[Kiri] Codex Larvarum, Quest Rashomon per (!)

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view post Posted on 6/4/2020, 17:54     +1   -1

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Il tempo di concludere quella richiesta accorata, dopodiché il buio. Lo stesso tempo di un battito di ciglia e tutto intorno a lui venne avvolto dalla più infida oscurità, le cui grinfie inglobarono qualsiasi cosa attorno a lui. Per una frazione di secondo sentì cedere il pavimento sotto i piedi e per quanto difficile da credere non riuscì a reagire in alcun modo. Rimase immobile nella sua posizione, con un urlo strozzato in gola ed il cuore che oramai aveva saltato un paio di battiti per la paura. Un sentimento talmente intenso e reale da far gelare il sangue nelle vene. Un terrore atavico, nascosto nei meandri più profondi del cuore umano, nulla che si possa spiegare a parole.
Si, il tempo di riaprire le palpebre e tutto tornò alla normalità. Quasi. La stanza in cui si ritrovò era molto simile a quella precedente o meglio era la stessa ma con evidenti segni di abbandono. Lo spadaccino si guardò attorno, ancora visibilmente scosso per quanto appena accaduto, riuscendo a costatare la presenza di una moltitudine di ragnatele che ormai addobbavano l'intero vano. Scaffali, sedie e persino il soffitto, nulla si era salvato dall'incedere di quelle trame grigiastre intessute in chissà quanto tempo. Il pavimento invece sembrava costellato dei corpi consumati di piccoli animaletti ormai prossimi alla decomposizione, il cui odore pungente si univa a quello dei libri ormai marcescenti. Agli occhi dello spadaccino quello era un incubo a tutti gli effetti, uno di quelli che ti sveglia la notte e non ti permette di riprendere sonno. Uno di quelli a cui ripensi spesso nonostante cerchi di dimenticarlo. Ecco, un incubo, di questo si trattava. Provò a chiudere gli occhi più forte che poteva per cercare di risvegliarsi ma l'unico risultato ottenuto fu' quello di vedere la vista annebbiarsi leggermente per qualche secondo. Era sempre in quella stanza, in quella situazione assurda e nulla era cambiato. Provò quindi a riprendere fiato, ragionando con lucidità sul da farsi. Come si sarebbe comportato un ninja ben addestrato in quel caso?


(Forza Mitsuaki, respira e ragiona...magari questa è tutta un'illusione e tu ci stai cadendo con tutte le scarpe.)

Prese dunque coraggio e con un briciolo di lucidità provò a concentrare una discreta quantità di chakra in tutto il corpo per eliminare eventuali influenze negative. Si preparò a rilasciare la tecnica ponendo entrambe le mani dinanzi al petto e sforzandosi quanto più possibile per debellare la genjutsu. Certo, se solo quella fosse stata una mera illusione. Ci sperò con tutto il cuore, ci mise tutto se stesso. Eppure non successe assolutamente nulla. Il dottore continuava imperterrito a sbraitare mentre uno strano puzzo di zolfo iniziava pian piano ad inondare le sue narici. Neanche si accorse che lo studioso lo aveva urtato nell'indietreggiare verso di lui ma percepì chiaramente le sue parole.

Non so cosa sta succedendo ma per una volta siamo d'accordo, dobbiamo andarcene di qui...

La soluzione non era però così scontata. In tutto questo infatti una strana energia aveva iniziato a permeare l'aria, espandendosi a macchia d'olio per tutta la stanza ed acquisendo sempre maggior vigore. Una forza in grado di risvegliare nuovamente la Samehada e rendere ancor più difficile comprendere cosa stesse succedendo. Lo shinobi si ritrovò quindi con una serie di campanelli d'allarme pronti a suonare all'unisono.
Prima che potesse in qualche modo addentrarsi per la libreria alla ricerca di una via d'uscita però qualcosa lo stoppò di colpo. Un libro cade poco distante da lui da uno dei ripiani posti alla sua destra e nel momento stesso in cui toccò terra iniziò a disfarsi, a sciogliersi in una strana melma fumante. E così presero a fare altri libri che più o meno spontaneamente iniziarono a riversarsi al suolo per liquefarsi in quella fanghiglia raccapricciante. Persino le sedie ed il tavolino iniziarono ad essere corrosi nella medesima maniera, accentuando ancor di più la voglia dello spadaccino di fuggire a gambe levate da quella stanza per evitare di fare la stessa fine. Raccolse quindi tutto il coraggio che aveva, costringendo il dottore a scendere dalla superficie del tavolo su cui si era raggomitolato e che, pian piano, stava fondendosi con il pavimento. Lo invitò caldamente a seguirlo, prendendo la prima via possibile a passo piuttosto spedito. Qualche metro, giusto il tempo di udire un urlo quasi disumano provenire proprio dalla medesima direzione da loro intrapresa. Le strazianti suppliche di un uomo riecheggiavano nel silenzio tombale di quel posto sperduto chissà dove, accompagnato unicamente dal ribollire di quella strana fanghiglia sotto i loro piedi. Poi, una sadica risata femminile oscurò tutto il resto, trasformandosi pian piano in una cacofonia di voci che si sovrapponevano e si alternavano. Ognuna di quelle risate proveniva da una parte diversa di quella stanza, crudeli e sadiche al punto da far accapponare la pelle.
Erano circondati.


Yoshi non fermarti per nessuna ragione!

