Missione 99 D - Il recupero della Pergamena, Per ArdynIzunia

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view post Posted on 4/10/2018, 13:18     +1   -1
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A Man of No Consequence

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Voltandosi, Kacchan si rese conto che il vecchio Momosuke si era nuovamente acasciato al suolo, ronfando alla grande. «Figlio di un cane...» Sbottò, chinandosi su di lui e cercando di scuoterlo, nel tentativo di svegliarlo, ma nulla, non si sarebbe svegliato nemmeno con una cannonata. Emettendo un sospiro esasperato, il ragazzo si portò entrambe le mani alla testa, visibilmente combattuto su cosa fare. Mollarlo lì e cercare la pergamena? Aiutarlo e rischiare di perderla? E se Momosuke l’avesse trovata e, insieme a Lucinda, gliel’avessero tolta? Non avrebbe mai saputo dirlo, ma se non si faceva spiegare nulla dall’uomo, sarebbe rimasto inesorabilmente con una lacuna nei dati a sua disposizione.

Imprecando, decise di seguire il sentiero lasciato dall’uomo, ritrovandosi sulla strada di un piccolo borgo urbano. Non conoscendo la zona, Kacchan non seppe dire se era un borgo recente o di vecchia data, tale da avere un nome con cui identificarlo, ma di una cosa era certo: se si cercano informazioni, specie su un forestiero reduce da uno scontro, la taverna era di sicuro il luogo più appropriato dove scoprire qualcosa.

L’interno era rustico e spartano, nientre di troppo pretenzioso. Oltre all’oste e ad alcune cameriere, il locale era per lo più deserto, se non fosse per un gruppo di cinque persone che, a giudicare dal chiasso, dovevano esser belle che brille, proprio come quel vecchio scemo. E ci fu un altro particolare che non passò inosservato agli occhi del ragazzo: erano feriti, con lividi ed escoriazioni, fasciati in diversi punti, tutti compatibili con una rissa e simili a quelli che aveva riportato Momosuke.

”Begli amici che ti sei fatto...” Pensò, andandosi a asedere ad un tavolo nell’ombra, in un angolino appartato, ma che gli permettesse comunque di poter vedere il gruppetto di bevitori incalliti. Chissà, magari poteva provare a.... «Salve, che cosa le porto?» Una cameriera interruppe il suo rimurginare mentale, ma il ragazzo non si scompose più di tanto: se voleva attuare quel piano, doveva necessariamente passare inosservato, perciò con disivoltura ordinò qualcosa da mangiare e da bere, niente di troppo pesante da digerire.

Sorridendo alla ragazza, dopo aver ordinato, finse di seguirla con lo sguardo, soffermandosi su quegli uomini e cercando, con le sue capacità sensitive, di individuare quello più “debole” a livello di chakra all’interno del gruppo. Quello sarebbe stato il suo bersaglio. Attese che gli arrivasse la sua ordinazione, una doppia porzione di takoyaki caldi e fumanti e una caraffa d’acqua, e fu allora che avrebbe messo in moto il suo piano: l’idea di Kacchan era quella di tentare il capovolgimento spirituale sull’uomo più debole del gruppo, sperando di riuscire a prendere possesso del suo corpo. Se ci fosse riuscito, avrebbe cercato, con la scusa della baldanza che solo litri di alcool sanno dare, di scoprire dove fossero le cose sottratte al vecchio, magari con la scusa di fanre una valutazione, per poterli rivendere e spartirsi i soldi col resto del gruppo. E se fosse riuscito ad avere il bottino a portata di mano? Avrebbe potuto provare a raggirarli, fregandoli da sotto al naso... Ma, prima di tutto, doveva valutare se tutto ciò fosse fattibile o meno.

”Bene, cari I miei Shichifukujin... Vedete di non prendermi per il culo, sta volta...” Pensò, implorando il favore delle sette divinità della fortuna. Si stiracchiò sulla sedia, mettendosi in una posizione “spaparanzata”, che, se la tecnica fosse riuscita, avrebbe fatto credere senza problemi che si fosse addormentato. Allungò leggermente le braccia, unendo pollici e indici, inquadrando il suo bersaglio e....
Non so se sia chiaro il piano, nel caso serva qualche chiarimento, fammi sapere. Ho interrotto la narrazione al momento in cui lancia il Capovolgimento Spirituale, così, se nel caso la tecnica dovesse riuscire, potrei ruolare la parte di interazione col gruppo.

