Missione 15C - Tradimento., Per ¾HotGuy

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view post Posted on 2/6/2020, 12:04     +1   -1
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Mmm... Cazzata.

Nella fretta di agire tagliando fuori i rifugiati, Hagane l'aveva combinata grossa facendo piombare su di sè un altro problema leggermente più grave, forse.
Le stesse persone che stava cercando di proteggere utilizzando metodi molto singolari, ora rischiavano di affrontare la stessa problematica per la quale il Genin non voleva coinvolgerli nella sua missione furtiva: trovarsi faccia a faccia con il nemico in modo improvviso ed inevitabile.
Continuare seguendo la tattica precedentemente studiata non gli sembrava la scelta più corretta da fare, avrebbe dovuto lasciare perdere la casa e seguire le guardie fino alla caverna, cercando di mitigare i danni collaterali dell'esplosione che aveva causato.

Ingaggiarli in combattimento rischirebbe solo di attirare ulteriori attenzioni in questo luogo... Magari però potrei semplicemente parlargli faccia a faccia provando ad ingannarli facendo il doppio gioco.

La sua idea era quella di aspettare che le guardie raggiungessero la caverna franata, seguendole senza farsi notare, per poi apparire alle loro spalle per chiedergli gentilmente di allontanarsi dalla sua "prigione alla buona".

"Scusatemi signori, ma fossi in voi starei alla larga da quella caverna, lì dentro ci ho rinchiuso degli assassini poco raccomandabili."

Aveva il suo coprifronte da mostrare per cercare di aumentare le probabilità di convinzione, palesando il suo essere Shinobi, e gli avrebbe detto che dentro alla caverna aveva trovato delle persone che avevano ucciso a sangue freddo uno dei loro uomini, pur dichiarandosi dei semplici superstiti del Villaggio.

"Sono stato invitato da quelle persone ad entrare lì dentro, sentendomi dire che sono stati loro a chiedere aiuto a Kumo... Ma tutto ciò che hanno fatto è stato discutere con me strategie per entrare nel Villaggio di soppiatto e sgozzare un giovane dalla faccia spaventata ed innocente in modo abbastanza cruento... Sembrano e ragionano come dei banditi da quattro soldi, quindi dubito che siano stati loro a chiamarmi, ma almeno adesso rimarranno chiusi tra qualche masso in attesa che arrivino altri Shinobi per caricarli in massa e consegnarli alla giustizia di Kumo."

Dalla sua aveva anche la foto trovata in tasca al cadavere del giovane, che in caso fosse stata riconosciuta dalle guardie, gli avrebbe magari potuto conferire un briciolo di fiducia in più, per quanto la fiducia di probabili mercenari fosse attendibile. Ma l'avrebbe sfruttata solo se non fosse riuscito a farsi credere dal gruppetto con cui si stava confrontando.

"Inoltre, se non mi credete, prima di rinchiuderli là dentro ho portato con me l'unico effetto personale che ho trovato sul cadavere del ragazzo... Magari, se non credete a me, crederete a questa."

Così facendo, Hagane sperava di fare credere alle guardie di essere convinto di sospettare che i rifugiati nella caverna fossero solo degli sciacalli che stavano approfittando della presa del Villaggio.

Se tutto dovesse andare, per una volta, liscio come l'olio, dovrebbero approfittare della mia finta ingenuità cercando di portarmi dalla loro parte. Se gli faccio credere di sospettare delle persone che ho rinchiuso nella caverna, magari troveranno una scusa per dirmi che ho ragione e che loro sono i "buoni", magari in cerca di un comodo aiuto... Entrare nel Villaggio visto come alleato invece che come infiltrato potrebbe rivelarsi assai più semplice, ma staremo a vedere.

Se anche questo piano fosse andato storto, allora le scelte si sarebbero ridotte ad altre due: trovare altre argomentazioni per tenersi buone le guardie o metterle fuori gioco sul posto evitando segnali di allarme. Tutto stava nel come si sarebbe svolta la vicenda.
 
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view post Posted on 3/6/2020, 20:58     +1   -1
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Aveva combinato un casino, questo era innegabile, la sua missione stealth era finita ancora prima di cominciare, senza contare il fatto che aveva appena rivelato il nascondiglio dei cittadini ai malviventi. Se non fosse riuscito a sistemare le cose probabilmente gli avrebbero tagliato un dito una volta tornato a Kumo. Questo pensiero però non sembrava turbarlo affatto, anzi, non si perse d'animo e cercò di elaborare una strategia. Se voleva ribaltare la situazione aveva due possibilità, la prima era la forza pura e semplice, la seconda era l'astuzia. Optò per quest’ultima. Seguì i tre mercenari ed apparve alle loro spalle senza troppi problemi. Neanche a dirlo, appena i tre si accorsero della sua presenza si voltarono di scatto, impugnando le armi e puntandole contro il ninja. Tutti e tre apparivano come uomini forti ed in salute. Due erano abbastanza in carne e si assomigliavano parecchio. Avevano un naso grosso, degli occhi piccoli che avevano lo stesso colore dei loro capelli, ovvero neri, un po' come maiali. L'altro invece, quello al centro, era alto e prestante, sicuramente il più forte dei tre a vederlo così. Osservava il giovane con i suoi occhi azzurri, freddi e minacciosi. Aveva lo sguardo di chi era pronto a tagliarlo in due se avesse fatto una mossa falsa.

Ascoltarono quello che aveva da dire in silenzio, senza mai staccargli gli occhi di dosso. Solo i due uomini che si somigliavano sembravano scambiarsi qualche occhiata fugace, come se si intendessero semplicemente con lo sguardo. Il terzo non lo mollava un secondo, analizzando anche il più piccolo movimento delle sue labbra in cerca di una sola ragione per affettarlo. Era chiaramente ostile, anche se cercava di contenersi almeno per il momento. L'unico momento in cui, effettivamente, diedero segni di vita fu quando il ragazzo mostrò loro la foto. Sembrava che potessero riconoscere la persona che vi era rappresentata, nonostante l'immagine fosse così sbiadita. Celermente i tre lo accerchiarono. A parlare fu quello più alto, l'apparente capo.
- E ti aspetti che crediamo a queste stronzate? - Era visibilmente arrabbiato, non era ancora chiaro il motivo per cui no avesse ingaggiato battaglia, ma sembrava sul punto di farlo. - Uccidiamolo, sicuramente è uno di loro! - Esordirono i due presunti fratelli, parlando praticamente all'unisono e con una voce identica. - No. Potrebbe tornarci utile. Portiamolo da Shi e vediamo cosa fare di lui. -

Poi il rumore del vociare si fece nuovamente più alto ed anche i mercenari riuscirono a sentire che dietro a quei massi si nascondevano davvero delle persone. Sempre più tesi ed arrabbiati, si avvicinarono al ragazzo i due più in carne iniziarono a spingerlo in malo modo verso il villaggio, mentre il terzo gli puntava la lama alla gola. - Una trappola! Dobbiamo andare prima che prendano anche noi! MUOVITI VERME, VERRAI CON NOI E CI DIRAI TUTTO QUELLO CHE SAI!
 
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view post Posted on 4/6/2020, 21:19     +1   -1
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La strategia di Hagane non si era dimostrata fruttuosa, ma almeno poteva dire di avere conosciuto di più il suo nemico attuale.
Nessuno dei tre sembrava credere alle sue parole nonostante i vari elementi forniti, quindi il giovane Shinobi poteva dedurre che non avrebbe avuto a che fare con persone ingenue, anzi, avrebbe dovuto confrontarsi con mercenari dalla mentalità piuttosto ferrea e che non avrebbero cercato di abbandonare il proprio modo di pensare.
Saggio fare di tutta l'erba un fascio basandosi solo sul comportamento delle tre guardie di pattuglia? Non proprio, ma su qualcosa Hagane doveva pur basarsi per sapere come continuare ad agire in quella situazione, ed avere un quadro generale delle persone ostili che avrebbe dovuto incontrare poteva aiutarlo a capire quanta cautela utilizzare.

A quanto pare ho a che fare con gente che non si lascia convincere facilmente... Però almeno mi sono guadagnato l'occasione di andare direttamente davanti a Shi senza neanche dovermi impegnare per arrivarci.