Afferrò quindi lo studioso per un braccio, strattonandolo con una discreta forza per impedire che si fermasse nuovamente. Più che una richiesta a Yoshi quello era un monito per se stesso.
Tutto attorno intanto la temperatura iniziò ad aumentare vertiginosamente, mentre una moltitudine di occhi presero a schiudersi nell'oscurità, prendendo spazio dai libri caduti in precedenza. Un'altra stranezza da aggiungere al pacchetto, insomma.
Lo Squalo non fermò la sua corsa, cercando di non farsi destabilizzare dal fatto di essere perennemente osservato. In quelle condizioni non avrebbe potuto proteggere al meglio se stesso, figurarsi il dottore. L'unica opzione era la ritirata strategica, alle ricerche sul libro avrebbero pensato in seguito.
 
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view post Posted on 7/4/2020, 23:19     +1   -1
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Febbraio 249 DN – Paese delle Terme – Secondo giorno


Ed è così che Mitsuaki non attende un istante in più: se tiene alla vita del giovane studioso – e alla propria – uscire da quel posto maledetto sembra essere l'unica soluzione intelligente. Non è in sé complicato ritrovare la strada e percorrerla a ritroso: per quanto la biblioteca sia un luogo fitto di nicchie e pieno di anfratti, il percorso intrapreso da Eri Kudo dall'ingresso non disegnava molte svolte.
Il problema è nelle condizioni terrificanti in cui versa quel posto.

Uscendo dalla nicchia in cui erano stati lasciati infatti, il panorama non cambia di una virgola. Anzi. Non appena lo shinobi muove i primi passi verso la libertà e riesce a sbirciare al di là dell'angolo che gli esclude la visuale dal corridoio principale, nota un succedersi indefinibile di festoni di grige ragnatele che pendono da ogni angolo, che finiscono per velare la luce che i due si aspettano di vedere in fondo al passaggio. Il suolo è ricoperto da chiazze irregolari di mucillagine corrosiva, anche se pare che la caduta di tomi sia rallentata. Le strida delle creaturine dagli occhi incandescenti però si intensificano di colpo, come un branco di scimmie demoniache allarmate dalla fuga di una preda... e mentre il calore nella stanza va intensificandosi, un'improvvisa vampata di calore cocente sfiora con un basso ronzio l'orecchio di Mitsuaki.
Yoshi sussulta – lo Spadaccino lo avverte con chiarezza – e strilla spaventato: “Palle di fuoco?! PALLE DI FUOCO?!” con voce sempre più acuta e isterica.

Un istante dopo un globo rossastro si schianta a terra sfrigolando, un paio di metri più in là, esplodendo in una pioggia di scintille: i vapori che si sprigionano dal contatto con la fanghiglia hanno un odore atroce, e tutta l'aria di essere tossici. I ronzii si intensificano di numero, mentre riflessi rossastri si accendono in ogni angolo.
Li stanno letteralmente bombardando.
Nel frattempo, la voce disperata di poco prima svanisce gradualmente, frammentandosi in echi e singhiozzi fino a dissolversi nel nulla, assieme agli ultimi residui della risata cattiva.

L'aria è diventata irrespirabile, uscire di lì è un'esigenza sempre più pressante, ma più gli istanti trascorrono e più la biblioteca demoniaca si fa affollata... cos'è quel brulicare a terra?
Dei... vermi?
Dei vermi!
Sbucano dalle chiazze acide come lombrichi durante la pioggia di primavera e si trascinano sul pavimento, per inabissarsi in un'altra pozza, come se l'esistenza del pavimento fosse per loro un'opinione trascurabile. Hanno una bella corona di denti aguzzi sull'estremità anteriore e si muovono con una rapidità insospettabile. E chissà cosa diamine sbucherà di altro, se si attarderanno ancora: quel poco di luce che c'è sta a sua volta calando, e i contorni degli oggetti ondeggiano e tremolano per il calore.


CITAZIONE
Cazzotti time: butta giù qualche cenno sulle contromisure che Mitsuaki adotta mentre fugge, per evitare di beccarsi la fanghiglia-schifo addosso, i vermoni e le palle di fuoco. Arriva pure alle porte della biblioteca, poi vediamo *come* ti ci faccio arrivare. Scusa il post poco ispirato, ma ho pensato che farti uscire senza colpo ferire sarebbe stato esageratamente "facile"
 
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view post Posted on 11/4/2020, 10:38     +1   -1

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//Questo è il massimo che sono riuscito a tirare fuori questi giorni.//

La corsa dei due si faceva sempre più intensa mentre l'aria tutt'attorno si impregnava del puzzo di quella fanghiglia putrescente che, oramai, aveva preso a riempire il pavimento dipingendolo con chiazze sempre più grandi. La temperatura non aveva affatto smesso di aumentare e persino respirare stava diventando man mano più difficoltoso. Nulla che lo spadaccino, addestrato com'era, non potesse sopportare. La stessa cosa però non poteva dirsi del dottore, evidentemente provato dalle ardue condizioni climatiche e non solo. Una situazione surreale in tutto e per tutto che lo stesso Mitsuaki faticava a comprendere nonostante la comprovata esperienza in faccende del tutto anormali. Evitò quindi di pensarci sul momento, continuando imperterrito a spronare il ricercatore per evitare che abbassasse la guardia.
Ripercorrere il percorso al contrario si rivelò il miglior metodo per ritrovare la bussola fra la moltitudine di scaffali della biblioteca, disposti quasi volutamente in maniera labirintica per confondere visitatori inesperti. Si destreggiarono fra i corridoi nella speranza di non aver sbagliato strada, alla ricerca di un minimo segno di luce. Le fitte ragnatele però impedirono loro di riconoscere qualsiasi punto di riferimento e ai due non restò che continuare a procedere a ritroso per la strada imboccata precedentemente. I libri continuavano a cascare dalle mensole e liquefarsi a contatto con il suolo contribuendo ad aumentare la quantità di mucillagine presente. Il castano evitò senza problemi gli schizzi di quella disgustosa sostanza e per quanto possibile si adoperò affinché anche Yoshi ne fosse protetto, strattonandolo a destra e sinistra come fosse una povera bambola. Il vero problema, però, giunse solo in seguito. La caduta dei libri era si rallentata ma aveva anche lasciato spazio ad un nuovo pericolo, forse ancor più tangibile del precedente. Gli occhi che li seguivano erano aumentati considerevolmente e con essi persino al temperatura nella stanza. Le due cose erano collegate? Apparentemente no, finché l'urlo del dottore non fece notare lui un globo infuocato che per poco non lo colpì in pieno viso. Lo schianto al suolo non fu violento ma l'odore che si sprigionò da quella specie di muco bruciato rese l'aria ancor più irrespirabile.


