L'ebbro e il portafortuna, Libera con le nostre 2e pg, quel brontolone di Shukaku (Jinchu Jibril) e quel noiosone di Chomei (Jinchu gaeshi)

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view post Posted on 17/2/2019, 16:54     +1   -1
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Artificial Flower's Lullaby

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Stavano facendo a gara a chi aveva l'ospite migliore?
Così pareva.
Solo che se Choumei si vantava in maniera fredda e saccente, Shukaku aveva un'indole molto più battagliera e aggressiva.
A Rei non sfuggì il dettaglio del sigillo che a quanto pare bloccava i poteri reali di Masaru -cosa di cui non sapeva niente e su cui forse la donna avrebbe preferito mantenere il riserbo- ma non fece commenti, così come non ne fece Choumei.
Lo sguardo di supponenza negli occhi della bambina si mantenne invariato, perché l'aver fatto irritare il fratello era, per lo Shichibi, solo l'ennesima dimostrazione di come lui gli fosse superiore. Più calmo, più controllato, e se il Monocoda si trovava davvero bene con l'umana... Tanto di guadagnato per tutti, no?
Ma questo non poteva dirglielo, non quando l'aggressività rischiò di sfociare in violenza fisica, e non solo verbale.

La mano di Masaru, mossa dal Bijuu, si allungò a cercare di prendere per il collo la più piccola.

«Non ci toccare.»

Tre voci, le sentì bene. Due di bambina, molto simili e facilmente confondibili una per l'altra, e una del Sette Code. Un'altalena di suoni, acuto-basso-ancora acuto, mentre il collo della piccola si disfaceva in filamenti neri e oblunghi, vanificando la presa della mano di Masaru che si trovò a stringere alcuni stralci a vuoto.
Immediatamente Rei indietreggiò, rapida come le avevano insegnato ad essere, e nei suoi occhi lampeggiò ancora per un attimo l'ira del Cercoterio, visibile nella sua purezza.
Ma il tempo delle chiacchiere era concluso, perché l'Anbu riacquistò il controllo facendo tornare nelle iridi eterocrome la solita composta freddezza con cui era solita rivolgersi al mondo.

«Credo che per oggi sia meglio concludere qui. Cerchiamo di non tirare troppo la corda.»

Dentro di lei lo Shichibi ruggì di fastidio, ma lo ignorò. Sapeva di aver ragione, e che qualcuno avrebbe dovuto fare la maestra elementare e separare i due bambini litigiosi, prima che cominciassero a volare i coltelli.

DhsebLb


 
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view post Posted on 18/2/2019, 12:38     +1   -1
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Era come cercare di toccare un fantasma, nulla più che la sensazione di uno spostamento d'aria sulla pelle, dovuto ai filamenti che si muovevano fulminei come avessero una mente tutta loro, e in mano solo uno scarso numero di quelle fibre, che al tocco erano strane.
Strane mai quanto quell'insieme di voci che risposero all'unisono, tre?, e che erano giustamente irritate da quel gesto tanto brusco quanto inaudito.


"Vieni qua!"
fu l'esclamazione del Tasso, con voce buffamente stridula e acuta, che riuscì a fare un solo passo prima di sentire il corpo bloccarsi d'improvviso, finendo leggermente piegato in avanti.

Ringhiante si voltò di scatto verso destra, fissando dietro di sé con la coda dell'occhio e lo sguardo perso altrove, metaforicamente rivolto alla consorte.
Era irritato da suo fratello, era irritato per la presa di posizione della ragazza, ma era assai lungi dal perdere il senno, al contrario, prese a sghignazzare sfacciato e sprezzante.
Credendo forse che fosse stata una scelta dell'insetto, la prima cosa che gli venne in mente fu la ritirata di Chomei, della quale si sentì gongolare trionfante, perché ai suoi occhi si era dimostrato un codardo.
Quindi lui era ancora una volta il più forte! Il numero uno! Per questo aveva una sola coda, non aveva bisogno di altre code lui! La sua valeva sette, anzi nove volte tanto!

E se tra i presenti quella con l'aspetto di una bambina era Rei, Shukaku dimostrò mentalmente di avere il doppio in meno della sua età: tronfio, bambinesco, capriccioso, pieno di rinnovato vigore si espresse a lei, e a suo fratello, in una risposta infantile e tirò fuori la lingua, sfoggiando uno sberleffo canzonatorio per il tempo necessario a farglielo imprimere bene a mente, prima di richiudere le labbra in un mezzo sorrisetto e raddrizzarsi in tutta la sua statura.


"Chomei millantava di conoscerlo, ma i suoi toni
hanno mostrato il contrario," questa la presa di posizione di Masaru mentre tornava al comando, la quale non era dello stesso avviso di Shukaku riguardo quella reazione dalla piccola, ma non poté non restare un minimo influenzata dalla tempesta emozionale del gigante.

"Ecco!"