"Va bene, va bene! Direi che non ho molta scelta, fate strada. Magari se volete posso anche strisciare invece che camminare, così entro di più nella parte."

Mettere il dito nella piaga stuzzicandoli un po' forse non sarebbe stato salutare, specialmente con una lama puntata alla gola, però è anche vero che non è stato di certo lui a tirare fuori il "verme" per primo;
anche se, a dirla tutta, questo sarcasmo in realtà serviva solo a rompere un po' il ghiaccio prima della battaglia imminente, perchè Hagane non ci mise neanche un minuto intero prima di pensare di declinare l'offerta del gentile accompagnamento dal capovilaggio.

L'unico problema, però, consisterebbe nell'avere gli occhi di tutti i mercenari addosso, rischiando di trovarmi da Shi con un intero squadrone di sicari proprio dietro alla mia schiena. Non posso permettermi di fare un altro passo insieme a loro, devo metterli alle strette qui ed ora, evitando che lancino un allarme e vedendo se saranno disposti a collaborare, altrimenti lì dovrò mandare a nanna.

Dopo essere entrato nella vegetazione camminando per qualche manciata di metri assieme ai mercenari che giocavano a fare le guardie, Hagane avrebbe provato a liberarsi da quella lama puntata alla gola sostituendosi con un tronco presente nei dintorni, provando ad uscire da quella situazione scomoda in cui un movimento falso avrebbe potuto fargli rischiare una ferita abbastanza rognosa da avere in una Missione.
Se fosse riuscito a sostituirsi senza problemi, non avrebbe perso ulteriore tempo e avrebbe evocato un' Asta a Doppia Lama da uno dei suoi Rotoli, una delle sue armi preferite da utilizzare quando si rischia di subire accerchiamenti da più nemici;
subito dopo averla impugnata, il Genin non avrebbe perso tempo e si sarebbe fiondato verso i due presunti fratelli per cercare di metterli fuori combattimento il prima possibile utilizzando un'unica Tecnica per entrambi, provando ad affettare le loro armature durante l'esecuzione dell'offensiva, per poi cercare di rimanere da solo in un uno contro uno assieme all'omone.

"Comunque hai parzialmente ragione, alcune delle cose che ho detto sono stronzate ed altre no. Ma, in ogni caso, sei sicuro che se fossi stato uno di loro il villaggio sarebbe caduto nelle vostre mani?"

Dopo questa frase, Hagane avrebbe provato a sferrare un colpo diretto tramite la sua Asta direttamente al simil-leader del gruppo, cercando di utilizzare una Tecnica che potesse confonderlo durante l'attacco, allo scopo di cercare di ingannare quello che sembrava essere, almeno apparentemente, il più sveglio.
Se tutto fosse andato per il meglio e lo Shinobi fosse stato in grado di mettere fuori combattimento il gruppo intero, avrebbe proseguito a parlare per cercare di estrapolare informazioni utili da quel contrattempo che di utile ancora non aveva fornito nulla.

"Ora che la situazione si è ribaltata, che ne dici di rispondermi a qualche domanda? Del tipo, dov'è la quarta persona appartenente al vostro gruppo di ronda? E qual è la parola d'ordine per entrare nella stanza di Shi?"

Stavolta sarebbe stata la lama dell'Asta di Hagane a costeggiare il collo del nemico che gliela stava puntando contro qualche minuto prima.
La sua prima domanda gli era sorta in mente ripensando alle parole di Akio, il quale aveva specificato che le ronde dei mercenari erano formate da quattro persone, ma non c'era alcuna sicurezza che la quarta persona fosse stata il ragazzo ucciso da Setsuna; la seconda invece era un puro bluff, ma era semplicemente di uso comune instaurare una parola d'ordine per avere accesso a zone di interesse protette da guardie armate, quindi tanto valeva provare.

Tecniche utilizzate:

<tecnica> - Sostituzione [1 su 2]

"Il ninja si sostituisce con un tronco o oggetti che trova nelle vicinanze. Questa tecnica si può utilizzare come:
Attivazione: dimezza il danno certo subito dall'attacco appena difeso.
Tecnica: conferisce un bonus a def/vel/res Base pari al parametro stesso. E' chakrabile e potenziabile con attivazioni, tonici o simili.
[Durante l'azione può essere utilizzata solamente in una delle due varianti sopra citate][Contro attacchi a Raggio Totale non sarà possibile utilizzare la sostituzione come attivazione, ma solo come tecnica].

Attacco rivolto ai presunti fratelli
<bukijutsu Ravvicinata> - Turbine di Ferro
"Afferrando la propria arma saldamente, il Ninja inizia a roteare rapidamente rivestendo le proprie gambe di chakra, in modo tale da aumentare la forza della rotazione prima di scagliarsi contro i nemici. La potenza del colpo è tale da farlo rimbalzare una volta colpito qualcuno verso un altro obbiettivo, permettendogli quindi di colpire 2 nemici con la stessa tecnica."

Attacco rivolto al presunto leader
<taijutsu Ravvicinata> - Stile della Luna: Morte Silente
“Lo Stile della Luna è un particolare modo di maneggiare le armi da taglio, di qualsiasi tipo esse siano. Le tecniche basate su tale stile si contraddistinguono per la grande fluidità ed eleganza dei movimenti, quasi come se fossero una semplice e piacevole danza e non un’arte ninja sviluppata per uccidere il nemico. La Morte Silente si configura pienamente in tale descrizione: una serie, seppur breve, di movimenti estremamente complessi, in grado di confondere anche il nemico più esperto, consentendo allo shinobi che esegue questo ballo di avvicinarsi al nemico, per poi colpirlo inaspettatamente con un singolo fendente. Se chi esegue questa tecnica è specializzato in taijutsu, avrà un bonus pari a Vel*3/10.”
 
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view post Posted on 7/6/2020, 20:28     +1   -1
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Il piano del Genin sembrava essere promettente. Inutile dire che non era possibile prevederne la riuscita senza intoppi, ma comunque le basi erano del tutto solide. La sostituzione avvenne senza problemi, lasciando quei tre mercenari con un tronco attorniato da fumo. Ci misero un po' a capire dove fosse finito il ragazzo e questo gli diede il tempo di colpire i due fratelli ed atterrarli, senza che gli stessi potessero reagire. Era stata la scelta giusta? Era pur vero che non conosceva i suoi avversari, ma avrebbe potuto sfruttare la sorpresa per colpire quello che sulla carta doveva essere il più forte. Non lo fece e, per quanto i suoi colpi ebbero successo, prima che potesse rivolgere le sue attenzioni al terzo individuo, lo stesso sferrò un veloce fendente all'altezza del torace. La fortuna volle che il giovane non fosse immobile e per questo ad essere ferito fu sono il braccio, sul tricipite a metà tra gomito e spalla. La fitta che sentì avrebbe potuto destabilizzare momentaneamente la sua presa sull'arma, ma non compromettere la sua capacità di utilizzarla. Infatti, per quanto ad ogni movimento del muscolo potesse sentire dolore, riuscì comunque ad atterrare anche il terzo.

E così, mentre il suo braccio sanguinava in manier cospicua, la situazione si ribaltò completamente. Con i due fratelli a terra e privi di sensi ed il terzo bloccato da una lama alla gola. Si era comportato discretamente bene. Magari era anche stato fortunato, ma anche la fortuna fa parte del gioco, dopotutto. No, la sua provocazione non ebbe alcun tipo di successo, nemmeno quando si vantò del fatto che la sua presenza potesse essere determinante per le sorti del villaggio, ma in quel momento, con la lama alla gola, quel mercenario non poteva certo permettersi di ignorarlo, non più.
- Rispondere alle domande di un assassino invasore? Perché non mi uccidi e non la facciamo finita subito. Preferisco morire che tradire i miei compagni. - Non ci volle molto prima che lui rispondesse, anzi, non lasciò nemmeno che il giovane esponesse le sue questioni prima di aprire bocca. Ciononostante Hagane avrebbe avuto il tempo di parlare e di porre i due interrogativi al prigioniero. L'uomo, impassibile, continuava fissare negli occhi il ragazzo che lo aveva messo con le spalle al muro, ostentando una determinazione che non sembrava vacillare in alcun modo. Non temeva quella lama, non temeva lui e non temeva la morte. - Parola d'ordine? Siete davvero più stupidi di quello che sembrate, non è così?! - Disse schernendolo e ridacchiando, come se fosse nella posizione di farsi beffe del ragazzo. Poi prese un rapido respiro ed emise un fischio acuto e lungo, almeno fino a quando il genin non l'avesse bloccato, oppure il suo fiato fosse finito. Beh, il motivo era abbastanza palese, era un avviso per il quarto uomo che mancava all'appello. La domanda era: cosa stava a significare?
 