Copriti il naso e cerca di respirare questo schifo il meno possibile.

Quella palla di fuoco era stata solo un avvertimento. Tutt'attorno infatti i bagliori iniziarono ad aumentare considerevolmente, accendendosi come lanterne in piena notte. Qualche istante dopo si ritrovarono sotto una vera e propria pioggia di fuoco, con sfere incandescenti pronte a bersagliare il duo per impedirne la fuga. Lo Squalo, a quel punto, interruppe improvvisamente la sua corsa ed ordinò a Yoshi di fare lo stesso. Con velocità a dir poco elevata le mani si mossero sinuosamente per comporre una serie di sigilli e dopo aver accumulato una discreta quantità di chakra nel petto si preparò ad utilizzare una tecnica imparata da poco. Un lungo soffio a labbra socchiuse si tramutò in uno sputo d'acqua vero e proprio che prese immediatamente la forma di un mulinello a mezz'aria. Le sfere infuocate a contatto con la barriera acquatica iniziarono a svanire, dissolvendosi in piccole nuvolette di vapore. Qualcuna riuscì comunque a superare le difese del giovane, schiantandosi qua e la per la stanza, aumentando la quantità di vapori tossici. Lo spadaccino continuò a mantenere la tecnica attiva per quanto possibile e non appena intravide un istante di pausa dal bombardamento nemico si fiondò a capofitto verso l'uscita. Si fece strada sradicando con le mani i fasci di ragnatele mentre il respiro si faceva sempre più affannoso. Rimaneva poco tempo prima di esser sopraffatti dai fumi venefici.
Con rinnovato slancio i due ripresero la corsa, con i piedi ormai insozzati dalla melma ed i corpi ricoperti dai rimasugli delle tele di ragno. L'uscita della biblioteca non era lontana e persino Mitsuaki riuscì a comprendere quanto fossero vicini alla salvezza. Solo qualche altro metro li distanziava dalla porta. Ma quell'incubo non sembrava voler cessare in alcun modo, come se la libreria stessa volesse imprigionarli al loro interno. La melma sotto i loro piedi iniziò infatti a ribollire nuovamente, con bolle sempre più grandi ed un odore ancor più terribile del precedente. Uno strano ronzio in sottofondo prese il posto dei lamenti ormai lontani.


No dai, anche i vermi NO!

Strani esseri simili a lombrichi si affacciarono dalle chiazze di melma, ricoperti dalla stessa e pronti a farsi strada tra le loro carni con denti affilati come rasoi. Si muovevano stranamente in maniera molto veloce, spostandosi all'interno del pavimento come fosse terriccio fresco. Viscidi e silenziosi gli strani esseri puntavano alle loro gambe. Anche questa volta però lo spadaccino provò a mantenere il sangue freddo e senza lasciarsi trasportare dalle emozioni fece la propria mossa. Afferrò con forza la Samehada e con un fendente la schiantò al suolo. Le scaglie blu come la notte si fecero largo tra le fasce che la tenevano imprigionata, squarciandole e riducendole a brandelli. Lo spadaccino quindi si apprestò ad immettere la propria energia nella mannaia che rispose con estremo entusiasmo. Le scaglie iniziarono a vibrare freneticamente, allungandosi in direzione dei bersagli per poterne colpire il più possibile. Vide molti di quegli esseri trafitti a maciullati dalle spire della compagna, una scena disgustosa e che avrebbe volentieri fatto a meno di guardare ma che immediatamente lasciò spazio all'immagine della porta poco distante.
Un ultimo respiro quindi, senza preoccuparsi di eventuali ferite e lasciando indietro la fatica accumulata. C'erano quasi, mancava davvero poco.


<ninjutsu elementale> - 水 - Suiton: Mulinello - [Chk: 80/125][Def/Res: +120/165] "Creando un vortice d'acqua a mezz'aria, il ninja realizza una forte barriera contro l'avversario, deviando buona parte dei suoi attacchi, nonchè sbilanciando l'avversario stesso. L'efficacia di questa tecnica aumenta di 1/10 del totale se utilizzata per parare un attacco a distanza con armi, mentre se utilizzata contro un attacco ravvicinato l'efficacia aumenta di 1/20."

