultimo intanto si era messo a fissare con eccessivo interesse (almeno dal punto di vista dell’Aburame) una scatola di gessetti colorati che aveva portato con sé, azione che non gli impedì comunque di esortare Sharaku ad iniziare il suo racconto.

<i>" Ehm, subito signore… dunque, come prima cosa mi sono occupato di pulire, spazzare e scrostare via la sporcizia presente nel corridoio del piano terra, subito dopo sono salito qua al primo piano e ho trovato queste due aule non ancora pulite su cui sto tutt’ora lavorando. È mia intenzione mettermi a pulire anche il corridoio qua di fronte non appena avrò finito qui."

Nonostante la riverenza iniziale, il tono di voce dell’Aburame non fu eccessivamente rigido e formale, anche se non risultò comunque paragonabile ad uno confidenziale; la sua parlata lenta e calma gli servì per prendere tempo e riordinare le idee, soprattutto in merito a quanto riportatogli poco prima dalla sua mosca. Inizialmente Sharaku scelse di riportare soltanto il suo operato legato alla modalità d’esame e lo fece nel modo più sintetico possibile, non voleva far perdere più tempo del dovuto all’esaminatore, né tantomeno risultare logorroico soffermandosi su dettagli trascurabili. Così facendo si diede inoltre altro tempo per decidere se riferire o meno la questione del rumore e dei due ragazzi mancanti.

"Sembra che per ora non abbia intenzione di chiedermi cosa ci facessi con una mosca in mano, ma dubito che ciò non accada prima di uscire da questa stanza; meglio non pensarci ora, se accadrà mi inventerò una scusa dopo, sul momento. Quanto a ciò che mi ha riferito la mosca, ora come ora non posso fare granché, quei ragazzi potrebbero essersi semplicemente spostati, quindi sarebbe inutile farsi prendere dal panico e lasciarsi andare a reazioni impulsive; d’altro canto anche se fosse successo davvero qualcosa, e non credo, le informazioni che ho in mio possesso non mi danno una traccia da seguire e non posso neanche riempire l’accademia di mosche a caccia di un indizio che forse nemmeno esiste. Sì, credo che, almeno per il momento, la scelta migliore sia quella di rimanere qui a pulire, se si verificheranno situazioni simili con le altre mosche valuterò la strategia migliore, ogni passo affrettato ora è quantomeno prematuro. A ciò si aggiunge il fatto che quello non appare turbato neanche un po’, chissà cosa ci troverà poi di così interessante in quel pacchetto di gessetti, se fosse davvero successo qualcosa lui se ne sarebbe sicuramente accorto durante il suo giro di valutazione."
Terminato il resoconto con annessa riflessione tattica, Sharaku alzò lo sguardo verso lo shinobi anziano cercando di coglierne eventuali cambiamenti dell’espressione facciale; non che lui si aspettasse qualcosa di preciso, ma era curioso di capire se e come sarebbe progredita la conversazione deciso più che mai a non farsi cogliere alla sprovvista da eventuali nuove domande da parte dell’esaminatore. Subito dopo aver osservato la reazione del chunin Sharaku si sarebbe sovente rimesso a pulire, in attesa di un’eventuale risposta da parte dell’esaminatore.
 
Top
view post Posted on 9/1/2020, 21:42     +1   -1
Avatar

canepazzo

Group:
Member
Posts:
37
Location:
Da una galassia lontana lontana

Status:


Zeshin riusci ad intravedere solo una flebile alterazione nel volto dell'esaminatore, e la sua risposta lo convinse che non sarebbe riuscito ad estorcere ulteriori informazioni, perciò alzò le mani al celo in segno di resa.

Ok, mi arrendo, posso almeno sapere il suo nome ed il suo grado?
Speravo di riuscire ad estorcerle qualche informazione sull'esame ma per troppo mi devo arrendere.
Non voglio dire che pensavo che sarebbe stato facile, ma speravo almeno di riuscire a tirarle fuori almeno qualche vaga informazione.


A quel punto si sarebbe rimesso a pulire, ed avrebbe aspettato che l'esaminatore facesse qualche passo per poi dire un ultima cosa in tono di sfida, senza smettere mai di pulire.