Comunque è incredibile come tu stia riuscendo a non farmi postare più di due pagine di World... Mi sembra un miracolo :asd:
 
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view post Posted on 4/10/2018, 14:16     +1   -1
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Off gdr// mi piace quello che ti stai inventando xD, procedi pure con la tua idea... Aggiungo di seguito quello che avevo pensato per Lucinda //on gdr

Sul tavolo insieme a vari boccali e carte da gioco logore e/o tagliuzate si trova un gunbai con sopra scritto con Kanji molto rozzi "Lucina" o comunque qualcosa che una volta letto fa venire fuori un suono simile al nome "lucida".

CITAZIONE
la mia idea di base era che il vecchio si incontra con gli amici, si ubriacano e giocano a carte, il vecchio fa schifo a carte e perde il suo gunbai quindi parte la rissa dove tutti le prendono e le danno fino a quando il vecchio non riuscendo a recuperare Lucinda se ne torna a casa...
 
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view post Posted on 4/10/2018, 16:52     +1   -1
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L’ingresso nel corpo di un’altra persona era un’esperienza sempre un po’ traumatica per il giovane Yamanaka, specialmente in quella circostanza: mantenne per pochi secondi una parvenza di lucidità, dovuta allo shock per il trasferimento, ma subito sopraggiunsero l’intontimento e l’offuscamento dovuti dall’alcool. ”Ma quanto cazzo ha bevuto sto tizio per ridursi così?” Pensò, cercando di mettere a fuoco quello che aveva davanti a se, oltre a cercare di tener fermo il tavolo, che sembrava non volesse saperne di oscillare. Certo che aveva scelto davvero bene il tipo con cui scambiarsi, ma così facendo minimo si sarebbe beccato un dopo sbornia da paura anche dopo esser tornato nel suo corpo!

Ruttando, si lasciò andare sulla sedia, generando le risate sguaiate dei suoi compagni, intenti a divertirsi giocando a carte e continuando a bere. Sorridendo come un’ebete, finse di bere un’altra sorsata dal suo boccale, ma scrutò con maggiore attenzione il tavolo davanti a lui: carte macchiate di sangue e spiegazzate, il tavolo che sembrava reduce da una zuffa tra gatti in calore, e un gunbai, con un kanji scritto sopra che gli ricordava vagamente la parola “Lucinda”. E più inquadrava meglio la situazione, più Kacchan aveva voglia di imprecare.

«Ma solo sto coso siamo riusciti a prendere a quello stupido vecchio?» Biascicò, afferrando il gunbai ed osservandolo con espressione ottusa, quasi a voler scoprire se nascondesse qualche sorta di segreto mistico che in realtà non c’era. Uno dei suoi compari grugnì, svaccandosi sulla sedia. «Se avessimo continuato a giocare, avremmo preso anche le mutande a quello scemo di Momosuke, e non avrebbe battuto ciglio. Ma che i Kami mi colgano, se gli tocchi sta roba, da di matto.» Ammise, bevendo una nuova sorsata di birra.

Feeeeeermi tutti. Aveva perso quel ventaglio giocando a carte? E lui si stava raccambolando per questa stronzata? Se non fosse che era nel corpo di un altro, avrebbe scaraventato tutto all’aria, spaccato il ventaglio e mandato tutti a fanculo.... Con una strana consapevolezza, si trattenne dal sogghignare, nascondendo il viso dietro il boccale. «Si, ma di sta roba che ne facciamo adesso?» «Bhe, potremmo sempre rigiocarcela con Momosuke, e magari riusciamo a spillargli qualche altra cosa.» «Si, e così le buschiamo di nuovo.» «E se lo rivendessimo? Dite che potremmo ricavarci qualcosa?» «Si, così ci ritroviamo Momosuke furente per aver venduto la sua merda.» «Ma se la persa giocando, non è più suo, no? Quindi che vada a rompere da qualche altra parte.» «Vendilo tu allora, così poi viene a rompere te, e non si limiterà a scassare le palle, ti spaccherà la testa.» «Ma che ti credi, che abbia paura di quel vecchio di merda?» «Beh, vedi come ti ha conciato... Ed era ubriaco. Pensa da sobrio. E incazzato.» «Se non fosse stato per sta merda, mica ci avrebbe ridotto così.... Perché diavolo l’hai fatto giocare, scimunito?» «Cazzo centro io? Lui ha voluto farlo giocare....» «Mi prendi per il culo?»

