Jouri 場裏 - Il gioco di Jikan, Per ArdynIzunia, Nightflight, 3/4Datguy, Niffler

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view post Posted on 10/6/2019, 09:38
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K U M O W A V E

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Il piano fu in parte efficace, due dei pupazzi furono bloccati dall'assalto degli Oni, mentre l'ultimo riuscì a contrattaccarlo subendo una grave ferita all'occhio. Quei cloni di Jikan erano davvero fastidiosi, senza dire che quell'attacco diretto a Jikan fu inefficace. Venne bloccato dal clone rimasto indietro. Cadde a terra esanime per poi rialzarsi subito dopo. Ma ad Akira ciò che importava di più era aver guadagnato tempo per arrivare a salvare Giman e correre verso la torre. Sapeva che batterli sarebbe stato difficilissimo, per questo giocare sul tempo poteva essere la chiave della vittoria. Ma poi ecco il colpo di scena. Dal nulla e senza una spiegazione precisa, tutto si bloccò e il rumore furente della battaglia si placò.

Akira fermò la sua corsa e si guardò alle spalle. Non capiva come fosse possibile, era un attimo disorientato dalla situazione. Fino a quando non sentì la voce del vero Jikan urlare:
Dai cazzo, ce l'ho fatta!.
Era Kacchan, o almeno, la voce non era la sua, diceva di essere in controllo di Jikan e del suo corpo ed esortava i due di Kumo a correre a salvare Giman.
Si stava sacrificando per tutti noi. Ma Akira non la vedeva così. La vedeva ancora con la semplice ottica di guadagnare tempo prezioso e Kacchan aveva dato un bonus enorme alla riuscita della missione.
Non se lo fece ripetere due volte, guardò il corpo esanime del konohano e riguardò Jikan. Non sapeva a chi e in cosa credere, ma sapeva che si era promesso di salvare Giman ad ogni costo e quello doveva fare. Non aveva niente su cui meditare o dubitare, si fiondò verso il povero bambino sfruttando l'apparente fine della contesa. Non sembravano esserci ne trappole ne trucchetti di sorta, ma era bene tenere sempre la guardia alta.
Sbrigati Rika o sarà stato tutto inutile! Kacchan, tu cerca di resistere. Disse in conclusione per poi voltarsi e dare le spalle ai due e continuare a correre verso Giman. Prese il flautofono e decise che per gli Oni la loro battaglia più cruenta, gli richiamò e così facendo scomparvero dal terreno di battaglia.
 
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Niffler
view post Posted on 10/6/2019, 10:28








Rika Kikimora ~ Kumo ~ Clan Ranton ~ Genin ~ Livello 5 ~ Ranton (Raiton) ~ Fama 0 ~ Scheda Torneo


Jouri 場裏 - Il gioco di Jikan

Post 20



Quando sbattè la testa a terra, a Rika sembrò andare tutto al rallentatore per poi sfocarsi. Era riuscita a bloccare l’attacco di una delle bambole di Jikan grazie al coltello che aveva sottratto ad una di loro in precedenza, per poi buttarla a terra e iniziare a correre verso Kacchan. Peccato che poi avvertì una pressione alla caviglia e si ritrovò faccia a terra. La bambola l’aveva fatta cadere, proprio come lei stessa aveva fatto qualche secondo prima.
Per prima cosa controllò che non si fosse tagliata la lingua, che con quel tipo di cadute era molto facile che accadesse. Dato che non sentiva sapore di sangue in bocca, dedusse che la propria lingua fosse a posto, anche se avvertiva un fastidioso dolore alla mandibola.
La Kikimora si rialzò con un gemito, puntellandosi con mani e ginocchia per scoprire che le bambole era arretrate fino a formare una specie di barriera attorno al padrone e che Kacchan era sparito per ricomparire ai piedi di Jikan, che ci aveva messo un piede sopra, atteggiandosi a conquistatore del mondo.
”Oh, che palle!”



”Dai cazzo, ce l'ho fatta!”
Il grido che uscì dalle labbra di Jikan la fece sussultare per quanto era inaspettato e così fuori dal personaggio. Rika rimase sorpresa da quell’evento e fissò il giullare con la bocca leggermente dischiusa e un’espressione di assoluto stupore sul viso.
”Ehm, gentilmente... Potreste farvi un po' più in là? Mi mettete ansia se mi state così addosso...”
Okay, c’era decisamente qualcosa di strani, di diverso, in Jikan. Il tono di voce e la costruzione delle frasi… sembrava proprio… lo sguardo della ragazza scivolò più in basso, sul corpo abbandonato di Kacchan.
”Oh”

”Lo so ragazzi, vi devo delle spiegazioni, ma temo di non avere molto tempo.... Riuscire a tenere il controllo di questo qui è parecchio dura... Rika, scusami per prima, non avrei dovuto dirti tutte quelle cose, ma non avevo altra scelta, dovevo trovare un modo per coprire il mio piano... Lo so, avrei dovuto prima mettervi al corrente, ma come potevo fare, con Jikan a portata d'orecchio?”
Si stava scusando? Non pareva per nulla il Kacchan che aveva avuto modo di scoprire poco prima e che gli era valso un bel pugno sul viso. poteva fidarsi di quanto stava dicendo?
”Sentite, non so quanto a lungo riuscirò ad avere il controllo. Sto stronzo è dannatamente forte e non mi aspettavo di avere così tanti problemi a controllarlo...”
Si, okay, era Kacchan, solo lui riusciva ad esprimersi in quel modo. ”Ma sempre meglio di niente, no? Posso tenerlo bloccato qui, non so bene per quanto ancora, però... Ma voi, vi prego, vi scongiuro, andate da Giman! Recuperate il piccolo e portatelo alla torre. Non mi sembra ci siano trappole intorno a lui, ma state comunque all'erta e con gli occhi ben aperti. Io cercherò di tenerlo bloccato qui quanto più posso, ma se non dovessi riuscire, beh... Troverò un modo per farvi sapere che dovrete guardarvi le spalle da un suo ritorno...”

Rika prese un bel respiro. Combattere, in quel momento, non sembrava l’opzione migliore, non con Kacchan infilato in qualche modo nel corpo del loro nemico. Poi si era scusato, l’aveva pregata e scongiurata (assieme ad Akira, ma non era importante), e la cosa era una bella botta positiva per la sua autostima. Sarebbe quindi corsa verso Giman, aggirando Jikan e le sue bambole stando sulla destra e poi fiondandosi verso il bambino assieme al flautista.

7pjP8bt
Narrato • ”Parlato””Pensato”

sTu1vN4
Tecniche utilizzate ~ Tecnica- Cambiare Zona (Limite: 1) [STM: -2]
“Il ninja esegue uno scatto per spostarsi nel campo di battaglia.”
Effetti:
Permette di entrare o uscire da una Zona. Gli effetti della Zona iniziano o cessano di avere effetto immediatamente dopo l’uso di questa Tecnica.

Limite: 10 - 1 = 9
CHK: 100
SLT: 70
STM: 100 - 2 = 98

Salute ~ Taglio non più così profondo sulla guancia destra, in diagonale dalla radice del naso (che tuttavia non è coinvolta dalla ferita); ustioni in via di guarigione su braccia, gambe e torso

Riassunto azioni ~ olimpiadi dei 100 metri ne abbiamo?