Prima però lei ha detto che dovevo chiedermi il motivo di questo prova, quindi uno scopo specifico questo esame ce l'ha.
Non glielo sto chiedendo, so benissimo che non mi risponderà, vedrò di scoprirlo da solo.


A quel punto avrebbe smesso di osservare l'istruttore, sapeva bene che quella era una strada senza uscita, si sarebbe invece concentrato sull'ambiente circostante, stando attento ad ascoltare più conversazioni possibili, stando attento a non smettere mai di pulire.

Scusate il magro post, ed il tempo atteso ma in questi giorni prima sono stato male e poi ho avuto una montagna di cose da fare, spero non capiti più.
 
Top
view post Posted on 10/1/2020, 22:54     +1   -1
Avatar


Group:
Meccanici
Posts:
1,082

Status:


"A tempo debito li conoscerai." rispose solo alla prima domanda, senza offrire al resto né una risposta né un commento. La risposta poi non era di nessun aiuto, visto che nemmeno stavolta gli aveva detto ciò che voleva sapere. Non si poteva certo dire che quella conversazione fosse stata fruttuosa. In ogni caso, mentre Zeshin parlava con l'esaminatore gli altri avevano continuato a pulire, e ormai in quell'aula non rimaneva più quasi nulla da fare. Se ne accorse anche un ragazzo dai capelli castano chiaro e con gli occhiali, ragazzo che si avvicinò all'Uchiha e gli rivolse la parola: "Ciao, mi chiamo Naoki. Qui abbiamo praticamente finito, quindi ti faccio una proposta: ti va di affrontare insieme uno dei bagni? So che sono tra le cose più difficili, ma potrebbe impressionare positivamente il sensei, però a me non va di farlo da solo. Cosa ne pensi?". Lo studente sorrideva, lì in attesa di una risposta. Sembrava fiducioso, forse sperava anche di approfittarne per fare amicizia. Anche se non avesse accettato Zeshin si sarebbe dovuto trovare qualcosa da fare, e probabilmente a quel punto molte aule sarebbero già state pulite.



La scopa si muoveva rapida sul pavimento, raccogliendo la polvere residua a un ritmo sostenuto, che gli avrebbe permesso di finire in poco tempo. L'Aburame scelse di non soffermarsi troppo sui dettagli, e di fare un racconto breve, ma chiaro. Per il momento scelse anche di non parlare delle cose che esulavano dalla richiesta fattagli, ma riservandosi la possibilità di farlo in seguito.
Quando Sharaku si girò verso l'esaminatore notò che adesso l'uomo stava guardando lui, mentre la scatola era semplicemente coperta da una mano. Sembrava che fosse interessato, almeno abbastanza per spostare lo sguardo dall'oggetto al ragazzo. Nonostante questo, non avrebbe risposto subito, anzi, sarebbe tornato a guardare il contenitore per un po'. A un certo punto, però, sarebbe arrivata una domanda: "Posso chiederti come mai ti sei spostato di così tanto? Non hai trovato aule libere al piano terra? Non vederla come una critica, affatto. E' solo che, anche se non vi riconosco tutti, mi è parso di non vedere sempre le stesse persone nei miei giri. Ci sono alcune facce che non mi sembra di ritrovare. Sicuramente hanno fatto come te, quindi vorrei capire per quale motivo qualcuno cambierebbe zona in questo modo.". Una volta finito di parlare l'uomo si alzò, lasciando sul tavolo il suo prezioso oggetto, e mosse qualche passo in direzione di Sharaku. Cosa stava accadendo? C'era un reale problema o si trattava soltanto di ragazzi che cambiavano aula? Il tonfo, Haruka, la mosca e poi questo, erano davvero solo coincidenze o c'era altro sotto?
CITAZIONE
Gdr off
-Canepazzo- Se scegli di accettare puoi direttamente descrivere dove andate e una parte consistente della pulizia. Se invece rifiuti sta a te scegliere cosa fare, e puoi prenderti abbastanza libertà. Se hai dubbi sulla possibilità di fare qualcosa chiedi pure.
 