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view post Posted on 8/6/2020, 18:52     +1   -1
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All'udire del fischio, Hagane avrebbe cercato di far cadere in un sonno profondo anche l'omone del gruppo, mollandogli un calcio in bocca scambiando di posto la propria lama con il proprio piede, in modo abbastanza deciso.
Che giornata di merda.
Quel fischio avrebbe potuto significare qualsiasi cosa, avrebbe potuto essere un avviso per fare chiamare dei rinforzi al quarto uomo, come avrebbe potuto segnalare una ritirata, ma non c'era nulla di certo per capire che cosa avesse davvero significato quel segnale.
Avevano perso uno scontro in tre contro uno, quindi chiamare un quarto uomo con le loro stesse abilità sarebbe stato un inutile rischio, lasciandolo in un semplice uno contro uno perso in partenza.

Devo muovermi, non posso restare qui. Tra poco potrei ritrovarmi accerchiato da dei rinforzi, o peggio, potrei dovere affrontare un Ninja Libero che appartiene alla banda di questi mercenari. Con questa ferita ogni situazione potrebbe rivelarsi critica, devo allontanarmi e trovare una soluzione nel mentre.

La quantità di sangue che fuoriusciva dal braccio non poteva essere ignorata, e secondo Hagane c'era almeno il bisogno di bendarla per fermare l'emoraggia, quindi decise di fissare nuovamente la casetta a cui sarebbe dovuto arrivare seguendo il piano originale come obiettivo, sperando di trovarvici dentro qualcosa che potesse aiutarlo a medicare la ferita;
non si aspettava di trovare una cassetta di primo soccorso messa lì apposta per lui, ma magari anche solo un lenzuolo da strappare e da utilizzare al posto di uno straccio ricavato dai suoi vestiti, dato che questi non sarebbero stati molto igienici.
In ogni caso, aveva bisogno di nascondersi temporaneamente da chiunque avesse potuto raggiungerlo all'udire del fischio lanciato in precedenza dai suoi nemici.

"Assassino invasore"... Che cosa avrebbe voluto significare? Quel tizio è stato abbastanza coraggioso da agire in modo tale da non darmi il tempo di chiederglielo, e questo solo perchè mi sono lasciato colpire... Ma essendo questo un termine che dovrebbe addirsi più a loro che a chi collabora con dei superstiti, allora non sono più convinto di chi siano le persone contro le quali ho combattuto.

"Auch!"

Intanto il dolore al braccio sinistro continuava a fare presente il fatto di essere lì, costringendo lo Shinobi a tenere la ferita premuta tramite la mano del braccio destro;
l'attenzione che non veniva attirata dalla distrazione del dolore, però, Hagane l'avrebbe utilizzata per guardarsi intorno ed evitare di incrociare qualcuno durante il suo tragitto, sperando di raggiungere la casa indisturbato e di medicarsi in fretta.
 
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view post Posted on 11/6/2020, 20:57     +1   -1
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Il povero mercenario fischiettante venne messo a tacere da un sonoro calcio, che lo spedì direttamente nel mondo dei sogni dal quale chissà quando sarebbe tornato. Quello era chiaramente un segnale, ma Hagane era abbastanza sveglio da comprendere che aveva ancora un po' di tempo prima di essere preso di mira dai rinforzi, ammesso che fossero arrivati. Come diceva lui stesso, non avrebbe avuto senso invitare il quarto membro ad unirsi al party, quando tre erano già stati messi K.O. ad una velocità impressionante. No, quello era un segnale di allarme. Una richiesta di rinforzi e di aiuto. Di conseguenza il quarto uomo si sarebbe allontanato dal perimetro, correndo verso il villaggio alla ricerca di qualche compare da chiamare, per poi tornare sul posto e cercare i compagni al momento dispersi nella foresta.

Questo avrebbe dato il tempo al giovane ninja di Kumo di avvicinarsi alla casa ed addentrarsi nella stessa senza dare nell'occhio. Una vera fortuna vista la ferita che si portava dietro. All'interno dell'abitazione ormai abbandonata, trovò quello che gli serviva per medicarsi alla bene e meglio, anche se era chiaro che quella non fosse stata la casa di un medico. Anzi, al suo interno c'erano diversi strumenti bellici. Appesi al muro figuravano katane, archi, lance, insomma quasi ogni genere di arma, ma sembravano tutti piuttosto vecchi e malandati. Oltre alle armi, sulla parete di fronte, avrebbe potuto vedere molte teste di animale impagliate. Era chiaro che quella fosse la casa di un cacciatore. Che lo facesse per divertimento o per ricavarci qualcosa non poteva saperlo, ma con una foresta a due passi era più che probabile che cacciasse per rivendere ciò che riusciva a trovare. Su un tavolo trovò anche degli strumenti per lavorare le pelli, abbandonati come se la persone che li stesse utilizzando fosse andata via di corsa e senza alcun preavviso. Tra tappeti di pelliccia, utensili per la cucina ed altre mille cose che si confacevano ad una normale abitazione, finalmente trovò quello che gli serviva.

Iniziò quindi a medicarsi ed ebbe anche discreto successo. Sembrava che il sangue si fosse fermato, ma non era sempre stato così, o sbaglio? Infatti, per quanto avesse tenuto premuto sulla ferita, qualche goccia di sangue lo aveva tradito, andando direttamente a finire sulle gradinate d'ingresso della casa. Fu proprio a causa delle stesse che i rinforzi si fermarono qualche secondo.
- Guardate... Quello è del sangue, ci deve essere qualcuno dentro la casa di Shintou! - Non era una sola voce, come se un gruppo avesse concordato che qualcuno si nascondesse dentro quell'abitazione. - Chi sei?! Fatti vedere! - Era la voce di un uomo che aveva tutta l'aria di essere grosso e forte. Udì la porta che si apriva e dei passi pesanti farsi largo nell'ingresso. Per sua fortuna non era direttamente visibile dai nuovi arrivati, perché per trovare quello che gli serviva era dovuto andare nella stanza da letto. A quel punto Hagane attuò un piano. Aprì la finestra facendo rumore e poi attivò la trasparenza. Voleva fare in modo che i mercenari credessero che lui fosse fuggito, quando invece era semplicemente affianco a loro. - DANNAZIONE! - Disse l'uomo facendo capolino nella stanza. Era di media altezza, con una grande pancia rotonda e due braccia muscolose, tanto che dava l'idea di poter stritolare la testa di una persona con la sola forza delle mani. Portava un grande martello sulla cinta, probabilmente la sua arma. Non lo vide bene in faccia, ma solo di profilo, aveva gli occhi castani e la barba lunga dello stesso colore, rasato a zero. - C'era qualcuno ma è fuggito! Dev'essere stato uno di quei maledetti assassini! Per quanto vorrei inseguirlo, recuperare i nostri cari ha la priorità. Avremo tempo di trovarlo, dopotutto è ferito. TU! Vai a chiamare Shintou, se c'è qualcuno al villaggio in grado di seguire le tracce quello è lui.


Edited by 'nD - 13/6/2020, 15:19
 
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view post Posted on 13/6/2020, 17:08     +1   -1
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Continuano a parlare di assassini, e questa casa è di uno dei loro uomini... I conti non tornano. Inoltre, Se questo Shintou è così bravo a seguire delle tracce e se questa è casa sua, allora deve essere un cacciatore da troppo tempo per essere solo un mercenario di passaggio. Il fatto che abiti qui deve per forza significare che sia un abitante del villaggio. Ma, se così fosse, allora Akio e gli altri chi sarebbero?...
Qualcuno si sta prendendo gioco di me.


