| La mente a volte viaggia su strade sconosciute anche all'anima. In un momento così, in una battaglia mortale, quando tutto si contraeva e le budella si attorcigliavano, la mente, forse per protezione, andava a cercare i ricordi più belli. Quell'attimo di pace e serenità, di felicità e spensieratezza che rendeva vera e meritevole una vita. Perché era un modo per ritrovare la forza, fermare quel senso di vomito, quei conati che, come serpi, si attorcigliavano sullo stomaco strizzandolo a fare male. Quando tutto non era che il nemico. Come se non vi fosse stato mai altro. E allora, prima di cadere nell'alienazione, che la mente di Shintou colse una perla dal cesto dei suoi ricordi. La rigirò tra le mani del cuore e fu caldo e fu altro. E fu forza.
In una radura. In un tempo ormai passato da renderlo sbiadito eppure due uomini distesi, con il fiatone e le armi al fianco, ridevano. In un momento che fu unico, Shintou e Kuma si erano sfidati per la supremazia e la forza. Perché così quell'orso travestito da uomo giudicava gli uomini: dalla forza del braccio, in un antico modo che aveva origine nel profondo Nord del mondo, quando fu uomo, quando le sue mani brandivano un ascia e non la falce. Prima di essere un immortale. Quando fu Berserkr . Quando il suo villaggio era tra i monti e il ghiaccio, davanti ad una costa e le navi salpavano in primavera per fare razzie. Lui era tra di loro. Lui era un uomo. E fu un guerriero temuto e conosciuto. Ma adesso...adesso era semplicemente Kuma. Le falci dei due avevano bevuto il sangue l'uno dell'altro, la loro forza simile, la loro determinazione salda e fu tremendo quello scontro. La tecnica orientale di contro la tecnica occidentale. Grazia contro la più pura forza bruta e selvaggia. E fu allora che questa preghiera venne detta. La sentì da Kuma, quando venerava Wotan e offriva a lui solo il braccio e la lama.
Ecco là io vedo mio padre, ecco là io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere per sempre.
Era il suo modo di combattere. Era la furia del Nord. E la mente di Shintou richiamò quel ricordo dal passato perché mai era da solo, e mai lo sarebbe stato. Perché si è disperati quando non si ha nulla. Ma non fuori dentro di noi. Quando si è aridi. Quando non si sa più ridere, quando persino il sorgere del Sole non ci affascina né ci dice più nulla. Quando non esiste nulla che ci fa mancare un battito al cuore, quando tutto diventa grigio, incolore, uguale e statico. E Shintou aveva occhi vivi. Brillanti nella sua furia sdegnosa per un nemico che si era dato per sconfitto, dando orgoglio e dignità al nemico per diventare schiavo in mani che non sono mani, vagando in un cimitero perenne, dove nemmeno un suono vi era. Il silenzio del nulla. Ma nel cuore di Shintou vi erano grida di dolore e risate. Vi era l'amore per Shitsuki e i suoi amici, vi era l'odio, vi era la malinconia, vi era l'orgoglio di essere un samurai. Vi era la forza di chi aveva preso la vita nelle proprie mani. Vi era l'ardimento e la paura di cose sconosciute. Non era un ameba. Il canto dell'Oriente si levò alto. Danzò sul filo della lama di Balmung unendosi ai tamburi del profondo Nord, dove le foreste erano intricate e alberi secolari sfidavano orgogliosi e impavidi le stagioni, vedendo morte e sangue, così come la vita in un ciclo perenne. Quel vento fu caldo, di contro al gelo di Balmung ed insieme intonarono una nuova melodia guerriera e l'Inferno si aprì, le stelle si oscurarono perdendo la loro brillantezza mentre Balmung ronzava terribile in mani che non lasciavano andare la speranza, né la volontà di continuare ad avanzare nonostante tutto e tutti. Nonostante un Dio.
E quella preghiera sfiorò le labbra del samurai. Antichhe rune nordiche sulla roccia orientale. Il sakura danzare nel cielo del Nord, posandosi sulla neve pura e bianca dove un orso ruggì e il lupo ululò.