Lo stava rimproverando? Questo sembrava mostrare il suo sguardo, tornato serio - e umano. Era certa che, con l'intelligenza che andava pavoneggiando, il Cercoterio della piccola avrebbe compreso che all'infuori dell'influenza lunare Shukaku restava comunque suscettibile a certi atteggiamenti, giustamente, e cambiava solo il peso che egli dava ad essi.
Evidentemente oltre alle origini, all'immortalità ed alla stazza c'era qualcosa che li accomunava in quanto fratelli, seppure palesato in differente maniera da Bijuu a Bijuu. E intuì che doveva essere anche normale per loro mostrarsi a quel modo, vista la loro natura e la loro fama, con la consapevolezza di ciò che erano. Non era sicura che lei stessa avrebbe reagito diversamente, al posto loro, ed una volta le era capitato di constatarlo.

Forse perché aveva a sua volta un Cercoterio, forse perché riusciva a comprenderne meglio la natura, forse solo per il condizionamento dato dallo Spirito della Sabbia, eppure non dimostrava timore alcuno verso l'insetto.
Percepì appieno la soddisfazione del Monocoda verso di lei in quel momento, la compiacenza all'idea che lo stesse difendendo e che non si lasciasse intimorire dal fratello, era piacevole da sentire, ma ce n'erano anche per lui. Avrebbe visto Masaru prestare attenzione alla sua sinistra, indubbiamente riferendosi al suo compagno spirituale.

Sai che ha ragione, Shukaku-sama,
lo riprese lei con pacatezza, riferendosi a quanto aveva affermato il Settecode, all'infuori dei suoi atteggiamenti. E sapeva che in parte si era innervosito perché era stato punto sul vivo.

"Beh, questo non lo rende meno stronzo! Mpf!"

Brontolò lui irritato, dandole metaforicamente la schiena tutto imbronciato, cosa che fece inevitabilmente sospirare lei.




 
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view post Posted on 10/3/2019, 14:54     +1   -1
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La bambina di Fibre si ricompose mentre Masaru recuperava il controllo del proprio corpo. Un momento sgradevole sicuramente per tutti, per ogni singolo componente di quell'accozzaglia di entità.
Non era facile essere un Jinchuuriki, non lo era per nessuno. Si trattava di un lavoro di equilibrio, compromessi, sforzi, e spesso e volentieri il dolore abbondava. Mentale o fisico, poco importava: se non era dolore era disagio, ed entrambe le kunoichi lo stavano provando più di quanto avrebbero gradito.

"So che non accetti un trattamento del genere. Ma non possiamo cedere alla rabbia adesso!"
"Ci mettiamo dieci minuti a rimettere quel pallone gonfiato al suo posto, perché non volete farvi rispettare?"
"Chocho, per favore... Non litigare, fra fratelli non si deve litigare, ci si deve voler bene!"
"Non funziona come per voi umani! Non siamo... Quel genere di fratelli. E in ogni caso..."
"Choumei."
"..."
"Per favore. Sarebbe una mossa stupida. Siamo meglio di così."
"...Andiamocene."


Era decisamente venuto il tempo di tornare alla loro complicata e mai totale solitudine. Rei si occupò di recuperare il materiale che avevano lasciato lì, e che gli Anbu non avevano ancora portato via, si rimise la mantella viola e si incamminò verso Iwa assieme a Masaru.
Non avrebbe detto una sola parola più del dovuto. Ma la settimana successiva, lo stesso giorno, si sarebbe presentata puntuale per continuare i loro allenamenti.
Cos'è una litigata tra fratelli se non un bisticcio momentaneo di cui dimenticarsi subito dopo?

DhsebLb


 
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view post Posted on 16/3/2019, 21:04     +1   -1
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Non disse nulla la piccola e lei, dal canto suo, non volle insistere. Se ella avesse voluto, le avrebbe anche dato una mano con il materiale e insieme se ne sarebbero ritornate al Villaggio.
Per lei, che aveva vissuto liti peggiori di quelle, in anni precedenti, la tensione del litigio era passata nel momento in cui questo si era concluso. Un po' meno rilassato era Shukaku, che tenne il broncio per tutto il tempo, come un bambino che era stato messo in punizione.

Masaru lo lasciò a bollire nel suo brodo, sapendo che se la sarebbe fatta passare dopo un po', e camminò tranquilla al fianco del Jinchuriki bonsai senza proferir parola, tranne quando dovettero salutarsi nel dividere le loro strade.
Tornati a casa, avrebbero ripreso quella partita a shojo, e lei, per una volta tanto, avrebbe deciso di far vincere il Tasso per fargli dimenticare prima la faccenda.
Come loro, sarebbero andati puntuali agli allenamenti successivi, come se nulla fosse accaduto, e avrebbero continuato le loro allegre scazzottate.



CITAZIONE
Grazie di questa libera, mi son divertita un sacco col fratellone/con la compare! See ya! ^0^/
 
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18 replies since 23/12/2018, 16:41   376 views
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