Il ragazzo iniziava a fare delle supposizioni, cercando di venire a capo della situazione in cui si trovava, ma senza capire come uscirne.
Una volta rimasto da solo nella camera, Hagane avrebbe interrotto la Trasparenza e avrebbe cercato nuovamente il coprifronte nelle sue tasche, mettendolo in bella vista in modo da poterlo farlo notare senza problemi a chiunque lo avesse guardato in faccia, sperando di riuscire a renderlo un elemento credibile al suo prossimo tentativo di persuasione.
Come fare? Ad essere sinceri, non aveva in mente molti metodi originali se non quello di ripetersi come aveva fatto con il gruppo di ricognizione precedente, ma con qualche variante per cercare di convincere chi aveva di fronte che il loro nemico fosse lo stesso.
Avrebbe cercato di uscire dalla finestra già aperta senza fare rumore, per poi nascondersi in mezzo alla vegetazione e seguire chi lo aveva quasi messo alle strette poco prima.

Riproviamoci... E, visto che a quanto pare tengono ai propri compagni, posso provare ad usare loro per ottenere delle risposte.

L'idea era quella di aspettare che gli uomini raggiungessero i loro compagni per poi tirare fuori un Arco e delle Frecce dal suo rotolo, legare una Carta Bomba ad una freccia e scagliarla in mezzo ai tre mercenari senza forze, conficcandola nel terreno in modo da farla notare ai soccorritori, cercando di attirare la loro attenzione prima di iniziare a parlare.

"Ne ho un po' le palle piene di essere preso per il culo. Ditemi chi siete e chi state cercando, altrimenti faccio saltare in aria voi ed i vostri amati compagni che hanno provato a farmi fuori. Chi attacca uno Shinobi di Kumo è nemico di Kumo, quindi o mi provate di non esserlo o ve ne andate a fanculo."

Avrebbe deciso di ignorare totalmente l'uomo che era stato mandato via per andare a chiamare Shintou, perchè se fosse riuscito a fare uscire degli alleati fuori da quelle persone allora non avrebbe dovuto temere nessun inseguitore di troppo.
Era un rischio? Sì, un po' come quando si gioca al "quanto te la rischi" nei bar delle Bancarelle Sospese, ma quell'ostinata ricerca di "assassini" da parte dei "mercenari" lo aveva abbastanza convinto di non conoscere totalmente chi avesse contro.
 
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view post Posted on 16/6/2020, 16:55     +1   -1
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Tutto il suo piano riuscì senza problemi. Dopotutto la ferita era ormai fasciata, quindi nemmeno una possibile goccia di sangue avrebbe potuto tradirlo come aveva fatto in precedenza. Quindi uscì e si nascose, in attesa che le sue prede si facessero vedere e cadessero nella sua trappola. Li vide avvicinarsi. L'uomo pelato che aveva visto nella stanza era accompagnato da altre due figure. Gli assomigliavano molto, quasi fossero padre e i suoi due figlie. Tutti e tre portavano qualcuno. I due ragazzi, visibilmente più giovani ma comunque prestanti, portavano quelli che erano stato definiti come i fratelli maiali, mentre il padre portava quello che aveva ferito il Genin. Erano privi di forze e da quella distanza non si riusciva bene a capire se fossero ancora svenuti o meno. Nessuno parlava e, per quanto quei pesi morti potessero permetterlo, procedevano a passo svelto, come se temessero di essere assaliti da un momento all'altro. Il che non era del tutto sbagliato, ma loro si sarebbero aspettati inseguitori dalla foresta, non certo una trappola alle porte del villaggio.

Quindi la freccia con la cartabomba si conficcò nel terreno in mezzo alle sei figure. Esatto, non avrebbe potuto isolare i tre più deboli neanche volendo, ma la possibile esplosione avrebbe colpito tutti. Hagane si manifestò, visibilmente scontento della situazione. Era evidente che non fosse ancora riuscito a fare mente locale, arrivando alla conclusione più logica di tutte. Nonostante questo, non sarò certo io a dargli la risposta. Quelle parole suonarono piuttosto pretenziose, considerando che era stato lui il primo ad attaccare il gruppo, come anche a stendere i tre privi di sensi. Le tre figure rimasero immobili, riconoscendo il pericolo e la possibilità di saltare in aria da un momento all'altro. I ragazzi portarono gli occhi al padre, leggermente più avanti rispetto a loro. La presenza dell'uomo dava loro conforto, per una qualche strana ragione, quella cartabomba sembrava essere meno rilevante di quanto non si sarebbe aspettato.
- Dici di essere un ninja di Kumo, eppure eccoti mentre attacchi persone che dovresti difendere. - Intervenne finalmente l'uomo pelato, fin troppo tranquillo. Era chiaro che non temeva per la sua vita, però con lui c'erano dei feriti e, presumibilmente, delle persone a lui care, questo poteva fungere da deterrente. - Quel coprifronte vale quanto polvere al vento. Sono le tue azioni a definire chi sei e siccome stai attaccando gli abitanti di Yokkaiki, allora sei tu ad essere nostro nemico. Tra cinque secondi esatti, poserò il mio amico a terra e ti farò perdere i sensi. Se davvero sei un ninja di Kumo, allora non vedo perché tu debba aiutare quella gente. Provami di non essere un nostro nemico e forse potrei anche decidere di non spaccarti quel muso impertinente. - La minaccia era lanciata, adesso stava al ragazzo agire di conseguenza, cosa avrebbe fatto? Quanto era forte quel vecchio? Per parlare in quel modo anche davanti ad un coprifronte, davanti alla possibilità che quello fosse davvero un ninja, doveva essere qualcosa di più di un semplice mercenario. Era davvero disposto a scoprire di cosa fosse capace?
 
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view post Posted on 16/6/2020, 22:20     +1   -1
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"Fino ad ora ho semplicemente attaccato chi mi ha puntato una lama alla gola, quindi risparmiati i tuoi discorsi moralistici ed evita di darmi la colpa, dando retta solo ai tuoi pensieri, proprio come hanno fatto i tuoi compagni che hanno deciso di non ascoltare neanche una parola di quelle che gli ho detto. Secondo te, per dimostrare che sono un alleato, dovrei rischiare di farmi perforare dall'acciaio di qualcuno che nemmeno conosco? Non penso che tu lo faresti molto volentieri..."

Abitanti di Yokkaiki... Già.
Questo era il presentimento che Hagane aveva praticamente consolidato quando si trovava all'interno della casa del tale Shintou, presentimento che gli sembrava ormai confermato dalle parole dell'uomo, e che suscitava in lui una certa frustrazione nel sapere che era stato fregato dai presunti "assassini" capitanati da Akio.

"... Anche se, pensandoci, forse un cazzotto me lo meriterei lo stesso."

Nel pronunciare quelle parole, Hagane avrebbe fatto scomparire in una nube di fumo il suo arco e le sue frecce, compresa quella conficcata nel terreno, utilizzando la Tecnica del Rilascio, mentre i suoi pensieri sarebbero però andati al ragazzo che aveva perso la vita nella caverna;
aveva deciso lui di ferirlo per interrogarlo, dopo avere creduto di stare aiutando le persone giuste, condannadolo a morte nella tana del nemico senza neanche avere l'opportunità di fargli proferire parola.
Era stato ingannato dal vero nemico, ma ancora peggio, dalla propria ingenuità nel credere che bastasse una semplice lettera per capire che il mittente fosse nel giusto.

"Ti ho ascoltato mentre eri nella casa in mezzo alla foresta, e nel sentirti dire che quella era la dimora di un abitante del villaggio che è anche vostro alleato, allora ho capito che non eravate certo dei mercenari che si trovavano qui da qualche giorno, come invece mi era stato detto. Avevo semplicemente bisogno di sentirmi dire quello che sospettavo... Specialmente quando ho già sbagliato proprio perchè mi sono fidato solo del mio istinto."