<bukijutsu di supporto> -(Deformazione) Ramificazione- (Chk:70)
“In questa tecnica, pur non fondendo direttamente la spada, si riesce ad alterare profondamente la sua struttura dividendo l'iniziale lama in più ramificazioni che si possono ulteriormente allungare e ramificare grazie al chakra. L'elevato livello di divisione può perfino portare la spada ad essere formata da lame pressoché invisibili, oppure ad allungarsi tanto da consentire attacchi di spada a distanza. Il chakra speso si ripartirà tra due "parametri" chiamati "Ramificazione" e "Lunghezza". "Ramificazione" potenzia la Frz/Def/Res del ninja quando impiega l'arma per difendersi, "Lunghezza" influisce sulle tecniche. Se la lunghezza supera 50, ogni attacco portato direttamente con la spada diventerà a lungo raggio. Se le ramificazioni superano i 50, la spada può essere usata come barriera per difendere fino a due persone e, se usata per attaccare, il nemico non vedrà bene la spada e subirà un malus di 20 a qualunque reazione. A ogni successivo uso dell'attivazione può essere cambiata la distribuzione dei punti, ma i bonus non si accumuleranno.”


//In spoiler le tecniche usate//
 
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view post Posted on 19/4/2020, 15:30     +1   -1
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Figurati, e scusa l'attesa!
C'è chi si gasa da morire quando vien lasciato libero, ma non siamo fatti tutti uguali... comunque sono dei bei passaggi, mi sono piaciuti.
Stavo giusto ripensando a tutte le giocate con demoni/spettri e congeneri che ti ho fatto sorbire, che palle ahahahahah

[azioni a fine post concordate col masterato]



Febbraio 249 DN – Paese delle Terme – Secondo giorno


Mitsuaki ci ha visto giusto, riguardo allo studioso: senza un addestramento adeguato, il fisico di un comune essere umano resiste con difficoltà a condizioni avverse. Yoshi è un topo di biblioteca, e per quanto sia in buona salute, il massimo del disagio l'ha avuto quando dissotterrava rovine in piena estate, quando ancora era un giovane studente di archeologia.
Una brutta tosse convulsa inizia a scuoterlo dopo pochi minuti, e anche quando gli viene intimato di filtrare l'aria, gli occhi chiari continuano a lacrimare incessantemente. Insegue lo Spadaccino al meglio delle sue possibilità, premendosi un gomito sul viso, ma continua a tossire da dietro la stoffa, oltre a fare molta più fatica nella corsa.

L'adrenalina sprigionata dal terrore è appena sufficiente a farlo arrivare a qualche metro dalla porta d'ingresso, nel momento in cui Kanada si ferma di colpo e inizia ad affettare vermi come se fossero mortadelle: sarebbe il momento di fermarsi a tirare il fiato, se solo l'aria non fosse ancora velenosa, costringendo il giovane studioso a tenere la bocca incollata alla manica.

I fendenti e la Ramificazione di Samehada, finalmente libera dalle sue pastoie, aprono con furia uno spiraglio di tregua per i fuggitivi: per quanto siano evidentemente letali, quegli invertebrati sembrano assai poco resistenti, mentre i piccoli demoni del fuoco sembrano avventurarsi di mala voglia verso l'esterno. Gli occhietti di brace osservano dagli scaffali la mattanza, mentre cacofonie di strida accolgono tanto gli assalti dei vermi, quanto le parate e le stoccate dello shinobi.

La visione di Squalo libera di sbranare e squartare farebbe sbiancare per il timore la maggior parte degli spettatori, e per Yoshi sarebbe lo stesso, se solo le sue condizioni lo permettessero: in quel momento benedetto di stasi che segue la macellazione appena conclusa, mentre tutte le creature demoniache della biblioteca sembrano trattenere il respiro e chiedersi quale sia la prossima mossa da fare, Mitsuaki avverte la massa dello studioso premere contro la sua schiena per poi scivolare verso il pavimento. Segue un gemito di dolore, accompagnato da un intenso sfrigolare: dove le ginocchia hanno toccato il suolo, la melma corrosiva ha già iniziato ad intaccare stoffa e pelle, mentre le scarpe ricoperte di melma trasmettono ormai una sensazione malsana ai piedi dei due umani intrappolati nella biblioteca demoniaca. Sprigionano fumo, non serve guardarle per capire che presto la corrosione avrebbe finito di divorare le suole e colpito i piedi.

L'attimo fugge rapido, il tremore è nell'aria: il fremito di un attacco che sta per riprendere, e i due malcapitati non si lasciano sfuggire l'occasione. Le strida rabbiose dei demoni nell'ombra esplodono in un orribile coro, nel momento in cui i battenti della porta vengono spinti con foga verso l'esterno: era lì, a due passi, occultata dietro grigi festoni di ragnatela. Yoshi è stremato dopo l'ultimo scatto, nonostante sia stato breve: crolla a corpo morto contro il battente, spingendolo verso l'interno per chiuderlo, aspettandosi senza nemmeno razionalizzarlo che Mitsuaki faccia lo stesso con l'altra anta.
Le grida stridule cessano di botto, tagliate fuori dallo spesso legno di noce.
Lo studioso è scosso da terribili colpi di tosse, tanto da non riuscire quasi a stare in piedi: rimane a terra, gattoni sulle ginocchia ulcerate dall'acido, il viso arrossato e le vene del collo gonfie, mentre i polmoni cercano disperatamente di espellere i vapori tossici inalati. La stessa tosse tartassa anche i polmoni dello Spadaccino, anche se con forza inferiore.