Altro ~

 
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view post Posted on 15/6/2019, 16:36
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Ascoltare le amabili discussioni di quei tre nel breve lasso di tempo non fu un diletto questa volta, nonostante quel ragazzino dalla folta zazzera bionda riuscisse in qualche modo a tirar fuori delle espressioni che erano in grado di farlo sorridere. Anche se trovava alquanto patetico quel suo spirito di sacrificio, doveva ammettere che era simpatico. A sentirlo commentare su quanto il suo stretto controllo lo ferisse nell'animo se la rise di gusto, di una risata genuinamente divertita. – L’hai detto tu stesso, ricordi? Come io potrei fregare te, tu potresti fregare me. – sussurrò, stringendosi al ragazzo e soffiandogli quelle parole all'orecchio, come volesse portargli fastidio, come se volesse farlo capitolare ai suoi piedi. – Diciamo che prevenire è meglio che curare. – concluse con assoluta tranquillità, soprassedendo sul concetto di ‘ravanare nei pantaloni’. Non era importante commentare ogni singola parola e distrarlo dal compito di convincere i suoi compagni ad allontanarsi, lasciandolo praticamente in balia di un nemico che sapevano bene essere superiore. E si sorprese. Era stato sin troppo facile convincere quei due ad abbandonarlo, a mollare la presa per raggiungere quella pustola ambulante senza alcuna importanza affettiva. Solo opportunismo. Da un lato poteva capirlo. Non era fuori dalla norma che nel mondo degli shinobi venisse prima di tutto la missione, piuttosto che i compagni in evidente difficoltà. D’altro canto, quei ragazzi non avevano alcun tipo di sicurezza, solo supposizioni e la parola di un pazzo omicida che per poco non li aveva ammazzati tutti e tre. Contenti loro.. Autonomamente, non appena i due ragazzi decisero di muoversi in direzione del piccolo obiettivo, nessuno dei pupazzi mise loro i bastoni fra le ruote. Soltanto Jikan/Kacchan fece per seguirli con quel suo tagliente sguardo d’ametista, sino a quando entrambi non furono del tutto fuori dal suo campo visivo. Aveva mantenuto la sua parte di patto.
Rimasti del tutto soli, l’eccentrico giullare fece in modo di arrivare davanti al suo ‘prigioniero’, ancora all'interno della sua coscienza. –
lavoro, biondino. – disse col sorriso sulle labbra, sollevandogli il mento e soffiando quelle parole ad un passo dalle sue labbra, con una sensualità disarmante e un divertimento spropositato. Lo spinse come se si trovassero al limitare di un precipizio e in quel momento l’anima di Kacchan fu di nuovo all'interno del suo corpo dolorante, mentre Jikan continuava ad osservarlo sornione, con un piede sul suo petto, un sorrisetto pennellato sulle labbra e la posa di tipica supremazia femminea. Mancavano giusto due grosse motivazioni all'altezza del petto e un bel paio di tacchi e sarebbe stato perfetto sotto ogni punto di vista. – Adesso come lo passiamo il tempo, Kacchan? Preferisci vendermi il culo e passare le selezioni o tenerti cara la tua verginità anale e divertirti a suon di mazzate? – chiese divertito, ridendosela, mentre i pupazzi che prima lo accerchiavano per difenderlo dai compagni del biondino adesso erano rivolti verso di loro, per difendere il loro creatore dall'unico estraneo rimasto.

Nel frattempo, sia Akira che Rika al suo seguito avevano raggiunto la zona in cui era stata indicata la presenza del piccolo Giman, e lo trovarono. Era visibilmente stanco, probabilmente privo di forze, accaldato tenuto fermo da dei pesanti lacci che, a giudicare dalle sue condizioni fisiche, dovevano fare parecchio male. L’unica cosa positiva era che la torre non era affatto distante. Che fare? L’infante pareva non muoversi, ma respirava. Almeno quello.



Scadenza: 22/06 alle 23.59
 
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view post Posted on 20/6/2019, 10:20
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A Man of No Consequence

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Narrato
«Parlato»
"Pensato"
KacchanAkiraRikaJikan

Doveva ammetterlo, non si aspettava di ricevere un riscontro del genere. Ne era rimasto deluso? Forse, perché si aspettava da quei due una replica più serrata e non quella facile accettazione. Non era passato minimamente, nella loro testa, che potesse trattarsi di un tranello, dell’ennesimo inganno del giullare, pronto a colpirli alle spalle? Gli avevano creduto subito, invece, assecondando immediatamente le sue richieste. Meglio così, no? Per niente. Kacchan sperava, in realtà, di tergiversare ulteriormente, ottenere più tempo... Più tempo per pensare, per decidere, capire come accidenti uscirsene da quella situazione... Perché quell'infido serpente si stava iniziando ad avvinghiare contro il suo braccio, quello stesso braccio che lui, tanto ingenuamente, aveva infilato dritto dritto nella sua tana. Ne era certo, il suo morso velenoso non gli sarebbe affatto piaciuto...

A disagio, Kacchan osservò i ragazzi allontanarsi, dirigersi nel punto dove avrebbero trovato Giman, tenendo ben in allerta i sensi, nel caso in cui, sulla loro strada, ci fosse stata qualche trappola... E non c’era nulla, nulla che potesse in qualche modo ostacolare l’avanzata e la fuga dei ragazzi: non percepiva alcuna forma di chakra ostile, a mala pena riusciva a percepire quello di Giman. Sembrava tutto troppo facile. Possibile?

Non era quello, però, a metterlo a disagio, quanto la vicinanza soffocante dell’uomo, il modo in cui si era stretto a lui, come gli sussurrava all'orecchio, facendolo rabbrividire lungo la schiena. Quell'agguato da parte di Jikan gli ricordava fin troppo bene gli agguati che gli tendeva Natsuko, il modo in cui lei, lussuriosa e libidinosa, si approcciava a lui, lo seduceva, piegandolo inesorabilmente, fino a farlo capitolare. La cosa lo infastidiva? Assolutamente no, ed era forse quello, il problema. Si fosse trattato di tutt'altro contesto, molto probabilmente non si sarebbe fatto alcun tipo di scrupolo ad assecondare quelle avance. Alla fin fine, il sesso non gli era mai veramente interessato più di tanto, l’aveva sempre visto come un mero sfregamento di corpi, un atto fisiologico utile a migliorare le prestazioni del proprio organismo: migliore risposta immunitaria, riduzione del rischio di disturbi cardiaci, abbassamento della pressione arteriosa, allevia il dolore, riduce il rischio di cancro alla prostata, favorisce il sonno, allenta lo stress, potenzia le capacità mentali e l’autostima, oltre ad aumentare la longevità maschile... Che fosse con un maschio o con una femmina, non sarebbe cambiato nulla, no?

Pensava questo mentre Jikan se lo rigirava come un calzino, all'interno della sua stessa psiche, pronto a colpire, morderlo con quelle sue labbra velenose... Ma non ci fu nessun bacio, solo una spinta, che lo gettò oltre il baratro del subconscio, rispedendolo nuovamente nel suo corpo dolorante per le ustioni.

Soffiò fuori l’aria, che a causa dei denti stretti uscì fuori sibilando, volgendo lo sguardo su Jikan che, sornione, lo sovrastava, bloccandolo a terra con un suo piede. Ah, che maledetto senso di dejavu. «Ti deve piacere davvero un sacco fare la prima donna... Deve essere una prerogativa di voi gatte morte...» Sentenziò, lasciando ricadere il capo e guardandosi intorno: i bambolotti di Jikan li accerchiavano, rivolti adesso verso di lui, i loro sorrisi macabri pronti a ghermirlo, quasi sapessero quello a cui avrebbero assistito e non vedessero l’ora di assistere, o peggio, partecipare.

Deglutì, cercando di reidratare la bocca secca. «Adesso come lo passiamo il tempo, Kacchan? Preferisci vendermi il culo e passare le selezioni o tenerti cara la tua verginità anale e divertirti a suon di mazzate?» Domandò Jikan, ridendosela. Bella domanda, la sua... Alla fin fine, che gli costava intrattenersi con lui? Sarebbe stato solo sesso... Nonostante questo, però, mai l’avrebbe utilizzato come merce di scambio per ottenere favori in cambio, o, come Jikan suggeriva, una promozione: era contro ogni suo principio, convinto saldamente nell'efficacia della meritocrazia. Se avesse ottenuto la promozione, sarebbe stato solo ed esclusivamente per le sue capacità combattive, comportamentali e strategiche, e non per merito della lunghezza del suo pene o per quanto fosse bravo ad usarlo...