Bene, ci stava riuscendo, stava facendo scaldare gli animi a quegli ubriaconi, quindi non restava altro da fare che una cosa soltanto.... «Fanculo, sto coso è inutile.» Così dicendo, prese il gunbai e lo lanciò lontano dal tavolo, ovviamento ottenendo la reazione desiderata da parte dei suoi compagni: quello più vicino iniziò a gesticolare, frenetico, biascicando che, se lo perdevano, le avrebbero prese ancora da quel vecchio, ma Kacchan non lo stette a sentire. Piegò il braccio, ruotò il busto, pronto a caricare il colpo... e BUM! Gli tirò un cazzotto dritto in faccia, facendolo cadere dalla sedia, che prontamente afferrò per lanciarla contro il compare alla sua sinistra. Immediata scoppiò la rissa e, non appena lo raggiunse un colpo di boccale in testa, sogghignò, ripiombando di botto nel suo corpo, la testa che gli faceva un male cane.

Ormai presi a prendersi a botte, i cinque si dimenticarono completamente del gunbai lanciato più in là, così Kacchan, massaggiandosi la testa, lo andò a raccogliere, per poi dirigersi verso il bancone della locanda, dove l’oste, imprecando, corse per poter buttare fuori quei bifolchi che gli stavano distruggendo il locale per la seconda volta. Con un sorriso da marpione, Kacchan si rivolse alla cameriera che l’aveva servito, facendola leggermente arrosire per l’imbarazzo che quella situazione poteva causare. «Scusa cara, ti dispiace se la mia ordinazione la porto via?»

[...]


Ritornato nella raduna dove aveva lasciato quello stupido vecchio, gli lasciò, accanto, il suo stupido gunbai, insieme alla doppia razione di takoyaki e alla caraffa d’acqua. «Grazie per avermi fatto perder tempo, stronzo.» E, congedandosi così, si diresse verso la sua meta, sperando di avere ancora qualche possibilità di trovare quella stramaledetta pergamena. Per ora, l’unica cosa che ci aveva guadagnato era solo un gran mal di testa.
 
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view post Posted on 4/10/2018, 17:31     +1   -1
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Al tuo ritorno impieghi un altra mezzoretta di cammino ma una volta arrivato dove avevi lasciato il vecchio ora non c'è piu nulla... solo dei segni di passaggio attraverso le frasche che ti riportano sul tuo sentiero.

Decidi tu cosa vuoi fare, comunque sia se procedi verso la destinazione della missione dopo un altra oretta di cammino arrivi finalmente davanti a delle terme.

Una grossa struttura dove i mercanti si incontrano per gli affari.
Ci sono tantissime persone, tra mercanti, civili e staff.

Decidi cosa fare. Carta bianca.
 
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view post Posted on 5/10/2018, 10:23     +1   -1
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E il vecchio non c’era. Quello stramaledettissimo vecchio non c’era! Era sparito, lasciando solo l’orma, sull’erbetta, nel punto in cui si era accasciato un’oretta prima. E lui non solo si era preso la briga di recuperargli quello stupidissimo gunbai, ma gli aveva preso pure qualcosa da bere e da mangiare, per aiutarlo a riprendersi. Oltre il danno la beffa, insomma.

Facendo sfoggio di un vocabolario che faceva invidia ai più scostumati scaricatori di porto, Kacchan si ficcò in bocca a forza mezza porzione di takoyaki, più che altro per evitare di scaraventarli a terra e saltarci sopra. Sarebbe stato un inutile spreco di cibo, buono tra l’altro, quindi preferì sbollire la rabbia mangiando, dirigendosi verso il dannato posto dove era avvenuto l’incontro di lavoro di quel beota di Arata. Guai se, una volta arrivato lì, ci avrebbe trovato quel vecchio bastardo. Niente e nessuno l’avrebbe fermato dal saltargli addosso.