«Wodan...un tempo aiutavi mio fratello Kuma, aiuta anche me in questa battaglia. »
E lasciò fluire la sua forza su Balmung che ronzò terribile. In essa il grido di battaglia degli antichi berserkir. Era blasfemia avrebbero detto alcuni, pensare ad un altro Dio all'infuori di Jashin eppure non era più uno Jashinista. Non era più nemmeno di Jashin ma dei Demiurghi e combatteva per loro in una battaglia dove non vi erano più concetti umani di Bene e Male. Vi era la Realtà e la sua continuazione. Vi era una Legge da preservare che rendeva possibile il continuum di tutto questo. Siegfried agitò la sua falce, mentre Shintou, come fiamma ancestrale, rispose e le due armi di foggia divina si scontrarono e la loro luce fu spruzzo di stelle. Questa era la portata di questa battaglia. E Wodan rispose. Il Nord rispose lesto e dette la forza che Shintou aveva bisogno, mentre i Demiurghi si alzarono dai loro Troni fatti di Abisso. Guardarono il loro campione e furono con lui. Perché questo mondo era il loro e lo avrebbero difeso non per bontà ma per possesso. E il vento dell'Inferno fischiò al pari di lama seghettata. Oriente ed Occidente, Valhalla e Inferno uniti sul corpo di un samurai che dette se stesso per la causa. Un corpo sventrato ad Oto e ricostituito da Jashin, forgiato dalla fede e dagli insegnamenti del nano dell'Akatsuki ed ora lì, solitario ma non domo, di contro a Siegfried. Svettò l'anello d'oro, chiamava Balmung che rispose, mentre la cintura armò di forza sconosciuta il braccio eppure chiamavano un altro cimelio del Nord. Dal singolare al Tutto. Uno. Questo era nella mente del samurai. Questo era il canto dei cimeli del Nord che richiamavano l'ultimo per far tornare il Valhalla grande. Sepolta era essa. Sconosciuta ma vi era. La sua essenza palpabile e Siegfried schiumò rabbia, gli occhi da bestia, l'anello maligno che riluceva come la Stella Polare. Qualcosa doveva fare il samurai. Il colpo impattò eppure nulla si fece il campione del Nord. La sua forza era ancora a mo di montagna, colosso che non cedeva. Higanbana, mortifera, tranciava aria e terra alla ricerca delle carni di Shintou, che opponeva fiera resistenza al pari delle cantiche epiche. Sapeva che era lì: sepolta sotto i resti della locanda. Eppure come trovarla senza dare le spalle a Siegfried e rischiare di avere la testa ad adornare la cintura dello stesso? Nessuno dei due avrebbe dato all'altro la possibilità di farlo. Eppure la nera masnada brulicava su mura invisibili, grattavano le zanne e gli artigli su un muro fatto d'aria, mentre il marchio spurgava sangue come una ferita infetta. Il tempo era poco? Quando la nera marea si sarebbe abbattuta su di loro? Ogni minuto poteva essere l'ultimo. Eppure libero di cercare non era. Battere Siegfried? Era ancora al di là della sua portata nonostante la benedizione del Valhalla. Ma rimaneva uno shinobi. Addestrato all'arte dell'inganno da un uomo caduto in disgrazia perché pusillanimi non avevano né la forza, né il coraggio di dare tutto per la patria. Perché a volte bisognava essere spietati per poter sopravvivere. Sopratutto quando una Pantera odiosa aveva azzannato queste terre alla gola e il sangue di innocenti veniva versato, al pari dei colpevoli. E lo shinmei ryuu si unì alla scherma occidentale, due bordate a sovrapporsi a formare una croce fatta di antichakra lunghe qualche decina di metri e larghe qualche metro. Un attacco a vuoto? Era solo il modo di catturare l'attenzione del suo avversario, dargli quei secondi necessari per formare i sigilli e due sbuffi sarebbero seguiti. Due copie. Ed una di essa avrebbe fatto i sigilli per a tecnica Ribaltamento Minerale. Voleva fargli perdere l'equilibrio mentre Shintou sarebbe balzato come un lupo, addosso a Siegfried. Eppure non era questa la vera offensiva. Perché Kumo e Shinta Himura avrebbero aiutato, ora, Shintou Agiwara. Una bukijutsu di Kumo, subdola e imprevedibile, mentre lo shinmei ryuu avvolgeva il corpo del samurai, petali di ciliegio e di giglio del ragno rosso, fatti di chakra, turbinavano intorno al suo corpo. Il chakra avrebbe aumentato le dimensioni di Balmung permettendo di colpire, imprevedibilmente, da una maggiore distanza. Mirando alla clavicola destra. Un colpo a ferire, debilitare, spezzare e tagliare. Rendere tutta quella parte inutile per il combattimento. Un colpo dall'alto in basso. Con tutta la forza che poteva avere. Mentre la seconda copia sarebbe scattata verso il rudere per cercare l'ultimo tesoro.