Socchiuse gli occhi, ridacchiando sotto i baffi, afferrando quindi la caviglia dell’uomo ed iniziando, con il pollice, a solleticargli la pelle sotto il tessuto dei suoi pantaloni, tracciando oziosamente piccoli cerchi. «Ma come, davanti a tutti? Sei proprio senza pudore Jikan...» Gli rispose, languido, cercando pian piano di far scivolare più su la mano, tentando di sollevare il busto in quella lenta ascesa, gli occhi cobalto ad indicare la meta che voleva raggiungere.... Se fosse arrivato al ginocchio, avrebbe cercato di tirarlo a se, leggermente, quel tanto da spingerlo a piegare la gamba, spostandola in modo tale da avvicinarsi ulteriormente... «Non l’ho mai fatto, ma cercherò di non mordere...» Sorrise bramoso, mostrando la dentatura bianca, manco fosse una giovane volpe intenta a rassicurare un ingenuo coniglio, quando in realtà voleva sbranarlo famelica. Avrebbe strusciato il viso contro la sua gamba, ignorando il dolore dovuto dalla carezza ruvida del tessuto contro la pelle bruciata, per poi cercare di sguainare fulmineo la wakizashi, tentare, anche soltanto, di ferirlo, graffiarlo con la lama che aveva precedentemente avvelenato. Bastava poco per permettergli di far entrare il veleno in circolo.... «... magari la prossima volta.»


Limite d'AzioneConcentrazioneSaluteChakraStamina
1234567891012345678910559597

Indicazioni Svolgimento Turno

  • Sesto senso (Mantenimento) [CHK: -5]

  • Colpo Semplice (Limite: 1)[STM: -3] {FRZ: 2.940} Se fa contatto, da {Status Avvelenamento 1} grazie all'arma avvelenata qui

  • Equipaggiamento a disposizione

    Sacca Ninja
    Set KunaiSet ShurikenVeleno
    AntidotoMakibishiCarta Bomba (2 pezzi)
    Slot VitaSlot Schiena
    Wakizashi (katana)Filo di Nylon (4m)Rete da cattura

    - Scheda Torneo -

     
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    view post Posted on 21/6/2019, 23:08
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    Rika e Akira correvano per andare a salvare il bambino, quella era la loro missione, quella era l'obiettivo della prova. Il kumano non ci aveva capito un corno di cosa fosse successo negli ultimi minuti. Aveva solo capito che il vero Jikan controllava dei suoi cloni, che Kacchan era svenuto e che il vero Jikan ad un certo punto ha detto di essere Kacchan rinchiuso nel corpo del giullare. Non sapeva cosa dire, gli sembrava tutto così poco credibile. Questo era il campo di battaglia e tutto ciò che ha fatto l'aveva fatto per la prima volta per puro istinto di sopravvivenza. Esatto, quella contro le marionette del giullare era stata la sua prima vera battaglia. Il luogo dove scorre il sangue, ci si ferisce, il respiro si fa affannoso e non esiste la parola pausa per riprendere fiato tra un allenamento e un altro. I suoni in quel campo sono così diversi, tintinni di lame, colpi secchi di pugni serrati, qualche gemito di tanto in tanto, scoppi e la terra che trema, ma soprattutto tanti silenzi. Pause lunghissime. Akira era riuscito a muoversi, era come se per lui non fosse stata la prima volta.

    Arrivarono vicino al corpo di Giman, lo vide stanco e provato. Questa volta prima di agire si assicurò che fosse lui. Una volta capito che era lui avrebbe usato il kunai che aveva in mano per tagliare quelle corde, ma non prima di aver controllato che non ci fosse qualche sorta di trappola a impedirne la liberazione o che avrebbe ucciso loro e lui appena le corde sarebbero state tagliate. Solo a quel punto avrebbe tagliato le corde e avrebbe liberato il bambino.

    Ehi ragazzo, mi senti? Parla se mi senti, ora ti salviamo e ti portiamo a casa disse con tono pacato, Akira si stava calmando, l'adrenalina era scesa. Allungò le braccia e fece per alzarlo e tenerlo in braccio. Dovevano portarlo alla torre assolutamente. Guardò la sua compagna di villaggio e le disse: Se ci sono pericoli da qui alla torre sarai tu a dovermi proteggere, io... io... - stette in silenzio per due secondi, voleva dirle qualcosa, ma non si ricordava cosa, la guardava dritta negli occhi e poi disse solo - No niente, io porto Giman, tu proteggici Rika. guardò verso il terreno e sentì un peso tremendo dentro di sè, ma non riusciva a spiegarlo. Se la ragazza sarebbe stata d'accordo allora il genin si sarebbe incamminato verso la torre a passo spedito, non c'era tempo da perdere, chissà per quanto avrebbe retto l'esca di Kacchan. Poi all'improvviso come un lampo gli tornò in mente quello che aveva da dire a Rika. Non era ancora il momento di dirglielo, una volta dentro la torre avrebbe potuto farlo forse. Sbatté le palpebre, vedeva leggermente offuscato, fu un attimo, ma abbastanza per capire che qualunque cosa avesse da dire e qualunque cosa ne sarebbe conseguita sarebbe potuto essere un fiasco, quando realizzò che le forze lo avrebbero abbandonato da un momento all'altro.
     
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    view post Posted on 22/6/2019, 21:00








    Rika Kikimora ~ Kumo ~ Clan Ranton ~ Genin ~ Livello 5 ~ Ranton (Raiton) ~ Fama 0 ~ Scheda Torneo


    Jouri 場裏 - Il gioco di Jikan

    Post 21



    Rika trovava la corsa qualcosa di incredibilmente liberatorio: non solo faceva lavorare la maggior parte dei muscoli del corpo, potendosi mantenere quindi in forma con poco sforzo, ma le impegnava la mente così che potesse pensare solo a mettere un piede davanti all’altro.
    In quel momento però la Kikimora non stava pensando al dolce bruciore che accompagnava le sue corse mattutine, ma a Giman. Il piccolo e indifeso Giman, solo chissà dove e probabilmente spaventatissimo.
    Era il suo istinto materno che si stava risvegliando, quello?



    Il bambino aveva l’aspetto stanco, estremamente provato, ma almeno respirava. Era possibile portarlo in salvo e Akira tagliò i lacci che lo tenevano fermo.
    ”Ehi ragazzo, mi senti? Parla se mi senti, ora ti salviamo e ti portiamo a casa”
    Rika sorrise, cercando di essere incoraggiante, e gli diede una piccola carezza sui capelli. Sakata prese in braccio il piccolo, rivolgendosi poi alla ragazza. ”Se ci sono pericoli da qui alla torre sarai tu a dovermi proteggere, io... io...” Il flautista rimase in silenzio per qualche secondo. ”No niente, io porto Giman, tu proteggici Rika”
    La Kikimora annuì, sfoderando il coltello fregato ad una delle bambole di Jikan. Seguì il ragazzo adattandosi al suo passo veloce, rimanendo ben attenta a quello che li circondava e voltandosi indietro di tanto in tanto, nel caso di un’imboscata improvvisa da parte di chissà quante bambole nascoste e altri nemici.
    Raggiunse Akira, posando la mano libera sulla schiena del kumoso, come Kacchan aveva fatto con lei poco prima. Era il suo modo silenzioso di dare sostegno e forza, non poteva guarire come il konohano, ma poteva trasmettere la propria presenza.
    “Se non ce la fai, io sono qui”

    7pjP8bt
    Narrato • ”Parlato””Pensato”

    sTu1vN4
    Tecniche utilizzate ~ Manovra - Cercare (Limite: TUTTO, min 4) [STM: -4]
    “Il ninja cerca di individuare nemici Nascosti, informando anche eventuali alleati delle proprie osservazioni.”
    Effetti:
    Il valore di Copertura dei nemici Nascosti è diminuito di un punteggio complessivo pari al proprio LV, spartito a piacere.