Cavolo, era una polveriera pronta ad esplodere, e tutto per colpa del suo caratteraccio. Doveva assolutamente trovare un modo per scaricare tutta quella tensione, ma che non fosse in maniera violenta. Alcuni sostenevano che fumare aiutasse, che dovesse forse iniziare? Però, per come era incazzato, si sarebbe messo a fumare come una ciminiera, e di certo i suoi polmoni non ne avrebbero giovato granché tanto…. Però c’era sempre l’autocura…

Con questi pensieri riuscì a dissipare la rabbia, benedicendo quasi l’ora di cammino che impiegò per raggiungere la sua meta, e si sorprese di dove era arrivato. ”Caspiterina, sembrano esser passati secoli, dall’ultima volta che sono stato qui..” Pensò, meravigliato dalla ingente quantità di persone che affollavano le terme di Kaedenoha, e dall’ironia che aveva la sorte: proprio lì, tanti anni prima, vi aveva svolto la sua prima missione, aiutando a far avviare quell’attività diventata adesso incredibilmente fiorente, e adesso vi ritornava, nel suo primo incarico dopo la sospensione. Tutto ciò aveva un che di nostalgico e vagamente romantico… Chissà se lo gestiva ancora O-chan, la sorellastra del suo sensei…

Appena entrato, fu accolto da una moltitudine di colori, profumi e suoni, che in qualche modo gli resero difficile riconciliare l’immagine passata che aveva di quel posto. Un po’ impacciato, si recò al bancone della reception e sorrise quando vide, appesa su un muro, la foto che si erano scattati il giorno di chiusura dei lavori, tutti insieme.

«Kacchan? Sei proprio tu?» La titolare della struttura, appena uscita da una porta a tendine posta dietro al bancone, fu felicemente sorpresa di ritrovarsi il giovane davanti che, con un sorriso timido, le andò incontro a braccia spalancate, per poterla stringere in un leggero abbraccio. «Ne è passato di tempo Ori-chan! Vedo che qui le cose vanno alla grande….» Si complimentò, sciogliendosi dall’abbraccio, ma senza lasciare le mani della donna che, ammirata, lo osservava da capo a piedi. «L’avresti mai detto, ripensando a come sono iniziati gli affari? Ma guarda te, piuttosto, come sei cresciuto… Immagino che farai strage di cuori, a meno che Natsuko-chan non sia riuscita a metterti al guinzaglio….» Scherzò la donna facendo arrossire Kacchan, che si portò una mano a scompigliarsi i capelli dietro la nuca.

Dopo qualche breve chiacchiera fatta di convenevoli e brevi aggiornamenti sulla situazione del suo gruppo, Kacchan dovette passare alla questione che l’aveva portato fino a li, la sua dannata missione. «Ascolta Ori-chan, come potrai ben immaginare, non sono qui per rievocare I bei tempi andati, ma per conto di un mercante che, la settimana scorsa, è stato qui, un certo Arata. Ha detto che si è trattato di un incontro di lavoro, e che ha perso un oggetto, magari l’avrà lasciato qui… Per caso, tra gli oggetti smarriti, avete trovato una pergamena?» Le domandò, sperando di avere un po’ di fortuna. In caso contrario, le avrebbe chiesto se sapeva con chi si era incontrato Arata, la settimana prima, così da valutare se la pergamena potessero averla loro, e chiedere anche di Momosuke, nel caso si fosse fatto vedere da quelle parti.

Sensitivo sempre attivo. Ah, Kacchan ha ancora Lucinda con se, agganciata alla cintura.
 
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view post Posted on 5/10/2018, 11:51     +1   -1
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La tua domanda sorprende la proprietaria perche non molto prima del tuo arrivo è passato a prendere lo stesso oggetto un altra persona.
Persona che ha deciso di fermarsi a riposare un attimo.
Ti racconta che questa persona è arrivata da loro piena di ferite e sporca, come se se fosse stato in qualche combattimento mortale al quale è sopravvisuto per un pelo.

Ti accompagna da questa persona e una volta arrivato in una delle vasche termali piu lussuose della tenuta ti ritrovi davanti l'amico samurai che se la tira con un paio di donzelle.
Appena ti vede saluta con un "Yoh!" in modo distaccato e anonimo, quasi come se non ti conoscesse e non gliene fregasse nulla di te.


Poi torna a farsi i cavoli suoi con le due signore, anche loro con una certa età come il samurai.