Top
view post Posted on 11/1/2020, 22:11     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
134

Status:


[spoiler_tag]Legenda:
Narrato
Parlato Sharaku
"Pensato"
[/spoiler_tag]

[/color]
Dopo che Sharaku ebbe finito il suo resoconto delle attività concernenti l’esame per diventare genin, il ragazzo rimase per un attimo immobile in attesa della reazione che si sarebbe presentata sul volto dell’esaminatore; questi evidentemente valutò il racconto dell’Aburame più interessante della sua scatola di fiammiferi, o perlomeno sufficiente a fargli spostare lo sguardo in direzione dello studente. Il chunin doveva star soppesando una ad una le parole del ragazzo visto che non rispose subito, ma si rimise invece a studiare la sua scatola per fiammiferi; Sharaku, che se non interpellato non aveva niente da dire, si rimise a terminare la pulizia dell’aula prestando però attenzione a eventuali nuove domande da parte dello shinobi anziano. Ad un certo punto infatti fu questi a riprendere a parlare, in particolare si mostrò particolarmente curioso riguardo i motivi che avevano spinto Sharaku a spostare il suo punto di lavoro dal piano terra al primo piano come, a suo dire, dovevano aver fatto anche altri studenti visto che durante le sue perlustrazioni non era riuscito a vedere le facce di tutti gli esaminandi. Il tono sembrava tranquillo, ma l’ultima affermazione poteva apparire molto inquisitoria, specie se accompagnata dal fatto che l’uomo si alzò lasciando per la prima volta la scatola incustodita, e mosse qualche passo verso lo studente. Sharaku si aspettava una domanda del genere, forse però non il tono inquisitorio con cui il chunin gliela rivolse; non volendo mostrare esitazioni o impiegare troppo tempo a pensare su una domanda la cui risposta avrebbe dovuto essere semplice, il ragazzo cessò di spazzare e, alzando lo sguardo verso l’esaminatore, cominciò a parlare con tono deciso e sicuro, ma non sfrontato.
"Il fatto è che ho impiegato davvero un sacco di tempo a pulire il corridoio del piano terra e così quando ho finito, immaginando che le aule attigue fossero già obiettivo di altri studenti, ho pensato di spostare la mia postazione quassù dove infatti ho incontrato poca compagnia. Inoltre poco prima di finire con il pavimento, quando mi trovavo ancora giù, ho sentito un rumore provenire da questa parte del piano superiore, così quando sono salito qua ne ho approfittato per dare un’occhiata constatando come non fosse successo nulla di rilevanre.
Sharaku non aveva intenzione di eludere o mistificare la realtà in caso di domanda diretta da parte dell’esaminatore, tuttavia non voleva nemmeno giustificare il suo cambio di posizione con delle stupide paranoie, scelse così di rivelare cosa lo aveva attratto al piano superiore, ma senza usarlo come unica spiegazione del suo movimento. Anche questa volta mentre parlò Sharaku tenne lo sguardo fisso sullo shinobi pronto a coglierne eventuali smorfie facciali ma, subito dopo la fine della risposta, tornò lesto a spazzare sul pavimento distogliendo lo sguardo dal chunin.

<i>" Non mi aspettavo che anche altri avessero spostato il loro raggio d’azione scomparendo dal radar dell’esaminatore, anzi, non mi aspettavo che lui se li sarebbe lasciati sfuggire. Invece sembra che sia andata così, a questo punto sarebbe stupido non parlargli di Haruka e Misaki, in fondo anche il primo sembra aver lasciato inaspettatamente la sua posizione senza avvertire nessuno; nel peggiore dei casi mi dirà di farmi gli affari miei, ma visto che è stato lui ad aprire al tema dei ragazzi che si spostano durante la pulizia credo che potrebbe interessargli il mio incontro. Per ora pensò che tralascerò la questione della mosca, tanto se è davvero interessato a questo discorso sono più che sicuro che sarà lui a tornare su quel punto.