    Limite: 10 - 10 = 0
    CHK: 100
    SLT: 70
    STM: 98 - 4 = 94

    Salute ~ Taglio non più così profondo sulla guancia destra, in diagonale dalla radice del naso (che tuttavia non è coinvolta dalla ferita); ustioni in via di guarigione su braccia, gambe e torso

    Riassunto azioni ~ w i gruppi di sostegno

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    view post Posted on 29/6/2019, 17:38
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    Sia commenti aspri e che colorite e/o elaborate prese per i fondelli non sortivano alcun effetto negativo su quell'amabile ragazzo dalla chioma rossastra, baciato dal fluente carisma di un animale da palcoscenico e dalle perfette doti di un assassino: doveva averlo capito oramai da un pezzo lo Yamanaka, che ogni sua espressione di seppur minima frustrazione era nutrimento per il diletto di un folle. Anche adesso che l'aveva appellato come 'prima donna', Jikan se la rideva. Si divertiva, come se ogni cosa negativa gli scivolasse addosso, come se quel trucco sapientemente spalmato sul suo bel viso gli imponesse d'interpretare un ruolo leggero anche quando nulla attorno pareva esserlo. Ma se tutto poteva dirsi di quell'imprevedibile individuo dal curioso braccio scheletrico, non poteva certo essere compreso l'appellativo 'sprovveduto'. Non a caso i suoi pupazzi erano rimasti perfettamente operativi, seppur alcuni di essi fossero malconci; non a caso si beò delle attenzioni fittiziamente sensuali di quel ragazzo messo alle strette, lasciandogli credere di essere davvero sessualmente attratto dal suo corpo. Stava giocando, dopotutto. Stava dando spettacolo.
    Fece per allentare la pressione sulla gamba, consentendo al suo piccolo prigioniero dalla pelle ben cotta di sollevarsi quel tanto che bastava col busto per poter raggiungere il suo ginocchio e strusciarsi languido come una gatta in calore, venendogli incontro per agevolargli i movimenti e accarezzandolo sensuale sulla sua nuca, con la mano buona, come se stesse desiderandolo da impazzire. Fu allora che il colpo di scena tanto atteso fece capolino, distruggendo il perfetto pathos erotico che aveva contribuito a creare e riportando il tutto sul piano sanguinario dell'azione.
    All'imprevedibile rifrangere dei caldi raggi del sole sulla lama celata dal biondissimo Yamanaka, Jikan reagì prontamente, afferrandogli il polso della mano armata con la mano scheletrica, bloccando l'avanzata dell'acciaio affilato sulla sua carne. La presa era salda, forse troppo salda, al punto che il polso avrebbe cominciato ben presto a far male. -
    Nonono, Kacchan.. io non posso morire qui. Ho un fratellino che mi aspetta! - commentò sadicamente, gustandosi l'espressione del suo piccolo giocattolo difettoso nel tentativo di resistere al dolore della stretta della sua fredda mano scheletrica. Allontanò la wakizashi dalla sua gamba con voluta lentezza, per fargli provare tutto il dolore derivante dal suo pessimo errore di calcolo, mentre con la mano buona lo stringeva per i pochi capelli che gli erano rimasti, costringendolo a guardarlo. La sollevò verso di lui, facendola finalmente entrare nel campo visivo del dello Yamanaka che poté finalmente notare la sua lama: era sporca di sangue. L'aveva preso dunque. Era fatta. La sostanza velenosa di cui il metallo era pregno avrebbe ben presto agito e di Jikan e dei suoi pupazzi sarebbe rimasto soltanto un tiepido agonizzare in cerca di aiuto. Ma quel che fece successivamente il giullare fu una pura follia, se si pensa a uno shinobi ben addestrato: languido lappò via il suo sangue dalla lama, suggendo ancora più veleno da essa e sporcandosi le labbra come uno di quegli esseri succhiasangue di cui parlano le più disparate leggende. - ..mh - s'espresse, assaporando bene. - ..avrei dovuto metterti al corrente che su di me il veleno non ha alcun effetto. Ottima cosa averne bevuto per anni, goccia dopo goccia.. dopo goccia. - e sorrise sadico, nell'osservare la più che prevedibile reazione di una persona le cui aspettative vengono disattese per l'ennesima. Quel Jikan era proprio un figlio di puttana fatto e finito. - Devo ammettere che hai fegato, Kacchan. Anche se ti piegano, il tuo stupido orgoglio e la tua vana speranza da crocerossina le trova tutte per svincolarsi eh? - lo prese in giro, disarmandolo subito dopo con un colpo secco che quasi non gli spezzò il polso. Prima di sollevarsi, conficcò la wakizashi al suolo per tre quarti, proprio vicino a Kacchan, come se non avesse imparato la lezione o, meglio, come se non lo temesse affatto. - Sai, di solito le tipe ribelli mi piacciono, ma tu.. - sorrise, squadrandolo scettico. - ..hai decisamente un seno piatto come un tagliere, per i miei gusti. - ironico. Cosa voleva dire? Lo stava lasciando andare? Nessuno dei pupazzi si era mosso per tenerlo fermo e Jikan aveva una postura del tutto rilassata, come se stesse chiacchierando con un vecchio amico (o con una ex). - Beh, è stato bello finché è durato no?

    A non troppa distanza dal luogo dove stava consumandosi quel divorzio piuttosto deludente fra medico e giullare, i due shinobi della Nuvola avevano raggiunto il piccolo Giman. Era davvero molto provato da quanto successo e pur senza uno sforzo fisico degno di nota la malattia pareva avergli prosciugato quasi tutte le energie. Se ne stava fermo sotto il sole cocente, nascosto nella sua cappa scura, come rannicchiato, con mani e piedi ben legati. Ci pensò due volte il musicista ad avvicinarsi, questa volta. Si sincerò fosse davvero il piccolino e si guardò attorno in cerca di trappole.. e ne trovò. Attorno a Giman c'era un autentico campo minato, ma vuoi per il vento vuoi per la fortuna sfacciata dopo vagonate di sfortuna nera, fu facile individuarle e superarle. Nel liberare il più piccolo poté facilmente constatare che le corde erano state ben strette. Non avevano avuto nessuna pietà per quel suo corpicino martoriato, adesso segnato anche su polsi e caviglie da ematomi e segni di sfregamento piuttosto evidenti.
    Giman non rispose a una sola domanda, quasi fosse stato privato di qualsivoglia motivazione e si trovasse con la coscienza in un limbo fatto di dolore e solitudine. Lo prese in braccio e con Rika presero la strada che portava alla torre, ma fu allora che il piccolo comunicò in maniera eloquente, attraverso la semplice e pura gestualità. Sollevò debole una manina e la puntò in direzione opposta, la dove aveva lasciato Jikan e Kacchan. Voleva tornare li, e lo dimostrò allungandosi e provando a divincolarsi dalla presa del musicista, senza però successo. Cosa fare? Assecondarlo e rischiare di finire ammazzati o compiere la missione, lasciando alle spalle un compagno che per loro aveva dato tutto?



    Scadenza: 06/07 alle 23.59

    Questo dovrebbe essere il vostro ultimo post, o penultimo in base alle azioni che intraprenderete. Oramai abbiamo terminato giovani, come promesso.
     