Di sicuro, nel dire tutte queste parole, sarebbero passati più di cinque secondi, quindi Hagane non avrebbe potuto sapere se l'uomo fosse rimasto lì ad ascoltarlo come prova che non fossero nemici, o se l'avesse attaccato perchè non avrebbe creduto nemmeno ad una parola.
Una cosa però era certa: il Genin avrebbe affrontato il resto della missione consapevole di avere fallito nel proteggere una delle persone che aveva bisogno del suo aiuto, risultando l'esserne la causa del decesso prematuro di quest'ultima.

Me la pagheranno nel modo peggiore che possano immaginare, figli di puttana.

Tra uno sguardo rivolto al terreno e una stretta di pugni dovuta alla rabbia provata in quegli attimi, Hagane avrebbe cercato di calmarsi per qualche secondo allo scopo di portare una mano nelle tasche a cercare la lettera di convocazione a Yokkaiki, per poi porgerla al "mercenario" enorme:

"E' da questa che tutto ha avuto inizio... E sto iniziando a pensare che il messaggio che mi avrebbero dovuto recapitare sia andato perso assieme al suo vettore, e probabilmente so anche di chi è la colpa."
 
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view post Posted on 21/6/2020, 21:21     +1   -1
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L'incipit del suo discorso non fu proprio dei migliori, anzi, se avesse continuato in quella direzione forse si sarebbe trovato con la testa aperta in due per davvero. Fortunatamente il testardo ragazzo stava iniziando a capire, stava mettendo insieme i pezzi che lo avrebbero condotto alla verità. Era stato ingannato dagli invasori, che si erano finti villaggeri per poterlo sfruttare a loro piacimento. Per questo quel poverino era morto, non c'era nessuna informazione che avrebbero potuto carpirgli. Lasciarlo in vita avrebbe fatto saltare la loro copertura. Tutto il resto? Un mero teatrino per cercare di far comprendere al giovane che quello era un gesto disperato di persone disperate. Se il suo istinto non lo aveva aiutato molto, comunque lo aveva condotto fuori da quella caverna e, finalmente, la verità era venuta a galla. L'uomo davanti a lui, quello che lo aveva appena minacciato, sembrò convinto nel lasciarlo parlare, soprattutto quando arco, frecce e cartabomba scomparvero nel nulla. Si era guadagnato la sua attenzione, ma la sua fiducia era tutt'altra storia. Lo osservò arrabbiarsi, dispiacersi, comprendere i suoi peccati e la sua leggerezza. Non poteva esserne certo, ma qualcosa gli diceva che quel ragazzo non stesse mentendo e che, anzi, fosse davvero stato ingannato. -

Mi fa piacere vedere che non sei un completo idiota. - Disse riferendosi sia alle armi risposte, sia al fatto che avesse fatto due più due udite le sue parole. Non si smosse minimamente quando il Genin portò la mano alle tasche per estrarne la lettera. Quando lo vide sporgerla verso di lui, si limitò a fargli un cenno di stop. Non voleva che si avvicinasse, ma questo non gli avrebbe impedito di leggerla, per fortuna la sua vista era piuttosto acuta. - Molto bene ragazzo. Per questa volta sei riuscito a fare in modo che la tua testa non venisse brutalmente schiacciata. Detto questo ci sono un paio di problemi. Sfortunatamente non so nulla di una lettera inviata dal villaggio verso Kumo, quindi non posso essere sicuro della sua storia. Le abilità che hai mostrato sono sicuramente quelle di un ninja, ma chiunque potrebbe apprenderle con un minimo di pratica. In ogni caso, qualcosa mi dice che posso fidarmi di te, ma la mia fiducia conta poco. Purtroppo non sono io a comandare, quindi dovrò portarti da Shi. - Disse facendo una pausa e accennando un sorriso amichevole. - Oh giusto, devi perdonarmi, ma non posso certo permetterti di camminare libero per il villaggio. Come ho detto mi fido ma... Beh sai come si dice. - Detto questo fece un rapido cenno con la testa e qualcosa punse il collo del ragazzo. se avesse portato la mano verso di esso avrebbe potuto trovarci un piccolo ago. Pochi secondi e l'Hagane avrebbe perso i sensi, accasciandosi al suolo.

L'ultima cosa che sentì fu la voce di un'estraneo che chiedeva chi fosse il ragazzo a terra, in tutta risposta l'omone gli aveva detto di prenderlo in spalla e portarlo da Shi. Dissero ancora qualcosa ma non riuscì a comprenderlo, sentì solo l'omone emettere un rumore di paura e sorpresa prima di addormentarsi. Non avrebbe saputo dire quanto tempo fosse passato quando riaprì gli occhi. Non c'era luce, anzi c'era ma proveniva da delle fiaccole appese al muro. Si trovava in una cella, con spesse sbarre di metallo e grandi pareti rocciose sui restanti tra lati.
- Finalmente ti sei svegliato. Io sono Aichi, il capo delle guardie del villaggio di Yokkaiki. - Dall'altra parte delle sbarre parlava un uomo distinto che aveva tutta l'apparenza di essere un samurai. Infatti era vestito come uno di loro ed al fianco portava una katana. Gli occhi erano azzurri, ma freddi come il ghiaccio, lo sguardo severo e l'espressione impassibile. I capelli erano lunghi e corvini, legati in una coda che gli arrivava a metà della schiena. Non solo dal suo abbigliamento, ma anche dai suoi modi e da come parlava sembrava sempre più chiaro che quello era un guerriero. Poco dietro di lui c'era l'uomo che aveva accettato di credergli, colui che lo aveva risparmiato e condotto a palazzo. - Sono il secondo di Shi e sono qui per giudicare se le tue parole sono veritiere o meno. Mi hanno detto chi sei, o meglio chi dici di essere, ed anche quello che hai fatto ai miei uomini. Hai delle prove oltre il coprifronte e quella lettera? Abbiamo trovato questa foto nelle tue tasche. Vorrei che mi ripetessi dove l'hai trovata e perché l'avevi tu. Per la cronaca, non sono a conoscenza di nessun messaggio inviato da parte nostra a Kumo.
 
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view post Posted on 22/6/2020, 20:33     +1   -1
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Bisogna sempre rimanere lucidi durante una missione, e a volte non c'è nulla di meglio di un bel sonnellino per rigenerare mente e corpo, anche se non sempre i metodi con i quali ci si addormenta risultano essere strategici.
Al suo risveglio Hagane si sentiva un po' stordito, non si era ripreso proprio completamente e provava una strana sensazione di benessere e tranquillità, la quale gli dava voglia di rimanere lì a rilassarsi ancora un po', seduto in quella fredda cella.

"Piacere di conoscerla, Aishi. Io sono Hagane Arashi, Shinobi al servizio del Villaggio della Nuvola."

La sua voce sarebbe risultata essere leggermente intontita e con un tono piuttosto disinvolto, questo però non avrebbe avuto a che vedere con il suo comportamento, bensì a causa dell'effetto della droga che era stata utilizzata per addormentarlo, la quale stava iniziando a svanire piano piano facendo emergere il solito Hagane nel corso della conversazione.

"Se mi sta chiedendo delle prove materiali, allora no, con me non ho altro. Quella foto l'ho trovata in tasca ad uno dei vostri uomini dopo che è stato ucciso da una degli assassini..."

Il ragazzo avrebbe dato del "lei" al presunto Samurai, conscio del fatto che si trovava davanti a qualcuno con una certa carica all'interno del perimetro di Yokkaiki, ed anche del fatto che ormai avrebbe potuto escludere a priori di trovarsi faccia a faccia con un nemico.
Però, adesso, sarebbe arrivato il momento di esporre esattamente ciò che era successo dall'arrivo del Genin nella foresta, questo perchè in assenza di prove materiali l'unica dimostrazione di fiducia che poteva fornire sarebbe stata la verità.
Non poteva essere certo che stavolta lo avrebbero ascoltato credendo a ciò che avrebbe detto, ma si trovava in una posizione nella quale le scelte peggiori sarebbero state stare zitti o raccontare una menzogna facilmente smentibile.