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utilizzo la mia attivazione personale per creare una X fatta di antichakra e tenerlo impegnato. Mentre formo la tecnica della moltiplicazione superiore del corpo, creando due copie. La prima utilizza la ninjutsu di terra in modo da impedire un azione agevola semmai volesse prendere l'altra copia che scatta a cercare l'altra reliquia. Shintou, utilizzando una bukijutsu di Kumo, e confidando nel Ribaltamento Minerale, sfrutta l'effetto sorpresa di avere una balmung molto più lunga del normale per colpire la clavicola destra e rendere inutile quel braccio oltre a causare danni ingenti fisici, una ferita profonda e debilitante per iniziare a bere il sangue, permettere il collegamento e far arrivare i demiurghi in terra. CITAZIONE <passiva> - 風 - Lama Fischiante - "Il vento è uno degli elementi che tutti i combattenti corpo a corpo desiderano di possedere. Il motivo è semplice, infatti, l'impetuosità di queste folate capaci di spazzare via una foresta possono essere imbrigliate in piccoli punti, quali le proprie armi. Per questo lo Shinobi soffiando sopra i fili della spada che impugna riesce grazie all'empatia elementale a trattenerla intorno all'acciaio, quasi fosse uno scudo, dandogli la forma del filo originale. Successivamente con un po' di concentrazione crea due turbini invisibili intorno a questa, di ugual forza ma di direzione e senso opposto, rendendo con questo processo la katana affilata, con la capacità di poter tagliare qualsiasi cosa, dalla carne alla pietra. Di conseguenza sia gli attacchi con Armi Taglienti che con quelli Perforanti, otterranno un bonus pari al Chakra Totale del Ninja diviso 10."
<ninjutsu elementale> - 土 - Ribaltamento Minerale - [Chk: 110/170][Def/Res: 140/210] "Il ninja modifica la conformazione di un lastrone di terreno, facendogli assumere una consistenza simile a quella del minerale, e poi lo solleva, formando un muro di dimensioni enormi. In questo caso, la tecnica dà un bonus a Def/Res di 140/210, e difende fino a tre persone, utilizzatore compreso. Diversamente, il ninja può utilizzare questa tecnica durante un attacco ravvicinato dell'avversario, smuovendo il terreno direttamente sotto i suoi piedi: in questo caso, l'attacco avversario subirà un malus di 130/190, ed in seguito l'utilizzatore della tecnica potrà eludere o difendersi dall'attacco in qualunque modo, ma senza poter contrattaccare. Se l'avversario non dispone di almeno 80/130 di Vel, rimarrà schiacciato dalla pietra, dovendo quindi difendersi da un ulteriore attacco, in un'azione a parte, di potenza pari a 900/1200."
<attivazione> - 風 - Fuuton: Raffiche di Futen - [Chk:100 a turno][Res/Vel: +40] "Il ninja diffonde nell'aria per diversi metri il suo chakra elementale di Vento, ottenendo una serie di correnti turbolente e inarrestabili, come i venti che secondo la leggenda son contenuti nella sacca sempre retta dal kami che da il nome a questa tecnica. Il chakra nell'aria sotto forma di turbini protegge il ninja ostacolando il passaggio del chakra altrui e aumentando di fatto la sua resistenza a esso, e permette a esso di farsi trasportare dal vento concendendogli movimenti più veloci e scattanti."