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    view post Posted on 29/6/2019, 18:50
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    Sentì la mano di Rika sostenerlo da dietro, era calda. Si sentì rincuorato genuinamente. Sgranò gli occhi, era da tempo che non si sentiva così. In quello stesso istante sentì pure un'altra sensazione di calore, si divincolava, era il bambino tra le sue braccia. Lo guardò, indicava col dito dietro di loro, dove c'erano Kacchan e Giman. Quella peste non aveva le forze per dire niente, semplicemente indicò e cercò di dimenarsi al limite del possibile. Lo guardò fisso negli occhi e capì, che pure lui stava pensando la stessa cosa già da quando lo aveva liberato. Non era giusto, non sarebbe diventato chunin, ma ancora più importante a quel gli sarebbe fregato ancora meno che in partenza diventarlo. *Aspetta...ehi è vero, ma che cazzo sto facendo? La missione? Non me n'è mai fregato un cazzo, perché ora dovrebbe? Non mi è mai interessato niente del titolo, che diavolo stavo per fare, ho dimenticato il mio credo nel furore della battaglia, è tutto sbagliato porca puttana è tutto sbagliato è* Tutto sbagliato! - lo urlò a gran voce e Rika poté sentirlo - io... io... ho mentito. Si tenne un pelo lontano da Rika la guardò negli occhi, le lanciò il bambino come un sacco di patate e disse Non posso accettare un no, portalo alla torre tu, io non posso lasciare Kacchan indietro, nel caso significasse la mia eliminazione dal torneo non me ne frega un cazzo. Ora correte! Quell'ultima frase la urlò con tutte le sue ultime forze e poi cominciò a correre indietro *Cosa vuol dire ultime forze scusa?* No niente, lo capirai a breve.
    Mentre percorreva la strada per tornare dal giullare e da Kacchan, gli passarono per la mente mille modi per affrontare a mani nude il giullare, sapeva di non potercela fare, ma in qualche modo doveva trattenerlo abbastanza da permettere al medico di scappare e smetterla di cazzeggiare una buona volta con Jikan. Non aveva speranza, sapeva di andare incontro ad un destino quasi certo, ma gli andava bene così. *Mah, tanto anche se fossi arrivato alla torre nulla avrebbe avuto senso, credo che almeno così sia più veritiero, ma che cazzo ci sto a fare ad un torneo chunin in fin dei conti, ho voglia di tornarmene a casa e suonare... se non muoio...*
    E con quel pensiero in mente ecco che lo vide, stava correndo anche lui, chioma, o per meglio dire non più chioma, bionda in testa, puzza di cenere e bruciato, era rinsavito, e stava correndo, era Kacchan. Fece per allungarsi verso di lui e gli disse:
    Sbrigati, Giman ti aspetta alla tor... Un blackout, il corpo si paralizzò. La vista sbiadì, le gambe cedettero e non vide più niente inciampò tra le braccia del biondo. Per lui era finita, non riusciva a svegliarsi, era vivo, ma svenuto. Non era abituato a tutta questa tensione, nemmeno quando incontrò il tricoda, nemmeno quando vide in faccia la morte dei concittadini kumani. L'esagerazione di adrenalina in corpo fece sentire i suoi effetti. Come un sacco di patate giaceva ora inerme di tutto quello che gli stava accadendo intorno. Il sonno del musicista, forse l'ennesimo reset mentale o questa volta era solo il sonno del guerriero che per la prima volta ha deciso di combattere in vita sua? La speranza ora è che quel sonno non fosse prematuro e che la battaglia fosse davvero finita.





    *Merda, di nuovo...merda...*
    Ti avevo avvisato...
    *Esci dalla mia testa...*
    Non ancora...
    C#@ DWTB@ Q#NMBBQ E@B@APQ #W# BQ T@AKQ@ libero Akira
    *Cosa?*
    Per ora sei a una sola persona, ne mancano cinque



    CITAZIONE
    Valutazioni Master

    Coinvolgimento: 10
    Senza alcun dubbio il mio pg ha vissuto la sua vera prima sfida nella vita ed è stato portato all'estremo opposto del suo essere, cosa che speravo prima o poi qualche master facesse, è stato bello giocarlo nella prima parte al solito modo ma vederlo lentamente trasformarsi nella copia di suo padre durante i vari incontri con i cloni di Jikan. Specialmente quando è rimasto da solo nella foresta ho avuto modo di tentare di fare un role diverso dal solito Akira. Nella parte finale idem quando ha scelto tra i suoi oni e se stesso. Insomma, il coinvolgimento è al top qua, la piega che ha presa non era quello che mi aspettavo dalla prova per il mio pg ed è questo il bello. La trama di per sè mi ha abbastanza preso, la figura del giullare è riuscita a segnare in qualche modo Akira anche se non hanno avuto una vera interazione oltre a combattersi in qualche modo.

    Tempistiche: 10
    Sempre comunicate per tempo il post, mai un ritardo ingiustificato, sempre rispettato la settimana di tempo, nulla da aggiungere. Se non è successo nulla di ritardi o altro mi sembra che il massimo sia dovuto.


    Edited by ¾DatGuy - 30/6/2019, 19:19
     
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    view post Posted on 29/6/2019, 22:11
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    A Man of No Consequence

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    Narrato
    «Parlato»
    "Pensato"
    KacchanAkiraRikaJikan

    La lama scattò rapida, ma altrettanto rapida fu anche la presa di Jikan: salda, la sua mano scheletrica gli bloccò il polso, tanto forte da generare una pressione dolorosa che avrebbe dovuto lasciargli perdere la presa dalla wakizashi. Eppure la mano di Kacchan rimase serrata intorno al manico, mentre il biondo stringeva i denti, lasciandosi sfuggire un breve ansito sofferente. «Nonono, Kacchan... Io non posso morire qui. Ho un fratellino che mi aspetta!» Commentò l’uomo, sadico, assaporando con gusto le emozioni che balenavano sul volto del giovane, riconducibili, perlopiù a rabbia e delusione. Doveva esser proprio tanto soddisfatto, nel vederlo ridotto in quello stato.

    «Dannato figlio di puttana...» Sibilò, iracondo, gemendo ulteriormente quando l’Iwano lo afferrò per i capelli, o meglio per quelli che gli erano rimasti, e dovette farsi forza per trattenere le lacrime di dolore, il cuoio capelluto, ustionato, che bruciava maledettamente. Se avesse compiuto un qualche movimento brusco, molto probabilmente Jikan si sarebbe ritrovato col suo scalpo in mano.

    Con una lentezza teatrale, quasi volesse mettere in mostra l’ennesimo atto di quella sua pantomima agli occhi di un’invisibile platea, Jikan allontanò il braccio armato di Kacchan dalla sua gamba, ma avvicinandolo al suo viso. Con la mano libera, Kacchan afferrò il polso che gli bloccava la testa, cercando invano di allentare la morsa, temendo che quel folle volesse ferirlo con la sua stessa arma.... Cosa di cui, a dirla tutta, poteva anche non preoccuparsene, dato che era in possesso dell’antidoto per quel suo veleno con cui aveva imbevuto l’arma...

    La cui lama, davanti agli occhi del giovane, apparve scarlatta, macchiata di sangue. Sangue che, Kacchan ne era convinto, non fosse suo, quindi c’era riuscito? Era stato abbastanza veloce da ferirlo e, di conseguenza, avvelenarlo? Una risatina isterica, a stento accennata, uscì a fior di labbra, ma così com'era nata, altrettanto rapidamente perì, perché quel folle di Jikan avvicinò il viso alla lama e la leccò, lappandosi via il sangue e il veleno che imbrattavano l’arma. Era immune ai veleni. Non riusciva a crederci...

    Di per certo Jikan avrebbe potuto leggere, nel suo sguardo, lo sgomento e l’incredulità, eppure intravide uno strano luccichio, nelle profondità di quegli occhi blu. Eccola, nuovamente fuori, quella sua innata curiosità: come aveva fatto a diventare immune ai veleni? Quali e quanti tipi di tossina il suo corpo riusciva a gestire? E se avesse sintetizzato un nuovo tipo di veleno, sarebbe stato letale, per quell'uomo? Ah, quanto avrebbe voluto testare, provare, sperimentare su di lui! E quale, grande aiuto per la medicina e lo studio degli antidoti poteva essere, effettuare esperimenti su di lui...

    Era da folli fare pensieri del genere, in un momento come questo, Kacchan se ne rendeva conto, ma ormai quell'uomo aveva completamente stravolto la sua psiche.... O forse no. Alla fin fine, cos'era davvero cambiato, in lui, da quell'incontro? Continuava a rimaner convinto sulla sua concezione della vita, del suo modo di fare ed agire. Forse, più semplicemente, aveva messo in mostra lati oscuri che non sapeva di avere, come l’esser tanto masochista e... bisessuale?

    Gli scappò un profondo sospiro di sollievo quando Jikan lo disarmò definitivamente. Avrebbe dovuto provar dolore, dato che per poco non gli spezzava il polso, ma ormai era un fascio di nervi e muscoli talmente dolorante, che dolore in più, dolore in meno, non faceva più tanta differenza. Si strinse comunque il polso, quasi per riflesso, alzando lo sguardo su Jikan, il fiato corto. «Sai, di solito le tipe ribelli mi piacciono, ma tu hai decisamente un seno piatto come un tagliere, per i miei gusti...» Stranamente, quella battuta lo ferì profondamente, quasi gli avessero infilato uno stiletto ghiacciato nel cuore. Jikan era etero. E allora perché cazzo gli aveva fatto venire tutti quei dannati dubbi sulla sua sessualità?!