"Ho incontrato quel ragazzo poco dopo essere giunto nella foresta che costeggia i dintorni di Yokkaiki, dopo essere stato accolto da un certo Akio e da alcuni dei suoi uomini, i quali mi avevano detto di essere i mittenti della lettera in questione in quanto superstiti del villaggio. Appena lo abbiamo visto, Akio mi ha detto che faceva parte dei mercenari che avevano schiavizzato il villaggio, quindi mi sono buttato all'inseguimento allo scopo di stordirlo per poi interrogarlo, e così ho fatto. Dopo avergli fatto perdere i sensi mi sono diretto assieme al gruppo verso la caverna che questi assassini sfruttavano come rifugio, per poi entrarvici dentro e posare il vostro compagno in una cella alla buona. Volevo svegliarlo per interrogarlo, ma i presenti hanno insistito sul dare priorità nel discutere sulla strategia da utilizzare per infiltrarsi all'interno di Yokkaiki allo scopo di uccidere Shi ed il "capitano dei mercenari", quindi li ho accontentati per farli stare buoni e li ho seguiti allontanandomi dalla loro prigione. Mentre eravamo lì mi hanno raccontato di come i mercenari sono sbarcati al villaggio per privarlo dei suoi beni commerciali, uccidendo alcuni uomini e rapendo alcune donne e gran parte dei bambini, tutto sotto il comando di uno Shi che descrivevano come "vecchio impazzito" o qualcosa del genere, in ogni caso come una persona che si era trasformata in un individuo da eliminare. Durante questi discorsi sul presunto attacco inventato dagli assassini in questione, hanno anche accennato sul volere entrare attraverso un passaggio sotteraneo che si estende sotto a Yokkaiki, un passaggio che porta direttamente sotto alla camera di Shi, ma nient'altro di particolarmente strategico. Quando questi discorsi stavano per arrivare al termine, ci hanno comunicato che una donna di nome Setsuna, abbastanza infuriata con i vostri uomini, era andata a fare visita al ragazzo privo di sensi chiuso in prigione, quindi mi sono precipitato sul luogo per impedire una qualsiasi azione stupida o avventata.
Ma sono arrivato tardi.
Un coltello era stato piantato nella gola del ragazzo da quella donna, che trovava giustificazioni false urlando della morte del marito avvenuta per mano dei "mercenari" come lui, lasciando svanire ogni speranza per me di raccogliere informazioni su cosa stavo affrontando e a quel ragazzo di vivere la vita che aveva ancora davanti.
"

Hagane si sarebbe preso un attimo di pausa dal discorso, smettendo di guardare negli occhi il Samurai e portando lo sguardo verso il pavimento roccioso, dovendo essere costretto a ricordare il momento culmine del suo fallimento nel proteggere un semplice ragazzo, un ragazzo colpevole solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

"In quel momento non sapevo esattamente cosa fare, ma avevo capito che quelli che per me erano solo abitanti spaventati non potevano di certo essere dei compagni di missione, specialmente quando avrebbero rischiato la loro vita tramite mancata esperienza e comportamento avventato. Ho mostrato quel minimo di rispetto che potevo mostrare al ragazzo defunto estraendo il coltello dalla sua gola e chiudendogli gli occhi, per poi cercare su di lui qualcosa che potesse farmi capire chi fosse, trovando la foto che mi state mostrando adesso. In quel momento non ho fatto altro che pensare al fatto di averlo condannato io portandolo in quella grotta, un ragazzo che avrebbe potuto essere un mio coetaneo e che non mostrava alcuna esperienza da combattimento. Dopodichè ho cercato di non farmi contrastare dai sensi di colpa, evitando di indugiare troppo e decidendo di agire senza portarmi dietro quelle persone, lasciandole al sicuro nel loro rifugio, quindi sono fuggito accecandoli con un fumogeno e facendo esplodere l'unica entrata della caverna, chiudendoli dentro prima di proseguire con il mio tentativo di interrogare qualche altra guardia, da solo. Il resto lo sapete già, perchè ho incontrato i primi tre uomini ed è successo quel che è successo."

Avrebbe fatto un'altra pausa prima di continuare, riportando lo sguardo verso lo spadaccino.

"Mi dispiace per la perdita che vi ho praticamente causato io, ma è successo tutto troppo in fretta e non sono riuscito ad avere il controllo della situazione durante tutto il tempo, come invece avrei dovuto fare. Riguardo i feriti, invece, purtroppo avevo bisogno di elementi per capire esattamente cosa stesse succedendo, quindi ho solo cercato informazioni in più rispetto a quelle scritte nella lettera ricevuta da Kumo e a quelle ricevute da Akio, e l'ho fatto semplicemente difendendomi. Ho capito solo dopo che il nemico era colui che mi ha chiamato qui, ma fino a quel momento potete constatare voi stessi che non ho mai ferito mortalmente nessuno, e l'ho fatto perchè prima di agire mi assicuro sempre di chi ho davanti."

Non aveva più nulla da dire, ora non restava che aspettare che la sua verità passasse per tale anche alle orecchie del Samurai e di Shi.
 
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view post Posted on 24/6/2020, 18:55     +1   -1
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Le parole del ragazzo fluivano come acqua in un fiume. Non era la prima vola che spiegava le sue ragioni, ma questa forse era la prima in cui aveva davvero davanti tutti i pezzi che gli permettevano di capire. Aveva sbagliato e lo aveva ammesso, per quanto l'espressione di quel samurai fosse dura, non sembrava arrabbiato o simili. Forse deluso, ma alla fine dei conti cosa dovrebbe importare ad Hagane del giudizio di un estraneo? - Capisco. Per il passaggio non ti devi preoccupare, avevo previsto che avrebbero potuto sfruttarlo come punto di accesso, mi sono occupato di ostruirlo personalmene. Detto ciò, se fossi stato più attento avremmo potuto evitare una perdita e non avresti messo in pericolo la vita di altri miei tre subordinati. Siamo stati fortunati, quegli assassini non sono riusciti a raggiungerli prima di noi e li abbiamo portati in salvo, ma questo lo sai già. In ogni caso ti capisco, se ancora giovane e fin troppo impulsivo. - Fece una piccola pausa, fermandosi qualche secondo come per decidere il da farsi in quella situazione così spinosa. - Per quanto la tua storia sembri veritiera, non me la sento di mettere altre vite in pericolo. Passerai la notte in cella. Manderemo un messaggio a Kumo e ci accerteremo della tua identità. Nel frattempo sarai trattato con il rispetto che si deve ad una persona del tuo rango, fatto salvo per la stanza, ma sono sicuro che potrai accettarlo. - Beh. Per quanto non avesse ricevuto il completo benestare del samurai, sembrava proprio che fosse riuscito a convincerlo, mancava solo la conferma ufficiale. - Ma Aichi... Non penso che uno di loro si inventerebbe una storia simile, non credi? - Intervenne finalmente l'omone che si era rivelato spettatore passivo fino a quel momento. - Concordo, ma non puoi negare che il suo comportamento sia incredibilmente aggressivo, oltre ad essere un abile combattente a quanto pare. Mi occupo della sicurezza dei cittadini, non rischierò perdite per una mia leggerezza. -

Quelle furono le ultime parole prima che Aichi uscisse dalle prigioni e si dileguasse nel palazzo. Rimasero soli lui e l'omone, il quale leggermente rattristato lo guardò ed abbassò il capo. - Mi spiace, speravo che le cose potessero risolversi più facilmente, saresti una risorsa utile contro quelle bestie. Faremo il più in fretta possibile. Per cena una giovane ti porterà da mangiare, vedi di non fare stronzate. Buona serata. - Non era un ammonimento, suonava più come un consiglio paterno. Era evidente che quella persona, di cui ancora non conosceva il nome, lo aveva preso a cuore per certi versi. Successe esattamente quello che gli era stato detto. Qualche ora dopo arrivò una giovane, della sua età o poco più con in mano un vassoio. Portava acqua, pane ed un pezzo di carne ben cotto, probabilmente cacciato di recente. - Spero ti piaccia. - Disse timidamente, mentre abbozzava un sorriso. Era bella. Bionda con i capelli che le arrivavano all'attaccatura tra glutei e schiena, occhi azzurri ed un viso pulito. Il visico del resto era magro, ma formoso nei punti giusti. - E così tu sei un ninja di Kumo eh? Non penso di averne conosciuti in vita mia. Mio padre mi ha detto che hai minacciato lui ed i miei fratello con una cartabomba o qualcosa del genere. Fortunatamente non lo hai fatto arrabbiare! - Ridacchiò divertita in maniera incredibilmente genuina. Non lo stava prendendo in giro o simili, semplicemente cercava di tenergli compagnia mentre mangiava, ma ovviamente non lo avrebbe costretto a parlare. Il tempo passò e, quando il ragazzo ebbe finito, lei ritirò il vassio da sotto le sbarre e sparì nel castello. - Buonanotte! Oh... Non mi sono nemmeno presentata, scusami, mi chiamo Misaki. A domani! -