<ninjutsu elementale> - 土 - Ribaltamento Minerale - [Chk: 110/170][Def/Res: 140/210] "Il ninja modifica la conformazione di un lastrone di terreno, facendogli assumere una consistenza simile a quella del minerale, e poi lo solleva, formando un muro di dimensioni enormi. In questo caso, la tecnica dà un bonus a Def/Res di 140/210, e difende fino a tre persone, utilizzatore compreso. Diversamente, il ninja può utilizzare questa tecnica durante un attacco ravvicinato dell'avversario, smuovendo il terreno direttamente sotto i suoi piedi: in questo caso, l'attacco avversario subirà un malus di 130/190, ed in seguito l'utilizzatore della tecnica potrà eludere o difendersi dall'attacco in qualunque modo, ma senza poter contrattaccare. Se l'avversario non dispone di almeno 80/130 di Vel, rimarrà schiacciato dalla pietra, dovendo quindi difendersi da un ulteriore attacco, in un'azione a parte, di potenza pari a 900/1200."
Attivazione Personale- Hyakuretsu Ōkazan Letteralmente, "Colpo Dei Cento Petali Di Ciliegio", tecnica del genere ougi, ovvero "Significato Profondo". Unione del kaan con il suono nuovo chakra acquisito ad Oto. Ma soprattutto diretta manifestazione del suo nuovo essere e della sua nuova condizione di Immortale. I precetti dello Shinmei rimangono nella sua anima, ma vengono ampliati dalla sua nuova condizione, dal suo corpo finalmente libero dalla malattia, dalle sue cicatrici che corrono sul suo corpo illuminandosi di un blu elettrico, e da quel nuovo chakra che lo rende ancora più forte ora che è finalmente libero. Se il kaan era un mantra buddista di meditazione, per sbloccare le proprie capacità nascoste sia fisiche che spirituali riuscendo a rendere manifesta la sua forte volontà in un simulacro, in un oggetto qualsiasi che faceva da tramite per la forza interiore, il Ki, del maestro e poter diventare capace di oltrepassare i propri limiti ed arrivare alla quintessenza della propria tecnica, questo colpo è il passo successivo. Tutto questo viene superato, portato ad un tale livello superiore, perfetta unione, dopo sacrifici, morte e inferni passati, all’unione tra la sua vecchia via e la nuova. La spettacolare esecuzione dello Hyakuretsu Ōkazan ha inizio con un singolo fendente di spada, che genera nel terreno, a non più di pochi metri di distanza dall'utilizzatore, una circonferenza del diametro di tre metri. Istantaneamente l'area all'interno della zona così circoscritta viene investita dal ki dello Shinmei, e sembra irradiarsi in una colonna di luce che subito si compatta in una tempesta di quelli che sembrano alla vista piccoli petali di giglio e giglio del ragno rosso. Alla comparsa dei petali di luce, la vittima sembra investita da una fitta pioggia di lame. In realtà, l'esecuzione effettiva è ben diversa da ciò che traspare dall'esterno: il fendente di spada di apertura irradia ki nell'area prescelta, ma ad esso seguono dai due agli otto brevi movimenti di spada, tanto più brevi quanto sono numerosi. Questi colpi si imprimono nel ki, che li riproduce sotto forma di lame di energia che vanno a colpire l'avversario come se fossero eseguite direttamente da sotto suoi piedi. I "petali di ciliegio" che sembrano danzare nell'area circolare dello Hyakuretsu Ōkazan sono condensazioni di energia, che seguono ogni movimento delle armi di Shintou, potenziando così i suoi attacchi con armi ma anche le sue difese con le stesse. Saranno tanto più numerosi quanto meno è perfetto il controllo del ki da parte dello Shinmei. Si dice che i grandi maestri Shinmei riescano a generare una colonna di luce talmente intensa da bruciare gli occhi, nella quale danza come trasportato dal vento un singolo petalo di ciliegio, un livello al quale Shintou tutt'oggi aspira con risultati incoraggianti ma ancora ben distanti dalla perfezione. ~ Zankūsen Kai: Anche le armi di Shintou risentono del nuovo chakra. Di fatti il metallo vibrerà delle medesime pulsazioni del possessore. Si concretizzarà sotto forma di lama energetica in un raggio d'azione piuttosto ampio, come se fosse un prolungamento della spada, e seguirà fedelmente il movimento della nodachi. Le sue armi e l’attaccamento con esse è indissolubile, così intenso dall'impedire a chiunque di scindere il rapporto fra coloro che adesso sono definibili compagni di ventura. Shinta riesce a controllare e a modellare il suo chakra, o Ki, sulla lama della sua spada per sprigionare da essa una vera e propria bordata di energia. In termini da regolamento può decidere se i suoi attacchi ravvicinati con armi possano essere a lungo o vasto raggio con un costo in più di stamina. In più potrà decidere se infondere il chakra sconosciuto di Oto. Antichakra di Oto: i suoi attacchi con armi non potranno essere contrattaccati ma solo difesi.