All'esterno della biblioteca, villa Kudo si estende intatta: il giardino tetro visibile dalle finestre, l'ingresso carico di pezzi di antiquariato esattamente come l'avevano visto entrando qualche ora prima. Non c'è un'anima viva in giro.
E forse i due si sarebbero potuti concedere il lusso di chiamare aiuto o cercare qualcuno della servitù della casa, se il legno della porta della stanza da incubo non avesse iniziato a scurirsi e gonfiarsi, ricoprendosi velocemente di muffa: la corruzione lo intacca ad una velocità innaturale, tanto che lo stesso Yoshi se ne accorge nonostante il malessere: sgrana gli occhi da dietro agli occhiali appannati, si asciuga un filo di saliva dal mento e gracchia “Dobbiamo andare!”, recuperando le energie minime necessarie a tentare la fuga.

Sbanda più volte il poveretto, ma che abbia la forza di muoversi sulle sue gambe è già un buon segno; la facciata della villa li scruta malevola, mentre battono in ritirata lungo il vialetto, facendo schizzare in tutte le direzioni la ghiaia candida... eppure i segni di corruzione non sembrano estendersi alla facciata. Le pietre non si sgretolano, nessuna creatura immonda appare dietro alle finestre.

Tanto che potrebbe parere che si sia trattato solo di un sogno.

Possibile?



L'Arashiyama accoglie i suoi illustri ospiti in un caldo tripudio di luci, specchi e stucchi dorati, e non poche occhiate sconcertate da parte del personale: Mitsuaki e Yoshi sembrano i profughi di qualche cataclisma.
Di presenze sinistre non c'è traccia: Squalo si è placata e riposa avvolta dai resti delle sue bende, il libro è saldamente riposto tra gli indumenti di Kanada, e l'attempato receptionist al bancone sembra essere più bravo dei suoi colleghi a mascherare il proprio stato d'animo. “I signori hanno prenotato?” domanda, inchinandosi educatamente in segno di saluto.


CITAZIONE
Una volta che Yoshi declina il suo nominativo e quello di Akayuki (deve farlo per forza o dormite per strada), il tizio al bacone dice che c'è un telegramma per voi, inviato all'ora di pranzo. Il messaggio recita così: “attendo aggiornamenti STOP – Akayuki”
Puoi decidere se rispondere al telegramma, l'albergo ha un telegrafista interno.
Yoshi nel frattempo borbotta più volte “Non può essere vero... non è possibile”, con lo sguardo perso nel vuoto.
 
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view post Posted on 26/4/2020, 09:47     +1   -1

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A furia di tirare fendenti a destra e a manca lo spadaccino sente che l'aria nei polmoni inizia a scarseggiare ma non può permettersi di fermare quell'assalto. Manca poco all'uscita, la porta è distante solo qualche metro e non ha alcuna intenzione di rimanere in quella biblioteca un'istante di più. I piccoli vermiciattoli vengono squartati con velocità disarmante dall'enorme mannaia e riversano le proprie interiora sul pavimento, mescolandosi con la fanghiglia putrescente e schizzando su scaffali e tomi vari. Uno spettacolo disgustoso senza ombra di dubbio eppure rappresenta l'unica soluzione per sopravvivere. Il dottore, nel frattempo, cede sulle ginocchia stremato. Come prevedibile non ha alcuna preparazione fisica per affrontare una situazione tanto delicata ed è per questo che Mitsuaki deve impegnarsi più del dovuto per scampare a quell'incubo. Con la mano libera lo aiuta a risollevarsi da terra per evitare che le ferite provocate dalla melma acida si aggravino ulteriormente, cercando in ogni modo di evitare il contatto con la sostanza corrosiva.

Ci siamo quasi, non mollare proprio ora!

Tenendolo stretto a se prende quindi a correre verso la porta con tutta l'intenzione superarla con quell'ultimo scatto. Non si preoccupa più delle ragnatele che gli insozzano il viso o che finiscono direttamente in bocca, l'obiettivo è a qualche passo. Un balzo e quell'incubo è oramai alle spalle. La luce inonda i suoi occhi chiari, rendendolo cieco per qualche istante ma l'unica cosa di cui si preoccupa è chiudere l'anta della porta con la forza rimasta. Finalmente le due estremità si congiungono, richiudendo al proprio interno gemiti e e chissà quali altri strani rumori. Il tonfo della porta è ora l'unico suono a rimbombare per la sala, tornata nuovamente visibile dopo qualche istante di adattamento delle pupille rispetto all'oscurità precedente. La tosse accumulata in precedenza lo costringe a sputare via saliva mista ad altre sostanze non meglio identificate ma l'importante è poter respirare nuovamente a pieni polmoni. Sente la cassa toracica bruciare come non mai ma finalmente può dirsi salvo. Ansima vistosamente mentre si avvicina al dottore, chinato su se stesso in preda alle convulsioni. Ha riportato diverse ferite agli arti inferiori e la fanghiglia deve aver penetrato i vestiti stando a come sono ridotti ormai a stracci. Eppure nulla di irreparabile, tanto che dopo qualche minuto sembra riuscire autonomamente a rimettersi in piedi e ad osservare assieme al chunin la porta della biblioteca sgretolarsi lentamente, corrosa dalla muffa e da altri agenti chimici. Quello è probabilmente ciò che sarebbe successo loro se fossero rimasti più del dovuto in quella casa e proprio per lo stesso motivo lo spadaccino accetta senza il minimo dubbio il consiglio del collega. Si ritrovano quindi a camminare lungo il corridoio costeggiato da reliquie intenzionati ad abbandonare la villa senza neanche provare a cercare aiuto. Lo Squalo tiene gli occhi aperti e si guarda attorno in maniera sospettosa con la fedele compagna sempre stretta fra le mani. Non poteva abbassare la guardia proprio in quel momento, chi li voleva morti di certo non avrebbe atteso che si riprendessero da quello shock. Eppure in qualche maniera si trovarono ad abbandonare la casa senza ulteriori intoppi, pronti ad incamminarsi verso l'hotel.