CITAZIONE
Nel prossimo post recupera la pergamena e/o fai quello che devi fare...
poi ti rispondo io e finiamo con un ultimo post dove torni e boh.
 
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view post Posted on 5/10/2018, 18:39     +1   -1
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O-chan rimase sorpresa dalla richiesta del ragazzo e, esitante, si guardò intorno prima di rispondere, cosa che mise immediatamente sull’attenti il giovane Kacchan, che le si avvicinò preoccupato. Lei, però, lo invitò in un locale il cui accesso era vietato alla clientela, così avrebbero potuto discutere con maggior tranquillità e segretezza. «Ecco, vedi... Oggi non sei il primo che ha chiesto di questa pergamena... Poco più di un’ora fa è venuto un uomo che l’ha presa e....» Kacchan la interruppe subito, conscio del fatto che, probabilmente, sapeva già di chi si trattava, ma aveva bisogno di una conferma.

Cercando di mantenere la calma, le descrisse Momosuke e lei, effettivamente, confermò che si trattava proprio del vecchio e che, con sorpresa del ragazzo, l’uomo si trovava ancora lì, con l’intenzione di rifocillarsi ed usufruire dei servizi della loro struttura. Grattandosi le cosce, più come tick nervoso che come vero e proprio palliativo per un qualche prudito, Kacchan chiese alla donna dove si trovasse e lei, titubante, lo accompagnò fino alla porta di un bagno privato. «Grazie mille Ori-chan. Da qui in poi ci penso io.» Le fece con fare rassicuratorio, ma il furore che si vedeva nel suo sguardo tradivano nettamente il suo reale stato d’animo, cosa che fece correr via la donna, più che altro per evitare che altri potessero intromettersi in quella faccenda.

Sospiro profondo e Kacchan aprì la porta, senza bussare, ritrovandosi davanti a quel vecchio merdoso in compagnia di due signore di una certa età, probabilmente le aveva rimorchiate arrivato lì. L’uomo, nel vederlo entrare, non si scompose minimamente, anzi, sembrò addirittura non riconoscerlo, concedendogli soltanto un cenno di saluto distaccato, per poi concentrarsi sulle signore che lo accompagnavano.

«Schifoso merdoso vecchio di merda....» Sibilò a denti stretti Kacchan, serrando i pugni, il nervosismo manifesto per via di impercettibili schiocchi elettrici, quasi fosse carico di energia elettrostatica. Momosuke, nel sentirsi nominare in quel modo, lo guardò storto, senza però staccarsi dalle galline vecchie. «Ehi ragazzino, non so chi tu sia, ma ti conviene moderare il linguaggio, specie davanti a queste due signorine...» E, nel sentirsi complimentare in quel modo, le vecchie ciabatte ridacchiarono pure, facendo ulteriormente imbestialire il ragazzo. Quindi la sbornia gli aveva pure candeggiato il cervello?

Puntò il dito indice contro di lui, iracondo, emettendo altre scintille elttriche nell’aria umida del bagno. «Cazzone che non sei altro. Non solo mi mandano a fare il lavoro che TU non sei stato in grado di fare, perché ti sei divertito a perder tempo a giocare a carte e ubriacarti, ma mi tocca pure risolvere i tuoi cazzo di casini! Sai quanto tempo mi hai fatto perdere, ubriacone di sto cazzo? » Vedendolo accigliarsi, Kacchan potè intuire che, forse, un minimo di memoria gli stava ritornando, e inoltre stava mettendo in ulteriore agitazione quelle vecchie oche, per cui Kacchan optò per rovinargli ogni futuro divertimento.

«Sei spregevole, lo sai vero? Svendere la tua amata Lucinda a carte.... E Kassandra? Dimmi, lei dove l’hai lasciata? Cos’è, hai venduto anche quel tuo grande amore?» Come previsto, quei nomi femminili, privati del loro contesto, provocarono lo sconcerto delle due donne, che supposero si trattassero di donne con cui l’uomo aveva avuto a che fare. Sdegnate, si coprirono con degli asciugamani e se ne andarono via, lasciando a bocca asciutta Momosuke, che invano cercava di giustificarsi. Ma quali giustificazioni poteva mai trovare, per aver venduto le sue amate?