Talento Personale: Manjushage 曼珠沙華 – Giglio ragno rosso
Il collegamento, via via che sarà più forte, darà a Shintou nuovi modi per colpire la sua vittima fino a strapparle direttamente l’anima sacrificandola a Jashin. In questa forma dovrà pagare un costo di 30 di Slt immediatamente, non dovrà aver eluso, non dovrà aver subito Danni Certi nel turno precedente per attivare il talento. In questa forma il Collegamento, e gli eventuali PC, funzioneranno solo per rendere più nitida l’anima. Per cui non potranno essere usati per potenziare le tecniche di clan e/o tecniche personali. Eventuali ferite su Shintou non potranno comparire sul corpo dell’avversario in base al regolamento Collegamento. Questo è l’unico modo che ha Shintou per sacrificare l’anima. I vari livelli del talento sono a sommatoria e bisogna attivarli tutti per arrivare all’ultimo stadio.]
Lv 6: da 1 a 10 Punti Collegamento. Potrà riuscire a intravedere l’anima del suo avversario potendola così attaccare. Visto che l’emanazione è quasi del tutto indistinta gli attacchi verso di essa non avranno esito ma creeranno nel malcapitato un senso di angoscia e sentirà la propria anima urlare per la paura. Ogni suo attacco, se vi è Danno Certo, crea status panico calcolato sui PC/10
Lv 5: da 11 a 20 Punti Collegamento. La forma dell’anima diventa sempre più nitida e il giglio si apre un po’ di più, così come i colpi sono sempre più precisi e feriscono in maniera più decisa l’anima. In questo stadio ogni Danno Certo avrà un ulteriore bonus dato da PC/20
Lv 4: da 21 a 30 Punti Collegamento. L’anima è del tutta visibile e a questo stadio ogni colpo si rifletterà sulla mente dell’avversario, funzionando similmente ad una genjutsu. Gli attacchi dovranno essere parati non più con la Def ma con la Res o elusi.
Lv 3: da 31 a 50 Punti Collegamento. A questo punto del livello il giglio è quasi del tutto fiorito e anche il mondo dei morti inizia a far sentire la sua presenza su questo mondo.Yurei inizieranno a volteggiare tra i due contendenti,Yokai faranno sentire le loro urla, Onryo cercheranno di afferrarlo. Questo porterà un malus agli attacchi del suo avversario di PC/20
Lv 2: da 51 a 70 Punti Collegamento.Yomotsu Hirasaka- Valle della Morte.In questo stadio oramai il giglio è fiorito e i suoi petali aprono la Valle dei Morti dove le anime si raccolgono per sprofondare nell’oblio. Lì dove le potenze infernali le attendono. Per resistere a tale visione la somma di Res+Chk(potenziabili da attivazioni) dell’avversario dovrà essere più alta della somma di Frz+Chk di Shintou. In caso contrario darà un malus di 10 +PC/3 a Frz, Def,Res,Int e Vel.
Lv 1: 71+ Punti Collegamento. Meido Zangetsuha - Luna del mattino che conduce all'aldilà A questo punto il fiore è del tutto germogliato e il mondo dei morti si apre davanti al suo avversario. Questa tecnica crea un grande circolo nero, che spedisce l'intero corpo del nemico all'inferno. Con un singolo colpo della sua falce il suo nemico sarà assorbito dallo Yomotsu Hirasaka e sarà sacrificato direttamente a Jashin Se l’attacco avrà successo, cioè si avrà Danno Certo, si subirà un malus di -200 di salute. Se questo non muore subirà un contraccolpo pari a -200 ad ogni statistica esclusa la VTA. Il resto dei malus dati da questo talento si azzereranno del tutto ma non potrà più essere sacrificato a Jashin.
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