Non impiegarono molto tempo a raggiungere l'albergo che li avrebbe ospitati per la notte, non troppo distante dalla villa dei Kudo. La struttura era molto grande e si distingueva nettamente dalle altre per lo stile visibilmente più moderno e per l'enorme insegna che ne riportava il nome.


(E così è questa la famosa catena di hotel di cui parlava Yoshi...)

All'entrata dell'edificio vengono squadrati da capo a piedi e per come sono ridotti quello è il minimo che si aspetta. In questo caso infatti il castano si limita a sorridere in maniera ebete mentre varca la soglia e si dirige verso la reception, accompagnato dal collega ancora scosso per l'accaduto. L,uomo oltre la scrivania riesce a dissimulare in maniera impeccabile le ovvie perplessità non appena sente il nome pronunciato dal dottore, mettendosi subito all'opera per recuperare le chiavi del loro alloggio. Mentre il receptionist scorre il dito sul libro mastro lo spadaccino continua guardarsi attorno, notando l'imponenza della costruzione strutturata in modo da poter distribuire la luce proveniente dall'esterno con giochi di specchi ed ampie finestre. Riesce persino a scorgere il suo riflesso distorto in alcune di quelle superfici riflettenti che accentuano il loro stato pietoso.
Una volta confermata la loro prenotazione viene loro affidata la chiave della stanza ma prima che possano in qualche modo avviarsi verso l'alloggio vengono avvisati della presenza di una missiva da parte del signor Akayuki. Come lo stesso Mitsuaki ebbe modo di leggere il magnate desiderava conoscere l'avanzamento dei lavori ed attendeva risposta da parte dei due. Lo spadaccino decise quindi di rispondere al telegramma tramite il servizio offerto dallo stesso hotel, riservandosi però alcuni dettagli più o meno importanti. Si recò personalmente dal telegrafista e senza perdere altro tempo diede lui le istruzioni sul da farsi.


Allora, può scrivere:

"Nessuna novità STOP
Continuiamo a cercare STOP
Le faremo sapere appena possibile STOP"



Nulla di troppo complicato insomma, eppure nulla che avrebbe potuto compromettere la loro posizione. Il ragazzo sapeva bene di non essere per nulla al sicuro e se erano riusciti a sfuggire a quella casa era perché nessuno aveva provato a fermarli in alcun modo. L'obiettivo era quindi riordinare le idee e discutere assieme allo studioso sul da farsi per evitare di incappare in situazioni analoghe.
Si rivolge quindi al quattrocchi, che continua a ripetere a se stesso che tutta quella situazione non è reale, che tutto ciò non è possibile


Tutta questa situazione è assurda, lo so, ma è assolutamente reale. Non abbiamo idea di chi o cosa ci troviamo contro ed è per questo che ora abbiamo bisogno di quante più informazioni possibili. Ora però sarà meglio salire in stanza a fare un bel bagno caldo perché credimi...puzzi come una montagna di sterco in putrefazione!

Riprese infine, cercando di stemperare in qualche modo la tensione del momento.

//Sto provando a postare al presente, vediamo cosa ne esce fuori.//
 
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view post Posted on 28/4/2020, 15:51     +1   -1
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CITAZIONE
Se ti disorienta il cambio temporale tra i vari post, posso scrivere io al passato. Vedi come ti trovi e in caso fammi sapere.
Puoi fare domande a Yoshi; volendo poi, in base alle decisioni di Mitsuaki, ti passo qualche info sui prossimi passaggi, per non fare giri a vuoto.
Considera che la trama avanza comunque a prescindere: è il come Mitsuaki affronta gli sviluppi a cambiare in base alle circostanze.



Febbraio 249 DN – Paese delle Terme – Secondo giorno

Il bagno sembra avere un effetto positivo su Yoshi, nonostante il suo evidente timore di restare da solo nella stanza da bagno per un periodo superiore ai due minuti: dopo mille tentennamenti, avrebbe acconsentito a lavarsi... ma lasciando la porta aperta. Il che sarebbe potuto facilmente apparire infantile o peggio, ma a lui non sembra importare particolarmente. È stato aggredito da demoni e vermi giganti in una specie di casa stregata, mostrare le chiappe in pubblico è un prezzo più che accettabile da pagare, per assicurarsi un rapido intervento in caso serva.
E comunque, sono pur sempre tra maschi.

Ne sarebbe uscito rinfrancato, almeno in apparenza: tremori molto attenuati e odore molesto eliminato; restano ad angosciarlo solo gli occhi vitrei e la tendenza a sussultare ad ogni minimo fruscio. La pelle sulle ginocchia si stacca in strati giallastri come pergamena vecchia, mettendo a nudo il derma sottostante, arrossato e screpolato, ed occasionalmente la viva carne: la medicazione col disinfettante richiesto in albergo sarebbe stata piuttosto dolorosa, ma per il momento avrebbero evitato gli ospedali. Una fasciatura provvisoria avrebbe isolato le lesioni dal tessuto degli abiti, per consentirne la guarigione.