Furente, scrutò Kacchan con odio, pronto a saltargli alla gola per avergli rovinato quel momento di sollazzo e fu allora che scoppiò l’ennesima rissa di quella giornata: calci, pugni, schiaffi e mordi si avvicendavano da ambo le parti, ma Kacchan era giovane e nel pieno delle forze, a differenza dell’uomo che, nonostante la grande esperienza che poteva avere, non poteva fare granché, dato il suo stato di salute messo a dura prova dai postumi della sbornia e della rissa con i suoi compagni di bevute. Così, dopo qualche scarica elettrica e dei colpi menati con il gunbai dello stesso Momosuke, Kacchan spedì il vecchio gambe all’aria, facendogli fare un bel tuffo carpiato all’indietro nella vasca.

«Fanculo…. Te… e il tuo cazzo di capo.» Sentenziò, sputando un grumo di sangue e leccandosi il labbro spaccato, mentre iniziava a frugare nella cesta in cui erano riposti i suoi effetti personali, ed eccola, finalmente, quella cazzo di pergamena. Non gli restava altro da fare che riportarla dal signor Arata, però.... Chissà, magari poteva dare una sbirciatina al suo contenuto? Giusto per incazzarsi ulteriormente, nel caso si fosse trattata di qualche stronzata.
 
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view post Posted on 6/10/2018, 13:22     +1   -1
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Niente, bianco totale.
La pergamena non ha nessun disegno, nessuna scritta, niente di niente è la pergamena piu pulita che tu abbia mai visto in tutta la vita.

Se hai ancora il sensitivo attivo riesci a percepire un alone di chakra molto flebile provenire dalla pergamenta.
Una tecnica di sicurezza mantiene nascosto il suo contenuto agli occhi indiscreti, dopotutto Arata non puo permettersi di mostrare a tutto il mondo il suo segreto, il segreto della sua scalata al potere.

Se tenti di leggere il suo contenuto trovi questo:
La pergamena contiene le seguenti scritte:

Il 97% delle persone che molla troppo presto lavora per il 3% che non molla mai.




Mantieni i tuoi pensieri positivi,
perché i tuoi pensieri diventano parole.
Mantieni le tue parole positive,
perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti.
Mantieni i tuoi comportamenti positivi,
perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini.
Mantieni le tue abitudini positive,
perché le tue abitudini diventano i tuoi valori.
Mantieni i tuoi valori positivi,
perché i tuoi valori diventano il tuo destino.




Per avere cose mai avute
occorre fare cose mai fatte.




Devi imparare le regole del gioco. E poi devi giocare meglio di chiunque altro.

Tutte le cose sono firmate con il nome di Kaoru (il padre e insegnante di vita di Arata)




CITAZIONE
ultimo post, torna a casa Kacchan xD
oltre alle indicazioni della pergamente per il resto fai quello che vuoi, hai carta bianca.

Ricordati di mettere le valutazioni del master
 
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view post Posted on 6/10/2018, 18:23     +1   -1
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Curioso di conoscere il contenuto di una pergamena che l’aveva fatto tanto penare, Kacchan, dopo aver messo sotto i piedi una buona metà del tragitto che lo avrebbe condotto alla fine di quel suo breve viaggio, si guardò intorno, sincerandosi che non vi fosse nessuno a seguirlo ne tanto meno osservarlo. Prese la pergamena, ne slacciò il laccio che la teneva ben chiusa, l’aprì e....

«Cos'è, un cazzo di scherzo?» Sibilò, risentito. Si sarebbe aspettato di ritrovare di tutto, da segreti militari, a note di contrabbando, fin’anche materiale compromettente che avrebbe potuto mettere in mostra una qualche strana perversione da parte del mercante. Diamine, era convinto quasi di trovarci riviste porno, ma quello che trovò lo lasciò non solo di stucco, ma anche immensamente incazzato.

Niente. Sulla carta della pergamena non vi era nulla, nemmeno una macchia di inchiostro. Bianca e intonsa, nulla di nulla. Sbuffando dal naso in maniera risentita, Kacchan la volse da tutte le parti, pensando che, in realtà, potesse nascondere un qualche segreto... Ed effettivamente qualcosa c’era, solo non percepibile da un occhio non allenato. O meglio, non furono gli occhi del ragazzo ad indirizzarlo nel giusto verso, ma le sue spiccate doti sensitive. La carta della pergamena era infatti impregnata di chakra. Una traccia leggera, quel tanto che permetteva di creare una sorta di “sigillo di garanzia”, che impedisse ad occhi indesiderati di vederne il contenuto.