    Con una cura quasi maniacale, bestemmiò mentalmente tutto il pantheon completo della cultura orientale, nominando ogni singola divinità, una per una, assegnando a ciascuna un epiteto appropriato. Alcuni erano noti, altri talmente tanto fantasiosi e osceni che avrebbero fatto svenire su due piedi anche il più santo e pio degli uomini. Sul viso del giovane di Konoha, però, si palesò una smorfia dolorante, mentre si stringeva le mani al petto, assecondando la teatralità dell’evento. «E dire che mi sono allenato tanto, per avere un petto così... Però, tutto sommato, meglio così. Preferisco le tipe che abbiano le bocce al posto giusto. E poi di vipera me ne basta una sola. Gestirne due? Per carità...» Cercò di sdrammatizzare, provando a comprendere cosa, di lì a poco, sarebbe successo. Lo sguardo vagò dapprima su Jikan, poi sui suoi pupazzi, rimasti immobili al loro posto, per tornare nuovamente sulla sua croce e delizia. «Beh, è stato bello finché è durato no?»

    Davvero? Sarebbe finito tutto così? «Davvero? Finisce tutto così?» Esclamò Kacchan, rialzandosi lentamente, una leggera nota di delusione nella voce, mentre esternava quei suoi pensieri. Era quindi finito il suo gioco? Perché? Perché se ne era venuto a noia, o perché i ragazzi erano finalmente giunti nella torre insieme a Giman, decretando quindi la fine della sfida? «Libero di andare, amico mio.» Enfatizza il giullare, indicandogli, con un plateale gesto della mano, la direzione presa dai suoi compagni.

    Non può fare altro lo Yamanaka, se non andarsene, cercare di raggiungere i suoi compagni, nella speranza che stiano bene, sincerarsi delle condizioni del piccolo Giman, scusandosi con lui per averlo lasciato solo in quel modo... Eppure non si muove, non fa un passo, limitandosi solo ad alzarsi in piedi, stringendosi e massaggiandosi il polso, lo sguardo fisso sulla sua nemesi. Qualcosa, nel profondo del suo animo, vibrava incessantemente: quell'uomo non aveva ancora giocato tutte le sue carte. Ne era certo, le sorprese non erano finite, purtroppo. E solo allora mosse il primo passo, seguito da un altro, e un altro ancora. Passi incerti e barcollanti, lo sguardo ad osservare malfidente i giullari che, di risposta, rimasero stoici nella loro posizione, immobili come statue, il sorriso macabro dipinto sui volti, quasi aspettassero che il giovane voltasse loro le spalle per poterlo attaccare tutti insieme, pugnalandolo una, due, tre, infinite volte....

    «Ah, Kacchan…. Il mio consiglio è ancora valido.» Il giovane si ferma, trafitto dallo sguardo del giullare, ma non si volta nella sua direzione, non intende dargli quell'ultima soddisfazione. Con lui ha giocato anche a sufficienza. «Non ti affezionare troppo.» Non si volta Kacchan, non ha intenzione di ricambiare il suo sguardo, ne, tanto meno, il gesto di saluto che fa con la mano. Infila una mano nella tasca, tirando fuori una delle sue sigarette. Il tempo di accenderla, sbuffare il primo tiro di fumo. «Allora addio, Jikan.» E col fumo speziato di caffè tostato e cioccolato, la figura del biondo Yamanaka si allontanò, lasciando da solo Jikan con i suoi pupazzi.

    [...]


    Percepì l’arrivo di Akira prima ancora di vederlo, così accelerò ulteriormente il passo, correndo più veloce gli fosse possibile, implorando il suo fisico dolorante e abbrustolito di compiere quell'ultimo sforzo. «Akira! Cos’è successo? Perché sei tornato indietro?» Gli domandò non appena la figura dell’alto giunco di Kumo gli si parò d’innanzi, allargando le braccia giusto in tempo per riuscire a prenderlo, prima che cadesse ai suoi piedi, stremato. Nel vederlo andare a terra in quel modo, Kacchan cercò di sorreggerlo come meglio poté, allarmato, temendo che Jikan gli avesse fatto l’ennesimo brutto scherzo, ma di lui non percepiva traccia intorno a se.

    «Akira! Akira mi senti? Kami maledetti, proprio adesso dovevi svenirmi?» Imprecò, cercando di sorreggere come meglio poté il corpo esanime del ragazzo che, data la differenza di altezza, era abbastanza difficile da gestire. Grugnendo a denti stretti, Kacchan cercò quindi di farsi forza nel sopportare quel peso, caricandosi il corpo inerte in spalla, le mani strette sulla gamba e sul braccio destro di Akira, cercando di proseguire quanto più velocemente possibile. «Esame Chunin di merda. Fanculo Jikan. Fanculo Akira. Fanculo Iwa e quella troia a cui è venuta sta cazzo di idea...» Un ultimo sforzo e poi, chissà, finalmente quella prova sarebbe finita.


    Limite d'AzioneConcentrazioneSaluteChakraStamina
    1234567891012345678910559597

    Indicazioni Svolgimento Turno

    Kacchan ormai ha innescato il motore a bestemmie. Tira avanti solo grazie a quello :re:

    Valutazione Master - voto 9,5

    Non è mai facile prendere in mano una giocata già avviata, con il suo background e tutto il resto, ma qui il "cambio di mano" non è pesato affatto, anzi, Simo ha fatto davvero un ottimo lavoro nel prendere le redini, indirizzando verso una direzione che, date le premesse, sembrava esser la sua naturale. (Trama e Impostazione)

    Per quanto riguarda il Coinvolgimento Personale non posso che ritenermi estremamente soddisfatta. Mai una volta mi è stato difficile dover ideare e scrivere un post, che sono sempre venuti in estrema scioltezza ed immediati, forse un po' troppo, causandomi qualche strafalcione evitabile a livello sintattico/grammaticale, ma davvero mi sono tanto divertita, specie considerata l'estrema libertà d'azione che ci è stata conferita, nei limiti del possibile, obv.

    Tempistiche impeccabili, è forse uno dei pochi master che ci tiene a rispettare gli accordi e, se ciò non avveniva, era sempre dipeso da cause di forze maggiore che era impossibile evitare. Ovvio che la durata totale della giocata non è dipeso da lei, ma da problematiche esterne, e certamente non glielo si può far pesare in alcun modo, in sede di valutazione.


    Scrittura semplice, lineare, diretta, facile da seguire e rapida nel permettere l'immersione. Nulla da ridire per quel che mi riguarda. Complice, forse, l'Ambientazione estremamente semplice nel quale abbiamo giocato, che non aveva niente di troppo impegnativo da gestire.

    Di tutt'altro conto è invece la gestione e Caratterizzazione NPC, talmente tanto ricca e curata da farti affezionare a loro. Il piccolo Giman, nonostante il suo silenzio e la sua poca presenza scenica, ha scavato un posto tutto suo nel cuore di Kacchan, che subito si è legato a lui in maniera quasi paterna/da fratello maggiore. Per non parlare di Jikan, il quale ha permesso a Kacchan di esplorare lati della sua personalità a lui del tutto sconosciuti. Diamine, è riuscito a far vacillare prepotentemente la sua eterosessualità, facendogli scoprire di essere bisessuale, e questo è decisamente il "male minore" delle scoperte che ha fatto su se stesso. Nel bene e nel male, Iwa rimarrà indelebile nella memoria e nel futuro sviluppo di Kacchan.