Il silenzio accompagna le abluzioni, la medicazione e il cambio d'abito, ma una volta riacquistata una buona dose di dignità, la voce dell'antiquario avrebbe ripreso a risuonare nella stanza, seppure flebile ed atona: “... ce l'ha lì con lei, vero...?” chiede incerto, guardando verso la spalla dello Squalo, come a cercare conferma che il libro sia ancora in suo possesso.
“Mi domando... i Kudo... che fine abbiano fatto. La villa... sarà tutta...” - il finale della domanda resta in sospeso, ma è abbastanza chiaro: quel fenomeno paranormale sembrava espandersi verso l'esterno della biblioteca, e della vedova Kudo non avevano visto nemmeno l'ombra, da quando l'ambiente aveva iniziato a deformarsi.
“Girano leggende sull'Innominato” gli dice Yoshi, aggrottando dolorosamente le sopracciglia sugli occhi chiarissimi - “ma non ci avevo creduto. Era impossibile. Non esistono certe cose... voglio dire... un conto sono i prodigi che fanno i ninja. Usate il... chakra, no?
Un conto sono i Kami. Ma gli Youkai, gli spettri... non ho mai creduto possibile che esistessero davvero. O che potessero toccare le persone.
Lei... lei ha sentito qualcosa? Con i suoi... poteri?”
domanda, ma aggiunge subito: “Io... credo che non sia saggio fermarsi molto.
Penso che dovremmo spostarci, e rapidamente”
suggerisce spostando lo sguardo da un angolo all'altro della stanza, come se si aspettasse di veder sbucare mostri da un momento all'altro.
 
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view post Posted on 14/5/2020, 18:40     +1   -1

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Poco prima di aprire la porta della stanza lo shinobi lancia veloci occhiate a destra e sinistra per controllare di non essere seguito e solo in seguito si decide a varcare l'uscio, con un bel peso sul groppone. Non vuole darlo a vedere ma per tutto il tempo ha continuato a pensare a quanto successo senza però riuscire a trovare una qualche spiegazione plausibile. L'unica cosa certa è che qualcuno vuole quel libro ed è disposto a qualsiasi cosa per impossessarsene. Si trova quindi ad osservare la stanza analizzandone ogni angolo sperando di trovare almeno qui un po di pace dopo una giornata assolutamente no. Sente le ferite bruciare sotto i vestiti o quel che ne resta, fortuna che ha portato con se qualche ricambio per il viaggio. In attesa che Yoshi finisca il bagno il castano si accomoda ad una delle sedie in legno della piccola scrivania poco distante, non prima però d'aver liberato la Samehada da quelle fasce ormai insozzate ed averla poggiata al muro di fianco. La osserva pensieroso, nella speranza che lei possa in qualche modo fugare alcuni dei suoi dubbi.

(Non mi aspettavo di certo un viaggio di piacere ma questo supera ogni mia immaginazione...abbiamo già avuto a che fare con entità sovrannaturali ma questa volta sembra esserci qualcosa di diverso. Non ci capisco nulla...)

Lei ricambia con un fremito leggero e sembra condividere le sue preoccupazioni eppure sembra essere più silenziosa del solito. Che quella presenza che ha percepito per l'intero viaggio sia in qualche modo collegata a tutta quella storia? Non può di certo saperlo. Quello che sa per certo è che rimanere in quel posto è una pessima idea e che devono ripartire non appena possibile. Il prossimo passo è quello di verificare se il manoscritto in loro possesso è reale o meno e per farlo hanno bisogno di consultare l'altra copia presso il Paese del Cielo, proprio come riferito dal signor Akayuki. La prima tappa del loro percorso è stata di fatto un buco nell'acqua e lo spadaccino non ha la minima intenzione di attendere eventuali attacchi a sorpresa, per di più ha quasi finito i ricambi d'abito.
Nel frattempo il rumore dello scorrere dell'acqua è terminato ed il dottore sembra aver riacquistato una parvenza di "normalità" una volta uscito dal bagno. Lo osserva mentre si asciuga i capelli con la manica dell'accappatoio di fianco ad uno dei letti, pronto a procedere con le medicazioni del caso. Proprio come lui ha riportato svariate ferite durante la fuga e solo il suo provvidenziale intervento ha scongiurato esiti ben peggiori. Il bagno caldo però non sembra aver lavato via le insicurezze dell'uomo che, mestamente, si rivolge al compagno di avventure per esporre tutte le proprio domande. Chiede del manoscritto per prima cosa, quasi a sincerarsi delle condizioni del libro piuttosto che di quelle del ragazzo.


Si, io sto bene Toshi, non preoccuparti per me... Risponde sarcastico, prima di rilanciare con il solito sguardo sardonico. ...e si, è qui con me. Dopo tutto quello che abbiamo passato puoi anche darmi del tu, non mi piace tutta questa formalità.

Continua quindi ad ascoltare quel che il dottore ha da dire, nel mentre inizia a slacciare tutte le placche e le imbracature che tengono assieme l'armatura leggera sul petto. Poggia il mantello contenente il libro sulla stessa sedia su cui era seduto fino a qualche istante prima e lascia cadere il resto degli indumenti sul pavimento.

Non sappiamo che fine abbiano fatto i Kudo ma di certo la vedova allegra sapeva più di quel che voleva farci vedere. Sempre che lei fosse per davvero la moglie del signor Kudo...purtroppo di questo non abbiamo modo di accertarci e sarebbe da incoscienti ritornare alla residenza dopo quel che è successo. E per la cronaca, nemmeno io sono riuscito a percepire nulla durante il nostro soggiorno, né fonti di chakra particolari né fenomeni di altro tipo. Qualunque cosa sia successa in quella villa inquieta anche me anche se, in qualche modo, ho già avuto a che fare con entità...paranormali?! Quello che sto cercando di dirti è che chiunque o qualsiasi cosa ci abbia attaccato ha qualche interesse in quel tomo e non credo che si fermerà prima di averlo ottenuto. Quindi si, dobbiamo ripartire il prima possibile e dirigerci verso il Paese del Cielo. Partiremo domani mattina di buon'ora...