Più per curiosità che per altro, tentò utilizzando la tecnica del richiamo: magari, pensava, in questo modo avrebbe potuto richiamare l’inchiostro dalla carta.... Il suo tentativo, però, non sortì alcun effetto e la carta rimase tale e quale a prima, bianca e vuota. Sospirando, la riavvolse sul suo sostegno di legno, rilegandola nuovamente con il laccio. Se avesse voluto, si sarebbe scervellato molto di più per scoprirne i segreti che conteneva: avrebbe potuto provare ad elettrizzare la carta, supponendo di generare una qualche reazione da parte dell’inchiostro, oppure provare a trasformarsi nello stesso mercante, magari innescando una sorta di “riconoscimento facciale” che gli avrebbe permesso di decifrare la pergamena.... Solo che era stanco, non dormiva da tre giorni in maniera adeguata al normale fabbisogno di uno shinobi medico e, in più, non vedeva l’ora di porre fine a tutta quella storia.

Così, giunto dopo un’altra ora di cammino nel negozio del signor Arata, Kacchan gli spiegò quanto era successo, dalle vicende che avevano visto protagonista il signor Momosuke, che chiamare signore era un eufemismo, fino al suo tentativo di aprire la pergamena. Ormai la missione era conclusa e portata a termine, quindi perché non esser sincero con quell'uomo. «Non me ne voglia, signor Arata...» Gli disse, porgendogli la pergamena. «Ma dovevo verificare che il contenuto della sua preziosa pergamena non recasse danno in alcun modo al villaggio, ma ho preferito non insistere oltre...» Aveva deciso di esser sincero con quell'uomo anche per un’altro motivo: quando l’aveva visto arrivare, Kacchan era riuscito a leggere la griglia emotiva dell’uomo che, dapprima, provo angoscia e timore nel vederlo arrivare, quasi temesse una brutta notizia, ma ben presto quei sentimenti si trasformarono dapprima in sollievo, mentre il ragazzo gli spiegava cos'era successo, ed infine, quando aveva visto la pergamena, riconoscenza, gratitudine.... E una profonda nostalgia dolce amara, un sentimento che punse nel vivo il giovane Yamanaka.

L’uomo, con la pergamena stretta al petto, si profuse in un profondo inchino, un gesto che cozzava tremendamente con la figura egocentrica che aveva accolto il ragazzo all'inizio di quell'incarico. ”Cavolo.... Doveva tenerci davvero tanto a quella roba...” Pensò il ragazzo, in imbarazzo. «Non so come ringraziarti, giovane Kacchan. Vedi, per me questa pergamena ha un valore inestimabile, e non in senso materiale. È un lascito di mio padre, un ricordo prezioso che ho di lui e....» Nel sentire quelle parole, Kacchan gli strinse l’avambraccio, in un gesto comprensivo che spinse il mercante ad interrompersi. Capiva perfettamente Kacchan, e si sentì un verme schifoso per aver giudicato tanto male quell'uomo. «Non serve spiegare altro, signor Arata.»

Mano sul cuore, un lieve inchino e Kacchan lo salutò, prendendo congedo, infilandosi le mani in tasca e calciando i sassolini che incrociava lungo la via, sistemandosi meglio il marsupio che portava con se, a cui era agganciato un coprifronte vecchiotto e abbastanza scheggiato. Era appartenuto a suo padre e, da quando il ninja era morto, il figlio non se ne era più separato. E chissà come avrebbe reagito, se l’avesse perso.... un po’ come il signor Arata, no?


##Valutazione##

Innanzitutto grazie mille per avermi presa in questa forsennata corsa contro il tempo per permettermi di raggiungere il torneo con tutti i requisiti necessari. Grazie infinite! Ti devo un favore, sappilo. U.U

Ordunque, passiamo alle valutazioni, mentre ascolto musica belgo-tedesca, e forse anche russa, di dubbia qualità (mi sto chiedendo anch'io il perché)...