    Mi spiace solo per chi voleva veder consumata la ship Jikan-Kacchan, io in primis ci son rimasta male per com'è finita, ma ehi! Non è mai detta l'ultima parola, no? :sun:

    Equipaggiamento a disposizione

    Sacca Ninja
    Set KunaiSet ShurikenVeleno
    AntidotoMakibishiCarta Bomba (2 pezzi)
    Slot VitaSlot Schiena
    Wakizashi (katana)Filo di Nylon (4m)Rete da cattura

    - Scheda Torneo -



    Edited by ArdynIzunia - 8/7/2019, 14:39
     
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    Niffler
    view post Posted on 6/7/2019, 21:48








    Rika Kikimora ~ Kumo ~ Clan Ranton ~ Genin ~ Livello 5 ~ Ranton (Raiton) ~ Fama 0 ~ Scheda Torneo


    Jouri 場裏 - Il gioco di Jikan

    Post 22



    Apparentemente non c’era nessuno, nulla separava il trio dalla torre che era vicina, sempre più vicina.
    Ma a quanto pareva Giman non ci voleva proprio andare, si allungò tutto in direzione di Kacchan e Jikan, divincolandosi e puntandovi il dito come se volesse tornare lì.
    A Rika si strinse il cuore. Avrebbe tanto voluto dirgli che non poteva, lì era pericoloso per lui e che alla torre sarebbe stato al sicuro, ma venne prevenuta da Akira, che attirò l’attenzione della ragazza e le lanciò letteralmente il bambino. La kumosa allungò di riflesso le braccia per prenderlo.
    ”Tutto sbagliato! Io… io… ho mentito” Gli occhi dorati si posarono sul volto del flautista, sbigottiti e confusi. ”Non posso accettare un no, portalo alla torre tu, io non posso lasciare Kacchan indietro, nel caso significasse la mia eliminazione dal torneo non me ne frega un cazzo. Ora correte!” gridò il ragazzo, incominciando a fare lo stesso per tornare indietro.
    "A-aspetta...!" Troppo tardi, l'altro kumoso era scomparso.
    A Rika si strinse nuovamente il cuore. Avrebbe voluto farlo lei, e invece ora aveva una bella gatta da pelare.



    ”Stai tranquillo Giman, vedrai che andrà tutto bene. Kacchan starà bene, Akira starà bene, entrambi quei due zucconi staranno bene. Anche tu starai bene, guarirai, vedrai”
    Rika non correva, camminava a passo veloce verso la torre e nel mentre il braccio sinistro circondava il corpicino minuscolo del bambino all’altezza dei fianchi, il destro invece teneva la testolina posata lateralmente nell’incavo del proprio collo.
    Mentre camminava rapida, parlava.
    Era iniziato tutto per tranquillizzare Giman e tenerlo buono, per evitare che si divincolasse e cadesse, facendosi male, ma poi aveva pensato che forse lo stava facendo per se stessa, per calmare la sensazione di profondamente sbagliato che l’aveva pervasa.
    Da un lato aveva la speranza che sia Akira che Kacchan stessero bene, dall’altro sapeva che non poteva starsene ferma ad aspettare qualcuno che poteva anche non arrivare mai. E quindi aveva preso a camminare.
    Però cosa avrebbero detto se fosse arrivata da sola alla torre, senza i suoi compagni? Avrebbe fatto giusto o sbagliato? Avrebbe superato la prova? Però Giman era debole, e Rika aveva paura che senza le cure adeguate sarebbe anche potuto morire.
    Aveva la morte nel cuore, il dilemma la dilaniava internamente, perché quei due zucconi erano i suoi compagni, ma era il bambino quello che aveva bisogno di immediato aiuto.

    Iniziò a correre, dapprima ad una specie di trotto, poi sempre più veloce. Stringeva Giman cercando di evitare che si divincolasse, ripetendogli che le dispiaceva, che era l’unico modo e che avrebbe rivisto Kacchan quando anche il biondo fosse arrivato alla torre. Perché lui ci sarebbe arrivato, altrimenti sarebbe tornata là fuori a cercare il motivo per cui non aveva fatto ritorno. E gli conveniva che fosse un motivo eccellente.

    Una volta che fosse arrivata alla meta, Rika avrebbe allentato la presa. Era arrivata a destinazione.

    7pjP8bt
    Narrato • ”Parlato””Pensato”

    sTu1vN4
    Tecniche utilizzate ~

    Limite: 10
    CHK: 100
    SLT: 70
    STM: 94

    Salute ~ Taglio non più così profondo sulla guancia destra, in diagonale dalla radice del naso (che tuttavia non è coinvolta dalla ferita); ustioni in via di guarigione su braccia, gambe e torso

    Riassunto azioni ~

    Altro ~

    Valutazioni Master ~
    Coinvolgimento: 10
    Rika è indubbiamente cresciuta in questo percorso ed è uscita da questa prima prova temprata nel carattere. È stata sfidata più e più volte, da Jikan, dalle bambole, dalle situazioni in cui si cacciava e da se stessa, e la cosa mi ha intrigata tantissimo, anche se alle volte penso che avrei potuto fare di più, ma si sa che il tempo è tiranno, soprattutto con me.
    La mia Kikimora prima di questa prova era una ragazza fredda, che aveva toccato solo una volta con mano il lavoro di squadra e nemmeno per un adeguato periodo di tempo (sia on che off).
    E adesso è nello stesso team con il compagno del suo precedente tentativo e con qualcuno di così diverso da lei come Kacchan, riscopre se stessa e l’attaccamento verso la squadra, ed è divisa tra i propri compagni e il proprio dovere, ed è una cosa che conto di esplorare maggiormente nel futuro. Grazie mille, per questa splendida opportunità.

    Tempistiche: 10
    Non credo di aver mai trovato un master più attento alle tempistiche. Eravamo messi tutti costantemente al corrente dello stato di avanzamento dei post e ogni ritardo nella tabella di marcia è stato adeguatamente giustificato. Chapeu.

     
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    view post Posted on 13/7/2019, 20:40
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    Avrebbe potuto continuare a giocare ancora un po' con quel ragazzo, a divertirsi nel vedere la speranza nascere e morire nei suoi occhi fallimento dopo fallimento. Avrebbe anche potuto ucciderlo e coronare quello spettacolo violento con una scarlatta spruzzata di sangue e una manciata di coriandoli colorati, eppure aveva deciso di non farlo, di graziarlo e premiare quella sua sfrontatezza nel provare a sedurlo per poi pugnalarlo, e anche quel suo non indifferente coraggio nel rischiare ogni cosa per il bene dei suoi compagni e di quell'insulso essere pustoloso con un piede nella fossa. Non capiva cosa ci provasse nel prenderle da tutte le parti per il bene degli altri, ma certamente era un atteggiamento lodevole. E poi, adesso che lo osservava bene allontanarsi, seguendolo silenziosamente con lo sguardo senza muovere un muscolo, con quel sorrisetto sornione simile a quello divertito di chi sa di stare per fare una marachella, doveva ammetterlo a se stesso: sessualmente parlando, per quanto fossero totalmente assenti due importanti motivazioni sul suo petto, Kacchan non gli sarebbe dispiaciuto. Era divertente da tediare. Avrebbero potuto fare tanti bei giochi assieme! Era un vero peccato averlo dovuto lasciare al suo destino. - Lo spettacolo è terminato gente, è ora di tornare a casa. - disse non appena il biondissimo Yamanaka scomparve dal suo campo visivo, diretto alla torre insieme ai suoi compagni d'avventura. A quelle semplici parole, le bambole presero nuovamente vita. Alcune si stiracchiarono come se fossero deste da un lungo sonno, altre andarono a raccattare le parti che avevano perso, mettendo le teste sotto braccio. Mentre tutto ciò accadeva sotto gli occhi degli spettatori dell'arena, Jikan s'espresse in un cenno di saluto con la mano scheletrica, mentre il suo brillante sguardo color ametista osservava la volta celeste. Stava salutando il suo pubblico nella maniera affabile di un perfetto uomo di spettacolo, e la Tsuchikage che aveva dato a lui e alle sue complesse creazioni una chance.

