| Nome Utente: Microzoopsia Nome PG: Ryuiichi Cognome PG: Sage Clan: Jinton
Descrizione Fisica: Ryuiichi è particolarmente alto per la sua età ed anche sufficientemente robusto da non essere considerato magro. Capelli neri e scompigliati contornano un volto asciutto ed appuntito su cui spiccano due occhi verdi. Indossa solitamente una tuta da ninja nera e non esce mai senza il suo ciondolo al collo: una sfera di vetro trasparente con un’inclusione aurea anch’essa sferica, volta a rappresentare il simbolo dell’oro nell’alchimia.
Descrizione Psicologica: Ryuiichi è un ragazzo intelligente e curioso, amante della chimica e della biologia e particolarmente attratto dalle novità e dall’ignoto. A muoverlo è infatti una sete inesauribile di conoscenza, manifestata nell’amore per la lettura. Caratterialmente, risulta essere un tipo dai modi molto semplici e schietti, silenzioso, poco affabile e restio ad instaurare legami se non con persone che condividano, almeno in parte, i suoi stessi interessi. Altri tratti peculiari della sua personalità sono la pigrizia cronica ed una spiccata ipocondria.
Background: Ryuiichi perse la madre in tenerissima età e venne allevato, insieme al fratello maggiore Akira, dal padre Masahiko, un ricco orafo in un piccolo villaggio del paese della terra, proprietario di una fornita biblioteca. Il ragazzo crebbe pertanto circondato dai libri, imparando ad amarli e preferendo essi ai giochi che normalmente attraggono i bambini della sua età: ciò lo rese fin da subito molto schivo e riservato. Col passare degli anni, tuttavia, le pagine dei tomi polverosi e gli scaffali della libreria, iniziarono a soffocare Ryuiichi, il quale sentiva il bisogno ed il desiderio di conoscere e sperimentare sulla propria pelle tutto ciò che aveva appreso tra le righe dei suoi amati volumi. Era tuttavia palese che quel minuscolo villaggio rurale non poteva offrire al ragazzo nessuna emozionante avventura e tantomeno alcuna stimolante esperienza e lo stesso padre, per quanto estremamente erudito, non aveva mai messo piede al di fuori del villaggio e non realizzava quanto ardente fosse il desiderio di Ryuiichi. La soluzione, ciò nonostante, giunse a Ryuiichi nientemeno che grazie al fratello il quale, già qualche anno prima, era diventato un affermato chunin di Iwagakure, bruciando le tappe grazie alle sue prodigiose abilità: i racconti affascinanti delle missioni, le descrizioni dei luoghi visitati, stuzzicavano ed arroventavano la curiosità del giovane Ryuiichi il quale, man mano, acquisiva la consapevolezza di quella che doveva essere la sua strada. Era una mattina qualunque quando Ryuiichi prese il coraggio a due mani e confessò al padre la propria aspirazione e la ferma decisione di voler diventare uno shinobi. Masahiko non si era opposto quando Akira, tempo prima, gli aveva chiesto il medesimo consenso ma stavolta l’orafo si trovò spiazzato: il suo figlio più giovane gli era sempre sembrato un ragazzo portato più allo studio che all’azione e l’istinto del genitore gli suggerì che, probabilmente, egli non fosse pronto a sostenere i rischi e le incertezze che il cammino del ninja ineluttabilmente implicava. Fu di nuovo Akira, tuttavia, a risolvere la questione, intercedendo presso il padre affinchè concedesse il suo permesso a Ryuiichi e promettendogli che avrebbe fatto tutto il possibile per far sì che il fratellino diventasse un ninja abile e preparato, capace di affrontare al meglio ogni pericolo. Masahito, a malincuore, acconsentì ma, in segreto, si fece promettere da Akira che, nel momento in cui avesse realizzato che le abilità di Ryuiichi non sarebbero state sufficienti a garantire la sua incolumità, l’avrebbe costretto con ogni mezzo ad abbandonare la via del ninja. Akira giurò solennemente e, il giorno successivo, accompagnò Ryuiichi ad Iwa affinchè iniziasse a frequentare l’accademia ninja. Ryuiichi faticava ad integrarsi con gli altri ragazzi e si limitava a seguire le lezioni in silenzio, trascorrendo poi i pomeriggi ad allenarsi col fratello per sopperire alle sue evidenti lacune fisiche e per padroneggiare nel minor tempo possibile i jutsu base appresi all’accademia. Il ragazzo eccelse fin da subito nelle prove teoriche, accrescendo esponenzialmente la sua cultura sulle politiche ninja, sulla storia degli shinobi e sulle applicazioni pratiche del chakra e del ninjutsu: questa ampia conoscenza, oculatamente ottimizzata sotto la supervisione di Akira, consentì in breve tempo a Ryuiichi di emergere nella sua classe anche nelle prove teoriche. Per quanto il raggiungimento di un buon livello allontanasse lo spettro della promessa fatta da Akira al padre e spalancasse a Ryuiichi le porte verso una splendente carriera shinobi, contemporaneamente gli procurò le invidie dei propri compagni di accademia che non riuscivano a capacitarsi del fatto che quel ragazzo mingherlino e solitario, comparso dal nulla, fosse ora uno dei migliori tra loro. Come diretta conseguenza, egli si ritrovò ancor più isolato dagli altri apprendisti ninja, eccezion fatta per Koji: un bambino un po’ ingenuo e sempliciotto ma di buon cuore che aveva stretto amicizia con Ryuiichi. Fu ovviamente Koji a fare il primo passo: incapace di comprendere alcuni dettagli della lezione, si fece coraggio e si avvicinò a Ryuiichi, chiedendogli una mano. Quest’ultimo fu inizialmente incerto sul da farsi, non avvezzo alle interazioni di quel tipo, ma accettò di buon grado e tra i due nacque una leale amicizia che si rivelò un vero toccasana per Ryuiichi in quanto punto di partenza per imparare ad aprirsi con gli altri. Il suo carattere schivo e silenzioso rimase inalterato ma perlomeno il suo completo distacco dagli altri iniziò a ridursi gradualmente al punto che Ryuiichi iniziò spesso ad offrirsi di aiutare i suoi compagni negli allenamenti e nello studio. Non dovette trascorrere troppo tempo prima che le abilità di Ryuiichi venissero notate dai docenti i quali, non faticando ad accorgersi che quel ragazzo aveva delle potenzialità, lo proposero per l’esame genin.
Edited by Microzoopsia - 24/7/2016, 12:03
|