Allora, che dire.... Ne ho trovati e provati tanti, di master, ma uno come te non ne ho trovato mai. Hai uno stile davvero molto particolare, decisamente agli antipodi di molti degli utenti che frequentano questo forum. Niente fronzoli artistici, niente prolissità di forma e contenuto, niente lanci goliardici per cercare di ingigantire il proprio ego da game master. I tuoi sono stati post brevi, concisi, puliti e lapidari, che fornivano tutto ciò che serviva per scrivere il post successivo, nulla di più e nulla di meno.

Non so se sia un bene o un male, questo. Di per certo questo tuo stile così lineare nella forma e, in un certo qual senso, fulmineo, ci sta da dio in missioni così leggere. Inoltre, giocando con te, ho avuto modo di avere la possibilità quasi di scrivermela da me la missione, quasi si trattasse di un'autogestita per certi versi. Volendo, avrei potuto far fare a Kacchan diecimila e più viaggi mentali, rendere la missione una roba parecchio più introspettiva, essendo la sua prima missione dopo un lungo periodo di inattività quasi autoimposta, ma non l'ho fatto, preferendo giocare in un ambiente più leggero, tant'è che i miei post non hanno mai superato le due pagine di word.

Ho apprezzato particolarmente questa libertà che mi hai concessa, ovvero di decidere come meglio interpretare la missione, che fosse in maniera più impegnata e ricercata, o scialla. Inoltre, essendo uscita da una quest particolarmente impegnativa dal punto di vista ruolistico-interpretativo, vivere questa missione in questo modo è stato un toccasana.

Quindi, in soldoni, cosa significa tutto ciò? Di sicuro c'è da migliorare, hai un buon potenziale e questo tuo stile così particolare, se ben curato, può dare parecchie soddisfazioni dato che, a mio avviso, i GM alla D&D sono quelli che preferisco di più, perché lasciano davvero carta bianca alla pura e semplice interpretazione del personaggio che si gioca.
Consiglio che ti do è di esercitarti parecchio con le quest di rango più basso, provando a migliorare il modo in cui fornisci le indicazioni nei post (punti molto sul dare informazioni e direttive in off che on, devi cercare di miscelarle meglio, oppure decidere se puntare unicamente su una comunicazione off o on). Solo dopo che avrai delineato come si deve questo tuo stile, dato la giusta forma, allora potresti provare a masterare qualcosa di più difficile, ma per ora ti consiglio caldamente di evitare. Rischieresti di farti mangiare dai tuoi stessi masterati e ti passerebbe la voglia di masterare. Quindi olio di gomito e impegno ragazzo, che la strada da fare è tanta!

Inoltre sei stato una scheggia nel postare, quindi che chiedere di più?

Detto questo, ti meriti un bel 10 in Tempistiche e un 9 in Coinvolgimento Personale. Non ti do 10 pieno perché me la sono legata al dito per non avermi fatto trovare i porno nella pergamena e che Lucinda non fosse una wakizashi. Maledetto te.

Che dire, ci si becca al torneo! Non vedo l'ora di vedere come te la cavi da player. :gusperm:
 
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view post Posted on 6/10/2018, 19:00     +1   -1
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CITAZIONE
Grazie per i consigli, sono contento di essere riuscito a farti divertire.

Devo dire che alla fine la missione non ha avuto quasi nulla della trama originale... anche perche inizialmente pensavo di farti arrivare ad un tempio dove dovevi superare dei puzzle e cose del genere (ma a quanto pare le missioni D sono piu facili xD, una cosa del tipo vai prendi e torna...)


io mi sono divertito un casino a leggere le cose che ti inventavi, anche se mi sgamavi subito quello che volevo fare e quindi cambiavo (la wakizashi con un ventaglio, la pergamena porno con i messaggi motivazionali xD)


Role: 10
Scrittura: 10
Strategia/Approccio: 10
Voto medio: 10


PM: 1
Ryo: 100/100

P.ti Exp: 800/800
PA: 2/2
PT: 2/2
PS: 5/5
P.ti Stat: 5/5


per leggere la pergamena avevo pensato a questi metodi:

Rilascio (tipo genjutsu, ma con il chakra che va nella pergamena e non nel corpo del ninja)
Metterci dell'inchiostro sopra (l'inchiostro va a sporcare tutta la pergamena tranne le scritte coperte dal chakra)
 
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24 replies since 2/10/2018, 14:15   427 views
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