Dopo essersi rimesso a spazzare Sharaku fece passare alcuni istanti, pochi perché il chunin potesse formulare una risposta, e riprese a parlare, questa volta senza smettere di spazzare, cercando di fare un discorso il cui tono risultasse distratto: l’Aburame voleva dar l’impressione di non aver dato troppo peso a quanto stesse raccontando, anche se ovviamente non era stato così, come se non fosse troppo importante.

"Ah, quasi mi dimenticavo, poco dopo essermi messo a pulire queste aule ho incontrato una ragazza che stava cercando un suo amico che doveva trovarsi da queste parti, mi pare che si chiamasse Haruka questo suo amico. Io chiaramente non l’avevo visto e non ho potuto aiutarla; lì per lì ero rimasto anche leggermente sorpreso, ma stando a quanto mi ha detto lei non sono pochi gli studenti che si sono spostati. "
 
Top
view post Posted on 16/1/2020, 13:57     +1   -1
Avatar

canepazzo

Group:
Member
Posts:
37
Location:
Da una galassia lontana lontana

Status:


Zeshin era un po amareggiato, non era riuscito a scoprire nulla di preciso, perciò si rimise a pulire.
Ad un certo punto un ragazzo gli si avvicino e disse.

Ciao, mi chiamo Naoki. Qui abbiamo praticamente finito, quindi ti faccio una proposta: ti va di affrontare insieme uno dei bagni? So che sono tra le cose più difficili, ma potrebbe impressionare positivamente il sensei, però a me non va di farlo da solo. Cosa ne pensi?

Zeshin era sicuro che quello che gli insegnanti stavano valutando non erano le loro capacità di pulizia, ma infondo stare li a non fare niente era inutile.

OK, una buona idea.
Io sono Zeshin, piacere.


Una volta arrivati nei bagni si resero conto di aver fatto bene a portatasi un mocio, era tutto umido e bagnato e anche molto sporco, per quanto riguardava i gabinetti, qualcuno doveva imparare a prendere meglio la mira.
Zeshin si rivolse al ragazzo dicendogli.

Senti cominciamo pulendo i lavandini poi i water e infine laviamo per terra, ok.

Dopo di che prese uno strofinaccio con un po di detersivo e inizio a pulire i lavandini.
 
Top
view post Posted on 21/1/2020, 01:07     +1   -1
Avatar


Group:
Meccanici
Posts:
1,082

Status:


"Buon piano, Zeshin!" rispose Naoki con un entusiasmo che molti avrebbero giudicato eccessivo per uno che si accingeva a pulire un bagno. Durante il lavoro poi il ragazzino lo avrebbe sommerso di domande, sulla sua classe, sul suo sensei, sul suo clan, sui suoi sogni, sulla vita, in sostanza un po' su tutto. Naoki non era nemmeno il tipo da scoraggiarsi per una risposta un po' fredda, quindi l'interrogatorio sarebbe continuato abbastanza a lungo a meno che l'Uchiha non avesse reso ben chiaro in qualche modo che la cosa non fosse di suo gradimento. A discolpa dello studente va però detto che nonostante la sua parlantina non smise di lavorare nemmeno per un momento e quindi dopo non molto tempo gli sforzi combinati dei due avevano quasi finito di trasformare quel posto in uno in cui qualcuno sarebbe stato felice di andare ad espletare i propri bisogni.
Forse quella collaborazione avrebbe potuto dare ancora i suoi frutti, ma il destino parve volere che fosse di breve durata. Il fato si affacciò in quel momento alla porta sotto forma dell'esaminatore che, una volta notato Zeshin, si rivolse a lui dicendo: "Finalmente ti ho trovato, Uchiha. Niente male quello che avete fatto qui. Ci ho pensato su e ho deciso che è giunto il momento di rispondere ad alcune delle tue domande. Seguimi, parleremo una volta giunti a destinazione."
L'invito, o l'ordine, fu accompagnato da un gesto della mano che non lasciava spazio ad equivoci. Naoki non fu certo contento di perdere così presto il compagno appena guadagnato, ma, si sa, non sempre il tuo destino è ciò che desidereresti. Questo lo sapeva anche un chiacchierone come lui, quindi ebbe l'accortezza di non protestare mentre il suo possibile nuovo amico veniva allontanato.