Ormai completamente nudo e senza il minimo pudore, si dirige verso il bagno, pronto per la meritata doccia ristoratrice. Poco prima di varcare la soglia però chiede al collega di continuare nella sua spiegazione.

Prima stavi parlando delle leggende sull'Innominato...che cosa sai a riguardo? Magari qualcosa potrebbe tornarci utile no?! E ti consiglio di alzare la voce altrimenti non ti sento...

Si ritrova quindi a girare la manopola, nel mentre un getto caldo pervade il corpo solcato dalle cicatrici. Chiude gli occhi compiendo ampi respiri, mentre lascia che lo scorrere dell'acqua lavi via la fanghiglia ed il puzzo, insieme a tutte le sue preoccupazioni.
 
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view post Posted on 16/5/2020, 23:17     +1   -1
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Febbraio 249 DN – Paese delle Terme – Secondo giorno

Dopo l'iniziale esitazione dello studioso, che sembra essere sul punto di rifiutare l'abbandono delle formalità – nonostante l'orribile episodio appena vissuto assieme allo Spadaccino – finalmente Yoshi cede. Non tanto perché Mitsuaki sembri ancora non aver imparato il suo nome, ma perché a un certo punto... “già, basta così”. È lui stesso a dirlo, più a se stesso che alla sua guardia del corpo, con lo sguardo malinconico perso un po' a mezz'aria: è quando trovi un problema di quelli grossi, di quelli veri, quelli che non puoi sbrogliare con le parole magiche che ti insegna la mamma, pagando una ciotola di ramen alla persona giusta o scrivendo una lettera al professore che ti ha sempre coperto le spalle, che riesci a dare la dimensione giusta a tutti gli altri.

A mala pena reagisce allo spogliarello di Kanada, portando distrattamente lo sguardo sulla carta da parati a fiori che riveste le mura della stanza, evitandone le forme scoperte più per istinto che per reale imbarazzo. “Dicono che attiri i demoni” inizia a spiegare con voce stentorea, per oltrepassare la barriera del muro e dell'acqua scrosciante - “e più il cuore di chi lo possiede è corrotto, più le cose che richiama sono orribili. Poi le altre cose, quelle famose, deve avergliele già dette Akayuki... che questo libro evoca un Oni in grado di donare poteri sovrannaturali, che rendono invincibile il suo signore.
Credevo fossero baggianate, leggende metropolitane, racconti della buona notte, ma se quello che abbiamo visto oggi è vero... inizio a chiedermi se sia davvero una buona idea, verificare l'autenticità delle stampe. E se le storia fossero vere?
E se... cosa diamine vorrebbe farci Akayuki, con un Oni ai propri ordini?!”
sbotta infine, lasciandosi andare sui guanciali e lanciando un'occhiata sospettosa al libro abbandonato sulla sedia, come se temesse di assistere di nuovo a fenomeni strani e inspiegabili. “Se è tutto vero, secondo te perché sono apparsi solo nella villa?”


Febbraio 249 DN – Paese delle Terme – Terzo giorno

A prescindere dalle ipotesi che Kanada avrebbe potuto avanzare, l'indomani sarebbero partiti come da programma, senza indugio: la presenza inquietante avvertita già all'andata si sarebbe fatta immancabilmente viva, sin dall'uscita dei due dall'albergo, restando però cautamente ai margini percettivi dello Squalo. In stazione la situazione è eccezionalmente tranquilla: i pochi passeggeri del primo treno trans-continentale si accalcano attorno ai controllori prima di essere autorizzati a salire a bordo, mentre attorno a loro si assiepano ragazzini con le braccia cariche di giornali. L'aria attorno a loro è già satura dell'odore del carbone bruciato.
Yoshi lancia un paio di ryo al giornalaio quello più vicino e si appropria della copia in cima alla pila, sfogliando nervosamente il quotidiano mentre salgono i gradini e raggiungono la carrozza assegnata: “assurdo...” borbotta sfogliando e ri-sfogliando il giornale, avanti e indietro, per almeno tre volte, come se non trovasse qualcosa che era più che certo di vedere.

“Su Moriyama girano molte voci. Alcune ottime, altre pessime.
Per alcuni, è uno dei migliori esperti del settore, per quanto non frequenti gli ambienti accademici”
gli spiega Yoshi un paio d'ore dopo, mentre le praterie sterminate del Paese dell'Erba sfrecciano fuori dai finestrini del loro convoglio. “Secondo altri, è un ricettatore della peggior specie, e fornisce articoli rari a ricchi collezionisti privati spiega, ammiccando quando arriva a citare i presunti clienti abbienti dell'antiquario. “Oggetti che dovrebbero essere esposti in un museo, invece che restare appannaggio di un miliardario e dei suoi ospiti.
Conoscerai di sicuro il sistema politico che regge Sora no Kuni.
Non voglio fare la parte del saccente, visto che la politica non è il mio campo, ma secondo me non è proprio un caso, se la sua bottega si trova a terra.
A buon intenditor, poche parole
borbotta arotolando il giornale ormai inutile, e usandolo per scacciare una cimice letargica, intrufolatasi nel treno chissà quanto tempo prima.

Treno che ospita certamente qualcuno non intenzionato a mollare il suo obbiettivo, nemmeno per un momento.
 
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