Nessuno dei due lo sapeva ancora, ma si sarebbero incontrati molto prima che il sole sorgesse. La notte sarebbe calata, anche se Hagane non avrebbe saputo dire che ore fossero di preciso. Magari si sarebbe anche addormentato in tutto quel tempo, ma qualcosa sarebbe giunto a disturbare il suo sonno. Un rumore di passi che, velocemente, si avvicinavano alle celle. Erano leggeri, ma allo stesso tempo parevano zoppicanti. Improvvisamente avrebbe visto spuntare dall'ingresso Misaki, era ferita alla gamba destra, con sé portava un mazzo di chiavi. - Devi aiutarci! Non sappiamo come siano entrati ma lo hanno fatto! Stanno attaccando il castello e le nostre guardie non riescono a respingerli! Mio padre si è diretto all'ufficio di Shi per cercare di proteggerlo, ma sono sicura che anche loro puntano al nostro capo villaggio... Ti prego! - Il tutto mentre, visibilmente provata e spaventata, cercava di centrare la serratura con la chiave. Ci riuscì, ma fu proprio in quel momento che entrarono altre due figure. Non li conosceva per nome, ma era sicuro che li avesse già visti nella grotta, erano loro, erano davvero dentro le mura.
 
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view post Posted on 25/6/2020, 23:02     +1   -1
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Pensato
Parlato Hagane
"Parlato Misaki"


"Dipende da se e da quanto mi scapperà, quindi non posso promettere nulla. Buona serata anche a te, comunque."

Questa sarebbe stata la risposta del Genin al saluto dell'omone, accompagnata da un lieve sorriso in volto atto ad accennare a del sarcasmo.
Passare la serata in una cella sarebbe stato leggermente noioso, ma almeno Hagane avrebbe potuto finalmente avere qualche speranza che le sue parole avessero potuto convincere le persone che lo stavano diversamente ospitando, dandogli una possibilità di redenzione dall'errore commesso nell'essersi inizialmente fidato delle persone sbagliate;
ma soprattutto, dandogli la possibilità di portare a termine la Missione eliminando della feccia superflua e salvando dei veri innocenti.
Quella sera, però, gli occhi dello Shinobi avrebbero avuto un piccolo piacere nello scorgere l'immagine della ragazza carina che gli avrebbe servito la cena, donandogli quella che potrebbe definirsi una piccola gioia.
Le bionde sono sempre state le sue preferite, e le tette, beh, non fanno mai male a nessuno.
Era un peccato il fatto che Hagane avesse minacciato il padre di esplodere, quindi un flirt al di là delle sbarre non sarebbe stato molto consono alla situazione, però tanto valeva la pena non passare tutta la serata in completa solitudine.

"Beh, sì, diciamo che non è stato carino da parte mia introdurmi in quel modo... Purtroppo avevo bisogno di sapere se tuo padre facesse parte dei "buoni", quindi ho bluffato per dare fondo ai miei presentimenti. Qualcuno voleva ingannarmi e dovevo capire chi."

Avrebbe accompagnato la risatina della giovane con la propria, cercando di non dare una brutta impressione come aveva fatto con... Beh, con tutti.

"Tu invece cosa fai? Nel senso, che mansione svolgi all'interno dei villaggio?"

Hagane avrebbe iniziato a mangiare nell'attesa della risposta.

"Io? Beh, io aiutavo mia madre con il cucito. Vendevamo prodotti fatti a mano. Da quando è iniziato questo periodo di barricata per proteggerci dagli assassini, invece, aiuto gli altri come posso."

La carne era buona, una bella bistecca al sangue accompagnata dalla morbidezza del pane appena sfornato;
un susseguirsi di bocconi che convincevano sempre di più il Genin che qualcuno volesse trattarlo un po' meno come prigioniero e un po' di più come ospite.

Una sarta quindi, eh? Beh, magari quando tutto questo sarà finito, potrò comprare da te qualche indumento nuovo. Sai, quando mi hanno addormentato sono caduto in mezzo alla terra della foresta, sporcandomi un po' di tutto.

terminato il piatto, Hagane avrebbe avvicinato il vassoio alle sbarre della cella per permettere alla ragazza di raccoglierlo.

E' stato un piacere conoscerti, Misaki. Io invece mi chiamo Hagane, e 'notte anche a te. Magari fai anche i complimenti alla cuoca per la carne!

Sdraiato sul giaciglio della cella, lo Shinobi avrebbe cercato di riposarsi cercando di rimanere ottimista per l'indomani, pensando a raccogliere le forze per una possibile spedizione verso il rifugio degli assassini assieme ai suoi nuovi alleati.

In tutto questo tempo, Akio e gli altri potrebbero riuscire a riaprire il passaggio della caverna... Domani potrebbe essere troppo tardi per trovarli tutti lì, e dovremmo cercarli da un'altra parte. Se dovesse accadere, magari quel tale Shintou potrebbe aiutarci parecchio nel ritrovarli, ma spero solo che non tendano una trappola alle altre pattuglie.

Purtroppo il sonno rigenerante venne sospeso nel cuore della notte da un rumore di passi veloci, abbastanza veloci da intimare Hagane di rimettersi in piedi ed aspettarsi una qualche comunicazione urgente da parte di Shi.
Volevano anticipare l'offensiva verso gli assassini la notte stessa?
No, erano gli assassini che avevano anticipato l'offensiva a quella notte.

"Cosa? Merda, dobbiamo muoverci. Apri la cella che ti bendo quella ferita e dopo mi accompagni dal mio equipaggiamento, così posso aiutare gli altri. Restami sempre vicino e ascoltami quando ti dico di fermarti o di seguirmi."

Ma, ancora prima di andare verso i problemi, altri problemi entrarono in quella stessa prigione, e per fortuna lo fecero quando Hagane fu libero di uscirne.

"Figli di puttana! E' proprio vero che uccidete senza senso come dei veri assassini. Ma è arrivato il momento di insegnarvi cosa significa uccidere CON un senso. Misaki... Chiudi gli occhi se non sei fan del sangue."

Il Genin avrebbe utilizzato la Moltiplicazione del Corpo verso i due assassini, intrappolandoli nella Genjutsu che gli avrebbe fatto credere di dovere affrontare più copie della stessa persona, le quali si sarebbero scagliate assieme all'originale verso i nemici.
Una copia sarebbe andata verso un avversario con lo scopo di tirargli un pugno dritto in bocca, mentre la seconda avrebbe fatto lo stesso con l'altro assalitore.
Hagane, invece, avrebbe seguito una sola delle due mentre i nemici sarebbero stati impegnati ad osservarle per respingerle, in modo da disarmare un assassino con un vero pugno sui denti dopo che questo avrebbe lanciato il suo fendente alla copia illusoria, senza aspettarsi un secondo ninja pronto a sorprenderlo allo sparire della controfigura irreale.
Se lo Shinobi avesse avuto successo e fosse riuscito ad impossessarsi di un'arma, avrebbe subito eseguito un Turbine di Ferro per attaccare entrambi i nemici con un singolo attacco, puntando però al punto vitale più facilmente raggiungibile.
Se non ci fosse riuscito, invece, sarebbero stati cazzi.

Tecniche utilizzate:

<tecnica> - Moltiplicazione del Corpo - [Max 2 copie a turno]
"Il ninja crea copie illusorie di sè al fine di confondere l'avversario"

<bukijutsu Ravvicinata> - Turbine di Ferro
"Afferrando la propria arma saldamente, il Ninja inizia a roteare rapidamente rivestendo le proprie gambe di chakra, in modo tale da aumentare la forza della rotazione prima di scagliarsi contro i nemici. La potenza del colpo è tale da farlo rimbalzare una volta colpito qualcuno verso un altro obbiettivo, permettendogli quindi di colpire 2 nemici con la stessa tecnica."
 