    Siamo stati bravi questa volta eh? - chiese improvvisamente una delle marionette con fare serafico, palleggiando la propria testa strappata fra una mano e l'altra, camminando appresso alle altre con il rosso a capo del gruppo. - Questa volta? Noi siamo sempre bravi, zuccone! - rispose un'altra, dando un pugno alla testa così che la compagna potesse perderla dalle mani, costringendola a correre per prenderla mentre rotolava giù dal breve dislivello del terreno. - Verovero! Però io volevo ammazzarli quei genin da quattro soldi con animaletto al seguito.. sarebbe stato molto più divertente! - commentò un'altra, con un che di lamentoso nel tono, come avesse mancato un perfect score in un qualche strambo gioco e non riuscisse a perdonarselo. Nel frattempo la prima marionetta riprese la testa e nel raggiungere gli altri se la ficcò sul collo, al contrario. - Avresti dovuto ucciderla quella crocerossina, Jikan. Ha cercato di pugnalarti! Non si fa! - intervenne una quarta, apprensiva, rivolgendosi al rosso che sorrise di un piccolo ghigno. Era bello avere degli amici come loro attraverso i quali sfogare i propri pensieri. - Non mi andava di sporcarmi le mani. - rispose schietto, continuando a camminare verso l'esterno dell'area destinata alla prova del torneo. - E comunque non è una cosa piacevole da far vedere al fratellino, no? - concluse. Al pensiero di trovarselo su qualche albero vicino casa ad aspettarlo sorrise, pregustando il suo sguardo attento e indagatore su di sé. Anche le marionette parvero elettrizzarsi di riflesso, e una di loro s'espresse in un "siii torniamo a casa a giocare col fratellino!" mentre altre canticchiavano allegre un "senza sangue, senza sangue!".

    Adesso il destino dei tre shinobi e del piccolo Giman era unicamente nelle loro incerte mani.



    CITAZIONE
    E con il tema del nostro splendido Jikan di sottofondo ('i told you i'm a psyco'), che grazie a questa ruolata e alle idee che sono nate man mano che siamo andati avanti diverrà ufficialmente PNG Chunin di Iwa al posto di Isamu Mori (sorry little prince ç.ò), mi appresto a darvi le valutazioni.

    @SAKATA AKIRA
    ROLE: 8
    Alti e bassi. Akira è un PG molto scostante di suo e il fatto che tu sia riuscito a renderlo così tanto scostante anche nel livello posting non posso che trovarlo lodevole MA avrei preferito spingere sin da subito con l'acceleratore. So che il tempo e gli esami sono tiranni, ma dilungati un po' di più sulle sensazioni del PG, perché alcune volte ho visto un po' di carenza li. E' anche vero che in alcuni momenti volutamente 'morti' c'era poco da fare, ma da pensare c'era un mondo (anche col menefreghismo e la comica stoltezza di Akira). Hai tutte le carte in regola per arrivare al 10 Faddo, non mi deludere. u.u
    SCRITTURA: 7.5
    Qui ho trovato una piccola nota dolente, perché a qualità grammaticale ci siamo (scrittura semplice, che pochi errori, piuttosto scorrevole) ma a contenuti non sempre sono rimasta soddisfatta. Come dicevo sopra, sei andato un po' sulle montagne russe a seconda dei periodi e della sfaccettatura di Akira che hai dovuto sviscerare.
    STRATEGIA/APPROCCIO: 7.5
    Hai dovuto giocare un peerla, quindi non potevi fare un granché (Akira <3), ma senz'altro i tuoi momenti li hai avuti e ho sinceramente gradito la parte totalmente a solo fra il musicista e la marionetta. Un po' meno l'aver lasciato gli Oni in balia di se stessi davanti a numerosi e pericolosissimi nemici semi invulnerabili. Seppure abbiamo chiarito che Akira era tipo in berserk, non è stata una gran mossa e purtroppo devo farla pesare nella valutazione.. ma tutto sommato sei andato bene, via. Sono curiosa di vedere come si evolve adesso quel bell'uomo del tuo PG. ^^

    MEDIA: 7.7
    2310 P.ti Exp, 5 PM, 12 P.ti Stat, 3 PA, 12 PS, 3 PT

    @YAMANAKA 'KACCHAN' HACHI
    ROLE: 10
    Mani basse proprio. Carico di ironia, con uno spirito bestemmione nascosto (ma nascosto male) e un cuoricino grande tutto per la protezione del piccolo e bisognoso Giman: Kacchan si respira in ogni sfaccettatura. Apprezzato che non si sia piegato nemmeno un po' al gioco e abbia continuato dritto per la sua strada rischiando di rimetterci la pelle. Non mi aspettavo di meno da lui. Brava!
    SCRITTURA: 9.5
    Ti si legge che è una meraviglia e i post sono abbastanza dettagliati da far immaginare bene ogni cosa, sia movimenti che pensieri del PG. Dialetto veneto assai apprezzato ma forse un tantino fuori luogo (ho sputato fuori un polmone dal ridere xD) ma non è per questo che tolgo quello 0.5. Essendo 10 la perfezione, i refusi si pagano.. poco ma si pagano (feel u sis, non rileggo mai nemmeno io).
    STRATEGIA/APPROCCIO: 8.5
    Sei andata benissimo sin dalle prime battute.. ma la carta bomba ti ha giocato un pessimo scherzo. Avresti potuto rimetterci più di qualche lembo di pelle e la verginità anale, sallo. XD

    MEDIA: 9.3
    2790 P.ti Exp, 5 PM, 14 P.ti Stat, 4 PA, 14 PS, 4 PT

    @KIKIMORA RIKA
    ROLE: 6
    Fra i tre, purtroppo la bella Rika è quella che mi è arrivata di meno. In molte situazioni dove poteva uscire protagonista si è limitata a fare da spettatrice, e questo ha influito negativamente sulla resa del role. Te ne sei accorta da sola e questo è un ottimo passo per capire cosa non va e migliorare. Meglio le parti dove ha cacciato fuori gli attributi per dire la sua in mezzo ai maschietti, e bello l'assist al Kacchan nazionale per fargli fare il capovolgimento spirituale sul nostro amichevole Jikan di quartiere. Prossima fase voglio che spacchi tutto e fai vedere di che pasta è fatta Rika. I believe in you. u.u
    SCRITTURA: 6.5
    Anche tu come Faddo, hai avuto un percorso altalenante. Hai fatto post piuttosto buoni e altri molto scarni, e la cosa non ha aiutato per nulla. E non ha aiutato nemmeno il ricopiare spesso e volentieri i parlati altrui. Fatto una tantum può andare, ma cerca di spingere su come Rika percepisce quello che le viene detto, inserendo piuttosto nella descrizione senza fare un copia-incolla delle parole degli altri PG/PNG
    STRATEGIA/APPROCCIO: 7
    Seppure con qualche sbavatura sui posizionamenti, non sei andata male. Ho avuto però poco modo di testarti strategicamente, e quelle poche volte che ti ho spronata ho avuto la sensazione che Rika non spingesse quel tanto che bastava per fare qualcosa di più elaborato. Migliorerai anche qui, no problem. ^^

    MEDIA: 6.5
    1950 P.ti Exp, 5 PM, 10 P.ti Stat, 2 PA, 10 PS, 2 PT

    E con questo abbiamo ufficialmente finito. Vi ringrazio per le belle parole spese nei miei riguardi e sono felice che il percorso vi sia piaciuto! Alla prossima. ^^
     
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    view post Posted on 27/8/2019, 13:41
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    CITAZIONE
    @BloodyRose

    Vedo che alcuni di voi non hanno notato le modifiche al regolamento Valutazioni é_é
    Evito di chiedervi l'edit: faccio la media delle voci (per chi le ha espresse) e poi la media delle tre medie risultanti; vi chiedo di uppare con eventuali considerazioni e/o precisazioni, nel caso in cui il voto unico fosse molto differente da quello che avete espresso con le Tempistiche e il Coinvolgimento (ciò presuppone che vi andiate a rileggere il regolamento... vi lascio liberi di scegliere é_é )
    Per la prossima volta fateci attenzione.

    Media master: 9.8
    Paga: 784 ryo


    @Griever

    X in pagella e 10 ryo per il disturbo (arrotondato per eccesso lol)
     
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    86 replies since 24/11/2018, 02:09   1851 views
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