Se Zeshin avesse fatto come gli era stato detto, l'uomo avrebbe fatto strada tra i corridoi, fermandosi un paio di volte per ricordare la direzione giusta quando si presentavano dei bivi. La destinazione era un'aula come tante, la cui porta era inizialmente chiusa, davanti a cui la guida si fermò improvvisamente. La maniglia fu girata e davanti agli occhi dello studente apparvero dei banchi e una cattedra non dissimili da quelli presenti in tutte le altre stanze dell'edificio. L'unico dettaglio degno di nota che saltava immediatamente all'occhio era che lì c'erano scopa, paletta e tutto il necessario per pulire un posto come quello. "Entra pure per primo."



L'esaminatore annuì. "Mmh, capisco." disse semplicemente, poi rimase in silenzio ad osservarlo pulire. In quel poco tempo che trascorse prima che il ragazzo riprendesse a parlare, egli avrebbe avuto modo di vedere l'uomo gettare velocemente un altro sguardo alla scatola. Sarebbe durato giusto un attimo, come se avesse voluto assicurarsi che fosse tutto a posto. Momento a parte, l'uomo avrebbe seguito attentamente i suoi movimenti. Se la prima parte del racconto di Sharaku era stata accolta con poco più di un cenno alla fine, la seconda ebbe sul chunin effetti più visibili. L'incipit meritò uno sguardo incuriosito, ma il resto portò l'espressione dell'uomo a incupirsi. Era... preoccupato?
Ci mise un po' prima di iniziare a parlare, ma quando lo fece quello che si sentì fu: "Voglio essere sincero: quello che dici non mi rende affatto felice. Credo di aver già incontrato quei due, e il fatto che il ragazzo sia sparito senza dire nulla alla sua amica è strano. Perché mai qualcuno vorrebbe diventare introvabile quando è dai risultati della mia osservazione che dipendono le sue possibilità di successo?". Lo shinobi prese a camminare per la stanza, facendo prima un paio di giri e poi dirigendosi verso una delle finestre. Guardava fuori quando riprese a parlare: "È assolutamente improbabile, ma non riesco a non considerare la possibilità che non si siano allontanati di propria iniziativa. Potrebbe essere stato uno studente, ma perché mai avrebbe dovuto? Un esterno invece lo escludo. Non qui, nel cuore del villaggio.". L'esaminatore si avvicinò all'aburame, evidentemente pronto a riprendere a parlare, cosa che si evinceva dalla bocca che si stava aprendo. Probabilmente avrebbe detto che erano solo stupide preoccupazioni e che sicuramente non era successo nulla, ma non lo fece. Non lo fece perché sentì qualcosa provenire dalla scatola di gessetti. Era un suono inatteso, ma uno che Sharaku conosceva molto bene: il ronzio di una mosca. "Maledetta scatola, sapevo di non potermi fidare" disse invece il chunin, e adesso non sembrava più preoccupato, al massimo un po' seccato. Il tempo di un battito d'ali e queste parole furono seguite da un movimento fulmineo. Si trattava di un pugno, un destro rapidissimo a cui Sharaku avrebbe avuto ben poco tempo per reagire. Se lo studente non fosse stato abbastanza pronto, sarebbe stato colpito in testa e sarebbe finito a terra, vittima di quell'attacco improvviso e così inspiegabile, vista la sua provenienza.
CITAZIONE
Gdr off
Vi ricordo che ovviamente i vostri pg non sanno nulla di quello che sta accadendo all'altro.
Canepazzo, se dovessi non seguire l'esaminatore per qualche motivo, puoi ignorare quella parte di post. Se invece vuoi qualcosa di più specifico sulle domande di Naoki, puoi tranquillamente inventare, tanto ti chiede davvero di tutto.
Rececco, non servono calcoli. Limitati a ruolare come reagisci, lasciando a me l'ultima parola sull'esito finale.
 
Top
47 replies since 12/10/2019, 22:50   1496 views
  Share