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view post Posted on 29/6/2020, 20:48     +1   -1
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Finalmente era libero di agire, libero di vendicarsi delle persone che lo avevano ingannato. Per quanto potesse sentirti in parte responsabile della morte di quel ragazzo, non era propriamente colpa sua. Nessuno avrebbe potuto prevedere un inganno del genere. Una volta uscito da quella cella si frappose fra i due mercenari e la ragazza. Li aveva sicuramente già visti nella caverna, ma non sembravano essere abbastanza importanti da essere stati menzionati in precedenza. Due volti qualsiasi in quella marmaglia che stava assaltando il castello, rifugio di tutti gli abitanti rimanenti del villaggio. Misaki si fece da parte ma non chiuse gli occhi, osservando il ninja mentre metteva k.o. i due malviventi e si appropriava delle loro armi. Finalmente era tornato in azione. - Wow! Sei stato bravissimo! - Disse, mentre un velo di speranza attraversava i suoi occhi. Forse con lui al loro fianco quel ragazzo sarebbero davvero riusciti a salvare la situazione.

La giovane riferì al genin che le sue armi erano state portate nello stesso posto in cui si era diretto il padre di lei, l'ufficio di Shi. Non ne era sicura, ma avrebbe giurato di aver visto il samurai con dei rotoli attraversare il corridoio parecchie ore prima, quando suo padre non era ancora uscito dalla prigione. Il ragazzo quindi decise di trasformarsi in uno dei due poveretti che aveva appena mandato all'altro mondo, intimando alla compagna di seguirlo e di non agire se non sotto sua diretta indicazione. Usciti dalle celle la situazione non fu affatto migliore. Ogni corridoio che giravano era adornato di corpi a terra. Che fossero mercenari, guardie del villaggio o semplici civili poco importava. Grida e rumore di metallo si espandevano da ogni direzione, mentre il sangue si faceva largo sui tappeti. La ragazza seguiva il giovane, ma allo stesso tempo gli indicava la strada per giungere alla loro destinazione. L'ufficio di Shi non era molto distante, ma per arrivarci sarebbero dovuti passare in mezzo ad un vero e proprio campo di battaglia. Negli ultimi tre corridoi avrebbero incontrato mercenari e guardine, tutti intenti a combattere fra loro per la vita. Sarebbe stata una scelta di Hagane quella di intervenire o meno, sapendo che ogni secondo che passava poteva essere vitale per Shi e per il padre di Misaki. Ad un certo punto venne preso di mira da una delle guardie. La riconobbe, era il giovane alto che aveva steso con un calcio alla bocca, quello che lo aveva sfidato fischiando la ritirata. Stava bene, anche se aveva una ferita superficiale al braccio sinistro e la sua armatura era sporca di sangue, probabilmente non suo. Fortunatamente la giovane non esitò neanche un secondo, intervenendo e spiegando la situazione il più velocemente possibile.

Liberi di andare, finalmente si sarebbero trovati davanti alla porta dell'ufficio. Era grande, di un legno scuro finemente intarsiato ed aveva un aspetto particolarmente sinistro. Era come se dicesse che, qualsiasi cosa celasse, non era nulla di buono. Sarebbe stata una scelta del giovane quella di entrare o meno, ma prima udì queste parole.
- BASTARDI! VI AMMAZZERò TUTTI! - Ma quella... quella è la voce di mio padre!
 
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view post Posted on 9/7/2020, 22:41     +1   -1
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Corridoi, giardini, stanze... L'intera zona era ormai diventata un campo di battaglia, e Hagane doveva fare qualcosa per impedire che la situazione peggiorasse.
Avrebbe continuato a procedere con passo elevato verso la stanza di Shi, cercando di non fare saltare la sua copertura da bandito, ma allo stesso tempo non avrebbe abbandonato le guardie che stavano offrendo la propria vita per difendere Yokkaiki;
se avesse incrociato dei combattenti impegnati in uno scontro, avrebbe utilizzato la Genjutsu della Moltiplicazione del Corpo sugli assassini, cercando di mostrargli che dei loro alleati stessero arrivando alle spalle delle guardie per attaccarle fiancheggiandole, i quali alleati si sarebbero però mostrati solo delle copie una volta arrivate a sferrare l'attacco illusorio. Tramite questa strategia Hagane sperava che i criminali abbassassero la guardia credendo in una uccisione assicurata, facendosi distrattatamente colpire dalle guardie al momento della scoperta dell'illusione.
Questo, però, non sarebbe servito solo a sfruttare la Tecnica della Trasformazione per evitare di interromperla, ma anche per cercare di dare una mano senza fermarsi nel raggiungimento della propria meta: la stanza di Shi.
Il Genin era ben consapevole che l'obiettivo dei banditi sarebbe stato l'uccisione di Shi e del Capitano delle Guardie, come gli avevano accennato alla caverna, quindi avrebbe dovuto muoversi o sarebbe finita male. Molto male.
Una volta arrivato davanti alla porta della stanza ed una volta sentite le voci provenire da essa, Hagane avrebbe cercato di riflettere tempestivamente sul come entrare limitando i danni.

Merda, non si sente casino come nel resto del palazzo, da quello che ne so il padre di Misaki potrebbe trovarsi alle strette. Però non posso nemmeno lasciare Misaki qua fuori...
Devo provare ad entrare mantenendo questa forma e cercare di comportarmi come farebbero loro. Devo essere credibile.


Avrebbe fatto cenno a Misaki di raggiungerlo, dopodichè le avrebbe sussurrato nell'orecchio cosa intendeva fare, sperando che coinvolgerla sarebbe stato meglio di nasconderla in qualche vaso o cose così insomma, abbastanza banali per un assedio.

"Dobbiamo fargli credere che hanno la situazione in pugno, così magari agiranno con più calma se saranno consapevoli di essere in netto vantaggio su tuo padre. Adesso ti prenderò in braccio ed entreremo dentro la stanza, ti spaccerò per mia prigioniera e cercherò di esprimermi con le parole più simili a quelle che userebbero questi assassini. Tu cerca di stare al gioco, e comportati con me come se fossi davvero una prigioniera, anche provando a picchiarmi se lo ritenessi necessario."

La sua idea sarebbe stata quella di entrare dalla porta principale mostrando a tutti la sua prigioniera, nonchè figlia dell'uomo che si trovava là dentro, provando a proporre di stuprarla davanti agli occhi del padre se non avesse cessato di combattere.
Hagane voleva creare un'atmosfera da "vittoria in pugno" per cogliere di sorpresa gli assassini che sarebbe riuscito ad avvicinarsi, cercando di ucciderne il più possibile prima di chiuderli a tenaglia con qualunque alleato potesse avere là dentro.

Tecniche utilizzate:

<tecnica> - Moltiplicazione del Corpo - [Max 2 copie a turno]
"Il ninja crea copie illusorie di sè al fine di confondere l'avversario"

Mantenimento:

<tecnica> - Trasformazione -
"Il ninja si trasforma in un altra persona o oggetto per passare inosservato. La trasformazione non altera fisicamente il ninja, è solo un cambio di aspetto dato da una tecnica ninjutsu. Vuol dire che massa e volume del ninja non cambiano, e il ninja non ottiene capacità legate agli animali come volare, fiutare in modo mostruoso e similia. In qualunque cosa si sia trasformati, si può combattere, ma qualsiasi danno, difesa, assorbimento, spezzano l'effetto. Il byakugan, lo sharingan, scoprono il trucco immediatamente (il primo perchè vede attraverso la copertura, il secondo perchè riconosce la presenza di una ninjutsu in azione) le abilità fiuto e sensitivo funzioneranno in contrapposizione alla abilità nascondersi del ninja che usa questa tecnica, come se fosse nascosto (ma senza usufruire degli altri bonus dati dal nascondersi, nè numerici, nè altrimenti). Non è possibile trasformarsi in combattimento contro un avversario.
 
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